Sulla maschilità

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  1. digilando
     
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    CITAZIONE (Guit @ 3/9/2009, 11:46)
    CITAZIONE (digilando @ 3/9/2009, 11:33)
    Ma è semplicemente per legittima difesa, sono state aggredite, si sono difese, e gli è andata male..e che c'entra questo?
    E se pure non si fossero difese, come si fa a dire che l'aggressore non le ha uccise per non essere riconosciuto, cosa invece quasi certa?

    La narrazione, digilando. Credo che le cose siano leggermente più complesse. La donna che si sacrifica per la verginità e per il figlio che ha in grembo, restituisce l'idea di un essere che vede l'autovalore indissolubilmente legato al proprio corpo. E questo non significa che non sia capace di eroismo.

    No, scindiamo.
    La verginità è un conto, e l'ho spiegato, non c'e' nessun sacrificio.
    E' come se a me un ladro vuole rubarmi il portafoglio, io posso reagire o no, e mi puo' andare bene o male, sia che mi sia difeso o meno.
    Questa è la dinamica.
    Punto

    La questione della maternità, quello del tumore, è ben diverso, ed infatti quando lo appresi, devo dire, rimasi perplesso.

    Una donna che muore per dare alla luce una bambina....
    Che strano...qualcosa di innaturale.

    Edited by digilando - 3/9/2009, 11:56
     
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  2. Guit
     
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    "L´importante non e´ vincere ma essere competitivi per la vittoria"

    Infatti. Ma è un ossimoro: non si può essere competitivi per la vittoria se non si crede che l'importante è vincere.



    CITAZIONE (digilando @ 3/9/2009, 11:53)
    E' come se a me un ladro vuole rubarmi il portafoglio, io posso reagire o no, per difesa o meno, e mi puo' andare bene o male.

    La questione della maternità, quello del tumore, è ben diverso, ed infatti quando lo appresi, devo dire, rimasi perplesso.

    Una donna che muore per dare alla luce una bambina....
    Che strano...qualcosa di innaturale.

    In effetti le due istanze sono ben diverse. A me non stupisce. Già sapevo che nella cronaca (decessi per salvare chi annega), quello che divide l'atto eroico maschile da quello femminile, sta proprio nel sacrificarsi il primo per i propri figli e gli sconosciuti, la seconda solo per i propri figli.

    Morire per salvare lo sconosciuto implica o no una trascendenza?
     
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  3. digilando
     
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    CITAZIONE (Guit @ 3/9/2009, 11:59)
    quello che divide l'atto eroico maschile da quello femminile, sta proprio nel sacrificarsi il primo per i propri figli e gli sconosciuti, la seconda solo per i propri figli.

    Morire per salvare lo sconosciuto è o no una trascendenza?

    Guit, qui si sta trattando di un caso ancora più "trascendente".

    Chi difende Parlanti o gli altri citati da Rino?

    Un estraneo?
    Suo figlio?
    Il proprio corpo?
    Non mi pare...

    Difende solamente il logos, un principio immaterile, a beneficio di nulla, anzi, sacrificando il corpo, non proteggendolo.
     
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  4. Guit
     
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    CITAZIONE (digilando @ 3/9/2009, 12:04)
    CITAZIONE (Guit @ 3/9/2009, 11:59)
    quello che divide l'atto eroico maschile da quello femminile, sta proprio nel sacrificarsi il primo per i propri figli e gli sconosciuti, la seconda solo per i propri figli.

    Morire per salvare lo sconosciuto è o no una trascendenza?

    Guit, qui si sta trattando di un caso ancora più "trascendente".

    Ovvio. Ma quella trascendenza vive nel maschile, non il contrario. Quindi la si riscontra anche in altre dinamiche maschili. Questo intendevo.


    A proposito di sport: "L'importante non è vincere a tutti i costi, ma vincere".

     
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33 replies since 2/9/2009, 10:40   480 views
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