CITAZIONE (cama-leo @ 18/9/2006, 16:27)
A dover essere proprio precisi l'infanticidio è un reato che può essere commesso solo dalla madre, trattandosi di un reato punito come un omicidio attenuato. In quel caso, ma solo a determinate condizioni, la madre è punita addirittura meno del padre se la vittima è il figlio appena nato. Secondo me quel trattamento di favore poteva avere un suo senso quando l'aborto era proibito e non c'erano modi così sicuri per "liberarsi" di un figlio non gradito, mentre oggi dovrebbe trovare applicazione se non in casi assolutamente estremi, che potrebbero ricondursi alla generica incapacità di intendere e di volere. Insomma, oggi come oggi a parer mio un infanticidio è molto meno comprensibile di un tempo e quella fattispecie di reato dovrebbe essere eliminata.
Il "figlicidio" è un omicidio in piena regola, per di più molto spesso, per ovvi motivi, aggravato, del quale sia il padre che la madre rispondono, giustamente secondo me, allo stesso modo.
CITAZIONE
Il "figlicidio" è un omicidio in piena regola, per di più molto spesso, per ovvi motivi, aggravato, del quale sia il padre che la madre rispondono, giustamente secondo me, allo stesso modo.
In questi ultimi anni in cui mi sono occupato in maniera più o meno approfondita della QM, non ricordo un solo caso, uno solo, in cui una madre sia stata punita allo stesso modo di un padre.
Mediamente, a quanto ho realizzato, ad una madre infanticida o figlicida, vengono comminati 4-5 anni di carcere per ogni figlio ucciso.
Al padre tocca inevitabilmente l'ergastolo, a prescindere dal numero di figli uccisi.
Non escludo però che mi sia sfuggito qualcosa. Potresti portare un esempio? Sarebbe interessante approfondire, visto che, a quanto capisco, ti intendi di procedimenti giudiziari e di sentenze.