Anti femministe alla riscossa "Basta carriera, torniamo dai mariti"

Interessantissimo articolo de "il giornale"

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  1. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (aless73 @ 1/9/2009, 14:48)
    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra

    Non pensare Grifone alla sinistra come a un partito staliniano, quello c'è magari dall'altra parte, dove uno pensa per tutti o quasi. La sinistra è un pollaio dove si trovano troppi galli e ognuno vuole fare di testa sua. Certo sul femminismo c'è convergenza di vedute, ma questo c'è oramai quasi dovunque. In ogni caso bisogna fare un distinguo tra l'elettore di sinistra e l'elite politica che lo rappresenta. Ti assicuro, e questo forum lo testimonia in pieno, che tra gli elettori di sinistra ce ne sono non pochi che incominciano a rendersi conto che il femminismo sta diventando un modo per sottrarre diritti agli uomini e per colpevolizzarli. Non sono mica scemi. Certo ancora sono in pochi quelli che escono allo scoperto. Ma qui c'è anche un problema d'informazione. Bisognerebbe fare pressione sul padrone o quasi delle televisioni nostrane perchè possa magari accennare, in maniera seria, alle ragioni dell'antifemminismo. Dubito che sia disposto ad assecondare queste richieste. Diverso il discorso dell'elite, che mira principalmente alla poltrona e che si fa sempre i suoi bei calcolini prima di aprire bocca.
    [/QUOTE]

    Mi fa piacere che anche molti sinistri osteggiano il femmismo. Se il femminismo non ha più l'appoggio della politica sinistroide si indebolisce fortemente.
     
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  2. Grifone_verace
     
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    Qui si parla anche del "pacifico" corteo femmimerdista del 2007 a Roma

    http://giosinoi.blogsome.com/2009/03/06/co...-e-mistificati/

    Condividendo e divulgando per l’importanza che assume, metto in linea il comunicato ufficiale della GESEF uscito già a novembre 2007 sull’argomento - e inglobato ovviamente dalla stampa nazionale - in cui si anticipavano i contenuti del presente articolo:

    Associazione Nazionale di Volontariato www.gesef.it

    COMUNICATO STAMPA: Fermiamo la Violenza Femminista
    Stop alla Propaganda Terroristica di Dati Falsi e Mistificati

    Con la presente intendiamo attuare un’informazione di contrasto alla propaganda mistificatoria inerente la violenza sulle donne. Evidenziando falsità e manipolazione dei relativi dati statistici, diffusi in maniera sproporzionatamente ridicola - senza alcun riscontro - da parte di Ministri, esponenti parlamentari e sedicenti “esperte”, attraverso un martellamento mediatico senza precedenti
    Tale propaganda mira a radicare nell’immaginario collettivo l’idea di un ambiente domestico scenario di delitti e terribili violenze, dove vittima è sempre e solo la donna mentre il carnefice è esclusivamente di sesso maschile.
    Vengono svelate cifre inquietanti quanto sospette: oltre sei milioni (qualcuno ha sparato 14 milioni) di donne hanno subito violenza da parte di un partner o altro familiare, di cui la metà stuprate. Sulla base di dati statistici pubblicati dall’Istat, dietro incarico della Ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. La quale ha potuto disporre di un finanziamento doppio per il suo dicastero rispetto a quanto previsto per il suo predecessore. Leggendo tali dati sul sito dell’Istituto si scopre che altro non sono che .proiezioni statistiche dei risultati scaturenti da un sondaggio telefonico effettuato lo scorso anno su 25.000 abbonate (v. www.istat.it),
    La nota metodologica del sondaggio chiarisce che le domande poste alle intervistate evitano volutamente riferimenti espliciti alla violenza fisica o sessuale, ma invitano le stesse a “descrivere concretamente atti e/o comportamenti in modo di rendere più facile alle donne aprirsi". Ciò per evitare una sottostima del fenomeno, "[…] sottostima che può essere determinata anche dal fatto che a volte le donne non riescono a riconoscersi come vittime e non hanno maturato una consapevolezza riguardo alle violenze subite". Non sono quindi le donne intervistate ad aver denunciato violenze subite, bensì le loro descrizioni sono poi state catalogate in varie fattispecie di “violenza.
    Cosicché l’attenzione sessuale diventa molestia, l’esercizio del dovere coniugale dal parte del partner diventa stupro, un banale litigio diventa violenza fisica, una critica al vestito o alla pettinatura é considerata violenza psicologica, un blando rifiuto diventa limitazione della libertà personale, la necessità di chiarire situazioni ambigue diventa violazione della privacy, la richiesta di una equa distribuzione delle risorse familiari diventa ricatto economico.
    I dati del sondaggio assunti come scientifici – ripetiamo: 25.000 interviste telefoniche “guidate”– oltreché proiettarsi riversati statisticamente sull’intera popolazione femminile italiana di età 16-59 anni, sono costruiti in funzione esclusiva di uno spettacolare allarmismo, e dunque sottratti al rigore della prova dei fatti. Tale metodologia è già stata adottata nel decennio scorso in altri Paesi Europei ed occidentali, e fortemente contestata da femministe storiche dotate di un certo spessore intellettuale (ad es. Francia: vedi Elisabeth Badinter – Il percorso sbagliato).
    Consola il fatto che l’Assemblea ONU, pur avendo decretato il 25 novembre come giornata contro la violenza alle donne già dal 2001, lo scorso anno ha "preso nota" ma di fatto rigettato l’ultimo rapporto sulle violenze domestiche contro le donne presentato dall’uscente Segretario, poiché quanto contenuto risultava outrageously inaccurate, contrived, manipulated and most distinctly dangerous, come riportato dalla stampa statunitense
    La Ministra, ed altri esponenti del Governo e dell’Opposizione Parlamentare, oltre a propinarci dati mistificati, azzarda anche impressionanti confronti: la violenza domestica sarebbe la causa principale di decessi ed invalidità, prima del cancro e degli incidenti automobilistici.

    Auspichiamo che la ventilata riduzione del numero di ministri la coinvolga, stante la sua imperizia a documentarsi: i delitti familiari che registrano una donna come vittima ad opera di un familiare si contano annualmente in numero di 60 a fronte di oltre 10.400 decessi femminili conseguenti malattie cancerogene (per un totale di oltre 18.000 considerate tutte le patologie – v. Istituto Superiore di Sanità) e 600 per incidenti stradali.
    Al tempo stesso si tace della violenza femminile e materna: le cronache ci forniscono amari resoconti di omicidio, uxoricidio ed infanticidio, oltreché della partecipazione ad episodi di abuso sessuale che attestano il medesimo potenziale di brutalità. Anche se allo stesso reato si conferisce raramente un carattere penale quando a commetterlo sono delle donne: ciò mette in pericolo l’immagine che hanno di se stesse, e si tende a giustificarle – talora a legittimarle - con argomenti che rasentano il grottesco.
    Le sottaciute inchieste europee informano che il 10% delle violenze domestiche sono rappresentate da mogli che picchiano i mariti. Al punto che la Germania da qualche anno ha inaugurato due rifugi per uomini vittime di percosse, ed altrettanto stanno facendo Spagna e Belgio.
    In Italia l’unica indagine esistente è stata effettuata dalla scrivente GESEF su un campione di genitori che si sono rivolti alle sue strutture per aiuto e supporto . Attesta che nell’ambito del conflitto separativo un marito su tre è fatto oggetto di denunce per abuso sessuale sui figli o sulla partner, finalizzate ad allontanarlo definitivamente dai figli. Denunce che risultano sistematicamente false, ma la cui prassi giudiziaria provoca conseguenze devastanti sia sul piano psicologico che economico degli accusati. Rileva altresì che oltre il 50% dei mariti ha subito violenze fisiche di varia natura ed entità.
    Analoga percentuale si rileva da imponenti studi effettuati negli USA ed altri Paesi anglosassoni: le violenze domestiche sono agite e subite in maniera paritaria tra uomini e donne, anche se queste ultime eccellono per violenza psicologica e provocatoria.
    In tutto il mondo infanticidio e figlicidio restano primato assoluto delle donne.
    La Ministra Pollastrini, titolare di un dicastero definito appunto Pari Opportunità, non si è però mai posta lo scrupolo di richiedere all’Istat analoga ricerca concernente l’eventuale violenza subita dagli uomini.
    La manifestazione organizzata nella vigilia della giornata preposta dall’ONU, alla luce di siffatte statistiche induce qualche dubbio, poi confermato dagli avvenimenti
    Infatti la frangia separatista del femminismo nostrano che ha organizzato l’evento, impossessandosi della tematica “violenza alle donne” l’ha trasformata in violenza maschile alle donne, tappezzando le strade di Roma con manifesti diffamatori contro gli uomini
    Gli slogans esibiti ed urlati durante il corteo sono stati una fiorescenza della colorata cialtroneria veterofemminista anni ’70, come qualcuno ha poi scritto. Cui si è aggiunta una vera e propria offensiva misandrica di regime per imporre l’idea che qualunque uomo che si muove tra le pareti domestiche è un potenziale assassino
    Viene chiamata in causa non la violenza esercitata da singoli delinquenti, ma quella collettiva che pervaderebbe culturalmente l’intera popolazione maschile.
    Una manifestazione, dunque, contro gli uomini e contro la famiglia. Scivolando infine nell’antipolitica, come insulti e aggressioni a giornalisti, deputate e ministre ci hanno mostrato, confermando il dispotismo delle femministe che manifestavano contro la violenza alle donne.
    La violenza più subdola sta nella loro campagna di discriminazione e criminalizzazione aprioristica. Mirata a far digerire normative e prassi giudiziarie limitanti la libertà individuale, che decretano il definitivo ritorno alla presunzione di colpevolezza ed al processo inquisitorio. Il cui scopo è quello di porre ciascun uomo - anche delle future generazioni - in una condizione di sudditanza psicologica, emotiva e morale di fronte al potere indiscutibile della percezioni femminile, in base alla quale viene definita la liceità o meno di qualunque comportamento maschile. Condizione che –stante l’assenza di contraddittorio e possibilità di difesa – induce alla disperazione i soggetti più deboli e ne fomenta risposte incontrollate e brutali.
    La recente approvazione di uno stanziamento di € 20.000.000 (soldi dei contribuenti perlopiù uomini) per contrastare la violenza sulle donne è parte integrante del progetto. Il fondo è destinato a finanziare i gruppi femministi (centri antiviolenza, comitati pari opportunità, ecc) da cui è partito il parossistico allarme sociale appositamente ingegnato e la conseguente manifestazione nazionale del 24 novembre scorso.
    Ma suona come un oltraggio a fronte delle problematiche che le famiglie italiane – afflitte dal caro vita, dal caro mutui, dal precariato, dalla carenza di asili nido e dalla insicurezza urbana – si trovano ad affrontare.
    La violenza non ha sesso: si combatte attraverso l’equilibrata e puntuale applicazione delle norme vigenti, interventi preventivi adeguati che riconoscano le problematiche di entrambe le parti in conflitto, dialogo e confronto culturale.
    L’arma della colpevolizzazione, umiliazione e vilipendio dell’intero genere maschile non vi pone alcun rimedio: è finalizzata invece ad alimentare l’odio sociale, la guerra tra i sessi, l’insicurezza delle donne da poter così convogliare sotto la “tutela” di avvocate e psicologhe dei centri antiviolenza, l’annichilimento degli uomini da “rieducare”, l’isolamento affettivo degli individui.

    Un’arma funzionale solo all’affermazione del potere politico-burocratico-istituzionale e l’ottenimento di maggiori finanziamenti pubblici da parte di una esigua ma influentissima schiera di militanti, spinte da torpori di rivalsa distruttiva. Che sfruttano abilmente debolezze ed avidità delle donne – fregandosene altamente delle loro reali sofferenze - per dirigere la società verso il definitivo sfacelo delle relazioni uomo-donna, e di conseguenza della famiglia così come storicamente intesa.
    Ringraziamo i giornalisti, le deputate. le ministre - cui esprimiamo la nostra solidarietà - vittime della aggressione femminista, che inconsapevolmente con la loro presenza hanno sturato la rabbiosa esaltazione delle organizzatrici del corteo. In pochi secondi le immagini diffuse dai media hanno testimoniato agli italiane (donne e uomini) quanto noi conosciamo per esperienza diretta e divulghiamo da tempo.
    Auspichiamo pertanto una nuova fase di impegno istituzionale - più sensbile e collaborativo verso tutte le espressioni dell’associazionismo - orientato a liberare la nostra società da questa cappa di odio sessista, per ricostruire la relazione uomo/donna all’insegna del reciproco rispetto e valorizzazione dei ruoli sociali e familiari, nell’uguaglianza dei poteri e delle responsabilità.

    Per restituire dignità ad entrambi i Generi, alla Famiglia ed ai nostri Figli.

    Elvia Ficarra
    Responsabile Osservatorio Famiglie Separate – Gesef Lunedì 26 novembre 2007.


     
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  3. femmina83
     
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    io lavoro da quando avevo 16 anni, mia madre acquistava i libri di ragioneria, io dovevo pensare ai miei vestiti, ricariche del telefonino, pizza il sabato sera con gli amici e fidanzato....quando non si naviga nell'oro occorre rimboccarsi le maniche, uomini e donne.
    io il lavoro femminile lo reputo importante non per sovrastare mio marito, per assaggiare un po' di emancipazione ed autonomia femminile, o perchè non sarò mai mamma e moglie doc, ma perchè credo sia diventata una necessità ai giorni nostri.
    non trovo giusto che oggi sia solo il papà a finanziare e mantenere i figli, o comprare un vestito alla moglie...
     
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  4. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (femmina83 @ 2/9/2009, 03:09)
    io lavoro da quando avevo 16 anni, mia madre acquistava i libri di ragioneria, io dovevo pensare ai miei vestiti, ricariche del telefonino, pizza il sabato sera con gli amici e fidanzato....quando non si naviga nell'oro occorre rimboccarsi le maniche, uomini e donne.
    io il lavoro femminile lo reputo importante non per sovrastare mio marito, per assaggiare un po' di emancipazione ed autonomia femminile, o perchè non sarò mai mamma e moglie doc, ma perchè credo sia diventata una necessità ai giorni nostri.
    non trovo giusto che oggi sia solo il papà a finanziare e mantenere i figli, o comprare un vestito alla moglie...

    Il problema è che in Italia non ci sono state politiche pro famiglia. Adesso pare che Berlusconi stia proponendo qualcosa...vedremo.
     
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  5. Grifone_verace
     
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    http://www.antifeminist.altervista.org/opi...neil_lyndon.htm

    Il femminismo ha reso le donne infelici ?
    8.9.2009



    Testo:
    -Diminuisci
    +Ingrandisci









    Avete avuto quello che volevate, ragazze, smettetela di frignare: Ha il femminismo reso le donne infelici ? (bè questo articolo sicuramente lo farà)
    di Neil Lyndon, 4 Giugno 2009, The Daily Mail
    Traduzione: Antifeminist.altervista.org

    Uno di questi giorni, le donne dovranno decidere una volta per tutte cos'è che vogliono esattamente. In seguito potranno fare a tutti noi un gran favore dicendo, in modo chiaro, ciò che hanno deciso di volere. E una volta fatto questo, potrebbero coprirsi di gloria tenendo fede a quello che hanno detto.

    In altre parole, è giunta l'ora che le donne - e specialmente le loro auto-proclamate portavoci - inizino a comportarsi come adulti completamente maturi e come cittadini. O è questo chiedere troppo ? A quanto pare lo è.

    Un sondaggio pubblicato questa settimana ci dice che le donne oggi sono ben lontane dell'essere felici e desiderano di poter vivere come facevano le loro madri e nonne - non essere costrette a lavorare così tanto e poter spendere più tempo con i loro figli.



    Il fatto è che, se le donne riusciranno ad avere tutto, lo sforzo e il peso
    molto probabilmente gli romperanno la schiena.


    --------------------------------------------------------------------------------


    Il sondaggio, Il Paradosso del Declino della Felicità Femminile, riferisce che le donne di ogni età e fascia di reddito sono meno felici delle donne di 40 anni fa e meno felici degli uomini di oggi.

    Nonostante la liberazione sessuale e maritale, l'aumento considerevole di opportunità di carriera e di guadagno, i privilegi legati all'istruzione e la completa demolizione delle convenzioni inibitorie che limitavano la libertà delle donne nel passato, le donne di oggi descrivono se stesse come aventi una bassa sensazione di 'soddisfazione di vita e di benessere'.

    Bè, gli uomini potrebbero sentirsi autorizzati a rispondere: benvenute nel mondo reale, dolcezze.

    Ciò di cui vi state lamentando è quella stessa vita che voi avete promosso e celebrato quando vi stavate pavoneggiando cantando 'le sorelle lo stanno facendo per loro stesse'.

    Una reporter donna ha spiegato perfettamente il problema illustrato in questa ricerca, dicendo: "E' come se, in qualche modo, abbiamo avuto tutto e poi abbiamo scoperto che non era esattamente quello che volevamo".

    Questo è esattamente quello che ho predetto - contro un torrente di denigrazioni e derisioni da parte delle femministe - per più di 20 anni.

    Il mio libro, "Niente Più Guerra Fra i Sessi: Il Fallimento del Femminismo", è stato non solo la prima critica radicale, egualitaria e progressista dell'ideologia femminista (l'ultima e la più resistente delle false fedi secolari del ventesimo secolo, come il Marxismo dal quale ha preso i suoi principi fondamentali).

    Il libro analizzava anche in dettaglio le conseguenze intollerabili che sarebbero risultate per le donne se a queste fosse stato richiesto di contribuire sia con un notevole contributo monetario ai guadagni della famiglia e, allo stesso tempo, essere le uniche responsabili, o anche solo le principali responsabili, per l'accudimento dei figli.

    E' stato ovvio per me, negli ultimi 25 anni, che la parità sociale e politica delle donne (che sostengo sinceramente e senza riserve) non avrebbe potuto funzionare a meno che gli uomini non diventassero 'pari' come genitori all'interno delle mura domestiche.



    Ottenere tutto quanto ? Donne come Madonna e Angelina Jolie sono le più privilegiate, le più viziate e assecondate donne nella storia dell'umanità.


    L'egoista, presuntuoso, antimaschile e rapace femminismo del tipo 'dobbiamo-avere-tutto' dei Cosmopolitans [Ndr. rivista americana per femmine], è sempre stato una ricetta che caricava le donne di un peso insopportabile, di uno stress intollerabile, di un fallimentare tentativo di riuscita afflitto da senso di colpa e auto-colpevolizzazione, e alla fine, di una situazione completamente miserabile.

    Il fatto è, signore, che se riuscirete ad avere tutto, lo sforzo e il peso molto probabilmente vi romperanno la schiena.

    Prima di simpatizzare con questa triste condizione, però, dovremmo forse ricordare a noi stessi della moltitudine di benefici senza precedenti, di benedizioni e vantaggi che sono stati rovesciati sulle donne moderne che adesso stanno frignando per la miseria della loro 'soddisfazione di vita'.

    Sono diventate le donne più privilegiate, viziate e assecondate nella storia dell'umanità. Sono le prime a vivere le loro intere vite senza la minaccia della guerra o di calamità. Sono le prime donne mai nate che hanno potuto controllare e regolare la loro fertilità con completa affidabilità, e sono le prime ad avere i mezzi e il diritto di scegliere un aborto se hanno fatto un errore o hanno cambiato idea sulla gravidanza.

    Sono le prime ad essere state liberate da ogni restrizione per quel che riguarda il vestiario o il modo di comportarsi, e le prime per le quali non esiste alcun limite riguardante le altezze a cui potrebbero aspirare in qualsiasi carriera - sia essa in politica, servizio pubblico, commercio, nell'arte e nello sport.

    Questo non lo pensereste mai se date ascolto alle femministe, ma la verità è che ognuno di questi benefici sono stati portati avanti e assicurati alle donne dagli uomini.

    Motivati dalla coscienza e dal desiderio di giustizia e parità, furono principalmente gli uomini che rivoluzionarono la posizione delle donne. Già vedo la vostra mandibola cadere a terra dinanzi a questa precisa idea, ma se non ci credete, ponetevi queste domande: quante donne deputate sedevano nei banchi della House of Commons [Ndr. il parlamento britannico] quando, con una maggioranza di due a uno, il Parlamento passò la legge con la quale nel 1918 estendeva il diritto di voto alle donne ? Risposta: manco una.

    Chi fu responsabile per l'Abortion Act del 1967, e il Divorce Reform Act del 1960 ? Uomini. Chi trasformò in legge l'Equal Opportunities Act e il Sex Discrimination Act ? Uomini.

    Nonostante ciò le donne della nostra epoca hanno vissuto tutta la loro vita con la convinzione assoluta di essere parte di una oppressa classe di vittime che hanno dovuto lottare eroicamente per la libertà contro una società crudelmente organizzata dagli uomini per il beneficio degli uomini ('Le donne sono i negri del mondo', come disse una volta quell'incorreggibile sciocca di Yoko Ono).

    Questa è una colpa imperdonabile del femminismo. Di tutti i danni alla nostra epoca prodotti da quella perniciosa e velenosa ideologia, nessuna è stata più dannosa di questa assurda bugia - che gli uomini opprimono le donne per preservare il proprio potere.

    La palese verità degli ultimi 200 anni è che gli uomini volevano un cambiamento per le donne tanto quanto lo volevano per loro stessi.

    E' per il motivo che tutti quanti continuano a dare credito a questa finzione femminista che non riusciamo a riconoscere le disparità e gli svantaggi degli uomini nella vita familiare. Non viene nemmeno segnalato nel nostro barometro sull'ingiustizia che gli uomini sposati non hanno ancora diritti automatici come genitori.

    In modo simile, dato che supponiamo che tutta l'ingiustizia di genere e di disuguaglianza si trovi nella posizione delle donne, non siamo in grado di riconoscere le disparità che affliggono gli uomini nel divorzio.

    Sondaggio dopo sondaggio, gli uomini si lamentano per le richieste lavorative e sperano di poter avere più tempo da passare con i loro figli. Nonostante ciò la legge continua a discriminare contro i padri nel concedere tempo dal lavoro per la cura dei bambini.

    E nemmeno riteniamo una ingiustizia intollerabile e una disparità il fatto che agli uomini venga ancora richiesto di lavorare cinque anni in più delle donne prima di poter chiedere una pensione statale (è così tipica la capacità delle femministe di alterare la verita che Germaine Greer una volta descrisse questa disparità come un vantaggio per gli uomini).

    Gli uomini non lo dicono generalmente, ma la realtà è che le cose non sono completamente meravigliose nemmeno per noi. La differenza e che noi non pensiamo di avere un diritto divino di incolpare le donne per questo.

     
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  6. digilando
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 30/8/2009, 23:27)
    Interessantissimo articolo de "il giornale"

    Sarebbe interessantissimo se arrivasse, che so, da Il Manifesto, da l'Unità, da La Repubblica persino, ma da Il Giornale ... il giornale dei reazionari... che cosa vuoi che arrivi?
     
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  7. Mario961
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 16:00)
    CITAZIONE (aless73 @ 1/9/2009, 14:48)
    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra

    Non pensare Grifone alla sinistra come a un partito staliniano, quello c'è magari dall'altra parte, dove uno pensa per tutti o quasi. La sinistra è un pollaio dove si trovano troppi galli e ognuno vuole fare di testa sua. Certo sul femminismo c'è convergenza di vedute, ma questo c'è oramai quasi dovunque. In ogni caso bisogna fare un distinguo tra l'elettore di sinistra e l'elite politica che lo rappresenta. Ti assicuro, e questo forum lo testimonia in pieno, che tra gli elettori di sinistra ce ne sono non pochi che incominciano a rendersi conto che il femminismo sta diventando un modo per sottrarre diritti agli uomini e per colpevolizzarli. Non sono mica scemi. Certo ancora sono in pochi quelli che escono allo scoperto. Ma qui c'è anche un problema d'informazione. Bisognerebbe fare pressione sul padrone o quasi delle televisioni nostrane perchè possa magari accennare, in maniera seria, alle ragioni dell'antifemminismo. Dubito che sia disposto ad assecondare queste richieste. Diverso il discorso dell'elite, che mira principalmente alla poltrona e che si fa sempre i suoi bei calcolini prima di aprire bocca.

    Mi fa piacere che anche molti sinistri osteggiano il femmismo. Se il femminismo non ha più l'appoggio della politica sinistroide si indebolisce fortemente.
    [/QUOTE]


    Perchè sono talmente "stronze" che a cartoni non ci mandano solo i mariti "maschilisti" e "fascisti" ma anche quelli "moderati" e "sinistri" costringendoli di fatto a fare una "Santa Alleanza" con quelli della prima area !!!

    Mario961
     
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  8. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (digilando @ 10/9/2009, 10:46)
    CITAZIONE (Grifone_verace @ 30/8/2009, 23:27)
    Interessantissimo articolo de "il giornale"

    Sarebbe interessantissimo se arrivasse, che so, da Il Manifesto, da l'Unità, da La Repubblica persino, ma da Il Giornale ... il giornale dei reazionari... che cosa vuoi che arrivi?

    Vabbè, ma da tutte le parti del mondo, in un'ideologia, c'è sempre chi la sostiene e chi si oppone. Sarà sempre così.
     
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  9. Grifone_verace
     
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    Altro link interessante...

    http://forum.panorama.it/viewtopic.php?id=3943.

    Seguito di:
    Veronesi: "l'umanità sarà bisessuale" (inserito il 20.08.2007)
    http://forum.panorama.it/viewtopic.php?id=2052

    e di:

    1) INGEGNERIA SOCIALE (inserito il 21.10.2007)
    http://forum.panorama.it/viewtopic.php?id=3241

    2) FEMMINISMO E "NUOVO ORDINE MONDIALE" (inserito il 3.11.2007)
    http://forum.panorama.it/viewtopic.php?id=3506

    3) RADICAL FEMMINISMO: CANCRO DELL'OCCIDENTE IN METASTASI AVANZATA
    3.1) Quando si trovano davanti a un topo le donne diventano più stupide di quello che sono
    3.2) Incredibile ma vero!
    3.3) L'ideologia femminista: famiglia allo sfascio e marito (divorziato) uso-bancomat
    3.4) "Ostruzionismo maschilista"
    3.5) Dati sulla violenza alle donne ARTEFATTI AD HOC dalla propaganda femminista
    3.6) Stupri veri, stupri falsi e altri orrori
    3.7) Violenza femminile: "Eppur si vede"
    3.8) Empowerment della donna a tutti i costi
    3.9) Censura e Novello MINCULPOP già in funzione
    3.10) Il Ministero delle "Pari" Opportunità



    3.1) Quando si trovano davanti a un topo le donne diventano più stupide di quello che sono

    Qualcuno è rimasto forse SCIOCCATO e SCANDALIZZATO dalla frase che compone il titolo del paragrafo? E' forse per la chiara denigrazione all'intelligenza di un intero genere, PERDIPIU' di quello femminile? Tranquillizzatevi, signore e signorine appartenenti all'intoccabile "genere-superiore-vittima-di-tutto-e-di-sempre"; calmatevi maschi pentiti, pur se i marroni ormai li avete sacrificati sull'altare del SACRO VERBO femminista.

    La frase originale VERA, parafrasata nel titolo, non è altro che quella tratta da un articolo sul "Messaggero.it" del 19.11.2007 (non firmata) che suonava in realtà così:
    "Quando si trovano davanti ad una donna bionda, GLI UOMINI DIVENTANO PIU' STUPIDI DI QUELLO CHE SONO..."

    Praticamente, come potete vedere, è nella canonica forma "politically correct", con la consueta denigrazione gratuita e faceta dell'uomo (fosse una donna sarebbe considerata VILIPENDIO!) quindi con imprimatur di femministe e femministi.
    Facile indovinare che l'Autore sia in realtà un'Autrice. Probabilmente una delle tante femministe che pullulano nelle redazioni giornalistiche, sempre pronte a sparare battute irridenti e sarcastiche antimaschili, poichè ormai è questo il gioco divenuto alla moda presso le "gentili" appartenenti al sesso (auto) divinizzato.

    Che cosa sarebbe successo di fronte ad un reale articolo, del tenore di quello parafrasato nel titolo di questo paragrafo? Facile indovinare: sarebbe caduto il cielo (anzi, solo l'altra metà, più i maschi pentiti) con fiaccolate di femministe, interrogazioni parlamentari, dibattiti televisivi con direttori e conduttori tuonanti per la neutralizzazione del bieco SACRILEGO maschilista, colpevole di vilipendio alla DIVINITA'.
    Poichè UN CONTO è sparlare e ridicolizzare l'intero genere maschile (nonni, padri, mariti,
    studenti maschi, "bamboccioni") come si fa ad ogni ora del giorno e della notte, in ogni articolo, film o spot pubblicitario o barzelletta (e in tal caso CIO' E' CONSIDERATO SOLO PALESE E "SANA" ESPRESSIONE DI UMORISMO"); UN ALTRO CONTO è invece se una battuta tocchi minimamente una donna (alla faccia delle "pari" opportunità!).

    Immaginate uno spot pubblicitario con protagonisti a PARTI INVERTITE rispetto a ciò che COSTITUISCE L'ATTUALE CONSUETUDINE proposta a getto continuo dalla tv. Per esempio, con uno spot in cui lui scalcia lei violentemente nelle caviglie perchè lei gli ha toccato la macchina, appannandone la carrozzeria; o con lei che cade come un'imbranata a terra dopo aver creduto che le attenzioni rivoltele dal gruppo di maschi fossero per lei, anzichè per il telefonino! O lui che pulisce il viso di lei perchè regolarmente si sbrodola col gelato, oppure con lei sempre nella parte dell'imbranata che ha bisogno di lui! O con lui che trascina lei al guinzaglio facendola strisciare a terra, per far vedere meglio le scarpe di lui e la scritta: "scarpe superiori per il sesso superiore"; o, trascinandola sempre al guinzaglio, si segga tranquillamente fra gli ospiti della moglie di Maurizio Costanzo (nell'ora di maggiore visione, con adolescenti passibili di subire turbamenti ad uno "spettacolo" del genere!)

    No, senz'altro in quei casi sarebbe intervenuto il Ministero delle (cosiddette) Pari Opportunità, il quale, naturalmente, non ammette che si parli a pregiudizio (o addirittura INVANO) del genere femminile: di quello maschile non c'è problema: avanti a ruota libera, così come sempre fatto!
    Nel caso di attacco alla donna non si parlerebbe più di "umorismo", ma di "oltraggio" e "violenza implicita" dei maschi stupidi e violenti contro il genere femminile. Guai "toccare" la donna femminista: sempre più brava, sempre più intelligente, sempre più vicina alla perfezione, sempre più pura, sempre più vicina alla divinità! E sempre più appoggiata da quel CANCRO in metastasi ormai avanzatissima dell'intero Occidente che si chiama "politically correct"!

    Di chiunque sia l'articolo in questione, la battuta sul "Messaggero.it", quella si, appare invero indiscutibilmente MOLTO STUPIDA anche a me che appartengo al "sesso inferiore" e si poteva evitare (anche se ormai ne circolano a bizzeffe sullo stesso genere e le giornaliste femministe sono impegnate in una GAIA gara a chi fornisca la denigrazione, l'epiteto e lo sbeffeggiamento del maschile più originali).

    Il mio è un invito per certe giornaliste a comportarsi meno sfacciatamente (anzi, MENO STUPIDAMENTE) e a meditare, ogni tanto, sul fatto che SENZA QUELLA "STUPIDITA' "
    MASCHILE, in ufficio ci andrebbero A PIEDI E SCALZE, e l'ufficio sarebbe UNA CAVERNA!

    Questo solo per introdurre il paragrafo successivo, che poi è sullo stesso tema.


    3.2 Incredibile ma vero!

    Da un articolo di Guglielmo Piombini sul "Domenicale" del 28.07.2007 [NOTA 1] si rilevano le parole della femminista americana Ellen Willis che, nel 1981, così si espresse: "Il femminismo non riguarda solo una questione o un gruppo di questioni, ma è all'avanguardia di una rivoluzione dei valori culturali e morali. L'obiettivo di ogni riforma femminista, dalla LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO alla PROMOZIONE DEGLI ASILI-NIDO PUBBLICI, è quello di DEMOLIRE i valori della famiglia tradizionale."
    Parallelamente, ma dal fronte opposto, l'antifemminista Date O'Leary (più volte citata al Cap. 2 [NOTA 2]) afferma che il nucleo fondamentale dell'ideologia femminista risiede nel marxismo-leninismo, con la sola variante per cui la lotta di classe è spostata dai temi economico-politici a quelli relativi alla liberazione sessuale, intesa nel senso anche dell'ABOLIZIONE DI OGNI PRECISA IDENTITA' SESSUALE ("ideologia di genere"). Oltre ciò, rimangono gli altri punti di forza ideologici: il materialismo, la critica della società occidentale e borghese, la lotta al Cristianesimo e all'autorità maschile fino all'eliminazione dell'avversario, impiegando ogni mezzo possibile, lecito e ILLECITO.

    La contrapposizione fra l'Occidente e il socialismo reale del Blocco Sovietico, si era concretizzata attraverso una "guerra fredda" che, per decenni, aveva tenuto con il fiato sospeso il mondo per ciò che una escalation "calda" avrebbe potuto causare. Il braccio di ferro, tenace, costosissimo, alfine ha visto l'Occidente far prevalere quelli che sono (che dovrebbero essere ancora: vedere legittimi dubbi espressi al Cap.2) i suoi valori di riferimento, fra cui la difesa della Democrazia e dei Diritti dell'Uomo.
    La perdita di credibilità ideologica del comunismo ha fatto abbassare la guardia verso certe teorie economiche e sociali (e ideologie) ritenute forse troppo sbrigativamente non più in grado di nuocere, perchè circoscritte ormai, in Occidente, entro gruppi di minoranza portatori di istanze a sostegno di malcontenti politici e sociali, fra cui quello che spinge a rivendicare i diritti delle donne.

    Pochi però si sono accorti (o fanno finta di non accorgersene) che questa campagna PERENNE in "difesa dei diritti delle donne" si è trasformata, lentamente, silenziosamente, subdolamente, in una delle più gravi minacce alle società occidentali fondate sullo Stato di Diritto e ai loro valori etici e morali. Tale campagna è ancora più efficace poichè gode del pieno sostegno (vedi ancora Cap. 2) delle agenzie internazionali (ONU, UE, OMS) giunte ad essere completamente asservite all' "ideologia di genere". Ideologia che altro non è che l'evoluzione delle teorie engeliane, mai abbandonate dalle femministe pronipoti dei fondatori del socialismo reale e il cui scopo è tutto, TRANNE CHE LA VOLONTA' DI RAGGIUNGERE LA PARITA' GIURIDICA FRA UOMO E DONNA E LA GIUSTIZIA SOCIALE.

    Tale ideologia si prefigge infatti i seguenti scopi:
    - Sostenere fortemente le campagne mondiali di denatalizzazione: aborto, sterilizzazione, (ufficialmente per "salvare la dea-madre Gaia") e più violente sono le campagne, meglio è (V. par. 2.1 e 2.5).
    - Diffondere in ogni nazione le campagne di sessualizzazione, ossia di istigazione alla promiscuità sessuale (V. par. 1.2, 1.3, 1.4: caso Germania, Europa, Toscana) per plagiare e condizionare i cervelli giovani e ricettivi dei bambini già a partire dagli asili nido e scuole statali.
    - Demonizzare il maschile, per distruggere il concetto stesso di famiglia monogamica, eterosessuale stabile e le basi dei principi etici e morali, compreso il cristianesimo, in quanto simbolo della famiglia patriarcale e avverso alle derive etiche e all'aborto.
    - Incentivare le nuove biotecnologie per affrancare le donne dalla maternità, permettendo loro, per esempio, di partorire fuori dell'utero e "liberarsi" delle mestruazioni "INCONGRUI, NOIOSI, SUPERATI limiti biologici IMPOSTI DALLA NATURA ad un intero genere."!
    - Promuovere a tutto spiano (attraverso giornali, film, Ministero Pari Opportunità, reality shows, spot pubblicitari, intrattenimenti vari, esibizioni televisive di maschi pentiti in programmi con direttori e conduttori asserviti all'ideologia) l' EMPOWERMENT FEMMINILE
    per spingere ad una femminizzazione forzata della società e arrivare ad un teorico, improbabile "matriarcato", già in partenza chiaramente inadatto (al di là delle ideologie) a proporsi come in grado di spingere alla ricerca di nuove frontiere di progresso generale, se non altro per l'istinto naturale del genere femminile alla conservazione, e per l'assenza di creatività "spinta" (cioè legata alle caratteristiche archetipiche maschili, quelle che spingendo sempre verso nuove frontiere hanno fatto uscire l'umanità dalle caverne e inventato l'arte e l'aeroplano).

    I caratteri di questa società, utopica, eppure incredibilmente in fieri, appaiono subdoli e inquietanti al punto da poter parlare ormai di una NUOVA FORMA DI TOTALITARISMO (Vedi Alessandra Nucci: par. 3.2).
    L'INCREDIBILE (E PUR VERO) risiede dunque nel fatto che quella che si riteneva una storia superata (lo scontro di classe) si riproponga con una guerra dei generi (con la donna al posto dei lavoratori come "genere oppresso") che sta intossicando e indebolendo (socialmente e culturalmente) tutto l'Occidente che, pure, era riuscito, a prezzo di miliardi di dollari a resistere al braccio di ferro con l'URSS muovendo missili, sottomarini, portaerei d'attacco ed eserciti sugli scacchieri di tutto il mondo.!

    Questa guerra ideologica è ormai un dato di fatto assodato e non visto solo da CHI NON VUOL VEDERE. Per chi invece volesse finalmente smettere di giudicare con il cervello abbagliato dalla propaganda radical-femminista (vedi maschi pentiti e femministe in buona fede) apparirebbe ben radicato nel tessuto delle società occidentali. Questa propaganda è riuscita a plagiare i cervelli di milioni di donne e uomini al punto da renderli ormai INCAPACI DI FERMARSI UN ATTIMO A RIFLETTERE E RAGIONARE.
    Ragionare se non altro per arrivare a capire che l'appoggio (anche tacito) all'ideologia "di genere" non ha innescato altro se non una gravissima crisi nel tessuto intimo connettivo della stessa società basata sulla famiglia monogamica, promuovendo al suo posto la banalizzazione della promiscuità sessuale mediante sessualizzazione forzata già negli asili nido di Stato (vedi Germania e Nord Europa) e il suo indebolimento morale (con l'istigazione ad ogni deriva morale ed etica). Inoltre, proponendosi per il minamento della sua cultura , con il rinnegamento e la "riscritturazione" ad hoc della sua Storia millenaria.
    Infine, attuando spietatamente un genocidio senza precedenti nella storia umana, con l'appoggio alla diffusione massiccia delle campagne mondiali abortiste e di sterilizzazione di massa appoggiate dalle grandi agenzie come l'ONU, l'OMS l'UE e persino l'UNICEF, al prezzo di milioni di dollari ed euro.
    Campagne che rendono operativi programmi e metodi per l'eliminazione di decine di milioni di vite nel grembo materno (per il cui impiego è richiesta sempre maggiore libertà d'azione e abolizione di vincoli) e pianificate per aumentarne l'efficienza, proprio come si promuoveva, un tempo, l'efficienza dei forni crematori della "soluzione finale".
    Una vergogna di fronte all'umanità intera e alla sua Storia. E un impegno di capitali e iniziative attivato AL DI FUORI DI OGNI REGOLA DEMOCRATICA, imposto dall'alto dai pianificatori del "nuovo ordine mondiale" e senza pubblicizzare la cosa, gestita e portata avanti subdolamente DA UNA MINORANZA TUTT'ALTRO CHE RAPPRESENTATIVA, a scapito di una maggioranza tenuta all'oscuro di tutto con la vergognosa COMPLICITA' DEI MEDIA E DELL'IGNAVIA DEI POLITICI.


    3.3 L'ideologia femminista: famiglia allo sfascio e (ex) marito uso-bancomat


    Ciò che le ideologie del femminismo radicale vogliono ottenere (plagiando milioni di donne in buona fede) è bene espresso dalle parole dell'ex femminista Alessandra Nucci (già apparse nei par. 2.2 e 2.7, e qui in parte riproposte ). [NOTA 3]
    L' ideologia di genere che le burocrazie e le agenzie internazionali legate alle Nazioni Unite STANNO TENTANDO DI IMPORRE IN OGNI SEDE, è alla base del tentativo femminista di imporre un condizionamento sulle donne, "col pretesto di RENDERLE UGUALI AGLI UOMINI orientando (cioè manipolando) i gusti, con le pressioni culturali e l'educazione, nell'illusione di riuscire a creare una nuova natura umana, LIBERA DI SCEGLIERE FRA ORIENTAMENTI SESSUALI DIVERSI e, soprattutto, LIBERA DI NON RIPRODURSI. Ciò comporta l'incoraggiamento di nuovi stereotipi, INCULCATI CON L'EDUCAZIONE A SCUOLA e con le immagini dei media, in cui la donna è conformata a un modello per il quale la carriera e il lavoro fuori casa NON SONO UNA SCELTA, ma L'ESIGENZA UNICA per realizzarsi nella vita. L'uomo non è più tanto da eguagliare quanto DA SOPPIANTARE, e LA MATERNITA' DIVENTA UN'OPZIONE RESIDUALE DI SECOND'ORDINE.
    La meta a cui puntano i movimenti femministi è un via libero planetario alla diffusione delle pratiche di pianificazione familiare (definita dalla Nucci IMPERIALISMO CONTRACCETTIVO) alla banalizzazione della promiscuità sessuale, all'universalizzazione dell'aborto libero e gratuito, a una RIDEFINIZIONE DELLA NATURA UMANA che annulli la famiglia annegandola nel mare dei generi intercambiabili."

    Che cosa tale ideologia sia riuscita a causare nella nostra società è espresso chiaramente da un'altra donna "contro"(contro la vulgata femminista): Elvira Ficarra, Presidente del GESEF (Genitori Separati con Figli) Osservatorio sulle famiglie separate, che, sulla rivista Tempi, in occasione della discussione del progetto di legge sull'Affido condiviso (diretta alle onorevoli Katia Canotti e Marisa Bolognesi - DS Ulivo -, Tiziana Valpiana - Rif. Comunista) così si espresse:
    ".....Le donne, ETERNE VITTIME e incapaci di provvedere a sè stesse, avrebbero comunque bisogno di una speciale protezione, da parte maschile ieri, da parte delle istituzioni e del 'branco rosa burocratizzato' oggi...La dottrina neofemminista della 'differenza' che si è sostituita all'ideologia maschilista predica ancora la maternità come status sociale primario simbiotico, compensativo. Ma, e qui sta la novità, anche come un DIRITTO E UN POTERE e, nel prevedibile caso di separazione/divorzio, come inesauribile carta di credito PER GARANTIRSI UN VITALIZIO A CARICO DEL MARITO-BANCOMAT E DELLO STATO.
    Le donne fanno un uso spudorato della protezione accordata e dei vantaggi connessi, ma non ringraziano. Sanno benissimo che il VITTIMISMO è un potere ricattatorio formidabile, perchè occulto ed inattaccabile e non nutrono alcun rispetto verso chi glielo cuce addosso PER ARRAFFARE UN POTERE MANIFESTO. Sono del tutto consapevoli che quelli di cui godono non sono diritti e pari opportunità conquistati lealmente. Ma PRIVILEGI, OTTENUTI MISTIFICANDO LA REALTA' e sbaragliando il 'NEMICO' - L'INTERO GENERE MASCHILE, con un'annosa campagna di demonizzazione e criminalizzazione spietata. A COLPI DI LEGGI, NORMATIVE, GIURISPRUDENZA ANTICOSTITUZIONALE che calpestano sistematicamente i diritti altrui...
    Per questo non si fidano della sorellanza rappresentativa. Ed infatti non votano per le altre donne, come dimostrato nelle elezioni, nonostante le QUOTE ROSA IMPOSTE PER LEGGE ed una massiccia e costosa (a spese dei contribuenti) campagna istituzionale a favore delle candidature femminili. Il motivo è molto semplice. STANNO AFFIORANDO GLI EFFETTI DELLA ULTRADECENNALE CAMPAGNA 'ANTI-MASCHILE' che mettono in difficoltà proprio le donne, supposte beneficiarie. "
    "Molte fra le più convinte militanti della crociata anti-maschio" continua la Responsabile GESEF, "stanno già sperimentando gli EFFETTI COLLATERALI. Vittime di se stesse,non riescono ad 'emanciparsi' dalla trappola della solitudine, depressione,nevrosi ossessiva, conflittualità permanente, anaffettività e attaccamento patologico ai figli, nella quale sono imprigionate. Altre non riescono a fronteggiare i DISAGI DEI FIGLI. Che agiscono sullo stesso modello di comportamento vessatorio, ricattatorio e manipolante di cui sono stati vittime, strumenti e testimoni o, in alternativa, diventano abulici, anoressici, FACILI PREDE DELLO 'SBALLO' E DELLE BABY GANGS."
    "L'effetto di tutto ciò è un DISAGIO DILAGANTE, volutamente indotto, a cui si cerca di far fronte con un crescente ricorso ai terapeuti della psiche, adulta e infantile/adolescenziale. Si assiste ad una PSICHIATRIZZAZIONE DEL TERRITORIO che, insieme al controllo sociale 'preventivo' diventa un potere che si somma a quello dei tribunali speciali e dei servizi preposti alla tutela dell'infanzia."
    "ALL'AUTORITA' DEL PADRE - completamente esautorato delle sue funzioni e del suo ruolo - SI E' SOSTITUITA L'AUTORITA' DELLO STATO che, attraverso i suoi apparati - PER LO PIU' AL FEMMINILE - invade la famiglia e assiste, consiglia, concede benefici,tutela, cura, giudica e punisce. SENZA CONSENTIRE DIFESA. Come un padre-padrone. Anzi, peggio!"
    La conclusione è pure da incorniciare: "FORSE QUALCUNO HA SBAGLIATO QUALCOSA? Signore Onorevoli, a voi la risposta."


    3.4 "Ostruzionismo maschilista"

    Vorrei aggiungere che alle stesse conclusioni arriva la Carrie L. Lukas nella sua "Incorrect Guide to Woman, Sex and Feminism" [NOTA 4] che molto successo ha avuto negli USA, contribuendo a smontare le certezze del femminismo radicale, descrivendone i gruppi come impegnati a fare esclusivamente pressione per chiedere sussidi e privilegi alla classe politica, accusata di "maschilismo" quando, per esempio, non venga realizzato il pari livello salariale anche in lavori dove una donna si sappia possa rendere meno di un uomo per resistenza fisica e potenza muscolare e quindi non venga assunta per lavori pesanti, rischiosi o implicanti orari flessibili e spostamenti lunghi, che non potrebbe espletare con adeguati efficacia e rendimento.

    Naturalmente, ciò è sufficiente a indurre le femministe a lanciare l'accusa di prammatica: " OSTRUZIONISMO MASCHILIISTA". Dopo tutto, asserisce o no la "teoria del genere" (verbo sacro del femminismo) che una femmina vale quanto un maschio in tutto; anzi (aggiungono le femministe) DI PIU'? Quindi, "ovviamente", anche sul piano della forza fisica? Per non parlare dell'intelligenza? E non asserisce anche che le differenze sono SOLO INCULCATE DALLE CONVENZIONI SOCIALI E CHE SI POSSONO CAMBIARE?
    Non per niente le femministe si battono per spianare la strada all'individuo ermafrodita, tanto caro anche al professor Veronesi!
    Guai contraddirle su questopunto: affermare che le femmine sono più portate per le scienze umanistiche e i maschi per la tecnica, avendo questi ultimi anche una migliore visione spaziale è come profferire una bestemmia inconcepibile (come quella di dire che gli uomini guidano meglio delle donne!).
    Persino il Rettore dell'Università di Harward se ne è dovuto rendere conto, AVENDO PERSO IL POSTO (un caso clamoroso e grottesco su dove possa spingersi la "correttezza politica", il femminismo e l'imbecillità) solo per aver osato affermare che NELLE SCUOLE TECNICHE CI SONO PIU' MASCHI CHE FEMMINE!! Che, tra l'altro, è la sacrosanta verità in ogni parte del globo; ma NON BISOGNA DIRLO, evidentemente essendo anche questo "POLITICALLY INCORRECT"
    BISOGNA DIRE invece che nella Facoltà di Ingegneria ci sono tante femmine quanti maschi; anzi, di più; e che "le femmine sono più intelligenti e si laureano in numero maggiore!"

    Queste idiozie propalate a ruota libera e diventate come sacre scritture per femministe e femministi, mi liberano dagli scrupoli di effettuare un'esternazione personale DECISAMENTE MOLTO POCO POLITICAMENTE CORRETTA.
    Sono un ingegnere sessantenne di infrastrutture di trasporto, attualmente residente in Cina per lavoro. Durante trent'anni di attività quasi completamente lontano dall'Italia, mi sono sempre dedicato alla progettazione e direzione lavori di strade e ferrovie. Ebbene, come già anticipato nell'introduzione ("Veronesi: l'umanità sarà bisessuale") in tutti questi anni di avventure (e, a volte, di rischi e pericoli) dedicati alla mia professione, sia in fondo a tunnel in costruzione chilometri nelle viscere della montagna (dove i trapani da roccia vibrano da far scoppiare i timpani, nella polvere densa residuo delle volate e il puzzo della dinamite esplosa,mentre nel buio rischiarato da flebili lampade l'acqua percola dalla calotta e gli stivaloni sguazzano nel fango); sia nella foresta amazzonica (lavandomi nel caldo umido micidiale con acqua di pioggia e cospargendomi le gambe di nafta per alleviare il prurito da funghi e parassiti); sia nei deserti dell'Arabia Saudita a 50 gradi all'ombra, o nelle savane africane (al suono dei colpi di qualche guerriglia in corso nei pressi) o tra le montagne cinesi, o a cinquemila metri di quota sulle Ande a respirare "aria fina", ho mai visto femministe spingere per avere quei lavori, starnazzando di "ostruzionismo maschilista" e di "PARI OPPORTUNITA"!
    Resisterebbero il tempo necessario per correre alla più vicina agenzia aerea a comperare subito ilbiglietto del ritorno. In trent'anni non ne ho vista una che è una!
    Un consiglio, care "amazzoni" invincibili e "virago" con ambizioni da "maschi guerrieri": fareste meglio a vedere meno film di Tarantino o delle "Charlie's Angels", per evitare di esserne troppo condizionate e, volendole poi imitare, sbattere il faccino contro la realtà più tosta, che richiede poca ideologia e palle VERE!

    Naturalmente, niente contro le donne VERE (completamente escluse da questa polemica) le quali di partecipare a quei lavori descritti neanche lo chiederebbero, SAPENDO BENE CHE LE LORO CAPACITA' E QUALITA' SI ESPRIMONO IN BEN ALTRI AMBITI, IMPORTANTI TANTO QUANTO QUELLI MASCHILI. INOLTRE CONSIDERANDO SACRA LA VITA CHE CRESCE NEL LORO GREMBO.
    E infatti le femministe le hanno in spregio proprio per questo: per loro la donna "vera" è quella CHE DEVE TENDERE A DIVENTARE UOMO e lavorare fuori casa NON PER NECESSITA' MA ESCLUSIVAMENTE PER REALIZZARSI NELLA VITA, con L'UOMO DA SOPPIANTARE e LA MATERNITA' CONSIDERATA UN'OPZIONE RESIDUALE DI SECOND'ORDINE.
    Fortunatamente, ho potuto spesso appurare che la maggioranza delle donne VERE avversa, anche fieramente, le femministe antagoniste e non è plagiata dai loro deliri, anche se, sicuramente, la propaganda di queste sta producendo effetti devastanti sulle giovanissime.
    Ciò significa anche, però, che la maggioranza delle donne vorrebbe agire in un modo, MA UNA MINORANZA IDEOLOGIZZATA E INQUADRATA NE STA IMPONENDO (e a tutti) UN ALTRO!



    3.5 Dati sulla violenza alle donne ARTEFATTI AD HOC dalla propaganda femminista

    L'ideologia femminista ha potuto avanzare e raccogliere molte seguaci con un'annosa campagna di demonizzazione del maschile, utilizzando dati ARTEFATTI AD HOC sulla violenza alle donne, per plagiare il cervello delle giovani militanti e condizionare la Giurisprudenza in sede giudiziale, danneggiando in maniera incredibile gli uomini, così da arraffare i fondi (milioni di Euro) per le miriadi di associazioni per la tutela contro gli abusi e per continuare a propagandare la loro ideologia con campagne anti-maschili.
    Questi vantaggi sono ottenuti MISTIFICANDO la realtà, avvalendosi di cifre APPOSITAMENTE alterate, oppure, quando corrette e appoggiate a studi seri, evitanti di mostrare il risvolto della medaglia: ossia che, per esempio per la violenza domestica, quella perpretrata dalle donne sugli uomini è QUASI DELLO STESSO ORDINE PERCENTUALE. Ossia, LA VIOLENZA NON E' DI GENERE (maschile) come vorrebbero far credere la vulgata femminista e le Parlamentari italiane che, invece, continuano a mistificare la realtà facendo promuovere leggi per procurare ulteriori vantaggi esclusivamente al partito trasversale rosa.

    Di studi seri ce ne sono ormai a bizzeffe in tutto il mondo, come quello pure già ricordato del Laboratorio di Ricerche sulla Famiglia dell'Università del New Hampshire [NOTA 5] che sta continuando ad appellarsi perchè venga corretta la tendenza della Giurisprudenza e dei Tribunali a non più orientarsi su dati artefatti e manipolati, e siano invece diffusi quelli di studi e statistiche attendibili, INVITANDO LA STAMPA, LA TV E LE SEDI ISTITUZIONALI A CAMPORTARSI FINALMENTE CORRETTAMENTE: se è vero, ad esempio, che negli USA una donna ogni 15 secondi subisce violenza da parte del marito o fidanzato (un totale di 1,8 milioni su 150) le femministe e i media SEMPRE "DIMENTICANO" di riferire che, al contempo, le STESSE STATISTICHE affermano anche che ogni 14 secondi un uomo subisce violenza (da mogli o fidanzate)! E le denunce omesse non differiscono significativamente (anche se dettate da cause psicologiche diverse per i due sessi)!
    Questo studio stigmatizza il comportamento dell'establishment della stampa americana (ma è lo stesso in Italia ed Europa) la quale contribuisce all'inganno non prestando a tali cifre attenzione e denunciando che la disinformazione è estesa a tal punto che "I TRIBUNALI, I TUTORI DELLA LEGGE E ALTRI ENTI PUBBLICI STANNO ATTUALMENTE REALIZZANDO PROGRAMMI BASATI SULLA PROPAGANDA FEMMINISTA PIUTTOSTO CHE SU RESPONSABILI STUDI STATISTICI" e che "i sostenitori e le femministe delle associazioni per la tutela contro gli abusi hanno GRAVEMENTE DISTORTO l'immagine delle violenze domestiche e producono DELIBERATAMENTE STATISTICHE FRAUDOLENTE E DISINFORMAZIONE."

    Altri studi, pure ricordati al par. 2.2, hanno interessato la Spagna di Josè Luis Zapatero, arci-femminista convinto il quale, dopo aver promulgato una legge che facilitava le incarcerazioni maschili (come è stato fatto da pochi giorni anche in Italia, a conferma della strategia di respiro europeo e mondiale del movimento femminista) è arrivata a far mettere in prigione, in due anni, 250mila uomini, il 93% dei quali ingiustamente, come poi appurato, per denunce rivelatesi false. Quando poi gli sono stati forniti i dati reali anche lui ha così potuto finalmente rendersi conto che, tra l'altro, anche in Spagna i maschi rappresentano il 44% delle vittime di violenza domestica mentre studi analoghi (con risultati quasi analoghi) interessano ormai il Portogallo, l'Inghilterra, il Canada e persino la Scandinavia e l'Egitto musulmano. [NOTA 6]
    Interessanti ad esempio gli studi di Eugene J. Kanin, sociologo della Pursue University e del dott. Charles P. McDowel, Supervisore della US Air Force (vedere par. 3.6), anch'essi concordanti con i precedenti.

    Tutti questi studi possono essere messi a disposizione di chiunque VOGLIA esaminarli.
    Ma è proprio questo il punto: AI PRINCIPALI INTERESSATI FA COMODO NON STUDIARLI
    I risultati diffusi dal rapporto del New Hampshire sono inequivocabili; dei veri e propri COLPI BASSI per le femministe in buona fede e i femministi che le appoggiano.
    Non certamente per le loro dirigenti, perfettamente al corrente di stategia, tattica e obiettivi.
    "Le donne sono 3 volte più portate a fare uso di armi nelle violenze domestiche. Provocano la maggior parte degli incidenti di violenza domestica. Commettono la maggior parte degli abusi su bambini e anziani. Le madri picchiano i figli maschi più frequentemente e gravemente di quanto non picchino le femmine. Le donne commettono LA MAGGIOR PARTE DEGLI INFANTICIDI. Commettono il 40% DEGLI OMICIDI e la maggior parte delle vittime adulte sono uomini. Commettono inoltre il 50% DEGLI UXORICIDI..."
    Al sito citato, i curatori del rapporto forniscono il loro indirizzo e-mail americano, qualora qualcuno, persona, ente o associazione, fosse interessato a contattarli direttamente:
    [email protected].

    Che tutto ciò appaia "incredibile" non significa che debba essere omesso per continuare a far diffondere l'ingiusta MENZOGNA che "la violenza sia di genere", ossia quasi esclusivamente da imputare al genere maschile (mentre quello femminile sarebbe chiamato in causa solamente per ...l'1%!!)
    Probabilmente proprio perchè tali cifre cominciano a FAR RUMORE, i giornali si sono rimessi a divulgare le solite cifre taroccate sulle donne stuprate in casa e per strada ad ogni ora del giorno e della notte , ed i nostri Governanti a promuovere leggi che, alla faccia della giustizia, del buonsenso, della correttezza, del rispetto dei cittadini elettori, si basano ancora sulle stesse cifre buttate a caso, con paragoni che debbono esaltarne la drammaticità: così le donne morirebbero per violenza, a volte più che per gli INCIDENTI STRADALI; altre volte più che per IL CANCRO; altre per LA MALARIA, altre ancora più che per incidenti e malaria messi insieme!!!

    Questa denuncia delle mistificazioni e dell'insistente campagna per INGANNARE i cittadini inondando tv e giornali di cifre assurde , è rilevata ormai in ogni nazione e denunciata in ogni dove. Meno in Italia, dove le ideologie engeliane, marxista-leniniste e del femminismo antagonista su di queste innestate, trovano, se possibile, ancor più risonanza che altrove (a parte forse i "paradisi rosa" della Scandinavia).
    Comunque ancora a dimostrazione che il problema investe tutta la società occidentale e che lo spaccio fraudolento di dati statistici è una realtà diffusa, in Ameria come in Europa, per portare acqua (vedi milioni di Euro) al mulino dei movimenti femministi, ecco le parole di Elisabeth Badinter, un' altra femminista doc ma ormai molto critica coi metodi dei movimenti antagonisti, dopo aver militato a lungo fra essi. In un'intervista così si è espressa [NOTA 7]:
    DOMANDA (della giornalista Jacqueline Remy): "Lei si è spinta oltre. Ha detto che vi è un inganno intellettuale. Il discorso femminista si appoggerebbe su cifre gonfiate artificialmente e argomenti talvolta non del tutto attendibili".
    RISPOSTA: "Per giustificare delle leggi così garantiste... (in Francia, ma il caso Italia non è così differente)...BISOGNA DIMOSTRARE che le donne siano costantemente VITTIME degli uomini. Vi è un fraintendimento che si sta imponendo in Francia e in tutta Europa sulle violenze di cui le donne sarebbero vittime e che non poggia sulla buona fede. E' legittimo accumulare stupri, botte e pressioni psicologiche come se si trattasse della stessa violenza? Se i media ripetono che il 10% delle francesi è vittima di violenze coniugali, senza specificare, il pubblico e certi giornalisti traducono subito: il 10% delle francesi viene picchiato. Cosa che è falsa e strafalsa!"
    Continuando coll'affermare che solamente lo 0,9% delle donne sarebbe vittima di violenza coniugale e il 2,5% di aggressioni fisiche, la Badinter conferma che, poi, la VOLUTA manipolazione dei dati include nelle statistiche, facendole passare per violenza, anche le "pressioni psicologiche" e conclude: " Perchè le precisazioni necessarie sono sempre passate sotto silenzio? E perchè questa cifra del 10% diventa il 12, poi il 14% con il susseguirsi di articoli e trasmissioni dedicate a questo soggetto, se non per trarne, coscientemente o meno, UN BENEFICIO PERVERSO? C'è una specie di ESULTANZA e di DESIDERIO DI RILANCIO nello snocciolare le statistiche: il 10% delle donne vittime, significa che il 10% degli uomini stupra, ECCO LA PROVA DELLA DOMINAZIONE MASCHILE!"

    Da rimarcare la risposta di un lettore di un articolo giornalistico ponente in evidenza le cifre date dall'ONU in merito alla violenza sulle donne, articolo dal titolo significativo: "La violenza sulle giovani donne uccide quanto il cancro" [NOTA 8]
    " L'articolo inizia parlando della violenza su donne e minori, ma poi si concentra esclusivamente su quella contro le donne. Modo improprio di procedere, perchè suggerisce che anche le violenze perpretrate contro i bambini siano opera esclusiva o quasi degli uomini, il che non è statisticamente affatto vero. Ed a proposito di cifre e statistiche occorrerebbe molta più precisione nel manneggiarle e offrirne l'interpretazione. Cosa significa , ad esempio, la frase del ministro Turco secondo cui 'il prezzo in termini di salute delle donne supera quello degli incidenti stradali e della malaria messi insieme? Che ci sono più donne assassinate di quelle morte per incidente o malaria (che in Italia non mi risulta esistere, fra l'altro?) Guardiamo le statistiche Istat e ci accorgeremmo che non è così, semplicemente. Ed ancora, si valuta bene cosa significano le parole di Kofi Annan secondo cui una donna su tre viene picchiata, o abusata sessualmente? Significa che un terzo del genere maschile, all'incirca un miliardo di uomini, è fatto di delinquenti. Inverosimile. Guardiamoci intorno e constatiamo ciascuno, nel nostro piccolo ambito, se esiste un sia pur approssimativo riscontro dell'inferno descritto nell'articolo...Per amore di verità e per non demonizzare un intero genere, non si deve scherzare con cifre e parole...E' interessante leggersi il recente rapporto Istat sulla violenza...si parlò (sui giornali) di milioni e milioni di donne che avevano subito violenze di vario genere, affastellando insieme assassini, stupri e CRITICHE SUL VESTIARIO (proprio così); critiche sul modo di vestire assimilate alle violenze psicologiche..."


    3.6 Stupri veri, stupri falsi e altri orrori

    Gli studi seri sulla vera portata della violenza sulle donne (e di quella sugli uomini) stanno dilagando ormai in tutto il mondo e le notizie, per esempio sulle FALSE ACCUSE DI STUPRO si stanno moltiplicando a gran ritmo.
    Secondo uno studio (durato 9 anni) della Pursue University, per esempio, le false accuse costituiscono il 40-60% del totale dei casi di stupro, con l'accusatrice che infine ammette di essersi inventata la storia (per vari motivi, ben analizzati).[NOTA 9]
    Le false accuse di stupro sono diventate un gioco aberrante, diffuso anche fra le minorenni (gli esempi sono ormai migliaia in tutto il mondo). Questo gioco perverso ha mandato finora in galera migliaia di innocenti, spesso facendo loro perdere la famiglia e il posto di lavoro, rovinando loro la vita e, a volte, facendogliela perdere col suicidio, non essendo più in grado di reggere, oberati da un'accusa infamante comminata (molto velocemente per gli uomini) da una Giurisprudenza che continua a considerare gli uomini come soggetti di serie B, solo per compiacere il concetto della "difesa della donna dalla violenza degli uomini che uccide più degli incidenti strdali. O del cancro. O della malaria".

    Nei casi non risolvibil con la presenza di testimoni, il "pentimento" dell'accusatrice può arrivare (quando arriva) anche dopo anni! Ciò significa che nelle carceri ci sono sicuramente anche uomini innocenti solo perchè la Legge non riconosce loro la possibilità di difendersi da un'accusa di stupro, CONTRO LA PAROLA DI UNA DONNA. Per salvarsi occorrono testimoni diretti o PROVE INCONFUTABILI, come mostra il filmato sconcertante raggiungibile all'indirizzo e-mail fornito in nota.[NOTA 10]
    Il filmato (preso da una macchina della polizia in sosta nei pressi) mostra un poliziotto che si accosta ad un'automobile per contestare una contravvenzione alla guidatrice: sul filmato l'ora, i minuti e l'intera scena sono inquadrati alla perfezione. Il poliziotto non tocca neanche la macchina, la guidatrice NON SCENDE AFFATTO e in pochi minuti l'operazione termina.
    Ma quell'uomo non aveva fatto i conti con la perfidia di un cervello femminile convinto dalla propaganda femminista che, in quanto donna, lei può giocare come vuole con gli uomini.
    La pia donna è andata a denunciare il poliziotto. Il filmato (con sottotitoli in italiano) fa udire chiaramente le sue denunce (SOTTO GIURAMENTO) per violenza subita: "Sono stata tratta fuori dalla macchina e rimessa dentro...ha iniziato a perquisirmi...palparmi il petto, accarezzando lo stomaco ed è sceso giù...Ha accarezzato la vagina: MI SENTO MOLTO, MOLTO, MOLTO VIOLATA!"
    Dopodichè, invitata a ritrattare (cambiare almeno qualche parola per evitare al poliziotto tutte le aggravanti) e rifiutatasi, la donna venne posta di fronte all'evidenza della scena filmata con la telecamera e che le sue accuse infamanti avrebbero potuto far sbattere in galera un uomo innocente, distruggendogli la vita. "Perchè fai questo a chi non ti ha fatto nulla?". RISPOSTA: "Se fossi stata in Jaguar o Mercedes io non sarei stata nemmeno fermata!"
    Quello che impressiona, nel filmato in cui la donna accusa il poliziotto, è la disinvolta, fredda sicumera con la quale questa poco onorevole rappresentante del sesso femminile espone la sua infamante accusa.
    Rimanendo in America, se prendi un ascensore, dovendo condividerlo con una donna (o una ragazza) sola, e se c'è un poliziotto nei paraggi, quello ti sconsiglia di salire perchè sono ormai tanti i casi di "brave ragazze" che, in tali condizioni, hanno finto un'aggressione o stupro per riceverne guadagno ("e chi se frega della fine del maschio bastardo, tanto la Legge dà sempre ragione a me che sono donna. E' lui a dover dimostrare di essere innocente CONTRO LA MIA PAROLA DI DONNA!")

    Senza la registrazione, il poliziotto non si sarebbe potuto difendere e sarebbe andato a far compagnia a tanti altri sventurati non in grado di esibire prove a discarico.
    PERCHE' OGGI NEI TRIBUNALI EFFETTIVAMENTE VALE PIU' LA PAROLA DELLA DONNA: ecco un altro degli effetti della propaganda femminista operata con diffusione di statistiche DI COMODO e che vuole anche IMPEDIRE SI INDAGHI sul fatto che LA VIOLENZA, nel mondo occidentale, E' ANCHE DONNA e quindi non "di genere". Impedire cioè che venga portata a conoscenza LA FACCIA VERA DELLA REALTA'.
    Sulla stessa lunghezza d'onda va la recente istituzione governativa del FORUM SULLA VIOLENZA ALLE DONNE, cosa che comunque non deve meravigliare troppo: l'Italia, anche vista da un Paese comunista come la Cina, appare sempre più come annichilita da una ideologia di regime di stampo egeliano leninista, con DITTATURA FEMMINISTA tesa a conseguire inquietanti propositi.
    Ma questa è ormai, magra consolazione, la realtà nei Paesi Occidentali, LO SI CREDA O NO!
    Questo il livello esasperato del risultato fatto raggiungere dalla propagansa all'odio antimaschile, sostenuta dagli ultimi difensori delle utopie egeliane, dai media quasi tutti, dai politici (pure da quelli che stanno sempre zitti per non compromettersi) e dalle agenzie internazionali.
    Denunciare un uomo per stupro è diventato un gioco proprio da quando le cifre sulla violenza sparate dalle femministe hanno cominciato a fare testo presso le Istituzioni, tv e giornali: testo UNICO, INCONTESTABILE E INATTACCABILE.
    E VERGOGNOSO!

    Dati veri sulla violenza alle donne, tratti dalle statistiche ISTAT e Eures-ANSA, sono stati inseriti in questo sito:
    http://forum.panorama.it/viewtopic.php?id=9005

    3.7 Violenza femminile: "Eppur si vede!"

    Quella citata sopra, col poliziotto salvato dalla telecamera, non è uno dei pochi casi isolati in cui una donna si comporti scorrettamente: è invece pratica ormai diffusa, con dati allarmanti mai presi in considerazione, e ciò per giustificare, appunto, che "la violenza è di genere" (maschile) e condizionare così i tribunali per concedere l' IMPUNITA', pure quando sono delle assassine dichiarate che uccidono la figlioletta a calci spappolandole il fegato (caso recentissimo di cronaca italiana); pure quando uccidono i figli lapidandoli (Deanna Lanely, 39 anni in Texas) o li mettono nella lavatrice (Loretta Zen), o li lanciano in un lago ghiacciato (a Varese) o dalla finestra. Alcuni neonati lasciati fuori o DENTRO i cassonetti vengono qualche volta rinvenuti in tempo e salvati, ma come possono esistere statistiche per quelli lasciati dentro, già morti o ancora vivi, prima che i corpi vengano dilaniati dalla trituratrice dell'immondizia? Occorrerebbe parlare con tutte le loro brave madri!
    "In Italia OGNI POCHI GIORNI UNA MADRE UCCIDE UN FIGLIO ma non se ne parla, perchè non bisogna scalfire la fragile psiche di queste povere donne. Ma la mostruosità giuridica è che le madri assassine sono SEMPRE assolte: 'HA UCCISO IL FIGLIO PER TROPPO AMORE MAL DIREZIONATO' recitano le sentenze, che più che verdetti giudiziari stanno assomigliando a trattati di psicanalisi...se si va a rileggere la cronaca, praticamente quasi tutte le madri che hanno ucciso i loro figli, nel mondo occidentale, sono state assolte, anche dopo aver commesso delitti raccapriccianti." [NOTA 11]

    Praticamente, anche la violenza femminile antimaschile DIVENTA SEMPRE SCUSABILE anche quando raggiunge livelli estremi. Un esempio: Lorena Bobbit, la donna che recise a freddo col coltello il pene al marito che dormiva e che poi scappò in macchina, lanciando l'organo dal finestrino. Fu ASSOLTA ANCHE LEI, perchè la sentenza stabilì che L'ECCESSIVA CRUDELTA' DEL GESTO, fino a quel momento considerata un'aggravante, IN TAL CASO ERA ELEMENTO DI ASSOLUZIONE IN QUANTO UNA SIMILE EFFERATEZZA DOVEVA DERIVARE DA CHISSA' MAI QUALI SOFFERENZE!!!
    La bella conclusione dell'edificante storia (a ludibrio e vergogna di chi ancora ipocritamente si dice garante dello Stato di Diritto a TUTTI i cittadini ) è che, col tempo, la pia donna è diventata un personaggio RICHIESTO DA TELEVISIONE E ROTOCALCHI e la sua impunità ha moltiplicato i casi di emulazione in tutto il mondo, con recisione di genitali INNEGGIANDO a Lorena Bobbit!

    Per non parlare della violenza estrema e vile dell'aborto (contro una vita indifesa in grembo); una strage legalizzata, voluta, e continuamente perfezionata nei suoi strumenti legislativi e nei mezzi tecnici di sterminio PER AUMENTARNE L'EFFICIENZA, come ai tempi dei lager nazisti e dei forni crematori!
    Sto sposando la causa di coloro che, ormai credo a ragione, cominciano a usare il termine NAZIFEMMINISMO.

    Come mai la tv non si occupa mai di questi casi?
    SONO FORSE QUESTE LE NOTIZIE CHE ALLE PARLAMENTARI IMPEGNATE AD EVITARE CHE L'IMMAGINE DELLA DONNA VENGA MACCHIATA, NON FANNO COMODO? TANTO DA IMPORRE PER QUESTO LA CENSURA SU DI ESSE IN TV? PER EVITARE CIOE' SI SAPPIA CHE LA VIOLENZA E' ANCHE DONNA?
    E' come se venisse autorizzata la costruzione di un ponte nascondendo il fatto accertato che i dati geotecnici e idraulici lo danno sicuramente progettato con pile instabili per difetto di portanza di fondazione e, il livello dell'impalcato, sommergibile dalla prima piena annuale! I dati NASCONDENDOLI PERCHE' NON FA COMODO RIVELARLI! Una bella maniera di progettare e costruire quel ponte e gestire lasocietà!!

    E così siamo arrivati anche alla CENSURA A SENSO UNICO; altra spallata alla credibilità di questo Paese spacciato per "libero e democratico" e dove TUTTI I CITTADINI DOVREBBERO ESSERE UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE E NON DISCRIMINATI PER SESSO!


    3.8 Empowerment della donna a tutti i costi

    A confermare il fatto che c'è un DELIBERATO PROPOSITO A PROMUOVERE COMUNQUE L'EMPOWERMENT DELLA DONNA (cioè il potere della donna in ogni campo) certamente non per pensare a raggiungere la "parità" dei sessi o per risolvere i problemi sociali di tutti, vi sono le continue spinte A FAR AVANZARE LE ISTANZE FEMMINISTE (di concerto con le altre nazioni occidentali) da ogni santuario politico, con ripetute, stucchevoli e umilianti (per le donne) esortazioni a "votare donna" e promuovendo la spinta a farne delle RACCOMANDATE ROSA.Con le quote rosa, appunto, ad ogni piè sospinto chiamate in causa pur essendo anticostituzionali, antidemocratiche e antimeritocratiche, concedendo alle donne privilegi enormi nelle assunzioni e permettendo loro di raggiungere, SENZA ALCUN MERITO tranne quello dell'appartenenza al sesso giusto, una funzione o un'attività, scavalcando gente meritoria per esperienza e capacità.
    Eppure le femministe non sono mai soddisfatte e i privilegi richiesti sono sempre più ampi.
    E' lecito alla fine chiedersi ancora una volta come sia possibile gestire in tale maniera una società, in un regime di risorse limitate in cui occorrerebbe dare il massimo privilegio alla meritocrazia e all'efficienza!

    Mi chiedo inoltre come possa un cittadino (a meno che sia completamente distratto e/o estraneo all'argomento) , credere all'affermazione giunta da una Parlamentare che illustrava i motivi per cui presentava la sua mozione di legge, in base alla quale "il 50% delle donne che subisce molestie telefoniche od offese, POI VENGONO STUPRATE!
    Almeno ci fosse stata la minima menzione sulle DECINE DI MIGLIAIA DI PADRI soggetti giornalmente alle telefonate violente, offensive delle ex consorti che spesso li ricattano per migliorare l'assegno o impedire il contatto coi figli! Questa non è pure violenza?
    E poi si parla di disaffezione dei cittadini allo Stato! Questa delle Istituzioni è la maniera di procedere di chi li considera sudditi, LO VOGLIANO O NO!

    Parlavamo di arroganza femminista. Come potrebbe essere diversamente se le nostre Parlamentari del partito trasversale rosa, in Parlamento si esprimono così:
    "Con questa legge il Governo viene FINALMENTE impegnato a PROMUOVERE L'ACQUISIZIONE DI POTERI E DI RESPONSABILITA' DA PARTE DELLE DONNE (empowerment, appunto) IN TUTTI I SETTORI DELLA VITA PRODUTTIVA e sociale, in particolare nell'ambito dei media, con azioni ANTIDISCRIMINATORIE mirate, per il "reale" accesso delle donne alle POSIZIONI DIRIGENZIALI nel sistema radiotelevisivo pubblico al fine di FAVORIRE LA PRESENZA FEMMINILE NELLE POSIZIONI APICALI delle testate giornalistiche televisive pubbliche...
    In pratica, una imposizione di raccomandazione rosa per diritto di genere!

    Si può prevedere che questo sia solamente il primo passo verso l'empowerment femminile, poichè i movimenti femministi mondiali sono collegati e i nostri stanno osservando i risultati conseguiti nei Paesi del FEMMINISMO REALE: in Norvegia c'è già una legge che obbliga tutte le società ad inserire (entro due anni dalla promulgazione) nei consigli direttivi il 40% di donne, PENA LA CHIUSURA DELLA FABBRICA.
    E c'è stata in Svezia una proposta per tassare i maschi alla nascita (poichè "essi verranno pagati di più, da grandi, nel mondo del lavoro!!")
    Forse le nostre femministe si sentono sminuite di fronte a tali risultati grandiosi dei "paradisi rosa" e vogliono bruciare le tappe per emularli.
    Risultati grandiosi di vera e propria PAZZIA SOCIALE!

    Insomma il femminismo ha intensificato gli attacchi per mandare le donne ai posti di potere (LO MERITINO O NO). Esse hanno altro per la testa che risolvere i problemi fra i generi, difendere le famiglie e i loro figli: per loro, come già visto, il lavoro NON E' UNA NECESSITA' ma un'esigenza PER AFFERMARSI COME GLI UOMINI, A SPESE DEGLI UOMINI, sacrificando pure la prole, INDESIDERATA PALLA AL PIEDE e DA ELIMINARE GIA' IN GREMBO!
    Ciò che in questi giorni è accaduto in Parlamento è CONFERMA CHIARISSIMA, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto asserito. Nel presentare la sua mozione (per l'Italia dei Valori!?) l'on. Silvana Murra si è rivolta con la massima chiarezza esclusivamente alle donne: "Ho ritenuto doveroso, COME DONNA PRIMA ANCORA CHE COME PARLAMENTARE, presentare questa proposta di legge."
    Praticamente poi la parlamentare non ha fatto altro che sparare le solite cifre sulla violenza sulla cui fondatezza ci sono moltissimi dubbi e che avrebbero dovuto come minimo essere esaminate e discusse ATTENTAMENTE, portandole agli occhi di esperti IMPARZIALI e della pubblica opinione.

    Praticamente, appoggiata dalla legge approvata, QUALUNQUE DONNA PUO' DENUNCIARE SENZA PROVE UN UOMO OTTENENDONE LA CONDANNA SENZA CHE CI SIA CONTRADDITORIO E DIFESA.
    Gli uomini cominceranno a diffidare delle donne (e molti ci rimarranno scottati) e a incrementare il loro giudizio negativo sui loro comportamenti, a scapito della formazione delle unioni stabili (ALTRA ACQUA PER IL MULINO INFAME DELLA DENATALIZZAZIONE).
    In pratica, con questa legge, OGNI UOMO DOVRA', per evitare spiacevoli problemi pur comportandosi irreprensibilmente, GIRARE IN OGNI ISTANTE DELLA GIORNATA SCORTATO DA ALMENO DUE TESTIMONI.
    Oppure essere provvisto della telecamera come quella del bravo poliziotto del video sopra commentato, il quale solamente così ha fortunatamente potuto evitare di avere la vita distrutta dai capricci perversi di una vergognosa rappresentante del sesso femminile che si riteneva ormai in grado, nel suo delirio di onnipotenza femminista, di rimanere impunita COME TROPPO SPESSO AVVIENE al giorno d'oggi.

    Ma di ciò non si deve parlare, nella ricorrenza ONU sulla violenza alle donne "CHE UCCIDE PIU' DEGLI INCIDENTI STRADALI" e, a volte, "UCCIDE PIU' DEL CANCRO"; altre ancora, "PIU' DELLA MALARIA" (come detto, , si può scegliere quale si preferisca, come se certe "cifre" e maniere di informare gli elettori fossero sufficienti e più adatte per * che evidentemente l'arroganza del potere ritiene costituiscano la maggioranza dei cittadini sudditi).
    Viviamo l'epoca della DITTATURA FEMMINISTA asservita ad un'ideologia di regime favorita dalle grandi agenzie internazionali (ONU in testa, appunto) che, come asserisce Alessandra Nucci, fra gli scopi primari si prefigge quello di SOPPIANTARE l'uomo, per facilitare l'avvento dell'individuo androgino, perfetto strumento acritico per i realizzatori del "nuovo ordine mondiale" prevedente poi lo sterminio di massa delle giovani vite in grembo, "per avere vita più facile e comoda".

    3.9 Censura e Novello MINCULPOP già in funzione

    C'è già il controllo del Ministero Pari Opportunità sulle pubblicazioni scolastiche. Tale provvedimento, novello minculpop, è già operativo sui libri scolastici ma mi piacerebbe sapere quanti se ne siano accorti. Copiando i paesi femministi più avanzati, non poteva non essere introdotto anche da noi. Da ora innanzi i libri non saranno quindi più validi se non FIRMATI DAL MINISTERO PARI OPPORTUNITA'.
    Genitori, controllate sui libri di scuola dei vostri ragazzi se c'è la firma MPO, altrimenti, per esempio la Storia da far studiare ai ragazzi, non sarebbe più "politicamente corretta".
    Ormai anche la Storia deve RISPETTARE la donna (in Scandinavia, già la Storia occidentale è stata riscritta in chiave femminista e antimaschile: eccoli là i veri modelli edificanti per le femministe nostrane!)
    Già si comincia a parlare di meriti femminili nell'introduzione di nuove tecniche agricole nella preistoria, quindi aspettatevi fenomenali ritrovamenti archeologici confermanti l'esistenza delle Amazzoni e stupefacenti ritrovati e invenzioni femminili prima attribuiti "immeritatamente" agli uomini. Già i volti degli imperatori romani cominciano a essere definiti "TROPPO DURI E CATTIVI" (forse confondendo cattiveria con GRAVITAS: AUTORITA' ed ENERGIA virile). Certamente fra un pò la Storia Romana verrà addirittura cancellata dai libri di testo, poichè l'androgino del futuro sarebbe "negativamente" condizionato dall'esempio di uomini con le palle tanto dure che le femmine femministe non riuscirebbero a riprodurle neanche con le future mirabolanti biotecnologie!

    E' inoltre già entrata in funzione anche la censura di regime sulle immagini che offendono la dignità della donna (non troverei nulla da dire se qui valessero effettivamente le "pari opportunità"), con due proposte di legge del 13 settembre, presentate al Senato (da due Senatrici): praticamente, una è per NON DARE PIU' SUI TELEGIORNALI NOTIZIE DI CRONACA NERA QUANDO LA RESPONSABILE E' UNA DONNA (v. anche par. 3.7)
    perchè "Nei programmi di informazione la donna compare soprattutto all'interno di servizi di cronaca nera...basti pensare a tutte le 'madri assassine' ...(messo tra virgolette perchè, giustamente, si pensa che in fase preliminare, nessuno possa essere ritenuto colpevole prima di avere subito un processo (prima però, non ANCHE dopo)...vicende in cui i particolari più macabri o scabrosi sono dati in pasto al pubblico in una difesa ipocrita del 'diritto di cronaca'..."

    Questa "dignità" a senso unico sembra una presa in giro per gli uomini bella e buona: attualmente i media SONO GIA' ORIENTATI AD ESALTARE QUASI ESCLUSIVAMENTE I DELITTI MASCHILI, spesso EVITANDO DI PROPORRE QUELLI FEMMINILI O MIMETIZZANDOLI IN ARTICOLI SECONDARI E DEFILATI!con lo scopo chiaro di renderli meno visibili. Questo è ciò che si può facilmente verificare, praticamente ogni giorno, leggendo i principali quotidiani, anche on line; nelle ultime settimane sono stati defilati delitti di donne omicide, infanticide e pedofile. Nonostante questa discriminazione già vergognosa, ecco che anche i rari casi proposti all'attenzione dei media, per le appartenenti all'esclusivo partito rosa parlamentare (elette con voti degli uomini perchè continuino a pestarli di continuo) NON DEBBONO APPARIRE!
    Quelli maschili si, per essi non viene contestata "l'ipocrisia del diritto di cronaca" e gli "uomini assassini" vengono indicati senza virgolette, ossia sono assassini pur prima del processo e meritevoli degli insulti e delle fiaccolate delle femministe. Senza manco due righe se poi l' "assassino" è invece innocente.
    Quando usciti, non hanno avuto il conforto della cronaca neanche quei quattro poveretti che si sono fatti quattro anni di galera incolpati di stupro. Abbandonati dalle mogli, perso il lavoro, tre sono stati scarcerati quando la "brava ragazza" ha confessato che non era vero niente. Il quarto si era impiccato in carcere non resistendo al dolore per la sua situazione. Giornali, tv, femministi, femministe? TUTTI MUTI COME TOMBE: niente fiaccolate!

    LO SCOPO CHIARO (ormai più palese di così?) è solo quello di alimentare continuamente e spudoratamente LA LEGGENDA DELLA "VIOLENZA DI GENERE MASCHILE" che uccide, in un giorno "QUANTO IL CANCRO", quello dopo, "QUANTO GLI INCIDENTI STRADALI"; un altro ancora "QUANTO LA MALARIA".


    3.10 Il Ministero delle "Pari" Opportunità

    Durante la mia ultima permanenza per ferie in Italia, mi sono imbattuto in una serie di fatti concomitanti che mi hanno sconcertato. Ho letto la lettera (inviata anche al Presidente della Repubblica) di un padre divorziato di Brescia, privato della figlia e buttato letteralmente sul lastrico, completamente rovinato dalla legislazione in vigore in materia di divorzio, causa di dolori e ingiustizie la cui casistica è ormai sterminata, con la parte maschile ad essere pesantemente discriminata.
    Per attenuare e disinnescare l'impatto emotivo e l'aggregazione di solidarietà che si era creata sul caso, l'assessore (naturalmente donna) alle Pari Opportunità di Brescia ha pensato bene di tappezzare la città con manifesti che in un Paese civile e non totalitario non dovrebbero mai trovare luogo. Uno dei manifesti mostrava una ragazza con gli occhi pesti. Titolo: "Gli occhi neri sono di mio padre!" [NOTA 12]
    Se chi ha avuto l'idea della cosa ha pensato che fosse anche spiritosa, si disilluda: per me (e non solo per me) si è trattato di uno dei più vergognosi, stomachevoli, ripugnanti tentativi di demonizzazione del maschile, questa volta diretto contro i padri di famiglia.
    Io, come padre di due figli, mi sono sentito offeso, indignato PERSONALMENTE E PROFONDAMENTE di questa ACCUSA RIVOLTA ALL'INTERO GENERE, e in particolare ai padri, quindi anche a me e nella solita spudorata impostazione di stampo femminista, nella vigliacca sicurezza cioè di rimanere comunque impunita.
    Sono confluiti a Brescia da tutta Italia duemila padri (separati e non) che, al grido di: "non siamo orchi" hanno protestato tutta la loro indignazione (naturalmente sui media, tranne sul "Giornale" e pochi altri, solo poche parole di circostanza, e non sempre).

    Forse che i manifesti in questione sono stati poi rimossi? Ma figuriamoci: in un regime in cui il femminismo impone poltrone e plagia coscienze, non si doveva neanche sperare che ciò accadesse: ciò sarebbe stato normale solo in un Paese non asfissiato dalla demagogia antimaschile ancorata alle ideologie "di genere". In tal caso il responsabile di queste azioni sarebbe stato sbattuto fuori da ogni ufficio del territorio statale a calci nel didietro. Non solo non sono stati rimossi, ma alla richiesta di rimozione sono seguiti gli sberleffi e i commenti sarcastici delle femministe, nella loro arroganza ormai lasciata libera di esprimersi senza freni.

    Circa il Ministero delle Pari Opportunità, io posso solo esprimere il mio più profondo rammarico di cittadino impossibilitato a opporsi a che i propri soldi vengano spesi per campagne che giovino in qualche modo ai movimenti femministi, promotori di sciagurate campagne abortive, di campagne antimaschili, per la distruzione della
    famiglia e per l'avvento dell'era della promiscuità sessuale.
    Ho letto comunque con soddisfazione tutto il verbale di denuncia con il quale un cittadino italiano (vedi nota) ha aperto causa presso il Tribunale Europeo di Strasburgo contro il suddetto ministero, accusato di violazione degli Art. 9, 10 e 11 della Convenzione dei Diritti dell'Uomo (per negazione di libertà di pensiero e espressione) e dell'Art. 14 (pubblica istigazione all'odio e alla violenza contro gli uomini) [vedere ancora NOTA 11]
    Nonostante non creda la denuncia possa avere successo (per le ragioni espresse ai par. 1.6, 2.1 e 2.5, con un'Europa ormai in mano a lobbies che mandano avanti proprio le politiche appoggiate al gender) è comunque un segnale che il comportamento di chi sta causando questo sfascio sociale e culturale senza precedenti nella nostra Storia occidentale, comincia a infastidire molte persone. Che la gente ne abbia le scatole piene (e non solo uomini) può essere capito da questa lettera inviata al giornale "Libero" che condivido pienamente.

    "Per ciò che concerne le 'pari opportunità', il relativo Ministero si è interessato, fino ad ora, esclusivamente del mondo femminile mostrando totale disinteresse per l'altro genere. Parlando esclusivamente di 'violenza alle donne' infatti, non ha mai mosso un dito contro le 'prevaricazioni rosa' nei confronti degli uomini nei divorzi, e contro la 'corruzione sessuale femminile' in costante aumento ed ormai largamente diffusa nel nostro Paese .
    Intanto, nei giorni scorsi, per l'ennesima volta, un papà separato è stato trucidato dalla ex moglie. Vorrei far presente che, nonostante tutto, le 'politiche femminili'
    hanno ottenuto dall'ultima finanziaria consenso e finanziamenti statali di gran lunga superiori rispetto alle altre emergenze.
    Davanti a certi dati di fatto, MILIONI DI ITALIANI STUFI si interrogano SULL'UTILITA' di tale Ministero e NE CHIEDONO LA CHIUSURA."
    (Lettera di A.B. - 5.11.2007 - al giornale "Libero": [email protected])

    Personalmente non posso fare troppo di più oltre che esprimere la mia tristezza per come il Paese (ma gli altri Paesi Occidentali, magra consolazione, non è che stiano meglio) sia stato ridotto, asservito a ideologie che si ritenevano morte e sepolte e che invece ne stanno distruggendo il tessuto connettivo e la struttura portante come un cancro devastante, privandolo dei ricambi generazionali e soffocandone cultura e società civile.
    Soffocato da una paleo ideologia engeliano-leninista che plagia ancora i cervelli e dall'arroganza femminista senza limiti che ora ESIGE LA CENSURA, LA CARRIERA GARANTITA DAL GENERE E LA POSSIBILITA' DI MANDARE IN GALERA GLI UOMINI A PIACIMENTO, E PROTESTA PURE PERCHE' CI SONO ANCORA TROPPI LIMITI ALLE PRATICHE ABORTIVE!

    Veramente però, qualche cosa posso fare: il partito che si è astenuto in blocco durante la votazione della mozione Murra, così consentendo al provvedimento di passare. E' ovvio che se prima tale partito costituiva per me quello di riferimento, ORA CERTAMENTE NON LO E' PIU'.
    Posso inoltre invitare i Capigruppo dei Partiti politici ad uscire dalla loro ignavia, poichè ciò che procura oggi voti e consensi, domani potrebbe venire del tutto soppiantato, con una probabilità tanto maggiore quanto maggiore sarà la capacità e velocità di RINSAVIMENTO, come il ribollire di scontento crescente lascia intravvedere. Allora potrebbero ritrovarsi letteralmente "col sedere per terra"; anche i più camaleontici, anche se, per ora, tutto pare scivolare verso uno sconfortante interregno precedente l'avvento del "nuovo ordine mondiale".

    Sarà il mondo dell'individuo androgino tanto caro al prof. Veronesi, oltrechè della denatalità spinta ben oltre le soglie della sopravvivenza degli Stati.
    Sarà inoltre, naturalmente, il mondo delle femministe, soddisfatte di potersi incollare al corpo un paio di testicoli finti, frutto delle più mirabolanti biotecnologie, magari provvisti di pompetta per il testosterone biotecnologico, coronando così, FINALMENTE, il loro sogno più ambito: DIVENTARE UOMINI! Potranno infatti essere "liberate" anche dell' "incongruenza naturale" delle mestruazioni, partorire fuori dell'utero per non provare dolore, a 120 anni, dopo aver sposato magari un certo numero di lesbiche, e divenire donatrici (a quel punto, donatori) di mammelle per i "maschi" infatuati dalle nuove mode "bisex"!
    Poi forse, guardandosi allo specchio, la dimensione della loro imbecillità da "sesso superiore" apparirà in maniera così dirompente da farne quasi uno spettacolo da rimpiangere di non poter osservare da vicino.
     
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