Posts written by Fantuzzy da Podium Varinum

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    http://bari.repubblica.it/dettaglio/Incide...ttaglie/1708825

    Grottaglie, operaio muore
    schiacciato da lastre di marmo
    E' morto sul colpo, schiacciato da tre lastre di marmo, mentre lavorava. L'operaio si chiamava Michele Doria, aveva 36 anni ed era di Manduria (Taranto). L'incidente sul lavoro è avvenuto a Grottaglie, in provincia di Taranto, nella ditta presso la quale la vittima lavorava al civico 1 di via della Stazione.

    L'uomo, secondo quanto si è appreso, stava lavorando all'interno della marmeria "Angi" quando, per cause in corso di accertamento, è stato colpito alla testa da una grossa lastra di marmo. Vani sono risultati i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari del 118 intervenuti sul posto. Indagini sono state avviate dai carabinieri per ricostruire l'esatta dinamica dell'infortunio sul lavoro e stabilire eventuali responsabilità. (01 settembre 2009)


    http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=71563&sez=CAMPANIA

    AVELLINO (1 settembre) - Un operaio di 50 anni, Donato Trombetta, è morto stamattina mentre si trovava all'interno di un'azienda agricola per la produzione e il commercio di castagne. È successo in via Salvatore Pescatore a Serino nell'Avellinese.

    La vittima era impegnata nella rimozione della copertura in lamiera di una tettoia di un capannone. L'operaio si era arrampicato proprio sulla tettoia ma, ad un certo punto ha perso l'equilibrio ed è precipitato da un'altezza di 5 metri. Un collega lo ha soccorso e portato all'ospedale Landolfi di Solofra (Avellino), ma quando l'uomo è arrivato già morto al pronto soccorso .

    L'operaio ha subito lo sfondamento della base cranica. Sul luogo dell'incidente sono arrivati poco dopo i carabinieri della stazione di Serino che hanno avviato le indagini per chiarire le cause di questa nuova morte bianca.

    Secondo quanto si è appreso in base ai primi accertamenti pare che l'operaio stesse compiendo i lavori sulla tettoia senza alcun dispositivo di sicurezza
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    CITAZIONE (juliya @ 30/8/2009, 01:58)
    CITAZIONE
    ma che stai dicendo? :rotfl:
    fino a qualche secolo fa se la donna moriva dando la luce il bambino, moriva anche il bambino, mica esisteva il latte in polvere.

    ehm guarda che anche mia mamma ha allattato figli non suoi, uff non mi ricordo come si dice. cmq ci son puerpere che dopo il parto non hanno latte, altre invece ne hanno fin troppo .

    balia ... si davano i figli a balia, ma non soltanto se la mamma moriva, anche i ricchi lo facevano, pur restando vive.
    Peraltro se fosse vero che il figlio non sopravviveva mai alla madre per mancanza di nutrimento, come facevano con i bambini abbandonati nelle ruote dei conventi appena nati ? (e ce n'erano parecchi nel secolo scorso)... molti sono sopravvissuti e hanno a loro volta procreato, basta vedere quanti cognomi ci sono come Diotallevi e cose simili.

    Ma non solo, anche se non c'era il latte in polvere, non è detto che non ci fossero altri tipi di latte da dare ai bambini che non potevano avere il latte materno, quello di capra ad esempio, è leggero e nutriente e veniva usato per i neonati senza mamma.

    Edited by Ritavi - 30/8/2009, 12:41
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 29/8/2009, 21:35)
    CITAZIONE (Sossempreio @ 29/8/2009, 21:23)
    E´ difficile scardinare un dogma imposto da millenni.

    Gli uomini non si ribellano, perche´ non sanno neanche che vivrebbero meglio cosi´.

    In compenso molti matrimoni monogami falliscono anche per questo.

    Gli uomini non si ribellano, ma evadono (o tentano di farlo) dalla gabbia in cui vengono rinchiusi.

    mah

    1) Ma io non parlo solo di oggi, parlo della storia. Com'è stato possibile andare contro natura per millenni?
    2) Perché, tu lo sai?
    3) Dovrebbero fallire tutti però.
    4) E' da poco che gli uomini vivono 70 anni. Se uno ha diverse relazioni, mai sovrapposte, lo consideri poligamo?

    è possibile, secondo voi che una sovrastruttura culturale che perdura nei millenni modifichi anche la natura, cioè le caratteristiche genetiche?.

    In fondo un cane è diverso da un lupo ...eppure non è altro che un lupo addomesticato 12000 anni fa.

    Cioè sappiamo esattamente quand'è nata la famiglia monogamica costituita da una coppia? (storie delle Bibbia a parte che, appunto sono storie e anche se fossero vere narrerebbero soltanto le gesta e il modo di vivere di pochi uomini, dell'elite)
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    non lo so Icarus, ma una mia collega che è tornata dall'Inghilterra con l'influenza si è subito recata all'Amedeo di Savoia (ospedale di Torino specializzato nelle malattie infettive), non aveva l'influenza porcina ... ma l'hanno lasciata andare comunque prima degli esiti perchè le hanno detto che tutti gli anni ci sono persone che muoiono per l'influenza ma non ne parlano i giornali .. e comunque in autunno sarà impossibile frenare l'epidemia.

    così dissero :)
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    se n'era parlato anche con Lelen ...
    :B):

    #entry232132276
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    la risposta di Paolo Barnard:

    DONNE INCHIODATE AL MURO DELLA PAVIDITA'

    di Paolo Barnard - Non potevate reagire peggio. Il mio articolo ‘Sono andato a puttane’ ha scatenato un putiferio. Doveva suscitare un dialogo, non la guerra, ma almeno ora lo sappiamo: siamo in guerra care donne, e come ha mirabilmente notato un lettore “lo siamo da decenni, e lei Barnard ha calato un microfono in trincea”. Che miserevole risultato.

    Eppure nelle mie righe c’era tutto ciò che qualsiasi anima incolpevole avrebbe chiamato ‘una mano tesa’ per voi. Esordivo esponendomi in prima persona a una rischiosissima gogna (sono un professionista impegnato), affidandovi una fetta del mio intimo sessuale, e l’avevo fatto appositamente per scendere subito sul piano dolente di noi maschi puttanieri e pornomani, cioè ammalati di una pratica deviata. Era una mossa all’opposto esatto di chi parte sulla difensiva. Eppure, su molte centinaia di commenti e un fiume di mail ricevute, solo una donna, una sola, ha apprezzato quel mio calarmi nell’arena coi panni sudici in bella vista. Non vi dico quante di voi hanno commentato da bassa caserma, cose come “fatti delle seghe Barnard”, “se non trovi da scopare te lo meriti” ecc. Bell’esordio.

    Il significato del Sesso Ludico non richiedeva il Q.I. di Newton per essere compreso. L’avete mischiato in cento salse con tutti gli altri tipi di sensualità e corteggiamenti, che col Sesso Ludico non c’entrano alcunché, mancando del tutto il target. Non ne avete compreso il potenziale dirompente di liberazione che vi offre, quello di spiazzare gli uomini, di ficcargli in testa che il potere erotico si gioca alla pari. Il potere per esempio di stoppargli l’uccello mentre vi sbattono da onanisti ignoranti e di dirgli “così non sento niente, possiamo fare un gioco diverso? Te lo insegno”. Queste parole educative sono solo possibili nel contesto di un Sesso Ludico, e assai più difficili o impossibili da pronunciare col fidanzato o con lo sperato tale, per ovvi motivi. E c’è dunque questo intelligente potere che l’aumentatissimo numero di contatti sessuali del Sesso Ludico vi offrirebbe, con cui educarci a farvi godere, o anche solo a darvi piacere come vorreste voi, finalmente! Ma voi niente, manco vicine ci siete arrivate. Dovevate capire al volo, donne, che a fronte di un esercito di femmine capaci di prendersi il sesso come un aperitivo, con leggerezza e benevolenza, finirebbe per crollare qualsiasi becero retaggio maschile, perché la Storia insegna che il progresso non è resistibile - maschi, maschilisti, sciovinisti e teste di cazzo nonostante. Il Sesso Ludico è una mina nel cuore di tutti gli alibi dell’uomo per ancora contenere la vostra avanzata, ma voi addio che lo capite. E sapete perché? Perché comporterebbe per voi la fatica del coraggio, che qui non avete, e non lo volete esercitare. Lamentarsi per generazioni è più comodo.

    E rimanendo nei paraggi, avete dimostrato una callosa indifferenza di fronte all’appello che ho riportato nell’articolo a nome di tantissimi uomini. Trattava dell’estenuante fatica e del dolore intenso che soffriamo lungo un’intera vita di abbordi, corteggiamenti, contatti, dove l’implacabilità statistica delle vostre reazioni a “occhi scocciati, o girate di spalle, i ‘non mi stressare’, ‘non è il caso’, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo” è ingiustificabile qui, oggi, in Italia. Quella vostra indifferenza, dicevo, è un faro puntato sulla vostra perfidia, care belle e avanzatissime donne (ne riparlo più sotto). Perché non ci vorrebbe tanto a calarsi per un minuto nei panni dell’altro e arrivare alla conclusione cui arrivò una meravigliosa e bellissima donna ‘marziana’, che una volta mi disse: “Se io dovessi fare lo sforzo emotivo che fate voi tutte le volte che ci abbordate, sarei paralizzata dal terrore. E se a ‘cacciare’ in questa cultura dovessero essere le femmine invece degli uomini, credo che sarei stata sola tutta la vita”.

    All’angolo come siete di fronte alla prospettiva del dover esplorare il nuovo, avete tentato la ritrita arma della persecuzione storica di cui siete state vittime e che peraltro nessuno nega. Ma da 50 anni è l’uomo che è cambiato verso di voi. Chi ha la mia età (51) ricorda benissimo il passaggio dal maschio italico ‘scopatore grugnente’ a quello in punta di piedi nel negozio di porcellane, dove nel letto con lei anche la minima tensione erotica alla vecchia maniera che gli fosse sfuggita era ‘fascista’! e oddio! che vergogna per noi. Intere generazioni di maschi sono passate da lì, e poi a lavar piatti, spingere carrozzine, cambiare pannolini, ecc., una mutazione giusta, non discuto, ma è successo. E’ l’uomo che, da padrone del salotto dove le donne erano viste ma non udite, ha accettato cambiamenti epocali, certamente perfettibili, ma i salti mortali li abbiamo fatti, se si pensa da dove siamo partiti solo ieri. Oggi voi che cambiamento avete fatto? Ne avete fatto uno di pari valore verso di noi? Ma figurati, e guai a chi osa proporvene uno, come avete dimostrato in questa occasione.

    La perfidia. Avevo inzuppato l’articolo di critiche urticanti alla beceraggine maschile, fra l’altro implicita anche nella mia descrizione del sesso commercial-mediatico, risparmiandovi una disamina della vostra. Il libro nero degli errori/orrori del mondo maschio è stato scritto, pubblicato, letto e discusso più della Bibbia. Quegli errori/orrori permangono in molte sfere della vita, contro le donne senza dubbio, ma anche questo è arci noto. Manca all’appello dell’obiettività dialettica fra sessi il libro nero dei vostri errori/orrori. Donne, siete zeppe di vergogne, che al contrario di noi celate dietro a uno degli ultimi taboo della Storia moderna. Posso tralasciare gli aneddoti storici, tramandatici tuttavia da storie come quella di Hansel e Gretel, dove la ricerca d’archivio ha dimostrato che fu Gretel, pasticcera incapace, a denunciare per stregoneria la vecchia e brava pasticcera rivale (la strega della favola), gioendo della sua condanna al rogo. La storia dell’Inquisizione è fitta di donne accanite delatrici di altre donne ‘streghe’, al solo scopo di vendetta o per sbarazzarsene, distillati di pura perfidia femminile esenti da alibi di qualsivoglia natura (si legga La Strega, di Jules Michelet); oppure l’evidenza che dimostra che i peggiori aguzzini inquisitori dei Khmer Rossi cambogiani furono le donne, appositamente selezionate per la loro crudeltà (si legga Children of Cambodia’s Killing Fields, di Dith Pran); o il fatto che nella prostituzione moderna non sono di rado le donne (nel caso della tratta delle nere lo sono sempre) le sfruttatrici che poi infliggono le punizioni sadiche. Ma vengo a voi donne comuni. Quasi quarant’anni fa, la madre delle femministe inglesi, colei che per prima concepì la necessità di rifugi per le donne soggette a violenza domestica, iniziò a notare che qualcosa non andava nella retorica del rapporto vittime(donne)-carnefici(maschi). Erin Pizzey, così si chiama, me lo disse durante un’intervista, con queste esatte parole: “Molte donne che ci giungevano portavano chiari segni di abuso maschile sui loro corpi… Ma che cos’erano quelle impronte di tacco a spillo impresse sui corpicini o sul cranio dei loro miseri bimbi?”. Già… Pizzey scrisse un libro epocale, ‘Prone to Violence’ (portata per la violenza), dove passo passo svelava al mondo l’aberrante realtà del sadismo femminile sui figli e anche sugli uomini. Fu minacciata di morte, la polizia arrestò all’ultimo minuto un gruppo di femministe svedesi che si erano appostate per accoltellarla. Dovette fuggire e vivere anni in incognito. Ma ogni giorno, anche qui da noi, chiunque non abbia il lardo sugli occhi può testimoniare come nei nostri supermercati, campeggi, giardini pubblici o per strada così tante madri si rendano protagoniste di scene di violenza e di umiliazione sui propri piccoli da dare il voltastomaco. La letteratura clinica psicoanalitica straripa di esistenza distrutte nell’emotività da madri brutali, anaffettive, da maestre o insegnanti sadiche, da donne manager perfide come nessun uomo può essere, e le donne vittime di altre donne sul lavoro non si contano più. Scendete dall’Olimpo delle vostre bugie su voi stesse. Non siete meglio di noi, solamente non avete avuto mai sufficiente potere per essere come o peggio di noi.

    Infine nessuna ha colto, poi, l’allarme sociale del mio pezzo, non avete neppure lontanamente affrontato il punto, cioè la domanda delle domande: Allora, che si fa con i 120 miliardi di dollari di catastrofe planetaria del sesso commerciale? Quali sono le vostre proposte? Nulla. Strillate ogni sorta di congettura rivendicatrice, con arrampicamenti sugli specchi, disamine dal pulpito (cara Forcheri), ma anche qui, mute. Il mio scritto era gravido di consapevolezza per voi, come testimonia l’elenco da me più volte fatto degli obbrobri sociali che il sesso commercial-mediatico vi infligge. Sarò stato inesatto, forse ho dettato i rimedi sbagliati, ma era un richiamo nero su bianco a lottare insieme contro lo scempio del vostro corpo, e francamente avreste più voi da guadagnarci che noi. Eppure, di nuovo, non avete colto. Vi manca il coraggio, ecco cosa manca, e vi manca un coraggio neppure tanto nobile. E’ il coraggio di chi, consapevole della soffocante urgenza di un cambiamento, ha la forza di tentare una strada nuova che nel mondo civile moderno è del tutto fattibile. E’ il coraggio di sgonfiare il mostruoso edema sessuale rilanciandosi come protagoniste di un’altra, dirompente interpretazione del sesso, col vantaggio aggiunto , come dicevo poc’anzi, di avere fra le mani anche uno strumento educativo tutto a vostro vantaggio. Insomma, “FARLE quelle avances“. Ma figuriamoci, voi no, tutto ma non avere quel coraggio. Buone a strillare e a giudicare, ad auto-eleggervi nell’imperfettibile mondo del ‘Noi Donne’, dove vi rassicurate a vicenda. E allora rimanete sepolte da culi, gnocche, tette, porno, puttane, troiaggine in ogni anfratto del vivere, carne da schizzare, sesso miserabile, uomini grezzi, volgarità come liquame per le strade di un moderno diluvio universale. L’Eros impazzito non guarisce gridandogli addosso, donne, ma facendo la fatica di guarirlo, assieme a noi. Donne incapaci quando c’è da fare la fatica del nuovo. Donne inchiodate con le spalle al muro della pavidità, nel risibile mondo della vostra superiorità morale.

    di Paolo Barnard, 28.8.2009
    [Autore di Paolo Barnard]


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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 27/8/2009, 21:31)
    L'ipocrisia genera mostri. La donna, se deve obbligatoriamente ricoscere il figlio , preferisce abortire oppure il cassonett? Prego, si accomodi. Tanto gli aborti ci sono lo stesso. E comunque , perche' vietare al padre la stessa possibilita' ?
    Allora , l0unico sistema che rimane alll'uomo , e' la strage familiare

    infatti, con una legge che rende possibile il disconoscimento paterno, si sarebbe potuto evitare questo:

    http://www.delittiimperfetti.com/show_vitt.php?id_vitt=157
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    CITAZIONE (Mario961 @ 27/8/2009, 13:31)
    Beh, questo qui non era nè drogato, nè alcolizzato. Non so se avesse subito delle violenze in tenera età però, al momento della strage era un colonnello della Guardia di Finanza da poco in pensione!!!!

    http://www.reggio2000.it/2002/10/15/strage...oglie-e-figlia/



    Mario961

    si ma che c'entra? Anche la Franzoni non era nè alcolizzata nè drogata nè pare avesse subito abusi da bambina, eppure ha ucciso il figlio, ma quando si parla di infanticidio non si parla mai di trasversalità ma si sottolineano le cause esterne o pregresse, al di fuori della donna stessa.
  9. .
    CITAZIONE
    Ed ecco le circostanze di potenziale attitudine all'abuso che ti dovrebbero mettere in allarme anche prima che la situazione precipiti e che si manifestino i primi episodi gravi:
    - Il tuo partner ha un passato di abusi
    - Il tuo partener ha subito abusi da piccolo
    - La relazione tra i suoi genitori era del tipo sopra descritto
    - Il tuo partner abusa di alcol o di droga (o ne ha abusato in passato)
    - Il tuo partener è molto irascibile e perde la calma facilmente

    ....no, però qui si dice che c'è una "potenziale" attitudine all'abuso e alla violenza e cioè che la violenza è più facilmente esercitata da persone disturbate, con problemi di alcool e di droga etc.

    Non ci hanno sempre detto (e lo si ripete in continuazione) che la violenza sulle donne è trasversale e riguarda tutti e non soltanto di quelle persone che già hanno o hanno avuto gravi problemi e blablabla ?
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    CITAZIONE (Giubizza @ 27/8/2009, 11:15)
    CITAZIONE (Ritavi @ 27/8/2009, 11:12)
    n'zomma vabe' siamo finiti al solito ... basta che ci siano la salute e i soldi :lol:

    Credo che, per quanto vogliamo fare i moralisti e i sentimentali (soprattutto chi può permetterselo...), gli elementi basilari, seppure non esclusivi, della vita odierna quelli alla fin fine sono quelli.

    è probabile che non siano soltanto quelli della vita odierna ...ovvio che sono gli elementi di base, in natura chi è gravemente malato o non ha o non riesce a procurarsi i mezzi di sussistenza muore ... viene eliminato.

    Infatti la tua domanda ha senso e puo' avere senso soltanto nel nostro mondo civilizzato, secondo me.


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    CITAZIONE (Giubizza @ 27/8/2009, 11:03)
    CITAZIONE (Ritavi @ 27/8/2009, 11:02)
    sì, ma l'ha detto Wookyee, per la precisione... :P

    Ma io ho risposto a te. ^_^

    ma io sono d'accordo con Wookyee (sempre se ho capito bene) che non limita la vita ai soldi e al lavoro...

    Tanti soldi e un buon lavoro tenderei a considerarli eventi positivi (ti rendono la vita migliore, ma non è detto che migliorino anche il tuo io, magari lo peggiorano pure, perchè limitano le tue potenzialità oppure le aumentano ...)

    Idem per una malattia (ti rendono la vita peggiore, ma possono avere effetti positivi o negativi sul tuo io - ti rendono più forte o più debole).

    Lo stesso discorso lo puo' fare un handicappato, ad esempio, indipendentemente dal fatto che sia ricchissimo e abbia mezzi per vivere.


    n'zomma vabe' siamo finiti al solito ... basta che ci siano la salute e i soldi :lol:

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    CITAZIONE (Giubizza @ 27/8/2009, 10:58)
    Si Rita, è verissimo che la vita non è certo fatta solo di soldi e lavoro, d'accordissimo.

    sì, ma l'ha detto Wookyee, per la precisione... :P

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    CITAZIONE (berto87 @ 27/8/2009, 10:53)
    Grazie!!

    E' proprio simpatico il mio panda vero? riecco anche lui!! :D

    bellissimo!!!

    :woot: cos'è nel sollevamento pesi hanno già unificato le categorie e le hanno estese oltre il genere umano?
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    CITAZIONE (wookyee @ 27/8/2009, 10:36)
    CITAZIONE
    (...e in questo senso avresti ragione tu, sono le esperienze - e cioè la vita stessa - che modellano il nostro io).

    non ho detto esattamente questo.
    Anche se sono d'accordo in parte, nel senso che sono conivnta che noi nasciamo con un nostro carattere innato e che questo riesca sia a determinare il modo in cui viviamo, sia gli eventi esterni possono modificare alcune sfaccettature del nostro carattere.

    Ciò che non riesco a comprendere (proprio non ci arrivo perché per me non è possibile) come possa succedere che chi è soddisfatto di sè non sia soddisfatto della propria vita, sono due cose che vanno insieme.
    La tua vita parla di te.
    Se una persona compie determinate scelte seguendo le qualità che lo rendono soddisfatto di se stesso, non potrà ritenere insoddisfacente il tipo di vita che queste detrminate scelte lo hanno portato a condurre.

    Se di indole non sei una persona disonesta è naturale che sceglierai di vivere una vita onesta perché questo darà soddisfazione al tuo io e se il tuo io è soddisfatto di sè lo sarà anche della sua vita.

    Allo stesso modo una persona disonesta sarà soddisfatta di avere raggiunto ciò che desidera con mezzi illeciti, perché questo non intacca negativamente il suo ego, anzi lo soddisfa.

    Anche se il tuo modo di agire ha portato degli effetti indesiderati sarai comunque soddisfatto del tuo operato e questo non potrà rendere tanto orribile la tua vita, perché sarai comunque sereno di avere agito come avresti voluto e questa serentià non potrà fare altro che portare serenità nella tua vita.
    Al contrario se sei tormentato perché hai agito in una maniera che non si adatta al tuo carattere, renderai la tua vita altrettanto tormentata.

    La cosa che mi lascia perplessa è che gli unici esempi che sono stati fatti per descrivere la vita sono --> soldi e lavoro.
    La trovo una descrizione limitativa.
    Caspita la vita è fatta di tante altre cose.

    La vita è fatta di tutti i momenti che compongono una giornata, una settimana, un mese, un anno e di tutti gli eventi che possono accadere durante questo periodo.
    Non ci si può limitare a soldi e lavoro, per descrivere la vita di qualcuno, per spiegare se uno è soddisfatto o meno della vita e per spiegare le caratteristiche di una persona che lo rendono soddisfatto o meno di se.

    spero di essermi capita pure io! :P

    ma, per quanto mi riguarda l'esempio della vincita al lotto è solo casualmente indicativo e l'applicazione delle qualità o dei valori o chiamateli come volete (es. l'onestà) non la si applica solo sul lavoro e nel campo dei soldi.
    Puoi anche agire in maniera disonesta per renderti simpatico agli occhi di qualcuno ad esempio, per renderti più brillante nella vita sociale.

    Una malattia ad esempio, ti cambia la vita sicuramente e puo' o non puo' avere effetti sul tuo modo di essere.

    Ricordo di aver letto un libro molti anni fa (mi sembra di Richard Bach) che descriveva una sorta di vite parallele di una stessa persona (un po' tipo Sliding Dors :P ).
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    CITAZIONE (wookyee @ 27/8/2009, 01:10)
    Continuo a non capire come si possa scindere la propria vita da se stessi.

    Le qualità sono le caratteristiche e il modo di essere di ognuno, queste determineranno anche il modo di vivere di quel qualcuno.

    Se uno apprezza le proprie caratteristiche apprezzerà anche il modo in cui queste caratteristiche influenzano la conduzione della sua vita.

    non so Wookyee a me pare di capire che il proprio io e la conduzione della vita sono una cosa ma la vita è un'altra .. nel senso che il mio io e il mio modo di agire possono avere effetti e esiti che non mi piacciono. Ad esempio potrei notare che la vita del disonesto e di chi ruba porta ad avere una vita che mi piacerebbe condurre, ma ciononostante preferisco non rubare e condurre una vita onesta tenendomi una vita grama.

    Il discorso mi pare complesso, ad esempio nel forum di Wish si parlava di come cambierebbe la vita vincere 147 milioni di euro al superenalotto, cambierebbe sicuramente il modo di vivere di ognuno di noi, ma puo' arrivare anche a cambiarci?

    (...e in questo senso avresti ragione tu, sono le esperienze - e cioè la vita stessa - che modellano il nostro io).

    non so se mi sono capita? :blink:
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