Anti femministe alla riscossa "Basta carriera, torniamo dai mariti"

Interessantissimo articolo de "il giornale"

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  1. Grifone_verace
     
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    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=332880


    Milano - Fuori moda. È la parola d’ordine: il vanto delle anti femministe, quelle che amano fare un tuffo nel passato, col salvagente. Che sono orgogliose di sbandierare l’amore per i figli, le manie casalinghe, la devozione al marito, il disinteresse per il lavoro. Anzi, un mestiere l’hanno pure trovato: stare a casa e aiutare il compagno a fare carriera. Un sacrificio, quindi, ma fino a un certo punto, perché il ritorno alla famiglia vecchio stile aiuterebbe le finanze di tutti. Megan Basham, americana, ne ha fatto una tesi e un libro, Beside every successful man: a woman’s guide to having it all, che, più o meno, è l’antico detto: dietro a ogni grande uomo c’è una grande donna. Lei, Basham, si vede proprio così: la Lady Macbeth non sanguinaria dietro ai successi del marito, che ha aiutato a diventare un volto televisivo nel campo delle previsioni meteorologiche.

    La carriera di Mr Basham sarà forse discutibile ma, intanto, Beside every successful man è diventato, appunto, un successo. Piace alle donne stufe degli slogan femministi, alle carrieriste pentite, alle aspiranti casalinghe. Perché, in fondo, stare fra le mura domestiche è ormai un lusso: chi può permettersi di vivere con un solo stipendio e pagare l’affitto, l’asilo, la scuola, la spesa, le vacanze e gli extra? Megan Basham ha le cifre: gli uomini le cui mogli non lavorano guadagnano il 31 per cento in media in più dei single; un valore che scende al 3,4 per cento se la donna lavora. Per non parlare di cura dei figli e stabilità della relazione: se lei se ne sta a casa, la probabilità che il matrimonio finisca in divorzio è molto inferiore.

    Jemima Lewis, opinionista del Guardian, ieri insinuava che la signora Basham sia molto più in carriera del marito. E che il suo look abbia poco da spartire con quello di una donna di casa quanto, piuttosto, con lo stile hollywoodiano di una casalinga disperata. Ma l’anti femminismo è ormai un fiume che raccoglie di tutto. C’è la corrente di sapore biblico che si è raccolta a Chicago lo scorso autunno, per la True Women Conference, il «convegno delle donne vere», sostenitrici della società patriarcale; c’è quella cinico-politica alla Ann Coulter, polemica di mestiere; quella sacrificale delle Taken in hand («prese per mano»), che teorizzano la sottomissione totale. C’è Laura Doyle, che si proclama femminista, ma ha scritto The surrendered wife, cioè la donna arrendevole, che consegna il controllo della vita domestica al marito per garantire l’armonia. Anche Doyle è bionda, elegante e scrittrice di successo. In nome dell’anti femminismo sono nate associazioni e riviste, sono state recuperate vecchie icone, ben ripulite e lucidate: signore cotonate, massaie perfette, donnine bon ton. Sono riapparsi manuali dell’altro secolo, come la Grande enciclopedia della donna. Quando era comparsa, a fascicoli, negli anni Sessanta era stata travolta dalla storia, piccola e grande, della rivoluzione femminile. Oggi è guardata con curiosità, condiscendenza ma, anche, un pizzico di nostalgia: perché nessuna sarà mai più così perfetta, nemmeno le principesse sono più quelle di una volta.

    Basham sostiene di non essere proprio anti femminista: lei è per la «scelta», perché non tutte debbano seguire lo stesso percorso. Ricorda la retromarcia di un’ex paladina dell’emancipazione, Rosie Boycott: «Per il nostro modo di pensare cucinare era per persone frivole e politicamente pericoloso. Ma ci sbagliavamo». Forse Basham vuole solo provocare, perché le donne non si sentano più obbligate a essere lavoratrici in carriera, mogli inappuntabili, madri premurose, casalinghe efficienti, figlie attente, amiche presenti e, dopo tutto ciò, colpevoli se non ci riescono, o perdono senno e sonno per riuscirci. Forse, a mali estremi, estremi rimedi. Che guadagni lui, lei lo aiuterà. Anche se così, in fondo, sarà sempre lei il capo, sotto sotto.




    Vi ripoto un altro link interessante, anche se è molto strano...

    http://www.libreriadelledonne.it/PostaInGi...ifemministe.htm

    Benvenute antifemministe

    Qua e là si assiste a scoppi di un antifemminismo che sorprende perché vengono non da uomini di destra, non da monsignori che scrivono sull'Osservatore romano, ma da donne di sinistra. La nostra rovina sono state le femministe, avrebbe detto, secondo i giornali, una nota deputata dei Comunisti italiani. In passato dalle donne potevano venire critiche: "le femministe esagerano" o prese di distanza: "io non sono femminista", ma sotto sotto si sentiva la complicità: "però…", sottinteso: un po' di ragione ce l'hanno.
    L'antipatia odierna è una novità. Alle femministe si rimprovera, da parte di donne spesso sui quaranta, cose molto diverse, ma in sostanza le femministe hanno un torto unico e grande, ed è che sono ingombranti. Il femminismo è come uno di quei grandi edifici che, per quanto giri, appena alzi gli occhi lo vedi che ingombra l'orizzonte. L'obbligo di riconoscenza verso il femminismo, una se lo ritrova stampato sul certificato di nascita, riconoscenza per cose che le nuove venute considerano ovvie, come la libertà di muoversi, la scelta degli studi, la gravidanza fuori dal matrimonio (liberamente decisa, va da sé). D'altra parte, di quelle ingombranti femministe, per lo più ben sistemate nel lavoro come nella società, nessuna che aiuti le nuove venute a misurarsi con il mercato del lavoro, che è diventato una giungla. C'è da aggiungere che le femministe non occupano solo il passato e il presente, ma anche il futuro. Se una prende a interessarsi di politica, per esempio, si ritroverà un'agenda già scritta e piena di obiettivi, programmi, discorsi e parole d'ordine che hanno tutti, più o meno, un'impronta femminista. Sarebbe come andare al liceo e per anni dover finire i temi che le compagne più vecchie hanno lasciato indietro. Con l'aggiunta che queste non se ne sono andate, invecchiano bene e sono ancora lì, non per fare ombra, al contrario, per vedere le più giovani realizzare le grandi promesse del femminismo, in primo luogo quella di un protagonismo femminile che dovrebbe caratterizzare il terzo millennio.
    Siamo al nodo della faccenda, secondo me, ed è che loro, le nuove venute, non possono fare questa parte, anche se lo volessero, perché non si sentono protagoniste. Perciò quello che provano è un senso d'insofferenza, esasperato dall'impotenza ed è questa, io credo, la radice dell'antipatia che serpeggia nei confronti del femminismo, come verso una madre che non si è mai accontentata di piccole cose ed è piena di grandiose aspettative, ma non conosce i cambiamenti in corso e non è realistica.
    Secondo me, nell'antipatia delle quarantenni per il femminismo c'è qualcosa di sano. Metto da parte la presa di posizione di Katia Bellillo, la deputata che citavo all'inizio, perché lei separa le richieste delle donne comuni (servizi sociali migliori) dalle ambizioni di una minoranza che vuole affermarsi nella vita pubblica. C'è veramente questa separazione? Oggi le aspirazioni sono mescolate e il problema di molte, moltissime, è di tenere insieme la vita affettiva personale con qualche forma di successo, intendo: un'affermazione di sé agli occhi di altre persone. Difficile? Ne sono convinta, ma sono queste donne che ho in mente, bloccate quasi dai loro stessi desideri ai quali non vogliono rinunciare. Che cosa se ne fanno del mio femminismo? Il femminismo conosce questo nodo problematico, nel senso che lo ha prodotto, ma non ha le parole per scioglierlo, anche perché del tempo presente, difficile da leggere, una cosa si più dire per certo, che è molto diverso da trent'anni fa, quando iniziò il movimento femminista.
    Ogni scelta che facciamo, ogni direzione che prendiamo, se sono significative (e tali furono quelle del femminismo), inevitabilmente lascia fuori altre scelte e altre direzioni e sarebbe un guaio andare avanti come se queste non esistessero. Ben venga, dunque, l'antifemminismo capace di far tornare in gioco quello che abbiamo ignorato o escluso, perchè apre nuovi passaggi al libero movimento del desiderio femminile.

    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra
     
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  2. Milo Riano
     
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    Questo antifemminismo è una burla, una macchietta. Io per esempio non voglio le donne chiuse in casa, non saprei cosa farmene. Vorrei invece una donna attiva e pensante. Non sta a me, cioè, dire a loro cosa devono o non devono fare; così come non sono loro che devono dire a me come devo o non devo essere.
     
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  3. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Milo Riano @ 30/8/2009, 23:36)
    Questo antifemminismo è una burla, una macchietta. Io per esempio non voglio le donne chiuse in casa, non saprei cosa farmene. Vorrei invece una donna attiva e pensante. Non sta a me, cioè, dire a loro cosa devono o non devono fare; così come non sono loro che devono dire a me come devo o non devo essere.

    Neanche io in effetti, la donna chiusa in casa secondo me oggi non ha più senso , la tecnologia ha aiutato molto, e infatti i lavori di casa sono più leggeri , anche per l'uomo se scegliesse di aiutare la moglie (ad esempio, se lui è a casa per il turno mentre lei è a lavoro). Però è anche vero che le donne che pensano molto alla carriera hanno più probabilità di divorziare (o addirittura di non fare famiglia) rispetto a quelle che svolgono lavori semplici che non danno possibilità di carriera.
     
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  4. Milo Riano
     
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    CITAZIONE
    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra

    Se per sinistra intendi un elettore di uno o più partiti che si sono presentati nello schieramento di sinistra in questi ultimi anni, ci sono io. Oggi direi anarchico, ma non saprei che vuol dire (in verità nessuno lo sa). Ti vado bene lo stesso? :D

     
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  5. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Milo Riano @ 30/8/2009, 23:40)
    CITAZIONE
    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra

    Se per sinistra intendi un elettore di uno o più partiti che si sono presentati nello schieramento di sinistra in questi ultimi anni, ci sono io. Oggi direi anarchico, ma non saprei che vuol dire (in verità nessuno lo sa). Ti vado bene lo stesso? :D

    Non mi deve andare bene, anche nella politica non deve essere tutto nero o bianco, nel senso che se tu sei di sinistra non devi riprodurre esattamente tutto quello che dice la sinistra al 100 %. Idem per me: sono di destra, ma non riproduco esattamente al 100 % l'ideologia destroide.
     
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  6. Sossempreio
     
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    QUOTE (Milo Riano @ 30/8/2009, 23:36)
    Questo antifemminismo è una burla, una macchietta. Io per esempio non voglio le donne chiuse in casa, non saprei cosa farmene. Vorrei invece una donna attiva e pensante. Non sta a me, cioè, dire a loro cosa devono o non devono fare; così come non sono loro che devono dire a me come devo o non devo essere.

    vabbe´ possono uscire, ma senza carta di credito pero´ eh.

     
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  7. Milo Riano
     
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    Grifone, il problema secondo me è il seguente: la QM è una questione politica, ma buttarla in politica ha come unico effetto una spaccatura interna. Io mi sono accorto che qui i destri e i sinistri convivono benissimo, quando non parlano di politica. Ci sono problemi solo tra credenti e non. Questo dovrebbe far riflettere.
     
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  8. juliya
     
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    CITAZIONE
    Anche se così, in fondo, sarà sempre lei il capo, sotto sotto.

    ecco sì questo è importante sennò eh non va bene.


    ma se poi essere o meno capi che sia sotto sotto o sopra sopra non frega un piffero?

    CITAZIONE (Milo Riano @ 30/8/2009, 23:36)
    Questo antifemminismo è una burla, una macchietta. Io per esempio non voglio le donne chiuse in casa, non saprei cosa farmene. Vorrei invece una donna attiva e pensante. Non sta a me, cioè, dire a loro cosa devono o non devono fare; così come non sono loro che devono dire a me come devo o non devo essere.

    condivido anche perché ogni relazione si forma in base alle esigenze delle coppie quindi dell'uomo e della donna
    ci si viene in contro sulle proprie necessità oltre che capacità personali.
    non è un vestito da far mettere a forza ad ogni coppia, e già
    coppia,non di sole donne che scelgono a seconda di ciò che gli dice
    il marchese!
     
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    Burattinaia

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    l'antifemminismo esagera da un lato, il femminismo esagera dall'altro, e come in tutti i campi, il troppo stroppia.
    ogni coppia deve trovare il proprio "assetto", doveno decidere in comune accordio senza farsi influenzare o seguire la moda dell'antifemminismo o del femminismo.
     
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  10. Sossempreio
     
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    Se il femminismo e´ di moda non puo´ esserlo contemporaneamente l´anti femminismo.





     
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  11. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Sossempreio @ 31/8/2009, 01:23)
    Se il femminismo e´ di moda non puo´ esserlo contemporaneamente l´anti femminismo.

    Le mode cambiano. L'antifemminismo piano piano sta prendendo piede. E questa cosa è ammessa persino dalle femministe stesse.
     
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  12. Guit
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 30/8/2009, 23:27)
    ...
    Qua e là si assiste a scoppi di un antifemminismo che sorprende perché vengono non da uomini di destra, non da monsignori che scrivono sull'Osservatore romano, ma [color=red]da donne di sinistra.
    ...

    Ancora non ho capito perché non prendono atto che esiste anche un antifemminismo laico, egualitarista e non politicamente schierato.

    Forse fa paura perché costringe a rileggere gli stereotipi, a controbattere con argomentazioni sostenibili, a fare autocritica e a non poter riordinare tutto nelle stanze della fede, sia essa mistica o politica.




    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 31/8/2009, 00:48)
    l'antifemminismo esagera da un lato, il femminismo esagera dall'altro, e come in tutti i campi, il troppo stroppia.
    ogni coppia deve trovare il proprio "assetto", doveno decidere in comune accordio senza farsi influenzare o seguire la moda dell'antifemminismo o del femminismo.

    Anche la società deve trovare un assetto, altrimenti non lo trova nemmeno il soggetto e tantomeno la coppia.

    L'attuale male-bashing è un fattore di squilibrio.
     
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  13. Grifone_verace
     
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    [QUOTE=Guit,31/8/2009, 14:39]

    CITAZIONE
    Ancora non ho capito perché non prendono atto che esiste anche un antifemminismo laico, egualitarista e non politicamente schierato.

    Forse fa paura perché costringe a rileggere gli stereotipi, a controbattere con argomentazioni sostenibili, a fare autocritica e a non poter riordinare tutto nelle stanze della fede, sia essa mistica o politica.

    Esatto, guit. Che , ad esempio, l'ideologia della destra prevede anche l'antifemminismo è sicuro, ma ciò non vuol dire che tutti i sinistri sono femministi, anzi è proprio questo il bello, che esiste sempre l'eccezione. Come è pure vero che esiste l'antifemminismo politico. C'è da dire, però, che la versione più forte (magari è solo un'impressione) , a mio avviso, è quella destroide (insieme a quella cattolica) poichè prevista dall'ideologia politica. Poi magari mi sbaglio, ma ripeto, è solo una mia impressione.

    CITAZIONE
    Anche la società deve trovare un assetto, altrimenti non lo trova nemmeno il soggetto e tantomeno la coppia.

    L'attuale male-bashing è un fattore di squilibrio.

    Il pendolo prima o poi deve trovarsi nella posizione di equilibrio. Ma le femministe continuano a dire che l'italia sta tornando indietro alla misoginia anche grazie al vaticano. Sarebbe la stessa cosa se non ci fosse il vaticano?
     
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  14. Guit
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 31/8/2009, 18:54)
    Il pendolo prima o poi deve trovarsi nella posizione di equilibrio. Ma le femministe continuano a dire che l'italia sta tornando indietro alla misoginia anche grazie al vaticano. Sarebbe la stessa cosa se non ci fosse il vaticano?

    Sì. Troverebbero un'altra scusa.

     
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  15. Barnart
     
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    CITAZIONE (Milo Riano @ 30/8/2009, 23:36)
    Questo antifemminismo è una burla, una macchietta. Io per esempio non voglio le donne chiuse in casa, non saprei cosa farmene. Vorrei invece una donna attiva e pensante. Non sta a me, cioè, dire a loro cosa devono o non devono fare; così come non sono loro che devono dire a me come devo o non devo essere.

    Dici bene Milo.
    Quell'antifemminismo è una burla e una trappola. Nessun Risvegliato ci casca.

    Chi (M o F) parla di ritorno ai fornelli, ai mariti, alla sottomissione, (a meno che
    non stia facendo il furbone...) è un residuato dei tempi andati. Patetiche cariatidi del tempo che fu.

    Quelli non hanno il più pallido barlume di quel che bolle nella pentola del MoMas.
    Non se lo immaginano neppure.

    Ma quale nuova cura...!

    Il rifiuto della cura e della manutenzione questo è l'orizzonte degli uomini del 3° millennio.

    Il rifiuto di farsi dire ciò che si è, ciò che si prova, ciò che si sente.
    Il rifiuto di farsi dire ciò che si deve essere, provare, sentire.

    Questo è il futuro.

    La cura? Ci curiamo da soli. D'ora in avanti.

    Perché?
    Perché: fine della cura = fine della dipendenza e del ricatto morale.

    Basta manicaretti, per carità basta!

    Rino
     
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38 replies since 30/8/2009, 22:22   816 views
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