L'islam o il femminismo?
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L'islam o il femminismo?

... chi è più potente?

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  1. Scienziato apocrifo
     
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    dall'articolo ANSA, 12/9/2007
    "Birmingham sempre più multietnica"


    La Gran Bretagna cambia pelle: tempo ancora 17 anni e a Birmingham, la seconda città del reame grazie al suo milione di abitanti, i bianchi saranno minoranza.
    Con conseguenze potenzialmente grosse per gli assetti politici, la convivenza tra le varie etnie e più in generale l'identità nazionale.
    Che siano ormai dietro l'angolo per il Regno Unito mutamenti epocali sul fronte del mix razziale lo segnala uno studio compiuto all'università di Manchester da un gruppo di demografi con a capo il professor Ludi Simpson. Che cosa succederà a Birmingham è ovviamente destinato a ripetersi spesso e volentieri altrove, prima e poi.
    Le proiezioni dei demografi, basati perlopiù sui tassi di natalità nelle diverse etnie e non sui flussi migratori, poco prevedibili, parlano chiaro: di qui a 12-14 anni il Regno Unito avrà la sua prima città "plurale", dove cioè i bianchi - fino a pochi decenni fa l'unica razza su piazza - saranno meno del 50% del
    totale. Questa città sarà Leicester, un centro industriale dell'Inghilterra centrale con notevoli rovine romane e circa 270.000 abitanti.
    L'anno scorso a Leicester i bianchi costituivano il 59,5% della popolazione, con gli indiani al secondo posto (a quota 26,5), gli "altri" al terzo (11,3%) e gli africani al 2,7%.
    Nel 2021 - profetizzano i demografi di Manchester - i bianchi dovrebbero scendere al 48,4% con gli indiani sempre al 26,5% mentre gli "altri" (il riferimento è a tutti gli asiatici non indiani) dovrebbero salire al 16,7% e gli africani all'8,4%.
    Le stesse dinamiche all'opera a Leicester dovrebbero far sì che Birmingham diventerà una città "plurale" verso il 2024.
    A giudizio del prof. Ludi Simpson, specialista in statistica sociale, il calo dei bianchi sotto la soglia del 50% non dovrebbe portare sul breve periodo a terremoti ma già a novembre dello scorso anno la commissione governativa per l'eguaglianza razziale ha dato ad una conferenza organizzata a Londra un titolo che è tutto un programma: "Città plurali: un'opportunità o una bomba a orologeria?".
    Il sindaco di Londra, Ken Livingstone, ha tuonato contro il taglio "allarmista" scelto per la conferenza e anche il prof.Simpson spara a zero contro lo stereotipo (piuttosto diffuso a livello dell'uomo della strada) secondo cui le città britanniche a minoranza bianca diventeranno "ingovernabili". E in effetti i sociologi concordano sul fatto che i bianchi in arrivo in massa dall'est europeo (Polonia in testa) possono cambiare ancora più in profondità degli "scuri di pelle" la società britannica se non accettano i valori prevalenti e lo stile di vita finora proprio del Regno Unito.
    L'emergenza di grosse città europee dove i bianchi saranno minoranza non è un problema esclusivo della Gran Bretagna, che sembra fare semplicemente da battistrada. A giudizio di Trevor Philip, direttore della Commissione per l'eguaglianza razziale, le città plurali "sono una delle più importanti conseguenze della globalizzazione" e per esse andranno inventate nuove forme di integrazione.
     
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  2. silverback
     
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    http://www.corriere.it/politica/07_ottobre..._reazioni.shtml

    borghezio: «amato intervenga». il sindaco di treviso: «il burqa è un travestimento»
    Bufera sul burqa. «Un'offesa alle donne»
    Il ministro Pollastrini replica alla decisione del prefetto di Treviso e all'approvazione della collega Bindi

    ROMA - Accende il dibattito politico tra i due poli ma anche all'interno della stessa maggioranza la decisione del prefetto di Treviso, Vittorio Capocelli, di legittimare il burqa. E ad infiammare le polemiche si aggiunge anche l'approvazione del ministro per la Famiglia, Rosy Bindi. Alla quale replica la collega titolare del ministero per i Diritti e le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. «Sono sconcertata e indignata - spiega la Pollastrini -. Come ho sempre detto, ritengo la copertura integrale del volto un'offesa alla dignità delle donne». Sul burqa, sottolinea il ministro per le Pari Opportunità «non può esistere alcuna ambiguità. Il no è netto». «Nel nostro Paese - aggiunge la Pollastrini - esiste la legge numero 152 del 1975 che, all'articolo 5, vieta di fare uso, in luogo pubblico, di una copertura totale del volto. Questa normativa va applicata con fermezza e saggezza. E del resto, il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Ministro degli Interni Giuliano Amato sono sempre stati chiari in merito».

    «PENSARE BENE AI DIVIETI» - Rosy Bindi non si lascia intimorire dalla reazione della collega Pollastrini e spiega che prima di vietare l'uso del burqa «occorre pensarci bene», perchè se esso è «segno di oppressione» va combattuto, ma se «è simbolo di una cultura liberamente scelta» allora va tollerato. E appoggia il provvedimento del prefetto di Treviso anche il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. «A mio giudizio - spiega Ferrero - il provvedimento del prefetto di Treviso sul burqa è intelligente ed evita contrapposizioni fittizie, perché permette di identificare una persona ma non impedisce l’utilizzo di un costume religioso. Si dovrebbe imparare dal buon senso del prefetto - conclude il ministro per la Solidarietà sociale - e fare finalmente una legge sulla libertà religiosa che disciplini il modo in cui le diverse fedi possono esprimersi nel nostro Paese».

    «AMATO TRASFERISCA IL PREFETTO» - Sulla decisione del prefetto di Treviso non usa mezzi termini Mario Borghezio. «Se al prefetto di Treviso piace tanto il burqa, lo faccia indossare a sua moglie...» sostiene l'europarlamentare della Lega, che in una nota non si dice stupito più di tanto dalla presa di posizione di Capocelli «convinto come sono - spiega - che in uno Stato moderno i Prefetti non servono a niente». Per Borghezio «di fronte ad una simile esternazione su una questione grave e preoccupante come quella dell'uso pubblico del burqa, c'è veramente da domandarsi che cosa aspetti il Ministro dell'Interno a trasferire il Prefetto di Treviso, che, in tutta evidenza, esprime un modo di pensare lontano mille miglia da quello dei trevigiani preoccupati e, giustamente, timorosi di fronte all'espansione dell'Islam fondamentalista nel nostro Paese». Ad auspicare l'intervento di Amato sulla decisione del prefetto di Treviso sono anche alcuni esponenti di Forza Italia e di An.

    «USO INACCETTABILE» - La risposta del Viminale non si fa attendere. «Abbiamo già più volte detto e lo ribadiamo che l'uso del burqa è inaccettabile» afferma il portavoce del ministro dell'Interno, Giuliano Amato, Fabrizio Forquet spiegando che si sta verificando l'esistenza della circolare del 2004 citata da Magdi Allam in un articolo del Corriere e a cui avrebbe fatto riferimento il prefetto di Treviso Vittorio Capocelli che nei giorni scorsi ha ritenuto giustificato l'uso del burqa per motivi religiosi se la persona è sempre identificabile.

    «È UN TRAVESTIMENTO» - E sull'argomento dice la sua lo stesso sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo. «Il burqa è un travestimento, significa non far vedere la propria faccia, mascherarsi per non farsi identificare. Sotto il burqa potrebbe esserci un malavitoso o anche un attentatore» dice il primo cittadino di Treviso intervenendo a Radio 24.


    09 ottobre 2007


    CITAZIONE
    Rosy Bindi non si lascia intimorire dalla reazione della collega Pollastrini e spiega che prima di vietare l'uso del burqa «occorre pensarci bene», perchè se esso è «segno di oppressione» va combattuto, ma se «è simbolo di una cultura liberamente scelta» allora va tollerato.

    ... :D
     
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  3. Mathias2
     
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    CITAZIONE (silverback @ 26/8/2007, 16:35)
    Beh, che comunque ci venga permesso di scrivere è vero.
    Forse credi che i carabinieri, la polizia e "chi di dovere" non ci controllino?


    Ascolta, avranno rilevato i nostri IP già da tempo, ed indagato...

    Loro sanno chi siamo.

    Mi piacerebbe che fossero a controllarmi proprio in questo momento.
     
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  4. *Wolverine*
     
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    Secondo me è più potente l'Islam.

    http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo437071.shtml
    Parroco non mette Gesù in presepe
    Bergamo, ai fedeli: "Non siete pronti"


    Nella notte di Natale il presepe della chiesa di Santa Lucia a Bergamo è rimasto senza Gesù Bambino. Non è stata una dimenticanza ma una provocazione del parroco che si è rifiutato di metterlo. Secondo il prete la gente "non è pronta" ad accoglierlo. "Questa notte non è Natale. Non siete pronti. Se non sapete accogliere lo straniero, il diverso, non potete accogliere il Bambin Gesù", ha detto il parroco durante l'omelia.

    Il sacerdote durante le omelie domenicali ha spesso invitato i fedeli a curarsi dei poveri e degli emarginati. Ora ha deciso di comportarsi di conseguenza. E durante la Messa di Mezzanotte ha proclamato: "Questa notte non è Natale. Non siete pronti. Perciò Gesù non nasce". E non ha fatto porre nel presepe della chiesa la statuetta (già pronta) del Bambinello.

    A chi ha chiesto spiegazioni, ha poi detto che il presepe era basato sul racconto di Ezio del Favero 'Al chiaro delle stelle', in cui Gesù Bambino esce dalla culla per andare da un bimbo povero che non osava stargli vicino: "Il messaggio che abbiamo voluto dare è proprio questo: Gesù non ha paura di avvicinarsi agli emarginati, agli ultimi. E' ora che chi si dice cattolico metta in pratica gli insegnamenti di Cristo".


    http://www.puknet.it/italiano/index.php?op...india&Itemid=61
    PAPA: PROTEGGERE CRISTIANI PERSEGUITATI IN IRAQ E INDIA
    Domenica 26 Ottobre 2008 22:30

    Benedetto XVI chiede "protezione" per i cristiani dell'Iraq e dell'India, vittime di gravi violenze. "Alle autorita' civili e religiose interessate - scandisce - chiedo di non risparmiare alcuno sforzo affinche' la legalita' e la convivenza civile siano presto ripristinate e i cittadini onesti e leali sappiano di poter contare su una adeguata protezione da parte delle istituzioni dello Stato".
    "Auspico - afferma ancora il Pontefice - che i responsabili civili e religiosi di tutti i Paesi, consapevoli del loro ruolo di guida e di riferimento per le popolazioni, compiano dei gesti significativi ed espliciti di amicizia e di considerazione nei confronti delle minoranze, cristiane o di altre religioni, e si facciano un punto d'onore della difesa dei loro legittimi diritti". Parole pronunciate all'Angelus, dopo la messa conclusiva del Sinodo dei vescovi, celebrata in San Pietro. "Al termine dell'Assemblea sinodale - ricorda il Papa - i Patriarchi delle Chiese Orientali hanno lanciato un appello, che faccio mio, per richiamare l'attenzione della comunita' internazionale, dei leaders religiosi e di tutti gli uomini e le donne di buona volonta' sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi dell'Oriente, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e di crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio". "Penso - continua Papa Ratzinger - in questo momento soprattutto all'Iraq e all'India. Sono certo che le antiche e nobili popolazioni di quelle Nazioni hanno appreso, nel corso di secoli di rispettosa convivenza, ad apprezzare il contributo che le piccole, ma operose e qualificate, minoranze cristiane danno alla crescita della patria comune".



    fonte: http://www.repubblica.it
     
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  5. fabriziopiludu
     
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    LE DONNE NELL'ISLAM SONO DENTRO FINO AI CAPELLI! RICORDATE QUEL MEGARADUNO DI INTEGRALISTI ISLAMICI, IN INDONESIA? BENE, ERANO QUASI TUTTE DONNE! "FICO", NE'! L'INDONESIA E'UNO DEGLI STATI PIU' PERICOLOSI PR L'UOMO! ANCHE SE NON SEI CATTOLICO! UN ALTRO STATO MOLTO PERICOLOSO PER L'UOMO E' IL PAKISTAN. RICORDATE LE RIVOLTE DELLE SCUOLE CORANICHE FEMMINILI? RICORDATE I CORTEI DEGLI INDIPENDENTISTI PALESTINESI? GLI UOMINI CON LA FACCIA COPERTA, MA LE DONNE CON LA FACCIA SCOPERTA, TUTTE!!! LE DONNE MUSULMANE HANNO SEMPRE PORTATO I PANTALONI!
     
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  6. silverback
     
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    uufff...
     
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  7. *Wolverine*
     
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    http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio...44f02aabc.shtml
    Il Centro musulmano: «non volevamo mancare di rispetto»
    Preghiera islamica , polemica a Milano
    «Una mancanza di sensibilità»
    L’arciprete del Duomo: grave se avessero usato il sagrato. An e Lega: «Una provocazione»

    Don Manganini
    «Non avrei mai partecipato a una manifestazione che sarebbe finita davanti a una moschea»
    «Non sono saliti a pregare sul sagrato, e quello non sarebbe stato certo un gesto di dialogo». Ma i musulmani in preghiera di fronte alla cattedrale hanno dimostrato «quantomeno mancanza di sensibilità». Lo dice l’arciprete del Duomo, Luigi Manganini. Che precisa: «Piazza del Duomo è una piazza civile, non religiosa». Montano le polemiche dopo la manifestazione anti Israele che ha attraversato il centro città, sabato: sono state bruciate le bandiere con la stella di David e il corteo s’è sciolto dopo la preghiera islamica davanti al Duomo. Ancora Manganini: «Da cristiano non avrei partecipato a una manifestazione che si concludeva con una preghiera di fronte a una moschea». Replica Abdel Hamid Shaari, direttore del centro islamico di viale Jenner: «Massimo rispetto per i simboli cattolici».

    Per prima cosa precisa che «non sono saliti a pregare sul sagrato, e quello non sarebbe stato certo un gesto di dialogo». Poi ci tiene a chiarire che la piazza del Duomo «è una piazza civile e non religiosa». Però poi Luigi Manganini, arciprete del Duomo, spiega che la preghiera islamica che ha concluso la manifestazione di sabato contro i bombardamenti a Gaza, con centinaia di uomini inchinati ad Allah proprio di fronte alla cattedrale di Milano, è stata quantomeno «una mancanza di sensibilità».


    Manganini è uomo di chiesa, evita qualsiasi polemica, si tiene a distanza dalla bagarre politica. Ma proprio perché uomo di chiesa richiama il messaggio del Vangelo, spiegando che «la preghiera non va ostentata, perché viene dal cuore ed in generale non va mai usata come affermazione di identità». Una sensazione che probabilmente si può descrivere in maniera ancora più semplice: «Da cristiano— conclude l’arciprete del Duomo — non avrei partecipato a una manifestazione che si fosse conclusa con una preghiera proprio di fronte a una moschea».

    Secondo i politici della maggioranza la manifestazione in Duomo è stata un affronto, ma il responsabile del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, chiarisce: «Nessuna provocazione o mancanza di rispetto. Era semplicemente giunta l’ora della preghiera e si trovavano lì. Fossero stati in un’altra piazza, l’avrebbero fatta dove si trovavano. Abbiamo la più alta considerazione per la figura dell’arcivescovo Tettamanzi, che rappresenta la coscienza morale ed etica di Milano. Abbiamo un grande rispetto per chi ha sempre parlato di dialogo».

    Il vice sindaco, Riccardo De Corato, però attacca: «L’imam del centro islamico di viale Jenner, Abu Imad, ha partecipato al corteo pro Palestina che è stato teatro di reati e gravi atti contro lo Stato amico Israele. Sarebbe opportuno che l’imam faccia un passo indietro perché è sempre meno credibile come interlocutore del centro islamico di viale Jenner». Ancor più duro Pier Gianni Prosperini, assessore regionale alla Sicurezza: «Nemmeno ai tempi del nazismo il Duomo ha subito oltraggio del genere, non era una preghiera ma un’offesa ».

    Gianni Santucci
    05 gennaio 2009


    CITAZIONE (fabriziopiludu @ 31/12/2008, 01:24)
    TUTTE!!! LE DONNE MUSULMANE HANNO SEMPRE PORTATO I PANTALONI!

    Sei ridicolo.
     
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  8. ninonino1
     
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    l'islam, per demerito del femminismo.
     
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  9. fabriziopiludu
     
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    mi hanno sconsigliato di camminare per la periferia di Gjiakarta, come per le favelas di San Paulo, ma lintegralismo religioso è veramente una piaga. Anche gli induisti sono integralisti. Politeisti integralisti. I pantaloni: da secoli, gli abitanti dell'Italia-penisola <l'Italia-Stato è nata solo nel 1861> hanno smesso di vestirsi alla Romana, cioè con tuniche, toghe..., secoindo te, per quale motivo? Te lo dico io: a causa delle invasioni "barbariche". Li chiamavano "barbari", e invece, indossavano i pantaloni! Nel IV° secolo d.C., l'impero Romano, ormai, aveva ben poco di Romano: Ma torniamo ai pantaloni: già prima di Maometto, il costume della donna araba comprendeva i pantaloni. Maometto stava con la ricca vedova Cadigia: figura che dimostra che la donna, anche prima del successo dell'Islam, fosse molto, ma molto importante, nella Penisola Arabica
     
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  10. *Wolverine*
     
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    CITAZIONE (fabriziopiludu @ 5/1/2009, 22:43)
    Maometto stava con la ricca vedova Cadigia: figura che dimostra che la donna, anche prima del successo dell'Islam, fosse molto, ma molto importante, nella Penisola Arabica

    Ok, e allora? Forse questo dimostra che nei paesi arabi comandano le donne?
     
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  11. fabriziopiludu
     
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    allora il film "volevo i pantaloni" è totalmete fuori luogo, sia di nome che di fatto "a casa, porto io i pantaloni." non vuol dire "a casa, chi ha importanza sono io"?
     
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  12. Nuovi occhi
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 25/8/2007, 18:24)
    Beh, senza scomodare la Sharia potremmo ripristinare un bel regime Fascista vecchio stampo. Almeno è completamente Italico.

    E' uno scherzo, no? <_<

     
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  13. *Wolverine*
     
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    CITAZIONE (ninonino1 @ 5/1/2009, 15:19)
    l'islam, per demerito del femminismo.

    Scusa, ma cosa vuoi dire di preciso? Forse che se l'Islam avanza è un bene?
    Scherzi, vero?
    http://www.legnostorto.com/index.php?optio...18107&Itemid=29
     
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  14. "lamari"
     
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    attali dice che nel 2025 l'islam si dovrà piegare al femminismo :-)
     
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  15. *Wolverine*
     
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    CITAZIONE ("lamari" @ 6/1/2009, 17:36)
    attali dice che nel 2025 l'islam si dovrà piegare al femminismo :-)

    Ma tu ci credi? Io no...
     
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435 replies since 18/4/2006, 22:40   10483 views
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