Donne militari
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  • 4) No. La carriera militare è "prerogativa maschile". Gli uomini e le donne hanno "attitudini diverse".
    24.39%
    10
  • 8) Altro (specificare)
    21.95%
    9
  • 2) No. La presenza militare (femminile) "disarticola" un altro "ambito maschile".
    12.20%
    5
  • 5) Risposta 1 e 3 (insieme)
    12.20%
    5
  • 6) Risposta 2 e 4 (insieme)
    12.20%
    5
  • 1) Si. Tutti i cittadini possono accedere liberamente (senza discriminazioni sessuali) alle cariche militari.
    9.76%
    4
  • 3) Si. "Parità" significa "uguale possibilità\accesso nel fare qualcosa. Le donne hanno il diritto di far parte dei corpi militari.
    4.88%
    2
  • 7) Non so\ non risponde
    2.44%
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Donne militari

Si o no?

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  1. Davide.4.
     
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    8 Altro (specificare)
    Per quanto riguarda la presenza femminile, nei corpi militari, questa è la mia visione.
    Per il concetto di "parità" uomini e donne hanno diritto (senza discriminazioni) entrambi, di accedervi.
    E' vero, usufruiscono di tutta una serie di agevolazioni (test fisici "al ribasso" ecc. ecc.)
    Questi vantaggi nascono a causa delle diverse attitudini frà due i sessi.
    Però, va sottolineato come le donne, riescano a raggiungere "posizioni di potere" senza
    pagare alcun sacrifico per il raggiungimento di "tali cariche"
    (torniamo al discorso delle differenze di genere).

    Sono favorevole alla presenza militare femminile ma senza alcun tipo di privilegio.
    Uomini e donne devono avere le stesse garanzie. Partire uguali.


     
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  2. silverback
     
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    Non solo: alle femmine deve essere imposto l'obbligo del taglio dei capelli (i pidocchi attaccano solo i maschi...?) e in caso di guerra, devono essere spedite in prima linea, in battaglioni interamente femminili.
    Il motivo?
    In battaglioni misti ci sarebbero molti più morti fra gli uomini, perché essi tendono sempre a proteggere l'altro sesso, e quindi a rischiare di farsi ammazzare per loro.
    Se parità deve essere, che lo sia fino in fondo.
    Altrimenti niente.

    (In fin dei conti sono loro, le femminucce, che sbraitano sempre.)

    Edited by silverback - 11/3/2007, 11:30
     
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  3. Davide.4.
     
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    CITAZIONE
    Non solo: alle femmine deve essere imposto l'obbligo del taglio dei capelli (i pidocchi attaccano solo i maschi...?) e in caso di guerra, devono essere spedite in prima linea, in battaglioni interamente femminili.

    Parità è anche questo.
    Diritti e doveri

    Se un uomo\donna decide di intraprendere la carriera militare è a conoscenza dei rischi e pericoli a cui va incontro.
    Deve assumersi le proprie responsabilità sia nel bene che nel male.

    Edited by Davide.4. - 11/3/2007, 12:12
     
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    Ho dato la risposta 5 ma dando per scontato quanto afferma Davide.
     
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  5. Mustela_Erminea
     
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    la società nella quale viviamo ha fatto delle scelte precise di parità di diritti e doveri.
    E dovrà essere coerente con le scelte fatte, non perchè lo imporremo noi uomini, che ormai non contiamo più molto, ma perchè saranno le circostanze stesse della vita ad imporlo.

    Si deve procedere agendo su 3 fronti diversi :

    a) dire addio alla femminilità
    b) agire sulla tecnologia al fine di rendere sempre più adatte le armi alle donne, promuovendo la leva delle donne in quei settori come aeronautica, marina, sminamento, cecchinaggio ... dove minore è la "competizione" con gli uomini.
    c) addestrare le donne al combattimento, perchè si và in guerra con i materiali e il personale che si è stati capaci di assumere ed approntare, non con i materiali e il personale che si vorrebbe avere a disposizione.
     
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    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 13:51)
    a) dire addio alla femminilità
    b) agire sulla tecnologia al fine di rendere sempre più adatte le armi alle donne, promuovendo la leva delle donne in quei settori come aeronautica, marina, sminamento, cecchinaggio ... dove minore è la "competizione" con gli uomini.
    c) addestrare le donne al combattimento, perchè si và in guerra con i materiali e il personale che si è stati capaci di assumere ed approntare, non con i materiali e il personale che si vorrebbe avere a disposizione.

    d) dire addio alla guerra.
    Questa è l'opzione che io gradirei di più!
     
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    Io ho votato "altro", e specifico:
    non ho alcun problema se la donna vuole fare la soldatessa, se vuole fare la vigilessa, se vuole fare qui o vuole fare là.
    Che faccia pure.
    Ma che le regole siano uguali per tutti e tutte, oppure per nessuno.
    Se la donna vuole fare la soldatessa, allora che vada in prima linea a combattere e morire, proprio come gli uomini; se durante un'azione le prende il panico e se la fa addosso pregiudicando gli esiti dell'azione stessa, che venga congedata con disonore, esattamente come succede agli uomini.
    Se in un "corpo a corpo" con un soldato nemico ha la peggio e costui dopo averla pestata la violenta, sono cavoli suoi. Non se ne faccia un caso internazionale: è giusto così.
    Durante la guerra in Iraq cadde uno "stealth", aereo perfezionatissimo e costosissimo. Voci alquanto furtive dissero che era guidato da una donna, l'unico ad essere guidato da una donna. Si fece molta attenzione a che la notizia rientrasse alla svelta. Non si può dire che una donna abbia fallito, è peccato mortale.
    Se la donna vuole essere "uguale", onestamente la cosa non mi sconvolge(rebbe) più di tanto, ma a quel punto chiedo che vada in miniera a prendersi la silicosi così come i maschi, chiedo che si dia da fare in tutti gli ambiti come fanno i maschi, chiedo che vada in pensione alla setssa età degli uomini (o un pò dopo gli uomini, visto che vive di più).
    Se non è in grado di accettare tutto questo allora si ridimensioni.

    E' troppo comodo essere "uguali" per decreto legge; cioè "uguali" perchè favorite in tutti i modi possibili e immaginabili a scapito di ogni vera equità e giustizia, a scapito degli uomini.
    Quando gli uomini comuni si sveglieranno dal torpore intellettivo in cui sono caduti, per me sarà sempre troppo tardi.

    Edit:
    vorrei precisare su questo passo
    Se in un "corpo a corpo" con un soldato nemico ha la peggio e costui dopo averla pestata la violenta, sono cavoli suoi. Non se ne faccia un caso internazionale: è giusto così.
    ...E' giusto così non perchè io ritenga giusta la violenza sessuale sulle donne, anzi la ritengo una azione indegna di un uomo.
    Tra l'altro è anche vietata dalle convenzioni "di guerra".
    ...Ma in guerra tutte le convenzioni saltano regolarmente.
    Nella battaglia di Montecassino, le truppe scelte naziste si ritirarono solo quando gli arrivò la notizia che stavano per essere assaliti dalla compagnia marocchina, che era solita violentare i prigionieri di guerra.
    Erano truppe davvero addestrate e scelte quelle naziste presenti a montecassino, erano pronte a morire e pure ad essere torturate. Ma non ad essere violentate.
    Ma così è la guerra. Quel "è giusto così" è da intendersi in quel modo, ovvero non si può controllare quel che accade durante un conflitto armato, e lo si vede pure dall'ultimo conflitto in Iraq..
    Chi va in guerra come volontario/a, secondo me, deve essere ben consapevole di questo. E quasi certamente lo è.

    Edited by Reduan - 11/3/2007, 20:57
     
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  8. vero mummio 2
     
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    Il problema è duplice a parer mio.
    Da una parte vi è il fatto che se consideriamo giusto che le donne ambiscano come gli uomini ad una carriera militare dobbiamo considerare giusta anche l'unica opzione, che preveda le donne utilizzate negli stessi pericolosi compiti che svolgono gli uomini.
    Ma in quest'ottica siamo sicuri che le donne siano in grado di garantire la stessa efficacia d'azione dei loro compagni uomini?
    Senza voler sembrare maschilista penso proprio che per evidenti motivi fisici non sia così.
    E se non è così non è giusto che le donne siano piazzate qua e là nell'esercito prendendo lo stesso stipendio degli uomini pur stando comode in uffici mentre questi muoiono nel deserto o rallentando e peggiorando le prestazioni del nostro esercito sul campo di battaglia.
    Quindi anche se il sentimento di rivendicazione maschile possa portarmi a dire "sì! che muoiano in guerra come gli uomini" il mio lato razionale non può che portarmi a pensare un secco "no".
     
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  9. Mustela_Erminea
     
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    le ragioni per le quali l'esercito USA impegna le donne in battaglia sono :

    a) non ci sono più uomini disposti a sostituirle
    b) anche se fosse vero che le donne sono meno "efficienti" degli uomini (e in larga parte, nel caso dell'utilizzo delle armi moderne, non lo è) ci si deve accontentare del personale che si riesce ad arruolare.
    Facendolo funzionare bene come deve.
    Se i maschi moderni decidono di non prestare servizio militare, le femmine moderne li devono sostituire.
    E' per questo che non capisco l'ansia di Reduan : il caso del servizio militare è particolarmente semplice da risolvere.
    Non è necessario rivendicare parità di trattamento : è solo sufficiente che i maschi delle nuove generazioni, educati secondo i principi della parità, si astengano da saturare la maggioranza dei posti di lavoro disponibili nelle Forze Armate.
    Evitando con ciò di assumere oneri e rischi che ad essi non competono più.
     
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  10. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 18:08)
    le ragioni per le quali l'esercito USA impegna le donne in battaglia sono :

    a) non ci sono più uomini disposti a sostituirle
    b) anche se fosse vero che le donne sono meno "efficienti" degli uomini (e in larga parte, nel caso dell'utilizzo delle armi moderne, non lo è) ci si deve accontentare del personale che si riesce ad arruolare.
    Facendolo funzionare bene come deve.
    ......

    Non mi pare che sia proprio come dici tu
    Le donne

    Alcune informazioni sugli eserciti femminili USA, Israeliani e russi, tratto da "Il mito del potere maschile":

    Donne soldato
    Insieme nel pericolo

    Nella Guerra del Golfo, le donne affrontavano gli stessi rischi senza ricevere la stessa paga?

    Durante l'invasione di Panama da parte degli USA, sulle prime pagine dei giornali fu dato ampio spazio alla prima donna che guidò i soldati al combattimento. Il New York Times chiarì che la donna pensava di trovarsi in prossimità di un canile incustodito, ma ciò non impedì a un membro femminile del Congresso degli Stati Uniti, Schroeder, di servirsi di questo incidente per dare vita a tre miti - miti che furono ulteriormente rafforzati durante la Guerra del Golfo:
    1. Donne e uomini corrono gli stessi rischi.
    2. Alle donne erano negati i posti di combattimento in prima linea per poter negare loro pari opportunità come ufficiali.
    3. Alle donne venivano negati i posti di combattimento per poter negare loro la stessa paga.
    Questi miti furono ulteriormente alimentati dalle cover stories dei nostri settimanali:
    Ma i fatti forniscono un quadro diverso della situazione:
    1. Stessi rischi. Se davvero le donne avessero corso gli stessi rischi, gli scontri a Panama non si sarebbero conclusi con la morte di 23 uomini e 0 donne (e 0 donne ferite); le operazioni per la Guerra del Golfo non avrebbero provocato la morte di 375 uomini e di 15 donne. Sommando le vittime delle due guerre, per ogni donna sono morti 27 uomini; ma dal momento che nell'esercito ci sono soltanto 9 uomini per ogni donna, per un uomo il rischio di perdere la vita era quindi tre volte superiore che per una donna.
    Se gli uomini incidessero per meno del 4 per cento sul totale dei decessi e ogni singolo uomo avesse corso soltanto un quarto di rischio di morire, la Schroeder avrebbe ancora affermato che gli uomini correvano gli stessi rischi? L'eguaglianza non consiste nel rendere le donne vulnerabili per caso, quando gli uomini sono resi vulnerabili di proposito.
    Alle donne venivano negati i posti di combattimento per poter negare loro pari opportunità come ufficiali? O per poter negare loro la stessa paga?
    2. Pari opportunità come ufficiali. Le donne costituiscono l'11,7 per cento dell'intero esercito, ma il 12 per cento degli ufficiali. Le donne ottengono promozioni in numero più che proporzionato nonostante il tempo sproporzionato in cui hanno prestato servizio (le prime donne si diplomarono a West Point nel 1980).
    3. Stessa paga. Durante la Guerra del Golfo tutti e due i sessi ricevettero un'indennità extra di 110 dollari. I due sessi ebbero la stessa paga sebbene i rischi non fossero gli stessi.
    In breve, gli uomini ottengono meno promozioni e, di conseguenza, una paga inferiore per periodi più lunghi di servizio e rischi tre volte superiori di perdere la vita; nonostante tutto ciò, sentiamo parlare di discriminazione contro le donne e non di discriminazione a sfavore degli uomini. Quando gli uomini fanno il 30 per cento dei lavori domestici, li critichiamo perché non condividono i lavori domestici; quando una donna riceve il 100 per cento della paga speciale degli uomini in guerra e corre il 25 per cento dei rischi rispetto a un uomo, la definiamo una guerriera e le riconosciamo il merito di «condividere il pericolo».


    Le donne sono uguali agli uomini negli eserciti di Israele e dell'ex URSS?

    «Il Corpo Femminile della Difesa israeliana si chiama CHEN, ovvero 'fascino'.»
    Spesso pensiamo che negli eserciti, nell'ex Unione Sovietica e in Israele, gli obblighi per donne e uomini siano perfettamente uguali. Non è vero. Meno dell'1 per cento delle forze armate sovietiche è costituito da donne. Nessuna donna partecipa ai combattimenti. In Israele entrambi i sessi hanno l'obbligo della leva, ma il dovere di combattere spetta agli uomini soltanto. Per le donne resta una opzione che attualmente quasi mai scelgono.
    Le donne sovietiche e israeliane, come le donne americane, sono in grado di scegliere occupazioni che offrono delle prospettive dopo il servizio militare (controllore di volo, cuoca, insegnante, tecnico). Con il denaro dei contribuenti le donne sono preparate a mestieri che risultano loro utili nella vita civile, mentre gli uomini sono addestrati a uccidere e a essere uccisi. Gli uomini che scampano alla morte, tornano alla vita civile con il loro addestramento alla distruttività - e non alla costruttività. (E poi accusiamo gli uomini di essere distruttivi.)
    Uomini e donne in Israele devono prestare servizio per lo stesso numero di anni? In teoria, quasi: gli uomini per tre anni, le donne per due. In pratica, però, gli uomini israeliani prestano servizio per una media di tredici anni prima di raggiungere i 54 anni, età in cui non possono più essere richiamati; le donne prestano invece servizio per meno di due anni. Perché? Innanzitutto perché solamente il 50 per cento delle donne è richiamato (contro il 90 per cento degli uomini). In secondo luogo, una madre israeliana non può essere costretta a prestare servizio per oltre due anni; i padri israeliani, invece, sì. In terzo luogo, anche in tempo di pace l'uomo israeliano - che sia padre o no - è tenuto a prestare servizio due mesi all'anno (dopo il periodo minimo di tre anni) fino all'età di 54 anni. Una madre non viene richiamata, e le donne senza figli devono soltanto tenersi a disposizione. Quarto, in tempo di guerra soltanto gli uomini prestano servizio finché è necessario.
     
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  11. vero mummio 2
     
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    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 18:08)
    le ragioni per le quali l'esercito USA impegna le donne in battaglia sono :

    a) non ci sono più uomini disposti a sostituirle
    b) anche se fosse vero che le donne sono meno "efficienti" degli uomini (e in larga parte, nel caso dell'utilizzo delle armi moderne, non lo è) ci si deve accontentare del personale che si riesce ad arruolare.
    Facendolo funzionare bene come deve.
    Se i maschi moderni decidono di non prestare servizio militare, le femmine moderne li devono sostituire.
    E' per questo che non capisco l'ansia di Reduan : il caso del servizio militare è particolarmente semplice da risolvere.
    Non è necessario rivendicare parità di trattamento : è solo sufficiente che i maschi delle nuove generazioni, educati secondo i principi della parità, si astengano da saturare la maggioranza dei posti di lavoro disponibili nelle Forze Armate.
    Evitando con ciò di assumere oneri e rischi che ad essi non competono più.

    1-Forse non sei al corrente dell'esistenza di quote femminili d'obbligo nell'esercito italiano.
    2-Forse non sei al corrente del fatto che per un maschio non istruito sia difficile fare la commessa o la cameriera.
     
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  12. renato_b.
     
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    Questo è un intervento che condivido al 100%:
    CITAZIONE
    Io ho votato "altro", e specifico:
    non ho alcun problema se la donna vuole fare la soldatessa, se vuole fare la vigilessa, se vuole fare qui o vuole fare là.
    Che faccia pure.
    Ma che le regole siano uguali per tutti e tutte, oppure per nessuno.
    Se la donna vuole fare la soldatessa, allora che vada in prima linea a combattere e morire, proprio come gli uomini; se durante un'azione le prende il panico e se la fa addosso pregiudicando gli esiti dell'azione stessa, che venga congedata con disonore, esattamente come succede agli uomini.
    Se in un "corpo a corpo" con un soldato nemico ha la peggio e costui dopo averla pestata la violenta, sono cavoli suoi. Non se ne faccia un caso intenazionale: è giusto così.
    Durante la guerra in Iraq cadde uno "stealth", aereo perfezionatissimo e costosissimo. Voci alquanto furtive dissero che era guidato da una donna, l'unico ad essere guidato da una donna. Si fece molta attenzione a che la notizia rientrasse alla svelta. Non si può dire che una donna abbia fallito, è peccato mortale.
    Se la donna vuole essere "uguale", onestamente la cosa non mi sconvolge(rebbe) più di tanto, ma a quel punto chiedo che vada in miniera a prendersi la silicosi così come i maschi, chiedo che si dia da fare in tutti gli ambiti come fanno i maschi, chiedo che vada in pensione alla setssa età degli uomini (o un pò dopo gli uomini, visto che vive di più).
    Se non è in grado di accettare tutto questo allora si ridimensioni.

    E' troppo comodo essere "uguali" per decreto legge; cioè "uguali" perchè favorite in tutti i modi possibili e immaginabili a scapito di ogni vera equità e giustizia, a scapito degli uomini.
    Quando gli uomini comuni si sveglieranno dal torpore intellettivo in cui sono caduti, per me sarà sempre troppo tardi.

    CITAZIONE
    Se la donna vuole fare la soldatessa, allora che vada in prima linea a combattere e morire, proprio come gli uomini; se durante un'azione le prende il panico e se la fa addosso pregiudicando gli esiti dell'azione stessa, che venga congedata con disonore, esattamente come succede agli uomini.
    Se in un "corpo a corpo" con un soldato nemico ha la peggio e costui dopo averla pestata la violenta, sono cavoli suoi. Non se ne faccia un caso intenazionale: è giusto così.

    Ricordate il "vaccino" di Montanelli?
    Questo, secondo me, è il caso di applicare tale concetto.
     
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  13. Davide.4.
     
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    Mustela_Erminea
    CITAZIONE
    non ci sono più uomini disposti a sostituirle

    Mio cugino ha fatto domanda per il VFP1 (volontari in ferma prefissata). Mi ha detto che, il numero di domande
    d' iscrizione, sono state maggiori rispetto alla disponibilità.

    CITAZIONE
    anche se fosse vero che le donne sono meno "efficienti"

    Non "anche" o "forse" sono meno efficienti.
    Un ragazzo che pratica sport regolarmente, sviluppa una maggiore coordinazione nei movimenti, agilità, forza e resistenza.
    Queste qualità, unite all'intelligenza, gli consentiranno di svolgere le "azioni militari" in modo (qualitivamente) migliore rispetto ad una donna. Ge-ne-ti-ca.

    CITAZIONE
    si astengano da saturare la maggioranza dei posti di lavoro disponibili nelle Forze Armate

    Nella vita un maschio deve fare delle scelte.
    Per ogni lavoro, ci sono dei pro e dei contro.
    La vita è un rischio... bisogna osare...

    Edited by Davide.4. - 11/3/2007, 19:43
     
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  14. LesPaul
     
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    Ho votato "altro"!

    Ecco il motivo: le donne vogliono aver la possibilità di condurre la vita militare! Benissimo. Liberissime di farlo... ma qualche sospetto mi sorge!

    CHI AVREBBE IMPEDITO LORO DI FARSI UNA LORO STRUTTURA MILITARE, LE LORO CASERME ETC?? Io no di certo, né in tal caso averi avuto alcunché da dire!! ci mancherebbe ancora...

    Ma GUARDA CASO vogliono PER FORZA entrare nelle gerarchie maschili, vogliono andare laddove ci sono solo uomini. PERCHE'??
    No.... non credo che il loro obiettivo sia l'amore per la vita militare. I loro obiettivi VERI sono (e lo dimostra proprio quanto ho testè affermato):

    1) scardinare quella che è un'organizzazione sentita come tipicamente maschile, quindi da sovvertire (poiché NON DEVE ESISTERE NULLA DI ESCLUSIVAMENTE MASCHILE - il permettere l'aggregazione ai maschi SIGNIFICA NON AVERE SU ESSI, IN QUELL'AMBIENTE PRECISO, ALCUN CONTROLLO: e gli uomini che possono liberamente associarsi tra loro SENZA IL CONTROLLO FEMMINILE potrebbero essere pericolosissimi per loro, poiché potrebbero partorire idee contro la "dea" dei giorni nostri. Quindi bisogna impedirlo!);

    2) il piacere di entrare SOLO NEI POSTI DI COMANDO (ma pensa te... pochissime sono le "soldate semplici") e, sempre guarda caso HANNO BISOGNO DI FARLO UTILIZZANDO UNA CORSIA PREFERENZIALE... proprio per potervi accedere nel modo più semplice. In questo modo possono dire: E' BELLISSIMO POTER COMANDARE DEGLI UOMINI A BACCHETTA SENZA CHE LORO POSSANO RIBATTERE NULLA, UTILIZZANDO I REGOLAMENTI CHE LORO STESSI HANNO STABILITO! Il loro sogno dalla notte dei tempi!

    No!! E' il solito "trojan horse" civile: dietro la scusa delle "pari" opportunità e del diritto femminile a condurre la vita militare, si nasconde solo una cosa LA VOGLIA DI EGEMONIA!!!!!!! Provate a convincermi del contrario se ci riuscite!

    Se vogliono accedere alla carriera militare SI FACCIANO DA SOLE IL LORO ESERCITO, SENZA INQUINARE QUELLO MASCHILE!
     
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  15. silverback
     
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    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 18:08)
    b) anche se fosse vero che le donne sono meno "efficienti" degli uomini

    Sono meno efficienti.
    Dimostrato.
     
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90 replies since 11/3/2007, 11:19   7296 views
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