Natura e cultura

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  1. Evilclown
     
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    lunedì 14 aprile 2008
    Darwin vs. Lamarck
    Ciao,

    sicuramente tu come me, sai chi

    è Charls Darwin... perché lo abbiamo

    studiato entrambi a scuola.


    Darwin può essere tranquillamente

    annoverato fra le menti illuminate del '900...


    insieme a personaggi del calibro di:

    Einstein, Heisenberg, Freud, Erickson... ecc...


    Sul mio libro delle superiori avevo

    una buffa immagine di una giraffa che,

    allungando il collo per prendere il cibo dagli alberi...


    modificava il proprio patrimonio genetico,

    facendo nascere una prole con il collo più lungo...




    Questo "disegnino" serviva per ricordare una

    delle prime teorie sull'evluzione... cioè quella di Lamarck...


    Secondo il quale: la tensione dell'organismo a

    migliorare per sopravvivere...viene trasmessa

    direttamente alla prole (ai tuoi figli), per

    aumentarne la possibilità di sopravvivenza.





    Non appena Darwin sviluppò la propria teoria,

    che successivamente fu avvalorata dal noto

    "Mendel dei piselli ;-)"... Lamarck fu completamente accantonato.





    Infatti secondo Darwin, il mix di DNA, che

    permetteva la "conservazione della specie"

    avveniva in modo (più o meno) casuale...


    Se abitavi in una zona malarica e non nascevi

    microcitemico (anemica mediterranea) rischiavi

    di non sopravvivere.





    Ma la malaria, in una percentuale del mondo è

    sparita, e chi oggi è microcitemico ha, meno

    possibilità di sopravvivere…e questo

    è casuale secondo Darwin.





    Ma la differenza più importante è che, queste

    modificazioni, avvenivano nell'arco di intere

    generazioni..


    Per dirla..terra..terra..non è che la scimmia

    si è un giorno risvegliata homo sapiens:-)


    I moderni studi sulla genetica e sulla fisica

    quantistica... stanno ri-abbracciando il concetto

    lamarckiano di evoluzione.





    Questo è sicuramente uno scossone accademico

    che alza continuamente enormi discussioni...

    perchè?


    Perchè...oggi...l'intera biologia è fondata su

    un dogma...quello che Bruce Lipton chiama

    "il dogma centrale".


    Cioè...tutto l'essere deriva dai geni...


    Olpà... faccio un passo epistemologico indietro..

    cioè ripercorro al contrario su

    "che cosa si basa questa conoscenza?"


    La biologia è fondata sulla chimica che, a

    sua volta si basa sulla fisica…


    L'attuale biologia si basa sulla fisica classica,

    quella di Newton...che aihmè...è stata abbandonata

    dai fisici, quasi 75 anni fa...





    La fisica moderna...è quella quantistica...cioè

    quella che afferma che TUTTO è ENERGIA...


    Bruce Lipton nel suo best sellers

    "La Biologia delle Credenze" mostra

    in modo semplice e sobrio come, oggi...


    diversi scienziati stanno applicando la fisica

    quantistica alla biologia... scoprendo cose mai viste

    ;-)


    Primo, l'applicazione dei "quanti", smonta l'egemonia

    del DNA su tutto...infatti (ad esempio) la cellula

    sopravvive tranquillamente anche senza il proprio

    DNA...


    Sintetizzando... è l’energia “egemone” su tutto… e

    il tuo pensiero può modificare questa energia, in

    bene o in male..


    Secondo, esistono prove scientifiche che dimostrano

    che, attraverso l'apprendimento è possibile modificare

    l'espressione genica... Lipton mostra sperimentazioni

    sulle cavie nel suo libro…


    Quindi, quando trasmetti il DNA ai tuoi figli, gli

    stai passando anche quello che hai imparato

    durante la tua vita… esattamente quello che

    affermava Lamarck

    :-O


    Questo dovrebbe mettere la parola "fine" alla

    diatriba fra geni e ambiente.





    E' chiaro che, se guardi la realtà nella sua

    complessità, è inutile cercare... se è l'ambiente

    o il gene a determinare "chi sei"...


    Tuttavia è utilissimo far sapere alle persone che

    POSSONO migliorare...e non hanno bisogno di secoli

    di "selezione naturale" per farlo in modo

    efficace.


    Molte persone pensano di essere delle "bombe ad

    orologeria" che, prima o poi, esploderanno... magari

    perché gli hanno più volte ripetuto che, visto che la

    mamma ha il diabete anche tu lo

    svilupperai... ecc... ecc...


    Per concludere... oggi hai gli strumenti per fare in modo

    che, conoscenze così importanti per la nostra salute

    NON vengano tenute nascoste...


    soprattutto... possiamo iniziare a diventare

    sempre più padroni del nostro destino e delle

    nostre credenze (che lo determinano)

    magari semplicemente tenendoci

    informati.


    Prossimamente scriverò altre cose sull'argomento,

    entrando maggiormente nei dettagli... quindi resta

    collegato ed aziona le tue "antenne".


    A presto

    Genna


    Ps. In Rilassamento Dinamico ti spiego una metodologia

    per modificare da adesso la tua Mente...sviluppando le

    tue potenzialità adesso...e non fra mille anni

    ;-)

    ===========================================
    AVVISO IMPORTANTE: Lunedì 14 Aprile, alle ore 21:00... si
    terrà una teleconferenza online dedicata a Rilassamento Dinamico!

    La partecipazione è chiaramente
    gratuita ed avverrà completamente
    online: un seminario, seduto a casa tua....
    in pantofole ;-)

    Potrai fargli tutte le domande che
    vuoi sul Rilassamento Dinamico
    Gennaro sarà felice di risponderti.


    Pubblicato da Jose' - RicchezzaVera.com alle 5.16



    I polli di Lamarck e i galli di Darwin
    Gallus gallus allo stato brado

    Su PLoS One, uno dei mensili della Public Library of Science, Per Jensen e i suoi colleghi dell’università svedese di Linkoping raccontano l’effetto delle condizioni ambientali su successive generazioni di polli d’allevamento e di galli rossi (i Gallus gallus selvatici dai quali discendono le razze domestiche, in India ce ne sono ancora allo stato brado). La prima generazione è stata divisa in due gruppi: galli e polli coccolati e galli e polli stressati con la luce, accesa a caso da 3 a 24 ore al giorno. Dopo quel trattamento, solo negli stressati domestici diminuiva la memoria, ma tutti quanti competevano più aggressivamente per il cibo.

    La cosa curiosa è che soltanto i pulcini nati da genitori stressati domestici erano anch’essi aggressivi nel procurarsi il cibo, nonostante fosse distribuito in abbondanza a tutti e l’ospitalità decisamente da nababbi. La cosa ancora più curiosa è che nelle uova delle galline domestiche stressate, c’era la stessa quantità di ormoni da stress che in quelli delle coccolate. Quindi l’aggressività di quei pulcini non era indotta dallo stato di salute della madre. Jensen ne deduce che gli ormoni da stress abbiano cambiato l’espressione dei geni che si esprimono nel cervello degli stressati e che sono queste modificazioni genetiche a trasmettersi alla discendenza.

    Qua, non ho capito bene come i cambiamenti genetici passino dalle cellule del cervello ai gameti. Questi non sono esattamente contigui. E non dovrebbero essere “blindati”?

    A parte questo, ho capito che nei polli d’allevamento - ottenuti per selezione innaturale - i figli ereditano i caratteri acquisiti dai genitori durante la propria vita, come diceva Lamarck (e Lysenko, ahinoi). Nei galli selvatici, il patrimonio genetico non risente delle esperienze dei genitori e valgono ancora le regole della selezione naturale come voleva Darwin. Il quale però era anche un po’ lamarckista e la ricerca di Jensen sembra dare ragione ad entrambi, e al buon senso. Separare caratteri epigenetici e genetici è un buon modo, riduzionista, per fare ricerca, nella vita non funziona.

    Fa pensare no? Non sono sicura di darne l’interpretazione giusta, quindi vi riferisco anche quella dell’Economist, meno scettico di me sulle deduzioni di Jensen: ”la domesticazione pare proprio rendere gli animali stupidi.”

    L’articolo è il primo in alto su www.plosone.org

    P.S. Il secondo articolo di PLoS One riguarda la cosiddetta “suscettibilità genetica” di alcune popolazioni alla mortalità per infarto e altri incidenti cardiovascolari, quella che negli Stati Uniti fa tanto discutere perché evoca stereotipi razziali e razzisti. E alcune aziende farmaceutiche ne approfittano per prolungare i brevetti destinando farmaci vecchi a nuovi utenti…

    Sian Henderson e gli altri autori hanno analizzato i dati sanitari di circa 140 mila uomini e donne tra il 1993-1996 e il 2003. Dicono che quella ”suscettibilità” è ampiamente spiegata dai fattori socio-economici e ambientali. Aggiungono che resta ancora da capire come mai la mortalità sia più alta nelle donne afro-americane e di uomini e donne hawaiane. Normalmente non mi occupo di medicina, ma ve lo segnalo per l’onestà e le belle statistiche.



    L'ORNITORINCO SCONFIGGE DARWIN di Massimo Piattelli Palmarini
    14/05/2008


    L' ornitorinco è la dimostrazione che perfino il Padreterno ha un sense of humour. Tra tutte le strane creature che si incontrano in natura, questo mammifero australiano semiacquatico, palmato, potentemente velenoso, con il becco, che depone uova, ma poi allatta i piccoli, e che ha una temperatura corporea piuttosto bassa, è forse la più strana di tutte. È sintomatico che, quando il capitano John Hunter inviò alla Royal Society di Londra, nel 1798, una pelliccia di ornitorinco e un disegno accurato dell' intera bestia, gli scienziati pensarono si trattasse di uno scherzo. Non a caso, sia il filosofo americano Jerry Fodor che Umberto Eco, in un suo magistrale saggio (Kant e l'Ornitorinco), sostengono che, in un mondo in cui esiste tale creatura, forse tutto è possibile. Adesso, interi laboratori di biologi australiani, tedeschi ed americani ne hanno sequenziato il genoma ed è di questi giorni la pubblicazione congiunta su Nature e su Genome Research di una serie di scoperte microscopiche non meno sbalorditive di quelle macroscopiche, quelle date dalla semplice, superficiale vista dell'animale intero. I mammiferi normali, come è noto, hanno una coppia di cromosomi sessuali, XX nelle femmine, XY nei maschi. Ebbene l'ornitorinco ha ben 10 cromosomi sessuali, cinque paia di X nelle femmine, cinque X e cinque Y nei maschi. E ha in tutto la bellezza di 52 cromosomi, contro i nostri 46. Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli, mentre il feroce veleno dell'ornitorinco, iniettato da due speroni posti dietro ai gomiti posteriori, contro il quale non esistono per ora antidoti, replica l'evoluzione del veleno dei serpenti. Derivati entrambi originariamente da sostanze anti-batteriche, questi veleni offrono un caso esemplare di evoluzione convergente, cioè di come rami divergenti dell'albero evolutivo abbiano trovato, per così dire, una stessa soluzione dopo essersi separati. Scendendo veramente all'interno dei geni, fino a pescare delle importanti molecole di regolazione fine dell'attività dei geni (chiamate micro-Rna), Gregory Hannon dei laboratori di Cold Spring Harbor (Stato di New York) e Jurgen Schmidtz dell' Università di Münster (Germania) hanno scoperto strette somiglianze con i mammiferi, ma anche con i rettili e con gli uccelli. Inoltre, mentre nei mammiferi una particolare varietà di queste molecole regolatrici resta prigioniera nel nucleo delle cellule, nell'ornitorinco migra e si moltiplica fino a quarantamila volte. Questi scienziati non esitano a parlare di «una biologia diversa» da quella fino ad adesso nota. Sembrerà strano che i pediatri di Stanford si siano interessati da presso all'ornitorinco, ma bisogna pensare che circa un terzo dei bimbi maschi che nascono prematuramente hanno il difetto che i loro testicoli non scendono normalmente nello scroto. Ebbene, l'ornitorinco ha permesso di individuare due geni responsabili di questa discesa, tipica dei mammiferi, ma assente negli uccelli e nei rettili e, potevate scommetterci, nell'ornitorinco. L'esperto delle malattie del sistema riproduttivo, Sheau Yu Teddy Hsu, di Stanford, autore di uno degli studi appena pubblicati su Genome Research, ha dichiarato che l' ornitorinco è un eccellente «ponte» tra i mammiferi, gli uccelli e i rettili. Le peripezie dei testicoli e i geni che le pilotano non hanno adesso più segreti, perché i geni «rilassinici» responsabili sono stati sequenziati in varie specie. Una considerazione su questo punto ci interessa tutti, però, perché depone contro l'idea darwiniana classica che l'evoluzione biologica proceda sempre e solo per piccoli cambiamenti cumulativi. Hsu ha, infatti, scoperto, che il gene ancestrale della famiglia dei «rilassinici» si è scisso in due famiglie distinte, una famiglia presiede alla discesa dei testicoli nei maschi, mentre l'altra famiglia presiede alla formazione della placenta, delle mammelle, delle ghiandole lattee e dei capezzoli nelle femmine. Questi tessuti molli, ovviamente, non lasciano testimonianze fossili, ma la ricostruzione dei geni ha rivelato che c'è stato, milioni di anni fa, uno sdoppiamento: una famiglia di geni, d'un tratto, ha prodotto due famiglie di geni che potevano pilotare due tipi di eventi. In sostanza, potevano permettere la comparsa dei mammiferi dotati di placenta. L'ornitorinco, mammifero privo di placenta e di mammelle, ma con la femmina dotata di latte che viene secreto attraverso la pelle, era l'anello mancante, il ponte evolutivo che adesso connette tutti questi remoti e subitanei eventi evolutivi. Hsu dichiara testualmente: «È difficile immaginare che processi fisiologici tanto complessi e tra loro intimamente compenetrati (discesa dei testicoli nei maschi, placenta, mammelle, capezzoli e ghiandole lattee nelle femmine) possano avere avuto un'evoluzione per piccoli passi, attraverso molti cambiamenti scoordinati». Come dire, ma questo Hsu non lo dice in queste parole: ornitorinco uno, Darwin zero. Ma allarghiamo l'orizzonte oltre l'Australia e l'ornitorinco. Da molti anni ormai i genetisti e gli studiosi dell'evoluzione dei sistemi genetici hanno scoperto svariati casi di moltiplicazione dei geni, cioè si constata che, mentre in un remoto antenato esiste una copia di un gene, o di una famiglia di geni, nelle specie più recenti se ne hanno due copie, poi quattro. Una regoletta generale facile facile, che ha le sue eccezioni, dice uno, due, quattro. Queste moltiplicazioni genetiche sono, sulla lunghissima scala dell'evoluzione, eventi subitanei. Pilotati dai meccanismi microscopici che presiedono alla replicazione dei geni, avvengono per conto loro, prima che i loro effetti sbattano la faccia contro la selezione naturale, e non procedono per piccoli passi. Non si hanno due copie e mezzo, o tre copie e un decimo. Il gradualismo, cioè i piccoli passi fatti a casaccio, uno dopo l'altro, della teoria darwiniana classica vanno a farsi benedire. Il macchinario genetico fa i suoi salti, e poi altri fattori di sviluppo decidono quali di questi salti producono una specie capace di sopravvivere e moltiplicarsi. Tra queste e solo tra queste, la selezione naturale porterà ulteriori cambiamenti. Ma sono dettagli, non il motore della produzione di specie nuove. L'ornitorinco fa parte di una piccolissima famiglia, quella dei monotremi (un solo canale per escrementi e deposizione delle uova). Il compianto Stephen Jay Gould fece notare, giustamente, che differenti ordini di animali hanno un potenziale interno molto diverso di produrre specie nuove. Ottocentomila specie di scarafaggi, qualche decina di specie di fringuelli, poche specie di ippopotami, elefanti, monotremi e, sì, ammettiamolo, di scimmie antropomorfe come noi. Sono tutti «ottimi» animali, cioè sono tutte ottime riuscite dei processi biologici, ma per alcune soluzioni la porta è aperta a tante varianti, a tante specie, per altri, invece, no. Il segreto, ancora largamente misterioso, risiede senz'altro in proprietà interne, nell'organizzazione dei sistemi genetici, non nella selezione naturale. La selezione naturale della teoria darwiniana classica può agire solo su quello che le complesse interazioni della fisica, la chimica, l'organizzazione interna dei sistemi genetici e le leggi dello sviluppo corporeo possono offrire. Perfino in un mondo in cui esiste l' ornitorinco non proprio tutto è possibile.


     
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