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Alexandros Basileus
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Se proprio vogliamo spaccare il capello in quattro, a mio parere sarebbe più corretto dire che andrìa viene dalla radice bisillabica *aner-/anr- (purtroppo non ho a dispozione i caratteri greci in questo contesto e sono costretto a traslitterare in caratteri latini), che presenta apofonia indoeuropea e che prevede l'inserzione del delta di epentesi al grado zero (fra ni e rho) per ragioni eufoniche [an(d)r-].
Inoltre il termine andreia (che secondo la pronunzia itacista e reuchiliniana si pronuncia proprio andrìa) esiste in greco, laddove sta ad indicare il complesso di virtù e di caratteristiche che sono proprie dell'Anér (Vir in latino; in latino il termine vir-tus è un po' l'esatto corrispettivo di andr-eia in greco, in quanto anch'esso designa il complesso di valori e di principi propri del Vir).
Sia il termine Anér in greco che il termine Vir in latino hanno molteplice valore "contrastivo":
1. da un certo punto di vista l'Anér/Vir si oppone alla Gyné/Mulier (Uomo vs. Donna);
2. da un altro l'Anér/Vir si oppone al Pais/Puer (Adulto vs. Bambino);
3. da un altro ancora l'Anér/Vir si oppone all'Anthropos/Homo (Uomo di valore vs. Uomo comune).
Oggi più che mai è vero il detto che esistono molti anthropoi (=uomini comuni), ma di fatto quasi nessun anér (= uomo di valore) ["polloi men anthropoi, oligoi de andres", ovvero, grosso modo (è difficile tradurre letteralmente da una lingua all'altra), "[nella vita ti sarà facile inocntrare] molti uomini comuni, ma pochi uomini di valore"].
Edited by Alexandros Basileus - 8/3/2009, 15:44
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