Innamorarsi al maschile non è come al femminile

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  1. Mathias3
     
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    CITAZIONE (Tex6969 @ 7/1/2009, 20:01)
    il bisogno di carezze o intimità me lo deve spiegare meglio . Intende una bella sega fatta con delicatezza/maestria o qualcosa di più tenero ? Perchè nel secondo caso di solito è la donna che ricerca questo.

    Si tratta di pura ideologia, significa solo se si comporta bene trattalo con dolcezza,
    se si comporta male cazzialo.

    Più che un trattato sulle relazioni umane mi sembra in effetti un articolo
    sull'addestramento di cani.

    Non fidatevi mai del vostro cane finche non siete sicuri di averlo addestrato
    bene, se é di buona razza allora le cose sono più facili.
     
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    CITAZIONE (Motociclista @ 7/1/2009, 14:59)
    L’uomo è abituato (antropologicamente) ad averla vinta

    ...

    CITAZIONE
    Un uomo può rovinare la reputazione di una donna con un'etichetta diffusa tra gli amici o filmandola e mandandola su You Tube.

    Che una donna può mandare in GALERA un uomo con una semplice denuncia no eh?


    CITAZIONE
    Per questo le femmine dovrebbero imparare da piccole a difendersi dai maschi, perché sono capaci di tutto.

    ...

    CITAZIONE
    Dovrebbero imparare a sviluppare vie di fuga, a dare un diniego senza generare una speranza; a saper concludere o iniziare una relazione, dando sempre l'illusione all'uomo che sia lui a farlo

    Se lo fanno gli uomini sono... vigliacchi...

    CITAZIONE
    né gli deve essere regalata alcuna carezza o intimità, se prima non è disposto a fare dei sacrifici e portare rispetto.

    Ora i soldi e i favori non bastano più? :unsure:

    CITAZIONE
    Ciò è necessario perché gli uomini vorrebbero la donna addomesticata come un animale domestico: obbediente, che fa le fusa, bella, buona e cara, purché non morda.

    La vorrei vedere una donna che morde. Chiamerei l'accalappiacani! :lol:

    CITAZIONE
    L'innamoramento maschile inizia nell’adolescenza, età in cui l’immaginazione sovrasta la realtà, giocando questo scenario: “Quella è la mia ragazza”, dice all’amico, indicandola. L’amico: “Ma lei lo sa?”. “Ancora no, ma che vuol dire?”.

    Ma che scuola ha frequentato questo? Una per subnormali forse? :rolleyes:

    CITAZIONE
    Nell’adolescenza ci si innamora prima col pensiero e poi con i fatti. Prima ci si innamora della velina, della diva, diciamo pure dell'amore impossibile.

    Le ragazzine che affollano i concerti a acclamano le popstar di turno, calciatori e divi vari... tutto normale!

    CITAZIONE
    I ragazzi di oggi però sono molto svantaggiati. Non tanto perché (come i ragazzi del passato) sono abituati ad averla vinta; quanto perché, a differenza del passato, le ragazze sono cambiate e si sono in parte emancipate (ed è positivo) e in parte mascolinizzate (ed è negativo).

    Aspe' che indovino: se fanno cose perbene sono emancipate, se fanno malefatte è perché sono mascolinizzate. Giusto? :B):

    CITAZIONE
    I maschi (sia adolescenti sia adulti) non accettano la sconfitta e sono inclini all’aggressività: o verso la ragazza o verso se stessi. Nel primo caso, tendono a sfogare la propria aggressività su di lei; nell’altro caso, la sfogano su se stessi, con atti di autolesionismo (alcol o droghe).

    La disoccupazione, l'emarginazione sociale, lo stress per andare avanti non esistono...

    CITAZIONE
    Se questo marasma è vissuto nell'adolescenza può causare il rischio di far deviare dallo studio, di non trovare più stimoli nella scuola, nel fare quei sacrifici che l'attività di studiare richiede. Mollare lo studio, abbandonare la scuola, dopo che si è stati mollati dalla ragazza è la più grande sciocchezza che si possa fare nella vita. Tanto è vero, che chi lo ha fatto poi se ne è pentito amaramente da adulto.

    Va bene, c'hai ragione, papà! :rolleyes:

    CITAZIONE
    Al principe azzurro gli è quasi impossibile ammettere che la donna possa non innamorarsi di lui. Per questo scambia lo stare insieme con l’amore. Quando lei, per mille motivi, si stanca di stare con lui, allora è l’ultimo a capirlo, l'unico a non accettarlo. Si passa così dalla frase tipica: "Ti amerò per sempre", agli antipodi: o detto elegantemente, "Mi hai rubato gli anni più belli della mia vita!"; o detto senza eleganza, "Sei solo una pu...!".

    Cose che ho sentito dire dalle donne! :blink:

    CITAZIONE
    La rottura della relazione allora assume il peso di una grande sconfitta personale, che mina le fondamenta della propria autostima: “Perché non mi vuole più?”; “Cosa le ho fatto di male?”; “A che serve vivere senza di lei?”, “Nessuno potrà prendere il suo posto”; “Allora non mi ha mai amato?; “Mi ha preso in giro?”; “Mi ha usato?”; “Si è presa gioco di me?”; “Sono stato uno stupido”; "Ma com'è possibile che tre giorni fa mi scriveva ti amo"... "E' solo una grandissima ..." e via nulla capendo.

    Ho capito: questo ha fatto il pieni di Baglioni, Battisti e company... -_-

    CITAZIONE
    Per uscire dal tunnel le tenta tutte: dal cellulare (videomessaggi, sms, squilli, telefonate mute ecc.) al computer (inseguimento nella chat, videoweb, ecc.), dall’appostamento sotto casa ed a scuola, al mazzo di fiori o regalino non richiesti.

    Se non fa questo non è... galante...

    CITAZIONE
    (Questi comportamenti tipici dell'innamorato se a compierli è un uomo adulto o maturo, allora si sta sviluppando la tendenza profondamente errata ad interpretarli o come condotta deviante (malattia mentale) o come condotta criminale (stalking). A Firenze, un padre avvocato, ha scritto una diffida al corteggiatore di sua figlia, minacciandolo che avrebbe chiesto un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) se non avesse posto fine al corteggiamento.
    L'uomo, quando corteggia col cuore, fa delle cose bellissime, ma il punto vero della nostra epoca è che abbiamo perso il senso dei sentimenti e la società è talmente avulsa che non sa più né trasmetterli né riconoscerli, finendo con l'interpretare il tutto o come devianza o come patologia o, addirittura, come reato).
    L'innamorato incompreso poi tartassa l’amica di lei, sottoponendola a stressanti interrogatori sul nulla ed a pressanti raccomandazioni. Tutto normale fin qui, ma poi può entrare in gioco la mamma del maschietto abbandonato, perché non gli mangia più, non gli dorme più, non gli studia più... più più più. Allora, all’insaputa di lui, telefona alla mamma della ragazza per capire come stanno le cose: tra “adulti” ci capiamo ! "Mio figlio ha bisogno di una ragazza a modo!"; "Si, però la mia figliola ancora è giovane, ha bisogno di guardarsi attorno". "Io glielo avevo detto che doveva lasciar perdere". "Beh, anche noi l’avevamo detto alla nostra figliola". E via nulla concludendo!

    Non ho capito: sono cose bellissime o stupidissime? :wacko:

    CITAZIONE
    L'unica cosa che non si capisce in tali casi

    Mi sa che te non capisci niente in ogni caso... :lol:

    Basta, mi fermo qui. Ma questo è un prof o una comare? :unsure:
     
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  3. Mathias3
     
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    CITAZIONE (Motociclista @ 7/1/2009, 14:59)
    Articolo che si commenta da sè.. la cosa inquietante è che l'ha scritto un criminologo.. siamo in buone mani.. :ph34r:

    Da notare che in tutto sto articolo di questo farabutto si conoscono solo
    il modo di fare e di essere maschili, poco quelli femminili.
    Il superiore conosce i pensieri dei suoi sottoposti, l'inferiore no!! :angry:
     
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  4. bartali
     
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    CITAZIONE (Mathias3 @ 7/1/2009, 20:27)
    Da notare che in tutto sto articolo di questo farabutto si conoscono solo
    il modo di fare e di essere maschili, poco quelli femminili.

    Chi vuoi che se lo prenda uno così? :lol:

    CITAZIONE (Giubizza @ 7/1/2009, 20:25)
    Basta, mi fermo qui. Ma questo è un prof o una comare? :unsure:

    E' un abbonato a "Io Donna" :)
     
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  5. Mathias3
     
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    CITAZIONE (Giubizza @ 7/1/2009, 20:25)
    Ho capito: questo ha fatto il pieni di Baglioni, Battisti e company... -_-

    Se uno ha il lavaggio del cervello sono cazzi suoi, ma che almeno faccia
    un poco di analisi della coscienza, cavolo.
     
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  6. bartali
     
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    Riassumo l'articolo.
    Le donne sono perfette nell'innamoramento, nella vita di coppia, si accendono e spengono senza problemi, quando è giusto, fanno sempre la cosa giusta, le loro decisioni sono sempre quelle giuste.
    L'uomo invece cammina sempre su un campo minato, salta in aria al primo movimento, capitombola regolarmente al primo legame affettivo, opta per l'aridità sentimentale, si autodistrugge, non capisce mai quand'è finita, ha comportamenti criminali, fa stalking, la vuole avere sempre vinta come i bambini, cerca la mamma, anche quando la mamma gli ha rotto profondamente i coglioni nei primi anni della sua vita.

    Non capisco perché bisogna essere sempre così prolissi...
     
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  7. Tex6969
     
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    ATTENZIONE !!! IL GRANDE SPECIALISTA IN CRIMINOLOGIA HA UN SITO !!!!!

    ECCOLO !!! http://www.saveriofortunato.it/

    E QUESTI SONO I SUOI CONTATTI : PERSINO IL CELLULARE !!!! AZZ.. CHE UOMO !!!!

    http://www.saveriofortunato.it/contatti.htm

    NON POSSIAMO PERDERCI L'OCCASIONE DI FARCI SPIEGARE COME E' DIVENTATO UN MASCHIO-PENTITO !!!

    E QUESTA CARISSIMI E' LA SUA PERSONALISSIMA OPINIONE SU ANNA MARIA FRANZONI : IL FUORICLASSE DELL'INVESTIGAZIONE CI SPIEGA PERCHE', LUI, NON L'AVREBBE CONDANNATA (C'ERANO DEI DUBBI FORSE ???)

    http://www.criminologiaclinica.it/Cogne_un...o_Fortunato.htm

    CITAZIONE
    Chiesto al criminologo Fortunato un commento sulla sentenza delitto di Cogne
    di Francesco Cardella

    Egregio Direttore,
    sebbene Lei abbia deciso di non commentare più il delitto Cogne, Le sarei grato se ,eccezionalmente,volesse esprimere il Suo parere sulla sentenza della Cassazione.

    Grato, colgo l'occasione per inviarLe i più cordiali saluti.
    Francesco Cardella

    Saverio Fortunato, commento sulla condanna definitiva di Annamaria Franzoni
    PERCHE' NON L'AVREI CONDANNATA
    di Prof. Saverio Fortunato

    (Specialista in Criminologia Clinica, docente all'Università di L'Aquila)



    Gentile Dr. Cardella,
    è vero, da quando la Tv ha mostrato la folla che prendeva il biglietto numerato per entrare ad assistere allo spettacolo della giustizia, ho deciso di non seguire più il caso, anche se le analisi che come Criminologiaclinica.it abbiamo fatto (e che sono ancora online), si sono rivelate, tutte, lungimiranti.
    Le dico subito che dal mio punto di vista, come criminologo clinico, la colpevolezza va dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio (perché così vuole il diritto penale umanitario moderno) ed io credo che di ragionevoli dubbi, in quella storia processuale, ce n'erano tanti.
    In breve, considero la Franzoni colpevole, ma col dubbio dell'innocenza, quindi ritengo che doveva essere assolta, per il secondo comma dell'art. 530 cpp (la vecchia formula delle insufficienze di prove, per intenderci).
    C'era il dubbio dell'assenza del movente (perché avrebbe ucciso?), dell'arma del delitto (mai individuata), del fatto che dopo aver ucciso il piccolo Samuele abbia accompagnato Davide alla fermata dello scuola-bus e l'autista abbia dichiarato che fosse tranquilla, normale (per la logica, ciò che-è è; ciò che non-è non è!), dal fatto che i suoi suoceri le siano rimasti sempre accanto e non mi sembra credibile che questi fossero meno severi nel ritenerla colpevole di aver ucciso il loro nipotino o meno, ansiosi che potesse uccidere anche gli altri due, di quanto potesse esserlo il perito, i Ris o il magistrato di turno!
    Ecco, questi dubbi, che mi sembrano ragionevolmente ragionevoli, il processo non li ha smontati. Per questo l'avrei assolta.
    Ma se fossi stato un giudice giudicante l'avrei assolta anche per un altro motivo.
    Ammettiamo pure, per astratto, che io sbagli a ritenerla "colpevole col dubbio che sia innocente" e che le prove, al di là di ogni ragionevole dubbio, provassero la sua colpevolezza.
    Ebbene, avrei pensato questo, tra me e me: posso condannare questa donna per aver ucciso il suo bimbo, ma in nome di cosa? In nome del popolo italiano? Ma che gliene frega al popolo dopo i vari "Porta-a-porta" e talk show televisivi che hanno spettacolarizzato questo processo? Al più lo percepiranno come il giudizio di chi nella Casa del Grande Fratello o sull'Isola dei Famosi, vota per l'esclusione di un concorrente. Dov'è il senso di giustizia o la deterrenza della pena, che potrebbe scongiurare altri potenziali rei ad imitare il delitto? Allora, diciamo in nome della certezza della pena?
    Ma quale certezza, se appena entrata in carcere le spetterà subito lo sconto di tre anni per l'indulto, figuriamoci strada facendo! Allora, in nome della rieducazione, della risocializzazione del reo? Ma da quando in qua il carcere concretamente (non in astratto) rieduca il reo? E la pena che questa donna porta dentro di sé, non è più grande di qualunque altra pena le potrebbe infliggere un giudice? Allora, in nome di cosa?. In nome di se stessi, solo in nome di me stesso l'avrei potuta condannare.
    Avrei pensato e mi sarei tormentato notte e giorno: e se non è stata lei? E se questa creatura l'ha ucciso qualcun altro che le indagini non sono state in grado di scoprire, sia pure per la semplice ragione che l'uomo è fallibile in quanto uomo? Se così fosse, le avrebbero ucciso il figlio, sarebbe stata accusata, processata, incarcerata e ora condannata. Che giustizia sarebbe?
    E pur ammettendo che tecnicamente il diritto mi dettava la sua colpevolezza, al punto in cui si era, una donna che le persone del suo paesino le affidavano i propri bambini per accudirli e farli giocare, beh, mi sarei detto: se io certifico con tanto di timbro la colpevolezza di questa donna, dandole la patente, lo stigma, il marchio impresso per sempre di assassina del suo figliolo, allora non impedisco a lei stessa ed ai suoi due figli, la via di fuga da questa tragedia?
    E questo marchio infamante, "assassina di suo figlio", che senso ha, oggi, se tutta la sua famiglia è unita? Si tratta di una famiglia molto numerosa e stanno con lei intere generazioni di parenti stretti. Sancire che è una madre assassina, a chi giova?
    Non ai suoi cari, non al futuro di quei due bambini che si ritrovano la loro mamma marchiata a vita, come assassina del loro fratellino. Che messaggio di giustizia, sarebbe?
    Forse, il marchio di "madre assassina" importerebbe a quei numerosi spettatori che hanno preso il biglietto come allo stadio per assistere al processo-spettacolo? Al pubblico di "Porta-a-porta"? A chi? A chi? A me stesso, mi sarei detto! Importerebbe solo a me stesso e comincerei ad assaggiare la paura di esercitare una condanna che potrebbe apparire come una vendetta, un'interpretazione della giustizia come fatto privato, anziché sociale.
    Avrei pensato, se la condanna non avesse alimentato più dubbi di quanto ne destava l'assoluzione; o se condannandola, non le avrei fatto pagare gli errori della sua difesa che, pur tentando, non è mai riuscita a tutelarla nemmeno da se stessa, perché non le ha impedito di scivolare su una serie di errori insormontabili.
    Nel primo grado, la Franzoni, ha commesso errori a raffica: ha querelato i Ris, il Pm, il Procuratore capo, insomma! Come si può agire così? Poi è stata lasciata sola nell'illusione che bisognava difendersi in Tv dal processo, anziché nel processo! Nessuno le ha insegnato che i giudici vano sempre rispettati, anche quando sbagliano. Nessuno le ha letto l'apologia di Socrate. Nessuno le ha detto che nei tribunali non basta avere ragione, ma occorre ottenerla. E non la si ottiene facendo la guerra ai giudici. Poi, quel comitato pro-Annamaria, quell'esposizione mediatica, il libro, tutto quel folklore a cosa è servito? Troppi errori, troppi.
    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: forse non esiste nessuna donna nella storia della criminologia clinica che per l'uccisione del figlio abbia riportato una condanna con il massimo della pena. Lei ha preso 30 anni in primo grado e con la riduzione tecnica di legge, col rito abbreviato, ha riportato 16 anni in secondo grado. Per omicidio, condannano mediamente a 20 anni in primo grado, 15 o meno in appello. Lei ha segnato il record negativo! Che vorrà dire?

    POVERA FRANZONI : LA PRIMA DONNA AD ESSERE CONDANNATA PER AVER MASSACRATO SUO FIGLIO !!!!! PERCHE' TUTTO QUESTO ???? PERCHE'??? HA SEGNATO UN RECORD NEGATIVO.... ABBIATE PIETA' PER LA FRANZONI !!! NAPOLITANO PENSACI TU PER FAVORE !! LE DONNE NON SI CONDANNANO AL MASSIMO DELLA PENA !!!! VOGLIO LA GRAZIA DI ANNA MARIA FRANZONI !!!!!

    Edited by Tex6969 - 7/1/2009, 21:21
     
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  8. bartali
     
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    CITAZIONE
    Sancire che è una madre assassina, a chi giova?

    In questo suo dubbio si svela tutta la sua psicologia. La madre è la padrona del figlio, l'unica che può tutelarlo. La tutela deve essere, quindi, orientata a proteggere il sentimento della madre. Quando è la madre stessa ad uccidere tale protezione perde di significato. Il valore della vita umana è dettato dal sentimento della madre. L'idea che il bambino possa essere un essere umano con dei diritti da far valere non gli passa neanche per l'anticamera del cervello. E' l'estensione psichica dell'aborto.

    E' l'archetipo della grande madre.

    Edited by bartali - 7/1/2009, 21:42
     
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  9. doppler effect
     
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    Uomini e donne hanno un modo di scrivere diverso.
    A me sembra che questo articolo sia stato scritto da una donna.

    Due sono le ipotesi, o non l'ha scritto lui, o è stato profondamente "conformatizzato" al pensiero femminista a tal punto da non accorgersi che scrive come una donna.
     
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  10. Tex6969
     
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    doppler effect
    CITAZIONE
    Due sono le ipotesi, o non l'ha scritto lui, o è stato profondamente "conformatizzato" al pensiero femminista a tal punto da non accorgersi che scrive come una donna.

    Questa seconda tua ipotesi purtroppo : siamo in presenza di un caso cronico di maschio-pentitismo! Una patologia in continua diffusione, un virus inestirpabile sembra!!

    Edited by Tex6969 - 8/1/2009, 13:25
     
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  11. ninonino1
     
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    e per far cio si presenta un caso limite come se fosse di normale amministrazione. cosa non si fa per sembrar moderni ed adeguati ai tempi!!! purtroppo alcuni spunti dell'articolo non sono male, ma sono spesso portati agli estremi e a dir la verità non riguardano solo l'uomo, ma anche la donna. articolo parziale e fazioso. peccato!!!
     
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  12. doctor doctor
     
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    e questo sarebbe un criminologo? L'opportunismo "pentitista" non ha confini. Dallalto del suo curriculum forse farebbe bene a parlare con qualche adolescente.
     
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  13. Mathias3
     
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    Quello che irrita comunque, non é tanto leggere il suo articolo,
    cosa alquanto insignificante tra l'altro, bensi vedere scritto che questa persona
    é docente universitario, criminologo, specialista ecc, evidentemente il suo
    potere morale che su alcuni può sicuramente esercitare gli deriva solo dal titolo, visto che certuni/e sono inclini a giudicare ciò che odono non tanto dall'autorità derivante
    da ciò che viene detto che in questo caso é palesemente nulla, ma solo ed
    esclusivamente dai titoli accademici di cui la persona si vanta.
    Tra l'altro uno così guadagnerà pure stipendi da capogiro.
    E questo che infastidisce alla fin fine.
     
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    Ma non ho capito cosa voglia dire il fatto che gli uomini sarebbero abituati ad averal sempre vinta. Ma se la vita dell'uomo medio è costellata di frustrazioni e fallimenti di vario tipo, 'ndo sta sto "averla sempre vinta"? :unsure:
     
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  15. Tex6969
     
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    Giubizza
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    Ma non ho capito cosa voglia dire il fatto che gli uomini sarebbero abituati ad averal sempre vinta. Ma se la vita dell'uomo medio è costellata di frustrazioni e fallimenti di vario tipo, 'ndo sta sto "averla sempre vinta"?

    Trasfigura la realtà il nostro luminare . ovvio; porta avanti, da bravo maschio-pentito la Grande Menzogna !!!! Quello è il suo ruolo.
     
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31 replies since 7/1/2009, 14:59   971 views
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