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adangwin.
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http://www.corriere.it/salute/sportello_ca...44f02aabc.shtml
Tumori, gli uomini si ammalano di più
Fanno meno prevenzione e i rischi crescono del 60%.
In Italia per il cancro al colon la mortalità è doppia
MILANO — Gli uomini fanno orecchie da mercante, quando si parla di prevenzione dei tumori, per pigrizia o per superficialità, ma pagano un prezzo piuttosto alto: si ammalano di più e muoiono di più rispetto alle donne. Che, invece, sono più attente alla salute. Almeno così sostiene, statistiche alla mano, il National Cancer Intelligence Network inglese: a «parità di tumori», escludendo cioè quelli tipici del sesso femminile (cancro al seno o alle ovaie) e del sesso maschile (cancro alla prostata), per tutti gli altri gli uomini hanno un sessanta per cento di probabilità in più di vedersi diagnosticare la malattia e, per loro, aumenta anche la probabilità di morire (settanta per cento in più della «controparte» femminile).
ALCOL E CIBO - Secondo gli esperti inglesi, che hanno fatto i loro calcoli basandosi sui dati del 2006 e del 2007 pubblicati dal Registro dei tumori inglese, troppo spesso gli uomini si dimenticano che esagerare con l’alcol e con il cibo, fumare e non praticare alcuna attività fisica possono aumentare il rischio di cancro e fanno troppo poco per modificare queste cattive abitudini. «La cultura della prevenzione — conferma Ovidio Brignoli vicepresidente della società Italiana di Medicina Generale (Simg) — è tipica delle donne, non solo perché, negli anni, si sono abituate a Pap test e mammografie, ma anche perché sono più attente all’alimentazione e agli stili di vita. Gli uomini non vengono in ambulatorio, sono generalmente disinteressati alla loro salute». Gli uomini tendono a sottovalutare certi campanelli di allarme: quei segnali, cioè, che dovrebbero suggerire una visita medica. E si sa che, nel caso dei tumori, un ritardo nella diagnosi, spesso riduce la possibilità di sopravvivenza. Infine non tengono conto delle loro storie famigliari: il fatto di avere qualche parente che si è ammalato, dovrebbe stimolare una maggiore attenzione per i test di screening. «Non si può negare comunque — avverte Di Costanzo direttore dell’Oncologia medica dell’Azienda Universitaria Careggi di Firenze — che, comportamenti personali a parte, esista una differenza biologica fra uomo e donna. Questa differenza, genetica o ormonale che sia, ha un’influenza sulla comparsa del cancro e sulla sua aggressività».
IN ITALIA - Anche in Italia il «gap di genere » si fa sentire. Prendiamo il tumore del colon, una delle neoplasie più diffuse in entrambi i sessi: nel 2008 ha colpito 69 uomini e 38 donne su 100 mila abitanti. La mortalità, sempre calcolata per l’anno 2008, è risultata del 22 e del 12 ogni 100 mila abitanti, rispettivamente per uomini e per donne. «Questo tumore può essere diagnosticato precocemente con test per la ricerca del sangue occulto — commenta Di Costanzo — sarebbe interessante andare a vedere se le donne si sottopongono più degli uomini a queste indagini ». Anche i ricercatori inglesi sono convinti che si debba approfondire la ricerca sulle cause di questa differenza fra uomini e donne, per valutare quanto dipende dalla diversa biologia e quanto dai comportamenti. Ricordare, comunque, che anche gli stili di vita hanno la loro importanza come fattori di rischio e che prevenzione e diagnosi precoce potrebbero evitare molte morti, non guasta: è quello che si propone, per questa settimana, la Men’s Health Week, un’iniziativa internazionale per la sensibilizzazione del pubblico sulla salute al maschile. Se è vero, infatti, che con la medicina di genere, la donna, spesso trascurata dalla ricerca scientifica e peggio curata, in alcuni casi, rispetto all’uomo, ha preso la sua rivincita, adesso è il maschio che ha bisogno di cure.
Adriana Bazzi
[email protected]
16 giugno 2009. -
digilando.
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CITAZIONETumori, gli uomini si ammalano di più
Eh, meno male...almeno qualcosa in cui siamo superiori alle donne.
Evvai!. -
cama-leo.
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CITAZIONE (digilando @ 16/6/2009, 16:09)CITAZIONETumori, gli uomini si ammalano di più
Eh, meno male...almeno qualcosa in cui siamo superiori alle donne.
Evvai!
Sì ma leggi bene: è perchè fate meno prevenzione... (te pareva..)
Sciattoni.... -
digilando.
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CITAZIONE (cama-leo @ 16/6/2009, 16:18)CITAZIONE (digilando @ 16/6/2009, 16:09)Eh, meno male...almeno qualcosa in cui siamo superiori alle donne.
Evvai!
Sì ma leggi bene: è perchè fate meno prevenzione... (te pareva..)
Sciattoni...
E mo' stmo a guarda' el pelo nell'ovo, un primato c'abbiamo, pure quello ce voi tòglie?
Eccheccazzi.... -
ilmarmocchio.
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ma le donne ci superano di nuovo
Un cuore modello femminile
Alla presentazione dei risultati del progetto "La donna di cuore", campagna di prevenzione promossa dalla SIC insieme ai supermercati COOP, si delinea un'altra tipologia di rischio cardiaco
Una donna su 3 muore a causa di una malattia cardiovascolare e dopo i 55 anni d'età le cardiopatie colpiscono il sesso femminile in maniera uguale se non superiore agli uomini. L'infarto in rosa è diagnosticato in ritardo, rispetto a quanto si verifica nell'uomo, perché si presenta con sintomatologia differente, ancora poco conosciuta. Sono alcuni degli aspetti che hanno spinto gli esperti della Società italiana di cardiologia (SIC) a mettere il cuore femminile al centro di un'indagine effettuata nei supermercati COOP fra ottobre 2007 e febbraio 2008. I risultati della ricerca sono stati presentati il 15 maggio a Roma durante una conferenza stampa. "Il dato che salta maggiormente agli occhi - ha spiegato Francesco Romeo, presidente di FIN SIC, il braccio operativo della società scientifica - è che il 71% delle oltre 4.600 donne visitate ha il colesterolo più alto rispetto ai valori desiderabili. Il 48% supera persino il valore già abbastanza allarmante di 200. In più, solo il 36% effettua attività fisica regolare e ben il 23% fuma, in media 10 sigarette al giorno. Forte allarme anche per sovrappeso e obesità: il 30% del campione ha problemi di peso, il 12% è obeso e l'1,1% è fortemente obeso. Tutti elementi che devono far riflettere sul fatto che, se per la metà sono i fattori genetici a influire sul rischio di malattie cardiovascolari, per l'altra metà contano i fattori ambientali, su cui si può e si deve intervenire". Nel corso dell'incontro il presidente uscente della SIC, Francesco Fedele ha colto l'occasione per lanciare un appello al viceministro alla Salute Ferruccio Fazio per rivedere e aggiornare le carte del rischio cardiovascolare. "Occorre una rivisitazione critica di queste carte - ha spiegato Fedele - alla luce dei dati che stanno emergendo in particolare sul mondo femminile. Le tabelle attualmente a disposizione, infatti, fanno abbassare il livello di guardia perchè sono state compilate sulla base di una popolazione che non corrisponde a quella di oggi e non tengono in considerazione le ultime conoscenze sul pericolo corso dalle donne in determinate condizioni, soprattutto nella fascia d'età 40-60 anni". "Le donne di oggi - ha aggiunto Francesco Romeo, - non sono più quelle di una volta, che stavano a casa ad aspettare i mariti: oggi hanno anche due lavori, sono sempre in attività e spesso stressate. Questo aumenta il rischio cardiovascolare e lo equipara a quello degli uomini". Le tabelle che utilizzano i medici per calcolare il rischio cardiovascolare del singolo paziente devono essere aggiornate con le più recenti evidenze scientifiche, soprattutto per quanto riguarda le donne.
2 cose :
1- le donne stavano meglio quando si stava peggio
2. cosa aspettiamo a sterminare gli uomini e i bambini che fanno lavorare di piu' le donne e cosi' gli viene lo stress ? Lazzaroni, delinquenti
Dunque, col maschilismo gli uomini si ammalavano di piu' delle donne, ora col femminismo si ammalano di piu' le donne. Che mondo.
Le donne di una volta non sono quelle di oggi. Che scoperte fa , la Scienza !!!
Ma... dubbio atroce.. e le donne di domani ?. -
ilmarmocchio.
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Ed eccovene un'altra
.
Giornale del Medico web
Bacheca > Fatti e Persone
16.06.2009
Più prevenzione e ascolto. La Mg dalla parte di Lei
di Rosanna Feroldi
Se si impegna, può migliorare. Secondo una ricerca
promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute
della donna (Onda) con il contributo di Philips, il grado
di soddisfazione delle donne italiane per i servizi offerti
dal Ssn sul fronte di prevenzione, diagnosi e cura,
ancorché sufficiente, è decisamente modesto. Il voto
medio si assesta su un poco entusiasmante 6,5. Primo motivo di malcontento, le
liste d’attesa, troppo lunghe per il 71,6% delle intervistate. Ma anche la
percezione di una scarsa disponibilità all’ascolto da parte dei medici (67%) e
ospedali poco attenti alle esigenze dei pazienti. Positivo, invece, il giudizio
sull’attività di prevenzione, alla quale oltre un terzo delle donne ha partecipato,
ritenendo gli screening molto utili (79,2%). Sollecitati da questi dati, abbiamo
chiesto a Raffaella Michieli dell’Area Salute della Donna della Simg quali sono
le aree critiche dell’offerta sanitaria al femminile e che cosa si sta facendo per
cercare di migliorarla.
Quali sono le esigenze di salute della donna che meritano maggiore
attenzione in Mg?
Nelle ragazze più giovani il primo aspetto da considerare è la prevenzione. In
questo senso non si può trascurare l’educazione alla sessualità, indirizzata a
evitare tanto malattie infettive e disturbi correlati quanto gravidanze
indesiderate, ma si deve anche allargare lo sguardo a questioni di salute più
generale, compresa la violenza fisica e psicologica, tutt’altro che rare, e spesso
subite in ambito domestico. è fondamentale, dunque, stimolare l’aderenza alle
vaccinazioni, non soltanto a quelle acquisite come quella contro la rosolia, ma
anche a quella contro l’Hpv, non obbligatoria ma fortemente raccomandata per
la prevenzione del cancro del collo dell’utero. Altrettanto importante è, poi,
iniziare a proporre interventi finalizzati alla prevenzione cardiovascolare già a
partire da questa fascia d’età, insistendo in particolare sugli stili di vita. E ciò
1 di 3 16/06/2009 23:32
Più prevenzione e ascolto. La Mg dalla parte di Lei... http://www.gdmonline.it/portal_aree/portal_aree_b...
perché, anche se finora oggetto dell’attenzione in questo ambito è stato
prevalentemente l’uomo, in Italia una donna su due muore a causa di una
patologia cardiovascolare, sebbene in età più avanzata, mentre la mortalità per
cancro della mammella è 1:29. Anche la prevenzione dell’osteoporosi va
intrapresa presto perché per avere una buona densità ossea a 50-60 anni è
fondamentale che la donna si sia nutrita adeguatamente e non sia stata troppo
magra da adolescente.
E nella donna adulta, in età fertile?
L’attenzione alla prevenzione deve essere mantenuta per tutta la vita, con
impegno crescente man mano che l’età avanza. Il Mmg dovrebbe impegnarsi
particolarmente nel promuovere la disassuefazione dell’abitudine al fumo, che
tra le donne è in costante aumento, trascinando al rialzo, oltre che tutta una
serie di complicanze cardiovascolari e metaboliche generali, anche l’incidenza
di Bpco e cancro polmonare. Vanno, poi, fortemente promosse l’esecuzione del
Pap test, dai 25 anni, e lo screening mammografico, dopo i 45. Oltre a ciò, di
fronte alla donna in età fertile vanno considerate la sicurezza, la tollerabilità e
l’appropriatezza delle cure farmacologiche. Qualunque donna che non si
avvalga di un metodo anticoncezionale affidabile deve essere considerata
potenzialmente incinta. Non le vanno, quindi, indicati farmaci che potrebbero
interferire con lo sviluppo fetale (così come bisogna evitare di sottoporla a
radiografie), mentre le deve essere raccomandata l’assunzione regolare e
continua di acido folico. La seconda ragione dell’“allerta farmacologica” è che le
donne assumono mediamente più medicinali degli uomini: non per “tendenza di
genere” o abitudine, ma perché, di fatto, esse sperimentano un maggior numero
di condizioni che li richiedono, dalla dismenorrea a cefalee, algie articolari,
depressione e ansia. Di questo fenomeno bisogna tener conto, sia perché le
donne sono più sensibili ai possibili effetti collaterali di ciascun farmaco assunto
sia perché il maggior numero di terapie concomitanti aumenta la probabilità di
interazioni sfavorevoli tra le stesse.
ALLA MEDICINA SERVE UNA SVOLTA "DI GENERE"
«Quando si parla di Medicina di genere» sottolinea Michieli «non ci si riferisce
soltanto a una Medicina che tenga conto di differenze fisiologiche e cliniche
legate all’ambito sessuale-riproduttivo, ma di tutta una serie di peculiarità della
vita della donna che hanno profonde implicazioni sul suo stato di salute e sul
benessere fisico e psicologico. In questo contesto, la salute delle donne, che nel
mondo sono tuttora le più povere, le meno istruite e quelle con minor reddito e
diritti civili, è l'indicatore del benessere di una società nel suo complesso. A 15,
30, 50 anni la donna ha esigenze e vive problemi di salute che i coetanei
maschi non sperimentano anche per ragioni del tutto slegate dagli equilibri
2 di 3 16/06/2009 23:32
Più prevenzione e ascolto. La Mg dalla parte di Lei... http://www.gdmonline.it/portal_aree/portal_aree_b...
ormonali e che, finora, sono stati perlopiù trascurati, impedendo alle pazienti di
ottenere una qualità di vita adeguata e di godere pienamente del proprio diritto
alla salute. Infatti, le donne italiane denunciano un cattivo stato di salute (8,3 vs
5,3%) e disabilità (6,1 vs 3,3%) più spesso degli uomini (Istat, 2008).
Consapevole di questa lacuna, la Simg si sta impegnando per favorire un
riorientamento culturale in grado di cogliere meglio anche i bisogni inespressi e
considerare nella loro reale importanza sintomi e segni di patologia o disagio.
Un aspetto correlato è la disponibilità all’ascolto, anche delle pazienti che
tornano in ambulatorio spesso, venendo classificate come depresse,
ipocondriache o “uterine”. Non è sempre così. Nella maggior parte dei casi la
donna che si rivolge al medico lo fa perché sta male, non perché ha un generico
bisogno di essere “coccolata”».
CRONICITA', PEGGIORE AL FEMMINILE
«Gli effetti delle malattie croniche sono più gravi nelle donne rispetto agli
uomini: sia perché la donna ha un’aspettativa di vita maggiore sia perché molte
patologie determinano nell’organismo femminile complicanze peggiori»
sottolinea Michieli. «In aggiunta, soprattutto sul fronte cardiovascolare, persiste
una maggiore difficoltà diagnostica. È dimostrato come, anche di fronte a segni
e sintomi sospetti, difficilmente il medico pensi in prima battuta a una patologia
cardiovascolare acuta, come farebbe nel caso di un uomo. Del resto è la
paziente stessa, per fattori culturali più che medici, a riferire un dolore toracico a
un problema senologico o gastrico piuttosto che cardiaco. La stessa disparità di
trattamento tra i sessi, è stata evidenziata nei ricoveri in acuto, durante i quali
alla donna interventi cardiologici come coronarografia e angioplastica sono
proposti in ritardo rispetto ai coetanei maschi. È un atteggiamento che va
cambiato perché, anche se non incide sulla mortalità, ha un forte impatto sul
livello di invalidità 16/06/2009 23:32
Tutte le donne che non usano l'anticoncezionale, SONO POTENZIALMENTE GRAVIDE.
E' un mondo pericoloso. E se si campa di piu' ci si puo' ammalare di piu'. Ma allora , vivere fa male. Per fortuna che c'e' la Scienza
Ma la gravidanza non sara' una malattia infettiva per essere cosi' pericolosa ?
Me ne andro' a letto, perche' mi sono spaventato abbastanza. -
Sandokan1317.
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Questi sono cani. Cioè a uno viene un tumore e loro dicono che fanno "scarsa prevenzione" . Anche dopo esser morti si deve esser derisi da questi ignobili...Questi insulsi che scrivono delle puttanate grandi come una casa ... Ma la scrivono una verità? Cioè, dopo che recentemente si è fatta una manifestazione femminile nazionale di donne che erano sopravvissute al tumore al seno (uno dei tumori più oggetto di ricerca e quindi più finanziato da enti , stato , regioni, associazioni etc.etc.... guarda caso...). Questi cani dicono che è colpa degli uomini? Questi grandissimi figli di puttana! Che fine di merda! Che razza di merda sti pennvendoli, che razza di merda! Pure sulla morte , pure sulla salvezza devono dire che la donna è meglio dell'uomo. . -
LesPaul.
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CITAZIONE (adangwin @ 16/6/2009, 15:05)http://www.corriere.it/salute/sportello_ca...44f02aabc.shtml
Tumori, gli uomini si ammalano di più
Fanno meno prevenzione e i rischi crescono del 60%.
Anche perché, per noi, la prevenzione non è gratuita ed a carico dello Stato, ma dobbiamo pagarcela. E senza alcun battage pubblicitario e furgoncini attrezzati all'uopo che girano tra le varie città.. -
madjakk.
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CITAZIONE (LesPaul @ 17/6/2009, 01:46)CITAZIONE (adangwin @ 16/6/2009, 15:05)http://www.corriere.it/salute/sportello_ca...44f02aabc.shtml
Tumori, gli uomini si ammalano di più
Fanno meno prevenzione e i rischi crescono del 60%.
Anche perché, per noi, la prevenzione non è gratuita ed a carico dello Stato, ma dobbiamo pagarcela. E senza alcun battage pubblicitario e furgoncini attrezzati all'uopo che girano tra le varie città.
A mia mamma hanno scoperto un tumore al seno in fase iniziale, fortunatamente guarito alla perfezione anche grazie al fatto che è stato scoperto molto presto, grazie a un controllo gratuito offerto dalla regione Piemonte a tutte le donne oltre una certa età. Fanno lo stesso anche con gli uomini, cioè per prostata ad esempio?. -
ilmarmocchio.
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@ Madjakk : ma noi uomini non facciamo prevenzione. Se moriamo, ben ci sta . -
Mercuria.
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Si ma come per le donne, anche gli uomini possono usufruire di servizi di prevenzione.
http://www.prevenzionetumoreprostata.it/#. -
ilmarmocchio.
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Era ora, se no oltre a essere piu' veloci e piu' deboli da spermatozoi, siamo anche morituri in anticipo. . -
Scienziato apocrifo.
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CITAZIONE (Mercuria @ 20/6/2009, 09:25)Si ma come per le donne, anche gli uomini possono usufruire di servizi di prevenzione.
http://www.prevenzionetumoreprostata.it/#
Peccato però che per la prevenzione dei tumori al seno (3-4 volte minori dei tumori alla prostata) ci sono miliardi spesi per visite e consulti che sono totalmente gratis (le donne non pagano neanche il ticket per tal visite), per la pubblicità informativa, per le spedizioni dei moduli informativi etc etc.
Per la prevenzione dei tumori prostatici e di tutte le malattie esclusivamente maschili, si spende meno di quanto si spende per la salvaguardia della foca monaca e 100.000 volte meno di quando si spende per il solo tumore al seno per le donne, ...e non parliamo di quanto si spende per i tumori all'utero.
Infine, tutti (o quasi) gli esami per la prevenzione e/o per la cura delle disfunzioni prostatiche sono a carico dell'uomo.
Questo è un altro plateale esempio di come UU e DD non sono trattati equamente, ovvero LA DONNA E' IL SESSO PRIVILEGIATO!!!!
. -
Mercuria.
User deleted
CITAZIONE (Scienziato apocrifo @ 20/6/2009, 09:45)CITAZIONE (Mercuria @ 20/6/2009, 09:25)Si ma come per le donne, anche gli uomini possono usufruire di servizi di prevenzione.
http://www.prevenzionetumoreprostata.it/#
Peccato però che per la prevenzione dei tumori al seno (3-4 volte minori dei tumori alla prostata) ci sono miliardi spesi per visite e consulti che sono totalmente gratis (le donne non pagano neanche il ticket per tal visite), per la pubblicità informativa, per le spedizioni dei moduli informativi etc etc.
Per la prevenzione dei tumori prostatici e di tutte le malattie esclusivamente maschili, si spende meno di quanto si spende per la salvaguardia della foca monaca e 100.000 volte meno di quando si spende per il solo tumore al seno per le donne, ...e non parliamo di quanto si spende per i tumori all'utero.
Infine, tutti (o quasi) gli esami per la prevenzione e/o per la cura delle disfunzioni prostatiche sono a carico dell'uomo.
Questo è un altro plateale esempio di come UU e DD non sono trattati equamente, ovvero LA DONNA E' IL SESSO PRIVILEGIATO!!!!
Anche la visita del link che ho postato è totalmente gratuita, ovviamente.
Quindi, una settimana all'anno, è possibile farsi controllare senza spendere un solo euro.
Come noi donne, dì'altronde, che non è che stiamo tutti i giorni a farci controllare utero e seno.
«Attraverso la Settimana di Prevenzione Andrologica – spiega Ciro Basile Fasolo, coordinatore della Commissione della Settimana della Prevenzione Andrologica – vogliamo favorire la diagnosi precoce e la cura di problemi legati alla sfera sessuale e spesso sottovalutati, quali ad esempio il calo del desiderio, l’eiaculazione precoce, la disfunzione erettile o le infezioni sessuali, oltre che informare la popolazione sui fattori che possono mettere a rischio la salute del maschio». L'obiettivo di questa edizione è anche quello di raccogliere informazioni, attraverso un questionario, sulla conoscenza che gli italiani hanno del rapporto tra corretta alimentazione, benessere sessuale e fertilità. Per individuare il centro più vicino per effettuare la visita gratuita, è possibile contattare il numero verde 800.999.277 o il sito
. -
Scienziato apocrifo.
User deleted
CITAZIONE (Mercuria @ 20/6/2009, 09:53)CITAZIONE (Scienziato apocrifo @ 20/6/2009, 09:45)Peccato però che per la prevenzione dei tumori al seno (3-4 volte minori dei tumori alla prostata) ci sono miliardi spesi per visite e consulti che sono totalmente gratis (le donne non pagano neanche il ticket per tal visite), per la pubblicità informativa, per le spedizioni dei moduli informativi etc etc.
Per la prevenzione dei tumori prostatici e di tutte le malattie esclusivamente maschili, si spende meno di quanto si spende per la salvaguardia della foca monaca e 100.000 volte meno di quando si spende per il solo tumore al seno per le donne, ...e non parliamo di quanto si spende per i tumori all'utero.
Infine, tutti (o quasi) gli esami per la prevenzione e/o per la cura delle disfunzioni prostatiche sono a carico dell'uomo.
Questo è un altro plateale esempio di come UU e DD non sono trattati equamente, ovvero LA DONNA E' IL SESSO PRIVILEGIATO!!!!
Anche la visita del link che ho postato è totalmente gratuita, ovviamente.
Quindi, una settimana all'anno, è possibile farsi controllare senza spendere un solo euro.
Come noi donne, dì'altronde, che non è che stiamo tutti i giorni a farci controllare utero e seno.
«Attraverso la Settimana di Prevenzione Andrologica – spiega Ciro Basile Fasolo, coordinatore della Commissione della Settimana della Prevenzione Andrologica – vogliamo favorire la diagnosi precoce e la cura di problemi legati alla sfera sessuale e spesso sottovalutati, quali ad esempio il calo del desiderio, l’eiaculazione precoce, la disfunzione erettile o le infezioni sessuali, oltre che informare la popolazione sui fattori che possono mettere a rischio la salute del maschio». L'obiettivo di questa edizione è anche quello di raccogliere informazioni, attraverso un questionario, sulla conoscenza che gli italiani hanno del rapporto tra corretta alimentazione, benessere sessuale e fertilità. Per individuare il centro più vicino per effettuare la visita gratuita, è possibile contattare il numero verde 800.999.277 o il sito
Non una settimana all'anno, ma una settimana "quest'anno". Percè negli anni passati non c'era.
Ma ne vogliamo parlare più seriamente?
Credi veramente che in UNA settimana sia possibile visitare 30 milioni di italiani?
Credi forse che le visite al seno per le donne si facciano una sola settimana all'anno?
Ci sono reparti dedicati TUTTO L'ANNO alle visite al seno!!!
e cosa dire dei soldi spesi per pubblicizzare quest'iniziativa? e di quelli che si spendono per pubblicizzare i tumori femminili?.