Gli uomini o le donne?
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  • 1) Gli uomini, perché estremamente competitivi e pochissimo empatici fra di loro, nonché troppo dipendenti dalle donne; pertanto portati a disprezzarsi reciprocamente
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  • 3) Entrambi
    34.48%
    10
  • 2) Le donne, perché fortemente manipolatrici in virtù del loro potere sessuale, che annebbia letteralmente la mente degli uomini
    24.14%
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  • 4) Non so/non risponde
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Gli uomini o le donne?

chi è il vero problema degli uomini?

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  1. Davide.4.
     
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    CITAZIONE
    Gli uomini, perché estremamente competitivi e pochissimo empatici fra di loro, nonché troppo dipendenti dalle donne; pertanto portati a disprezzarsi reciprocamente

    Esatto.

    Risposta: 1
     
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  2. Davide.4.
     
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    CITAZIONE
    Gli uomini, perché estremamente competitivi e pochissimo empatici fra di loro, nonché troppo dipendenti dalle donne; pertanto portati a disprezzarsi reciprocamente

    Picchiato poi travolto da auto

    Trovato cadavere nel Cosentino

    E' stato picchiato selvaggiamente e poi travolto con la sua stessa auto l'uomo trovato cadavere vicino a Cosenza. A rinvenire il corpo dell'uomo, Antonio Saracino, 33 anni, un ingegnere di Crotone, sono stati i carabinieri avvisati da una telefonata. Nella zona del delitto, i segni evidenti di una colluttazione e della violenza subita dal malcapitato. Alla base del delitto ci sarebbe un movente di tipo passionale.

    I militari dell'Arma arrivati dopo la chiamata si sono trovati di fronte ad una scena agghiacciante. Il cadavere era incastrato sotto le ruote posteriori dell'autovettura, una Peugeot, che apparterebbe alla stessa vittima. Chi lo ha aggredito ha agito con molta determinazione e violenza, trovando poi la freddezza e la crudeltà di passare più volte sul corpo con l'automobile per finirlo.


    27\10\2007

    FONTE : http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo385444.shtml


    CITAZIONE
    Il cadavere era incastrato sotto le ruote posteriori dell'autovettura, una Peugeot, che apparterebbe alla stessa vittima. Chi lo ha aggredito ha agito con molta determinazione e violenza, trovando poi la freddezza e la crudeltà di passare più volte sul corpo con l'automobile per finirlo.

    Quando un uomo perde il lume della ragione non è controllabile.

    La questione di "donne" si è trasformata in una tragedia.

    Magari una parola di troppo, l'orgoglio ferito o l'essere minacciato fisicamente a fatto in modo di tirare fuori, nell'assassino, il suo lato più brutale.
    Visto la foga con cui si è scagliato contro il malcapitato (gli è passato più volte sopra con la macchina.)

    L'uomo è un concentrato di emozioni.
    La vendetta per un torto è più forte di qualsiasi cosa.
    L'ossessione che ne deriva... Mix letale.

    Basta leggere qualche libro di storia per capire cosa può un uomo.
     
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  3. silverback
     
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    CITAZIONE (Davide.4. @ 27/10/2007, 17:57)
    Quando un uomo perde il lume della ragione non è controllabile.

    L'uomo è un concentrato di emozioni.

    La vendetta per un torto è più forte di qualsiasi cosa.
    L'ossessione che ne deriva... Mix letale.

    Il 13 marzo 1996 Thomas Hamilton entrò in una scuola elementare di Dunblane, in Scozia, portando con
    sé due revolver e due pistole semiautomatiche. Dopo aver ferito gli insegnanti che avevano cercato di
    fermarlo, irruppe nella palestra, dove stavano giocando i bambini. Sparò a ventotto di loro, uccidendone sedici, poi uccise il loro maestro e, infine, rivoltò l'arma contro se stesso.
    "Il demonio ci ha fatto visita ieri e non sappiamo perché" disse il direttore della scuola il giorno
    dopo. "Non lo capiamo e non credo che lo capiremo mai".
    Sì, probabilmente non capiremo mai che cosa spinse Hamilton alla sua ultima ignobile impresa.
    Ma quella vendetta senza senso perpetrata da un solitario gonfio di amarezza ha un inquietante suono
    familiare. Hamilton, sospettato di pedofilia, era stato obbligato a dimettersi da capo scout e, per poter continuare a stare con i ragazzi, aveva formato propri gruppi di giovani.
    Uno teneva le sue riunioni nella palestra della scuola di Dunblane, ma Hamilton, in seguito alle proteste di alcuni genitori per il suo strano comportamento, era stato allontanato dalle autorità scolastiche. Il giovane era divenuto oggetto di scherno e pettegolezzi; nel quartiere avevano pure
    iniziato a chiamarlo "signor Verme". Alcuni giorni prima che la sua furia esplodesse, aveva inviato delle
    lettere ai media e alla regina Elisabetta, difendendo la propria reputazione e chiedendo di essere
    reintegrato nel movimento scout.
    La tragedia suscitò particolare impressione perché nessuno pensava che a Dunblane sarebbe mai
    potuto accadere qualcosa del genere. Dunblane è un paese idillico, la cui comunità è molto unita e
    dove il vero e proprio crimine era sconosciuto.
    Non è l'America, dove gli squilibrati sono di casa, il numero di armi in circolazione è uguale a quello
    degli abitanti e gli accessi di furia omicida di lavoratori delle poste scontenti sono così comuni che,
    quando uno perde le staffe, si dice che "va fuori di testa come un postino".
    Gli accessi di furia omicida, tuttavia, non sono un'esclusiva americana o del solo Occidente e neppure
    delle società moderne.
    Il termine amok, passato in inglese a indicare la condizione di chi è in preda a crisi di incontrollata violenza, è in realtà un termine malese per designare il furore sanguinario che prende a volte uomini indocinesi soli che hanno perduto la persona amata, i loro soldi o la faccia.
    E la stessa sindrome è stata descritta in una cultura ancora più lontana dall'Occidente: quella dei
    cacciatori-raccoglitori di Papua Nuova Guinea, che vivono come all'età della pietra.
    L'uomo amok è con ogni evidenza fuori di sé, un automa inconsapevole di ciò che lo circonda e
    indifferente agli appelli e alle minacce. Ma la sua furia è preceduta da un lungo rimuginare sul proprio fallimento, ed è accuratamente programmata quale modo di uscire da una situazione insostenibile.
    Lo stato amok è, in modo agghiacciante, uno stato cognitivo.
    Non è innescato da uno stimolo o da un tumore, né da una casuale scarica chimica all'interno del cervello, bensì da un'idea.
    Un'idea così standard che la seguente descrizione dello stato mentale amok, scritta nel 1968
    da uno psichiatra che aveva intervistato a Papua Nuova Guinea sette amok ospedalizzati, si
    applica perfettamente ai pensieri di assassini di massa lontani continenti e decenni:
    "Non sono un uomo importante, 'un grand'uomo'. Possiedo soltanto il mio
    personale senso della dignità. Un intollerabile insulto ha ridotto la mia vita a niente. Non ho nulla
    da perdere, quindi, se non la mia vita, che non è nulla, perciò scambio la mia vita con la tua, che
    è stata così favorita. Lo scambio va a mio vantaggio, perciò ucciderò non solo te, ma molti come
    te, riabilitando al contempo me stesso agli occhi del gruppo di cui faccio parte, anche se nel corso
    di tutto ciò potrei essere ucciso".


    Questa sindrome è un esempio estremo dell'enigmaticità delle emozioni umane. Emozioni che, per
    quanto esotiche al primo sguardo, si rivelano all'analisi universali e, irrazionali per eccellenza,
    dimostrano di essere strettamente intrecciate con il pensiero astratto e di avere una propria fredda
    logica.
     
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  4. Davide.4.
     
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    CITAZIONE
    Il 13 marzo 1996 Thomas Hamilton entrò in una scuola elementare di Dunblane, in Scozia, portando con
    sé due revolver e due pistole semiautomatiche. Dopo aver ferito gli insegnanti che avevano cercato di
    fermarlo, irruppe nella palestra, dove stavano giocando i bambini. Sparò a ventotto di loro, uccidendone sedici, poi uccise il loro maestro e, infine, rivoltò l'arma contro se stesso.

    CITAZIONE
    Uno teneva le sue riunioni nella palestra della scuola di Dunblane, ma Hamilton, in seguito alle proteste di alcuni genitori per il suo strano comportamento, era stato allontanato dalle autorità scolastiche. Il giovane era divenuto oggetto di scherno e pettegolezzi; nel quartiere avevano pure
    iniziato a chiamarlo "signor Verme".

    Chi di colpo ferisce di colpo perisce.

    Due estati fa... venni deriso da 3-4 ragazzi che, vigliaccamente mi chiamarono da sopra un palazzo.
    Ma io sapevo chi erano.
    Aspettai che scesero.
    Erano 3.
    Senza pensare alle conseguenze iniziai a corrergli furioso.
    Feci tutto nell'arco di pochi secondi senza neanche dargli il tempo di reagire. Gli ero "partito."
    Mi vendicai per bene.
    Mi tolsi una bella soddisfazione.

    Nonostante fossi dalla parte della ragione. Dopo quella volta non li ho più stuzzicati.
    Perchè dalla ragione sarei passato al torto.
    L'animo maschile è terribile... essere il più forte non significa sempre vincere.
    L'esasperazione può tutto.
    Il risentimento può accende micce incontrollabili (1).

    Comunque, non nego che... mi passa nel cervello che si possano vendicare.
    E come dice quel proverbio " A pensar male raramente si sbaglia ".


    CITAZIONE
    Ma la sua furia è preceduta da un lungo rimuginare sul proprio fallimento, ed è accuratamente programmata quale modo di uscire da una situazione insostenibile.

    (1) Questo è quello che volevo dire.

    Edited by Davide.4. - 28/10/2007, 12:59
     
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  5. doctor doctor
     
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    CITAZIONE
    L'uomo è un concentrato di emozioni.
    La vendetta per un torto è più forte di qualsiasi cosa.
    L'ossessione che ne deriva... Mix letale.

    L'aspetto peggiore è che la rabbia e l'aggressività degli uomini vengono sempre condannate, sia che vengano espresse in modo vitale, sia che vengano espresse per ferire.
    Bisogna smettere di negare l'aggressività maschile; occorre accettarla e cercare di comprenderla.
     
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  6. silverback
     
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    CITAZIONE (doctor doctor @ 28/10/2007, 12:56)
    Bisogna smettere di negare l'aggressività maschile; occorre accettarla e cercare di comprenderla.

    Infatti è quello che stiamo facendo.

    Parlarne è molto importante.
     
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  7. Davide.4.
     
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    doctor doctor (Inviato il: 28/10/2007, 12:56)

    CITAZIONE
    Bisogna smettere di negare l'aggressività maschile; occorre accettarla e cercare di comprenderla.

    Esatto.

    Non si può modificare un qualcosa che è immodificabile.

    I Media e quelle teste vuote degli intellettuali maschietti se lo devono ficcare dentro la capoccia.
     
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  8. Davide.4.
     
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    Studenti e professori barricati nelle stanze. L'aggiornamento delle notizie arriva loro via internet
    La scorsa settimana l'università ha ricevuto minacce circa possibili bombe. Esclusa la pista del terrorismo


    Virginia, strage nel campus: 32 morti
    "Ha messo in fila tutti e ha sparato"


    Il cecchino, un ventenne asiatico, si è ucciso. Aveva due armi corte da guerra. Ci sono anche venti feriti
    Nell'agosto 2006 nella stessa università si era nascosto un evaso



    VIRGINIA (Stati Uniti) - Peggio della strage della Columbine High School, l'America è di nuovo sotto shock. Un uomo spara in due fasi, prima ammazza una persona: poi cambia aula, fa almeno sette minuti a piedi senza essere intercettato dalla polizia, entra in una classe -forse quella della ex fidanzata - e fa fuoco all'impazzata. Il bilancio, dopo ore di allarme e di panico - l'università è tuttora isolata ed è impossibile per chiunque lasciare o anche solo muoversi all'interno dello stabile - è di almeno 32 morti e ventuno feriti.

    Il killer si è sicuramente ucciso, era un ventenne di origine asiatica. Era armato con due armi corte calibro 9, probabilmente da guerra. Il movente pare sia passionale: cercava la fidanzata. La Virginia Tech, situata in un'area agricola della Virginia, ha oltre 26 mila studenti ed è rinomata per i suoi corsi scientifici.

    Le sparatorie - La dinamica dei fatti è ancora molto confusa. La prima sparatoria è avvenuta intorno alle sette e trenta. L'uomo ha cominciato a sparare in uno dei dormitori e poi nelle classi del glorioso e famoso complesso della Viriginia tech university occupato da circa novecento studenti e tutti del primo anno. I primi testimoni parlano di "un uomo armato in modo pesante che ha cominciato a sparare mentre attraversava la Norris Hall", uno dei complessi dell'università.

    Allarme via web - Alle sette e mezzo il campus è già in piena attività. Gli studenti stanno per raggiungere le classi e sono in giro per il complesso. Fondamentale è stato, in quel momento, raggiungere il numero più alto di studenti e raccomandare di non lasciare nè le stanze nè le classi. L'università ha così deciso di dare l'allarme via web facendo lampeggiare l'allerta sui numerosi video sparsi nel campus. Tutte le lezioni sono state cancellate e agli studenti è stato chiesto di restare chiusi nei loro edifici e comunque lontani dalle finestre. Questa prima sparatoria, in base alle prime testimonianze, sarebbe avvenuta nella West Ambler Johnston Hall, un dormitorio per circa novecento studenti che è stato subito circondato dalle auto della polizia e da uomini dei reparti speciali dell'Fbi. Le operazioni però sono state ostacolate dal cattivo tempo, vento e neve.

    La seconda sparatoria - E' quella con il bilancio più pesante. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo armato - non è chiaro ancora se aveva un complice - ha raggiunto dopo circa tre ore e nonostante il campus fosse blindato il Dipartimento di ingegneria, la Norris hall, distante almeno sette minuti a piedi dalla West Ambler. Qui, dicono fonti della Fox, è entrato nelle classi, cercando la fidanzata. In una classe avrebbe messo in fila gli studenti e avrebbe fatto fuoco. Una sorta di esecuzione.

    Le altre stragi - Nell'agosto 2006 la Virginia tech era stata al centro di una caccia all'uomo perché un detenuto evaso da un vicino penitenziario si era rifugiato nel campus dopo aver ucciso due poliziotti. Negli States non è stata mai dimenticata la strage del Columbine, a Denver. E solo qualche mese fa, nel settembre 2006, un sequestratore uccise una ragazza in un liceo, sempre in Colorado.

    Bush: "Orrore e massacro" - "La nostra università è stata colpita da una tragedia di monumentali proporzioni - ha detto il presidente della Virginia Tech, Charles Steger - La nostra università è sotto shock per questo orrore". Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush si è detto assalito dall' "orrore" per la strage di studenti. La portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha precisato che "resta intatto il diritto al porto d'armi ma tutte le leggi in materia devono essere rispettate".

    La scorsa settimana l'università aveva ricevuto minacce circa possibili esplosioni. L'Fbi ha escluso comunque la pista del terrorismo.


    16\04\2007

    FONTE : http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/e...nia-scuola.html



    CITAZIONE
    Un uomo spara in due fasi, prima ammazza una persona: poi cambia aula, fa almeno sette minuti a piedi senza essere intercettato dalla polizia, entra in una classe -forse quella della ex fidanzata - e fa fuoco all'impazzata. Il bilancio, dopo ore di allarme e di panico - l'università è tuttora isolata ed è impossibile per chiunque lasciare o anche solo muoversi all'interno dello stabile - è di almeno 32 morti e ventuno feriti.

    L'emotività... offusca il cervello e non ti fa ragionare.
    Il risentimento invece ammazza.

    Quando senti che tutto il mondo ti viene contro. Quando vedi che non ci sono più speranze. Non vedi più niente oltre... un tunnel senza luce... è a quel punto che la ferocia omicida colpisce.
    La consapevolezza di non avere scampo. Il non avere nulla da perdere...

    Il chiedersi che cazzo ci stai a fare in questo mondo di merda.

    Ecco l'esasperazione.

    La miccia... l'inizio della fine.

    Io muoio ma ti trascino con me. Io perdo ma tu vieni con me.
     
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