LE DONNE NON MI PIACCIONO PIU’. SOPRATTUTTO QUELLE OLIMPICHE

Un'altro che s'è rotto le palle ^_^

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  1. Motociclista
     
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    http://www.lamescolanza.com/Clan/ledonneno...%B9=150808.html

    Confesso: le donne non mi piacciono più, almeno non quanto mi piacevano una volta.
    In particolare in questi giorni non mi piacciono le donne che trionfano alle Olimpiadi, proposte e accolte con fiumi di insopportabile retorica. Addirittura Dacia Maraini (sul Messaggero di ieri) arriva a scrivere che i successi di queste donne contrastano la potenza della guerra. E sostiene – proposito nobile ma insulso, come la maggior parte dei propositi nobili e irrealistici – che durante le Olimpiadi le guerre dovrebbero essere sospese. Perché no? E chi ci vieta di esigere che le inattese vittorie femminili facciano sparire anche la fame nel mondo, la pedofilia, le malattie estreme e quant’altro di orrendo succede in questo sporco mondo, prima, durante e dopo le noiosissime manifestazioni olimpiche? Vero: nell’antica Grecia le guerre erano sospese, durante le Olimpiadi. Tregua! Ma il mondo era un po’ meno complicato di quello di oggi, un po’ più logico e ordinato, per non dire migliore: ad esempio, come la stessa Maraini ricorda, alle gare olimpiche atlete, giustamente per quell’epoca non c’erano; e non furono ammesse neanche nella prima edizione delle Olimpiadi moderne, da quel brav’uomo di De Coubertin. Dacia, mi è difficile trovare un filo logico conduttore tra la neovalenza femminile nello sport e la sparizione di lacrime nella valle terrestre!

    Nell’antica Grecia e (purtroppo) un po’ meno al tempo di De Coubertin il posto delle donne era a casa: il cosiddetto focolare, il marito, i figli, la famiglia, la cucina, gli obblighi e i piaceri coniugali. Se davvero - sottolineo se - vogliamo tuffarci nelle tentazioni della retorica, sarà impopolare, ma anche cosa spontanea e sincera, evocare con nostalgia quella – sublime - condizione femminile: temo, irrecuperabile. Almeno in un mondo retoricamente immaginario, non era, non sarebbe ancora preziosa (socialmente) la figura della donna che bada ai figli e alla casa, mentre l’uomo si batte contro gli orrori e le asprezze della vita quotidiana?

    Ma no, le donne hanno voluto di più. E lo hanno avuto. Fastidio insopportabile è però dover accettare che al di là dei loro privilegi naturali (vivono di più, hanno la possibilità – e significherà pur qualcosa! – portare in grembo le vite future!) e di quelli conquistati senza motivazione (chissà perché, ad esempio, vanno in pensione cinque anni prima di noi poveri strizzatissimi maschi), sì, fastidio insopportabile è dover ascoltare che la loro egemonia nello sport è addirittura una lezione di buona vita. E perché? Fanno già il soldato, il poliziotto, il carabiniere, l’avvocato, il magistrato, il medico…e ora vincono qualche medaglia. Embè? Dove sta il miracolo? Fisicamente assomigliano sempre di più ai maschi, hanno muscoli grossi così, una ferocia agonistica non inferiore, sotto il pube chissà quale misterioso mix ormonale nascondono: che c’è ormai di strano? Se – contro la saggezza degli antichi greci e dell’illuso de Coubertin – abbiamo loro concesso l’accesso ad Olimpia, normale che si battano e che provino a vincere; e che qualche volta ci riescano.

    Quanto a me, questa donna moderna non mi piace più. Mia moglie dice che la donna moderna cerca altrove il successo perché annoiata e oppressa; il focolare non basta più. Ovviamente, dice mia moglie, la colpa è del maschio, che non ha saputo preparare per la sua femmina un mondo accogliente e gradevole, altrimenti il focolare sarebbe stato sufficiente. (Vorrei ricordare, per puro veleno: contro mia moglie, come ho raccontato qui, un mese fa avevo dovuto battermi per la vita: perché io avevo presagito il mio infarto e le chiedevo di chiamare un’ambulanza…lei mi consigliava di star tranquillo e di mettermi a letto per un po’ di riposo, che – ad ascoltarla – sarebbe diventato eterno).

    Castratemi, odiatemi, sbeffeggiatemi – oh ferocissime donne di oggi. Ma io rimpiango quelle di una volta. Mi raccontano che mia nonna, un giorno d’estate a Luchon (sì, quella cittadina francese dove si fa tappa nel Tour, di solito arrivando da Pau, dopo le scalate di improbe montagne) invitò a cena le amiche francesi: il limone da strizzare sulle pietanze era proposto avvolto in un retino, in modo da evitare che i semi dessero fastidio al palato degli ospiti. Lei stessa preparava il retino, con il tulle che si usa per i confetti. Le amiche francesi furono deliziate da quella finezza, una tra tante. Molto raramente ho trovato questa attenzione, nelle case e anche nei grandi ristoranti.

    Quel retino – per me – vale più del podio aureo della nuotatrice Federica Pellegrini, della schermitrice Valentina Vezzali, della judoka Giulia Quintavalle e dell’ultima arrivata Chiara Cainero, quella che ha vinto nel tiro a volo. Nella retorica contribuisce alla creazione di un mondo senza guerra, nella mia metafora temo che nel suo mirino ci siamo soprattutto noi, noi maschi, allo stremo anche alle Olimpiadi.
     
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  2. Milo Riano
     
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    Nota: l' articolo è di Cesare Lanza.

    (andrebbe spostato in Links, Articoli,... ^_^)
     
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  3. LesPaul
     
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    CITAZIONE (Milo Riano @ 20/4/2009, 20:00)
    Nota: l' articolo è di Cesare Lanza.

    (andrebbe spostato in Links, Articoli,... ^_^)

    procedo!!!

    Ho mandato una mail per complimentarmi con lui
     
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2 replies since 20/4/2009, 14:37   290 views
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