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adangwin.
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di Maria Giovanna Maglie
Meglio il Califfo dei femministi
Giù le mani dal califfo. Non è colpa sua se la festa della donna, domani 8 marzo, è diventata una patetica pantomima, e la mimosa una vorrebbe sbatterla in faccia all’offerente/i. Almeno lui, Franco Califano, anni settanta senza rimorsi, il suo essere un maschio tradizionale, misogino e utilizzatore della femmina a puro scopo di sesso e piacere, lo ha sempre dichiarato, anzi rivendicato, molte volte con compiacimento sarcastico, qualche volta con consapevolezza triste. Così le millesettecento donne che sostiene, non smentito quando fa nomi e cognomi, di avere avuto, sapevano con chi avevano a che fare.
Un maschilista tronfio e disilluso è sicuramente meglio della schiera di finti femministi mosci che ci predicano ogni giorno, a noi donne, com’è che dobbiamo comportarci per non tradire noi stesse, e intanto ci fregano il posto di direttore, rettore, ministro vero, e carriere andando. Un esempio per tutti della categoria dolente? Il solito Michele Serra, che stabilisce da la Repubblica chi sta al femminismo e chi no.
Ma la polemica è ancora più speciosa se si riflette sulla sua costruzione. Martedì scorso Franco Califano è andato a tenere una lezione all’università di Roma Tre, invitato dagli studenti di Azione Universitaria. Grande performance, successo da stadio, qualche battutaccia sulle femmine possedute, lesa maestà patita dalla rumorosa componente di sinistra che affligge quell’ateneo tanto fra gli studenti che soprattutto nel corpo insegnante hanno preparato il terreno per lo scandalo. Poco dopo infatti si apprende che il cantante, che fa giustappunto il cantante, terrà un concerto l’8 marzo, giornata mondiale della donna, col patrocinio del comune di Roma.
La sede dell’evento sarà Villa Lazzaroni, nel IX municipio, dove si trova il parco della Caffarella. È qui che, apprendiamo dalla stampa puntuta, che il giorno di San Valentino, una ragazzina è stata stuprata. Califano è uno stupratore? No, è un cantante, e a quanto è dato sapere dalle millesettecento non si sono levate denunce. Peggio, non è stata neppure avvertita la presidente di municipio, Susy Fantino, femminista e manco a dirlo orgogliosamente comunista, che nello stesso giorno ha organizzato una mobilitazione straordinaria, dalle 11 al tramonto, contro la violenza sulle donne. La polemica è servita.
Di chi è stata, si chiedono gli scandalizzati, l’idea di affidare a Califano la ricorrenza? È dell’assessore alla Cultura, Umberto Croppi, che ha voluto rendere omaggio a «un maestro di vita e di poesia». Si può obiettare sulla vita, non sulla poesia. Immediato il coro delle proteste. La mitica Fantino dichiara: «Se il tenore della manifestazione di Villa Lazzaroni sarà quello dell’incontro che il “maestro” ha tenuto ieri con gli studenti di Roma 3, ci domandiamo: è questa la proposta culturale dell’assessore Croppi? Una proposta culturale che fa delle donne oggetti da collezionare».
Di «offesa» alle donne e alla città parla Adriana Spera, della segreteria romana del Prc. «Dopo l’imposizione del menù quaresimale, un’altra offesa alla sensibilità della comunità cittadina»", dichiara l’esponente di Rifondazione. «Come donne della città - continua Spera - ci sentiamo offese da una tale iniziativa. Pensare di celebrare l’8 marzo con un concerto di un autore le cui canzoni narrano sempre di una donna-oggetto l’iniziativa è tanto più grave, laddove si propone in un territorio spettatore dell’ennesima violenza sessuale dai contorni non ancora chiari».
Hanno arrestato la signora Spera per manifesta stupidità? No, anche perché Gemma Azuni e Monica Cirinnà, consigliere comunali rispettivamente di Sinistra Democratica e Pd, si preparano a entrare in Campidoglio con i cartelli «Califano, not in my name», e tale Action, movimento di lotta per la casa, sottolinea che «una scelta “machista” ci appare davvero inopportuna e poco felice, fermo restando l’apprezzamento all’artista». Fermo restando. A sera si svegliano anche alcune esponenti del centrodestra, disturbate dal califfo al viagra.
Che noia, quasi quasi rivaluto San Valentino.. -
nicolekidmanvogliosposarti.
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vorrei mandare a tutte le femministe e i femministi una valanga di parole che per rispetto del forum non posso scrivere.
califano è uno dei più grandi cantautori italiani.un autore grandissimo,musicalmente impeccabile,con una sensibilità musicale che pochi hanno.
io propongo oggi di partire per roma e andare tutti a vedere il concerto del grande califfo alla faccia delle femministe.
queste qua ascoltassero la musica di uno dei grandissimi della musica italiana invece di stare sempre a protestare per senza motivo.
spero che oggi si riempia di gente e di pubblico di modo da fargli vedere a tutte/i questi.
W IL CALIFFO. -
TullioConforti.
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Califano e´ un mito.QUOTEHo una chitarra
per amica
e con voce malandata
canto e suono
la mia liberta'
se sono triste
canto piano
se sono in forma
suono forte
cosi' affronto
la mia sorte
se non amo
grido abbasso
anche se non
mi e' concesso
dico sempre quello
che mi va'
se voglio un corpo
e un po' d'affetto
faccio un giro
cerco un letto
e una donna
che ci sta'.
Chi mi vuole
prigioniero
non lo sa' che
non c'e' muro
che mi stacchi
dalla liberta'
liberta' che ho
nelle vene
liberta'
che mi appartiene
liberta' che e'
liberta'...
Vivo la vita
cosi' alla giornata
con quello che da'
sono un artista
e allora mi basta
la mia liberta'
da una finestra
si affaccia una
donna
che un sorriso mi fa
e' una di quelle
ma e' bella e
stasera mi va'
passo un'ora
in sua compagnia
e poi vado via...
non mi fido
di nessuno
sono rosa e
crisantemo
suono e canto
la mia liberta'
se sono triste
suono piano
se sono in forma
canto forte
cosi' affronto
la mia sorte
una donna innamorata
anche quella
piu' pulita
prima o poi
le corna te le fa'
tanto vale
andare avanti
e trattare
con i guanti
solo questa
liberta'.
Vivo la vita
cosi' alla giornata
con quello che da'
sono un artista
e allora mi basta
la mia liberta'
da una finestra
si affaccia una
donna
che un sorriso mi fa
e' una di quelle
ma e' bella e
stasera mi va'
passo un'ora
in sua compagnia
e poi vado via...
Na.. na.. na..
na.. na..
na.. na.. na.. na..
na.. na.. na..
na.. na.. na..
na.. na.. na...
.