Posts written by Rocky Joe-

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    CITAZIONE (LesPaul @ 12/6/2009, 17:24)
    La misoginia è quanto di più idiota, troglodita ed inutile possa portare avanti un uomo che tiene alla Questione Maschile!

    Ma che esagerato! La misoginia è semplicemente una risposta irrazionale a un problema, un po' come il razzismo.
    E ritengo che vada compresa non condannata. Compresa soprattutto allo scopo di superarla, laddove c'è, con risposte più razionali.

    Per esempio è già un buon risultato superare l'odio col disprezzo. Si odia ciò che si ritiene degno di stima, ciò che non si ritiene degno di stima lo si disprezza non lo si odia. ;)

    CITAZIONE (ilvaccaro @ 17/7/2009, 01:33)
    Infatti Non fa nessuna differenza se minorenne o meno purché già "donna" e con tutte le forme al punto giusto.
    Ma sembra che non ci capiamo o forse non mi spiego bene io. :D
    Volevo ribadire l'ovvio..... E cioè che ad un certo punto ad un uomo non tira più mentre una donna non è che la fica non funziona più... lei non è che è deve smettere per impossibilità fisica all'amplesso.
    E il suo corpo se ben fatto e usato come si deve continua a suscitare la logica
    reazione maschile....Finché ovviamente per forza di cose, l'erezione non è più possibile per esaurimento delle cartucce disponibili.
    QUESTO INTENDEVO DIRE...

    Parere questo molto riduttivo: la cd "disfunzione erettile" riguarda anche uomini giovani che hanno a che fare con "strafighe". Mi sa che la questione sia molto meno semplicistica e banale di come la poni tu. :)

    PS (piccolo OT): oh, vedo che Wookye si è cancellata. Sentirò la sua mancanza... :D
    Ma non è che poi magari si "reincarna" come altri utenti? :P

    Edited by Giubizza - 12/9/2009, 13:21
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    Ma bisogna pur vedere se un uomo cerca lei...
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    Scusate raga, ma se c'è Fabriziopiluddu non vedo perché non dovrebbe esserci anche un digilando. :D
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    La QM inizia quando la categoria ad essere discriminata sono gli uomini.

    E' la definizione più sintetica che sono riuscito a dare. :)
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    CITAZIONE (Lizaveta @ 10/9/2009, 21:13)
    boh, non lo so.
    Io lo vedo più concreto.
    Ci sono creature che devono crescere e problemi con mille sfaccettature.
    Non è solo questione di procurarsi cibo, ma condividerlo, no anzi privarsene (idealmente) e dare

    Si potrebbe controbbattere che avere a che fare con bambini può distaccare dalla realtà e immettere in un mondo di sogni. E poi non mi risulta che gli uomini (e le donne) che hanno famiglia lavorino solo per procurarSI il cibo, ma anche (e forse soprattutto) per procurarLO.

    CITAZIONE
    l lavoro è solo una questione di prendere.

    Beh, se tu per caso hai un lavoro in cui puoi prendere senza dare niente in cambio ti reputo superfortunata perché a me risulta che il lavoro consiste in un impegno. Impegno prolungato in ore e ore della propria giornata in cui magari ci si potrebbe dedicare a cose molto più piacevoli.
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    CITAZIONE (TullioConforti @ 9/9/2009, 16:58)
    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 9/9/2009, 15:59)
    Non c'è mai stato. Non confondiamo il capitalismo di stato con un economia mondiale secondo i principi marxisti-leninisti. In Russia si è raggiunto soltanto il primo gradino del programma, ma un comunismo in un solo stato non è ancora definibile come tale.

    Diciamo che c´e´ stato ed ha dimostrato che oltre quello non riesce proprio ad andare.

    In un solo paese si, in tutto il mondo chissà. Ma comunque credo sia la tipica questione di comptenza di Ecchissene...

    CITAZIONE (Lizaveta @ 9/9/2009, 17:41)
    Perchè il presupposto su cui si basava non teneva conto di un fattore determinante: l'animo umano, che ne ha per l'anime di "accumunare" bensì di "accumulare" per sè e tutt'al più per la propria famiglia.

    Solo? E fottere il prossimo no? :D

    CITAZIONE
    La donna è quella che solitamente, è a diretto contatto con la cruda realtà delle cose: amministra casa e figli (più lavoro) e se fosse ottimista per natura sarebbe una gran sciocca, o, forse, una che non si rende ben conto della realtà.

    Uhm, e perché mai casa e figli sarebbero più concreti di un posto di lavoro in cui magari si produce l'occorrente per vivere? :unsure:
    Tra l'altro le frasette "positive" che ho trascritto all'inizio come esempio sono state dette quasi sempre da donne che lavorano...

    CITAZIONE (LordDrachen @ 10/9/2009, 09:00)
    CITAZIONE (Giubizza @ 9/9/2009, 14:18)
    Ehm, il "pensiero positivo" non è il positivismo... e il positivismo non è l'illuminismo. :)
    Sono tre cose distinte e separate. :)

    distinte si, separate no. il positivismo è direttamente collegato all'illuminismo.

    Si, sotto certi aspetti il positivismo è lo sviluppo (degenerazione?) dell'illuminismo. Ma comunque col "pensiero positivo" a cui mi riferisco non ha niente a che vedere.
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    Ehm, il "pensiero positivo" non è il positivismo... e il positivismo non è l'illuminismo. :)
    Sono tre cose distinte e separate. :)

    Edited by Giubizza - 9/9/2009, 17:18
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    http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/e...capite.html?rss
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    Frasi tipo "La vita te la costruisci da solo", "Puoi realizzare tutti i tuoi sogni", o il vecchio "volere è potere" e il semplice "la vita è bella" e via dicendo, le sento dire molto più dalle donne che non dagli uomini i quali mi sembra abbiano in genere una visuale molto più problematica dell'esistenza.

    Molti negheranno questo, molti altri affermeranno che se è vero è perché le donne sono più "determinate", più "ottimiste" di "natura" degli uomini e via dicendo.
    Io invece sotengo che ciò è dovuto al fatto che le donne oggi sono molto più favorite in tutti i campi della vita, aldilà delle solite ciarle femministiche che ancora oggi si sentono in giro.
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    Sull'anticlericalismo


    Trovo la maggior parte delle argomentazioni degli anticlericali odierni, seppure spesso ammantate di toni intellettualistici, fondate sulle basi di un concetto fin troppo ludico della vita. Un "ludismo" per giunta sterilizzante. Guardiamo un po' quali sono i "modelli alternativi" proposti (e spesso sostenuti con una pretesa di "rispetto" se non di devozione direi di tipo religioso...) oggi dalla cultura "laica" (ma sarebbe meglio definirla pseudolaica): i gay, i travestiti, le donne in "carriera" ("carriera" magari consistente nel diventare modelle, veline e via dicendo), tutti modelli "ludici" e... sterili, ossia che scoraggiano la perpetuazione della vita attaccando quello che loro considerano il "grande mostro medievale" ossia la tanto odiata famiglia tradizionale, quell'istituzione atta alla procreazione.
    Ma guardiamo un po' da vicino le cose: i gay per esempio rappresentano si e no il 5-10% della popolazione, eppure pare che oggi tutto il dibattito sulla famiglia ruoti intorno alle loro vere o presunte esigenze. Mi chiedo perché tutta questa attenzione verso una sparuta minoranza di individui. E perché io (intendo un "io" in senso generico) dovrei preoccuparmi tanto di loro e dovrei sostenere provvedimenti favorevoli nei loro confronti. Non dico di essere contro di loro, anzi, dico semplicemente che ritengo estremamente legittimo da parte del cittadino medio infischiarsene altamente di queste tanto osannate "minoranze".

    Fatto sta che oggi la responsabilità non consiste più nel perpetuare la vita ma nel non perpeturla, se non addirittura nel distruggerla. Così l'aborto è visto come un atto "altruistico" e "responsabile" di una donna che non vuole poi rinfacciare al proprio figlio le "grandi rinunce" che ha dovuto fare per lui (sarebbe a dire viaggi, viaggetti, bagordi vari, carriera e tutte queste cose di "fondamentale importanza" nella vita odierna). Quanta "nobiltà" d'animo c'è in tutte queste corbellerie, vero?

    Non sono mai stato un cultore del tradizionalismo, anzi mi definisco moderatamente progressista, di un progressismo responsabile però. Ma sinceramente, a paragone del "progressismo" che ci viene propinato oggi, preferisco di gran lunga il pensiero conservatore e reazionario, perlomeno questo conserva ancora un briciolo di umanità e di rispetto verso i veri valori della vita.

    Trovo molto giusto rivendicare l'abolizione dei privilegi ecclesiastici in materia di fisco e via dicendo laddove davvero sussistono, è giusto che la chiesa cattolica sia sottoposta alle stesse normative delle altre associazioni religiose, né più né meno, laddove ha invece davvero dei trattamenti di favore.

    Ma allargando la visuale dalla religione alla società in generale vorrei però far notare che non è solo la chiesa cattolica ad avere dei trattamenti di favore. Lo sapete che i GAS, i
    Gruppi Solidali d'Acquisto, ricevono dei finanziamenti dalle Regioni se hanno più di 50 iscritti? Cioé i contribuenti devono pagare un'iniziativa privata a cui magari non aderiscono...
    Sapete che i giornali locali ricevono annualmente dei finanziamenti governativi dai due ai sei milioni di euro? Cioé i contribuenti devono finanziare dei giornali che magari non leggono...
    E non credo che l'elenco dei privilegi, esenzioni, finanziamenti vari si fermi qui. Lo stato spende e spande per tante cose di dubbia utilità, ma è la chiesa cattolica che ci sta sulle palle. Come mai?
    Ebbene ragazzi miei, perché si tace su queste cose e si fa baccano per la chiesa cattolica?

    Ve lo dico io il perché: perché la chiesa cattolica ha la malsana abitudine di ricordarci, in chiave religiosa ovviamente ma lo si potrebbe anche fare in chiave laica, che la vita non è solo divertimento ma anche, e forse soprattutto, RESPONSABILITA'! Che se vuoi farti una famiglia devi farla come si deve, con l'intenzione di farla durare e di fornire ai tuoi figli un ambiente armonioso finché non saranno adulti, che se una donna resta incinta perché doveva scopare a tutti i costi e senza neanche le opportune precauzioni non dovrebbe sbarazzarsi di suo figlio come un pacco vecchio per non rinucniare a cose di "estrema importanza" quali l'università, viaggi e viaggetti e divertimenti vari.

    Ecco, perché tanto astio verso la chiesa cattolica. Parola di un ateo!
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    CITAZIONE
    Sedcondo me, bisognerebbe smetterla di pensare che il potere arriva dall'alto, e che gli uomini non lo vedono e poverini e bla bla bla bla.
    Il potere...arriva dal basso.
    Ho scritto decine di volte che se quelli che stanno in alto non fanno quello che fanno e sparassero verso una determinata direzione, cadrebbero subito dalle stelle alle stalle.
    Il che prova che il potere su cosa c'e' in alto..proviene dal bassso.

    Mi pare ovvio, il potere si fonda sul consenso.
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    Un altro scrittore disse che per ogni uomo ci vorrebbero sette donne e per ogni donna sette uomini.
    Ognuno di questi con la caratteristica ideale che avrebbe soddisfatto l'uomo o la donna in questione.
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    PS: secondo me anche quello dell'euro è un falso problema. Alla fine non si fa altro che girare intorno a delle cazzatine, l'euro, il petrolio, la speculazione finanziari, complotti e complottini vari, ma direi anche "signoraggio" e compagnia bella, il tutto trascurando il vero e fondamentale problema che è alla base dell'economia odierna: il fatto che il lavoro umano diventa sempre meno quantitativamente necessario. Cosa questa che richiederà una riformulazione dei processi di distruzione della ricchezza sociale.

    Edited by Giubizza - 6/9/2009, 16:22
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    Altra notina sul calo dell'occupazione: bisogna considerare anche l'innalzamento dei livelli di scolasticità, se prima si cercava lavoro a 18 anni ora a 25/30 e oltre pure. Poi ci sono parecchi ragazzi che s'iscrivono all'università più per nascondere il proprio stato di nullafacenza che non per altro.
    Oggi c'è tutta una generazione, quella dei nostri genitori, che ha usufruito del periodo della ricostruzione del dopoguerra e che ha ottenuto, nel corso degli anni '60, '70 e ancora ancora un po' anche '80, tutta una serie di garanzie quali posto fisso, pensione e via dicendo. Oggi questa generazione, che è ancora relativamente "giovane" dà a campare ai figli i quali bene o male non versano in condizioni disperate grazie ai loro genitori.
    Quando questa generazione andrà scomparendo con le sue pensioni senza che i figli riusciranno a trovare una buona sistemazione che garantisca loro una vita libera e dignitosa nei prossimi decenni se ne vedranno delle belle...
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    In ogni caso invito sempre tutti a leggere l'ottimo libro di Jeremy Rifkin "La fine del lavoro" in cui viene esposta l'evoluzione storica del calo della domanda di lavoro.

    Tra l'altro è nella stessa logica del progresso tecnico ridurre il lavoro complessivo della società per produrre, e questo, visto che il PIL dei paesi industrializzati negli utlimi anni non cresce praticamente più, o cresce poco (del resto la produzione non può certo "crescere" all'infinito), si traduce nell'aumento della disoccupazione (i paesi in via di sviluppo hanno la loro manodopera mentre i paesi arretrati finché non si sviluppano non rappresentano un mercato).

    Se così non fosse vorrebbe dire o che c'è un regresso, un aumento di lavoro a parità di produzione, e quindi una riduzione della produttività, oppure il disastro ecologico in quanto la continua crescita cozzerebbe coi limiti ecologici del pianeta. Ma una crescita "infinita" cozza anche contro il limite dei bisogni umani (che a differenza di quanto si dice sono finiti e non infiniti). Cozzerebbe inoltre contro i limiti del mercato.

    I nuovi settori non sono atti, né lo saranno mai, ad assorbire manodopera in eccesso, in quanto si basano sulla tecnologia che ha fatto ridurre la richiesta di manodopera, ma anche perché si tratta per lo più di settori in cui il lavoro richiesto è di tipo specialistico e che richiede poco personale specializzato. Ve l'immaginate un mondo con un miliardo di ingegneri informatici, un miliardo di biologi e via dicendo? Troverebbero tutti lavoro giusto? :D.

    E' inutile, l'economia del domani si fonderà sempre meno sul lavoro umano da un punto di vista quantitativo. Ovviamente l'attività umana, soprattutto quella psichica, continuerà a essere il centro propulsore dell'economia, ma questo solo da un punto di vista qualitativo, ma non quantitativo. Sarebbe a dire che il tempo occorrente per produrre si ridurrà sempre più.

    Prima o poi sarà necessario riformulare i meccanismi di distribuzione della ricchezza. Dalla base di consumo fondata sul reddito da lavoro bisognerà passare ad altra categoria di reddito fondata su altri diritti riconosciuti.
    Per il momento questo sembra ancora assurdo ai più (sopratutto a certi "intelligentoni"...), ma prima o poi sempre più persone si renderanno conto che è una cosa ragionevolissima invece... ;)
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