Anti femministe alla riscossa "Basta carriera, torniamo dai mariti"

Interessantissimo articolo de "il giornale"

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  1. Mario961
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 31/8/2009, 08:43)
    CITAZIONE (Sossempreio @ 31/8/2009, 01:23)
    Se il femminismo e´ di moda non puo´ esserlo contemporaneamente l´anti femminismo.

    Le mode cambiano. L'antifemminismo piano piano sta prendendo piede. E questa cosa è ammessa persino dalle femministe stesse.

    Non sta prendendo piede invece e te lo dimostra il fatto che con qualche minaccia di chiusura o di oscuramento fatta alla direzione di questo gruppo sembra che siano state scavate subito le trincee ed alzati i reticolati !! Non importa che sia stata qualche nazifemminista , qualche sbirra , qualche lesbica o qualche gay; importa ed è grave che le minacce sono state ritenute vere e ci si è subito adeguati !! Questo dimostra che l'antifemminismo - come concetto - in Italia non ha ancora diritto d'asilo !! E' fuorilegge ; non è da escludere che alcuni lo usino solo per creare "aree di consenso" da utilizzare in seguito per altre ragioni. Io ci sono rimasto molto male della chiusura di un 3D che avevo aperto la settimana scorsa e che avevo cercato di mantenere su livelli di massima decenza e massimo rispetto verso tutti e poi la questione di Icarus che , dopo che scrive 50 post al giono copme minimo, viene catalogato come "non facente parte di U3000"; frase infelice sì, ma grave da certi punti di vista . Non faccio l'avv0ocato d'ufficio di nessuno ma Icarus avrà pure esagerato nei toni di alcuni suoi interventi ma da qui a dire che con questo gruppo non c'entra nulla . Bene o male c'ha dedicato parecchie ore della suo tempo a scrivere ; non so, fra tre mesi o tre anni potreste dire la stessa cosa dei miei interventi ........o di chiunque altro !!

    Mario961

    Edited by Warlordmaniac - 1/9/2009, 12:25
     
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  2. Guit
     
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    Guarda Mario, io aderisco a U3 da tanti anni e faccio ancora molta attenzione nell'esprimermi a nome dell'associazione. E' giusto che sia così.

    Nessuno è privo di difetti. Io per primo ho spesso esagerato nei toni ma negli anni ho capito che quel tipo di errore va evitato il più possibile. Chi combatte da tanti anni come un Reduan o un Rino e gli altri "vecchi" ha imparato (o in alcuni casi ha innato) il valore della diplomazia.

    In parte è convenienza e in parte buona educazione.

    Non facciamo un dramma per un cicchetto proveniente da uno che questo forum l'ha nientemeno che aperto.

    Concordo sul fatto che molti antifemminismi sono di facciata.
     
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  3. Mario961
     
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    Concordo sul fatto che molti antifemminismi sono di facciata.

    Non so, 2+2 fa sempre 4 !! Ci resto di stucco davanti a certe espressioni . E' come se tutto quello che ha scritto uno - specie quello di buono - all'improvviso non valga più nulla.D'accordo sulla diplomazia (che, come avrai notato , non è il mio forte) ma non stona nemmeno una certa coerenza di base; se il sito è antifemminista serve una linea coerente a questa nomea che ci si è dati altrimenti i "secondi fini" diventano troppo palesi , si notano subito.

    Mario961
     
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  4. Guit
     
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    Scusa, di quali secondi fini parli? Qui stiamo in un mondo che ancora non ha capito cos'è il femminismo e già pretende di avere aspettative sul nostro antifemminismo?


    Uno degli aspetti caratterizzanti di quello che secondo me è il vero antifemminismo, è il non avanzare ipotesi di superiorità tra i sessi e soprattutto: proporre una lettura storica pacificante delle relazioni tra i sessi.

    E guarda caso, non c'è cosa che faccia arrabbiare di più i veri femministi di questa. Li scovi tutti subito. I femministi hanno bisogno di sentire sempre rinnovate le ragioni dell'odio.
     
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  5. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Mario961 @ 1/9/2009, 11:32)
    CITAZIONE (Grifone_verace @ 31/8/2009, 08:43)
    Le mode cambiano. L'antifemminismo piano piano sta prendendo piede. E questa cosa è ammessa persino dalle femministe stesse.

    Non sta prendendo piede invece e te lo dimostra il fatto che con qualche minaccia di chiusura o di oscuramento fatta alla direzione di questo gruppo sembra che siano state scavate subito le trincee ed alzati i reticolati !! Non importa che sia stata qualche nazifemminista , qualche sbirra , qualche lesbica o qualche gay; importa ed è grave che le minacce sono state ritenute vere e ci si è subito adeguati !! Questo dimostra che l'antifemminismo - come concetto - in Italia non ha ancora diritto d'asilo !! E' fuorilegge ; non è da escludere che alcuni lo usino solo per creare "aree di consenso" da utilizzare in seguito per altre ragioni. Io ci sono rimasto molto male della chiusura di un 3D che avevo aperto la settimana scorsa e che avevo cercato di mantenere su livelli di massima decenza e massimo rispetto verso tutti e poi la questione di Icarus che , dopo che scrive 50 post al giono copme minimo, viene catalogato come "non facente parte di U3000"; frase infelice sì, ma grave da certi punti di vista . Non faccio l'avv0ocato d'ufficio di nessuno ma Icarus avrà pure esagerato nei toni di alcuni suoi interventi ma da qui a dire che con questo gruppo non c'entra nulla . Bene o male c'ha dedicato parecchie ore della suo tempo a scrivere ; non so, fra tre mesi o tre anni potreste dire la stessa cosa dei miei interventi ........o di chiunque altro !!

    Mario961

    Non sta prendendo piede? Lo hanno ammesso le stesse femministe, poi in USA (che anticipano di 10 anni quello che succede in italia) sono nati dei movimenti antifemministi di stampo cattolico, e non parlo di semplici movimenti di internet ma di vere associazioni.
    In italia poi, più crescono i divorzi più cresce il numero di padri separati, gli uomini italiani preferiscono le straniere e cominciano a rifiutare le italiane. Tutto questo pessimismo non lo concepisco...

    CITAZIONE (Guit @ 1/9/2009, 12:27)
    Scusa, di quali secondi fini parli? Qui stiamo in un mondo che ancora non ha capito cos'è il femminismo e già pretende di avere aspettative sul nostro antifemminismo?


    Uno degli aspetti caratterizzanti di quello che secondo me è il vero antifemminismo, è il non avanzare ipotesi di superiorità tra i sessi e soprattutto: proporre una lettura storica pacificante delle relazioni tra i sessi.

    E guarda caso, non c'è cosa che faccia arrabbiare di più i veri femministi di questa. Li scovi tutti subito. I femministi hanno bisogno di sentire sempre rinnovate le ragioni dell'odio.

    i femministi, se li ignorano tutti, non esisteranno più , si estingueranno da soli.
    Come pure è vero che se ignoriamo in massa le donne italiane, vedrai come cambieranno le cose..
     
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  6. Guit
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 12:40)
    i femministi, se li ignorano tutti, non esisteranno più , si estingueranno da soli.
    Come pure è vero che se ignoriamo in massa le donne italiane, vedrai come cambieranno le cose..

    Il femminismo oggi è organico, non sono gli uomini che lo inseguono, è lui che insegue gli uomini.

    Non condivido molto l'idea di un femminismo storicamente circoscritto e in declino.

    Quello di oggi mi piace chiamarlo donnismo. Non è più l'essere femmina il centro dell'ideologia bensì l'essere donna, dalla natura alla cultura.

    Non è più lotta contro lo "handicap di maternità" bensì lotta per l'affermazione di un valore estetico di ordine superiore.

    L'affermazione estetica trasforma una teoria per pochi in sentimento popolare.

     
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  7. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Guit @ 1/9/2009, 13:15)
    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 12:40)
    i femministi, se li ignorano tutti, non esisteranno più , si estingueranno da soli.
    Come pure è vero che se ignoriamo in massa le donne italiane, vedrai come cambieranno le cose..

    Il femminismo oggi è organico, non sono gli uomini che lo inseguono, è lui che insegue gli uomini.

    Non condivido molto l'idea di un femminismo storicamente circoscritto e in declino.

    Quello di oggi mi piace chiamarlo donnismo. Non è più l'essere femmina il centro dell'ideologia bensì l'essere donna, dalla natura alla cultura.

    Non è più lotta contro lo "handicap di maternità" bensì lotta per l'affermazione di un valore estetico di ordine superiore.

    L'affermazione estetica trasforma una teoria per pochi in sentimento popolare.

    Si, ma come tutti i valori estetici, non è eterno.

    Non dico che è in declino, ma che è in ascesa un sentimento di contrapposizione (che le femministe chiamano misoginia), questo è vero.
    Vedesi ad esempio l'associazione di padri separati.
    Vedesi gli uomini italiani che non sposano più le italiane.
     
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  8. Guit
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 13:17)
    Non dico che è in declino, ma che è in ascesa un sentimento di contrapposizione (che le femministe chiamano misoginia), questo è vero.

    Anche secondo me, ma è una reazione disordinata perché in pochi hanno capito in cosa consiste l'insidia.

     
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  9. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Guit @ 1/9/2009, 13:19)
    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 13:17)
    Non dico che è in declino, ma che è in ascesa un sentimento di contrapposizione (che le femministe chiamano misoginia), questo è vero.

    Anche secondo me, ma è una reazione disordinata perché in pochi hanno capito in cosa consiste l'insidia.

    E qui entra il compito nostro e dei movimenti come i nostri: e cioè quello di unire le forze.
     
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  10. Guit
     
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    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 13:21)
    CITAZIONE (Guit @ 1/9/2009, 13:19)
    Anche secondo me, ma è una reazione disordinata perché in pochi hanno capito in cosa consiste l'insidia.

    E qui entra il compito nostro e dei movimenti come i nostri: e cioè quello di unire le forze.

    Unire le forze equivale a non proporre una direzione politica, bensì una riflessione e una presa di coscienza, che è proprio l'intenzione di U3000.


     
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  11. aless73
     
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    CITAZIONE (Guit @ 1/9/2009, 13:24)
    CITAZIONE (Grifone_verace @ 1/9/2009, 13:21)
    E qui entra il compito nostro e dei movimenti come i nostri: e cioè quello di unire le forze.

    Unire le forze equivale a non proporre una direzione politica, bensì una riflessione e una presa di coscienza, che è proprio l'intenzione di U3000.

    Concordo, l'antifemminismo è la confutazione delle fandonie femministe. Politicamente è neutro. Non può essere nè di destra nè di sinistra, altrimenti rischia di farsi male da solo, perchè taglia fuori parte dei potenziali "anti-femministi".



    Benvenute antifemministe

    Qua e là si assiste a scoppi di un antifemminismo che sorprende perché vengono non da uomini di destra, non da monsignori che scrivono sull'Osservatore romano, ma da donne di sinistra. La nostra rovina sono state le femministe, avrebbe detto, secondo i giornali, una nota deputata dei Comunisti italiani. In passato dalle donne potevano venire critiche: "le femministe esagerano" o prese di distanza: "io non sono femminista", ma sotto sotto si sentiva la complicità: "però…", sottinteso: un po' di ragione ce l'hanno.
    L'antipatia odierna è una novità. Alle femministe si rimprovera, da parte di donne spesso sui quaranta, cose molto diverse, ma in sostanza le femministe hanno un torto unico e grande, ed è che sono ingombranti. Il femminismo è come uno di quei grandi edifici che, per quanto giri, appena alzi gli occhi lo vedi che ingombra l'orizzonte. L'obbligo di riconoscenza verso il femminismo, una se lo ritrova stampato sul certificato di nascita, riconoscenza per cose che le nuove venute considerano ovvie, come la libertà di muoversi, la scelta degli studi, la gravidanza fuori dal matrimonio (liberamente decisa, va da sé). D'altra parte, di quelle ingombranti femministe, per lo più ben sistemate nel lavoro come nella società, nessuna che aiuti le nuove venute a misurarsi con il mercato del lavoro, che è diventato una giungla. C'è da aggiungere che le femministe non occupano solo il passato e il presente, ma anche il futuro. Se una prende a interessarsi di politica, per esempio, si ritroverà un'agenda già scritta e piena di obiettivi, programmi, discorsi e parole d'ordine che hanno tutti, più o meno, un'impronta femminista. Sarebbe come andare al liceo e per anni dover finire i temi che le compagne più vecchie hanno lasciato indietro. Con l'aggiunta che queste non se ne sono andate, invecchiano bene e sono ancora lì, non per fare ombra, al contrario, per vedere le più giovani realizzare le grandi promesse del femminismo, in primo luogo quella di un protagonismo femminile che dovrebbe caratterizzare il terzo millennio.
    Siamo al nodo della faccenda, secondo me, ed è che loro, le nuove venute, non possono fare questa parte, anche se lo volessero, perché non si sentono protagoniste. Perciò quello che provano è un senso d'insofferenza, esasperato dall'impotenza ed è questa, io credo, la radice dell'antipatia che serpeggia nei confronti del femminismo, come verso una madre che non si è mai accontentata di piccole cose ed è piena di grandiose aspettative, ma non conosce i cambiamenti in corso e non è realistica.
    Secondo me, nell'antipatia delle quarantenni per il femminismo c'è qualcosa di sano. Metto da parte la presa di posizione di Katia Bellillo, la deputata che citavo all'inizio, perché lei separa le richieste delle donne comuni (servizi sociali migliori) dalle ambizioni di una minoranza che vuole affermarsi nella vita pubblica. C'è veramente questa separazione? Oggi le aspirazioni sono mescolate e il problema di molte, moltissime, è di tenere insieme la vita affettiva personale con qualche forma di successo, intendo: un'affermazione di sé agli occhi di altre persone. Difficile? Ne sono convinta, ma sono queste donne che ho in mente, bloccate quasi dai loro stessi desideri ai quali non vogliono rinunciare. Che cosa se ne fanno del mio femminismo? Il femminismo conosce questo nodo problematico, nel senso che lo ha prodotto, ma non ha le parole per scioglierlo, anche perché del tempo presente, difficile da leggere, una cosa si più dire per certo, che è molto diverso da trent'anni fa, quando iniziò il movimento femminista.
    Ogni scelta che facciamo, ogni direzione che prendiamo, se sono significative (e tali furono quelle del femminismo), inevitabilmente lascia fuori altre scelte e altre direzioni e sarebbe un guaio andare avanti come se queste non esistessero. Ben venga, dunque, l'antifemminismo capace di far tornare in gioco quello che abbiamo ignorato o escluso, perchè apre nuovi passaggi al libero movimento del desiderio femminile.

    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra
    [/QUOTE]


    Katia Belillo non è l'ex ministro delle "pari opportunità", o più correttamente del Femmnismo del governo Prodi? Sbaglio o stava per prendersi a sberle con la Mussolini nel salottino del maggiordomo Bruno Vespa, meglio noto come "Porta a Porta"? Non vorrei dire una fesseria, ma mi sembra di ricordare che la Mussolini accusava la Belillo di non pensare sufficientemente alle donne( sic!). Come cambiano i tempi! Chissà cosa direbbe oggi il Duce dell'ultra femminista nipote? O forse sarebbe d'accordo con lei? Mah, forse si, visti i tempi...

    Forse si tratta di una messinscena, comunque quelle parole me la rendono in ogni caso più simpatica.
     
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  12. aless73
     
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    Mi sembra strano che ci possano essere antifemministi/e di sinistra
    [/QUOTE]


    Non pensare Grifone alla sinistra come a un partito staliniano, quello c'è magari dall'altra parte, dove uno pensa per tutti o quasi. La sinistra è un pollaio dove si trovano troppi galli e ognuno vuole fare di testa sua. Certo sul femminismo c'è convergenza di vedute, ma questo c'è oramai quasi dovunque. In ogni caso bisogna fare un distinguo tra l'elettore di sinistra e l'elite politica che lo rappresenta. Ti assicuro, e questo forum lo testimonia in pieno, che tra gli elettori di sinistra ce ne sono non pochi che incominciano a rendersi conto che il femminismo sta diventando un modo per sottrarre diritti agli uomini e per colpevolizzarli. Non sono mica scemi. Certo ancora sono in pochi quelli che escono allo scoperto. Ma qui c'è anche un problema d'informazione. Bisognerebbe fare pressione sul padrone o quasi delle televisioni nostrane perchè possa magari accennare, in maniera seria, alle ragioni dell'antifemminismo. Dubito che sia disposto ad assecondare queste richieste. Diverso il discorso dell'elite, che mira principalmente alla poltrona e che si fa sempre i suoi bei calcolini prima di aprire bocca.
     
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  13. Grifone_verace
     
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    Un altro interessantissimo link antifemminista...

    http://sauraplesio.blogspot.com/2007/10/fe...cubi-in-tv.html


    Femministe islamosuccubi in tv
    Che tristezza! che pena! e quanta malinconia! Mio Dio come sono cadute in basso! Parlo delle donne di sinistra.Non ho parole, cari amici e amiche! (parlo ovviamente, a quella ventina di lettori che normalmente si avventurano da queste parti ). Ho appena visto ieri sera (10 ottobre) la trasmissione di Ferrara Otto e mezzo sulla questione del burqa e francamente sono esterrefatta. La Balducci dei Verdi e Ritanna Armeni (ex pierre di Bertinotti e donna di sinistra nonché femminista) lì a difendere il libero arbitrio e il diritto di libera scelta sul burqa. E a pigolare sommessamente che NO, che non si può imporre lo scappucciamento di quei fantasmi con la grata davanti agli occhi, se queste non lo vogliono, che loro sono per il DIALOGO, e bla, bla, bla col pollaio più becero... Meno male che a difendere noi donne e quel po' d' Occidente rimastoci c'erano due ometti (anzi, data la stazza, due omaccioni) in gamba: Ferrara e Borghezio. Sissignori il tanto vituperato Borghezio è stato l'unico del pollaio femminese ad aver capito che il velo integrale (niqab e burqa) è un contrassegno d' appartenenza nelle mani degli integralisti. Un modo per marcare sfacciatamente il territorio e far capire che anche il nostro occidente è "casa dell'islam" ( dar al islam). Cioè terra non più nostra. Che le donne che lo indossano non sono necessariamente sottomesse al maschio secondo le logiche di noi occidentali, e che non sono tutte delle poverine! Ma che ostentano spesso la loro identità islamica e islamista. Certamente ci sono casi individuali in cui, son pure costrette. E fanno pure una brutta fine se si ribellano. In questo senso è stata corretta la testimonianza di Daniela Santanché, quando asserisce che le ragazzine a scuola obbligate dai loro famigliari a indossarlo, rischiano di venire escluse dalla comunità di classe e che non possono fare ginnastica liberamente insieme ai coetanei nella scuola italiana. Perciò si pone l'esigenza di un progetto-legge antivelo di cui lei si è fatta ideatrice e promotrice. Ma ha avuto ancora più ragione la Daniela nell'affrontare a muso duro la Armeni e le sue domandine petulanti da avvocaticchia rifondarola. Penosa poi quando per giustificare il velo, la Ritanna si è messa a ricordare le nonne contadine col fazzoletto in testa di 40 anni fa. Mica era un simbolo di appartenenza religiosa quello? e mica c'erano i preti che lo imponevano fuori dalle chiese! Ma qui l'ignoranza la fa da padrona e giustamente Ferrara l'ha straccionata. Scusate femministe del menga, ma non eravate voi quelle del "L'utero è mio e me lo gestisco io", "La notte ci piace vogliamo uscire in pace" ?!


    E ora che ci sono stupri a valanga quasi ogni giorno com'è che non sfilate più in corteo contro stupratori romeni, slavi, albanesi e magrebini? Forse che le violenze dei "migranti" (come li chiamate voi) sono più belle di quelle dei maschi autoctoni? E il cardinal Ruini o Bagnasco, contro i quali scagliate anatemi, sono peggiori dei mullah che predicano odio e lapidazioni alle adultere? E come mai che avete tanto timor panico nell'affrontare il tema del burqa e del velo? E perché non scendete in piazza a bruciarlo simbolicamente come facevate un tempo coi vostri innocui e seducenti reggiseni? vi schifa la compagnia della Santanché? Ci avete la puzza sotto il naso?
    Ho criticato varie volte la Daniela di AN perché è lei a fare battaglie "di progresso" e "di sinistra" non propriamente organiche a un pensiero conservatore di destra. Ma da ierisera dopo avervi guardato bene in faccia, non mi sento più di farlo. Lo so, fa quelle battaglie di sinistra che dovreste fare voi, falsone e pavide che non siete altro! Ma lei ne è perfettamente consapevole e occupa con astuzia e sagacia quello spazio. Le avete fate in territorio sicuro, le vostre lotte... Quando c'era chi poteva ascoltare le vostre istanze e darvela vinta. Ma ora ve ne state belle chete chete. Lo sapete cosa nascondono i vostri giustificazionismi balbettanti? La paura, care mie... Ci avete una fifa orba della fatwa che è toccata alla Santanché e tenete tutte famiglia, poltrone, scranni rosa e privilegi da casta rossa. Per questo cianciate tanto di dialogo (parola che aborrisco) con gente che non può e non vuole ascoltarvi.


    Okay, Daniela Santanché vola pure a Washington a ricevere il premio per la tua attività coraggiosa da Laura Bush e da Nancy Pelosi, premiatrici bipartisan: te lo meriti. Mentre invece le due tapine sinistronze in studio dovrebbero solo soffocare per la vergogna sotto un bel burqa. Insieme alla Bindi e a Ferrero.
    Ancora bravi Borghezio e Ferrara per aver focalizzato il problema e concorso a squarciare il velo principale: quello dell'ipocrisia. E lotta dura contro il prefetto di Treviso, la Bindi, Ferrero e le varie donne di sinistra islamosuccubi.
     
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  14. Grifone_verace
     
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    In Italia c'è una grandissima ignoranza e disinformazione a livello mediatico che sembra derivi da una stampa dominata da un antifemminismo sconvolgente. ANSA, ad esempio, dovrebbe essere una fonte di informazioni mentre è diventata una fonte di disinformazione. Un mese fa definì la manifestazione del 22 novembre una manifestazione "contro i maschi" e non una manifestazione mediante la quale si chiede la conciliazione pacifica tra uomo-donna.

    Possibile che una manifestazione femminista debba essere definita tale?

    Se un mezzo di informazione si sente di percepire una possibile manifestazione, voltasi a tutelare le donne dalla violenza, come un pretesto per sparare a zero contro gli uomini, come se ci inventassimo tutte ste violenze, come se questo fosse un piccolo pretesto usato da noi con scopo di andare contro chi è di sesso maschile, come se la violenza mashcile sulle donne fosse qualcosa di poco conto o qualcosa di cui non si debba prendere parola, sembra sia una tattica distruttiva che vuole legittimare e rendersi complice a questa violenza.

    E' per colpa di questa mentalità antifemminista che ci troviamo davanti ad un silenzio mediatico, che si sente di tacere di fronte a questo. Non so se vi ricordate l'anno scorso, quando la manifestazione ebbe voce mediatica solo perchè due ministre vengono contestate e non a caso mettendo in evidenza due maschi cacciati dal corteo. Se tutto fila liscio come l'olio non abbiamo il diritto nemmeno a due righe nella stampa. Insomma, una mossa ad hoc per portare le genti a criticare il femminismo.

    E poi c'è chi si lamenta di questo pullulare di antifemminismo se poi chi ci dovrebbe informare lo propaga nei suoi media.

    Continuamo a ribadirlo che questa iniziativa è contro il patriarcato. Se poi le campagne vengono continuamente censurate, le manifestazioni e ogni sorta di lotta contro la violenza maschile viene contestata come si farà comprendere alla società che la violenza maschile è un emergenza e come tale deve essere affrontata?

    Perchè questi tabù? perchè le nostre voci vengono distorte? Perchè si fa fatica a capire o tollerare che lottiamo contro la violenza maschile?
    Perchè nessuno si allarma per le statistiche schock? Perchè si fa fatica a considerare che la violenza maschile colpiscele donne più della mafia, piu dei tumori e dell'olocausto nazista (in termini numerici)?

    Il maschilismo è talmente radicato in tutte le istituzioni (quali giornalismo, politica, giustizia e spettacolo), che non è solo causa della mancanza di donne in questi ambiti. Non a caso le donne scelte nelle istituzioni sono donne antifemministe.

    I media spesso parlano di violenza maschile come un qualcosa da vendere, limitandosi a riportare alcuni casi di cronaca nera, strumentalizzati per fare scoop e per riempire pagine di giornali. Questo lo dimostra il periodo elettorare dove i casi di violenza sulle donne si limitavano a casi legati all'etnia dello stupratore. Di famiglie non si parlava. Alla politica non interessava che la maggior parte delle violenze sulle donne si consumano in famiglia e questo di conseguenza nemmeno i media. I Media sono controllati da una classe politica che forse perchè pecca di donne si evita di parlare delle nostre esigenze e intanto di famiglia si muore, con buona pace di chi vuole farci capire che l'eterosessuale è il modello vincente.

    (N.aggiunt. hanno rinviato ancora la proposta di punire lo stalking che chiediamo da anni visto siamo l'unico paese occidentale che non la possiede e con un tasso più alto di violenze di genere in famiglia e che permette che le donne muoiano per questo)

    Magari nel nostro paese fa più comodo diffondere una condizione familiare femminile da favola dove veline si sposano calciatori che le rispettano e le venerano e formano una felice e unita famiglia all'insegna della bella vita.
    Magari fa ancora più comodo descrivere questo sottoforma di ninfette caste che si sposano il miliardario di turno che le tratta da regina perchè le regalano la nave con un consistente gruppo di politici pronti a partecipare al matrimonio. Magari fa più comodo mettere una donna alle pari opportunità che di donna non ha nulla se non in un calendario senza veli cui ci mostrava le parti intime, a dire che per noi donne la realizzazione professionale è in famiglia, dove eprò lo sport nazionale sono le mazzate e il record mondiale di stira montagne di camicie in 5 minuti perchè il marito deve andare a lavorare subito.

    Già in famiglia si notano molte disparità tra donna e uomo, prime il cosidetto doppio lavoro di cui si sta parlando in questi giorni, la povertà e la dipendenza economica dal marito, danno manforte alle violenze da noi subite, perchè riflettono nella componente maschile questa dipendenza e subordinazione.
    Forse non sa che molte donne vivono nella povertà la loro condizione di dipendenza economica dai proprio mariti che le picchiano e che senza un lavoro e che nessun provvedimento o struttura le accoglie o nesusna legge chele tuteli. La famiglia è lo specchio della condizione femminile nel nostro paese.
    Sembra quasi comodo diffondere l'immagine della donna del mulino bianco per nascondere queste situazioni.

    Ma andiamo al dunque..combattere la violenza maschile significa essere contro i maschi?

    ciò vuol dire che la stampa considera la violenza come un routine maschile a cui non dobbiamo ribellarci..oppure vuole dire che combattere la violenza maschile sia essere contro i maschi in quanto loro prerogativa e trattamento che hanno diritto e dovere di riservarci.

    Dovete scusarmi per aver postato così tardi questo argomento ma ho scoperto da poco l'articolo dell'ansa, così ho anche approfittato a collegare la situaizone della donna nei mezzi di informazione.

    Da "esseredonne in italia"
     
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  15. icarus.10
     
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    Grifò, quella signorina chiamata Saura Plesio, la vedo tutt' altro che antifemminista! Pur nel rispetto della sua persona(che non mi permetto di giudicare), trovo le sue idee ben lontane dall'antifemminismo. Le sue idee, le trovo molto vicine a quelle leghiste, quindi ancora più pericolose del femminismo dichiarato stesso.
    Purtroppo, molti antifemministi stanno strizzando l' occhio alla Lega. Sarà una catastrofe.
     
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38 replies since 30/8/2009, 22:22   816 views
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