ESCLUSIVO: il nuovo articolo di Lidia Ravera!

prossima uscita

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  1. LesPaul
     
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    #entry288277585


    Dicono che avere vent’anni è una cosa meravigliosa, una condizione di privilegio, in un paese per vecchi.

    Tu li hai, vent’anni, hai un gruppo in cui cantare e una casetta in un quartiere industriale, a Genova. Vivi lì da quando sei nata.
    Chissà quando è nata la tua band e tu vi sei stata accolta con gioia, per la tua meravigliosa voce, così sensuale ma, nel contempo, così potente: quando le donne si mettono a cantare, anche in quel campo, dimostrano di avere una marcia in più rispetto ai maschietti, giacché solo loro possono vantarsi dicendo di avere una voce celestiale.

    Le tue vicine di casa, tutte anziane, l’hanno scoperto soltanto quando ti sentivano cantare, sin da bambina, sotto la doccia, o nel cortile... chissà, piccola bambina, magari ti avranno anche sgridato, qualche volta, ma bonariamente e simpaticamente, con la loro infinita pazienza, quella che solo le donne anziane dimostrano di avere, quella pazienza che viene dai bocconi amari che la vita ha messo loro nel piatto, quei bocconi che noi donne conosciamo bene.

    Giovane cantante, meglio ancora: cantante giovane. Il vostro chitarrista, poi, invece di ciondolare in mezzo alle piazze di Sestri Ponente, senza una meta o uno scopo, come tanti giovani della sua età, quelli che vogliono solo "ballare al Gilez", si era trovato un hobby: suonare la chitarra. E chitarrista era. Magari non era Eric Clapton, magari non era Steve Vai o Joe Satriani, ma quella era la sua passione e tu devi stare a guardarlo, mentre suona. E' il gruppo musicale, questo, è il Rock, questo. Quella musica che appassiona tanti e che tanti vorrebbero praticare, che tutti ascoltano in ogni momento della loro vita.
    Il Rock è: una voce, una chitarra, un basso e una batteria e, soprattutto, la fama. La fama, tu, non l'hai mai avuta, poverina. O meglio: avresti voluto averla, ma la strada, lo sai, è impervia e irta di ostacoli. Ma è il tuo sogno, fin da quando eri bambina.
    Il Rock è droga: non basterai tu, purtroppo, con le tue canzoni, a cambiare questo connubbio. Forse pensi che non ne avrai la forza né il sufficiente peso morale, giacché per le donne è tutto così dannatamente difficile: il successo, poi, nella musica, a volte lo devi mettere nelle mani di maiali che ti chiedono sempre qualcosa in cambio, un prezzo che tu non vorrai pagare e che ti frustrerà, giacché arrivare all'Olimpo è difficile. No! Per te non è sufficiente cantare in un gruppetto di dilettanti: la creatività femminile non va compressa. E non ti sei data pace, povero scricciolo. Ci pensi di notte, nei tempi dilatati dell'insonnia, che questo non è quello che volevi. Forse pensi che non volevi farti carico di un altro anno vissuto a provare nei garage. La nascita di una band trasforma il legame che c'è in un gruppo di amici accomunati dalla passione per la musica in un vincolo indelebile, a volte fardello pesante. Il “noi” , insinuante, trasforma l’io, lo limita, lo costringe ad adeguarsi all’altro. A te non riesce molto bene, forse ti mancano i modelli. E poi, quel chitarrista, con i suoi sedici anni, ti irrita, che sia colpa sua o di tutto quel che ti circonda, poco conta, stai male, ma nessuno ci fa caso. Giovane cantante, cantante giovane, bel gruppo musicale, un demo realizzato. Vi sentono litigare, è abituale: lui è maschio, inferiore anche nel suonare la chitarra, pensa più alle ragazze che ad esercitarsi. Nei gruppi mica si litiga poco, non siete i soli componenti di una band a litigare. Che cosa sia successo di peggio del solito l'altra sera non lo so. Forse non è successo niente di peggio del solito. Certo eri terribilmente stanca, stanca anche di urlare e allora ti sei buttata addosso al tuo chitarrista. Hai preso il coltello e gli hai inferto venti coltellate, senza guardare dove affondavi la lama. Lui non ti ha disarmata, non ti ha aggredita. Non è scappato e non ha potuto mettersi in salvo anche se gli uomini, come dice una giornalista, possono SEMPRE scappare, possono sempre andare via: lui è l'eccezione che conferma la regola.

    Ma lì, in mezzo alla strada, c'è lui agonizzante. Forse anche tu eri agonizzante quando percepivi la chiusura che il mondo della musica riservava alle donne che non "si concedevano". E tu, essere umano, scricciolo di donna, vedevi l'egoismo maschile che ti gettava nel terrore: così, povera cucciola indifesa, quando è arrivata la Polizia, non hai trovato il coraggio che le donne trovano SEMPRE: e hai raccontato di non essere stata tu, che tu eri lì per aiutarlo e soccorrerlo, giacché, si sà, LE DONNE NON FANNO MAI IL MALE!
    Non ti eri accorta di averlo quasi ucciso, non volevi fargli male, sei una donna, dirai poi al pm quando ti interroga.
    Io lo so che non volevi fargli del male, ma solo rimproverarlo per la sua imperizia nel suonare con venti coltellate: cosa sono venti coltellate inflitte a un uomo, pur se giovane, di fronte a tutto il male che patiscono le donne, quei sette milioni che regolarmente, in Italia subiscono violenza per mano maschile? La violenza di genere, notoriamente, è al primo posto nella hit parade delle morti. Anzi, era il tuo modo per aiutarlo a migliorarsi!
    E intanto piangevi. Io lo so che volevi solo che lui suonasse meglio di come suona ora: il tuo gesto voleva solo comunicargli questa tua volontà... lo volevi fare per lui. Volevi che, in quei 25 metriquadrati di garage dove provate, ci fosse, per un attimo Jimi Hendrix.

    Hai gettato via il coltello, subito dopo, perché non lo trovassero, perché domani, magari, avrai di nuovo qualcosa da obiettare a qualche chitarrista.



    Che ne dice, signora Ravera... che ne dice di pubblicare anche quest'articolo, già che c'è????

    Edited by LesPaul - 8/12/2008, 18:18
     
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  2. Tex6969
     
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    LesPAul

    :D :D :D :D .... è così appropriata che non ho potuto esimermi di mandarti un MP !!!

    Decidi tu...

    Grazie Les............

    :D :D :D :D

    http://www.lidiaravera.it/zapping-adieu/#comment-774

    :D :D :D

    Edited by Tex6969 - 8/12/2008, 19:46
     
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  3. bartali
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 8/12/2008, 18:03)
    Hai preso il coltello e gli hai inferto venti coltellate, senza guardare dove affondavi la lama. Lui non ti ha disarmata, non ti ha aggredita

    Minchia, un giorno o l'altro queste femmine che accoltellano senza guardare si potrebbero fare male. Apriteli quei benedetti di occhi!!!

    Edited by bartali - 8/12/2008, 20:12
     
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  4. Mathias3
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 8/12/2008, 18:03)
    Ma lì, in mezzo alla strada, c'è lui agonizzante. Forse anche tu eri agonizzante quando percepivi la chiusura che il mondo della musica riservava alle donne che non "si concedevano". E tu, essere umano, scricciolo di donna, vedevi l'egoismo maschile che ti gettava nel terrore: così, povera cucciola indifesa, quando è arrivata la Polizia, non hai trovato il coraggio che le donne trovano SEMPRE: e hai raccontato di non essere stata tu, che tu eri lì per aiutarlo e soccorrerlo, giacché, si sà, LE DONNE NON FANNO MAI IL MALE!
    Non ti eri accorta di averlo quasi ucciso, non volevi fargli male, sei una donna, dirai poi al pm quando ti interroga.
    Io lo so che non volevi fargli del male, ma solo rimproverarlo per la sua imperizia nel suonare con venti coltellate: cosa sono venti coltellate inflitte a un uomo, pur se giovane, di fronte a tutto il male che patiscono le donne, quei sette milioni che regolarmente, in Italia subiscono violenza per mano maschile? La violenza di genere, notoriamente, è al primo posto nella hit parade delle morti. Anzi, era il tuo modo per aiutarlo a migliorarsi!
    E intanto piangevi. Io lo so che volevi solo che lui suonasse meglio di come suona ora: il tuo gesto voleva solo comunicargli questa tua volontà... lo volevi fare per lui. Volevi che, in quei 25 metriquadrati di garage dove provate, ci fosse, per un attimo Jimi Hendrix.

    Hai gettato via il coltello, subito dopo, perché non lo trovassero, perché domani, magari, avrai di nuovo qualcosa da obiettare a qualche chitarrista.
    [/size]

    Ma cosa diavolo é questa roba, la "persona" che ha scritto quest'immondizia
    non é ne persona ne donna, é una animale.

    Stento a crederci, roba da psicopatici.

    Da dove viene questo articolo?

    Edited by Mathias3 - 8/12/2008, 20:06
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    CITAZIONE (LesPaul @ 8/12/2008, 18:03)
    #entry288277585


    Dicono che avere vent’anni è una cosa meravigliosa, una condizione di privilegio, in un paese per vecchi.

    Tu li hai, vent’anni, hai un gruppo in cui cantare e una casetta in un quartiere industriale, a Genova. Vivi lì da quando sei nata.
    Chissà quando è nata la tua band e tu vi sei stata accolta con gioia, per la tua meravigliosa voce, così sensuale ma, nel contempo, così potente: quando le donne si mettono a cantare, anche in quel campo, dimostrano di avere una marcia in più rispetto ai maschietti, giacché solo loro possono vantarsi dicendo di avere una voce celestiale.

    Le tue vicine di casa, tutte anziane, l’hanno scoperto soltanto quando ti sentivano cantare, sin da bambina, sotto la doccia, o nel cortile... chissà, piccola bambina, magari ti avranno anche sgridato, qualche volta, ma bonariamente e simpaticamente, con la loro infinita pazienza, quella che solo le donne anziane dimostrano di avere, quella pazienza che viene dai bocconi amari che la vita ha messo loro nel piatto, quei bocconi che noi donne conosciamo bene.

    Giovane cantante, meglio ancora: cantante giovane. Il vostro chitarrista, poi, invece di ciondolare in mezzo alle piazze di Sestri Ponente, senza una meta o uno scopo, come tanti giovani della sua età, quelli che vogliono solo "ballare al Gilez", si era trovato un hobby: suonare la chitarra. E chitarrista era. Magari non era Eric Clapton, magari non era Steve Vai o Joe Satriani, ma quella era la sua passione e tu devi stare a guardarlo, mentre suona. E' il gruppo musicale, questo, è il Rock, questo. Quella musica che appassiona tanti e che tanti vorrebbero praticare, che tutti ascoltano in ogni momento della loro vita.
    Il Rock è: una voce, una chitarra, un basso e una batteria e, soprattutto, la fama. La fama, tu, non l'hai mai avuta, poverina. O meglio: avresti voluto averla, ma la strada, lo sai, è impervia e irta di ostacoli. Ma è il tuo sogno, fin da quando eri bambina.
    Il Rock è droga: non basterai tu, purtroppo, con le tue canzoni, a cambiare questo connubbio. Forse pensi che non ne avrai la forza né il sufficiente peso morale, giacché per le donne è tutto così dannatamente difficile: il successo, poi, nella musica, a volte lo devi mettere nelle mani di maiali che ti chiedono sempre qualcosa in cambio, un prezzo che tu non vorrai pagare e che ti frustrerà, giacché arrivare all'Olimpo è difficile. No! Per te non è sufficiente cantare in un gruppetto di dilettanti: la creatività femminile non va compressa. E non ti sei data pace, povero scricciolo. Ci pensi di notte, nei tempi dilatati dell'insonnia, che questo non è quello che volevi. Forse pensi che non volevi farti carico di un altro anno vissuto a provare nei garage. La nascita di una band trasforma il legame che c'è in un gruppo di amici accomunati dalla passione per la musica in un vincolo indelebile, a volte fardello pesante. Il “noi” , insinuante, trasforma l’io, lo limita, lo costringe ad adeguarsi all’altro. A te non riesce molto bene, forse ti mancano i modelli. E poi, quel chitarrista, con i suoi sedici anni, ti irrita, che sia colpa sua o di tutto quel che ti circonda, poco conta, stai male, ma nessuno ci fa caso. Giovane cantante, cantante giovane, bel gruppo musicale, un demo realizzato. Vi sentono litigare, è abituale: lui è maschio, inferiore anche nel suonare la chitarra, pensa più alle ragazze che ad esercitarsi. Nei gruppi mica si litiga poco, non siete i soli componenti di una band a litigare. Che cosa sia successo di peggio del solito l'altra sera non lo so. Forse non è successo niente di peggio del solito. Certo eri terribilmente stanca, stanca anche di urlare e allora ti sei buttata addosso al tuo chitarrista. Hai preso il coltello e gli hai inferto venti coltellate, senza guardare dove affondavi la lama. Lui non ti ha disarmata, non ti ha aggredita. Non è scappato e non ha potuto mettersi in salvo anche se gli uomini, come dice una giornalista, possono SEMPRE scappare, possono sempre andare via: lui è l'eccezione che conferma la regola.

    Ma lì, in mezzo alla strada, c'è lui agonizzante. Forse anche tu eri agonizzante quando percepivi la chiusura che il mondo della musica riservava alle donne che non "si concedevano". E tu, essere umano, scricciolo di donna, vedevi l'egoismo maschile che ti gettava nel terrore: così, povera cucciola indifesa, quando è arrivata la Polizia, non hai trovato il coraggio che le donne trovano SEMPRE: e hai raccontato di non essere stata tu, che tu eri lì per aiutarlo e soccorrerlo, giacché, si sà, LE DONNE NON FANNO MAI IL MALE!
    Non ti eri accorta di averlo quasi ucciso, non volevi fargli male, sei una donna, dirai poi al pm quando ti interroga.
    Io lo so che non volevi fargli del male, ma solo rimproverarlo per la sua imperizia nel suonare con venti coltellate: cosa sono venti coltellate inflitte a un uomo, pur se giovane, di fronte a tutto il male che patiscono le donne, quei sette milioni che regolarmente, in Italia subiscono violenza per mano maschile? La violenza di genere, notoriamente, è al primo posto nella hit parade delle morti. Anzi, era il tuo modo per aiutarlo a migliorarsi!
    E intanto piangevi. Io lo so che volevi solo che lui suonasse meglio di come suona ora: il tuo gesto voleva solo comunicargli questa tua volontà... lo volevi fare per lui. Volevi che, in quei 25 metriquadrati di garage dove provate, ci fosse, per un attimo Jimi Hendrix.

    Hai gettato via il coltello, subito dopo, perché non lo trovassero, perché domani, magari, avrai di nuovo qualcosa da obiettare a qualche chitarrista.



    Che ne dice, signora Ravera... che ne dice di pubblicare anche quest'articolo, già che c'è????

    :D :D Les è perfetto! Solo una cosa hai dimenticato: il fratello di lei che nella logica del "branco maschile" ha aggredito nientemeno che la sorella per fermarla ...
     
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  6. Mathias3
     
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    CITAZIONE (Ritavi @ 8/12/2008, 20:05)
    Che ne dice, signora Ravera... che ne dice di pubblicare anche quest'articolo, già che c'è????

    :D :D Les è perfetto! Solo una cosa hai dimenticato: il fratello di lei che nella logica del "branco maschile" ha aggredito nientemeno che la sorella per fermarla ...
    [/QUOTE]

    Ma scusa, é una roba indecente, come si può pubblicare roba simile.

    Non mi sembra reale. Pubblicare roba del genere é contro la legge
    o almeno, le idee espresse lo sono.
     
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  7. LesPaul
     
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    Mathias... l'articolo è stato scritto da me ed è una logica conseguenza di quanto espresso in questo indecente pezzo della signora Ravera, a propositodei fatti avvenuti recentemente in Calabria, fatti che hanno visto coinvolta una donna che ha ammazzato la figlia e aggredito il marito!

    Dicono che avere vent’anni è una cosa meravigliosa, una condizione di privilegio, in un paese per vecchi. Tu li hai, vent’anni , hai un compagno giovane e una casetta in un quartiere antico, a Catanzaro. Vivi lì da quando sei rimasta incinta di Annarita. E’ nata undici giorni fa e tu sei stata festeggiata come tutte le donne quando fanno quello che soltanto loro possono fare: mettere al mondo un bambino. Le tue vicine di casa, tutte anziane, l’hanno scoperto soltanto quando hanno visto il fioco rosa sul portone, che avevi sgravato. Per un momento sei stata importante. Giovane madre. Meglio ancora: madre giovane. Rosario, poi, invece di ciondolare in attesa di un posto precario come la maggior parte di quelli della sua età, lavora . E’ elettricista. Porta soldi a casa e tu a casa devi stare ad aspettarlo e devi accudire la bambina. E’ la famiglia, questa. Quella famiglia di cui tutti parlano con rispetto, che tutti vogliono difendere, che tutti sventolano come una bandiera. La famiglia è: papà mamma bambino. Tu, Loprete Morena , non ce l’hai avuta, la famiglia. O meglio: è durata poco. Morti tutti e due, tuo padre e tua madre, quando eri ancora una bambina. Tossicodipendenti. Non sei bastata tu, a renderli felici. E così Annarita per te. Non è stata sufficiente, non ti ha dato pace. Né lei né Rosario. Ci pensi di notte, nei tempi dilatati dell’insonnia, che questo non è quello che volevi.Forse pensi che non volevi farti carico di un’altra vita, non ancora, o non con Rosario. La nascita di un figlio trasforma il fragile legame con un ragazzo in una catena pesante. Il “noi” , insinuante, trasforma l’io, lo limita, lo costringe ad adeguarsi all’altro. A te non riesce molto bene, forse ti mancano i modelli. E poi Rosario ti irrita, che sia colpa sua o dei tuoi nervi, poco conta , stai male,ma nessuno ci fa caso. Giovane madre, madre giovane, bella casetta, fiocco rosa sulla porta.Vi sentono litigare. E’ abituale. Mica si litiga poco, da queste parti, non siete i soli ad alzare la voce. Che cosa sia successo di peggio del solito la notte della domenica, io non lo so. Forse non è successo niente di peggio del solito. Certo eri terribilmente stanca, stanca anche di urlare e allora ti sei buttata addosso a Rosario. L’hai aggredito a morsi, come una bestia feroce, gli hai quasi strappato un orecchio. Poi hai preso un coltello. Non l’hai colpito forte, non hai calcolato la traiettoria, gli hai aperto una ferita nel torace, non profonda, non mortale. Lui non ti ha disarmata, non ti ha aggredita . E’ scappato. Si è messo in salvo. Gli uomini possono farlo, possono sempre andare via. Ma lì, nella stanza, c’è Annarita che piange. Forse anche tu piangevi così, quando tuo padre e tua madre si intontivano di sostanze tossiche, pur di non vivere, pur di non pensare. Forse ti sei ricordata di quando eri tu, un essere umano minuscolo, e l’egoismo degli altri ti gettava nel terrore. L’hai presa dalla culla, Annarita, ma lei continuava strillare. L’hai buttata sul pavimento. Un gesto di rabbia.Come poco prima, quando hai morsicato Rosario. Non te ne sei accorta di averla uccisa, l’hai detto anche ai carabinieri: è viva, non vi credo. E intanto piangevi. Io lo so che non volevi spaccarle la testa, volevi spegnere le sue grida. Volevi che, in quei 25 metriquadri in cui vivevi con lei e con suo padre, ci fosse, per un attimo, un po’ di silenzio. L’hai rimessa nella culla, dopo. Come si tira su dal pavimento una bambola. Perché domani, magari, ti andrà di giocarci di nuovo. Domani. Dopo che sarai riuscita a dormire.

    Edited by LesPaul - 8/12/2008, 20:17
     
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  8. Tex6969
     
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    Ritavi
    CITAZIONE
    il fratello di lei che nella logica del "branco maschile" ha aggredito nientemeno che la sorella per fermarla ...

    Brava Rita.... sarebbe stata la ciliegina sulla torta !!!! :D :D :D

    Mathias3

    CITAZIONE
    Ma cosa diavolo é questa roba, la "persona" che ha scritto quest'immondizia
    non é ne persona ne donna, é una animale.

    Stento a crederci, roba da psicopatici.

    Da dove viene questo articolo?

    E' la "fatica" che abbiamo proposto alla Lidia Ravera !!! Vedremo se ce la ...pubblica... chissà.. :D :D :D

    Noi il tentativo l'abbiamo fatto : eccolo http://www.lidiaravera.it/zapping-adieu/#comment-774


    :D :D :D
     
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  9. Mathias3
     
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    Qualcuno che la giustificherà ci sarà di sicuro, ma non penso usando i
    toni e i metodi espressi nella lettera sopra.

    Sveglierebbe la gente. Faranno dei lavori più di fino per dire le stesse cose.
     
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  10. bartali
     
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    CITAZIONE (Tex6969 @ 8/12/2008, 20:16)
    Noi il tentativo l'abbiamo fatto : eccolo http://www.lidiaravera.it/zapping-adieu/#comment-774
    :D :D :D

    L'avete allegato al messaggio sbagliato :shifty:
     
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  11. LesPaul
     
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    Mathias non capisco cosa vuoi dire....
     
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  12. Mathias3
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 8/12/2008, 20:36)
    Mathias non capisco cosa vuoi dire....

    Che faranno dei lavori più di fino per tenere addormentata la gente

    La violenza di genere, notoriamente, è al primo posto nella hit parade delle morti. Anzi, era il tuo modo per aiutarlo a migliorarsi!


    Una frase del genere (per es) mi sembra troppo esplicita, fa capire le cose, lavoreranno di fino per dire la stessa cosa e al contempo tenere addormentata la gente.

     
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  13. LesPaul
     
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    SCusa ma tu pensi che l'articolo in questione sia stato pubblicato??
     
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  14. Mathias3
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 8/12/2008, 20:50)
    SCusa ma tu pensi che l'articolo in questione sia stato pubblicato??

    No, non penso che verrà mai pubblicato.

    "Loro" (lidia ravera) la cattiveria c'é l'hanno nel sangue. Quando scrivono
    dosano e calibrano nei modi che la maggioranza non se ne accorga
    delle troiate che scrivono e le assumano per buone senza riflettere.

    Edited by Mathias3 - 8/12/2008, 21:04
     
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  15. LesPaul
     
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    ma ti pare che possa essere pubblicato? Questa era la mia risposta alle oscenità scritte dalla Ravera nell'articolo originale!!!

    Si tratta di una provocazione!
     
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30 replies since 8/12/2008, 18:03   700 views
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