Dopo lo spaghetti-western ecco a voi lo spaghetti-feminism

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  1. Guit
     
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    http://www.corriere.it/cronache/09_settemb...44f02aabc.shtml


    Veline, escort, maschilismo
    Lettera aperta alle donne
    È il momento di un neofemminismo. Ripartiamo dall’autostima

    Care donne italiane, o meglio care donne italiane che cominciano a discutere di deriva maschilista-misogina nel nostro Paese e dell’imbroglio sesso-politica che sta imbambolando la nostra repubblica, che si preoccupano della video-velinocrazia che condiziona le nostre vite di mature (invisibili) e giovani (preferibilmente scollate); care tutte, che si fa? Finora qualcuna ha parlato di «silenzio delle donne»; molte altre, non italiane, si sono chieste perché da noi non ci si ribella; altre ancora hanno obiettato che la chirurgia plastica è più popolare in Spagna, che le sceme da reality sono ovunque, che le ragazze che fanno carriera grazie ai potenti sono un fenomeno globale. Altre sono d’accordo sulle critiche alla mercificazione- cooptazione come unico mezzo femminile per emergere, ma si dividono sulle iniziative: manifestare, rompere le scatole in modo capillare, o inventarsi dell’altro. Hanno iniziato frange avanzate di studiose e polemiste. Continueranno, forse, donne normali. Grazie alla diffusione virale, più che di editoriali, di documentari.

    Corpi vili?
    Perché è da vari mesi, dall’inizio del caso Berlusconi-Noemi-e poi altre, che parecchie donne provano un senso di umiliazione collettiva. È da ancora prima che qualcuna mostra segni di intolleranza attiva. All’inizio dell’anno è uscito un documentario, Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, prima presentato in eventi semicarbonari, poi mostrato da Gad Lerner all’ Infedele , ora fenomeno sul Web: è un rapido e terrificante montaggio-sovrapposizione di immagini tv che lascia tramortite davanti a un evidente modello di Femmina Unica raggiungibile solo a furia di diete, reggiseni e chirurgia ( vedere Il corpo delle donne online e poi correre al cinema per Videocracy di Erik Gandini può produrre gravi stati depressivi bipartisan, attenzione). Poi i corpi sono diventati veri, di ragazzine che dicevano papi, di escort nel letto grande, eccetera. Poi ci sono le ragazze della tv, va da sé.

    Studiose all’attacco
    Ma ci sono anche le quasi-ex ragazze dell’università, in genere espatriate.
    Come Nadia Urbinati, che insegna teoria politica alla Columbia di New York. E ha scritto: «Le donne sono sempre lo specchio della società, il segno più eloquente della condizione nella quale versa il loro Paese: quando muoiono per le violenze perpetrate da un potere tirannico o quando viaggiano con voli prepagati per ritirare un cotillon a forma di farfalla... È urgente che si levino voci di critica, di sconcerto, di denuncia; voci di donne». E poi Michela Marzano, apprezzata filosofa a Parigi: «Perché tante donne credono che il solo modo per emergere sia quello di ridursi a oggetti di pulsioni, contemplate per il corpo-feticcio che incarnano, e ridicolizzate per la loro incompetenza professionale davanti alla telecamera? Quale libertà resta oggi alle donne in un Paese in cui il potere in carica propone loro un modello unico di riuscita e di comportamento?». Conclude Marzano: «Facciamo, allora, in modo che il ventunesimo secolo, col pretesto di essere 'alla moda', non sia la tomba di tutte le conquiste femminili del secolo scorso». C’è chi dice «allora scendiamo in piazza ». E chi ironizza.

    Veline e velini
    Come Nicoletta Tiliacos, femminista storica e penna del Foglio , che attacca «la piattezza di questa versione vittimistica e irreale della “donna italiana silenziosa”». Interpellata, Tiliacos precisa: «Altro che silenzio, sono anni che non sentivo discutere tanto. Se dobbiamo polemizzare sulla cooptazione in politica, parliamo di veline ma anche di velini. E poi non stiamo parlando di donne passive, ma di donne che fanno delle scelte. Intorno ai palazzi del potere ci sono sempre state le garçonnières . Se ora le ragazze vogliono uscire e diventare deputate, non mi scandalizzo». Anche se sui media di centrodestra però c’è chi si scandalizza, e come. C’è Sofia Ventura, professore di scienza della politica a Bologna, autrice di un articolo sul velinismo per la fondazione finiana FareFuturo che in primavera ha scatenato risse. Ventura vorrebbe più indignazione, e più trasversale: «Ho visto Il corpo delle donne insieme a un gruppo di studenti di Sciences-Po a Parigi. Erano tutti inorriditi. Ho discusso alla Festa democratica di Bologna. E tra le dirigenti Pd ho trovato molto benaltrismo, molto conformismo dettato dalla fedeltà ai leader. Che in Italia sono maschilisti».

    L’autostima bassa
    Sono maschilisti, di sicuro. Ma le donne italiane, sembrano registrare il più basso tasso di autostima nel mondo occidentale. Tengono la tv accesa, non badano alle bellezze bipartisan, non si arrabbiano per non passare per matte. Anche le politiche. Secondo una ricerca della sociologa Donata Francescato, le nostre parlamentari hanno enormi difficoltà a pensarsi come leader. Quelle di sinistra ancor più di quelle di destra. Dice Ventura: «È un dato tragico. È un problema di tutte. Forse bisognerebbe partire da un’analisi collettiva. E iniziare a parlare. Nella vita quotidiana e nella vita politica, superando le divisioni di partito. Per smetterla col conformismo velinaro. Se non lo facciamo, se non liberiamo i talenti femminili, questo Paese è condannato a una lenta agonia ». Ma di nuovo: come si fa?

    Un nuovo femminismo?
    «Io non sono pessimista», cerca di tirar su il morale Eva Cantarella, storica del diritto. «Perché ricordo il vecchio femminismo. Si era in poche, e bisognava convincere la stragrande maggioranza delle donne, quelle che erano chiuse in casa e dicevano “ma io non sono discriminata”. Ed è successo, e molto è cambiato. Certo, ci vuole molto tempo, e un’attività capillare. Per questo non sono contraria a scendere in piazza. In una fase in cui siamo tutti incatenati agli schermi, la parola pubblica sarebbe la vera novità. Mi viene in mente la canzone di Giorgio Gaber, che invitava ad andare nelle strade e nelle piazze. Il diritto universale non passa per le case, continuerebbe Gaber. Anche perché, nota Tiliacos che pure non è d’accordo, «guardare troppa tv rallenta il metabolismo ». Forse le donne italiane sarebbero più contente del loro corpo se si dessero una mossa, di questi tempi, vai a sapere.


     
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  2. LordDrachen
     
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    ma sono solo io a notare del gran fumo in questi articoli, un opinionismo senza una tesi di fondo, un quaquaraqua criptico? lasciamo stare se la tesi sia condivisibile o meno. io non riesco a dare un senso
    all'articolo. ci vedo tutto e il contrario di tutto. cioè sembra proprio un articolo più rivolto a creare una sensazione che a parlare di fatti o idee.
    è un mettere tante parole in un calderone senza una linea logica, con frasi ad effetto come dal titolo:
    "ripartiamo dall'autostima".
    ma che c...o vuol dire?
    il fatto che quando dico "ma che c...o vuol dire?" mi viene sempre da continuare con "tu volevi dire questa cosa palesemente sbagliata". invece stavolta non riesco tanto è incomprensibile il senso di quel che leggo. boh.

    parecchie donne provano un senso di umiliazione collettiva.
    vorrei la dimostrazione di questa cosa, o mi devo fidare?

    modello di Femmina Unica raggiungibile solo a furia di diete, reggiseni e chirurgia
    vorrei la dimostrazione che questo tipo di Femmina sia stato ideato dagli uomini,
    perchè non mi sembra proprio. la liberazione dei costumi è o non è una conquista
    femminista? ora ci si lamenta se il libertinismo nell'abbigliamento ha fatto scuola e
    aiuta a far vendere prodotti agli uomini? è lottare contro i mulini a vento.
    una donna seminuda e fisicamente appetibile cattura l'occhio, su questo si fa
    fatica a porre rimedio....

    Le donne sono sempre lo specchio della società

    la summa delle frasi fatte. analizzata da sola non ha alcuna base reale.


    È urgente che si levino voci di critica, di sconcerto, di denuncia; voci di donne

    invece continuano a rimanere solo articoli sui giornali.
    invece a nessuna gliene pò fregà de meno.
    tutte hanno altre cose a cui pensare, e prob. anche l'autrice di questo articolo.

    Perché tante donne credono che il solo modo per emergere sia quello di ridursi a oggetti di pulsioni, contemplate per il corpo-feticcio che incarnano
    forse perchè le donne si misurano in base agli uomini.
    la donna fa tutto per paragonarsi o piacere agli uomini.
    togli gli uomini e le donne perderanno il pubblico che le spinge a fare la velina,
    la manager, la sportiva....
    perchè il femminismo ha portato le donne a scimmiottare il maschile, non a valorizzare il femminile.

    non badano alle bellezze bipartisan
    me la spiegate???

    conclusione? boh. scenderanno in piazza? a rivendicare cosa? proibire le cosce in tv?
    pugnette, tante pugnette... ma di proposte concrete zero, men che meno coerenti.



    p.s. ma potevate dirlo subito che era un articolo della Rodotà. quella è il peggio del peggio
    dell'opinionismo femminile del due pesi, due misure. una contraddizione vivente.

    Edited by LordDrachen - 15/9/2009, 16:23
     
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    occasionale

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    ma sono solo io a notare del gran fumo in questi articoli, un opinionismo senza una tesi di fondo, un quaquaraqua criptico? lasciamo stare se la tesi sia condivisibile o meno. io non riesco a dare un senso all'articolo. ci vedo tutto e il contrario di tutto. cioè sembra proprio un articolo più rivolto a creare una sensazione che a parlare di fatti o idee.

    No, non sei l'unico. Anche io articoli del genere li trovo fumosi, senza una tesi di fondo. Forse perchè i/le giornalisti/e che scrivono articoli così non vogliono/riescono/possono affrontare il problema di fondo che è, secondo me, che il vero potere non è quello di chi propone un certo modello di femminilità - il velinismo, in questo caso - ma è quello di chi ha la facoltà di accettarlo o meno, questo modello, ossia una certa categoria di donne. Loro hanno il potere di dire "no, grazie" a certi modelli proposti. Il vero problema non è il velinismo, il vero problema è che alle selezioni per le veline c'è pieno di ragazzine con mamme al seguito a sostenerle. Perchè?
     
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  4. Blueman
     
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    Vedi mio ultimo post sul comunismo...
    Naturalmente quando le cofesiste parlano di donne menager che si intrattengono con "prostituti" i toni cambiano e diventano di tronfio autocompiacimento...che schifo!
     
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  5. COSMOS1
     
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    CITAZIONE (Guit @ 15/9/2009, 14:00)
    L’autostima bassa
    Sono maschilisti, di sicuro. Ma le donne italiane, sembrano registrare il più basso tasso di autostima nel mondo occidentale.

    schifosi porci maschilisti
    è colpa vostra che le donne hanno una autostima così bassa...
     
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  6. digilando
     
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    CITAZIONE (Guit @ 15/9/2009, 14:00)
    È il momento di un neofemminismo.

    Un altro? :woot:
     
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  7. ilmarmocchio
     
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    @ LordDrachen : di fumo in quel'articolo ce n' e' da asfissiare
     
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  8. TMan075
     
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    CITAZIONE (COSMOS1 @ 15/9/2009, 19:11)
    CITAZIONE (Guit @ 15/9/2009, 14:00)
    L’autostima bassa
    Sono maschilisti, di sicuro. Ma le donne italiane, sembrano registrare il più basso tasso di autostima nel mondo occidentale.

    schifosi porci maschilisti
    è colpa vostra che le donne hanno una autostima così bassa...

    ahahahah
    mitico... davvero.... :D :lol:
     
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7 replies since 15/9/2009, 13:00   246 views
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