Superdonnismo macho

Adulare le donne e depersonalizzarle, cioè il professor Veronesi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. silverback
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 24/8/2009, 18:20)
    @ Guit : l'affare e' troppo grosso. Se la cura ci fosse, si imporrebbe,

    Più che sicuro, anche perché a morire di cancro non sono solo i poveracci ma pure i potenti, i medici, i ricercatori, i loro figli, etc.
     
    Top
    .
  2. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 24/8/2009, 18:20)
    @ Mario : si, sono un medico e non sono mai stato in contatto con Di Bella. Ho pero' praticato la cura che si erano fatta prescrivere i parenti di 2 malati. Il tutto acquistato a Bologna. Non c'e' nessun segreto : la cura Di Bella non funziona come non funzionano, in molti casi, le terapie ufficiali. Cosi' pensavo e cosi' e accaduto. I 2 sono morti come gli altri.
    @ Guit : l'affare e' troppo grosso. Se la cura ci fosse, si imporrebbe, proprio perche' sarebbe un affare, oltre ovviamente a dare i risultati sperati. Risultati che per ora mancano

    La lota al tabagismo sarebbe donnista ? ma se le donne sono le piu' accanite fans dela sigaretta...

    L'affare è già grosso. Se esistesse una cura economica capace di uccidere i mercati della nicotina e dei chemioterapici verrebbe ostacolata.

    Perché quello della nicotina è un mercato conteso tra industria del tabacco e farmaceutica.

    Le case farmaceutiche hanno finanziato di tasca loro tutte le ricerche sui danni da fumo, non perché ci vogliono bene bensì per dimostrare un danno e propinare una cura, che guarda caso, nella maggioranza dei casi, si basa sullo stesso principio attivo che produrrebbe il danno.

    La lotta al tabagismo è donnista perché sta nella categoria della auto-protezione. La cosa non va assolutamente confusa con le donne fumatrici, anzi, in un certo senso andrebbe bene se smettessero solo gli uomini.


    Ricorda che per il femminismo chi deve essere "pressato" è l'uomo non la donna.
     
    Top
    .
  3. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Proprio il paeswe piu' caratterizzato dalle multinazionali, gli USA, e' quello dove la lotta al fumo e' stata piu' drastica. Una cura del cancro permetterebbe introiti enormi, oltere al fatto che si salverebbero i malati, compresi quelli ricchi. Il fumo e' una tosicomania e non e' facile smettere. Il vero mercato del fumo sono ormai i paesi in via du ssvluppo. In ulimo, donnista o no, non fumare fa bene, fumare fa male. Solo questo e' cio' che conta
     
    Top
    .
  4. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 26/8/2009, 15:00)
    Proprio il paeswe piu' caratterizzato dalle multinazionali, gli USA, e' quello dove la lotta al fumo e' stata piu' drastica.

    E' quello che avevo detto anch'io, e ciò è dovuto a interessi privati non a filantropia.

    CITAZIONE
    Una cura del cancro permetterebbe introiti enormi, oltere al fatto che si salverebbero i malati, compresi quelli ricchi.

    Le cure già esistono e sono costosissime. Abolirle in favore di altre cure meno remunerative e più efficaci sarebbe al momento quasi impossibile, perché dovrebbero prima essere ampiamente ammortizzati i costi di ricerca finora sostenuti.

    CITAZIONE
    Il fumo e' una tosicomania e non e' facile smettere. Il vero mercato del fumo sono ormai i paesi in via du ssvluppo. In ulimo, donnista o no, non fumare fa bene, fumare fa male. Solo questo e' cio' che conta

    Non credo. Conta anche sapere in quale misura. Ad esempio conta sapere che il danno verso terzi è inesistente e che esistono apparati legislativo basati su falsi scientifici come quello del fumo passivo. La tua esemplificazione non mi convince.


     
    Top
    .
  5. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Se si cade in acqua ci si bagna. Non c'e' bisogno di dati scientifici epr vedere cio' che tutti vedono : il fumo fa male, chiedi a chi fuma da anni. Le esagerazioni ci sono , ma la nocivita' del fumo e' palese. Se poi non ci vuoi credere, e' un altro discorso.
    Non e' affatto vero che le cure anticancro siano tutte costosissime. Ep cosi' difficile accettare il fatto che il cancro e' difficile da curare ?
    E' possibile andare sul sole ? No. C'e' forse una macchinazione ?
     
    Top
    .
  6. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 26/8/2009, 16:19)
    Se si cade in acqua ci si bagna. Non c'e' bisogno di dati scientifici epr vedere cio' che tutti vedono : il fumo fa male, chiedi a chi fuma da anni. Le esagerazioni ci sono , ma la nocivita' del fumo e' palese. Se poi non ci vuoi credere, e' un altro discorso.

    Niente è nocivo in assoluto, c'è sempre da specificare in quali quantità. Mi sembra che sia il punto di partenza di ogni considerazione tossicologica.

    Solo una cosa fa eccezione: il fumo da sigaretta.

    Quello fa male, apprendo adesso, addirittura perché rimane attaccato ai vestiti rientrando dal giardino, e contamina la casa.

    Su queste basi pseudoscientifiche si basa l'attuale legislazione, che rientra, per metodologia, a pieno titolo nelle pratiche sentimentaliste moderne che andiamo denunciando in difesa del genere maschile.

    In ragione della pseudoscienza sono stati aboliti gli spazi di convivenza e rispetto tra fumatori e non fumatori, come poteva essere una carrozza dedicata su un treno o un'area riservata sull'aereo. Sono stati aboliti sulla base di una menzogna per mettere alle corde i fumatori, terrorizzarli, costringerli a spendere soldi in prodotti di cessazione commercializzati, guarda caso, dalle stesse case farmaceutiche che hanno finanziato le ricerche truffa.
     
    Top
    .
  7. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Sul fumo passivo c'e' da discutere anche se e' una questione non solo saniatria, ma di liberta' ed educazione. Le aree riservate creano problemi di gestione non da poco. Il fumo fa davvero male , con cio' nessuno e' costretto a smettere. Non e' pseudoscenza, ma evidenza. Il fatto che molti uomini hanno smesso, mentre molte donne hanno cominciato, va a favore dell'uomo
    Certo che conta la quantita'. Chi pero' e' portato al fumo, o non fuma o fuma : non ci sono per lui mezze misure.
     
    Top
    .
  8. aless73
     
    .

    User deleted


    Semplicemente il signor Veronesi è un gran furbacchione. Ha capito da che parte soffia il vento, che cosa è popolare oggi, e si adegua. Non si sa mai che alle prossime elezione, qualora si dovesse ricandidare, qualche femminista non gli dia il voto. All'elite' di destra e di sinistra interessa ben poco della verità, ma semplicemente il tornaconto personale. Insomma penso che un simile articolo possa essere equiparato a un bello spot elettorale: votatemi donne :)
     
    Top
    .
  9. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 26/8/2009, 19:08)
    Sul fumo passivo c'e' da discutere anche se e' una questione non solo saniatria, ma di liberta' ed educazione. Le aree riservate creano problemi di gestione non da poco. Il fumo fa davvero male , con cio' nessuno e' costretto a smettere. Non e' pseudoscenza, ma evidenza. Il fatto che molti uomini hanno smesso, mentre molte donne hanno cominciato, va a favore dell'uomo
    Certo che conta la quantita'. Chi pero' e' portato al fumo, o non fuma o fuma : non ci sono per lui mezze misure.

    Stiamo già da un po' sul limite del fuori tema per cui non replico come vorrei, ti dico solo che così è una macedonia di considerazioni che appartengono a domini separati. Il fumo attivo è una cosa, quello passivo un'altra. Il fumo passivo non è evidente perché tutti gli studi sono stati invalidati negli states, subito dopo che erano stati furbescamente posti sotto la sovranazionalità dell'OMS, dove la legge americana non poteva intervenire. Non esistono studi che abbiano mostrato evidenza di danni da fumo passivo.

    Quindi una cosa che non produce danni non può provocare particolari disagi di gestione, che erano facilmente risolvibili col buonsenso. Ha prevalso il fanatismo salutista.
     
    Top
    .
  10. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Non dimostrati non vuol dire che non esistono. A me chi dice che gli studi sull'inocuita' del fumo passivo non fosero pilotati dalle industrie del tabacco ? Inoltre c'e' il pesante fastidio di respirare un'aria carica dui fumo in un ambiente confinato. Se uno v uol fumare, perche' dovrebbe costringere gli altri a fumare ?
    Il buon senso e' smetere una abitudine che sicuramente fa male, e in molti casi causa la morte ( infarti, bronchite cronica, e last but noe least, cancro del polmone). Io potrei anche tagliarmelo, magari per far dispetto alla moglie, ma non la vedo una grande idea
     
    Top
    .
  11. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 26/8/2009, 23:18)
    Non dimostrati non vuol dire che non esistono. A me chi dice che gli studi sull'inocuita' del fumo passivo non fosero pilotati dalle industrie del tabacco ?

    Non esistono studi sull'innocuità ma solo sulla nocività, fatti dalle case farmaceutiche, che non hanno mai dimostrato nulla ma sono stati usati lo stesso come base legislativa.

    Non ho mai detto che il non fumatore debba respirare aria satura.

    Inoltre, la qualità dell'aria nei locali da quando non si può fumare è batteriologicamente meno sana, perché stanno progressivamente venendo meno gli impianti di aereazione.

    Il fumo di sigaretta fungeva da marker di scarso ricambio. Adesso non lo vedi ma respiri quello che hanno respirato gli altri. Succede già sui voli di linea.
     
    Top
    .
  12. Guit
     
    .

    User deleted


    Tra le tante testimonianze personali c'è anche la mia.

    Ho perso un amico in quinta liceo per cancro polmonare e non aveva mai toccato una sigaretta. Mio padre ha sofferto un cancro alla lingua e non ha mai toccato una sigaretta.

    E' stato sottoposto a un vero e proprio interrogatorio per capire se era stato in contatto con fumatori. Hanno scoperto che tanti anni prima aveva lavorato in un ufficio dove si fumava e hanno catalogato la malattia come indotta da fumo.

    E' un modo di procedere ascientifico e viziato.

    Poi c'è mia madre che ha sofferto di un cancro al colon e anche lei non ha mai toccato una sigaretta.

    Tutti e tre, il mio amico, mio padre e mia madre, se avessero provato a cercare informazioni sul sito della lega tumori avrebbero trovato informazioni sul fumo di sigaretta.

    E questo i vari Veronesi, Sirchia eccetera, lo sanno benissimo ma fingono perché conviene alle case farmaceutiche.

    Ripeto poi che, uscendo dal dominio del fumo passivo per passare a quello attivo, c'è un filo conduttore diretto tra femminilizzazione sociale e *divieto di auto-procurarsi danni fisici*.

    I soli danni che ci si può procurare sono quelli dove qualcuno ci guadagna.
     
    Top
    .
  13. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Il cancro del colon non c'entra col fumo. Una minoranza di fumatori prende il cancro del polmone, ma quasi tutti gli adenocarcinomi sono in fumatori. Poi csi sono dei tumori polmonari ( es carcinoma a piccole cellule ) che non hanno a che vedere col fumo. Il divieto a procurarsi danni fisici viene dal fatto che poi le cure le paga lo stato. E i costi sono alti. Le case farmaceutiche non hanno bisogno del fumo, perche' le malattie non mancano. Comunque non e' che fare ricerca e sviluppare farmaci sia semplice ed economico. E di aria non campa nessuno.
    Bastano le bronchiti croniche a giustificare l'astensione dal fumo. perche' un uomo non dovrebbe autoproteggersi ?
     
    Top
    .
  14. Guit
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Il divieto a procurarsi danni fisici viene dal fatto che poi le cure le paga lo stato. E i costi sono alti.

    La stessa obiezione delle donne di fronte agli "uomini che scalano le montagne", guarda caso.

    Nessuno conosce quali siano i costi sociali da fumo perché la scienza non ha dimostrato una conseguenzialità diretta e quantificabile tra causa ed effetto. Sul fatto che il cancro del colon non sia causato dal fumo sbagli perché il fumo è considerato causa, grazie alla pseudoscienza delle case farmaceutiche interessate al mercato della nicotina, non solo del cancro del colon ma anche del pancreas e di praticamente ogni tipo di malattia.

    Contestare gli stili di vita sulla base del costo sociale è inconsistente perché non è posto un limite, che non può esistere se non in forma sentimentalista e creativa. Uscire di casa può procurare danni fisici, nascere è un costo sociale.

    Perché no? Perché il fumo è "costoso" e l'uscire di casa no? Per il solito profondo schema matrizzante: perché con un uomo che fuma non ci guadagna nessuna donna.

    L'ammonizione a non fumare è come l'intimazione di mamma a indossare la maglia di lana.

    La stessa identica mozione estesa al sociale.
     
    Top
    .
  15. ilmarmocchio
     
    .

    User deleted


    Il legame dimostrato tra cancro del colon e fumo non esiste. Riguardo alla pseudoscienza non mi interessa, ho gia' dei dubbi sulla scienza, figurati un po'.
    Il danno arterioso e bronchiale da fumo e' dimostrato, non c'e' solo qualche correlazione statistica. I costi sociali da fumo sono alti : broncopneumopatia crocica ostruttiva, con cuore polmonare e insufficienza cardiaca, sono ai primi posti nella hit-parade dele malattie. A chi scala le montagne e poi magari fa intervenire l'elisoccorso perche' e' stato imprudente, io addebiterei le spese dell'intervento. Come addebiterei alle donne le spese per aborti a go-go
     
    Top
    .
48 replies since 11/8/2009, 21:44   1337 views
  Share  
.