Senza parole

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  1. Guit
     
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    http://www.universitadelledonne.it/maschi.htm

     
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  2. TullioConforti
     
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    Peccato che tutta questa veemenza si basi su una statistica falsa.

    Un ente che si chiama ente per la ricerca dei crimini di genere, si capisce da se che per sopravvivere ed ottenere fondi, debba necessariamente allarmare su questa questione.

     
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  3. KasparHauser
     
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    Io invece alcune parole le avrei e credo che le spedirò all'indirizzo email che ho trovato sul sito in questione.
    Niente di volgare, solo qualche dato statistico.
     
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  4. Cassiodoro_1959
     
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    "Le statistiche sulle violenze denunciate dalle donne presso le associazioni di autodifesa mostrano sorprendentemente che il soggetto percentualmente più pericoloso (87,4%) per la donna è di gran lunga il marito, l'amico o il convivente: le uniche persone che una donna può scegliere "liberamente" nella vita[1]! Vale allora la considerazione (nell'articolo citato non ne viene colta l'evidenza) che la violenza che una donna subisce nella vita è pari e proporzionale alla violenza subita nel rapporto primario famigliare; la componente sado-masochista che connota i rapporti attuali è purtroppo funzione di scarico della tensione di legame che si forma nella cattiva simbiosi formativa nel rapporto materno.

    Quel che è peggio è che le donne non sembrano in grado di far fronte a questa realtà con sufficiente consapevolezza. È più facile proiettare nel rapporto con l'uomo, in quanto ma-rito (rito materno), l'infelicità esistenziale e la disperazione che in loro è divenuta strutturale. In quanto a quest'altro soggetto, il maschio, sono anche frequenti le conferme negative.

    Ai figli spettatori del disagio famigliare non può che risultare naturale riconoscersi nella percezione (e nel giudizio) affettivo della madre, per via della simbiosi prevalente. Ciò rende ancora più difficile il percorso di individuazione delle cause dell'infelicità, anche quando il soggetto si trovi a considerare la questione in età adulta.

    Quella dell’infelicità affettiva, viziata anche dalla violenza e dal dramma, è una storia già tutta scritta nell’anamnesi famigliare.

    CODICE
    http://www.arte-e-psiche.com/Pubblicazioni/pinocchio/10.htm
     
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  5. bartali
     
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    A fine pagina:
    questi articoli sono apparsi su Liberazione del 6 novembre 2005

     
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  6. TullioConforti
     
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    QUOTE (Cassiodoro_1959 @ 13/2/2009, 17:46)
    "Le statistiche sulle violenze denunciate dalle donne presso le associazioni di autodifesa mostrano sorprendentemente che il soggetto percentualmente più pericoloso (87,4%) per la donna è di gran lunga il marito, l'amico o il convivente: le uniche persone che una donna può scegliere "liberamente" nella vita[1]! Vale allora la considerazione (nell'articolo citato non ne viene colta l'evidenza) che la violenza che una donna subisce nella vita è pari e proporzionale alla violenza subita nel rapporto primario famigliare; la componente sado-masochista che connota i rapporti attuali è purtroppo funzione di scarico della tensione di legame che si forma nella cattiva simbiosi formativa nel rapporto materno.

    Quel che è peggio è che le donne non sembrano in grado di far fronte a questa realtà con sufficiente consapevolezza. È più facile proiettare nel rapporto con l'uomo, in quanto ma-rito (rito materno), l'infelicità esistenziale e la disperazione che in loro è divenuta strutturale. In quanto a quest'altro soggetto, il maschio, sono anche frequenti le conferme negative.

    Ai figli spettatori del disagio famigliare non può che risultare naturale riconoscersi nella percezione (e nel giudizio) affettivo della madre, per via della simbiosi prevalente. Ciò rende ancora più difficile il percorso di individuazione delle cause dell'infelicità, anche quando il soggetto si trovi a considerare la questione in età adulta.

    Quella dell’infelicità affettiva, viziata anche dalla violenza e dal dramma, è una storia già tutta scritta nell’anamnesi famigliare.

    CODE
    http://www.arte-e-psiche.com/Pubblicazioni/pinocchio/10.htm

    Me gira un po la capoccia dopo averlo letto...pero´ uhm si piu o meno dovrei essere daccordo.


     
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  7. Blueman
     
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    Piacerebbe anche a me avere la mail di queste "signore"
    Curioso poi come questo ente per la ricerca dei crimini di genere mi suni come i numerosi enti di studio per la razza di epoca hitleriana.....
    Curioso poi come questi articoli siano apparsi su un prestigioso e obiettivo quotidiano quale Liberazione da sempre impegnato in temi come parità e pacifismo in modo serio e deciso; tanto da arrivare alla guerriglia per difendere la pace....proprio persone sincere, corrette e soprattutto credibili..davvero!
     
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  8. Cassiodoro_1959
     
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    CITAZIONE (TullioConforti @ 13/2/2009, 18:49)
    CODICE
    http://www.arte-e-psiche.com/Pubblicazioni/pinocchio/10.htm

    Me gira un po la capoccia dopo averlo letto...pero´ uhm si piu o meno dovrei essere daccordo.
    [/QUOTE]
    Non vi è mi capitato di conoscere una donna che ha subito violenza da un uomo, anche solo qualche sberla, e che dica "Ma li trovo tutti io?"
    Ho conosciuto una ragazza una volta, è stata menata dal marito in viaggio di nozze e si è subipo separata. Ho saputo poi che aveva trovato altri compagni e "tutti" l'avevano menata.

    Cosa aveva di particolare questa ragazza per "attirare" tipi violenti?
    E' lei a "cercare" i tipi violenti e provocare le loro reazioni?

    Secondo Sergio Martella, psicologo e psicoterapeuta, la storia è scritta nell'anmnesi famigliare, in rapporto alla violenza subita nella famiglia di origine o nella cattiva simbiosi con la madre.

    Edited by Cassiodoro_1959 - 14/2/2009, 11:17
     
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  9. fabriziopiludu
     
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    "Liberazione" ha dedicato alla Legge 194 l'intera prima pagina. Dunque è più sessista che mai!
     
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  10. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE
    "Le statistiche sulle violenze denunciate dalle donne presso le associazioni di autodifesa mostrano sorprendentemente che il soggetto percentualmente più pericoloso (87,4%) per la donna è di gran lunga il marito, l'amico o il convivente

    strano, io ho tutt'altri dati

    Il matrimonio per le donne sembra invece essere la maggior garanzia di sicurezza e protezione dalle violenze.


    image



    [fonte R.A.D.A.R. (Respecting Accuracy in Domestic Abuse Reporting) http://www.mediaradar.org/]
     
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  11. juliya
     
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    il problema è stabilire in ogni singolo caso, cosa si intende per violenza. se si ritiene un atto violento il mandare a fare in c.... ovvio che saranno "colpevoli" molto più i mariti e i fidanzati che degli sconosciuti...ma in questo caso si dovrebbe dire che anche la mogli e la fidanzate commettono più atti di violenza contro l'uomo, di una sconosciuta.

    ho fatto l'esempio con un offesa, ma potrebbe essere altri tipi di bisticci e incomprensioni tra le coppie "spacciati" come violenze domestiche...


     
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  12. fabriziopiludu
     
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    CITAZIONE (Guit @ 13/2/2009, 14:10)

    Ma come si fa a scrivere certe fregnate?! HANNO BISOGNO DELLO PSICHIATRA!
     
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11 replies since 13/2/2009, 14:10   286 views
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