BRASILE, ANCORA IN CARCERE L'UOMO CHE HA LA BACIATO FIGLIA

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  1. Sossempreio
     
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    http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...1649966100.html

    QUOTE
    SAN PAOLO - Probabilmente dovrà restare in carcere fino a martedì l'imprenditore di Guidonia arrestato due giorni fa a Fortaleza per carezze e baci alla figlia di otto anni. Lo ha detto all'ANSA il suo legale, Flavio Jacinto Silva, che in giornata farà un nuovo tentativo di ottenere il suo rilascio. "Il problema è che lunedì è festa nazionale in Brasile, e il giudice di turno durante il fine settimane non se l'é sentita di prendersi la responsabilità di rilasciare un pedofilo, come è per ora considerato l'italiano dalla giustizia brasiliana - ha detto Silva all'ANSA - Ma ho fatto un appello all'istanza superiore, e forse entro oggi quel poveretto potrà rivedere la famiglia". Silva garantisce comunque che l'imprenditore 48enne si è ripreso dallo shock delle accuse infamanti ed è adesso fiducioso che quello che l'avvocato definisce "un malinteso scandaloso" sarà presto cancellato.

    La bambina nega le molestie, però un imprenditore di Guidonia, arrestato giovedì in Brasile per aver baciato sulla bocca la figlia di otto anni, rischia ora dagli otto ai 15 anni di reclusione in base a una nuova legge brasiliana anti-pedofilia approvata proprio il mese scorso. Alla funzionaria brasiliana Ivana Timbò, responsabile del commissariato per la lotta allo sfruttamento minorile, la figlia dell'imprenditore ha recisamente negato qualsiasi molestia da parte del padre, confermando solo i "bacini" sulla bocca. Anche la moglie brasiliana ha negato qualsiasi atteggiamento sconveniente del marito verso la figlia e si è detta scioccata per il malinteso. Su richiesta dell'uomo le fonti ufficiali non rivelano le sue generalità, ma si è appreso che è del grande centro in provincia di Roma e ha 48 anni. L'incredibile caso, avvenuto su una spiaggia di Fortaleza, sarebbe da attribuire, secondo l'avvocato del consolato italiano, ad un eccesso di zelo da parte di una coppia anziana di brasiliani e della polizia locale, impegnata nella lotta alla prostituzione infantile dilagante nella località balneare del nordest del Brasile. Il consolato generale italiano di Recife ha ottenuto durante la giornata vari attestati di benemerenza e buona condotta dell'accusato. Il legale sta provando ad ottenerne la scarcerazione entro domani, prima che il fine settimana ed una festa nazionale rinvii il rilascio a martedì. Secondo il sito di un quotidiano brasiliano, l'imprenditore è rinchiuso nel carcere di Fortaleza. L'uomo è sposato con una brasiliana di Fortaleza e da 12 anni viene a passare le vacanze sulle spiagge paradisiache della città, accompagnato dalla moglie e dalla figlioletta. Anche quest'anno la coppia stava trascorrendo una quindicina di giorni sulla Praia do Futuro, una spiaggia frequentata dalle famiglie del Cearà più che dai turisti, allo stabilimento "Complexo CrocoBeach". Ieri marito e moglie di 70 e 75 anni, entrambi ex funzionari statali di Brasilia, è rimasta scioccata dalle effusioni del padre alla figlioletta, compresi i baci sulla bocca e i palpeggiamenti, senza tener conto della presenza della madre della bambina. Ed hanno denunciato l'atteggiamento sospetto dell'uomo ai responsabili dello stabilimento e alla polizia. La coppia italo-brasiliana si è resa conto della gravità delle accuse solo quando l'italiano è stato portato via dagli agenti con l'accusa di pedofilia. Intanto la televisione brasiliana ha trasmesso alcuni spezzoni di video ripresi dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento balneare dove si trovava l'uomo, con la moglie e la figlioletta. In una delle sequenze, si vede l'imprenditore uscire tranquillamente dallo stabilimento, prima dell'intervento della polizia, mentre cammina abbracciato alla bambina seguito dalla moglie. In un'altra, un bagnino e una cameriera dello stabilimento smentiscono che vi sia stato qualsiasi comportamento scorretto o ambiguo da parte dell'uomo. Il Cearà, di cui Fortaleza è capitale, è uno stato poverissimo dove negli ultimi dieci anni è dilagata la prostituzione infantile e il turismo sessuale: in particolare vengono qui molti italiani. Basta passeggiare di notte sul lungomare della città per essere abbordati da manipoli di ragazzine chiaramente sotto i quindici anni.

    Ecco la inevitabile stoccata giustificatrice della vergognosa campagna anti italiana che sta passando nel Nor Est del Brasile.

    Peccato che sia totalmente falsa.

    Sul lungomare di Fortaleza, come alla praia do futuro, si viene abbordati da manipoli di prostitute e semi prostitute, chiaramente maggiorenni e vaccinate.

    Oltre che consenzienti ed insistenti.

    La verita´ e´ solo ed esclusivamente questa.

    Inoltre vi e´ un´altra verita´ non detta dagli entusiasti giornalisti impegnati nella campagna anti pedofilia, ma di fatto esclusivamente rivolta contro i turisti italiani, per creare casi giornalistici utili alla propaganda, e cioe´ che la polizia corrotta brasiliana, approfitta di questo clima di caccia alle streghe per estorcere dineiro ai poveri fessi turisti italiani che ancora ci vanno in Brasile.

    Sconsiglio vivamente a chiunque di andarci per passare una vacanza, esistono altri lidi belli ugualmente, ma dove le autorita´ locali sono piu´ leali e certe umiliazioni vengono risparmiate.

    Se andate in Brasile di questi tempi e´ a vostro rischio e pericolo.



     
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  2. ilmarmocchio
     
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    Quoto al 100%. I brasiliani sono molto nazionalisti. Inoltre i vari Don Gelmini ecc
    hanno contribuito ad alimentare all'estero la figura dell'italòiano pedofilo. I brasiliano, che sanno di avere la camicia sporca e di essere pieni di prostitute ESPERTE e a caccia degli euri del pollo italiano di turno, Conosco ragazzi andati in Brasile e alcuni si sono portati anche le brasilere in Italia. Minorenni un tubo : tr...no a tutto spiano, le madonnine
     
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  3. Grifone_verace
     
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    Non credo che l'uomo venga condannato, lo scagionano le testimonianze della figlia, della moglie e dei gestori dell'albergo, oltre che i testimoni che lo hanno visto direttamente.

    Comunque mi spiace, avevo pensato di fare una vacanza in brasile dopo la laurea (2 anni)...ma uno non è neanche più libero di dare affetto a figlia e moglie? oppure, come dice guit, è una campagna anti-italiana? Se così fosse, si sono resi conto di che razza di gente siamo :D :D :D
     
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  4. Sossempreio
     
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    Non e´ che tedeschi francesi olandesi belgi siano molto meglio eh, anzi.

    Ma loro hanno delle autorita´ che li difendono, noi no.

    I testimoni che lo hanno denunciato non lo scagionano, anzi insistono.

    Vedremo come va a finire.

    Fai bene a non andarci piu´.
     
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  5. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Sossempreio @ 9/9/2009, 21:28)
    Non e´ che tedeschi francesi olandesi belgi siano molto meglio eh, anzi.

    E' vero, ma contro gli italiani c'è un pregiudizio più forte

    CITAZIONE
    Ma loro hanno delle autorita´ che li difendono, noi no.

    Anche questo è vero

    CITAZIONE
    I testimoni che lo hanno denunciato non lo scagionano, anzi insistono.

    Possono insistere quanto vogliono , ma è la parola di loro due contro la figlia, la moglie , l'imprenditore stesso e i gestori dell'albergo. Li non è italia, dove basta la parola di uno per denunciare

    CITAZIONE
    Vedremo come va a finire.

    Fai bene a non andarci piu´.

    Già :( :( mi spiace perchè è un bel paese...
    Di solito io mi accontento, ma in fatto di paesi posso anche mettere altre opzioni per poter lavorare....
    Mi piacciono Italia, Spagna, Australia, Brasile e Canada...la mentalità vigente non la conosco di preciso a parte la Spagna...
    E' vero che in SPagna c'è stato Zapatero, ma è anche vero che gli uomini spagnoli sono ancora dei buoni cacciatori e da un po di tempo hanno superato gli italiani, demotivati a corteggiare a causa di leggi infami e di molte donne veramente stronze. Non c'è l'umiltà necessaria.
    Vi sembrerà presto parlarne, ma potrò laurearmi al massimo entro marzo 2011, e vi assicuro che il tempo vola durante l'unversità
     
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  6. Sossempreio
     
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    Comunque puoi sempre andare a Rio, se proprio vuoi andarci. Li ste cose ancora non succedono.

    In campana pero´ eh.

    Adesso se qualche politically correct legge sto post provvedera´ immediatamente ad inoltrare formale protesta contro le autorita´ brasiliane di estendere anche a Rio la campagna anti italiani pedofili per definizione.

     
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  7. Tex6969
     
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    Fonte : www.ilmessaggero.it
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    BRASILIA (9 settembre) - E' ancora in stato d'arresto e in attesa di giudizio Giuliano Tuzi, l'imprenditore di Guidonia fermato otto giorni fa sotto l'accusa di aver molestato la figlia di otto anni baciandola sulla bocca in uno stabilimento balneare a Fortaleza,

    Il ministro della Giustizia: agiremo rapidamente. «Le autorità agiranno rapidamente e in modo efficiente per verificare se effettivamente è colpevole, dobbiamo lasciar lavorare gli organi competenti» ha dichiarato Tarso Genro, ministro della giustizia brasiliano. Nello svolgimento del processo c'è stato un rallentamento anche a causa della ricorrenza della festa nazionale brasiliana il sette settembre, giorno in cui tutte le istituzioni - anche il tribunale - sono rimaste chiuse.

    Le accuse. Tra accuse e difese, la storia dell'imprenditore romano sembra non avere fine. La coppia di anziani che lo ha denunciato ha ribadito le accuse di molestie dichiarando che «quando li abbiamo visti in acqua per la prima volta, abbiamo pensato che si trattasse di una coppia innamorata, ma quando lei è uscita dall'acqua ci siamo resi conto che era una bambina. Anche dopo erano incollati l'uno all'altra e lui l'ha baciata due volte sulla bocca».

    Le testimonianze che scagionano Tuzi. A queste accuse si contrappongono le testimonianze della cameriera e del bagnino dello stabilimento, certi di non aver visto alcun atteggiamento ambiguo da parte di Tuzi nei confronti della figlia. La moglie Adriana - originaria di Fortaleza - difende suo marito, accusando i suoi connazionali di nutrire pregiudizi: pensa infatti che avrebbero denunciato Tuzi in quanto uomo bianco che giocava affettuosamente con una ragazzina molto scura di pelle.

    Il malore in carcere. Due giorni fa, l'imprenditore italiano si è sentito male in cella a causa di un forte alzamento di pressione, ed è stato trasferito in ospedale; intanto la moglie, assistita anche dalla Farnesina, si appella affinché il marito sia scagionato e possa tornare quanto prima in Italia con lei e la figlia.
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    Notare : La Farnesina......sta assistendo la moglie (mi sembra la cosa più importante ed urgente infatti da farsi) e si appella (a chi ?? A San Gennaro?) che il marito sia scagionato.

    Carfagna ?????? Dove sei ??? Ministro della Mafia Rosa???? Ah vero..sei al G8 a riferire sulle violenze che subiscono le donne da considerarsi "violazione di diritti umani" vero??? Le violenze che subiscono gli uomini non fanno parte degli interessi del tuo Ministero... dimenticavo..
     
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  8. twentyh
     
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    Io non so molto, parlate di campagna anti-italiana nel nord del Brasile.
    Ci sono stati altri casi? Da quanto è così? l'opinione pubblica brasiliana che ne pensa? I media?

    Nel caso qualche link?

    Un sacco di domande ...

    Comunque un maschio accusato di reati legati alla libido è percepito sempre come colpevole, ed anche quando sarà stato scagionato nelle persone rimarrà il medesimo sospetto. Mediamente.
    Ecco perché poi la stampa e potere politico si comportano come si comportano, seguono la scia culturale dominante.
    O è ingenuo ed è mitigata la sua colpevolezza o è colpevole.
    Almeno in Italia mi pare sia così, non sono mai stato in Brasile, non saprei dire ...
    Se non si modifica il sottostante sentire popolare (influenzato e influente sulle disquisizioni degli esperti di scienze sociali) difficilmente si otterrà una pragmatica applicazione dei diritti costituzionali.
    Ma questo magari per voi più addentro alla materia è ovvio.
     
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  9. Sossempreio
     
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    http://www.fainotizia.it/2007/06/23/il-mae...subiscono-abusi

    Il Mae non censura Valensise e i nostri connazionali subiscono abusi
    Franco Russo
    Franco Russo
    23/06/2007 - 23:46

    *
    *

    **In Italia molti giornali avevano fatto ecco alle notizie giunte dal Brasile. Purtroppo casi del genere sono all'ordine del giorno e finché non verrá rimosso l'Ambasciatore Michele Valensise che non fa nulla a proposito, gli italiani devono considerare a rischio le loro vacanze in Brasile. Di seguito vi proponiamo un'altra storia allucinante che ha rovinato la vita (oltre che le vacanze) di un nostro connazionale. Inutile dire che il Ministero degli Esteri continua a fare orecchie da mercante alle critiche contro Valensise.** **Dal "Corriere della Romagna"** **“I miei otto giorni da incubo”** Forlì - Otto giorni chiuso in un carcere brasiliano per una falsa accusa di pedofilia su una bambina di dieci anni. La notizia sconvolse Galeata il 10 febbraio scorso. Conosciuto in tutto paese per essere un gran lavoratore e un bravo ragazzo, pochi credettero a quell’accusa. Lui però era in carcere. Un incubo superato con la forza della consapevolezza della sua innocenza.Un mese fa l’ambita vacanza si era trasformata in angoscia. Adesso racconta la sua verità. A migliaia di chilometri di distanza da quella che per una settimana è stata la sua “dimora” brasiliana, Giuseppe Babbini, 33 anni, ripercorre l’errore giudiziario che lo ha visto protagonista. Dall’incontro con la bambina “involontaria causa” dei suoi guai, l’arresto, il carcere, il ritorno a casa. Era a Natal, nello stato del Rio Grande do Norte con un amico da una settimana, quando la sua disavventura ha avuto inizio. IL FATTO: “Quella mattina ero in spiaggia che prendevo il sole - ricorda Babbini - quando sono stato avvicinato da una dei tanti ragazzini che vendono oggetti. Avevamo conosciuto questa bimba di 10 anni alla quale ogni tanto pagavamo qualcosa da mangiare, io avevo comprato da lei un paio di ciabatte. Il giorno prima il mio amico le aveva promesso che le avrebbe regalato un crocifisso, così lei si era avvicinata, ma siccome il mio amico non c’era, le ho pagato 10 ostriche che abbiamo mangiato lì in spiaggia, con un piatto di gamberetti. Tra l’altro la zona non è nè vicino a una favelas, nè nascosta da dune. E’ piena di gente che prende il sole. Ad un certo punto ho visto arrivare due agenti di Polizia che mi hanno chiesto il passaporto per un controllo. Ho risposto che lo avevo in camera dell’albergo e che dovevo andarlo a prendere. Mi sono avviato, ma a un certo punto sono stato richiamato perchè volevano accompagnarmi. Sono arrivate due macchine e decine di poliziotti. Ho chiesto al titolare dell’hotel, che parlava sia italiano sia portoghese, cosa volessero e lui mi ha confermato che si trattava di un semplice controllo. Sono stato caricato in macchina e portato alla stazione di Polizia”. GLI INTERROGATORI: “Mi hanno chiesto della bambina, cosa le avevo comprato - prosegue Babbini -. Mi hanno domandato che macchina avevo, com’era la mia casa, se avevo dei soldi. E’ andata avanti fino alle 21. Sapevo che in una stanza vicino stavano sentendo la bambina con una psicologa. E’ stata una delegata, Adriana Shirley, a comunicarmi che avrei passato la notte in carcere. Senza dirmi perchè. Mi hanno ritirato tutto quello che avevo, e impedito di telefonare in Italia”.Nessuno ha, quindi, formalizzato un’accusa precisa verso il giovane di Galeata. “Ho capito che dicevano che avevo accarezzato la bambina, ma non era vero, lei era seduta sul lettino, ma distante”. LA CELLA: “C’erano altre quattro persone, brasiliane. La prigione era piccola, il bagno era una latrina. Naturalmente la prima notte avevo una grande paura, potevo solo aspettare che arrivasse il giorno successivo. Con i compagni di cella ho scambiato solo poche parole, ma ho dormito”. LA TELEVISIONE: Poche ore e un altro choc ha colpito il galeatese, vittima inconsapevole delle “usanze” giuridiche brasiliane. “Sono stato caricato in auto e portato in un altro posto di Polizia. Ad attendermi ho trovato decine di giornalisti, telecamere. Non volevo scendere dalla macchina, ma mi hanno costretto. In un’altra stanza ho trovato altri giornalisti, televisioni, radio. Mi sono allontanato, ma mi hanno messo le manette e portato davanti a loro. Mi facevano domande, ma non capivo. Ho carpito solo ‘esplorazione sessuale’ e ho risposto ‘No’. Tornato in cella mi sono rivisto in televisione. Gli altri mi prendevano in giro, però in quel momento ho capito le accuse che mi erano rivolte”. GLI AVVOCATI: L’ipotesi che tutta la vicenda sia stata una montatura per “scucire” soldi ad alcuni stranieri, è avvalorata dalla sequenza di avvocati che si sono occupati del caso. “Non ho mai avuto interpreti. La Polizia mi ha portato due avvocati, consigliandomi di prendere quello che volevano loro. Mio padre gli ha mandato l’equivalente di 3-4mila euro, ma lui non ha fatto neanche una richiesta di scarcerazione, anzi è sparito. Un altro avvocato, una donna, aveva conoscenze con i poliziotti e mi permetteva d’incontrarmi con mio padre. La domanda di scarcerazione, però, è stata rigettata. Abbiamo contattato un altro difensore. Lui è riuscito a smontare l’accusa di arresto in flagranza di reato che si basava sulla testimonianza dei due poliziotti, uno dei quali una ragazza di 25 anni che aveva appena terminato un corso per prevenire fenomeni di pedofilia”. L’ATTESA: “Mentre ero in carcere non facevo nulla. Stavo sdraiato per terra. Tutti i giorni potevo vedere mio padre per dieci minuti. Ho mangiato bene perchè gli altri carcerati era sposati e si facevano portare del cibo dall’esterno e lo stesso facevo io con mio padre la sera. Non uscivo mai, perchè nel carcere erano appena arrivati una quindicina di detenuti per reati gravi e mi avevano consigliato di restare in cella. Non ho mai pensato di non tornare più in Italia, anche se dopo 5-6 giorni ho creduto di dover restare lì per diverso tempo e ho avuto un momento di grande sconforto”. LA LIBERTA’: “E’ stato mio padre a dirmi che potevo uscire. Mi ha fatto una sorpresa. Sapevo che non era finita, ma almeno non ero più in carcere”. Poi è arrivata l’archiviazione: il giudice ha riconosciuto che non c’erano elementi a carico di Giuseppe Babbini. Smontate tutte le accuse e le testimonianze. L’archiviazione ha permesso al 33enne di tornare in Italia, senza dover restare in Brasile per ulteriori udienze. “A casa ad attendermi c’erano amici, parenti, autorità. E’ stata una festa”. Ora è passato un mese da quei terribili momenti. “Certo che ripenso a quei giorni - conclude Giuseppe -. E per ora non penso proprio di tornare in Brasile”. **Fonte: www.investirenelmondo.com**

     
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  10. Sossempreio
     
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    http://blog.musibrasil.net/2007/06/15/da-bari-verso-lincubo/

    L’articolo che oggi vi proponiamo, pubblicato sul Tgcom, tratta del caso dei sei italiani detenuti in Brasile in condizioni disumane, che hanno da pochi giorni dato inizio allo sciopero della fame. I particolari li lasciamo volentieri al servizio della testata del gruppo Mediaset, mentre a noi interessa soprattutto, oltre richiamare l’attenzione su un caso umano, sottolineare alcuni aspetti che possono rimanere – nel bailamme mediatico – assolutamente trascurati.

    Ma andiamo con ordine. A Natal i sei stavano gestendo (oltre ad alcuni pub) un tipico night club all’europea, l’allora notissimo Ilha da fantasia, che avevano rilevato pochi mesi prima dell’arresto, ma che era operante da molto tempo. Un locale criticabile sotto il profilo morale quanto si vuole, ma non si trattava comunque di sfruttamento di ragazzine poverissime di qualche favela, come forse qualcuno in Italia potrebbe immaginare.

    (Non era neppure il tipico locale affollato da “turisti in vacanza di piacere” appena scesi dai charter e ragazze locali. Le boate di questo tipo a Natal, all’epoca dei fatti, erano il Cucaracha ed il Mambo). Si trattava, val la pena ripeterlo, di un night club operante secondo i criteri dei tipici night club italiani, che come i nostri lettori sanno sono sparsi in ogni angolo del Belpaese.

    Vi affluiva una clientela essenzialmente brasiliana (di alto livello), anche se ovviamente vi compariva qualche straniero, e le statuarie fanciulle erano professioniste provenienti da ogni angolo del Paese verdeoro. Si cercavano ragazze? Era appunto un night club, cosa si dovevano cercare, forse pomodori?

    Oltre tutto, come noto, in locali di questo tipo il personale ruota molto vorticosamente. E chiaramente qualche dançarina avrá certo voluto usare il night degli italiani come rampa di lancio per espatriare. Potremmo a questo punto chiederci se ogni night club, ovunque si trovi, configuri per i gestori il reato di favoreggiamento della prostituzione.

    Forse la risposta é positiva, ci pare peró gravemente iniquo che si sia dato inizio a questo nuovo corso fatto di assoluta rigiditá interpretativa proprio con gli italiani di Natal; considerando appunto che nell’intero Paese continua tranquillamente ad operare un’infinitá di locali di varia natura ove si celebra l’incontro tra clienti e garota de programa.

    Assolutamente controverso il loro sbandierato legame con la Sacra corona unita: se per la Direzione investigativa antimafia detto legame esiste, il casellario della Procura di Bari é senz’altro piú reticente. (In Brasile comunque della Scu debbono averci capito ben poco, se sullo Wikipedia brasilano, a codesta voce, appare il pezzo di cronaca con l’arresto dei sei).

    E in ogni caso stiamo parlando solo di alcuni dei coinvolti, dato che altri hanno la fedina penale assolutamente immacolata. Riciclaggio? Probabilmente sí, sebbene si tratterebbe di denari frutto di attivitá criminali commesse in Italia, e non in Brasile. Personalmente ritengo che secoli di carcere e la distruzione di sei famiglie rappresentino un obbrorio etico e giuridico e al contempo un atto manifestamente politico: magari per sgomberare il terreno all’elite locale del mattone, oppure per ancor piú prosaiche ragioni di carrierismo.

    Si badi bene: uno degli accusati é stato condannato a cinquantasei anni in un Paese ove sono quasi tutti liberi i responsabili dei piú recenti massacri. Da Eldorado dos Carajás a Carandiru, dalla «Candelária» alla strage della Baixada Fluminense. Giova anche aggiungere che uno dei due fazendeiro accusati dell’omicidio della missionaria Dorothy Stang é liberissimo, in attesa di giudizio.

    E di fronte a codesta mostruositá non ci resta che sperare in un atteggiamento, se non corretto almeno dignitoso, delle nostre autoritá diplomatiche e consolari. Autoritá inizialmente intimorite dalla risonanza data al risvolto sessuale della vicenda, quando invece si era semmai dinnanzi, eventualmente, ad un contesto di reati economici.

    Del resto é pratica comune – e non solo in Brasile – quella di sollevare il polverone dando risalto agli infamanti delitti sessuali, al fine di irretire gli accusati o le piú varie entitá di controllo. Il Parlamento italiano la sua piccola parte l’ha fatta, dato che i deputati Massimo Donadi e Antonio Borghesi dell’Italia dei valori hanno chiesto chiarimenti in questo senso al Governo.

    Una via praticabile dovrebbe consistere nella minaccia della denuncia o recesso dal trattato di estradizione Italia-Brasile del 1989: non si capisce come si possa collaborare sotto il profilo giudiziario con un Paese ove si infliggono a una persona cinquantasei anni di reclusione (con annesse rogna e tubercolosi) non per reati di sangue, ma per fatti che in Italia sarebbero puniti, al massimo, con una denuncia a piede libero.
     
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  11. Cassiodoro_1959
     
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    BRASILE: LIBERTA' A ITALIANO ACCUSATO MOLESTIE FIGLIA
    BRASILIA - E' stata disposta la libertà provvisoria dell'imprenditore di Guidonia, Giuliano Tuzi, detenuto in un carcere di Fortaleza dopo essere stato accusato di molestie alla figlia di otto anni: a ordinare la libertà provvisoria è stato un giudice brasiliano. Tuzi è stato "vittima di un errore grossolano", ha sottolineato il suo legale, Flavio Jacinto, citato dalla stampa brasiliana, precisando che l'intera vicenda nella quale è rimasto coinvolto l'imprenditore è frutto di "una spiacevole confusione". Secondo quanto disposto dalla giudice Cristiana Martins Pinto de Faria che ha annunciato la libertà provvisoria, Tuzi dovrà preavvertire la magistratura circa eventuali cambiamenti di indirizzo della sua residenza in provincia di Roma. L'imprenditore di 48 anni, che nei giorni scorsi era stato ricoverato a causa di un malore, dovrà inoltre essere presente in tutti i procedimenti giudiziari relativi al suo caso fino alla fine del processo in Brasile. Dopo l'arresto di Tuzi, la moglie brasiliana aveva difeso a spada tratta il marito: sposata da undici anni con l'imprenditore, la signora Adriana aveva affermato che se avesse il minimo sospetto che le accuse di palpeggiamenti fossero vere, "non esiterei un attimo a mettermi dalla parte della bambina". La coppia di anziani brasiliani che aveva denunciato l'uomo aveva a sua volta ribadito le accuse. In dichiarazioni al quotidiano O Globo, la coppia di Brasilia - che non è stata identificata - aveva infatti escluso che si fosse trattato di un malinteso. "Quando li ho visti per la prima volta, in acqua nella piscina, ho pensato che si trattasse di una coppia di innamorati - ha dichiarato la donna ricostruendo la vicenda - E' solo quando è uscita dall'acqua che mi sono resa conto che era una bambina. E anche dopo, hanno continuato incollati uno all'altra, e lui l'ha baciata due volte sulla bocca".
    http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...1651666048.html
     
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  12. Tex6969
     
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    Rimane il capo di imputazione e si farà un processo-farsa dal risultato incerto.
    Il nostro Ministero degli Esteri latita vergognosamente e casi simili per gli italiani sono all'ordine del giorno.
    Questa la triste realtà.
    L'importante, che ad ogni occasione utile si martelli la testa della gente (Carfagna in primis), sulle violenze subite dalle donne..
     
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  13. TullioConforti
     
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    E´´ un terno al lotto, il malcapitato dovrebbe tentare di scappare i Italia e non far ritorno mai piu´ in quel paese, almeno finche´ rimarra´ guidato da degli invasati come lo e´ oggi.

    Rischia l´estradizione in caso di condanna? Vorrei vedere se qualcuno avesse il coraggio di concederla.

    Dopo lo schifo che stanno facendo sull´estradizione di Battisti, se qualcuno concedesse l´estradizione per un padre che rischia 15 anni in quelle fogne di galere brasiliane per aver baciato la figlia.




     
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  14. Guit
     
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    CITAZIONE (TullioConforti @ 11/9/2009, 15:19)
    Rischia l´estradizione in caso di condanna? Vorrei vedere se qualcuno avesse il coraggio di concederla.

    Forse in questo caso vi sarebbero delle remore, ma il reato sessuale è quello per cui l'estradizione è più facile. Nessuno difende Caino se accusato di molestie.

     
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  15. cama-leo
     
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    Brasile/ Frattini: soddisfazione, Tuzi scagionato da ogni accusa
    Italiano era stato arrestato per presunte molestie sulla figlia
    postato 6 ore fa da APCOM

    Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso "soddisfazione per la liberazione in Brasile del connazionale Giuliano Tuzi che è stato scagionato da ogni accusa con la contemporanea archiviazione del caso". La Farnesina, si apprende da una nota, ha ringraziato il Console a Recife, Piccione, "per l'azione immediata ed efficace presso le autorità brasiliane che ha favorito la rapida soluzione della vicenda". Giuliano Tuzi, l'imprenditore di Guidonia arrestato a Fortaleza nove giorni fa perchè sospettato di molestie nei confronti della figlia di otto anni, è stato rimesso in libertà dalle autorità giudiziarie brasiliane. Il giudice Cristiane de Faria, secondo il quotidiano O Globo, ha posto però alcune condizioni a Tuzi: l'imprenditore deve fare immediato ritorno in Italia, ma non potrà cambiare indirizzo di residenza e non potrà assentarsi per più di otto giorni dalla sua abitazione. Tuzi si trovava da tre giorni ricoverato in un ospedale di Fortaleza per ipertensione. L'uomo era stato arrestato in seguito alla segnalazione di alcune persone che lo avevano visto avere atteggiamenti "ambigui" e baciare sulla bocca la bambina, mentre si trovava in una piscina pubblica peraltro in compagnia della moglie, brasiliana.
     
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16 replies since 6/9/2009, 22:34   368 views
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