Donne stuprate in Italia e nel mondo

alcune cifre "realistiche"...

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    Stando ai mezzi di informazione le donne stuprate in Italia ammontano a circa 400 o 500 milioni. Nel mondo invece dovrebbero essere sui 700 o 800 miliardi...
     
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    Le statistiche ufficiali asseriscono che 14 milioni di donne in Italia sarebbero state picchiate. 14 milioni di donne sono più della metà delle donne adulte italiane...
    Quante donne storpiate vedete per strada? Io non ne vedo manco una...
     
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  3. silverback
     
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    CITAZIONE (Giubizza @ 14/2/2009, 19:00)
    Le statistiche ufficiali asseriscono che 14 milioni di donne in Italia sarebbero state picchiate. 14 milioni di donne sono più della metà delle donne adulte italiane...
    Quante donne storpiate vedete per strada? Io non ne vedo manco una...

    Non solo: quando vai in giro per la tua città, quante donne con lividi in faccia, naso rotto e occhi tumefatti vedi...?
    Solitamente, dalle mie parti sono in formissima.
     
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  4. bartali
     
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    CITAZIONE (silverback @ 14/2/2009, 19:35)
    CITAZIONE (Giubizza @ 14/2/2009, 19:00)
    Le statistiche ufficiali asseriscono che 14 milioni di donne in Italia sarebbero state picchiate. 14 milioni di donne sono più della metà delle donne adulte italiane...
    Quante donne storpiate vedete per strada? Io non ne vedo manco una...

    Non solo: quando vai in giro per la tua città, quante donne con lividi in faccia, naso rotto e occhi tumefatti vedi...?
    Solitamente, dalle mie parti sono in formissima.

    A me non sembrano neanche timorate di prenderle, anzi... spesso provocano pesantemente.
     
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  5. silverback
     
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    CORRIERE DELL'UMBRIA, 14/2/2009

    La violenza sulle donne ha radici socio-culturali

    PERUGIA - La violenza sulle donne è stata al centro di un
    incontro organizzato dal Centro pari opportunità della regione, con
    la collaborazione dell'associazione "Federcasalinghe" - Donne europee".
    "Spesso basata su un ideale sessuale che vede la
    supremazia dell'uomo sulla donna
    - ha spiegato
    la presidente del Centro pari opportunità Daniela Albanesi -
    la violenza è propria del genere maschile e oggi più che
    mai è vitale nella nostra società e nei nostri sistemi di potere"
    .
    In qualità di presidente dell'associazione "Federcasalinghe -
    Donne europee", Lidia Torlone ha espresso "solidarietà
    alle sette milioni di donne che in Italia hanno subìto violenze,
    di cui il 93 per cento dei casi non ha mai esposto denuncia
    a causa della vergogna e della paura"
    .
    Ad approfondire l'argomento è stato Gaetano Mollo, docente
    di filosofia dell'Università di Perugia, il quale ha delineato gli
    elementi fondamentali dai quali scaturisce la violenza maschile:
    la paura, la frustrazione e l'odio:"Caratteristiche che possono
    indurre la persona a desiderare la prevaricazione sul genere
    femminile, per le quali è necessaria una prevenzione di
    tipo socio-culturale"
    . Precauzioni che il docente universitario
    auspica all'interno del processo formativo del soggetto, il quale
    "deve essere educato alla reciprocità, cioè a sconfiggere il
    circolo vizioso della violenza lavorando sulla paura per far evolvere
    una forma mentis che ancora oggi dimostra di essere separatista
    all'interno del rapporto uomo-donna"
    . L'attenzione alla prevenzione
    e, più in generale, ai valori dell'essere umano è stata condivisa da
    Teresa Bruno, psicoterapeuta dell'associazione "Artemisia" di Firenze,
    che ha aggiunto una particolarità al dibattito: la violenza posta come
    problema invisibile.
    "L'essenza della violenza sulle donne è proprio la parte più invisibile
    di questo tema, che spesso ricade su una visione scontata di noi donne
    in rapporto agli uomini"
    . Una forma culturale che ancora oggi pone
    il genere femminile su un piano di inferiorità rispetto a quello maschile.


    Antonio Torrelli
     
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  6. silverback
     
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    DONNAMICA, n. 6 novembre/dicembre 2008
    Periodico free press di informazione femminile
    Direttore responsabile: Chiara Damiani
    Registrazione n. 2 del 18/02/2008 al registro stampa
    periodici del tribunale di Terni


    Editoriale
    di Chiara Damiani.

    La mattanza continua. La cronaca incalza. La spaventosa
    routine quotidiana delle aggressioni e dei femminicidi è in
    progressiva accelerazione. E l'Umbria che già vanta il triste
    primato delle morti bianche si appresta a salire ai primi posti
    della graduatoria nazionale per l'uccisione reiterata di donne.
    Un'incontrollata violenza di genere si sta abbattendo ed
    espandendo nella nostra comunità. "Donnamica", con la
    collaborazione di donne esperte nel settore, vuole interrogare
    le coscienze su questo tema e rappresentare anche un pesante
    atto d'accusa nei confronti delle istituzioni e degli amministratori
    che avrebbero potuto fare molto di più e più in fretta per aiutare
    le donne vittime di violenza
    . Vogliamo parlare del lavoro delle
    donne? Parliamone. Negli articoli che vi segnaliamo a pagina 8
    e a pagina 14 leggerete cosa "significa" il lavoro delle donne.
    Attenzione. Non è solo un tema relativo alla parità, ma secondo
    noi è un'esigenza socio-economica che frena lo sviluppo del
    nostro Paese. Non ci sono solo questi dati a parlare:"Oggi le
    donne occupate in Italia sono solo il 45% e le donne dirigenti di
    prima fascia superano il 19% nel pubblico impiego, mentre nel
    privato su 100 dirigenti 95 sono uomini e soltanto 6 sono donne"
    .
    Ci sono anche questi e gridano vendetta!! L'ultimo rapporto Istat
    parla di una crescita occupazionale in Italia dell'1,2%. Ma, approfondendo,
    risulta che a crescere è solo il lavoro part-time e precario, in particolare
    femminile. Sono più del 30% le donne occupate che in seguito alla
    nascita del primo figlio decidono di uscire dal mondo del lavoro.
    Molte donne poi risultano scoraggiate, tanto da non cercare un
    impiego. Mi pare evidente, c'è qualcosa che non va. Studi dell'Ocse,
    confermati dall'Unione Europea, dicono che "il lavoro femminile
    non è un ostacolo alla maternità: i paesi che hanno alti tassi di
    occupazione femminile investono in politiche di conciliazione e sviluppo
    dei servizi registrando livelli più alti di natalità"
    . Insomma, ci pare
    di capire che più si lavora più si fanno figli. Un'equazione che in Italia
    però non vale affatto!





    P.S. Per la cronaca, Terni è una di quelle città dove l'omicidio è un reato quasi inesistente.
    Non solo: in Umbria non esiste una criminalità autoctona.
     
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  7. Federicaax
     
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    CITAZIONE (Giubizza @ 14/2/2009, 19:00)
    Le statistiche ufficiali asseriscono che 14 milioni di donne in Italia sarebbero state picchiate. 14 milioni di donne sono più della metà delle donne adulte italiane...
    Quante donne storpiate vedete per strada? Io non ne vedo manco una...

    Mi sembrano statistiche troppo esagerate. Siamo in italia non in un paese islamico dove li le donne subiscono veramente violenze.
    Molte violenze fisiche nn lasciano storpie sono anche semplici sberle xo nn penso che la metà delle donne sn state pikkiate..ma dv siamo?
    io nn sn mai stata pikkiata..sembra quasi un invenzione femminista x dire che tt gli uomini sn violenti.
    ANCHE SE al centro delle cronache spesso ci sono tante donne morte per mano dei mariti, questo nn saprei cm spiegarmelo.
     
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    Perché nei paesi islamici le donne subiscono violenze? Boh.
     
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  9. TullioConforti
     
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    QUOTE
    ANCHE SE al centro delle cronache spesso ci sono tante donne morte per mano dei mariti, questo nn saprei cm spiegarmelo.

    Faccio una ipotesi.

    Volevano divorziare?
    Prendendosi soldi figli casa e amante negro?
     
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  10. Federicaax
     
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    CITAZIONE (TullioConforti @ 15/2/2009, 23:00)
    CITAZIONE
    ANCHE SE al centro delle cronache spesso ci sono tante donne morte per mano dei mariti, questo nn saprei cm spiegarmelo.

    Faccio una ipotesi.

    Volevano divorziare?
    Prendendosi soldi figli casa e amante negro?

    Leggendo le cronache spesso vengono uccise quando c'entra il divorzio o adesso sono gli ex fidanzati ad uccidere e perseguitare..c'è qualcosa che non si sopporta quando una donna vuole divorziare..pensi che è colpa della legge discriminante x gli uomini?
    Perchè l'uomo ha paura del divorzio?
    sarà colpa della legge ke nn c'è no?
    se cambiassero la legge ci sarebbero meno donne uccise?
    cmq vabbe apparte gli scherzi la violenza quella vera e nn inventata è brutta e nessuno uomo e dona che sia deve sentirsi legitiato a uccidere xke nn gl ista bene un a cosa :)
     
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  11. juliya
     
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    CITAZIONE (Federicaax @ 15/2/2009, 22:36)
    ANCHE SE al centro delle cronache spesso ci sono tante donne morte per mano dei mariti, questo nn saprei cm spiegarmelo.

    ah sì? non lo sapevo... se il mio ipotetico marito, mi lasciasse per una rumena o polacca, e si prendesse casa, figli e il mantenimento, credo che il film "Un giorno di ordinaria follia ", potrebbe essere la mia storia.... ancora a dire che c'è un qualcosa nell'uomo che non accetta, quando una donna lo lascia?! ma senza una donna che si è rivelata una rompipalle, credo che ogni uomo stia meglio ...con il divorzio si chiude il rapporto, ma mica il portafoglio del ex marito!
     
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  12. Federicaax
     
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    CITAZIONE (juliya @ 15/2/2009, 23:20)
    CITAZIONE (Federicaax @ 15/2/2009, 22:36)
    ANCHE SE al centro delle cronache spesso ci sono tante donne morte per mano dei mariti, questo nn saprei cm spiegarmelo.

    ah sì? non lo sapevo... se il mio ipotetico marito, mi lasciasse per una rumena o polacca, e si prendesse casa, figli e il mantenimento, credo che il film "Un giorno di ordinaria follia ", potrebbe essere la mia storia.... ancora a dire che c'è un qualcosa nell'uomo che non accetta, quando una donna lo lascia?! ma senza una donna che si è rivelata una rompipalle, credo che ogni uomo stia meglio ...con il divorzio si chiude il rapporto, ma mica il portafoglio del ex marito!

    Concordo! Ci dovrà pur essere un modo per eliminare il mantenimento alla moglie..anche se il mantenimento dei figli penso non sia bello non affidaglielo visto che i figli sono sempre del padre..ma il mantenimento alla moglie è un abominio!e poi oggi le donne lavorano tutte..ke senso ha?
     
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    Lupus in fabula

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    se cambiassero la legge ci sarebbero meno donne uccise?

    Per me quella delle donne uccise dagli ex è (ed è sempre stata) una problematica molto seria, si tratta di vere e proprie tragedie che distruggono non una, ma più famiglie ogni volta che accadono (i genitori, ad esempio). Su questo problema, se ci fosse reale volontà di risolvere, ci dovrebbe essere un serio dibattito pubblico, in cui poter ascoltare le motivazioni vere di ambo le parti in causa.
    Invece nei dibattiti pubblici la solfa è sempre la stessa: è colpa di lui e basta, ed occorre punire lui. Io continuo a domandarmi come si faccia a punire un uomo morto (i più si suicidano).
    Altro segnale che viviamo in una strana epoca.
    Non sarebbe più logico domandarsi seriamente cosa possa indurre un uomo a ritenere la propria vita finita nel momento in cui lei decida di divorziare? Troppo difficile!?
     
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  14. Federicaax
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 15/2/2009, 23:34)
    CITAZIONE
    se cambiassero la legge ci sarebbero meno donne uccise?

    Non sarebbe più logico domandarsi seriamente cosa possa indurre un uomo a ritenere la propria vita finita nel momento in cui lei decida di divorziare? Troppo difficile!?

    Si infatti mi chiedo anche io questo. E di continuo..
    La classe sociale penso che nn centri come vogliono i media farci credere. Si potrà fare una legge che nel futuro possa evitare le stragi famigliari?
     
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    Lupus in fabula

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    Concordo! Ci dovrà pur essere un modo per eliminare il mantenimento alla moglie..anche se il mantenimento dei figli penso non sia bello non affidaglielo visto che i figli sono sempre del padre..ma il mantenimento alla moglie è un abominio!e poi oggi le donne lavorano tutte..ke senso ha?

    Per fortuna non ho mai vissuto questa brutta esperienza, però on penso che sia solo il problema dell'assegno di divorzio (quello ai figli è cmq giusto), penso piuttosto che siano una serie di fattori che inducono l'uomo in questione a on vedere di fronte a sè la possibilità di rifarsi un'esistenza degna di questo nome.
    Il numero dei senzatetto sta aumentando molto e la maggioranza pare siano uomini divorziati.
    Ecco, forse alcuni pensano che la vita da barboni non valga la pena d'essere vissuta.
    Potrebbe darsi, eh. Ma i ns governanti hanno fior di tecnici a disposizione, tra psicologi, sociologi e professori vari; credo che una simile deduzione non sia esclusiva di un novello Einstein.
     
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22 replies since 13/2/2009, 22:58   973 views
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