L'uomo uccide SEMPRE per motivi passionali mai per la DISPERAZIONE del DIVORZIO che lo ha distru

Anche in caso di omicidio-suicidio la cosa grave è .. "che Lei non c'è più"!!&

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  1. LesPaul
     
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    Liza: io la vedo eccome.

    Un uomo che uccide la sua ex moglie poiché non accetta una separazione dalla persona che ama a tal punto da cadere in depressione totale, completa, è assolutamente paragonabile alla mamma che uccide il figlio e il denominatore comune è la depressione, scaturita da un eccesso di sentimenti affettivi.

    L'amore che un uomo prova per una donna è, a mio avviso ma sono supportato dalle parole dei maggiori studiosi, del tutto apragonabile a quello che la donna prova per il bimbo (altro punto comune): i meccanismo biochimici (e qui entro in gioco io) sono perfettamente identici e le sostanze coinvolte (ossitocina, soprattutto) sono le stesse.

    Quindi trovo del tutto normale considerare assolutamente equiparabili, a livello psicologico, infanticidio ed uxoricidio e alla base delle due casistiche vi è una profonda depressione. Anche se quello che causa tale depressione ha origini diverse, comunque è lei a portare in entrambi i casi a tali gesti inconsulti. La disperazione di un uomo che magari si vede abbandonato, costretto a stare zitto poiché ogni cosa potrà essere usata contro di lui, mentre alla ex moglie viene concesso davvero tutto, anche quando in torto palese e tante altre cose di questo genere non portano alla depressione? Siamo sicuri? Conducono eccome al male oscuro... e su una corsia preferenziale direi! (E io non penso di allontanarmi molto dalla verità se dico che tutta la situazione scaturita da leggi tese a favorire sempre e solo la donna in caso di divorzio sia alla base dell'aumento dei casi di uxoricidio che sembrano aumentare da quando tali leggi sono applicate, guarda caso...)

    Il problema è che questo, nonostante vi siano molte prove scientifiche in merito, lo si vuole sempre omettere, giudicando una donna che ammazza il figlio come innocente a priori ed un uomo che uccide la ex moglie come colpevole a priori. Due pesi e due misure che non riesco ad accettare. La donna è depressa e non si può mai considerare il dolo. L'uomo invece è sempre ing rado di intendere e volere! No... spiacente: non è così.

    Vorrei tanto che il nostro psicologo di forum (doctor_doctor) potesse intervenire a supporto di questa discussione...
     
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  2. TullioConforti
     
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    QUOTE (Lizaveta @ 31/7/2009, 15:56)
    Si va be, la colpa è della società... <_<

    Mi ricorda tanto questa frase.

    No e´ colpa del femminismo dilagante e del maschio pentitismo che lo consente se abbiamo un sistema di leggi ingiuste colpevolizzatrici nei confronti dell´uomo ed iperprotettive nei confronti delle donne, in ambito di diritto familiare.

    Che porta gli uomini alla disperazione, a dover scegliere tra cento anni da pecora od un giorno da leone.

    Io la pecora non la farei.

     
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  3. Lizaveta
     
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    CITAZIONE
    Io mi sono rotto di giudici che affidano i figli solo alla madre, chissà perchè i divorzi schizzano alle stelle, ma secondo te è normale che adesso la gente ha il terrore di sposarsi per poi prenderlo in quel posto? E' normale?

    E' normale che il 77 & (77 % porca puttana!) dei minorenni figli di separati vorrebbe che i genitori tornassero insieme?

    E' normale che questo 77 % ritiene i genitori (la maggioranza purtroppo genitore donna) egoisti perchè si sono separati?

    E' normale che la metà dei suicidi in italia è dovuta a uomini divorziati?

    Quindi, alla domanda se mettere dei paletti al divorzio, rispondo orgogliosamente: SI

    Perchè al primo litigio le coppie tendono a separarsi. Perchè si divorzia con troppa facilità e libertà

    Questa libertà è nociva, quindi torniamo un po alle regole ferree


    Le percentuali ovviamente provengono da QUESTO sito (il link nn lo ricordo, ma lo troverò).

    Il famoso 77 % dimostra che stanno facendo tutt'altro che tutelare i minori. O forse i minori che vorrebbero i genitori insieme sono psicopatici? no perchè sarebbero capaci pure di inventarsi questo...

    Ti dirò: nella vita le difficoltà di coppia ci sono, ma bisogna affrontarle, non aggirarle (col divorzio ovviamente)

    I miei nonni sono sposati dall'età di 20 anni, adesso ne hanno 80. Loro sono più coglioni di questa generazione di viziati e irresponsabili?

    Ergo, torniamo alle regole ferree

    Oltrettutto, ti sei mai chiesta perchè i figli che non si sono lasciati abbindolare da cattiverie contro il padre, finiscono per odiare la madre? CI sono molti casi di neo 18enni ch vogliono vivere col padre e scappare di casa. Ci sarà un perchè?

    Non ti arrabbiare :P Con il mio uhm...stavo prendendo in considerazione la cosa, eh?
    Che non mi pareva un'idea malvagia!

    Io sono sposata da 21 anni, credi che anch'io sia più cogliona degli altri?
    Ho due figlioli, credi anche tu che abbia sempre avuto momenti idilliaci?
    Eppure si sono superati, tenendo ben presenti certe priorità.

    Non sarei sfavorevole a una reintroduzione di più ferrei paletti al divorzio; d'altra parte per chi non ha più educazione etica, servono altri che arginino i travalicamenti dissennati.

    Il mio uhm....prendeva anche in considerazione il fatto che questi paletti dovrebbero essere anche ben bilanciati e studiati per bene, per non causare disequilibri ulteriori che andrebbero a discapito di una delle parti in causa.

    Era questa la mia principale perplessione.


     
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  4. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Lizaveta @ 31/7/2009, 16:36)
    CITAZIONE
    Io mi sono rotto di giudici che affidano i figli solo alla madre, chissà perchè i divorzi schizzano alle stelle, ma secondo te è normale che adesso la gente ha il terrore di sposarsi per poi prenderlo in quel posto? E' normale?

    E' normale che il 77 & (77 % porca puttana!) dei minorenni figli di separati vorrebbe che i genitori tornassero insieme?

    E' normale che questo 77 % ritiene i genitori (la maggioranza purtroppo genitore donna) egoisti perchè si sono separati?

    E' normale che la metà dei suicidi in italia è dovuta a uomini divorziati?

    Quindi, alla domanda se mettere dei paletti al divorzio, rispondo orgogliosamente: SI

    Perchè al primo litigio le coppie tendono a separarsi. Perchè si divorzia con troppa facilità e libertà

    Questa libertà è nociva, quindi torniamo un po alle regole ferree


    Le percentuali ovviamente provengono da QUESTO sito (il link nn lo ricordo, ma lo troverò).

    Il famoso 77 % dimostra che stanno facendo tutt'altro che tutelare i minori. O forse i minori che vorrebbero i genitori insieme sono psicopatici? no perchè sarebbero capaci pure di inventarsi questo...

    Ti dirò: nella vita le difficoltà di coppia ci sono, ma bisogna affrontarle, non aggirarle (col divorzio ovviamente)

    I miei nonni sono sposati dall'età di 20 anni, adesso ne hanno 80. Loro sono più coglioni di questa generazione di viziati e irresponsabili?

    Ergo, torniamo alle regole ferree

    Oltrettutto, ti sei mai chiesta perchè i figli che non si sono lasciati abbindolare da cattiverie contro il padre, finiscono per odiare la madre? CI sono molti casi di neo 18enni ch vogliono vivere col padre e scappare di casa. Ci sarà un perchè?

    Non ti arrabbiare :P Con il mio uhm...stavo prendendo in considerazione la cosa, eh?
    Che non mi pareva un'idea malvagia!

    Io sono sposata da 21 anni, credi che anch'io sia più cogliona degli altri?
    Ho due figlioli, credi anche tu che abbia sempre avuto momenti idilliaci?
    Eppure si sono superati, tenendo ben presenti certe priorità.

    Non sarei sfavorevole a una reintroduzione di più ferrei paletti al divorzio; d'altra parte per chi non ha più educazione etica, servono altri che arginino i travalicamenti dissennati.

    Il mio uhm....prendeva anche in considerazione il fatto che questi paletti dovrebbero essere anche ben bilanciati e studiati per bene, per non causare disequilibri ulteriori che andrebbero a discapito di una delle parti in causa.

    Era questa la mia principale perplessione.

    Tranquilla cara, sono arrabbiato ma non ce l'ho assolutamente con te, anzi una donna in più in questo forum fa piacere :-----: :-----: :)

    Non mi sono spiegato bene: io il divorzio lo ritengo sacrosanto in caso di violenza da parte di uno dei coniugi, e in caso soprattutto di tradimento (ci pensi due volte prima di tradire, al limite non ti sposavi), in entrambi i casi la parte lesa DEVE stare a casa con i figli.

    Ma le stronzate del tipo " mi sono annoiato/a, non c'è più innamoramento , ti vedo come amico ma non ti amo più(altra ipocrisia: l'amore non va perduto vivendo insieme per anni, semplicemente cambia volto) non hanno alcun senso anzi servono solo a rovinare la vita delle persone (il divorzio non è uno scherzo, secondo gli psicologi è grave quasi quanto un lutto).

    Ovviamente sulle conseguenze per i figli non entro in merito perchè mi paiono ovvie e anzi ci vorrebbero 6 post per spiegarle bene. Fattostà che se la maggior parte dei minorenni vorrebbe che i genitori tornassero insieme, deve far riflettere.


    Ti auguro di vivere comunque una vita serena in famiglia.
     
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  5. LesPaul
     
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    CITAZIONE (Lizaveta @ 31/7/2009, 16:36)
    Non sarei sfavorevole a una reintroduzione di più ferrei paletti al divorzio; d'altra parte per chi non ha più educazione etica, servono altri che arginino i travalicamenti dissennati.

    Il mio uhm....prendeva anche in considerazione il fatto che questi paletti dovrebbero essere anche ben bilanciati e studiati per bene, per non causare disequilibri ulteriori che andrebbero a discapito di una delle parti in causa.

    Era questa la mia principale perplessione.

    Hai ragione. Non è argomento semplicissimo da affrontare... ma abbiamo 660 parlamentari "discretamente" ben pagati per fare il loro lavoro e che non mancheranno assolutamente di farlo. Sono più che sicuro che saranno perfettamente in grado di far prevalere l'interesse della collettività sul loro................... (ohibò)
     
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  6. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 31/7/2009, 17:15)
    CITAZIONE (Lizaveta @ 31/7/2009, 16:36)
    Non sarei sfavorevole a una reintroduzione di più ferrei paletti al divorzio; d'altra parte per chi non ha più educazione etica, servono altri che arginino i travalicamenti dissennati.

    Il mio uhm....prendeva anche in considerazione il fatto che questi paletti dovrebbero essere anche ben bilanciati e studiati per bene, per non causare disequilibri ulteriori che andrebbero a discapito di una delle parti in causa.

    Era questa la mia principale perplessione.

    Hai ragione. Non è argomento semplicissimo da affrontare... ma abbiamo 660 parlamentari "discretamente" ben pagati per fare il loro lavoro e che non mancheranno assolutamente di farlo. Sono più che sicuro che saranno perfettamente in grado di far prevalere l'interesse della collettività sul loro................... (ohibò)

    bè l'ultimo baluardo di democrazia ci consente ancora di raccogliere un determinato numero di firme per il REFERENDUM.

    Proponiamo delle LIMITAZIONI (e specifichiamolo bene, limitazioni) al divorzio, e contemporaneamente facciamo una pressante campagna a nostro favore (bè se ha funzionato con il femminismo, chi lo dice che non funzionerà con noi?)
     
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  7. doctor doctor
     
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    La gente legge i comportamenti dei due sessi in modo diverso e questo è dipeso molto in parte dagli stereotipi di genere, i cui due più importanti sono: una donna ama sempre e non ucciderebbe mai il proprio figlio e; un uomo ammazza una donna per questioni di dominio e sopraffazione di genere. Con l'ideologia di genere si utilizza una chiave di lettura esclusivamente sociologica che cancella e annienta le differenze individuali tale che non viene in mente di effettuare un esame più approfondito dell'uomo autore/vittima; il comportamento del nostro uomo è uguale a quello degli altri, perché sforzarsi di capire i motivi e i disagi se tanto si conoscono le cause, ossia quelle intrinseche al genere e alla società misogina? La variabile della depressione non viene mai sottolineata soprattutto perché l'uomo è morto e non è possibile effettuare delle valutazioni cliniche, specie se durante la sua vita non ha mai manifestato sintomi clinici, mentre la donna è difficile che compia un suicidio dopo aver ucciso il figlio.
    La seconda nota da fare è che vi è un errore di attribuzione comune che i giornalisti fanno: riconducono la depressione della donna assassina sulla base del comportamento immediatamente successivo al reato (lo stato confusionale) e questo è un errore perché segni di shock non implicano che il delitto è stato causato da un disturbo psichico ma piuttosto che sia conseguente all'evento. Anche quando si trovasse una depressione nella donna non è sufficiente concludere che la depressione ha causato l'omicidio perché nel nostro paese non esiste l'equazione disturbo psichico = infermità (mi sento di poterlo dire perchè mi occupo prevalentemente di perizie nel civile e nel penale).
    Le conseguenze del divorzio spesso sono molto più dure per un uomo in quanto oltre agli affetti spesso si rende conto che vengono a mancare una serie di risorse sociali che spesso le donne usufruiscono. Se l'uomo ha già una struttura di personalità non proprio sana allora tali eventi possono portare a danni purtroppo a volte irreparabili.
    Sul giudizio della società rispetto agli omicidi compiuti dagli uomini e dalle donne sono d'accordo con Les
     
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  8. digilando
     
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    CITAZIONE
    perché segni di shock non implicano che il delitto è stato causato da un disturbo psichico ma piuttosto che sia conseguente all'evento

    Ma anche...precedente alle eventuali conseguenze.
    Direi che concordo con l'analisi, la sociologia è stata, ed è, per la nostra società, una vera sciagura.
    Non ho mai trovato un sociologo, che abbia detto cose sensate.
     
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  9. doppler effect
     
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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 30/7/2009, 13:40)
    Sottoscrivo al 100%. Ma quali stragi passionali, della gelosia. Sono le leggi assurde che rovinano degli uomini e non c'e' da stupirsi chepoi ci scappino i morti. E' una vergogna della nostra legislazione. Questi padri sono gli esecutori, ma i mandanti sono i giudici , il legislatore e tuto il caravanseraglio che gli gira intorno

    Sono d'accordo pienamente.

    Per un uomo vedere la sua famiglia andare in frantumi significa togliergli la vita.
    Quella stessa famiglia che era fonte di felicità ed essenza e principale scpopo della sua vita, ora non c'è più.

    Dal momento che non c'è più, scatta questo pensiero terribile: non deve esistere più neanche fisicamente.

    L'uomo ha sparato nella testa della donna, non a caso, ha spararato in quell'organo che lui riteneva la causa perversa della rovina della propria famiglia.
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    CITAZIONE (doctor doctor @ 1/8/2009, 09:13)
    La gente legge i comportamenti dei due sessi in modo diverso e questo è dipeso molto in parte dagli stereotipi di genere, i cui due più importanti sono: una donna ama sempre e non ucciderebbe mai il proprio figlio e; un uomo ammazza una donna per questioni di dominio e sopraffazione di genere. Con l'ideologia di genere si utilizza una chiave di lettura esclusivamente sociologica che cancella e annienta le differenze individuali tale che non viene in mente di effettuare un esame più approfondito dell'uomo autore/vittima; il comportamento del nostro uomo è uguale a quello degli altri, perché sforzarsi di capire i motivi e i disagi se tanto si conoscono le cause, ossia quelle intrinseche al genere e alla società misogina? La variabile della depressione non viene mai sottolineata soprattutto perché l'uomo è morto e non è possibile effettuare delle valutazioni cliniche, specie se durante la sua vita non ha mai manifestato sintomi clinici, mentre la donna è difficile che compia un suicidio dopo aver ucciso il figlio.
    La seconda nota da fare è che vi è un errore di attribuzione comune che i giornalisti fanno: riconducono la depressione della donna assassina sulla base del comportamento immediatamente successivo al reato (lo stato confusionale) e questo è un errore perché segni di shock non implicano che il delitto è stato causato da un disturbo psichico ma piuttosto che sia conseguente all'evento. Anche quando si trovasse una depressione nella donna non è sufficiente concludere che la depressione ha causato l'omicidio perché nel nostro paese non esiste l'equazione disturbo psichico = infermità (mi sento di poterlo dire perchè mi occupo prevalentemente di perizie nel civile e nel penale).
    Le conseguenze del divorzio spesso sono molto più dure per un uomo in quanto oltre agli affetti spesso si rende conto che vengono a mancare una serie di risorse sociali che spesso le donne usufruiscono. Se l'uomo ha già una struttura di personalità non proprio sana allora tali eventi possono portare a danni purtroppo a volte irreparabili.
    Sul giudizio della società rispetto agli omicidi compiuti dagli uomini e dalle donne sono d'accordo con Les

    grazie doctor, ma secondo te, cambiando la valutazione della società rispetto agli omicidi compiuti dagli uomini e dalle donne sono cambiate anche le conseguenze oppure il giudizio della società nel passato, pur se diverso, non dava risultati diversi?

    #entry339943743


    CITAZIONE
    due casi di cronaca avvenuti a Torino rispettivamente nel 1884 e nel 1898 ... prima del neo-femminismo e quando il femminismo emetteva i suoi primi vagiti ...

    CITAZIONE
    Così venne confinata in poche righe la drammatica vicenda di Paoletta Saltin, pittrice di poca fama, che, nel furore della gelosia, esplose due colpi di rivoltella contro l'amante, Pietro Amurri, restauratore di mobili. L'uomo, padre di famiglia, separato dalla moglie, due figli, morì poco dopo. La donna se la cavò con una pena mite poichè i giudici le riconobbero evidenti disordini mentali. Ebbe più guai l'incauto giocattolaio, con bottega in via Po, che per poche lire aveva venduto la rivoltella alla sventurata

    ..

    CITAZIONE
    Portata in carcere, la ragazza pregava tutti i santi affinchè l'uomo se la cavasse, spiegando di aver agito d'impulso, di non aver riflettuto sul gesto che si preparava a compiere. Canuto con il passare dei giorni migliorò e fu dichiarato fuori pericolo. I giudici furono clementi con Biniana, riconoscendo come avesse premeditato il gesto, ma portandolo a compimento in un raptus. La sua detenzione non fu lunga. Si disse, a Torino che il Canuto, ammettendo le proprie responsabilità. l'avesse poi sposata.

     
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  11. Lizaveta
     
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    CITAZIONE (doctor doctor @ 1/8/2009, 09:13)
    La gente legge i comportamenti dei due sessi in modo diverso e questo è dipeso molto in parte dagli stereotipi di genere, i cui due più importanti sono: una donna ama sempre e non ucciderebbe mai il proprio figlio e; un uomo ammazza una donna per questioni di dominio e sopraffazione di genere. Con l'ideologia di genere si utilizza una chiave di lettura esclusivamente sociologica che cancella e annienta le differenze individuali tale che non viene in mente di effettuare un esame più approfondito dell'uomo autore/vittima; il comportamento del nostro uomo è uguale a quello degli altri, perché sforzarsi di capire i motivi e i disagi se tanto si conoscono le cause, ossia quelle intrinseche al genere e alla società misogina? La variabile della depressione non viene mai sottolineata soprattutto perché l'uomo è morto e non è possibile effettuare delle valutazioni cliniche, specie se durante la sua vita non ha mai manifestato sintomi clinici, mentre la donna è difficile che compia un suicidio dopo aver ucciso il figlio.
    La seconda nota da fare è che vi è un errore di attribuzione comune che i giornalisti fanno: riconducono la depressione della donna assassina sulla base del comportamento immediatamente successivo al reato (lo stato confusionale) e questo è un errore perché segni di shock non implicano che il delitto è stato causato da un disturbo psichico ma piuttosto che sia conseguente all'evento. Anche quando si trovasse una depressione nella donna non è sufficiente concludere che la depressione ha causato l'omicidio perché nel nostro paese non esiste l'equazione disturbo psichico = infermità (mi sento di poterlo dire perchè mi occupo prevalentemente di perizie nel civile e nel penale).
    Le conseguenze del divorzio spesso sono molto più dure per un uomo in quanto oltre agli affetti spesso si rende conto che vengono a mancare una serie di risorse sociali che spesso le donne usufruiscono. Se l'uomo ha già una struttura di personalità non proprio sana allora tali eventi possono portare a danni purtroppo a volte irreparabili.
    Sul giudizio della società rispetto agli omicidi compiuti dagli uomini e dalle donne sono d'accordo con Les

    Ci sono parecchi fattori che inducono a parlare di un infanticidio come conseguenza di una depressione, la prima, se non altro, la depressione post partum, che, su scale diverse, quasi ogni donna avverte e posso testimoniare che non è un periodo molto facile da affrontare.
    Sono quasi sempre convinta (mi lascio margini di dubbio) che dietro ad un comune sentire vi siano non solo etiche indotte, ma una fisiologia che reagisce alla fonte della consuetudine chiamiamola educativa.

    Comunque il filo conduttore per tutti è senza dubbio la disperazione.


     
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  12. LesPaul
     
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    Innanzitutto un ringraziamento va a doctor per il suo preziosissimo intervento.

    @ Liza: è vero. Il filo conduttore è la disperazione. Il mio (nostro) problema è che questa disperazione non venga mai presa in considerazione laddove si tratti di giudicare un uomo che uccide la propria ex moglie. come dice, giustamente, doctor si vuol sempre far passare la negativa immagine dell'esclusiva voglia di dominio da parte del maschio. Può essere vero in taluni casi (non mi fodero gli occhi con le proverbiali fette di salame) ma sono straconvinto che, nella maggioranza di casi, vi siano fenomeni di depressione portati dalla disillusione e, appunto, la disperazione causata da un insieme di fattori. Questo non li giustifica affatto per il loro gesto, sia ben chiaro, così come, personalmente, non mi sento di giustificare una donna che ammazza il suo bambino, ma nemmeno coloro che frettolosamente archiviano casi di uxoricidio come "ennesima prova della violenza e del sopruso maschili", senza analizzare cosa ci sta sotto dovrebbeo sentirsi molto bene: perché così facendo affrontano il problema dalla parte sbagliata. E affrontare il problema dalla parte sbagliata equivale a non affrontarlo, impedendo, così, di arrivare a una soluzione, che, comunque e assolutamente, va trovata.
     
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  13. doctor doctor
     
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    Le pene delle donne solitamente sono più leggere rispetto a quelle degli uomini, tuttavia si sono inasprite rispetto al 1800 (attenzione, le pene non i benefici che seguono la detenzione). La società da il suo fondamentale contributo su ciò che sia degno di una maggiore clemenza e ciò che non lo sia.
    Il problema maggiore tuttavia sta in quello che Lisa ha detto e su cui ovviamente non concordo, ossia che quasi tutte le donne soffrono di depressione post partum il che non è vero a giudicare dai dati epidemiologici sul disturbo. C'è da aggiungere che quando si parla di depressione post partum non bisogna automaticamente arrivare a dedurre che la donna che ne soffriva e che ha ucciso il figlio sia ritenersi incapace di intendere e volere (in modo totale o parziale che sia) perché la maggior parte delle donne che soffre di depressione post partum non uccide il figlio e dunque va ricercato quel nesso di causalità che fa sì che l'omicidio sia il sintomo e la conseguenza del disturbo.
    I casi che dovrebbero meritare l'attenzione su un probabile giudizio di infermità sono quelli di PSICOSI POST PARTUM, molto più rara e con effetti potenzialemte irreparabili.
    Oltretutto, se quasi ogni donna avverte la depressione post partum e se questa è causa di infanticidio come mai pochissime donne uccidono i loro figli sulla base di questo disturbo?
     
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  14. digilando
     
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    E se le si sbattesse dentro indipendentemente dal fatto che siano depresse o meno...

    Lo stupro dipende dalle intenzioni/ragioni dello stupratore, o solo dai suoi effetti?
    E perchè l'infanticidio dovrebbe?

     
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  15. ilmarmocchio
     
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    Basta che noi pensiamo alla definizione di salute dell'organizzazione mondiale della sanita' : stato di completo benessere psicofisico, e non semplice assenza di malattia. E quante persone si trovano in tale stato , peraltro largamente soggettivo ? 1 ? 2? ... Ci rendiamo conto ? In realta' siamo tutti piu' o meno malati. Ecco che ogni madre che uccide il figlio ha la depressione post-partum.
    Condivido le giuste considerazioni di doc.doc. e sottolineo quanto scritto da Digilando : lo stupro viene giudicato dai suoi effetti, l'infanticidio dalle (presunte) cause. E scrivo presunte perche' il vero depresso e' AUTOLESIVO. Quindi , in particolare le madri che uccidono i figli e NON si suicidano, non sono depresse ma assassine

    Quindi, riquotando digilando, le madri infanticide vadano in galera. ma e' possibile che in certi delitti ci siano solo i diritti dell'assassina/o ? E i diritti di chi e' morto ? A gia', ma chi e' morto non esiste, e quindi non esistono i diritti.
    Cosi' pero' torneremo alla vendetta, spietata ma EQUA
     
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31 replies since 29/7/2009, 12:23   829 views
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