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adangwin.
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http://www.corriere.it/sport/speciali/2009...44f02aabc.shtml
Ai Mondiali in Val d'Isère scoppia il malcontento rosa
Le sciatrici in rivolta: siamo discriminate
Paerson: «Piste pericolose e sempre in ombra». Rincara l'americana Mancuso: «Pochi fondi per noi ragazze»
Dal nostro inviato Flavio Vanetto
VAL D'ISERE — Si sono incavolate. Magari non in blocco e in maniera compatta, ma singolarmente e su vari temi. Parliamo delle ragazze impegnate nel Mondiale di sci 2009, un mondo che non si sente più del tutto integrato nell'universo del circo bianco. Anja Paerson: «Siamo discriminate rispetto ai maschi: le loro gare sono sulla Face de Bellevarde, mentre per le nostre c'è l'altra pista, la Solaise, che è sempre in ombra». Julia Mancuso, una delle pin up dello sci attuale: «Ci sono pochi soldi in circolazione per noi ragazze, non si è incentivate ad andare avanti». La sicurezza e il «pane».
Temi centrali, ai quali il presidente della Fis, lo svizzero Gianfranco Kasper, pare voler rispondere con un'alzata di spalle. Almeno sul primo punto: «La Paerson parla così perché martedì non ha vinto. Non è vero che abbiamo scelto una montagna al buio per le donne: il sole, se c'è, splende ovunque». Tuttavia la fuoriclasse svedese ha anche messo l'accento sul pericoloso scenario verificatasi nei giorni scorsi dopo la tappa di Garmisch della Coppa del mondo: «La discesa maschile, una volta constatato che la nebbia non si alzava, è stata cancellata. Il nostro superG, invece, è stato spostato a domenica, 48 ore prima che si gareggiasse in Francia proprio con quella specialità». Una scelta in effetti indifendibile, che ha costretto le atlete a un lungo trasferimento (mica tutte hanno chi paga l'aereo privato, come capitato alla Vonn...) e che ha infarcito di nuove insidie (stanchezza, stress) l'esordio iridato. Il bello è che Kasper dà ragione alle atlete, ma non ritiene di intervenire nelle scelte del direttore tecnico, il norvegese Skaardal: ma è un capo o un subordinato, allora? Che il problema sicurezza sia d'attualità, comunque, è un dato di fatto: l'altro giorno la svedese Lindell- Vikarby, una da podio, si è fracassata per il resto della stagione, mentre la fuoriclasse tedesca Riesch ha rimediato graffi, botte e una fifa blu. Ieri, poi, è toccato a Nadia Fanchini: aveva il miglior tempo dopo 50 secondi di prova, poi è finita nelle reti e bene non si è fatta. Forse ha ragione chi sostiene che stanno trattando le sciatrici come carne da macello. «Questa non è una pista da Mondiale, ma un campo arato» commenta caustico il d.t. tedesco Wolfgang Maier. L'altra botta l'ha data, appunto, la Mancuso.
Sono riflessioni rivolte più allo «status» generale dello sci rosa che all'evento in sè, ma sono comunque pertinenti e attuali. «A parte il fatto che dovremmo inventare un format più divertente, con prove meno numerose e più ravvicinate, come se si trattasse di tanti piccoli Mondiali, resta il fatto che per le donne ci sono pochi soldi. Quelle che non entrano nelle "top 15" non si sentono nemmeno delle professioniste: così, sono incentivate a smettere presto. C'è troppa differenza tra i soldi guadagnati da coloro che vincono e quelli che vengono distribuiti alle altre». Brava Julia: è una dichiarazione ancora più coraggiosa perché giunge da chi non ha problemi: «Io sono a posto con gli sponsor anche quando non vado forte, come in questa stagione. Però è un peccato vedere come sono messe tante colleghe». Il punto è che non faranno nulla per cambiare la situazione.
06 febbraio 2009
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Discriminate? Mi giunge nuova questa parola... . -
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Gne gne gne gne.. come al solito.. -
ilmarmocchio.
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Che c'entrano gli sciatori maschi ? Partecipino alle gare maschili, si qualifichino entro i primi...1000 e poi si vedra' . -
TullioConforti.
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Due possibili soluzioni:
1) Aprissero le gare maschili anche alle femmine, ed il problema non si porrebbe piu´
2) Facessero dei tempi migliori dei maschi nelle gare riservate a loro, creando quindi maggior interesse mediatico su di loro, e di conseguenza i soldi arriverebbero. -
LesPaul.
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Ne hai dimenticata una, Tullio:
3) richiamassero un pubblico numericamente uguale o superiore alle gare maschili, in modo da portare la stessa quantità di sponsor in modo da giustificare la parità dei compensi e la stessa quantità di soldi.
Se non si verificano queste due condizioni è inutile che piangano: un eventuale aumento di soldi riversati sullo sci femminile sarebbe quantomai inappropriato, ingiustificato ed insensato, soprattutto.
Possono sempre reclamare, comunque, grazie a un punto 4):
4) Presenza forzata di spettatori alle gare femminili in modo da equiparare il numero di tifosi a quello che affolla le gare maschili. Si può realizzare con una deportazione coatta degli abitanti dei paesi limitrofi alle gare.
Corollario: obbligo di sintonia degli apparecchi radiotelevisivi sulle gare femminili, in modo da realizzare uno share identico allo share realizzato dalle TV per le gare maschili!!
Non sarebbe molto diversa dalle "Quote rosa" come filosofia, quindi non è da considerarsi una battuta ciò che ho scritto!
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TullioConforti.
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Si con le bandierine e le facce sorridenti ogni volta che scende una donna, come ad un discorso di Fidel a Cuba. Forse e´ l´unica soluzione. . -
nicolekidmanvogliosposarti.
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io seguo lo sci sia maschile che femminile e mi piacciono entrambi(ovvio che quello maschile ha maggiore interesse) E TUTTA STA DISCRIMINAZIONE NON L'AVEVO MAI NOTATA. 
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Sciatrici in rivoltasono discriminate! |
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