ALL'ONU LE DONNE PIACCIONO STERILI

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  1. wookyee
     
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    ALL'ONU LE DONNE PIACCIONO STERILI


    da "Il Foglio" del 09.04.2008


    di Giulio Meotti



    Alla fine del 2005 il governo svedese ha aperto un'inchiesta, la prima del genere in Europa sui quarant'anni di eugenetica socialdemocratica.
    Circa 63 mila svedesi, soprattutto donne, furano sterilizzati fra il 1935 e il 1975. Una militante socialdemocratica, Maija Runcis, scoprì in un archivio statale che in quegli anni erano state effettuate 62.888 sterilizzazioni.

    Nel 1922 i socialdemocratici proposero al Parlamento di sterilizzare i minorati psichici. Si oppose solo un esponente del partito, Carl Lindhagen: "Cosa vi impedirà di ucciderli?", chiese Lindhagen. Presentando il progetto di legge sulla legalizzazione della sterilizzazione del 1934.

    Alfred Petren disse: "Esiste una sola ragione per cui un idiota, anche se il suo stato non dipende da ragioni ereditarie, dovrebbe mettere dei figli al mondo?".

    Nel 1945, mentre gli alleati liberavano i lager nazisti, in Svezia si raggiungeva il record di 1.747 sterilizzazioni.

    Adesso un grande storico americano, Matthew Connelly, è andato a cercare in quegli archivi, europei americani e asiatici, 16 prove dei misfatti malthusiani dei teorici del controllo della popolazione.
    La fine della Seconda guerra mondiale vide un lento declino dell'argomento eugenetico nella pubblicistica e nelle conferenze. Ma l'idea non morì. Riprese nuovo vigore quando il concetto di razza venne lentamente sostituito da quello di popolazione.

    E' li che Connelly e andato a scavare, per la prima volta disvela il volto opprimente, utopico e liberticida di un vero e proprio asse del male composto da organizzazioni umanitarie,filantropiche, educative, scientifiche e demografiche.
    Così è nato "Fatal Misconception", la prima storia globale del controllo della popolazione, pubblicato dalle prestigiose edizioni di Harvard.

    La Human Betterment League, che aveva promosso tutte le campagne di sterilizzazione negli Stati Uniti, e diventata la Human Genetics League. Gli Annali di eugenetica sono diventati gli Annali di genetica umana e ii Galton Eugenics Laboratory e stato ribattezzato Gallon Laboratory of the Department of Genetics. Per finire con l'American Eugenics Society, che si e trasformata nella Society for the Study of Social Biology.

    Dopo il 1945, altri 45.127 americani furono sterilizzati e privati della loro "liberta riproduttiva". Moltissime sono state le nazioni che hanno adottato leggi eugenetiche dopo i processi di Norimberga del 1946: Danimarca, Islanda, Cina, Inghilterra, Sud Africa, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Finlandia, Svezia, Norvegia e Svizzera.

    Matthew Connelly è partito da Princeton alla ricerca di 50 archivi in sette paesi, setacciandoli alla ricerca di prove sulla "congiura della vita". Connelly sapeva che il libro avrebbe scatenato un putiferio.
    E' iniziato con la recensione del libro sul New York Times, a firma di Nicholas Bristol. "Questo giornalista ha detto in un'intervista che `population control' è importante" spiega al Foglio Connelly, impegnato in un lungo tour editoriale per gli Stati Uniti e che ci ha concesso la prima intervista a un giornale europeo. Il libro arriverà nel Vecchio Continente a maggio.

    Il Wall Street Journal scrive che per la prima volta uno studio storico serio fa luce sui disastri della "filantropia biologica".

    La narrativa di Connelly parte da lontano e arriva ai giorni nostri, con gli esperimenti totalitari in India e Cina, con le "missing girls", le bambine mancanti denunciate anche dal segretario dello Nazioni Unite Ban Ki-moon in uno storico meaculpa.

    La guerra sul family planning è come un fiume carsico che sale spesso in superficie. Uno degli ultimi episodi a stato il caso Paul Wolfowitz, costretto a dimettersi da presidente della Banca mondiale.

    E' stato il Catholic Family and Human Rights Institute a spiegare che uno dei motivi che hanno travolto Wolfowitz e stato proprio l'inserimento dell'aborto in Asia tra i "servizi per la salute riproduttiva". Whitney Debevoise, che rappresenta gli Stati Uniti all'interno della Banca mondiale, ha sollevato un'obiezione all'inclusione dell'aborto nel concetto dei "servizi per la salute riproduttiva" in merito a progetti finanziati della stessa banca. Nella proposta americana si trattava di aggiungere una frase relativa alla "eta appropriata per accedere alla cura della salute riproduttiva e sessuale".

    Contro la proposta statunitense si sono levati i rappresentanti di Francia, Italia, Germania e Norvegia. A sostegno dei rappresentanti dei paesi europei è intervenuta anche l'International Planned Parenthood Federation, accusata da Connelly di essere agente di intolleranza sessuale che lede i diritti delle donne.

    Connelly inizia con la figura di Margaret Sanger, la fondatrice della Planned Parenthood, la cui rivista Birth Control Review pubblicò numerosi articoli di famosi eugenetisti americani che si prodigarono in elogi dei programmi eugenetici nazisti.

    Connelly ha scoperto che sei dei dieci membri fondatori del facoltoso e influente Population Council erano stati aperti sostenitori dell'eugenetica coatta. Quando Indira Gandhi divenne prima ministro dell'India, nominò sue figlio Sanjay responsabile del controllo delle nascite.

    In un anno due milioni di donne e sei milioni di uomini indiani furono sterilizzati contro la loro volontà. Le donne venivano sequestrate, deportate in massa, piegate con la forza alla sterilizzazione, in nome di teorie partorite a migliaia di chilometri di distanza, a Washington, a Londra, a Stoccolma.

    "Una delle cose più interessanti che ho scoperto - dice Connelly al Foglio - che Pio XI fu il primo grande oppositore del Birth control movement nel 1930. In ho cercato di scrivere una Storia del movimento del controllo della popolazione come se fosse una storia globale.

    Le più grandi istituzioni mondiali, la Banca mondiale, le Nazioni Unite e molte altre hanno collaborato in una vera e propria congiura contra la vita umana. Scienziati e attivisti hanno pensato che la fertilità fosse da trattare come una malattia.

    L'establishment del controllo della popolazione a lungo ha considerato il proprio lavoro in India come una forma di ricerca. L'India divenne un vasto laboratorio per la finale campagna di controllo della popolazione. Dopo aver visto le folle sulle rive del Gange, Julian Huxley denunciò che 'l'uomo si trasformerà in un cancro per il pianeta'.

    Cosi, in occidente il concetto di Diritto riproduttivo, concepito esclusivamente, pensiamo all'aborto, come diritto di non avere figli, è stato imposto a intere popolazioni come divieto di dare la vita.

    Consideravano il neomalthusianesimo come la 'maternità volontaria'.

    Margaret Sanger diceva che 'una razza libera non può nascere da donne schiave, nessuna donna può dirsi libera se non controlla il proprio corpo'.

    Il controllo delle nascite doveva essere la base dell'eugenetica e la clinica per il controllo delle nascite sarebbe stata l'unità operativa della politica eugenetica". Connelly spiega che il termine salute riproduttiva è comparso circa quarant'anni fa nei testi di diverse agenzie delle Nazioni Unite come l'Organizzazione mondiale della sanità, Fondo per la popolazione, l'Unicef e la Banca mondiale. "E non serviva per promuovere l'eguaglianza di genere e la salute della maternità" spiega Connelly.

    Nel saggio ha collezionato decine di fotografie sui crimini del family planning: la mitologia ariana di "Genitori sani per figli sani" con i suoi poster scenografici e seducenti, i manifesti dell'eugenetica anglosassone tipo non soltanto più belle e atletiche, la famiglia pianificata da risultati miracolosi, un giardino di delizie terrene".

    Connelly elenca tutti i misfatti dei neomalthusiani. "Questa è una storia sullo svilimento sia della santità della vita umana sia dell'autonomia dell'individuo.

    L'eugenetica è intorno a noi. Una conferenza Unfpa del 1980 si conclude cosi': E' imperativo elaborare misure per innalzare la qualità della popolazione dal punto di vista dell'eugenetica'.

    Se il movimento di controllo della popolazione ha fallito nel controllo della popolazione, questo non è il solo metro di giudizio del suo impatto.

    Il sessanta per cento delle donne sposate nei loro anni riproduttivi oggi usa contraccettivi. C'è una grande pressione esercitata sui genitori ad avere bambini perfetti e a selezionare il patrimonio genetico. L'eugenetica non è finita con ció che noi chiamiamo Olocausto.

    Le sterilizzazioni eugenetiche sono proseguite in numerosi stati americani, in Scandinavia, Giappone, India e Cina. Il legame tra imperialismo e controllo della popolazione non è soltanto concettuale, è storico. Oggi le scelte possono essere condizionate da disegni tali da portare a nuove forme di oppressione".

    Ciò che sta succedendo in Asia in India e in Cina, è legato a ciò che e successo in occidente.

    Connelly ha scoperto che la Banca mondiale e l'Unfpa hanno usato la distribuzione del cibo come incentivo per sottoporsi alla contraccezione obbligatoria.

    "Tutto risale al 1968, quando il Population Commit finanziò ricerche sulla determinazione del sesso del bambino. I test agli ultra suoni in Cina, che ha una legge dichiaratamente eugenetica, sono stati finanziati da fondi internazionali. II movimento per il controllo della popolazione parlava in inglese e i dollari americani hanno dominato gli aiuti internazionali nelle campagne globali. L'India ha fatto dell'eugenetica il criterio di accesso per l'aborto e l'eugenetica e stata decisiva nella politica del figlio unico della Cina".

    Impressiona la perfetta ramificazione del global family planning. "La divisione del lavoro è stata geografica e funzionale: la divisione demografica dell'Onu ha fatto della 'popolazione mondiale' un fatto politico, la Fondazione Ford ha fornito ricercatori e incentivi finanziari sulla fertilità, il Population Council ha creato nuovi contraccettivi e insieme alle università e alle Nazioni Unite ha educato nuovi esperti.

    I Rockefeller sono stati gli ambasciatori internazionali del family planning e la Fondazione Ford a Delhi aveva più personale dell'ambasciata americana. Come ha detto a suo tempo Gunnar Myrdal, le agenzie dell'Onu avevano il mantello della 'mission civilisatrice'.

    Nel 1980 sono stati spesi due miliardi di dollari in programmi sulla popolazione. Agli ufficiali della Banca mondiale non interessava minimamente lo status della donna.

    Penny Kane della International Planned Parenthood Federation ha fornito alle autorità cinesi copie di manuali di eugenetica. Se prendiamo i campi della sterilizzazione in India o la politica del figlio unico in Cina, vediamo come l'occidente abbia quindi una grande responsabilità, a partire dalle organizzazioni di family planning.

    L'economista svedese Goran Ohlin disse alla Banca mondiale che 'ci sono ancora troppi letti vuoti nelle cliniche della sterilizzazione in India'. In Asia la selezione sessuale sta trasformando le donne in una minoranza".

    Alla fine i1 grande imputato dell'opera di Connelly è il Palazzo di Vetro. "Le Nazioni Unite, che dovrebbero rappresentare tutti, hanno pagato per sterilizzare intere popolazioni. Tutto quindi dipende da come valutiamo la vita umana. Perché altrimenti l'occidente sarebbe rimasto in silenzio cosi a lungo su questi misfatti e queste violazioni dei diritti umani? Dobbiamo tornare a essere animati da una visione di giustizia sociale in cui ciascuno è concepito in libertà e creato uguale".



    :) fatto, grazie Bartali.

    Edited by wookyee - 8/7/2008, 07:20
     
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  2. Wishotel
     
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    Si legge cliccando sulle varie immagini e ingrandendo con la lente, missione compiuta!!

    Io ho letto notizie simili anche altrove.

    Mi pare si trattasse di femministe pentite che rimproveravano proprio l'onu per qualcosa . . . se ti interessa cerco :) .
     
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  3. ErosNec
     
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    CITAZIONE (wookyee @ 10/4/2008, 22:33)
    Scusate l'impaginazione non è delle migliori, ma si dovrebbe riuscire a leggere.

    Se non è così fatemi sapere.

    Tranquilla, si legge benissimo.
    Grazie.
     
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    Lupus in fabula

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    Si legge Wookye.
    Grazie tante, è interessantissimo.
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    Grazie Wookye.

    Sulla legge per la legalizzazione della sterilizzazione in Svezia:

    http://www.zadigweb.it/amis/schede.asp?idsch=30&id=6

    1. Eugenetica di welfare...

    I paesi dell’area scandinava potevano vantare, agli inizi del Novecento, una delle principali comunità di eugenisti presenti nel panorama mondiale. Tra di essi lo svedese Lundborg, il cui attivismo aveva portato nel 1922 alla costituzione, a Uppsala, dell’Istituto svedese di Biologia Razziale, un’istituzione unica al mondo nel suo genere fino a quel momento, ed il norvegese Mjøen, a lungo massima autorità europea in materia di eugenetica. Le politiche di sterilizzazione, varate tra il 1929 ed il 1935 in Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia, assumeranno negli anni successivi delle notevoli similitudini, a loro volta determinate dalla condivisione di un medesimo modello culturale, sociale ed economico. In tutti i casi si cercherà una legittimazione nelle congetture pseudoscientifiche sulla degenerazione, ma nella realtà saranno le ragioni del Welfare State a prevalere. Tra di essi, quello svedese è probabilmente il più eclatante, considerando il posto che questo paese ha occupato, nell’immaginario collettivo, in relazione a presunti archetipi di 'progresso' e 'civiltà'.


    Anche in Svezia il motivo della bonifica dagli elementi biologicamente tarati rimarrà in seguito ridondante nella propaganda eugenetica, ma il ricorso alle retoriche degli svedesi "di serie A" servirà da mero pretesto, mascherando un intervento repressivo di ordine socio-economico che teneva in considerazione, molto più che fattori razziali, un paradigma di "buona cittadinanza" plasmato nel rispetto di un’etica calvinista e puritana. Le pressioni esercitate in tal senso dall’ala riformatrice guidata da Gunnar ed Alva Myrdal furono decisive nel dare un taglio 'socialdemocratico' all’eugenetica svedese. Nel 1934 verrà varata la prima legge svedese per la sterilizzazione eugenetica, poi estesa nel 1941 a nuove categorie di marginali. L’obiettivo era di eliminare dal ciclo riproduttivo gli individui moralmente ed economicamente incapaci di assicurare ai propri figli un’educazione 'appropriata'.


    2. ...eugenetica al femminile

    La macchina sterilizzatoria svedese ebbe come suo principale, quasi esclusivo bersaglio, le donne. L’eccessiva prolificità venne stigmatizzata sia come deleteria per l’ethos collettivo, sia per il bilancio pubblico, prevedendo il Welfare-State un sistema di assegni di maternità. Delle oltre 60.000 sterilizzazioni effettuate in Svezia tra il 1934 ed il 1976, anno in cui la legge eugenetica venne definitivamente accantonata, circa il 95% riguardano donne. Risentire di uno stato depressivo, alzarsi tardi al mattino, avere amicizie maschili, parlare liberamente in pubblico della propria vita sessuale, seguire svogliatamente le lezioni scolastiche o le funzioni religiose, o semplicemente andare a ballare, divennero così tutti atteggiamenti potenzialmente destabilizzanti. Atteggiamenti da stigmatizzare e reprimere attraverso la sterilizzazione, la cui necessità veniva decretata da compiacenti diagnosi di "schizofrenia", "devianza", "irresponsabilità morale" di medici al servizio dell’organigramma normalizzatorio svedese.
     
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  6. bartali
     
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    di Giulio Meotti
    Alla fine del 2005 il governo svedese ha aperto un'inchiesta, la prima del genere in Europa sui quarant'anni di eugenetica socialdemocratica. Circa 63 mila svedesi, soprattutto donne, furano sterilizzati fra il 1935 e il 1975. Una militante socialdemocratica, Maija Runcis, scoprì in un archivio statale che in quegli anni erano state effettuate 62.888 sterilizzazioni. Nel 1922 i socialdemocratici proposero al Parlamento di sterilizzare i minorati psichici. Si oppose solo un esponente del partito, Carl Lindhagen. "Cosa vi impedirà di ucciderli?", chiese Lindhagen. Presentando il progetto di legge sulla legalizzazione della sterilizzazione del 1934, Alfred Petren disse: "Esiste una sola ragione per cui un idiota, anche se il suo stato non dipende da ragioni ereditarie, dovrebbe mettere dei figli al mondo?". Nel 1945, mentre gli alleati liberavano i lager nazisti, in Svezia si raggiungeva il record di 1.747 sterilizzazioni. Adesso un grande storico americano, Matthew Connelly, è andato a cercare in quegli archivi, europei americani e asiatici, 16 prove dei misfatti malthusiani dei teorici del controllo della popolazione. La fine della Seconda guerra mondiale vide un lento declino dell'argomento eugenetico nella pubblicistica e nelle conferenze. Ma l'idea non morì. Riprese nuovo vigore quando il concetto di razza venne lentamente sostituito da quello di popolazione. E' li che Connelly e andato a scavare, per la prima volta disvela il volto opprimente, utopico e liberticida di un vero e proprio asse del male composto da organizzazioni umanitarie,
    filantropiche, educative, scientifiche e demografiche. Così è nato "Fatal Misconception", la prima storia globale del controllo della popolazione, pubblicato dalle prestigiose edizioni di Harvard. La Human Betterment League, che aveva promosso tutte le campagne di sterilizzazione negli Stati Uniti, e diventata la Human Genetics League. Gli Annali di eugenetica sono diventati gli Annali di genetica umana e ii Galton Eugenics Laboratory e stato ribattezzato Gallon Laboratory of the Department of Genetics. Per finire con l'American Eugenics Society, che si e trasformata nella Society for the Study of Social Biology. Dopo il 1945, altri 45.127 americani furono sterilizzati e privati della loro "liberta riproduttiva". Moltissime sono state le nazioni che hanno adottato leggi eugenetiche dopo i processi di Norimberga del 1946: Danimarca, Islanda, Cina, Inghilterra, Sud Africa, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Finlandia, Svezia, Norvegia e Svizzera.
    Matthew Connelly è partito da Princeton alla ricerca di 50 archivi in sette paesi, setacciandoli alla ricerca di prove sulla "congiura della vita". Connelly sapeva che il libro avrebbe scatenato un putiferio. E' iniziato con la recensione del libro sul New York Times, a firma di Nicholas Bristol. "Questo giornalista ha detto in un'intervista che `population control' è importante" spiega al Foglio Connelly, impegnato in un lungo tour editoriale per gli Stati Uniti e che ci ha concesso la prima intervista a un giornale europeo. Il libro arriverà nel Vecchio Continente a maggio. Il Wall Street Journal scrive che per la prima volta uno studio storico serio fa luce sui disastri della "filantropia biologica".
    La narrativa di Connelly parte da lontano e arriva ai giorni nostri, con gli esperimenti totalitari in India e Cina, con le "missing girls", le bambine mancanti denunciate anche dal segretario dello Nazioni Unite Ban Ki-moon in uno storico meaculpa. La guerra sul family planning è come un fiume carsico che sale spesso in superficie. Uno degli ultimi episodi a stato il caso Paul Wolfowitz, costretto a dimettersi da presidente della Banca mondiale. E' stato il Catholic Family and Human Rights Institute a spiegare che uno dei motivi che hanno travolto Wolfowitz e stato proprio l'inserimento dell'aborto in Asia tra i "servizi per la salute riproduttiva". Whitney Debevoise, che rappresenta gli Stati Uniti all'interno della Banca mondiale, ha sollevato un'obiezione all'inclusione dell'aborto nel concetto dei "servizi per la salute riproduttiva" in merito a progetti finanziati della stessa banca. Nella proposta americana si trattava di aggiungere una frase relativa alla "eta appropriata per accedere alla cura della salute riproduttiva e sessuale". Contro la proposta statunitense si sono levati i rappresentanti di Francia, Italia, Germania e Norvegia. A sostegno dei rappresentanti dei paesi europei è intervenuta anche l'International Planned Parenthood Federation, accusata da Connelly di essere agente di intolleranza sessuale che lede i diritti delle donne.
    Connelly inizia con la figura di Margaret Sanger, la fondatrice della Planned Parenthood, la cui rivista Birth Control Review pubblicò numerosi articoli di famosi eugenetisti americani che si prodigarono in elogi dei programmi eugenetici nazisti. Connelly ha scoperto che sei dei dieci membri fondatori del facoltoso e influente Population Council erano stati aperti sostenitori dell'eugenetica coatta. Quando Indira Gandhi divenne prima ministro dell'India, nominò sue figlio Sanjay responsabile del controllo delle nascite. In un anno due milioni di donne e sei milioni di uomini indiani furono sterilizzati contro la loro volontà. Le donne venivano sequestrate, deportate in massa, piegate con la forza alla sterilizzazione, in nome di teorie partorite a migliaia di chilometri di distanza, a Washington, a Londra, a Stoccolma. "Una delle cose più interessanti che ho scoperto - dice Connelly al Foglio - che Pio XI fu il primo grande oppositore del Birth control movement nel 1930. In ho cercato di scrivere una Storia del movimento del controllo della popolazione come se fosse una storia
    globale. Le più grandi istituzioni mondiali, la Banca mondiale, le Nazioni Unite e molte altre hanno collaborato in una vera e propria congiura contra la vita umana. Scienziati e attivisti hanno pensato che la fertilità fosse da trattare come una malattia. L'establishment del controllo della popolazione a lungo ha considerato il proprio lavoro in India come una forma di ricerca. L'India divenne un vasto laboratorio per la finale campagna di controllo della popolazione. Dopo aver visto le folle sulle rive del Gange, Julian Huxley denunciò che 'l'uomo si trasformerà in un cancro per il pianeta'. Cosi, in occidente il concetto di Diritto riproduttivo, concepito esclusivamente, pensiamo all'aborto, come diritto di non avere figli, è stato imposto a intere popolazioni come divieto di dare la vita. Consideravano il neomalthusianesimo come la 'maternità volontaria'. Margaret Sanger diceva che 'una razza libera non può nascere da donne schiave, nessuna donna può dirsi libera se non controlla il proprio corpo'. Il controllo delle nascite doveva essere la base dell'eugenetica e la clinica per il controllo delle nascite sarebbe stata l'unità operativa della politica eugenetica". Connelly spiega che il termine salute riproduttiva è comparso circa quarant'anni fa nei testi di diverse agenzie delle Nazioni Unite come l'Organizzazione mondiale della sanità, Fondo per la popolazione, l'Unicef e la Banca mondiale. "E non serviva per promuovere l'eguaglianza di genere e la salute della maternità" spiega Connelly. Nel saggio ha collezionato decine di fotografie sui crimini del family planning: la mitologia ariana di "Genitori sani per figli sani" con i suoi poster scenografici e seducenti, i manifesti dell'eugenetica anglosassone tipo non soltanto più belle e atletiche, la famiglia pianificata da risultati miracolosi, un giardino di delizie terrene". Connelly elenca tutti i misfatti dei neomalthusiani. "Questa è una storia sullo svilimento sia della santità della vita umana sia dell'autonomia dell'individuo. L'eugenetica è intorno a noi. Una conferenza Unfpa del 1980 si conclude cosi': E' imperativo elaborare misure per innalzare la qualità della popolazione dal punto di vista dell'eugenetica'. Se il movimento di controllo della popolazione ha fallito nel controllo della popolazione, questo non è il solo metro di giudizio del suo impatto. Il sessanta per cento delle donne sposate nei loro anni riproduttivi oggi usa contraccettivi. C'è una grande pressione esercitata sui genitori ad avere bambini perfetti e a selezionare il patrimonio genetico. L'eugenetica non è finita con ció che noi chiamiamo Olocausto. Le sterilizzazioni eugenetiche sono proseguite in numerosi stati americani, in Scandinavia, Giappone, India e Cina. Il legame tra imperialismo e controllo della popolazione non è soltanto concettuale, è storico. Oggi le scelte possono essere condizionate da disegni tali da portare a nuove forme di oppressione". Ciò che sta succedendo in Asia in India e in Cina, è legato a ciò che e successo in occidente. Connelly ha scoperto che la Banca mondiale e l'Unfpa hanno usato la distribuzione del cibo come incentivo per sottoporsi alla contraccezione obbligatoria. "Tutto risale al 1968, quando il Population Commit finanziò ricerche sulla determinazione del sesso del bambino. I test agli ultra suoni in Cina, che ha una legge dichiaratamente eugenetica, sono stati finanziati da fondi internazionali. II movimento per il controllo della popolazione parlava in inglese e i dollari americani hanno dominato gli aiuti internazionali nelle campagne globali. L'India ha fatto dell'eugenetica il criterio di accesso per l'aborto e l'eugenetica e stata decisiva nella politica del figlio unico della Cina".
    Impressiona la perfetta ramificazione del global family planning. "La divisione del lavoro è stata geografica e funzionale: la divisione demografica dell'Onu ha fatto della 'popolazione mondiale' un fatto politico, la Fondazione Ford ha fornito ricercatori e incentivi
    finanziari sulla fertilità, il Population Council ha creato nuovi contraccettivi e insieme alle università e alle Nazioni Unite ha educato nuovi esperti. I Rockefeller sono stati gli ambasciatori internazionali del family planning e la Fondazione Ford a Delhi aveva più personale dell'ambasciata americana. Come ha detto a suo tempo Gunnar Myrdal, le agenzie dell'Onu avevano il mantello della 'mission civilisatrice'. Nel 1980 sono stati spesi due miliardi di dollari in programmi sulla popolazione. Agli ufficiali della Banca mondiale non interessava minimamente lo status della donna. Penny Kane della International Planned Parenthood Federation ha fornito alle autorità cinesi copie di manuali di eugenetica. Se prendiamo i campi della sterilizzazione in India o la politica del figlio unico in Cina, vediamo come l'occidente abbia quindi una grande responsabilità, a partire dalle organizzazioni di family planning. L'economista svedese Goran Ohlin disse alla Banca mondiale che 'ci sono ancora troppi letti vuoti nelle cliniche della sterilizzazione in India'. In Asia la selezione sessuale sta trasformando le donne in una minoranza".
    Alla fine i1 grande imputato dell'opera di Connelly è il Palazzo di Vetro. "Le Nazioni Unite, che dovrebbero rappresentare tutti, hanno pagato per sterilizzare intere popolazioni. Tutto quindi dipende da come valutiamo la vita umana. Perché altrimenti l'occidente sarebbe rimasto in silenzio cosi a lungo su questi misfatti e queste violazioni dei diritti umani? Dobbiamo tornare a essere animati da una visione di giustizia sociale in cui ciascuno è concepito in libertà e creato uguale".
     
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    Grazie Bartali!
     
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  8. bartali
     
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    Prego.

    Qualche suggerimento per gli scan.
    Innanzitutto evitate il formato jpg poiché si tratta di un formato di compressione con perdita adatto prevalentemente per le foto. Io uso spesso il formato png.
    Se si tratta di testo è meglio usare il b/n piuttosto che scala di grigi, settando, se occorre una buona soglia per escludere i pixel non facenti parti del testo.

    Per testi molto piccoli aumentate la risoluzione (300 dpi e più)
     
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  9. wookyee
     
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    Grazie a tutti voi e a Bartali per l'aiuto!

    @wish, sì sarebbe interessante, quando hai tempo.

    Last but not least, grazie a chi mi ha segnalato l'articolo. :)


    visto che su "Il Foglio" continuano articoli sul tema, che a me sembrano interessanti, e visto soprattutto che ho trovato uno scanner che scannerizza come testo ^_^ , li posto.

    da Il Foglio di venerdì 11 aprile 2008


    L'EUGENETICA E LA MELA MIRACOLOSA
    Così Chesterton nel 1922 spiegava perché era giusto dare una chance anche a Steve Jobs





    di Fabio Canessa
    Non bisogna credere a coloro che giustificano ogni proposito eugenetico con dichiarazioni idealistiche e filantropiche. In nome di "una più perfetta maternità e una posterità più felice". Dietro la loro prosa fumosa si nascondono sempre "la stessa scienza stantia, la stessa prepotenza burocratica e lo stesso terrorismo dei professori di quintordine". Per smascherare le loro idee, a Gilbert K. Chestertnn basta analizzare la loro scrittura.

    Perché gli eugenisti sono prima di tutto degli eufemisti "le parole brevi li allarmano, mentre le parole lunghe li trainquillizzano". Ottima idea quella del curatore Michael Wiley Perrv di ristampare oggi questo brillante saggio. "Eugenetica e altri malanni", scritto nel 1922 (ora tradotto per la prima volta in italiano da Cantagalli. pp.344. € 22).
    Aggiungendo in appendice un'ampia selezione di quei testi eugenetici dell'epoca contro i quali Chesterton polemizzò con vigore e ironia. Possiamo cosi misurare con quanta efficacia i vacui arzigogoli delle loro argomentazioni vengano infilzati dalle parodie del loro stile in questo lungimirante pamphlet.

    E come "una massa enorme di persone sensate ma piuttosto irriflessive" rischi di rimanere irretita da questi scienziati che, invocando il diritto dello stato a rimediare un grande male, si preparano al contrario a crearlo loro, un grande male, con la complicità dell' 'anarchia silenziosa che consuma la nostra società". Intendendo per anarchia "la condizione d'animo o di comportamento di chi non si può fermare", incrollabilmente e forse inconsciamente, convinto che “non si può tornare indietro", prigioniero di un passato irrevocabile ("il passato tanto va-
    le lodarlo, perché non lo si può correggere") e di un futuro inevitabile '"dovunque fanno un passo tracciano un solco", perche la "costipazione di coscienza " impedisce loro di ammettere di aver commesso un errore, nel luminoso cammino verso il progresso.

    Invece, il vero progresso ha con essi "lo stesso rapporto esistente tra una ragazza che ride felice e una ragazza isterica che non può smettere di ridere".

    Gli alfieri dell’eugenetica si basano su un'auctoritas ineffabile: "qual’è l'autorità volante e vaporosa che svanisce ogni volta che cerchiamo di fissarla. Chi è colui, chi è il soggetto perduto che governa il verbo eugenista?”.
    Chi si arroga il diritto di decidere chi e degno "di nascere e chi no, e su quali principi? Ci si affida ciecamente agli specialisti, ma "non si può essere uno specialista generale; lo specialista non può avere alcun genere di autorità, se non ha esplicitamente limitato il suo campo.
    Non ci può essere un consigliere sanitario della comunità, perché non ci può essere chi si specializza sull’universo”.
    All’accusa di Chesterton che i medici finiscono col "trattare tutta la gente in buona salute come se fosse malata", uno di essi gli obiettò che in effetti siamo tutti malati. "Al che ribatto che se tutti sono malati, lo è anche il consigliere sanitario, e quindi non può sapere come curare quel minimo di malattia". Perché non è vero che la prevenzione e meglio della cura, anzi "è peggio perfino della malattia. Prevenzione significa essere invalidi a vita, con l'esasperazione supplementare di godere ottima salute... tagliare la testa a un uomo non è meglio che curare il suo mal di capo: non è meglio nemmeno che non riuscire a curarlo".

    L'errore fondamentale di cui la medicina non riesce a correggersi è che "la salute, potremmo dire, è Dio... quel mistico e molteplice equilibrio di tutte le cose grazie al quale esse sono almeno in grado di stare in piedi e di durare: e qualunque scienziato pretenda di avere esaurito questo tema della sanità basilare, lo chiamerò il più volgare dei fanatici religiosi". Le cifre "esatte" sbandierate dai medici non significano nulla "se sono esatte riguardo a una frase inesatta": in quella "guerra contro i deboli" che è l'eugenetica si delega la selezione dei viventi a una catalogazione impossibile, poiché da una parte la definizione di "debole di mente" non indica niente di preciso e di non opinabile e dall'altra un conto è calcolare la malattia o la salute di un tisico e un conto è calcolare l'infelicità o la felicità di un tisico.

    "Keats morì giovane, ma godette in un minuto più di un eugenista in un mese. Stevenson soffriva di tubercolosi, e per quanto ne sò un occhio eugenico avrebbe forse percepito tale circostanza già una generazione prima. Ma chi eseguirebbe questa operazione illegale, di impedire la nascita di Stevenson?". E non si tratta neppure "del piacere che da a noi. ma del piacere che ebbe lui".

    Il fatto è che "gli studiosi dell'ereditarietà, in particolare, capiscono tutto della loro materia, tranne la loro materia", visto che "hanno studiato tutto tranne la questione di cosa stanno studiando". Le uniche certezze sono che "la fondazione di una famiglia è l'avventura personale di un uomo libero" e che l'eredità, insieme indefinibile (perché "fatta di un milione di elementi") e semplice (perché "non può essere disgregata in questi elementi") è "di una complessità letteralmente insondabile, perché in quel campo agiscono innumerevoli milioni di fattori". Per cui, non si riesce assolutamente a concepire "come una persona responsabile si proponga di legiferare in base alla nostra frammentata conoscenza e ignoranza abissale dell'eredità".

    Chesterton si scaglia anche contro il divorzio ("lo si e predicalo con toni stranamente giulivi, come se il suicidio dell'amore fosse non solo una cosa umana ma lieta") e la pratica "abominevole" dell aborto, basata sul presupposto inconscio che "la vita e il sesso devono conformarsi alle leggi degli affari o dell'industrialismo, e non viceversa".

    A tale proposito, polemizza con il lettore di un giornale che ha scritto una lettera per sostenere che “la diffusione della miseria non si arresterà finche non avremmo educato le classi inferiori ai metodi con cui le classi superiori evitano la procreazione", concludendo che "ci sarebbe meno infelicità se non ci fossero figli indesiderati" e avendo per di più la faccia tosata di firmarsi "Hopeful" (speranzoso).

    "Riguardo alla femminilità mutilata e al massacro di persone non nate” commenta Chesterton. "quel lettore si dice speranzoso".
    Speranzoso in che cosa? “Nell'indegnità femminile, speranzoso nell’ annichilimento umano. Ma quanto al miglioramento del cattivo salario egli si dichiara “senza speranza”.

    L'errore sta nel postulato che "la vita e l'amore debbano adattarsi a una struttura fissa dell'occupazione", nel dare per scontato che "la piccolezza del salario e il reddito penosamente ripartito siano i punti fissi della condizione umana, come il giorno e la notte. In confronto a loro il matrimonio e la maternità sono generi voluttuari, cose da modificare come conviene al mercato salariale". Ne consegue la "piega mentale" pigra e colpevole che porta a "dire al bambino che non è desiderato" e a ucciderlo di conseguenza.

    "Come Giove potè celarsi al Tempo divoratore, come il Cristo infante potè celarsi a Erode: così il bambino non nato si cela ancora all'onnisciente oppressore. Colui che non vive ancora, e lui soltanto, rimane: e cercano la sua vita per portargliela via". Tali presupposti porterebbero gli eugenisti ad abortire Oliver Twist e a sterminare gran parte delle famiglie dei romanzi di Dickens.

    Ma c'è più "verità e realismo" nelle fantasticherie della grande letteratura, nelle storie romanzesche di "duchi diseredati e di figlie smarrite" che nel tentativo eugenista "di rappresentare i poveri come un tutt'uno: una sorta di nera vegetazione fungoide che si sviluppa incessantemente in un baratro". Cosi, poiché il crimine è stato giudicato una malattia. si sono aperte le porte del riformatorio a ogni ragazzino povero che marina la scuola: ma "il crimine non e una malattia. La criminologia è una malattia".
    Ecco quello che accade quando "la libertà ha prodotto lo scetticismo, e lo scetticismo ha distrutto la libertà. Gli amanti della libertà credevano di renderla illimitata, mentre la lasciavano soltanto indefinita, Credevano di lasciarla soltanto indefinita, mentre in realtà la lasciavano indifesa.

    Per il solo fatto di trovarsi liberi, gli uomini si trovarono liberi di mettere in discussione il valore della libertà". sconfinando sempre di più "verso ogni immaginabile e inimmaginabile eccesso dell'eugenetica".

    Il segnale de! dilagare della tirannia è quello di aver aggredito la dimensione privata, con il pretesto che lo stato avrebbe il dovere di salvaguardare la salute della comunità: "Non si considera ciò che l'ubriaco fa agli altri colpendoli con il boccale, bensì ciò che egli fa a se stesso bevendo la birra".

    Ne consegue che "se la salute personale di un uomo è di interesse pubblico, il suo privatissimo agire è più pubblico del suo agire pubblico' e andrà sorvegliato poliziescamente dallo stato, responsabile della sua salute. Per l'"igienista logico" sarà ovvio a quel punto che anche il matrimonio e la maternità vengano disciplinati allo stesso modo.

    Ugualmente responsabili di questa deriva sono, secondo Chesterton, il capitalismo e il socialismo: il primo è "una prigione sudicia e corrotta", il secondo ("una volta ero d'accordo col socialismo, perché era semplice. Ora non più. perché è troppo semplice") è "una prigione modello", e perciò peggiore dell'altra, dove un detenuto almeno "può corrompere i secondini perché gli portino da bere, e incontrare compagni di prigionia con cui bere".

    E' vero però che "l'industrialismo produce molti matrimoni infelici, per la stessa ragione per cui produce molti uomini infelici. Ma tutte le riforme sono state dirette a salvare l'industrialismo anziché la felicità".
    Il peccato originale dell'età contemporanea risiede nel curioso principio di "sacrificare gli usi antichi delle cose perché non si conciliano con gli abusi moderni", nella desolante assenza di senso del sacro. "La cosa ovvia per proteggere un ideale e una religione.

    La cosa ovvia per proteggere l'ideale del matrimonio è la religione cristiana", ma al materialista moderno manca "qualcosa che possa essere ciò che le divinità domestiche erano per i pagani antichi". Ci salveranno Ci salveranno certi poveri, che Chesterton dice di conoscere, "che rifiutano grosse somme di denaro per un vecchio scaldino di rame", di cui non hanno bisogno "come scaldino, e tuttavia li riscalda", emblema struggente di una domesticità che serba nello spirito di un oggetto familiare un'aura mistica.

    Vale la pena soffermarsi, nelle pagine in appendice, sulle aspre stroncature che gli
    eugenisti riservarono a Chesterton, dopo la pubblicazione di questo libro: messo all'indice come "il nemico del progresso", ingiuriato come "l'uomo massiccio e materialista le cui capriole intellettuali hanno dato di che ridere a cinque continenti", indicato al pubblico ludibrio come il "saltimbanco professionale" che "non dovrebbe cercare di mescolarsi agli scienziati", anche se "i travisamenti della scienza che hanno fornito la base del suo libro sono stati per lui una scorciatoia per una nuova notorietà". La sua battaglia sarebbe vana "se la gente avesse fondata nozione delle verità scientifiche essenziali da lui tanto spesso manipolate per indurla a seguirlo nel rigagnolo delle sue argomentazioni".

    La sua colpa è quella di non conoscere bene "le miserie delle famiglie numerose con scarsi mezzi" e il suo mandante è la chiesa: la sua mente è "influenzata da un clero celibe, di solito immorale, che non si sposa perché preferisce essere considerato non di questo mondo".

    L'eugenista William Ralph Inge, pastore anglicano, dopo aver liquidato i pensieri di Chesterton con una riga ("non vale la pena di commentarli, ne di commentare il libro che li contiene"), conclude che "la grande lotta del futuro sarà tra la scienza e i suoi nemici. Non vedo perché la religione cristiana dovrebbe schierarsi con le forze delle tenebre". Chesterton aveva già risposto con lucida eleganza ai suoi astiosi detrattori nelle ultime bellissime pagine del volume, dicendosi consapevole che "molti di coloro che mettono in moto questi ingranaggi lo fanno per motivi di sincera ma confusa compassione, e molti per un'ottusa ma non disonorevole abitudine medica o legale".

    Si dichiara orgoglioso di avere l'onore di battersi per un obiettivo tutt'altro che demagogico e utilitaristico: "Quelli che serviamo non regneranno mai, e quelli che commiseriamo non insorgeranno mai. Il Parlamento non sarà mai assediato da una folla di nonne in miseria che brandiscono polizze di pegno. Non c'è un sindacato dei bambini minorati".

    I suoi nemici si tengano pure "le loro grandi campagne e sistemi cosmopoliti
    per l'irregimentazione di milioni di uomini", si tengano pure "gli annali della scienza e del progresso. Non occorre si adirino con noi, che ci battiamo per coloro che non leggeranno mai le nostre parole ne ricompenseranno i nostri sforzi, nemmeno con la gratitudine... non facciamo che tramandare ciò che non può essere tramandato: tragedie di nessun conto che svaniranno sempre più rapidamente nel flusso del tempo, grida che si spengono in un vento furioso e infinito, parole di disperazione scritte soltanto sull'acqua di un rivo; a meno che, come alcuni stranamente si ostinano a dire, esse non si incidano a fondo in una roccia, nel rosso granito dell'ira di Dio".





    Steve Jobs
    (Ripubblichiamo il discorso del fondatore della Apple, tenuto alla Stanford University di Palo Alto il 12 giugno 2005)



    Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una del le migliori università del mondo, lo non mi sono mai laureato. A dir la ventà, questa e l'occasione in cui mi sono di più avvicinato a un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale.

    Solo tre storie.

    La prima storia parla di "unire i puntini". Ho abbandonato gli studi al Reed College
    dopo sei mesi. Ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perché ho smesso?. Tutto è cominciato prima che io nascessi mia madre biologica era laureanda ma ragazza – madre, decise perciò di darmi in adozione.
    Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinchè ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie.

    All'ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una
    femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei "veri" genitori, che allora si trovavano in una lista d'attesa per l'adozione, furono chiamati nel bei mezzo della notte e venne chiesto loro: "Abbiamo un bimbo, un maschietto, 'non previsto': volete adottarlo?".

    Risposero: "Certamente". La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l'adozione.
    Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all'università. Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un'università che era costosa quanto Stanford, cosi tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l'università mi avrebbe aiutato a scoprirlo.

    Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita. così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Ok. ero piuttosto terrorizzato all'epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.

    Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l'unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna.
    Ma mi piaceva.

    Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all'intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti.

    Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi 'ufficiali' e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serife sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande.
    Era bellissimo, antico e cosi artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto "catturarlo", e trovavo ciò affascinante. Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo. quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi torno utile. Progettammo cosi il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia.

    Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun pc ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono.

    Certamente non era possibile all'epoca "unire i puntini" e avere un quadro di cosa sarebbe successo. ma tutto divento molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo. Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro.

    Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico. il vostro karma. la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete... Questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.

    La mia seconda storia parla di amore e di perdita.

    Fui molto fortunato - ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent'anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta 1...J sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti.

    Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione - il Macintosh - un anno prima, e avevo appena compiuto trent'anni... quando venni licenziato. Come può una persona esser licenziata da una società che ha fondato'?

    Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona - che pensavamo di grande talento – per dirigere la compagnia con me. e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro consiglio di amministrazione si schierò con lui. Così a trent'anni ero a spasso. E in maniera plateale.
    Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c'era più e tutto questo fu devastante.

    Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all'aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley.

    Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Cosi decisi di ricominciare. Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare.

    La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT. un'altra chiamata Pixar. e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, "Toy Story". ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo.

    In una mirabile successione di accadimenti, Apple compro NeXT. ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.

    Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che "il paziente" ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone.

    Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha aiutato; ad andare avanti sia stato l'amore per ciò che facevo.
    Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi. continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena lo avrete davanti.

    E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finche non lo trovate. Non accontentatevi.

    La mia terza storia parla della morte. Quando avevo diciassette anni. ho letto una
    citazione che recitava: "Se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, uno di questi ci avrai azzeccato".

    Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatré ni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto:
    "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi'?". E ogni volta che la risposta era "No" per troppi giorni consecutivi. sapevo di dover cambiare qualcosa. Ricordare che sarei morto presto e stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita.

    Perché quasi tutto tutte le aspettative esteriori, l'orgoglio - sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state pel morire e il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione perchè non seguiate il vostro cuore.

    Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. FINO ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un'aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa "a sistemare i miei affari", che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto cosi da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi "addio".

    Ho vissuto con quella spada di Damocle pur tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola. attraverso il mio stomaco fin dentro l'intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava di una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chinirgia.

    Così mi sono operato e ora sto bene. Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale. Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l'unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa.

    Questo perché è come dovrebbe essere: la morte è la migliore invenzione della vita. E' l'agente di cambio della vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora "il nuovo" siete voi. ma un giorno non troppo lontano da oggi. gradualmente diventerete "il vecchio" e sarete messi da parte.

    Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità. Il vostro tempo o limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun'altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare.

    Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era una pubblicazione splendida che si chiamava "Thè whole Earth catalog". che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori.

    Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali. Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di "Thè whole Earth catalog", e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi.

    Sotto, le seguenti parole: "Siate affamati. Siate folli". Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

    Siate affamati.

    Siate folli.

     
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  10. ruvolo
     
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    Avevo visto un film tempo fa che raccontava la sterilizzazione che avvenne nel nord europa, ma credo che fosse ambientato in irlanda, era un bel film, asciutto, tremendo, solo che non ricordo il titolo, cerco e poi ti faccio sapere.
     
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  11. bartali
     
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    e brava wookye! :B):

    Se ti va puoi inserire nel messaggio di testa del thread il testo che ho riportato, magari dandogli una risistemata ;)
     
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  12. Wishotel
     
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    http://www.europaoggi.it/content/view/931//


    "Contro il cristianesimo" (L'ideologia dei "diritti riproduttivi" secondo le Nazioni Unite)
    Oggi, nel mondo, la sterilizzazione è il metodo più diffuso di controllo delle nascite. Secondo stime del 1995, centocinquanta milioni di donne in età riproduttiva hanno fatto ricorso alla legatura delle tube; di queste, centotrentotto milioni vivono in paesi in via di sviluppo. Questo dato, insieme con molti altri, è stato riportato nel libro “Contro il cristianesimo, l’Onu e l’Unione Europea come nuova ideologia” (Piemme), scritto da Lucetta Scaraffia e da me (con appendici curate da Assuntina Morresi). Nel libro abbiamo voluto mettere a fuoco i motivi del contenzioso che si è aperto, negli ultimi anni, tra organismi internazionali e Vaticano sulla politica dei diritti umani. L’elemento centrale del contendere sono i cosiddetti diritti riproduttivi; i quali nell’accezione dell’Onu sono, più che altro, diritti a non riprodursi. La politica delle Nazioni Unite su questo tema, infatti, segue un doppio binario: da una parte si inzeppano risoluzioni e documenti di proclami sulla libera scelta delle donne (ma contemporaneamente si espelle dal vocabolario internazionale il termine maternità); dall’altra, attraverso organismi come l’Unfpa (il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione), si finanziano e promuovono campagne di controllo demografico molto pressanti e talvolta prive di sostanziale rispetto nei confronti delle donne e della loro concreta libertà.





    E' la recensione di un libro accompagnata da stralci di articoli del foglio (aprile 2005).

    Continua nel link . . .





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    Articolo dell'Avvenire anno 2006.

    E l'Onu disse: dieci, cento, mille "gender"
    La "libera scelta" dell’identità sessuale. Una campagna aggressiva tra femminismo e marxismo



    Nella nuova versione del Nuovo Testamento pubblicata recentemente dall'Università di Oxford, il Padre Nostro comincia così: «Padre / Madre nostro, che sei nei cieli». L'espressione «figlio dell'uomo» è stata sostituita con «figlio dell'umano». E niente più «regno di Dio», espressione palesemente androcentrica e patriarcale. Non si tratta di casi isolati o amene sottigliezze da dotti, ma di uno dei tanti segni dell'avanzare della «prospettiva di genere».
    Adottare una prospettiva di genere, spiega un documento dell'Instraw, un istituto che fa parte dell'Onu, significa «distinguere tra ciò che è naturale e biologico e ciò che è costruito socialmente e culturalmente, e nel rinegoziare i confini tra il naturale e la sua inflessibilità, e il sociale». In parole povere, «prospettiva di genere» vuol dire dunque che nulla di originario, di «dato», esiste nelle differenze fra uomo e donna, e quindi tutto può, e deve, essere cambiato.


    Teoria di cui potremmo anche non preoccuparci più che tanto, se non fosse che tale «prospettiva» è una colonna portante dell'agenda dell'Onu. Se non fosse che quella parola inglese, «gender», ossessivamente ripetuta nei documenti delle conferenze del Cairo e di Pechino, e poi dell'Unione europea, sempre più si andrà insinuando nelle legislazioni nazionali, e giù nelle delibere degli enti locali e delle scuole, fino a plasmare la forma mentis delle persone. Come spiega con estrema efficacia un saggio appena pubblicato da Rubbettino, Maschi o femmine? La guerra del genere, della americana Dale O'Leary, traduzione italiana di Dina Nerozzi (pagine 208, euro 14,00).

    Chi è ancora convinto di un Dio che «maschio e femmina li creò» potrà forse meravigliarsi nelle pagine della O'Leary, pro-life americana andata a mettere il naso anche dietro le quinte, alle conferenze Onu del Cairo e di Pechino, e oltre. Quella parola, «genere», usata in luogo di «sesso» (dove «genere» indica proprio una categoria socialmente costruita, in opposizione a «sesso» che si riferisce alla distinzione biologica tra maschio e femmina, ndr), non è solo femministese per indicare la legittima domanda di pari opportunità della donna, afferma la O'Leary, ma una sorta di «Verbo» che l'Onu con il suo prestigio è in grado di imporre a tutti gli Stati membri.

    Grazie al peso acquistato all'interno delle strutture direttive dell'Onu di una cultura femminista radicale, il tentativo è quello di ridisegnare la società superando i limiti imposti dalla natura, considerata qualcosa di antiquato. Il nuovo mondo non dovrà più tollerare maschi e femmine, madri e padri, né definire l'eterosessualità «normale». Tutto dovrà essere - si legge nella prefazione - «precario, contrattabile e dipendente unicamente dalla volontà della maggioranza "democratica" del momento».

    Se l'esempio del Nuovo Testamento «genderizzato» dall'Università di Oxford vi era parso non così rilevante, fate caso alla raccomandazione dell'articolo 276 comma D della Piattaforma di Pechino: «Adottare misure affinché le tradizioni, la religione e le loro manifestazioni non siano causa di discriminazione nei confronti delle bambine». Madre nostra che sei nei cieli. Tra parentesi, le religioni monoteiste e in particolare il cristianesimo appaiono per la cultura del gender il vero nemico da abbattere, con quella arcaica pretesa di affermare un diritto naturale dell'uomo.

    Ma, si domanda a un certo punto la O'Leary, da dove viene a certo femminismo ultraradicale questa visione del mondo così conflittuale, dove le donne sono sempre oppresse, e gli uomini comunque oppressori? E di questo femminismo ultrà riesplora le radici marxiste andando a riaprire le pagine de L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato di Engels. Dove l'autore scriveva: «In un vecchio manoscritto mai pubblicato scritto da Marx e da me nel 1846, ho trovato queste parole: "La prima divisione del lavoro è quello tra uomo e donna per la riproduzione dei bambini". Oggi - continua Engels - posso aggiungere: la prima opposizione di classe che appare nella storia coincide con lo sviluppo dell'antagonismo uomo-donna nel matrimonio monogamico, e la prima oppressione di classe coincide con quella fatta dall'uomo sul sesso femminile». Da ciò derivava, per il socio di Marx, che «la prima condizione per la liberazione della moglie è quella di riportare tutto il sesso femminile nell'industria pubblica, e ciò richiede l'abolizione della famiglia monogama come unità economica della società».

    Quanto passa da Engels all'Instraw, istituto dell'Onu, che nel '95 scrive: «L'obiettivo è l'uguaglianza statistica tra uomini e donne in tutte le attività e tutte le cariche. Il maggior ostacolo all'uguaglianza statistica è la maternità, la vocazione delle donne a curare prima di tutto i loro figli. Pertanto, la maggior spinta alla "prospettiva di genere" è la decostruzione della maternità come unica vocazione delle donne». Insomma, per costruire il Nuovo Mondo occorre dissuadere le donne dalla maternità. (E' la stessa logica che mette in primo piano i "diritti riproduttivi" intesi solo come diritti a non avere figli: aborto, sterilizzazione, contraccezione, ndr).

    La strategia del «gender» è già a buon punto. Bandita la vecchia antidemocratica differenza, se la O'Leary ha ragione fra cinquant'anni saremo tutti correttamente neutri. Più felici, ne dubitiamo. Ma assolutamente uguali.




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    [Da "Avvenire", 15 settembre 2000]


    I giochi dell’Onu sulla vita
    di Giorgio Ferrari

    PROVOCAZIONE. Le organizzazioni internazionali minacciano i veri diritti dell’uomo? Un pamphlet del teologo Schooyans. Le nazioni sono ridotte a semplici ingranaggi della società globale, che governa tutto secondo il suo nuovo paradigma etico e diffonde una cultura di morte. Un’altra Yalta ha imposto il "disordine mondiale" dell’Era dell’Acquario, finanziata da una grande lobby con radici gnostiche.


    "Come può un’ideologia lugubre, che raccomanda la sterilizzazione, l’aborto, la contraccezione sistematica e persino l’eutanasia come prezzo di un pansessualismo sfrenato, restituire agli uomini la gioia di vivere e la gioia di amare?". E’ la domanda che si pone Michel Schooyans, professore emerito all’Università Cattolica di Lovanio e membro dell’Accademia pontificia di scienze sociali, nel denso pamphlet dal titolo "Nuovo disordine mondiale" (appena edito dalla San Paolo, pagine 318, lire 32.000), un viaggio doloroso quanto implacabile nelle ideologie secolarizzate degli ultimi tre secoli, che approda in un pelago solo apparentemente dedito ai diritti dell’uomo, ma che poi - si scopre - dell’individuo compie una selezione eugenetica fin dal suo nascere, assegnandogli non tanto un caratura umana, quanto un posto in un paradigma. Violando il quale, l’individuo e` respinto, emarginato, talvolta eliminato. Varie sono le stazioni che Schooyans percorre per dimostrare come anche le organizzazioni mondiali nate a tutela della dignità dell’uomo e delle sue istituzioni (dall’Onu alla Banca mondiale, a innumerevoli Ong) finiscono per aderire a un neo-malthusianesimo che lede nel profondo l’unicità e l’eguaglianza che spettano ad ogni essere umano. Impressionante in questo senso l’approfondimento sulla sanità, oggetto di algoritmi economici che tendono sempre più a privilegiare l’aspetto finanziario (e il conseguente onere che le infermità determinano sui costi sociali) e sempre meno quello della persona umana. Non stupisca dunque, spiega Schooyans, come di certe malattie verrà abbandonata la ricerca perché "escono dal paradigma", ossia non "convengono". La salute sta diventando in altre parole un prodotto subordinato agli imperativi economici: "Essa - scrive Schooyans - viene fabbricata, venduta, consumata secondo criteri di scarsità e solvibilità, vale a dire secondo le leggi del mercato". Non sfugge, in questo contesto, il meccanismo stesso della globalizzazione: "La visione olistica del mondo - si legge - subordina le nazioni sovrane ai programmi degli ideologi della mondializzazione. Il principio di sussidiarietà viene in questo modo pervertito: le nazioni particolari sono ridotte a semplici ingranaggi della società globale". Fenomeno che ha un riverbero squisitamente politico, quando Schooyans afferma che "la collaborazione fra le organizzazioni intergovernative (tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità) e alcune Ong, evidentemente scelte per la loro subordinazione al "nuovo paradigma", non fa altro che rafforzare la potenza dell’Onu e aumentare la sua capacita` di far pressione sugli Stati e di eroderne la legittima sovranità". E’ questo, secondo l’esperto, il nuovo disordine mondiale, la Yalta, la Bretton Wood senza nome. Anzi, un nome - in filigrana - ce l’avrebbe: nuovo paradigma, ma anche Era dell’Acquario, prosecuzione - a giudizio dell’autore - del percorso di frattura epistemologica avviato nell’età moderna, proseguito con il secolo dei Lumi, ed ora servito ad uso e consumo di massa grazie a una concezione olistica, che assegna all’uomo il privilegio illusorio di esercitare il proprio potere su tutto, dalla nascita alla morte, dalla manipolazione genetica alla selezione comportamentale. Una grande lobby mondiale - afferma Schooyans - asseconda e finanzia questo progetto. Una lobby che ha il suo centro (si può dire anche messianico) negli Stati Uniti e radici neo-gnostiche internazionali. Ma non si pensi che la ricognizione di Schooyans si limiti a pure supposizioni: il teologo belga indaga anche sul mutato concetto di "diritti dell’uomo" (che non a caso sono oggetto di discussione presso una Convenzione europea incaricata di redigere la nuova Carta fondamentale per la Ue), che vedono minacciati i confini stabiliti nel 1948 in nome di "nuovi diritti", come "il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, ivi compreso il diritto all’aborto, a diversi modelli di famiglia, al riconoscimento dello status degli omosessuali". Ma più di tutti - osserva l’autore - e` minacciato il diritto alla vita. Anche l’Onu - conclude Schooyans nella sua dura requisitoria - ha pesanti responsabilità, poiché "continua ad andare sempre più velocemente verso obbiettivi contrari ai suoi obbiettivi originari, che erano quelli di promuovere i diritti dell’uomo e lavorare per lo sviluppo". E a pagare il conto più salato di questo nuovo paradigma saranno ancora una volta i poveri del mondo. Perché questa, al di la` di tutto, e` la domanda di fondo: qual è oggi la filosofia dell’Onu? Che posto hanno i deboli, i poveri e la cultura della vita in questa organizzazione mostra tutti i segni le crepe degli anni che porta? E ci può bastare - si domanda Schooyans - questa parvenza di nuova etica che lascia sempre maggior spazio alla cultura della morte?





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    Spero di aver centrato il tema :unsure:


    Edited by Wishotel - 12/4/2008, 22:43
     
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  13. bartali
     
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    CITAZIONE (Wishotel @ 12/4/2008, 22:32)
    http://www.europaoggi.it/content/view/931//


    "Contro il cristianesimo" (L'ideologia dei "diritti riproduttivi" secondo le Nazioni Unite)

    Una domanda nasce spontanea: dove non arriva il femminismo arrivano i diritti riproduttivi dell'ONU?
    Niente male come ipotesi :shifty:
     
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  14. Wishotel
     
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    CITAZIONE (bartali @ 12/4/2008, 22:42)
    CITAZIONE (Wishotel @ 12/4/2008, 22:32)
    http://www.europaoggi.it/content/view/931//


    "Contro il cristianesimo" (L'ideologia dei "diritti riproduttivi" secondo le Nazioni Unite)

    Una domanda nasce spontanea: dove non arriva il femminismo arrivano i diritti riproduttivi dell'ONU?
    Niente male come ipotesi :shifty:

    Me la spieghi? :----: :-----:
     
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  15. bartali
     
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    CITAZIONE (Wishotel @ 12/4/2008, 22:44)
    CITAZIONE (bartali @ 12/4/2008, 22:42)
    Una domanda nasce spontanea: dove non arriva il femminismo arrivano i diritti riproduttivi dell'ONU?
    Niente male come ipotesi :shifty:

    Me la spieghi? :----: :-----:

    Laddove non arriva il femminismo a controllare le nascita seminando zizzania tra i due sessi arrivano i diritti riproduttivi dell'ONU?
    Certamente sarebbe molto più complicato applicare i diritti riproduttivi dell'ONU in Europa, molto più proponibile il femminismo come soluzione.
     
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28 replies since 10/4/2008, 21:33   793 views
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