MODELLI DI STERILITA'

Induzione alla sterilità femminile attraverso modelli culturali

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  1. wookyee
     
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    Female fertility and body fat connection

    Rose E. Frisch

    Cap. 1 – Grasso corporeo femminile – commemorazione delle differenze

    Sin dall’alba della storia umana, il simbolo della fertilità femminile è stato il grasso – particolarmente il molto grasso – nei posti dove l’ormone sessuale femminile accumula grasso.
    La fig. 1 (the venus of Willendorf una figura di fertilità datata 30.000 a.c.)

    image

    mostra una tipica divinità femminile è grassa in tutte le parti del corpo dove l’estrogeno deposita il grasso, anche le divinità africane, asiatiche e indiane nel secolo passato furono donne formose, un grido lontano rispetto alla nostra cultura della donna magra come un pennello.
    Perché gli antichi avevano divinità della feritilità? Possiamo dedurre che la fertilità non fosse una cosa semplice da raggiungere nei primi tempi della nostra specie perché il cibo era spesso di difficile rifornimento. Questa antica identificazione della connessione tra grassezza e fertilità ha dimostrato essere una sana strategia per il mantenimento della specie.
    Lungo i secoli fino ai giorni nostri, gli artisti nelle loro illustrazioni hanno celebrati i corpi grassi femminili, ma con una più considerevole moderazione, come le Venere di Milo, e le signore nei dipinti di Ruben – 2 esempi fra molti.

    Il legame storico tra grasso e fertilità ha un senso per me da un punto di vista biologico, molto di più rispetto a due decenni fa, ho scoperto che le donne hanno bisogno di una certa quantità di grasso per diventare e rimanere fertili.

    Ho scoperto che una ragazza non ha il menarca fino a che non ha una prevedibile quantità di grasso e che una donna adulta richiede …(articolo troncato, n.d.r.)

    2- Troppo poco e troppo grasso corporeo

    “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” disse Jean A. Brillat Savarin, l’avvocato e fisiologo francese del 19° secolo nel suo famoso libro “La fisiologia del gusto”.

    Dopo molto più di 20 anni di ricerca sulla connessione tra la grassezza e la fertilità, ho proposto una nuova versione del vecchio aforismo : “dimmi cosa e quanto mangi e dimmi quante miglia corro al giorno o quante ore danzi e ti dirò quanto sei fertile”.

    Per 3 decenni ho studiato donne che avevano troppo poco grasso corporeo, erano a dieta ferrea o facevano troppo esercizio fisico o entrambe le cose.

    Queste donne non erano anoressiche. L’anoressia nervosa è un noto disturbo psicologico che nasce nella mente. Le ragazze anoressiche patiscono la fame e perdono 1/3 o più del loro peso sia di massa grassa che di massa magra.

    Le super magre e super snelle signore del mio studio rappresentano un uovo fenomeno: loro mangiano, ma solo abbastanza per essere magre e snelle.

    Un sistema riproduttivo “spento”.

    Nella metà degli anni 70 un sorprendente ampio numero di queste donne super magre e super snelle mi hanno chiamato ad Harvard al centro degli studi sulla popolazione, parte della scuola di H. sulla salute pubblica, dove ero professoressa di scienza della popolazione.
    Queste donne stavano vivendo un insieme di problemi della riproduzione, e mi contattarono dopo avere saputo della mia ricerca sul grasso corporeo e sulla fertilità dai giornali.

    I loro cicli si erano interrotti o erano diventati irregolari o non erano mai iniziati, o volevano avere un bambino ma non riuscivano a rimanere in cinta.

    Dal momento in cui mi contattarono queste donne super magre e super snelle erano già state da un dottore per un controllo completo. <<il mio dottore dice che on c’è nessun problema fisicamente con il mio sistema riproduttivo sembra solo “spento”>> .
    Alcune volte i dottori avevano detto “potrebbe essere troppo stress”. Più recentemente dopo la scoperta della mia ricerca il loro dottore gli aveva detto che probabilmente erano “troppo magre”.
    [..]
    La fecondità inizia a subire un declino dopo circa i 35 anni e fino al momento in cui raggiunge i 40 anni la sua capacità di concepire subisce sostanzialmente un decremento.
    Perfino se aumenta di peso e cambia la sua eccessiva magrezza una donna sopra i 35 anni può non rimanere in cinta, ha bisogno di aumentare di peso ad un’età più giovane.

    Infertilità collegata all’obesità e all’andamento a “yo-yo” del peso

    E riguardo all’eccessivo grasso corporeo?
    Le donne molto obese sono ugualmente infertili.
    […]
    Noi non siamo ancora certi del meccanismo che causa l’infertilità attribuito ad un grasso eccessivo; è ancora relativamente nuovo il fenomeno nella storia della nostra specie: avere troppo cibo e diventare troppo grassi. Se il peso di una donna aumenta e diminuisce continuamente il suo cervello spegnerà la sua capacità riproduttiva.

    La Leptina è una molecola magnifica

    Come fa il cervello a sapere quanto grasso o magro sei? E poi fare una connessione con la tua capacità riproduttiva? Una risposta è la leptina, un ormone recentemente scoperto prodotto dal grasso corporeo che gioca un ruolo fondamentale nella regolarizzazione dell’apporto di cibo e metabolismo energetico.

    La Leptina è stata identificata nel 1994 da S. Friedman e i suoi colleghi nella Università di Rockfeller nei laboratori di Genetica Molecolare, hanno clonato il gene che ha codificato la Leptina.
    […]
    La Leptina è prodotta da tutte le cellule del grasso nel corpo degli UU e delle DD, le dd hanno più leptina degli uomini.

    I ricettori di Leptina si trovano nell’ipotalamo la parte del cervello che controlla l’apporto di cibo, il metabolismo energetico e la capacità riproduttiva.

    Cap. 5 – Ipotesi storiche

    Che cosa accelera o ritarda il menarca?

    Durante i secoli nessuno poteva prevedere quando una ragazza potesse avere il primo ciclo, ma non era per mancanza di interesse. Quando ho cercato riferimenti al menarca nei libri di medicina, ho trovato documenti del tempo di Aristotele nel III secolo a.C., Sembrava esserci un’ossessione per il menarca
    […]
    Una ragione possibile di questo interesse nell’età del menarca può essere che in alcuni paesi le ragazze sono considerate maritabili quando hanno il menarca.
    [..]
    Un’altra possibile ragione di questo forte interesse verso l’età del menarca nel passato è la mancanza di un evento disponibile in modo simile per i ragazzi. Non c’è modo di dire con sicurezza che cosa succede nei ragazzi della stessa età, niente più che la loro voce si sta “rompendo”. Quando la voce di un uomo cambia da soprano a tenore o basso è molto meno comprensibile come evento sessuale rispetto al primo ciclo mestruale.

    Inoltre i ragazzi non venivano dati in sposi quando la loro voce cambiava.

    Come le ragazze i ragazzi mostrano una tendenza a dei tempi più lunghi nei confronti dell’inizio dello sviluppo sessuale.

    Poiché il momento delle prime emissioni notturne dei ragazzi non è facile da documentare, specialmente storicamente, i registri sui cambiamenti della voce dei ragazzi sono molto preziosi.

    Questi documenti mostrano che i cambiamenti all’età in cui si rompe la voce dei ragazzi sono conformi con la tendenza a tempi più lunghi rispetto al menarca delle ragazze.
    Nella metà dell’800 per esempio l’età ordinaria del cambiamento della voce era 18 anni, conforme ai documenti presi duranti gli anni 1727 e 1749 dal coro di J.S. Bach.

    Attualmente l’età ordinaria per il cambiamento di voce dei ragazzi ben nutriti è di 13,5 anni.
    […]
    I dottori che hanno raccolto i dati sull’età del menarca delle popolazioni straniere hanno notato l’importanza della nutrizione.

    Le ragazze nere schiave nell’India dell’ovest, dove il cibo era scarso e il lavoro fisico duro, avevano il menarca a 16 anni.

    La stessa cosa per le ragazze bianche inglesi della classe – lavoratrice che erano ugualmente relativamente denutrite.

    Attualmente le ragazze dell’Africa povera hanno il menarca a tard età, circa 15 o 16 anni mentre le ragazze bianche ben nutrite nelle stesse aree hanno il menarca a 12 / 13 anni.
    […]
    Le ragazze poco nutrite in aree calde rurali dell’India hanno il menarca a circa 15 / 16 anni, dal momento che le ragazze ben nutrite nelle città indiane hanno il menarca a circa 12,5 anni, come le ragazze negli Stati Uniti. Ancora i livelli di nutrizione sembrano passare sopra agli effetti delle temperature calde.


    http://books.google.com/books?hl=it&lr=&id...+#PRA1-PA193,M1





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    Dieting symptomatology in women and perceptions of social support: - An evolutionary approach

    Myriam N. Judaa, Lorne Campbellb,*, Charles B. Crawforda
    aSimon Fraser University, Burnaby, BC, Canada
    bDepartment of Psychology, University of Western Ontario, London, ON, Canada N6A 5C2
    Received 17 January 2003; received in revised form 18 February 2004


    Questa ricerca ha esaminato il rapporto fra gli atteggiamenti di disordine alimentare nelle donne e le intuizioni di disponibilità da parte dei parenti con le percezioni di un supporto da parte di fonti differenti.

    Un totale di 100 donne eterosessuali attualmente coinvolte in un rapporto romantico corrispondevano alle tre sottoscale dell’Inventario dei disordini alimentari (EDI: Eating Disorders Inventory; insoddisfazione rispetto al proprio corpo, ricerca della magrezza e la paura della maturità - vecchiaia), Le domande hanno misurato la percezione della predisposizione parentale e le intuizioni di un supporto sociale dal partner, dalla loro famiglia ed dagli amici.

    Le donne che percepivano livelli relativamente bassi di supporto, specialmente da partner romantici e dalla famiglia, hanno riportato un sintomatologia incrementata della dieta e delle percezioni più basse riguardo la buona volontà dei genitori.

    Per le donne, gli atteggiamenti di disordine alimentare possono riflettere un meccanismo ancestrale di soppressione del sistema riproduttivo che è attivato dai suggerimenti contemporanei che hanno indicato i pochi risultati riproduttivi negli ambienti ancestrali. Vengono discusse le implicazioni potenziali di questi risultati, così come le interpretazioni alternative dei risultati.
    Introduzione

    L’RSH l'ipotesi di soppressione riproduttiva suggerisce che l’attitudine ai disordini alimentari e la patologia del mangiare nelle donne, come pure gli ideali di magrezza, possono riflettere un meccanismo di soppressione riproduttiva ancestrale che è attivato dalle indicazioni contemporanee che hanno predetto i modesti esiti riproduttivi negli ambienti antichissimi (vedere Anderson & Crawford, 1992; Condit, 1990; Voland & Voland, 1989).

    Wasser e Barash (1983) hanno sostenuto che di fronte a condizioni povere, una femmina può migliorare il suo successo riproduttivo durante il corso della vita attraverso l’azione ritardatrice della riproduzione, fino a che le circostanze non divengano più favorevoli.
    Se le condizioni ambientali ancestrali fossero tali che la gravidanza possa essere complicata e la prole avesse una bassa possibilità di sopravvivenza, sarebbe stato un adattamento (alla situazione) per le femmine il posporre la riproduzione fino ad un periodo in cui le condizioni fossero diventate più convenienti per la gravidanza.

    Gli atteggiamenti di disordine alimentare e l’aumento della dieta possono infine condurre alla soppressione della riproduttività, infatti livelli bassi di grasso corporeo determinano il termine dell’ovulazione (per esempio, Frisch & Barbieri, 2002). D

    ati gli alti costi implicati per la riproduzione femminile, le preferenze per gli ideali corporei più sottili hanno potuto avvantaggiare le donne nel controllo della sincronizzazione dei loro sforzi riproduttivi.

    1.1. Il problema dei bassi indici di base della soppressione riproduttiva

    Valutare le componenti di soppressione riproduttiva è complicato a causa del problema delle basse stime di base della reale soppressione riproduttiva.

    Secondo l'istituto nazionale di salute mentale (2002), soltanto circa lo 0.5-3.7% delle donne ha l’anoressia nervosa (AN) durante il corso della loro vita.

    Una soluzione parziale a questo problema di bassi indici di base, è identificare le variabili con stime di base relativamente alte degli avvenimento che sono come precursori probabili della variabile che interessa di bassi indici di base (per esempio, Gottman & Levenson, 1992).

    In tutta probabilità, comportamenti conosciuti per essere premonitori di una riduzione eccessiva dell'apporto calorico (cioè l’anoressia nervosa) ed inoltre sono comportamenti relativamente agli alti indici di base, precedono la reale soppressione riproduttiva come conseguenza di un apporto calorico ridotto, che è un caso di basso indice di base.

    Usando questo metodo, possono essere identificate le variabili che predicono l’incremento degli atteggiamenti di disordine alimentare (cioè la sintomatologia della dieta), supponendo che le donne che mostrano livelli relativamente elevati di sintomatologia della dieta potrebbe essere più probabile che alla fine sperimentino la soppressione riproduttiva, rispetto alle donne che mostrano livelli bassi di questa sintomatologia. Questo è il metodo che abbiamo adottato nella ricerca attuale.

    1.2. Supporto sociale e sintomatologia della dieta

    Guidato dal’ RSH, sono state proposte un certo numero di indicazioni per gli ideali di un corpo magro e per gli atteggiamenti di disordine alimentare, quali i livelli elevati della concorrenza sociale tra femmina e femmina (Mealy, 1999; Salmoni, Crawford, & Zubertier, 2004), incongruenza fra maturità sessuale e psicologica dovuta al menarca in anticipo (Surbey, 1987), il valore del lavoro femminile (Anderson, Crawford, Nadeau, & Lindberg, 1991), conseguenze sociali negative della gravidanza (Anderson ed altri., 1991) e stress, in particolare dall’attenzione sessuale maschile (Salmon ed altri., 2004).

    La soppressione riproduttiva indotta dallo stress inoltre è stata discussa da Dunbar (1985).

    Tutti questi i segni che preannunciano la sintomatologia della dieta indicano una possibile assenza del supporto di altri per la crescita della prole. Le femmine dei primati, in particolare le femmine umane, sono le uniche fra i mammiferi a richiedere il vasto supporto sociale per la riproduzione e per l’educazione dei figli (Geary, M.N. Juda ed altri. /Sviluppo e comportamento umano 25 (2004) 200-208 201 2000; Trevathan, 1987).

    Quando avvertono essere minimo questo supporto, le donne possono essere titubanti circa l’allevamento della prole e successivamente assumono comportamenti che potrebbero servire temporaneamente a sopprimere le loro possibilità riproduttive (per esempio, Lesk, 1996; Schmidt ed altri., 1997; Tiller, Sloane, Schmidt, & Troop, 1997; Wasser & Barash, 1983).

    La ricerca attuale suppone che il supporto sociale era di importanza fondamentale per la riuscita della riproduzione negli ambienti antichissimi e che la dieta, di fronte alle indicazioni che indicano un basso supporto, sarebbe stata un adattamento ambientale (per esempio, Anderson & Crawford, 1992; Crawford & Salmon, 2002).

    1.3. Ricerca attuale

    La ricerca corrente esplora l'associazione fra sintomatologia della dieta, e la percezione del supporto dei genitori e del supporto sociale dal partner, dalla famiglia e dagli amici.

    Questa ricerca inoltre valuta le potenziali variabili di confusione, quale la lunghezza del rapporto romantico, dello stress percepito e dell'indice di massa corporea (BMI) e le analisi sono state condotte per controllare statisticamente i segni di queste variabili.

    Se la percezione di bassi livelli di supporto dal partner, dalla famiglia e dagli amici, col tempo, è stata collegata con i modesti risultati riproduttivi e i comportamenti riguardo alle diete hanno infine permesso alle donne di sopprimere temporaneamente l’ovulazione, allora le percezioni di livelli relativamente bassi di supporto sociale dovrebbero essere associati con i livelli più bassi di percezione della buona volontà dei genitori (ipotesi 1) e livelli elevati di sintomatologia della dieta (ipotesi 2).
    Mentre lo stare a dieta può riflettere un meccanismo evoluto, di soppressione della riproduzione, la buona volontà dei genitori rispecchia le emozioni degli individui e la consapevolezza conoscitiva dell’ essere pronti a riprodurre in un dato momento.

    Secondo RSH, il comportamento dello stare a dieta è collegato integralmente con la valutazione della donna come di non essere pronta alla cura dei propri figli.

    Di conseguenza, la buona disposizione dei genitori e la sintomatologia della dieta dovrebbero essere correlati negativamente, in modo tale che le donne che segnalano di non sentirsi pronte per diventare genitore ci si aspetta che riportino alti livelli di sintomatologia della dieta (ipotesi 3).

    La ricerca presente verifica queste ipotesi.


    CONTINUA
     
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