Maschi e femmine a scuola

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  1. silverback
     
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    Nel corso dello sviluppo, due importanti differenze individuano il livello di maturità raggiunto dai bambini rispetto agli obiettivi fissati dalla scuola elementare e contribuiscono a spiegare le loro prestazioni mediamente inferiori rispetto alle bambine.
    In primo luogo, i maschi maturano più lentamente delle femmine.
    In secondo luogo, sono più attivi e sviluppano più lentamente il controllo degli impulsi.

    Risulta che questo modello di sviluppo sia in gran parte una questione biologica, influenzato da genitori e insegnanti solo nella misura in cui essi lo incoraggiano o lo contrastano.
    Attualmente, il pensiero scientifico sulla questione natura-cultura evidenzia il legame inestricabile esistente fra biologia e esperienza.
    Il fatto che le femmine maturino prima dei loro coetanei maschi significa che spesso raggiungono le tappe fondamentali dello sviluppo cognitivo prima di loro.

    In genere imparano prima i nomi delle cose - per esempio i nomi dei colori - e a contare.
    A causa di ciò, le bambine sono più recettive quando, in prima elementare, le maestre fanno i primi seri tentativi di introdurre la classe alla lettura.
    Il fatto che molti bambini stiano indietro rispetto alle femmine in queste attività propedeutiche alla lettura si traduce, per loro, in una maggiore probabilità di essere ingiustamente classificati come soggetti con difficoltà di apprendimento nelle prime classi della scuola elementare.

    In termini di livello di attività - e con questo si intende l'attività motoria, per esempio nel correre o nel camminare - gli studi che rilevano differenze di sesso fino al momento immediatamente precedente l'ingresso a scuola non sono molti.
    In altre parole, le differenze di genere interessanti il livello di attività si fanno sempre più pronunciate via via che i bambini si avvicinano all'età scolare.
    Ricerche recenti indicano che le principali differenze fra maschi e femmine hanno luogo nell'interazione sociale.

    Quando sono in gruppo, i bambini si comportano in modo molto diverso rispetto a quando sono da soli e si sentono stimolati dalla presenza di altri bambini.
    Come nel caso di qualsiasi differenza di genere, esiste una sovrapposizione fra le popolazioni dei maschi e delle femmine: esistone bambine, per esempio, più attive di molti coetanei maschi.
    Ma in età scolare, in una classe, l'alunno di sesso maschile medio è più attivo di circa i tre quarti delle alunne, ed è molto probabile che in una classe i soggetti più attivi siano maschi.

    Anche le femmine più attive, comunque, non esprimono la propria energia nel modo sfrenato caratteristico dei maschi.
    Se si esaminano le espressioni estreme dell'attività - per esempio l'iperattività - le differenze di sesso diventano ancora più marcate.
    Molte ricerche condotte (negli USA) sull'argomento hanno rilevato come, nei maschi, il disturbo di deficit di attenzione con iperattività (ADHD:Attention deficit-hyperactivity disorder) venga diagnosticato dalle due alle quattro volte più spesso che nelle femmine.

    Per esempio, in uno studio su 8258 scolari del Tennessee - tutti alunni di sedici scuole materne ed elementari di un unico distretto eterogeneo - la varietà dell'ADD (Attention deficit disorder) era stata diagnosticata in quasi il 4% dei maschi e in meno dell'1% delle femmine.
    Pertanto, negli USA in ogni classe con almeno 25 alunni ci sono buone probabilità di trovare un bambino iperattivo.
    Il profilo degli scolari di sesso maschile come di soggetti con difficoltà di apprendimento emerge chiaramente a chiunque passi del tempo nelle scuole elementari.

    Le stesse ricerche dimostrano che un bambino ha una probabiltà quattro volte maggiore, rispetto a una coetanea, di finire dallo psicologo scolastico.
    Alcuni ricercatori (sempre statunitensi) hanno ipotizzato che la preponderanza di maschi fra gli alunni con problemi di apprendimento scomparirebbe se le classi fossero composte di maschi di otto anni e femmine di sei; i problemi di apprendimento, infatti,vengono diagnosticati in base alla valutazione delle capacità di lettura a una data età, rapportata al potenziale intellettuale (i risultati del test per la valutazione del QI), sempre alla stessa età.

    Per decenni, l'Ethical Culture School di New York aveva ammesso bambine di 5 anni e bambini di 6 all'ultimo anno di scuola materna, riconoscendo la disparità di sviluppo fra maschi e femmine.
    Successivamente, a causa delle proteste di una minoranza di genitori di bambini di 5 anni prontissimi per fare il proprio ingresso a scuola, l'istituto modificò questa sua prassi pur continuando a ritenere valido il criterio alla base della sua politica precedente.

    Negli Stati Uniti, almeno alcune delle Waldorf Schools - il cui programma è basato sulle arti creative - adottano, nelle prime classi elementari,"un'introduzione visiva" alla lettura al posto degli esercizi più tradizionali impiegati nella maggior parte delle altre scuole.
    Una volta il preside di una scuola il cui programma era impostato su un simile approccio alla lettura - in altre parole un approccio che dà meno importanza alla prestazione rispetto a quanto accade di solito - dichiarò:"Se si comincia a insegnare (la lettura) un po' prima, sembra che tutti gli alunni maschi abbiano dei problemi".

    Per farla breve, nella media, l'età precoce alla quale si è soliti incominciare l'insegnamento della lettura favorisce le femmine, mettendo al tempo stesso i maschi in una posizione di svantaggio.
    Di conseguenza, quando si tratta dei fondamentali obiettivi di lettura della scuola elementare, gli scolari di sesso maschile, in media, non si sentono bravi o apprezzati come le loro coetanee.

    In terapia dagli psicologi, spesso i bambini descrivono se stessi come dei perdenti o dei falliti e questo anche quando stanno sviluppando le proprie capacità a un ritmo normalissimo per individui della loro età.
    Ovviamente, i soggetti che combattono con autentiche difficoltà di apprendimento affrontano ostacoli ancora maggiori per arrivare al successo scolastico e la loro lotta scoraggiante sul fronte della scuola finisce spesso per caratterizzare tutta la loro vita di bambini.

    Però, quando nella progettazione di scuole, programmi, classi e stili di insegnamento, si prendono in considerazione i livelli di attività e i modelli di sviluppo dei maschi normali, tutta una serie di "problemi" scompare alla vista.
    Quando, per un bambino, l'esperienza di appartenenza alla scuola è più forte della sua percezione della propria diversità, ecco che il peso della vergogna, dell'inadeguatezza e della rabbia cade, ed egli è libero di imparare.

    E questo può avvenire soltanto (o quasi) in una scuola esclusivamente maschile.
    Quando la cultura scolastica incoraggia il loro coinvolgimento, i bambini reagiscono a un'ampia gamma di
    opportunità didattiche, sportive ed extracurricolari.
    Per esempio, in una scuola maschile i bambini copriranno tutti i ruoli - artista, attore, atleta, editor, cuoco, capo della claque e violoncellista - abbracciando esperienze che spesso, in un ambiente misto, toccano alle femmine.

    In un ambiente che riconosca loro una significativa libertà di essere fisicamente attivi, i bambini possono raggiungere un elevato standard di autocontrollo e disciplina.
    Il preside di una scuola maschile (sempre negli USA) famosa per i suoi elevati standard di condotta osservava come il correre, il fare la lotta e altre benigne espressioni fisiche di energia tipiche dei giovani maschi fossero comuni nella sua scuola, nei "tempi morti" tra una lezione e l'altra o durante le attività più tranquille.

    Non tutti i bambini fanno la lotta ogni volta che hanno del tempo libero; ciò nondimeno, il fatto che questo preside accolga positivamente tutta una gamma di comportamenti tipici dei bambini, ritenendoli normali e sani e creando così un ambiente nel quale essi si sentono accettati, è senz'altro di aiuto per tutti.
    I bambini traggono vantaggio dalla presenza di insegnanti e figure di autorità di sesso maschile come modelli di ruolo di erudizione, impegno professionale, leadership intellettuale e atletica e competenza emotiva.

    La presenza di uomini ha un effetto terribilmente calmante sui bambini.
    Quando si sentono completamente accettati - quando sentono che le loro capacità e il loro comportamento sono effettivamente normali e che gli altri li percepiscono come tali - i bambini si impegnano in modo più significativo nell'esperienza dell'apprendimento.
    Queste sono le qualità che fanno di alcune scuole americane solo maschili - con il corpo insegnante in larga misura maschile e il loro programma centrato sulle esigenze del giovane maschio - ambienti di apprendimento particolarmente efficaci per i bambini.




    Edited by silverback - 20/7/2006, 21:58
     
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  2. -Renato-
     
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    Interessante.Credo che per certi versi l'ambiente femminilesia lesivo per il bambino per cheè lo porta ad una autofrustrazione a causa della sua minore capacitàdi apprendimento.
    Insegnanti maschili eclassi maschili sono uno stimolo in più e fanno sentire il bambino meno discriminato.
     
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  3. tyrtix
     
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    Penso che sia sbagliato il concetto di classi totalmente maschili: si perderebbe il confronto con l'altro sesso, indispensabile per la corretta formazione di ogni individuo. Penso invece che sia necessaria una differenziazione delle classi, in base alle materie e agli orari, che sia possibilmente basata sulle capacità di ogni individuo; ad esempio sarebbe interessante far svolgere alcune materie più tradizionali e che richiedono un confronto a classi miste( per esempio: storia, italiano..) mentre le materie più tecniche o rigide a classi divise (matematica, scienze, geografia..)
     
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  4. mi.ro
     
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    Tyrtix, sei avanti a tutti: proponi una scuola mista-mista... :-)
    Io invece credo che la separazione fino a una certa età sia molto salutare, soprattutto per i maschi.


    Roberto
     
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    Lupus in fabula

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    Sono abbastanza d'accordo con Tyrtix; il "problema " al limite può essere che i due sessi hanno diverse attitudini anche per quanto riguarda l'apprendimento: non è un caso che, ad es., ai campionati di giochi matematici accedano (dopo prove di selezione) per la quasi totalità i maschi, mentre le femmine si dimostrano ad es. più brave nello studio delle lingue. Cioè i maschi sembrano apprendere prima e meglio i numeri e l'aritmetica, mentre le bambine apprendono prima la lettura.
    Ciò sarebbe dovuto, molto probabilmente, ad una differenza della struttura mentale.
    Ora, si potrebbe pensare di tenere conto di tali differenze fin dalla più tenera età e creare classi differenziate, ma personalmente avrei dei dubbi sull'opportunità della cosa, mi sembrerebbe decisamente un'esagerazione non so quanto benefica. Inoltre, il creare così una sorta di "compartimenti stagni" non so quanto potrebbe contribuire alla comprensione reciproca, che poi dovrebbe essere uno scopo importante della scuola, intesa come preparazione alla vita, prima ancora che alla carriera.

    Che il discorso si possa fare successivamente, però, (in età più adulta) potrebbe essere più accettabile, sempre a mio avviso.
     
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  6. -Renato-
     
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    Personalmente alle elementari e alle medie inferiori e superiori non ho sentito frustrazioni per la presenza femminile.Detto ciò credo che la separazione fra classi maschili e femminili renda più proficuo l'apprendimento del ragazzo.
     
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  7. alberto s.c.
     
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    Perche' quando si e' ragazzi non e' una questione di frutazione a rallentare gli studi, ma insomma diciamolo... una questione di ormoni in pieno sviluppo.

    L'uomo e' attratto dalla donna , e un ragazzo e' attratto da una ragazza, in senso fisico in particolar modo durante il periodo adolescenziale, questo e' un aspetto da non sottovalutare, in quanto
    questa voglia sessuale che si scatena non fa' altro che interferire negativamente con gli studi.

    Anche una professoressa troppo appariscente e' causa di forti eccitazioni sessuali nei giovani maschi,
    ricordo una prof di artistica e il casino che succedeva in classe...naturalemnte il profitto scolastico in tale materia era scarso.

    Secondo me andrebbe bene classi miste elementari e medie, e classi separate alle medie superiori,
    dove nelle classi maschili entrerebbe in gioco un bello spirito competitivo.

     
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  8. Abigor2
     
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    Mi associo a Roberto e silverback.
    Anche secondo me,maschi e femmine,fino ad una certa età, dovrebbero essere separati.
    I due sessi hanno caratteristiche e tempi di maturazione diversi;a questo aggiungiamoci il fatto che,soprattutto in Italia,la scuola è "a misura di femmina" e la frittata è fatta.



     
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  9. Barnart
     
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    Tema interessantissimo.

    Io la vedo così: fino alle elementari le classi miste vanno bene,
    poi separati fino alla fine delle superiori.

    Quanto al corpo insegnante, esso dovrebbe essere composto in maggioranza assoluta da maschi con una piccola percentuale di femmine di età superiore ai 50 anni.

    (Questo per le classi maschili, di quelle femminili mi occuperò... a tempo perso).

    Un momento! Intendiamoci: classi separate vuol dire anche e soprattutto Scuole separate, edifici lontani, fisicamente separati e non adiacenti con muri o barriere a fingere una divisione che emotivamente viene invece caricata e portata al parossismo (niente fa sognare e distrae quanto un muro che separa).

    Da questo "programma" si capisce qualcosa su come la vedo.


    Rino U3

    Edited by Barnart - 4/2/2004, 08:59
     
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  10. mi.ro
     
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    Rino, il punto sul corpo docente sembra richiamare qualcosa della mia proposta di fornire insegnanti maschi ai bambini senza padre...

    Roberto
     
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  11. Barnart
     
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    QUOTE (mi.ro @ 4/2/2004, 14:28)
    Rino, il punto sul corpo docente sembra richiamare qualcosa della mia proposta di fornire insegnanti maschi ai bambini senza padre...

    Roberto

    Scelta che è davvero necessaria.

    Rino
     
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  12. silverback
     
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    I risultati delle più recenti ricerche sulle diversità cognitive tra i due sessi hanno stimolato, specialmente negli Stati Uniti, un forte dibattito sull'opportunità di modificare l'organizzazione scolastica, ritornando a classi separate per maschi e femmine (o single sex, come sono definite nel mondo anglosassone),almeno in alcune fascie di età o solo per alcune materie.
    Ecco alcuni degli argomenti a favore di questa ipotesi:
    1) Un numero sempre maggiore di ricerche sembra dimostrare che le classi miste, invece di eliminare gli stereotipi di genere, tendono a rafforzarli.

    2) In una classe mista, ragazzi e ragazze tendono a uniformarsi ai modelli sociali del sesso a cui appartengono sia nel comportamento sia nello studio delle materie.

    3) Nelle classi single sex, le ragazze mostrano un maggiore interesse verso materie "non femminili" come la matematica, la fisica e l'informatica.
    I ragazzi, dal canto loro, hanno risultati migliori in letteratura, storia e materie artistiche.


    4) Nelle classi miste, i preconcetti degli/lle insegnanti sui ruoli sessuali pesano più che in quelle single sex.

    5) Ragazzi e ragazze hanno stili di apprendimento diversi.
    Per esempio, le ragazze imparano meglio le informazioni contestualizzate (la vita dell'autore di una poesia, il modo di vivere dei romani all'epoca di Augusto, etc.)
    Al contrario, i ragazzi tendono ad annoiarsi o a confondersi se non si va dritti al cuore della questione.


    6) I più svantaggiati dalle classi miste sarebbero i ragazzi.
    In un liceo di Leeds, per esempio, la percentuale dei ragazzi promossi in tedesco e in francese è passata da un terzo con le classi miste al cento per cento in quelle single sex.


    Edited by silverback - 13/1/2005, 18:04
     
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  13. -Renato-
     
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    D'accordo.Credo che le elementari potrebbero tranquillamente essere miste.Le medie non saprei.Sicuramente le superiori devono essere separate.Sia come classi che come edifici.
    Credo che un ragazzo in una classe ein un edificio con insegnati in maggior parte uomini si formi decisamente meglio e apprende di più
     
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  14. tyrtix
     
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    Beh, visto che imperversa adesso la logica del: "più stai a scuola, meglio è", penso che non sia giusto che le scuole medie e superiori non consentano nessun tipo di interazione fra i due sessi. Io sono stato 6 anni in un'istituto superiore che per motivi di materie proposte non permetteva molti ingressi femminili: facevo l'ITI e le materie di specializzazione erano elettronica e meccanica. La conseguenza era che appena vedevamo girare una ragazza "discretina" in giro per la scuola, vi lascio immaginare che cosa succedeva...La società di adesso già non da la possibilità ai giovani di avere contatti fra di loro (basta vedere le battaglie contro il sabato sera e le discoteche, che hanno solo fatto uscire da lì il problema droga, espandendolo), e nei piccoli centri urbani, dove non ci sono molte possibilità di incontro, i ragazzi che possibilità avranno di trovarsi una ragazza o di divertirsi, o comunque di avere un qualsiasi tipo di confronto con l'altro sesso?
    Cmq, pare che, dopotutto, non fossi avanti a tutti, visto cosa vorrebbero fare gli americanio :-P
     
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  15. Marco P.
     
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    CITAZIONE (tyrtix @ 20/3/2004, 15:01)
    Beh, visto che imperversa adesso la logica del: "più stai a scuola, meglio è", penso che non sia giusto che le scuole medie e superiori non consentano nessun tipo di interazione fra i due sessi. Io sono stato 6 anni in un'istituto superiore che per motivi di materie proposte non permetteva molti ingressi femminili: facevo l'ITI e le materie di specializzazione erano elettronica e meccanica. La conseguenza era che appena vedevamo girare una ragazza "discretina" in giro per la scuola, vi lascio immaginare che cosa succedeva...La società di adesso già non da la possibilità ai giovani di avere contatti fra di loro (basta vedere le battaglie contro il sabato sera e le discoteche, che hanno solo fatto uscire da lì il problema droga, espandendolo), e nei piccoli centri urbani, dove non ci sono molte possibilità di incontro, i ragazzi che possibilità avranno di trovarsi una ragazza o di divertirsi, o comunque di avere un qualsiasi tipo di confronto con l'altro sesso?
    Cmq, pare che, dopotutto, non fossi avanti a tutti, visto cosa vorrebbero fare gli americanio :-P

    E' indubbio che la separazione crea o creerebbe dei problemi di socializzazione fra i due sessi:su questo punto sono d'accordo con te.
    Ma e' pure vero che in presenza di appartenenti al sesso femminile i ragazzi ottengono risultati peggiori:qui sono d'accordo con silverback.
    E' un dato di fatto che le femmine ottengono risultati mediamente migliori dei maschi sia alle superiori che all'Universita',e il divario si allarga sempre piu'.
    Per esempio,mi risulta che nel nostro Paese la magistratura si va sempre piu' femminilizzando:l'ultimo concorso e' stato vinto al 70% da donne (in Francia la percentuale e' stata superiore all'80%).
    L'insegnamento (tranne che all'Universita') e' sempre piu' in mani femminili;ormai nelle scuole elementari italiane le insegnanti femmine sono il 95%,alle medie il 74% ed alle superiori quasi il 60%.
    Non solo:la scuola e' destinata a femminilizzarsi sempre piu',e questo comportera' ancora piu' problemi per le future generazioni maschili.
    Mi auguro di sbagliarmi ma ho il forte sospetto che (come del resto ha gia' fatto notare qualcun altro in questo forum) continuando di questo passo gli uomini saranno destinati a diventare realmente,in un futuro non molto lontano,il secondo sesso.

    Cmq,classi miste o no,in questa societa' a rimetterci sono e saranno sempre i maschi,sia per i diversi tempi di maturazione sia per il fatto di essere "obbligati" (dalla biologia e dalla cultura) a cercarsi una ragazza (perche' le femmine dietro ai maschi comuni non corrono di sicuro).
     
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39 replies since 3/2/2004, 23:15   1918 views
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