Psicosi e suggestioni

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  1. Milo Riano
     
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    Il giornalista si difende: «La notte hard
    era solo un gioco tra adulti»


    Accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni, è stato sospeso dal posto di lavoro (la redazione genovese del quotidiano “Il Giornale”, con cui collabora) dopo la perquisizione - eseguita giovedì sera dalla Guardia di finanza - dell’ufficio e della sua abitazione, nel levante genovese. Nei guai c’è un giornalista professionista genovese di 40 anni, denunciato dall’ex fidanzata, una genovese di 34 anni con cui aveva una relazione, seppure tormentata, da circa un anno.

    Relazione che, sostiene il giornalista, sarebbe dovuta sfociare nel matrimonio. I fatti risalgono alla notte di lunedì scorso, 31 agosto. Una nottata di sesso a tinte forti in casa del giornalista, con giochi erotici sadomaso e hard, al termine della quale la donna si è recata in ospedale (dove è stata medicata per lievi ecchimosi da pressione alle ginocchia) e poi a sporgere denuncia. «Non ero consenziente», ha sostenuto con gli inquirenti manifestando il grave malessere emotivo seguito alla nottata.

    Con i colleghi del Giornale e, ieri pomeriggio, anche con il sostituto procuratore Walter Cotugno che lo ha ascoltato a lungo, il giornalista si è difeso respingendo le accuse. O meglio, in una minuziosa ricostruzione della nottata sostanzialmente conforme a quanto riferito dalla donna nella denuncia, il giornalista ha però insistito nel sottolineare un dettaglio fondamentale: la donna era consenziente. I giochi erotici di lunedì notte, non sono stati una sua forzatura bensì un rapporto a due “concordato”.

    La direzione del Giornale ha annunciato di aver sospeso, in via cautelativa, il collaboratore e di attendere «fiduciosa che il collega, professatosi innocente davanti ai fatti contestati che riguardano la sua sfera privata e non professionale, possa chiarire la sua posizione in tempi rapidi. Il tutto tenendo fede ai principi garantisti che hanno sempre contraddistinto il Giornale a al dovere di trasparenza che ispira il nostro lavoro».

    http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genov...fset=0#comments

    (c'è lo spazio per i commenti sul sito del giornale)


    Brasile - L'uomo, da tre giorni in carcere, è accusato di violenza.
    Carezze alla figlia, rischia 15 anni
    Il turista italiano in cella a Fortaleza. L'avvocato: difficile farlo uscire. La bimba di 8 anni: stavamo giocando

    RIO DE JANEIRO - Un uomo gioca con la sua bambina in piscina, in un chiosco a pochi metri dalla spiaggia. L'afferra per le gambe, la fa rigirare in acqua, la abbraccia. Infine le appoggia un bacino sulla bocca. Lui ha 40 anni e la faccia del turista scottato dal sole tropicale; la figlia solo 8 ed è scura di pelle. A Fortaleza, capitale brasiliana del turismo sessuale, sull'argomento i nervi sono a fior di pelle, la psicosi elevata e la coscienza locale un po' sporca. «Non riesco sennò a spiegarmi come possa essere successo», racconta in lacrime Adriana Socorro, la moglie brasiliana dell'imprenditore italiano Giuliano Tuzi, da tre giorni in un carcere a Fortaleza con una accusa pesantissima: violenza sessuale in flagrante. Rischia dagli 8 ai 15 anni. Adriana è la madre della piccola, sposata con l'uomo da 12 anni. Vivono a Guidonia, nel Lazio. Era ai bordi della piscina durante i giochi padre-figlia e poi quando, incredula, ha visto arrivare i poliziotti che si sono portati via il marito in manette, in costume e ancora bagnato. Ha cercato di capire e le hanno spiegato. «Una coppia di turisti brasiliani, sui trent'anni, ha avvisato il proprietario del chiosco e questi ha chiamato la polizia — racconta la donna —. Gli agenti hanno aspettato che Giuliano si ributtasse in acqua con la bimba e sono intervenuti». Causa di tutto quei ripetuti bacini sulla bocca della piccola. «Mia figlia è molto legata al padre, scherzano sempre così — dice Adriana —. È inverosimile che ci sia dell'altro nel suo atteggiamento. Io ero lì, insieme a un gruppo di altri amici». Vive in Italia da tempo la donna, e parla con distacco di Fortaleza, la sua città, dove è venuta a trascorrere le vacanze. «Lo so, qui c'è un grande problema di prostituzione minorile e pedofilia, hanno visto un adulto con una bambina, non hanno pensato che potesse essere sua figlia. Io sono mulatta, e nostra figlia è ancora più scura...».

    Psicosi, si diceva, ma anche una legge severa. Con l'obiettivo di combattere le violenze sui minori, soprattutto quelle assai diffuse tra le mura domestiche, il Brasile si è appena dotato di una normativa drastica. La legge da un mese equipara pizzicotti e baci strappati con la forza allo stupro. Con aggravanti quando si tratta di minori. La giudice che dovrà esaminare il caso, Ivana Timbò, appare irremovibile. «Sentiremo altri testimoni e poi decideremo il da farsi», scartando l'idea di chiudere il caso come un malinteso, come invece ha chiesto l'avvocato di Tuzi, Flavio Jacinto. «Ho cercato di far rilasciare subito l'uomo, ma non è facile — spiega il legale —. Potrebbe slittare tutto alla prossima settimana». La bambina è già stata sentita da una psicologa della polizia minorile. Non è stato semplice spiegarle l'accaduto, ma ha risposto che stava giocando normalmente con il papà. La coppia accusatrice ha riferito invece a una tv locale che nulla aveva di «normale» l'atteggiamento dell'uomo. «La abbracciava come si fa tra adulti, le ha messo le mani dappertutto, le ha sfilato e rimesso il bikini, e poi quei due bacini sulla bocca...».

    Oltre alla moglie e gli amici, anche i dipendenti del chiosco hanno scagionato l'imprenditore italiano, che però è ancora in carcere. L'arresto in flagrante non è immediatamente reversibile, spiega il legale, ci vuole il parere del pm, che probabilmente arriverà solo la prossima settimana. Tuzi intanto è stato spostato in una cella singola, dopo una notte passata con altri 15 detenuti. Con il morale a pezzi ma tranquillo. Da qualche tempo Fortaleza sta cercando di arginare il fenomeno della prostituzione minorile, nella quale gli italiani fanno da sempre la loro parte. Alcuni sono stati arrestati negli ultimi anni, così come sono state sgominate organizzazioni ponte tra i due Paesi. La polizia ferma le persone sospette all'aeroporto e tempo fa il governo locale arrivò a proibire un charter «specializzato» in partenza dal Nord Italia. Restano però assai diffusi gli approcci tra turisti di mezza età e ragazzine lungo le spiagge della città. Ma in assenza di «flagrante», si giustificano le forze dell'ordine, non c'è molto che possa essere fatto, anche con le leggi più dure.

    Rocco Cotroneo
    05 settembre 2009


    http://www.corriere.it/cronache/09_settemb...44f02aabc.shtml

    http://www.corriere.it/cronache/09_settemb...44f02aabc.shtml
     
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  2. ilmarmocchio
     
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    I brasiliani hanno un esercito di prostitute tut'altro che sprovvedute, peroì fanno i moralisti: che schifo. Poi e' anche ridicolo: uno si metter a fare il pedofilo in piscina, con numerosi testimoni. Si coglie molto bene la malafede del governo del sinistrorso Lula, amico degli assassini ( Battisti).
     
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1 replies since 6/9/2009, 17:28   92 views
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