Donne militari
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 4) No. La carriera militare è "prerogativa maschile". Gli uomini e le donne hanno "attitudini diverse".
    24.39%
    10
  • 8) Altro (specificare)
    21.95%
    9
  • 2) No. La presenza militare (femminile) "disarticola" un altro "ambito maschile".
    12.20%
    5
  • 5) Risposta 1 e 3 (insieme)
    12.20%
    5
  • 6) Risposta 2 e 4 (insieme)
    12.20%
    5
  • 1) Si. Tutti i cittadini possono accedere liberamente (senza discriminazioni sessuali) alle cariche militari.
    9.76%
    4
  • 3) Si. "Parità" significa "uguale possibilità\accesso nel fare qualcosa. Le donne hanno il diritto di far parte dei corpi militari.
    4.88%
    2
  • 7) Non so\ non risponde
    2.44%
    1
Guests cannot vote (Voters: 41)

Donne militari

Si o no?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ventiluglio
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 20:54)
    Se nelle forze armate USA, che sono le forze più operative del mondo, si è risposto no a tutte quelle domande arruolando centinaia di migliaia di donne e spedendone decine di migliaia al fronte, è evidente che non lo si è fatto per fare un piacere a qualche femminista idiota.
    Forse sotto c'è qualche ragione più concreta ed obiettiva.

    Le cose non stanno proprio così.

    Negli USA (come in UK) le soldatesse sono esplicitamente escluse dai ruoli cosiddetti di "close combat" (cioè in pratica di "combattimento").
    C'è stato e c'é in atto un tentativo di eliminare questi vincoli con escamotage (ridisegnando ad esempio l'architettura delle brigate di combattimento ed aggregandovi - in situazioni di basso rischio operativo - plotoni "logistici"), ma al momento tali vincoli sono ben rispettati.
    Nessuna, dico nessuna di quelle soldatesse (meno del 2% del totale) morte in Iraq è morta in azioni di combattimento.

    http://www.cmrlink.org/womenincombat.asp
    http://www.cmrlink.org/


    Ma l'esclusione femminile, anche ipotizzando una eguale prestanza ed efficienza bellica di una donna (tutta da verificare dal momento che le "soldato Jane" sono delle favole che risultano improbabili anche se raccontate dai migliori registi di Hollywood), è motivata da almeno altri due aspetti:
    - la presenza di donne in situazioni di rischio distrae e disarticola i cosiddetti "male bond" (legami maschili) che sono alla base della compattezza e saldezza morale dei reparti sottoposti allo stress di combattimento. L'istinto cavalleresco maschile (che essendo un istinto e ben poco razionalizzabile) porta inevitabilmente il soldato maschio a sacrificarsi per la soldatessa femmina, anche a detrimento del risultato operativo complessivo che si vorrebbe raggiungere.
    - la possibilità che delle soldatesse cadano nelle mani di un nemico VERAMENTE cattivo e spietato, getterebbe nel panico la pubblica opinione, con risultati devastanti. Si pensi alla cagnara mediatica originatasi in Occidente ai tempi della cattura della maestrina dell'Illinois, Jessica Lynch, finita per sbaglio fuori strada, in mano al nemico: Per liberarla sono state impegnate forze, soldi ed energie assolutamente spropositate.
    Un "esercito di Jessica Lynch" rappresenterebbe una sicura rovina per qualunque nazione.

    E' altresì vero che eserciti solo maschili sono sempre esistiti, hanno funzionato e funzionano benissimo per quello che devon fare.
    Eserciti solo femminili non sono mai esistiti, sono semplicemente improponibili perché non funzionerebbero.
    E' così difficile capire che questa asimmetria ha dei validi fondamenti antropologici e che - tecnologia o meno - è folle non tenerne in debito conto?

    Edited by ventiluglio - 13/3/2007, 10:21
     
    Top
    .
  2. animus
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ventiluglio @ 12/3/2007, 18:08)
    - la possibilità che delle soldatesse cadano nelle mani di un nemico VERAMENTE cattivo e spietato, getterebbe nel panico la pubblica opinione, con risultati devastanti.

    - L'istinto cavalleresco maschile (che essendo un istinto e ben poco razionalizzabile) porta inevitabilmente il soldato maschio a sacrificarsi per la soldatessa femmina, anche a detrimento del risultato operativo complessivo che si vorrebbe raggiungere.

    Non sapevo se fosse il caso , i mods valutino.

    La guerra e' guerra....Hollywood sta da un altra parte.


    Donna soldato stuprata e uccisa
    image
     
    Top
    .
  3. Sissy371966
     
    .

    User deleted


    non mi sento di dare una risposta al sondaggio(sarà che la guerra è di per se roba inutile, a parer mio.La trovo quindi inutile per entrambi i sessi).
    Ma una cosa sento di evidenziarla.
    Personalmente io(e come me penso gran parte delle donne, compreso quindi le eventuali soldatesse)almeno una volta al mese, per questioni di natura biologica, sono costretta a rallentare il ritmo della mia vita a causa di mutamenti ormonali che mi impediscono o inibiscono il normale svolgimento dei miei compiti di routine.
    Per natura, a causa del ciclo, quasi tutte dobbiamo fare i conti con disturbi e difficoltà di ogni genere.Mi domando quindi come, in una situazione precaria come la prima linea, ad esempio, si potrebbe ovviare al problema.
    In questo caso non credo che "ali", protezioni a doppio strato(più efficaci al centro e meno ai lati... :-----: ),bustine di concentrati miracolosi, e cavolate varie, possano risolvere granchè il problema.
    Ce la vedete una donna che davanti al nemico....gli fa segno di aspettare xchè non si regge neppure in piedi dal dolore all'addome e ai reni(certe volte vi assicuro che è talmente forte da farci piegare in due).O vedi mai, che in trincea, si creerebbero degli speciali gabinetti asettici(gonfiabili, magari!), appositamente studiati per permettere il cambio dell'assorbente, senza il rischio di beccarsi malattie di ogni genere?E' normale , quindi, che alle soldatesse sarebbero assegnate missioni più leggere, in condizioni logistiche meno difficili, e via dicendo.Di conseguenza sarebbero comunque, anche in questo caso, delle privilegiate.
    Basterebbe quindi che si capisse che siamo diverse.Che ci piaccia oppure no, lo siamo.punto e basta.
    Quello che non sopporto è che per ostentare la (pseudo)emancipazione femminile spesso si ricorra a scimmiottamenti dei peggiori comportamenti maschili, che già di per sè sono opinabili, senza rendersi conto che la parità dei sessi, in alcuni campi(e fosse quello di battaglia....)è praticamente e concretamente IMPOSSIBILE.
     
    Top
    .
  4. Davide.4.
     
    .

    User deleted


    animus
    CITAZIONE
    Mustela Erminea ha scritto su questo forum dei post egregi, degni dei massimi esponenti della Qm, e' quindi , senza dubbio alcuno, uno che sa bene quello che dice.

    Mi risulta quindi fastidioso, anche se in risposta alla sua, leggere la frase : "Osare in quel senso... mio caro babbeo"

    Sei te, Davide, che non conosci lui.

    Con il tuo discorso "giustifichi" il comportamento di Mustela (che a tuo dire...) siccome fa discorsi "egregi" ha il diritto di dire\fare qualsiasi caxxata.
    Non sono assolutamente d'accordo

    Edited by Davide.4. - 13/3/2007, 21:29
     
    Top
    .
  5. animus
     
    .

    User deleted


    Chi e' assente, ha sempre torto.
     
    Top
    .
  6. juliya
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Sissy371966 @ 12/3/2007, 19:34)
    Ma una cosa sento di evidenziarla.
    Personalmente io(e come me penso gran parte delle donne, compreso quindi le eventuali soldatesse)almeno una volta al mese, per questioni di natura biologica, sono costretta a rallentare il ritmo della mia vita a causa di mutamenti ormonali che mi impediscono o inibiscono il normale svolgimento dei miei compiti di routine.
    Per natura, a causa del ciclo, quasi tutte dobbiamo fare i conti con disturbi e difficoltà di ogni genere.Mi domando quindi come, in una situazione precaria come la prima linea, ad esempio, si potrebbe ovviare al problema.
    In questo caso non credo che "ali", protezioni a doppio strato(più efficaci al centro e meno ai lati... :-----: ),bustine di concentrati miracolosi, e cavolate varie, possano risolvere granchè il problema.
    Ce la vedete una donna che davanti al nemico....gli fa segno di aspettare xchè non si regge neppure in piedi dal dolore all'addome e ai reni(certe volte vi assicuro che è talmente forte da farci piegare in due).O vedi mai, che in trincea, si creerebbero degli speciali gabinetti asettici(gonfiabili, magari!), appositamente studiati per permettere il cambio dell'assorbente, senza il rischio di beccarsi malattie di ogni genere?E' normale , quindi, che alle soldatesse sarebbero assegnate missioni più leggere, in condizioni logistiche meno difficili, e via dicendo.Di conseguenza sarebbero comunque, anche in questo caso, delle privilegiate.
    Basterebbe quindi che si capisse che siamo diverse.Che ci piaccia oppure no, lo siamo.punto e basta.
    Quello che non sopporto è che per ostentare la (pseudo)emancipazione femminile spesso si ricorra a scimmiottamenti dei peggiori comportamenti maschili, che già di per sè sono opinabili, senza rendersi conto che la parità dei sessi, in alcuni campi(e fosse quello di battaglia....)è praticamente e concretamente IMPOSSIBILE.

    in verità il "problema" sarà presto risolto. http://www.fecondazione.org/newsginec03.htm
    comunque sissy, le mestruazioni non hanno mai influito cosi tanto alle donne che si alzavano all'alba, andavano a pulire le stalle, a lavorare nei campi e lavare il bucato nel fiume...capisco che la maggior resistenza e forza fisica degli uomini gli permetta di fare lavori più pesanti, ma cmq ci sono state donne che non potevano permettersi di stare a pancia all'aria nemmeno 6 gg. a al mese.

    credo cmq che la guerra sia purtroppo un male necessario. la donna soldato non credo sarà mai una possibilità, forse è mascherata come tale, ma è senza dubbio una possibile necessità.
    e saranno solo carne da macello, come lo sono stati molti uomini.

    Edited by juliya - 20/4/2007, 15:09
     
    Top
    .
  7. Mustela_Erminea
     
    .

    User deleted


    Noi dobbiamo accettare le donne soldato : è un obbligo che ci è stato imposto dalle donne moderne.
    Dalle leggi che hanno preteso, ma soprattutto dal fatto che hanno preso la loro femminilità e l'hanno gettata fuori dalla finestra come se fosse un aborto.

    Noi non dobbiamo sentirci offesi o in colpa.
    E men che meno umiliati : sono le donne che hanno umiliato se stesse.
    Sono le donne che non sono state capaci di essere donne.
    Di vivere la loro femminilità, di svilupparla, di tutelarla, di portarla con orgoglio.
    Di renderla un punto di forza della civiltà, così come è un punto di forza la virilità.

    Come uomo ha la forza fisica, la forza intellettiva, la sensibilità virile, ma soprattutto la mia capacità di mettermi continuamente in discussione.
    E di mettere continuamente in discussione il mio mondo.
    Io non seguo il cambiamento preteso dai miei simili : lo precedo.
    Tutte le possibili conseguenze delle scelte che la società fà sono presenti nella mia mente con chiarezza cristallina.
    Perchè io ricerco costantemente quella chiarezza.
    E pago il prezzo del cambiamento sempre in contanti, non mi faccio sconti.
    E non cerco mai giustificazioni di alcun genere, per le scelte sbagliate.

    Leonardo definiva la guerra una pazzia bestialissima.
    Che senso aveva coinvolgere anche le ragazze?
    Non ha senso e non ha giustificazione.
    Dovremmo sputarci in faccia se quel coinvolgimento l'avessimo voluto noi.
    Ma non siamo stati noi : sono state le donne moderne a pretenderlo.
    Sono state le donne moderne a pretendere il cambiamento della nostra mentalità, alleandosi con uomini mentalmente deboli al fine di divenire "protagoniste" (di che?).
    Noi non dobbiamo mai dimenticare questo fatto : una donna è femminile solo se dimostra di esserlo.
    La donna moderna non è femminile : essa stessa si autodefinisce "cittadino di sesso femminile".
    Quando scoppiano scandali come quello di Abu Ghraib, sono gli altri a scandalizzarsi, non io.
    Per mè quelle sono conseguenze ovvie, e già ampiamente previste, di comportamenti per niente virili e per nulla femminili.
    In una parola : irresponsabili.
    Sono fatti previsti e prevedibili in una società di individui il cui sviluppo sessuale si è fermato all'età di 15 anni.
    E spesso non è solo lo sviluppo sessuale ad essersi fermato ... ma anche tutto il resto.

    Ricordate le parole di Napolitano : "Insigni femministe ci hanno dato un importante insegnamento : è bene che le donne occupino ruoli e mansioni tradizionalmente maschili".
    E un altra frase contenuta nella relazione che segue e che ne costituisce per così dire l'epitaffio inglorioso : "l'unico elemento di "differenziazione" che si è registrato tra il personale dei due sessi è dato dalla biologica differenza fisica".
    E' come dire che la femminilità non esiste : la donna dentro è vuota.

    - Il sipario cala, Cavalieri e Dame se ne vanno -

    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Quella che segue è la relazione conclusiva del Ministero della Difesa

    Ne sintetizzo le parti salienti, la relazione è un pò vecchia quindi le cifre sono da aggiornare, il testo integrale è su :

    http://www.difesa.it/Approfondimenti/Servi...orze+armate.htm


    19 Giugno 2002
    Servizio Femminile

    INTERVENTO DEL MAGG. GEN. Gianfranco MARINELLI

    "Analisi dei primi risultati nelle FF.AA. italiane"


    Il servizio militare femminile si inserisce nell'importante fase di mutamento in atto nelle Forze Armate italiane.
    La formazione femminile viene attuata in contemporanea alla formazione del soldato professionista. La sospensione del servizio di leva ha reso possibile per il sistema militare italiano prevedere la novità del reclutamento della componente femminile, impedito nel passato dalla possibile contraddizione rappresentata dalla contemporanea convivenza del servizio di leva maschile, quale dovere, e dall'eventualità di un sevizio femminile limitato al volontariato.
    Nella valutazione dei vari aspetti connessi con l'impiego del personale femminile si è ritenuto opportuno fare tesoro delle esperienze già vissute dai principali Paesi partners con i quali operiamo in maniera sempre più frequente nei vari contesti multinazionali.
    E' stata proprio la condizione di ritardo rispetto alle altre Nazioni che ha reso possibile, sin dalle prime norme attuative della legge istitutiva del servizio militare femminile (n. 380 / 99), di poter aprire il mondo militare alle donne senza alcuna preclusione.
    Recependo integralmente la normativa europea in materia di integrazione delle lavoratrici, mentre per gli altri Paesi lo stesso adeguamento stà comportando un processo più lento.
    L'assenza di preclusioni ha portato a decidere possibilità di impiego assolutamente paritetiche rispetto alla componente maschile e l'accesso delle donne sia nelle singole categorie di militari (Ufficiali, Sottufficiali e truppa) sia ad ogni corpo/ruolo previsto negli organici delle 3 FF.AA., dell'Arma dei Carabinieri e nel Corpo della Guardia di Finanza.
    Esempio tangibile dell'assenza di limitazioni nell'impiego è dato dall'assegnazione, nell'ambito dell'Esercito, del personale di truppa a Reparti altamente operativi come i Bersaglieri, gli Alpini, i Paracadutisti -solo per nominarne alcuni tra i più significativi- in tutti gli incarichi previsti dall'ordinamento militare compresi quelli che richiedono particolari doti fisiche.
    Pertanto, per quanto possa sembrare un paradosso, l'Italia benché sia stata l'ultima ad aprire il reclutamento alle donne ha assunto immediatamente una posizione avanzata rispetto agli altri Paesi europei.
    Per quanto concerne l'alimentazione abbiamo seguito un progetto di immissione programmato e graduale, iniziando dagli Ufficiali per finire ai Volontari, al fine di poter disporre, all'atto dei reclutamenti ordinari di maggiore entità, di personale femminile istruttore, in grado di combinare un'adeguata capacità didattica con una azione di comando più vicina alle peculiarità psico-fisiche femminili, e comunque costituire un valido punto di riferimento.
    Benché inizialmente si fosse pensato, come detto, di aprire inizialmente ai soli Ufficiali e, solo dopo, anche a Sottufficiali e Truppa, le circostanze e cioè un concorso straordinario dell'Esercito, hanno offerto l'occasione di poter reclutare da subito anche personale femminile di Truppa.
    In effetti questa opportunità ha trovato subito positive motivazioni nella possibilità di fornire un segnale tangibile di partecipazione delle donne soldato italiane alle operazioni sul campo con il personale di Truppa il cui addestramento è di minor durata di quello degli Ufficiali e dei Sottufficiali.

    La problematica legata all'inserimento del personale femminile all'interno dell'organizzazione militare ha posto in evidenza due ordini di fattori.
    1- il necessario adeguamento infrastrutturale di tutte le Unità.
    2- l'accettazione e conseguente integrazione del personale femminile.
    Da quanto sino ad oggi appreso dalle esperienze di coloro che hanno istruito, addestrato o impiegato personale femminile, si può affermare che vi è un ottimo livello di accettazione e che le donne si sono integrate senza alcun particolare problema nella compagine militare.
    E' risultato subito evidente il desiderio di parità da parte delle ragazze che non hanno accettato facilitazioni rispetto ai maschi.
    La formazione si è svolta in modo sostanzialmente identico agli anni precedenti all'ingresso delle donne.
    In generale, comunque, l'unico elemento di "differenziazione" che si è registrato tra il personale dei due sessi è dato dalla biologica differenza fisica, che rende per il personale femminile più arduo il raggiungimento degli standards minimi nelle prove fisiche.
    A tal proposito il personale volontario stesso ha chiesto un incremento delle lezioni destinate all'attività fisica, ed ha raccomandato che le aspiranti ai concorsi futuri vengano sensibilizzate all'importanza di una preparazione preventiva.
    La donna ha inoltre aggiunto l'orgoglio e la determinazione sentendo di rappresentare tutta la categoria.
    Tra le esperienze da cui trarre i primi ammaestramenti, merita senza dubbio una particolare citazione l'impiego delle volontarie nelle operazioni reali in Kossovo, dove da riscontri acquisiti direttamente dal Comitato consultivo del Capo di SMD si può senza dubbio affermare che il rendimento delle volontarie è caratterizzato da alto spirito di sacrificio e di adattamento e l'integrazione ha raggiunto livelli di sicura affidabilità; gli standard operativi dimostrati hanno confermato che l'addestramento precedentemente svolto è stato adeguato e la selezione negli incarichi commisurata alle attitudini rilevate.
    Devo dire che negli occhi delle ragazze che ho visto operare con il fucile mitragliatore in caccia brillava passione, sicurezza e motivazione.
    Pertanto, la considerazione più importante che è scaturita da queste esperienze è che il personale femminile deve essere misurato e trattato alla stessa stregua del personale maschile.
    Ogni tipo di discriminazione risulta minatoria nel morale, nell'atteggiamento ed in generale nel rendimento, soprattutto per i colleghi di sesso maschile.
    Sicuramente ciò che deve essere evitato è trattare le donne come "un caso", prodigandosi per fornire loro confort preclusi ai loro colleghi.
    Nel concludere questo mio breve excursus sull'impiego del personale femminile ritengo fondamentale confermare il positivo avvio dell'inserimento delle donne, che stanno dimostrando un'elevata capacità di identificazione con il mondo militare.
    Anche i favorevoli riscontri avutisi nell'impiego in teatro delle volontarie hanno favorito il superamento di alcune barriere pregiudiziali che inizialmente potevano esserci ed hanno dimostrato la correttezza dell'immediata immissione del personale femminile in attività operative.
    Ciò, naturalmente, ci fa essere soddisfatti del lavoro svolto sino a questo momento, ci da la certezza che le scelte adottate e le direzioni prese sono da confermare.

    Per il futuro ci sono anzitutto due ordini di problemi all'attenzione delle FF.AA, il primo legato alle aliquote concorsuali, il secondo alla totale eliminazione delle, se pur minime, differenze oggi esistenti.
    Forse tra i due è di più immediata soluzione il secondo. Partendo dal concetto accennato all'inizio del mio intervento, quello cioè della necessità per le Forze Armate di disporre di personale altamente addestrato e pronto a rispondere a tutte le esigenze che oggi l'Italia è chiamata ad affrontare sia al proprio interno che all'estero, occorre che allo stesso personale non sia concesso alcuno "sconto", soprattutto legato al sesso dell'individuo.
     
    Top
    .
  8. silverback
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 13/3/2007, 21:34)
    Noi non dobbiamo sentirci offesi o in colpa.
    E men che meno umiliati : sono le donne che hanno umiliato se stesse.

    Infatti.
    Per quanto mi riguarda non mi sono mai sentito offeso, in colpa o umiliato perché le femmine hanno voluto scimmiottare gli uomini.
    Assolutamente.
     
    Top
    .
  9. ventiluglio
     
    .

    User deleted


    Caro M. E.,
    non mi sento certo in colpa - e men che meno umiliato - nemmeno io se le le donne buttano nel cesso la cosa più preziosa che hanno: la femminilità. La cosa però non mi rallegra.

    E soprattutto offende la mia intelligenza accettare come vere ed appurate delle totali, pericolose scemenze.
    Quand'anche a scriverle sia, ad esempio, un militare di professione (di un esercito - quello italiano - si badi bene, mai impegnato in "attività bellica" dal lontano 1945).
    Avete presente la scenetta del comandante che visita le truppe in prima linea e domanda a bruciapelo al malandato e malnutrito fantaccino: "soldato, com'è qui il rancio?". "Ottimo ed abbondante signor comandante!" risponde a macchinetta quello battendo sull'attenti.
    Ecco, il rapporto militare che segnali (che peraltro conoscevo) ricalca il medesimo schema mentale: dal Ministero ordinano a un capoccione un rapporto sulla situazione del servizo femminile, e quello...

    A fronte di tanto professato entusiasmo del nostro generale va infatti precisato che nessuna tra le nazioni che oggigiorno sono impegnate in vere attività belliche ha mai ammesso le donne in ruoli di combattimento, equiparandole completamente ai soldati uomini.
    Un motivo evidentemente c'è.

    Martin Van Creveld (http://www.uomini3000.it/401.htm) - che per inciso è uno studioso ed esperto di faccende militari tra i più noti, citati e studiati al mondo - ci ha scritto un libro (Men, Women and War) che affossa totalmente l'idea che possa mai esserci una vantaggiosa equiparazione tra i ruoli maschili e femminili sotto le armi.


    Più in generale - e questa è una mia opinione che probabilmente mi distingue anche all'interno di U3000 - io ritengo una mia precisa responsabilità "virile" farmi carico del Bene della collettività (l'esimio professor A.I. direbbe: "dell'universale") e del suo futuro.
    Non posso accettare il progressivo scivolamento collettivo in una menzognera e distruttiva follia come un fatto che non mi riguardi, rispetto al quale io possa liberarmi la coscienza semplicemente dicendomi "non sono io il responsabile di tutto questo, non l'ho voluto io, e dunque perché agitarsi? Tanto peggio, tanto meglio".

    Per quanto mi riguarda il sipario non si cala.
    I Cavalieri non se ne vanno.

    Edited by ventiluglio - 14/3/2007, 13:16
     
    Top
    .
  10. wookyee
     
    .

    User deleted


    ventiluglio Inviato il: 13/3/2007, 23:07
    CITAZIONE
    Per quanto mi riguarda il sipario non si cala.
    I Cavalieri non se ne vanno.

    Accipicchia, XX luglio, che bella quest' ultima parte del tuo post, soprattutto quest'ultima frase...
     
    Top
    .
  11. The Cruelty
     
    .

    User deleted


    Risposta 1 e 3 (insieme).
     
    Top
    .
  12. Johnny Trinacria
     
    .

    User deleted


    Ho dato la risposta 8 perchè penso che anche le donne abbiano il diritto di accedere alla carriera militare ma che non debbano usufruire di alcuna agevolazione: gli standard e le regole tra soldati maschi e femmine devono essere uguali.
     
    Top
    .
  13. cabezon
     
    .

    User deleted


    io so solo che amici militari non ne possono più di donne nell'esercito e non perchè maschilisti ma perchè si so rotti le palle che queste raggiungono i loro stessi meriti a fronte di test attidutinali facilitati e che in missione stiano sempre nella retroguardia. Vogliono fare i soldati lo facessero in toto, vengono rapite e violentate sti cazzi, magari per agli uomini ci sono le torture ma vedete che cazzo di casino stanno facendo perchè tra i militari inglesi c'è una donna ed ogni giorno ci si domanda se sta bene ed è la prima di cui si è chiesta la liberazione.
     
    Top
    .
  14. silverback
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (cabezon @ 3/4/2007, 11:48)
    io so solo che amici militari non ne possono più di donne nell'esercito e non perchè maschilisti ma perchè si so rotti le palle che queste raggiungono i loro stessi meriti a fronte di test attidutinali facilitati e che in missione stiano sempre nella retroguardia.

    Vero.
    In proposito STRIDER potrebbe scrivere molte cose, ma il problema è che questo è un Forum pubblico, pertanto rischierebbe troppo...

    CITAZIONE (cabezon @ 3/4/2007, 11:48)
    ma vedete che cazzo di casino stanno facendo perchè tra i militari inglesi c'è una donna ed ogni giorno ci si domanda se sta bene ed è la prima di cui si è chiesta la liberazione.

    Vero anche questo.
    E vergognoso, aggiungo.
     
    Top
    .
  15. juliya
     
    .

    User deleted


    ...
    che dio mi salvi dal sergente hartman image


    (FILE:https://www.youtube.com/watch?v=xhDuOY35owo)




    full metal jacket
     
    Top
    .
90 replies since 11/3/2007, 11:19   7277 views
  Share  
.