Ormai è una farsa totale

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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 27/8/2009, 00:55)
    CITAZIONE (John J. @ 26/8/2009, 19:39)
    Dicevo in questo senso Mario , la donna ha il diritto di portar avanti la gravidanza indipendentemente da quello che dice l'uomo ma almeno l'uomo ha il diritto poi di non riconoscere il bambino che non ha voluto , perciò su questo piano la parità mi pare esista.

    se l'esame del dna dimostra che è suo figlio è obbligato a riconoscerlo

    Esatto.
    E, sempre in sintesi, diciamo che la donna invece può "disconoscerlo" anche se lei lo ha partorito, con 10 testimoni.
    E' la parità neofemminista.
    Lui ha responsabilità, lei no.

    Ps.
    Vi siete dimenticati una cosa: col nuovo diritto di famiglia (1975) se i due sono sposati, lui è obbligato a mantenere come fosse suo anche un eventuale figlio illegittimo, ovvero dimostrato tale (non suo) con l'esame del dna.
     
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  2. digilando
     
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    I diritti non esistono.
    Lo volete capire o no che i diritti non esistono?
    Diritto è una parola che va bandita dal vocabolario delle persone che aspirino a prendere le distanze dalle scimmie, e chi la usa, o peggio ci crede, va compatito come si fa con quelle persone che sono affette da gravi deficienze mentali e/o fisiche, handicappati , invalidi, mendicanti consunti, etc.

    Diritto ... non vuol dire un caxxo. :-------:
     
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  3. Mario961
     
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    CITAZIONE (digilando @ 27/8/2009, 10:27)
    I diritti non esistono.
    Lo volete capire o no che i diritti non esistono?
    Diritto è una parola che va bandita dal vocabolario delle persone che aspirino a prendere le distanze dalle scimmie, e chi la usa, o peggio ci crede, va compatito come si fa con quelle persone che sono affette da gravi deficienze mentali e/o fisiche, handicappati , invalidi, mendicanti consunti, etc.

    Diritto ... non vuol dire un caxxo. :-------:

    Digilando hai avuto dei traumi ? Mi sembra che generalizzi un po' ....(e scusa se dico solo "un po'" ).

    Mario961

    CITAZIONE (Reduan @ 27/8/2009, 09:58)
    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 27/8/2009, 00:55)
    se l'esame del dna dimostra che è suo figlio è obbligato a riconoscerlo

    Esatto.
    E, sempre in sintesi, diciamo che la donna invece può "disconoscerlo" anche se lei lo ha partorito, con 10 testimoni.
    E' la parità neofemminista.
    Lui ha responsabilità, lei no.

    Ps.
    Vi siete dimenticati una cosa: col nuovo diritto di famiglia (1975) se i due sono sposati, lui è obbligato a mantenere come fosse suo anche un eventuale figlio illegittimo, ovvero dimostrato tale (non suo) con l'esame del dna.

    anche perchè , se gli viene imposto di riconoscerlo , poi l'ammazza oppure lo butta nel cassonetto della spazzatura !!

    Mario961
     
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  4. digilando
     
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    CITAZIONE (Mario961 @ 27/8/2009, 10:39)
    Digilando hai avuto dei traumi ? Mi sembra che generalizzi un po' ....(e scusa se dico solo "un po'" ).

    Traumi io?
    Ma che significato può avere una frase, io c'ho diritto ai miei diritti? :sick:
    Questi sono i miei diritti e voi me li dovete dare? :-------:

    Ma bisogna essere un po' deficienti (e scusa se dico solo "un po'" ), a non accorgersi che diritto è un concetto vuoto, è un circulus in definiendo(1), non significa nulla se non la vecchia Erba voglio che prima non cresceva nemmeno nel giardino del re, e dopo, abbattuto il re, cresce ovunque come la gramigna.
    Che si abbiano almeno "le palle" per dire, Io Voglio.

    Razza di scimmie. :sick:



    1- http://www.paolovidali.it/download/cdargom...umenti/067.html
     
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  5. Mario961
     
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    Ma bisogna essere un po' deficienti (e scusa se dico solo "un po'" ), a non accorgersi che diritto è un concetto vuoto

    Questo può essere vero - in gran parte - per l'Italia dove siamo passati da una prima Repubblica corrotta ad una seconda Repubblica totalmente marcia che adegua i diritti alle sole esigenze dell'oligarchia azzerandoli verso il resto della popolazione che inganna sistematicamenet (popolazione che, a sua volta, vota il "marciume" regolarmente da 15 anni : non importa se si chiama Forza Italia, Alleanza Nazionale , Popolo delle Libertà, Partito Democratico della Sinistra o Partito Democratico ).

    Vedo che non è così in alcune altre nazioni civili dell'Europa (anche se la corruzione e gli abusi esistono anche lì, ovviamente) . Vedo che nel Nord Europa - con l'eccezzione del Belgio, forse - il concetto di "diritto" esiste ancora ed in molti casi ciò che è nero non può diventare bianco , nè ciò che è bianco può diventare nero od in entrambi i casi un grigio di tonalità differenti !! Il concetto di diritto non è una cosa astratta come qui da noi in quei paesi ; non c'è l'usanza del "patteggiamento" un po' in tutti i campi come qui da noi in Italia . Il diritto in Italia non esiste più perchè le classi politiche che si sono succedute negli ultimi 50 anni hanno depredato le casse di questa nazione ed hanno fatto scempio dei diritti fondamentali della popolazione che vennero posti nella carta costituzionale , alla nascita della Repubblica!! Siamo divenuti un paese anarchico , è vero, e questi sono i risultati : una nazione senza più diritto, anzi senza più diritti !!

    Mario961
     
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  6. ilmarmocchio
     
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    Lo sbilanciamento legislativo a favore della dona esiste in tutto il mondo occidentale, non solo in Italia. Sgombriamo il campo da questa leggenda. In Scandinavia e' pure peggio. In Italia tutto peggiora per via di una legislazione farraginosa e di una magistratura corporativa , inefficente e politicizzata. Quindi il veleno femminista si spande meglio grazie al vergognoso sistema giudiziario italiano.
    @ Mario : l'affermazione di Digilando e' forte, ma vera : i diritti non esistono. Esistono temporanee convenzioni nate dai rapporti di forza. No forza, no diritto. Il resto sono illusioni
     
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  7. Mario961
     
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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 27/8/2009, 15:15)
    Lo sbilanciamento legislativo a favore della dona esiste in tutto il mondo occidentale, non solo in Italia. Sgombriamo il campo da questa leggenda. In Scandinavia e' pure peggio. In Italia tutto peggiora per via di una legislazione farraginosa e di una magistratura corporativa , inefficente e politicizzata. Quindi il veleno femminista si spande meglio grazie al vergognoso sistema giudiziario italiano.
    @ Mario : l'affermazione di Digilando e' forte, ma vera : i diritti non esistono. Esistono temporanee convenzioni nate dai rapporti di forza. No forza, no diritto. Il resto sono illusioni

    Se fosse vero che i diritti in Italia non esistono noi maschi italiani saremmo tutti una massa di "donnette" , di amebe senza spina dorsale se non imbracciassimo tutti un fucile (in quel caso lì ) e non spazzassimo via tutto il lerciume che ci governa e che ci ha portato ad uno stato di diritto senza diritto, ad una democrazia senza alcuna tutela e come surrogato di questa dei semplici "rapporti di forza" . Per fortuna non è come dici tu e Digilando ed io sottoscrivo l'affermazine detta da qualcuno - in passato - secondo cui :"Alla migliore delle dittature è preferibile la peggiore delle democrazie !!!" - Io vedo che un sacco di gente che si lamenta della "mancanza di diritti" qui da noi , in Italia ci vive così bene anzi ci "sguazza" così a meraviglia che non ne vuol proprio sentir parlare di andare via in un altro stato. Dove lo trovi uno stato dove puoi guadagnare e non pagare un euro di tasse , risultare nullatenente al fisco e chiedere perfino i sussidi di disoccupazione togliendo di bocca il pane ai poveri veri ??? Dove lo trovi uno stato dove puoi fare quello che cazzo vuoi e , basta che c'hai un avvocato un po' bravino non ti fai manco un giorno di carcere ?? Callisto Tanzi dopo aver mandato a puttane i risparmi di un bordello di gente che s'era fidata di lui non s'è fatto manco un giorno di carcere vero (se non erro) ; sta fuori , non ha restituito un soldo a chi gliel ha rubato e sembra che stia ancora in Italia coi suoi figli (non è scappato all'estero manco lui per la vergogna!!) . Se fosse vero che in Italia non ci fossero i diritti quelli che sono stati truffati da lui , anche con soli 100 gr. di palle in mezzo le gambe andavano a prendere i soliti fucili e gli andavano a sparare sotto casa fino a quando non restituiva o andava a riprendere dove li ha messi nelle banche all'estero tutti i soldi e così era ripristinata , quanto meno, la legge della Jungla (dove vince il più forte ovvero que che sono di più). Ti risulta che sia avvenuto nulla di simile col signor Callisto Tanzi ??????? No! Questo significa che ci sono ancora dei diritti in Italia. Se fosse vero che non ci fossero più i diritti la gente - stai ranquillo - imbraccerebbe i fucili il fato che gli italiani ancora non pensano lontanamente ad una csa simile è perchè ci sono ancora dei diritti e si fa affidamento su di essi!! Nel momento in cui questa certezza di mancanza dei diritti da parte del poolo fosse assodata stai tranquillo che il popolo stesso porrebbe fine a questa condizione .

    Mario961
     
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  8. ilmarmocchio
     
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    Ma infatti il maschio italiano attuale non e' che sprizzi maschilita'. Democrazia o dittatura, cio' che conta sonoi i rapporti di forza. Il caso Tanzi dimostra proprio cio' che dico: ha rovinato un sacco di gente e non gli hanno fatto un tubo. Il popolo ? il popolo e' un gregge. E cos'e' un gregge ? Un gruppo di pecore. Le pecore imracciano i fucili, se ben pasciute ? No davvero. L'uomo e' un animale gregario, pregio ma anche limite. Se pensi che esagero, leggiti bene no una, ma 2 o 3 volte , la legislazione di famiglia sul codoce civile. Poi mi dirai
     
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  9. Milo Riano
     
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    Non vorrei sbagliare, ma... se ricordo bene, lui non può richiedere l'esame del DNA senza il consenso di lei. In pratica, se lei non vuole, deve rimanere nel dubbio? Non lo so, chiedo.

    Per il resto mi sembra evidente che, una volta stabilito che la decisione sull' aborto è solo sua di lei (essendo un potere che non vuole condividere) e dunque è soggetta alla sua "moralità", anche a lui deve essere garantita la stessa "libertà" di esercitare la sua "moralità" senza essere giudicato. Avrà cioè i suoi buoni motivi per non riconoscere un figlio che non sente suo, non necessariamente per un fatto di soldi e mantenimento. Ma anche se fosse... ricordate la starlette che ha abortito per uno show, il ginecologo suicida, e le femministe che strepitavano di libertà a non essere giudicate? Voglio anch'io così, niente di più. Se poi, qualora, lui decidesse di non esercitare questo diritto, andrà a suo vantaggio e dovrà aumentare la considerazione sociale nei suoi confronti per essersi preso una responsabilità - in più - che poteva evitare.

    In ogni caso, il tema del disconoscimento della paternità andrebbe riassunto per bene con tutti i riferimenti legislativi. In aggiunta, poi, le nostre considerazioni, e quindi trasferito nella sezione "in rilievo" oppure in Proposte (con petizione online), cosicché tutti lo vedano, vecchi e nuovi utenti.
     
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  10. Milo Riano
     
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    CITAZIONE (Milo Riano @ 27/8/2009, 19:44)
    Ma anche se fosse... ricordate la starlette che ha abortito per uno show, il ginecologo suicida, e le femministe che strepitavano di libertà a non essere giudicate? Voglio anch'io così, niente di più.

    La tragedia . Si è lanciato dall' undicesimo piano. Prima un sms alla moglie: «Ti chiedo scusa»
    Genova, suicida un ginecologo accusato di aborto clandestino
    Lavorava al Gaslini. In mattinata la perquisizione dello studio. La Fondazione dell' ospedale è presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, alla guida dei vescovi italiani


    SPOILER (click to view)
    GENOVA - Poco dopo le dieci di lunedì sera, all' undicesimo piano di un palazzone di Rapallo chiamato «il grattacielo», il ginecologo Ermanno Rossi, 54 anni, ha aperto le finestre del suo studio e si è gettato nel vuoto. Ha chiuso così una giornata iniziata alle sei di mattina con i carabinieri dei Nas che si erano presentati all' ospedale Gaslini di Genova, dove era appena smontato dal turno di notte, per prelevarlo e accompagnarlo a casa per una perquisizione. «Una giornata infernale» nelle parole di un suo amico. Rossi era indagato per aver effettuato interruzioni di gravidanza in violazione della legge 194, in altri termini per aborti clandestini. Dopo una perquisizione dei suoi spazi personali all' interno del Gaslini (la cui Fondazione è presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco), ne è seguita una seconda a casa, nel levante genovese, una terza nello studio di via XX Settembre, la strada principale di Genova, e una quarta a Rapallo. Gli investigatori cercavano soprattutto farmaci specifici e strumenti chirurgici «adibiti a uso esclusivo negli interventi di interruzione di gravidanza». Più difficile - spiegano - trovare tracce di pagamenti (in questi casi è il contante a correre) o documenti clinici. Secondo indiscrezioni le perquisizioni avrebbero avuto «esito positivo». Verso sera Rossi è tornato a casa, ha mangiato qualcosa di fretta con la moglie Maria Paola ha abbracciato il figlio di undici anni ed è tornato a Rapallo dicendo «voglio mettere un po' a posto, è tutto in disordine». Invece ha mandato un messaggino sul cellulare della moglie: «Ti chiedo scusa, l' auto è posteggiata in via..., i documenti...» seguivano istruzioni pratiche. Maria Paola ha dato l' allarme, ha telefonato ai vigili del fuoco e si è precipitata a Rapallo accompagnata dal cognato, il primario di anestesia del Gaslini Pietro Tuo, ma è arrivata troppo tardi. L' operazione che ha portato a indagare Ermanno Rossi e altre cinque persone (non ci sarebbero fra questi altri medici) ha in codice il nome «Erode», un nome molto pesante. Non si tratterebbe qui di un solo caso, ma, secondo gli investigatori, di molti interventi effettuati nei due studi di Rossi, a Genova e soprattutto a Rapallo. Non è specificato se le interruzioni di gravidanza sarebbero state effettuate oltre i termini consentiti per legge o su minorenni o «semplicemente» su richiesta di donne che volevano eludere ogni controllo. Si escluderebbe invece il caso di pazienti extracomunitarie clandestine che non si rivolgono a professionisti con studio in Riviera. La reazione estrema di Rossi ha lasciato sconvolti gli amici, i colleghi di lavoro, tutti coloro che lo conoscevano. «Sono molto colpita» ha detto il sostituto procuratore Sabrina Monteverde, che conduce l' indagine (probabilmente partita da una segnalazione del Movimento per la vita), dopo essere stata informata del suicidio. Sulla tragedia interviene Bobo Craxi, del Partito socialista: «Le campagne politiche di criminalizzazione dell' aborto hanno fatto una vittima: certi toni ideologici sono inaccettabili per un paese civile». La legge *** La 194 del 1978 ha regolamentato l' interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni. Prima l' aborto era un reato penale . Dopo il 3° mese, è consentita solo in caso di «grave pericolo per la vita della donna» o di «grave pericolo per la sua salute fisica e psichica» *** L' ospedale Fondato nel 1931, il Giannina Gaslini di Genova è un ospedale pediatrico e un istituto di ricerca. La sua Fondazione è presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco * * * La scheda Il professionista e l' inchiesta La vittima Ermanno Rossi, 54 anni, ginecologo, lavorava all' ospedale Gaslini di Genova. Sposato, era padre di un figlio di 11 anni Il salto nel vuoto Era indagato per aver effettuato interruzioni di gravidanza in violazione della legge 194, ovvero per aver eseguito aborti clandestini. Le perquisizioni effettuate lunedì, secondo indiscrezioni, avrebbero dato esito positivo. Il ginecologo si è buttato dall' undicesimo piano del grattacielo che ospitava il suo studio a Rapallo (foto)

    Dellacasa Erika

    Pagina 18
    (12 marzo 2008) - Corriere della Sera


    http://archiviostorico.corriere.it/2008/ma...080312033.shtml


    Genova L' appello della vedova del ginecologo suicida: basta con questa caccia alle streghe. Ieri i funerali
    «Aborti segreti? Volevamo solo fare presto»
    Le pazienti: siamo terrorizzate. Un' indagata: mio marito non sapeva, ora mi ha lasciata


    SPOILER (click to view)
    GENOVA - «Sono terrorizzate», così dice l' avvocato Silvio Romanelli che insieme al figlio Rinaldo difende una delle donne indagate dalla Procura di Genova per violazione della legge 194, ovvero per aborto clandestino. Gli avvocati, ieri mattina, hanno concordato con il sostituto procuratore Sabrina Monteverde il calendario degli interrogatori delle donne, per ora una decina, già iniziati in luogo riservato. «Avvocato, se il mio nome viene fuori, se la mia famiglia lo sa, anch' io mi butto dalla finestra» ha detto in un momento di sconforto una delle donne al suo legale. Che ora lo ripete nei corridoi di Palazzo di giustizia. E sono parole che fanno paura perché appena ieri mattina, nella parrocchia di San Martino a Zoagli, si sono celebrati con un piccolissimo gruppo di familiari, i funerali del ginecologo Ermanno Rossi che si è ucciso gettandosi dalla finestra del suo studio, all' undicesimo piano del grattacielo di Rapallo. Rossi eseguiva, secondo l' indagine che sta scuotendo Genova e la Riviera di Rapallo, le interruzioni di gravidanza nel suo studio violando le regole previste dalla legge 194. Adesso le donne che hanno salito quegli undici piani per cercare l' estrema riservatezza si trovano a dover rispondere di un reato che può avere, come pena massima, una sanzione di 51 euro e come «effetto collaterale» una vita di coppia che va in pezzi. «I carabinieri mi hanno cercato sul posto di lavoro e mi hanno detto di presentarmi urgentemente in caserma» ha raccontato una donna al suo legale, un' altra ha ricevuto la disposizione di «farsi trovare in casa». Le reazioni sono diverse. «In realtà - dice Paolo Bonanni, un altro legale - certe procedure per la notifica sono state utili per raggiungere le donne direttamente, senza che i familiari fossero allarmati». Ma è andata così? Fra le donne indagate una è già stata prosciolta: aveva abortito sì, con l' assistenza di Ermanno Rossi, ma in una clinica privata, Villa Serena, e del tutto regolarmente perché il suo era stato un aborto spontaneo che aveva richiesto un successivo ricovero. Al trauma di un bambino perduto è seguito quello di un' accusa penale. Così fra le storie delle donne che sono incappate nelle maglie di questa inchiesta c' è quella dell' imprenditrice troppo presa dal lavoro che voleva «solo fare presto», e quella della ex star televisiva che si dichiara «delusa dal mondo dello spettacolo e anche dall' amore». E c' è la trentenne di buona famiglia di Rapallo che giura al suo avvocato: «Non credevo di violare la legge, ero molto al di sotto dei tre mesi di gravidanza, neanche all' ottava settimana. Pensavo di potermi rivolgere al mio medico di fiducia. Lui mi ha detto che potevo farlo in studio e io mi sentivo più protetta, rassicurata». Difficile doverlo spiegare adesso al magistrato ma ben peggiore è la situazione di chi ha il terrore che venga scoperta una relazione extraconiugale «e vive questi giorni - dice uno dei legali - nella paura di veder distrutta la sua famiglia». Si dice, a Chiavari, che questo è già successo: che una delle giovani donne coinvolte ha raccontato quanto le era accaduto e la rottura con il compagno è stata immediata. Chiavari è una città piccola, così come Rapallo, tutti si conoscono e tutti vedevano le pazienti del dottor Rossi entrare in quel grattacielo. E' terribile questa cappa che grava adesso sulle donne: sarà lei quella che invece di una normale visita andava a «liberarsi» di una gravidanza indesiderata, o sarà piuttosto quell' altra giovane signora? «Basta vi prego con questa caccia alle streghe, lasciate in pace la mia famiglia, la memoria di mio marito e quelle donne» dice, attraverso il cognato Pietro Tuo, la moglie di Ermanno Rossi, Maria Paola. * * * La vicenda La vittima Il ginecologo Ermanno Rossi (nella foto), 54 anni, sposato e padre di un bambino, si è suicidato lunedì sera gettandosi dall' 11° piano di un grattacielo di Rapallo. Rossi lavorava all' ospedale Gaslini da 25 anni Le indagini Quel giorno i Nas avevano controllato il suo studio. Il dottore era sotto inchiesta per aver operato aborti clandestini violando la legge 194. Oltre a lui nel mirino dei pm di Genova ci sono alcune decine di donne * * * La sanzione per le donne coinvolte 51 Gli euro che possono essere comminati come sanzione massima alle donne accusate di aver abortito illegalmente nello studio all' undicesimo piano del dottor Rossi

    Dellacasa Erika

    Pagina 21
    (14 marzo 2008) - Corriere della Sera


    http://archiviostorico.corriere.it/2008/ma...080314115.shtml


    "Ho fatto una scelta, e non devo renderne conto a nessuno
    Andando in quello studio però non sapevo di commettere un reato"

    Il dramma della star di un reality
    "Avevo paura che si sapesse in giro"


    SPOILER (click to view)
    di MASSIMO CALANDRI e MARCO PREVE

    GENOVA - Ha passato i trent'anni da un po'. È sempre molto bella. Dicono non abbia grandi doti artistiche, ma possiede una determinazione straordinaria. Il suo sogno è quello di continuare nella carriera televisiva, nonostante tutto. Nonostante gli alti e bassi degli ultimi tempi. E nonostante quella gravidanza che non si aspettava, che non voleva, che ha scoperto all'inizio dell'anno. "In questo momento potrebbe compromettere la mia vita professionale", aveva confessato al ginecologo. È andata proprio così, giusto un mese fa. Ha bussato allo studio privato di Ermanno Rossi per una prima visita. Pochi giorni dopo, l'intervento. "Nessun dolore, nessun rimorso. Almeno, non ora. Non ho figli, ma ci penserò tra qualche anno".

    Divorziata, già protagonista di un noto reality show e di alcuni calendari, ospite di numerosi salotti tv, indossatrice e modella. La prossima settimana sarà interrogata da Sabrina Monteverde, il pubblico ministero che gestisce la delicata inchiesta genovese sugli aborti clandestini. Si è affidata ad uno dei migliori penalisti del capoluogo ligure. "Non immaginavo di essere indagata, l'ho saputo dai carabinieri che mi hanno convocato", si confida con chi la può aiutare. "Mi sono sempre fidata di quel medico, lo conoscevo bene. Una persona corretta". Ha bussato al suo ambulatorio privato. E questo è un reato. "Sono andata nel suo studio unicamente perché non volevo che trapelasse la notizia. Ho fatto una scelta, e non devo renderne conto a nessuno. Ma sono un personaggio pubblico, avevo il terrore che si sapesse in giro. Semplicemente, non credevo di commettere un reato".

    Il medico avrebbe dovuto avvertirla: poteva tranquillamente sottoporsi all'intervento in una struttura pubblica come il San Martino. "Sono sicuro che l'ha fatto per aiutarmi, ero stata io a chiedere la massima discrezione. Il fatto che si sia tolto la vita mi ha profondamente colpito. Non era colpevole, non aveva cattive intenzioni: ne sono sicura".

    Ufficialmente è indagata ai sensi dell'articolo 19 della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza al di fuori delle strutture e delle procedure previste dalla legge. Se dice la verità, e cioè che l'aborto clandestino è avvenuto nei novanta giorni dal concepimento, pagherà una multa di 51 euro. "L'ho già detto al mio avvocato. Sono disponibile a parlare subito con il magistrato. A spiegare, chiarire. Pagherò la multa. Tutto quello che voglio è chiudere la vicenda al più presto. E che il mio nome non venga mai pubblicato dai giornali. Non per questa storia, voglio dire".

    Tra le altre persone indagate per essersi rivolte al medico suicida c'è anche una impiegata di 28 anni, di Chiavari. Ha già ricevuto l'invito a presentarsi in procura la prossima settimana. E racconta: "Ermanno Rossi era da tempo il mio ginecologo, mi ha sempre seguito". Anche lei non ha figli. "Avevo un fidanzato. Una storia che andava avanti da molto, ma che recentemente è andata in crisi. Ci siamo lasciati, siamo ritornati insieme. Alla fine, la rottura definitiva. Insomma, ci siamo lasciati". E lei ha scoperto di aspettare un bambino da lui. "Ero rimasta incinta. Sono stati giorni duri, tormentati. Non è stato facile, ma alla fine ho deciso che quel figlio non lo volevo. E mi sono rivolta al ginecologo".

    Il dottor Rossi le ha detto che l'interruzione di gravidanza si pratica regolarmente in tanti ospedali pubblici? "Mi ha detto che potevo andarlo a trovare nel suo studio. E così ho fatto". È andata all'ambulatorio privato di Rapallo? "Sì". E ha pagato cinquecento euro. "Di questo preferisco non parlare". Cosa è accaduto, nello studio? "Il medico è stato molto gentile. E premuroso. Ha usato un aspiratore. È durato tutto pochi minuti. Non è stato doloroso". Lo sapeva di commettere un reato? "No, assolutamente. L'aborto è legale, in Italia. Davvero, pensavo che tra uno studio privato e un ospedale pubblico non ci fosse una grande differenza. L'unica cosa era forse il costo, ma soprattutto la discrezione. In quel modo non lo avrebbe saputo nessuno". Invece, lunedì l'hanno chiamata i carabinieri. "Sì, credo sia accaduto mentre stavano perquisendo il suo studio di Rapallo. Quello dove è successo tutto. Ma io non lo sapevo di fare qualcosa di illegale, giuro".


    (13 marzo 2008)


    http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/c...ramma-star.html


    CITAZIONE
    Adesso le donne che hanno salito quegli undici piani per cercare l' estrema riservatezza si trovano a dover rispondere di un reato che può avere, come pena massima, una sanzione di 51 euro e come «effetto collaterale» una vita di coppia che va in pezzi.

    CITAZIONE
    Così fra le storie delle donne che sono incappate nelle maglie di questa inchiesta c' è quella dell' imprenditrice troppo presa dal lavoro che voleva «solo fare presto», e quella della ex star televisiva che si dichiara «delusa dal mondo dello spettacolo e anche dall' amore». E c' è la trentenne di buona famiglia di Rapallo che giura al suo avvocato: «Non credevo di violare la legge, ero molto al di sotto dei tre mesi di gravidanza, neanche all' ottava settimana. Pensavo di potermi rivolgere al mio medico di fiducia. Lui mi ha detto che potevo farlo in studio e io mi sentivo più protetta, rassicurata». Difficile doverlo spiegare adesso al magistrato ma ben peggiore è la situazione di chi ha il terrore che venga scoperta una relazione extraconiugale «e vive questi giorni - dice uno dei legali - nella paura di veder distrutta la sua famiglia». Si dice, a Chiavari, che questo è già successo: che una delle giovani donne coinvolte ha raccontato quanto le era accaduto e la rottura con il compagno è stata immediata.



    CITAZIONE
    Il suo sogno è quello di continuare nella carriera televisiva, nonostante tutto. Nonostante gli alti e bassi degli ultimi tempi. E nonostante quella gravidanza che non si aspettava, che non voleva, che ha scoperto all'inizio dell'anno. "In questo momento potrebbe compromettere la mia vita professionale", aveva confessato al ginecologo. È andata proprio così, giusto un mese fa. Ha bussato allo studio privato di Ermanno Rossi per una prima visita. Pochi giorni dopo, l'intervento. "Nessun dolore, nessun rimorso. Almeno, non ora. Non ho figli, ma ci penserò tra qualche anno".



    CITAZIONE
    "Sono andata nel suo studio unicamente perché non volevo che trapelasse la notizia. Ho fatto una scelta, e non devo renderne conto a nessuno. Ma sono un personaggio pubblico, avevo il terrore che si sapesse in giro. Semplicemente, non credevo di commettere un reato".

     
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  11. Sossempreio
     
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    QUOTE (ilmarmocchio @ 27/8/2009, 19:32)
    Ma infatti il maschio italiano attuale non e' che sprizzi maschilita'. Democrazia o dittatura, cio' che conta sonoi i rapporti di forza. Il caso Tanzi dimostra proprio cio' che dico: ha rovinato un sacco di gente e non gli hanno fatto un tubo. Il popolo ? il popolo e' un gregge. E cos'e' un gregge ? Un gruppo di pecore. Le pecore imracciano i fucili, se ben pasciute ? No davvero. L'uomo e' un animale gregario, pregio ma anche limite. Se pensi che esagero, leggiti bene no una, ma 2 o 3 volte , la legislazione di famiglia sul codoce civile. Poi mi dirai

    Si pero´ Tanzi era un bravo imprenditore.

    Lo ha corrotto il sistema piu´ grande di lui.

    Ha avuto la sfiga di nascere in un paese mafioso come il nostro.

    Anche Pantani per esempio era un grandissimo atleta, ma lo hanno triturato per speculare due lire con le scommessucce.

    Per non parlare di Enrico Mattei.

    E chissa´ quanti altri.

    A volte penso che siamo un popolo di piccini cannibali, che si svendono per un piatto di lenticchie.






     
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  12. Milo Riano
     
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    Un'altra (non la starlette) nell' articolo dice:

    "Ero rimasta incinta. Sono stati giorni duri, tormentati. Non è stato facile, ma alla fine ho deciso che quel figlio non lo volevo. E mi sono rivolta al ginecologo"

    E lui dovrebbe poter rispondere:

    "Era rimasta incinta. Sono stati giorni duri, tormentati. Non è stato facile, ma alla fine ho deciso che quel figlio non lo volevo. E mi sono rivolto al tribunale per il disconoscimento della paternità"

    Idee per uno spot: immagine tranquillizzante, lui, lei, le scritte...

    Edited by Milo Riano - 27/8/2009, 20:56
     
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    Burattinaia

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    CITAZIONE (Reduan @ 27/8/2009, 09:58)
    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 27/8/2009, 00:55)
    se l'esame del dna dimostra che è suo figlio è obbligato a riconoscerlo

    Esatto.
    E, sempre in sintesi, diciamo che la donna invece può "disconoscerlo" anche se lei lo ha partorito, con 10 testimoni.
    E' la parità neofemminista.
    Lui ha responsabilità, lei no.

    questa differenza sul "disconoscimento" che puo' avvalersi la donna è stato fatto per avitare alcuni aborti e per scongiurare che la madre uccida il figlio appena nato gettandolo nel classico cassonetto

    infatti se una donna per qualsiasi motivo non vuole assolutamente un figlio, se fosse obbligata a riconoscerlo, potrebbe optare per l'aborto o ancor peggio, col disfarsene appena nato, mentre potendo "disconoscerlo", dopo il parto non ha piu' obblighi.
     
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  14. Milo Riano
     
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    CITAZIONE
    questa differenza sul "disconoscimento" che puo' avvalersi la donna è stato fatto per avitare alcuni aborti e per scongiurare che la madre uccida il figlio appena nato gettandolo nel classico cassonetto

    Eh, pazienza... vorrà dire qualche aborto in più, ma vuoi mettere con il diritto maschile all' autodeterminazione?
     
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  15. Sossempreio
     
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    QUOTE (CiaoSilvia @ 27/8/2009, 20:56)
    QUOTE (Reduan @ 27/8/2009, 09:58)
    Esatto.
    E, sempre in sintesi, diciamo che la donna invece può "disconoscerlo" anche se lei lo ha partorito, con 10 testimoni.
    E' la parità neofemminista.
    Lui ha responsabilità, lei no.

    questa differenza sul "disconoscimento" che puo' avvalersi la donna è stato fatto per avitare alcuni aborti e per scongiurare che la madre uccida il figlio appena nato gettandolo nel classico cassonetto

    infatti se una donna per qualsiasi motivo non vuole assolutamente un figlio, se fosse obbligata a riconoscerlo, potrebbe optare per l'aborto o ancor peggio, col disfarsene appena nato, mentre potendo "disconoscerlo", dopo il parto non ha piu' obblighi.

    bella roba, complimenti.
     
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115 replies since 26/8/2009, 13:30   1803 views
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