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silverback.
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Un altro buon motivo per cui bisogna augurarsi che le femmine vengano liberate al più presto dal fardello della maternità è questo...
Così, magari, oltre a poter fare liberamente carriera [...], esse potranno *svolgere lavori pesanti come il muratore, il marmista, il carpentiere, il manovale, etc.; eguagliare, e chissà, superare gli uomini in quanto a mortalità sul posto di lavoro, e andare in pensione più tardi degli stessi*, visto e considerato che le Elette vivono mediamente 6/7 anni di più rispetto ai "poveri maschietti"... (... campa cavallo che l'erba cresce...
).
Non è nemmeno da escludere che le femmine fondino (finalmente...
) una società di sole lesbiche... loro da una parte, noi dall'altra... Eh sì, quello che verrà sarà davvero un gran bel mondo...
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L'ECONOMIA CENTRO - inserto de Il Corriere dell'Umbria, venerdì 24 giugno 2005
"Mamma in carriera - In Europa non si può"
SONDAGGIO/Per oltre il 50% dei lavoratori europei la ragione principale
di discriminazione delle donne sul luogo di lavoro è il desiderio di maternità
di Silvia Zanella*
Cosa ostacola le donne a percorrere la via verso il successo professionale? Monster, sito specializzato nella ricerca di personale su Internet, ha affrontato questo tema in un'indagine condotta interamente online in Italia, Germania, Gran Bretagna, Svezia, Belgio, Irlanda, Olanda e Svizzera cui hanno risposto oltre 17.600 visitatori. I risultati ottenuti sembrano indicare che, ancora nel XXI secolo, se il giusto bilanciamento tra vita privata e lavorativa è un obiettivo arduo per ogni lavoratore, diventa una vera chimera per le donne. In particolare, avere figli e ottenere una carriera di successo sembrano essere valori difficilmente conciliabili, secondo la maggioranza delle risposte registrate dal Monster Meter (50,2%).
Una situazione preoccupante
La situazione assume toni ancor più preoccupanti se si pensa che la seconda risposta più selezionata è che siano meri pregiudizi dovuti al sesso a rappresentare il peggior ostacolo per l'ascesa professionale delle donne (22,5% delle risposte ricevute), a cui bisogna aggiungere che quasi il 9% ritiene che l'ostacolo più grande alla carriera delle lavoratrici sia la maggiore sensibilità mostrata al lavoro e il 5% che pensa che sia il salario la ragione di discriminazione. Il dato residuale e assolutamente minoritario delle opinioni espresse (solo il 13,5%), ritiene che non esistano discriminazioni e che, quindi, le donne abbiano le stesse opportunità dei colleghi maschi.
In Italia le cose peggiorano
E i lavoratori e jobseekers italiani come hanno risposto? Sono pervenute 1.454 opinioni, e una percentuale superiore alla media europea sembra indicare che sono proprio gravidanza e bambini il maggior ostacolo alla carriera in rosa (54,6% contro una media del 50,2%). Meno del 20% degli italiani pensa che l'impedimento maggiore sia la difficoltà a essere considerata allo stesso modo di un uomo (19,7% contro una media del 22,6%). A seguire, piuttosto in linea con la media europea, coloro che ritengono che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini (12,6% contro 13,5%) e che il più grosso ostacolo, sia la maggiore sensibilità mostrata sul posto di lavoro (8,9%, pari alla media europea) e chi pensa che le differenze salariali siano la ragione più grave di discriminazione (4,3% contro 4,9%).
"Anche se siamo entrati nel nuovo millennio, pare che in Europa si continuino ad assegnare gli incarichi di responsabilità secondo schemi ormai obsoleti nel mondo del lavoro o, peggio ancora, basandosi su pregiudizi e preconcetti", ha commentato Nicola Rossi, marketing director di Monster.it, interpretando i risultati del sondaggio.
"Mi pare particolarmente significativo e preoccupante che queste opinioni siano state espresse da persone che hanno per la maggior parte 25-35 anni, una cultura e un reddito medio-alti. E, sempre per la maggior parte, hanno due-cinque anni di esperienza lavorativa. Quindi, hanno avuto modo di verificare nella propria esperienza quali e quante siano le discriminazioni nel luogo di lavoro".
Risultati unformi in Europa
Tutti gli otto paesi paesi partecipanti hanno espresso opinioni molto simili. Circa 17.600 partecipanti della Germania, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Belgio, Irlanda, Olanda e Svizzera hanno risposto alla domanda "Quale pensi che sia il più grande ostacolo per le donne in carriera?". Le risposte registrate in ogni paese sono state uniformi. Secondo la metà degli intervistati il difficile compromesso tra la famiglia e la professione è il più grande killer della carriera. Le percentuali sono superiori al 40% nella maggior parte degli stati. Secondo gli intervistati, la seconda ragione che intralcia la carriera delle donne è la difficoltà a essere considerate alla pari dei colleghi uomini. In Svezia, Germania, Belgio e Svizzera circa un quarto degli intervistati è convinto che questo sia il problema principale. Gli irlandesi, invece, sembrano essere particolarmente progressisti per quanto riguarda le pari opportunità: solo il 10,8% crede che gli uomini trovino difficile accettare le donne come loro pari nell'ambiente di lavoro. E, a conferma di questo atteggiamento, il 15,9% degli irlandesi partecipanti al sondaggio crede che gli uomini e le donne abbiano le stesse opportunità, percentuale inferiore solo a quella registrata in Inghilterra (20,5%), Germania e Svezia.
*www.monster.it
GLI OSTACOLI PER LE DONNE IN CARRIERA
Gravidanza e bambini - 50,2%
Difficoltà a essere considerate pari agli uomini - 22,5%
Nessuno, le donne hanno le stesse opportunità degli uomini - 13,5%
Una maggiore sensibilità mostrata sul posto di lavoro - 8,9%
Uno stipendio uguale a quello degli uomini - 4,9%
Fonte:www.monsteritalia.it
P.S.: Chissà, è possibile che un giorno, per non subire più alcuna discriminazione dai "porci uomini" e per essere loro pari (superiori?...) in tutto e per tutto, le femmine si faranno trasformare in maschi da qualche mago (maschio?...) dell'ingegneria genetica...
Edited by silverback - 9/2/2006, 22:42
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