Finalmente un quotidiano se ne è accorto...

"Negli spot ora va di moda l'uomo cretino.."

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  1. Guit
     
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    Credo che la causalità economica da te descritta sia un depistaggio.

    La pubblicità non è solo convincimento al consumo bensì anche moderno totemico. Luogo di rappresentazione e sacralizzazione dei miti collettivi.

    In questa ottica il problema non è essere o non essere usati dalla pubblicità bensì, come si viene usati. Come il proprio mito ne esce, in quale misura di valore e dignità.

    In questo senso la pubblicità è anti maschile. Non anti femminile. Elemento di discriminazione, dileggio e offesa collettiva ai portatori di un carattere sessuale naturale.

    Razzismo allo stato puro. Roba da tribunale per i diritti umani.



    CITAZIONE (doppler effect @ 8/12/2008, 13:48)
    CITAZIONE (Volpe_Argentata_37 @ 3/12/2008, 07:34)
    Per dirla con Musil, va di moda l’uomo senza qualità (che ne aveva tante, ma in apparenza nessuna). Per dirla chiara, va di moda il coglionazzo. Basta accendere la Tv. Un dileggio incessante. C’è Diego Abatantuono in pre Alzheimer che scambia la chiavetta di Alice Mobile per quella dell’auto, strappando un sospiro di compatimento alla moglie Elena Sofia Ricci. C’è Enzo De Caro con martello e salvadanaio,.....

    Articolo del IL GIORNALE di oggi, sulla prima pagina, in fondo....

    La scansione online dell'articolo intero non l'ho trovata.

    In questi spot l'uomo passa per coglione e la donna per intelligente. Ok.

    Il risultato è che la stragrande maggioranza degli uomini o non ci fanno caso o gli dà importanza minima mentre le donne gli danno molta rilevanza aumentando il loro grado di autolodazione.

    Quando un promoter pubblicitario deve inventare uno spot che possa funzionare sa che le donne sono più facili da convincere, basta farle qualche complimento si sa, e allora è sufficiente fargli credere nello spot che è una spanna avanti rispetto all'uomo.

    In questo modo il promoter ha raggiunto due obbiettivi:

    1) ha accontentato le donne nel loro bisogno di sentirsi superiori;
    2) le donne acquistano e fanno incrementare i guadagni delle aziende.

    Quindi, negli spot le donne vengono fatte sentire delle dee ma nella realtà vengono "usate" come dei perfetti robot senza cervello per alimentare un determinato mercato.

    Fai un complimento ad una donna e si stacca il collegamento tra cervello e corpo.

     
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  2. sil72
     
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    Sono perfettamente d'accordo con te, Guilt.
    E' una magrissima consolazione che le donne vengano usate dai pubblicitari (peraltro come chiunque altro, uomini, anziani e bambini).
    Il danno fatto agli uomini, anzi al genere maschile, è palese, e va più in profondità.
    Non si può lasciarlo passare impunemente.
    Ma comunque mi chiedo: le donne si stuferanno prima o poi di essere definite migliori in tutto e per tutto? Ormai sono decenni che va avanti.
    Saluti a tutti i partecipanti a questa interessante discussione, e complimenti a Les Paul: aver stabilito un contatto con quel giornalista è stata un'ottima mossa.
    Sil.
     
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  3. cama-leo
     
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    CITAZIONE (sil72 @ 10/12/2008, 11:37)
    Ma comunque mi chiedo: le donne si stuferanno prima o poi di essere definite migliori in tutto e per tutto? Ormai sono decenni che va avanti.

    Anche perchè una persona intelligente dovrebbe risentire del peso della responsabilità di tante lodi e presunte dimostrazioni di stima.
    E invece....

    p.s.: è Guit, non guilt: non è colpevole di nulla, poveretto :)
     
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  4. doppler effect
     
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    CITAZIONE (sil72 @ 10/12/2008, 11:37)
    E' una magrissima consolazione che le donne vengano usate dai pubblicitari (peraltro come chiunque altro, uomini, anziani e bambini).

    Capisco gli insulti discriminatori verso il genere maschile negli spot, ma non dimentichiamo mai che sono solo parole e che la realtà è tutt'altra cosa.

    Immaginiamo che venga una vera crisi, una di quelle che per andare avanti devi veramente lavorare sodo dove il politico, la raccomandazione non ti servono più; i finanziamenti non vengono più elargiti. In queste condizioni, le donne saranno le prime a dire: tu uomo vali, esci di casa e procura da mangiare per me e per i tuoi figli e quando tornerai ti consolerò dalle tue fatiche senza stressarti.

    Quale persona vuole sentirsi dire dagli altri che è la migliore? Quella che si sente inferiore degli altri. E' naturale.
     
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  5. Tex6969
     
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    http://donna.libero.it/lifestyle/il-futuro...na-ne1484.phtml

    Gli spot da una parte... i siti femministi come libero ricarano la dose dall'altra !!!

    cama-leo
    CITAZIONE
    Anche perchè una persona intelligente dovrebbe risentire del peso della responsabilità di tante lodi e presunte dimostrazioni di stima.
    E invece....

    Appunto... ! Se la persona ...fosse ... intelligente!!
    Ma la stupidella esaltata dalla pubblicità, prende spunto per autolodarsi ancora e innalzarsi sul suo patetico ed arrogante piedistallo d'argilla !!
     
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  6. fabriziopiludu
     
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    quando io invito alla ribellione, mi dite se io stia delirando o se mi senta bene. io, per esempio, mai potrei farel'agente di polizia, picChiare qualcuno perchè me lo dicer il mio superiore? NO!!! Invece, la donna NON HA ALCUNA RILUTTANZA! n.b.! QUANDO AFFITTI UN'APPARTAMENTO AD UNA SBIRRA, NON COMMETTI REATO DI FAVOREGGIAMENTO DEL BALLBUSTING! poi quello della forza è molto sfruttato: una mia compagna di Scuola, disse che una sua amica fosse stata rifiutata dal lavoro di becchina, anche se era capace a tenere in spalla una bara con un uomo morto dentro (!?!?!) Grottesco! Ve l'immaginate, ad un funerale, la donna che scarica il morto, se lo mette in spalla e lo porta in chiesa? e' proprio irrispetto per il morto. Poi, mi stupisce che le abbiano permesso questa prova di "sollevamento pesi"!
     
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  7. silverback
     
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    CITAZIONE (fabriziopiludu @ 4/1/2009, 13:59)
    una mia compagna di Scuola, disse che una sua amica fosse stata rifiutata dal lavoro di becchina, anche se era capace a tenere in spalla una bara con un uomo morto dentro (!?!?!)

    Forse si trattava di lei o di una sua lontana parente...?
    http://www.gazzetta.it/Speciali/Olimpiadi/...orandotti.shtml
    SPOILER (click to view)
    ROVERETO (Trento), 12 settembre 2008 - "Scusi, può farmi un favore?". Valerie Vili, 23enne gigante neozelandese di 1,96 per 120 chili, al termine della lunga chiacchierata, è quasi in imbarazzo: "Può scrivere che mando un saluto e un bacione ai miei parenti di Milano?".
    ROZZANO-PAKURANGA - E così, dal nulla, ecco una storia di famiglia quanto meno curiosa. Valerie, campionessa olimpica e mondiale del lancio del peso, è cugina di primo grado di Ricky Morandotti, gran personaggio del basket italiano anni Ottanta e Novanta. Incredibile? Sentite qui... "Mio papà Sidney — racconta Valerie — morto da poco più di un anno, inglese di Bristol, aveva una sorella, Valerie Adams, mio stesso nome e mio stesso cognome da signorina, che ha sposato un italiano. Dalla loro unione è nato Ricky. Sono i miei zii. E lui è mio cugino. Nel settembre scorso, a Milano, abbiamo trascorso alcuni giorni insieme. E' stato bellissimo". L'ex ala della Virtus ci ride sopra: "E' venuta a trovarci dopo i Mondiali di Osaka, ci siamo anche scambiati scarpe e magliette tanto siamo grandi uguali... A Pechino ho seguito la sua avventura in tv, facendo un tifo d'inferno. E' una persona dolcissima ma è meglio non farla arrabbiare: è veramente grossa, un armadio a sei ante. Se vai in giro con lei in macchina non hai bisogno del cric, ce l'hai di fianco...". Semplice, no? Certo, se non fosse che Pakuranga, località a dieci minuti da Auckland dove Valerie abita e Rozzano, hinterland milanese dove la famiglia Morandotti risiede (Ricky da qualche tempo, dopo un lungo periodo a Bologna, vive a Rimini), sono separate da circa 18.500 chilometri e da dieci ore di fuso orario.
    MARINAI - "Mia mamma Lirika era tongana — sorride Valerie —: siamo una famiglia di marinai, sparsa in ogni angolo del mondo. Siamo 17-18 cugini, tutti alti intorno ai due metri". Fu guardando in tv l'Olimpiade di Sydney mentre assisteva la madre in un letto d'ospizio che Valerie si mise in testa che un giorno sarebbe stata protagonista ai Giochi. "Ho cominciato a lanciare a 13 anni — spiega — e solo il 16 agosto, a Pechino, ho coronato il sogno della mia vita. Con tanti ringraziamenti a Kirsten Helleir, la mia allenatrice. Insieme a suo marito Pat mi ha praticamente adottata". Valerie, dopo un matrimonio fallito, è tornata a vivere con loro. Ed è stata Kirsten la prima che, al termine della finale a cinque cerchi, è corsa ad abbracciare.
    ALL BLACKS K.O. - L'impresa, in patria, ha avuto un seguito enorme. Era da Montreal 1976 e dal successo del leggendario John Walker nei 1500 che, in atletica, un neozelandese non vinceva l'oro olimpico. Ed era addirittura da Helsinki 1952 che non ci riusciva una donna: allora fu la lunghista Yvette Williams a centrare il risultato. La finale di Valerie è cominciata quando ad Auckland e dintorni era l'1,10 di notte. Esattamente in contemporanea, gli All Blacks del rugby giocavano per il Tri Nations a Città del Capo contro il Sud Africa campione del mondo (vincendo 19-0). Ebbene: in un Paese di quattro milioni di abitanti i telespettatori "olimpici" sono stati 255.000 col 50% di share, quelli "ovali" solo 134.000 col 28%.
    VACANZE - Valerie, dopo aver gareggiato mercoledì al Palio della Quercia di Rovereto, domenica chiuderà la stagione alle World Athletics Final di Stoccarda. "Poi mi regalerò una vacanza con mia sorella Patricia alle Cook Islands — si entusiasma —. E chissà, potrei anche tornare in Italia...". I Morandotti l'aspettano.
    dal nostro inviato
    Andrea Buongiovanni


    CITAZIONE
    Ve l'immaginate, ad un funerale, la donna che scarica il morto, se lo mette in spalla e lo porta in chiesa?

    Cos'è, una scena di un film con Fantozzi?

    CITAZIONE
    Poi, mi stupisce che le abbiano permesso questa prova di "sollevamento pesi"!

    Eh già...
     
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  8. fabriziopiludu
     
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    a scuola, parlavamo di "la donna e il mondo del lavoro", la mia compagna di Scuola, è sempre stata femminista; adesso è divorziata e ha due figlie; si occupa di amministrazione di condominii. era arrabbiata perchè la sua amica era stata scartata da fare la beccamorto. Io so, che per portare una bara, bisogni essere in quattro, minimo. affusto di cannone per le grandi personalità. POI CI SONO I PUNTI DI VISTA SE QUESTE PERSONALITA' SIANO "GREAT"! ES.: WINSTON CHURCHILL.
     
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    CITAZIONE (fabriziopiludu @ 4/1/2009, 13:59)
    poi quello della forza è molto sfruttato: una mia compagna di Scuola, disse che una sua amica fosse stata rifiutata dal lavoro di becchina, anche se era capace a tenere in spalla una bara con un uomo morto dentro (!?!?!) Grottesco! Ve l'immaginate, ad un funerale, la donna che scarica il morto, se lo mette in spalla e lo porta in chiesa? e' proprio irrispetto per il morto. Poi, mi stupisce che le abbiano permesso questa prova di "sollevamento pesi"!

    Mi sembra ovvio che è un'invenzione
     
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  10. fabriziopiludu
     
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    bisogna anhe considerare che un mammifero morto aumenti di peso. Lasciamo ai fisiologi l compito di spiegare il fenomeno. Ad Albissola Marina, in Viale della Rimembranza, la mia Prof. vide un gatto morto; volle prenderlo prenderlo per un orecchio, per deporlo n un cassonetto, ma neppure riuscì ad alzarlo, era troppo pesante!

    prenderlo per un orecchio...
     
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