Donne e politica

Diritti, opportunità, doveri

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  1. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 1/6/2006, 11:11)
    Ti aggrappi alla sciocca motivazione, largamente riportata da molti, che le donne sarebbero impedite alla partecipazione politica per i "compiti di cura" che sottrarebbero loro tempo ed energie. Ti dimentichi, come molti, che la vita politica è affollata di figure professionali maschili, come avvocati, medici, imprenditori, professionisti delle categorie più svariate, la cui attività è assai più assorbente e dispendiosa, in termini di tempo ed energie personali, della cura dei figli e della famiglia.
    Allora loro come fanno? Come mai nessuno di loro si è mai azzardato a chiedere qualche forma di privilegio per la propria categoria? Dove le trovano tempo ed energie per fare politica?
    Sono davvero curioso di sentirti parlare della realtà......se ne sei capace.

    Ben detto!

    Chissà perchè queste "donne in carriera" debbano sempre dare le colpe ad altri per le cause dei loro insuccessi.

    Il mondo della politica come il mondo degli affari sono fatti di regole. Più una persona si crea alleanze e credibilità, più ha successo (almeno in politica).
    Ora, considerato che le donne sono anche più portate degli uomini nei rapporti interpersonali, non vedo come si possa dire che le donne sono discriminate in politica.
    La boiata del tempo dedicato alla prole ed alla famiglia fa veramente ridere. Questo potrebbe valere in altri luoghi ed in altri tempi, non certo al giorno d'oggi in italia, dove la donna italiana partorisce mediamente, nell'arco della sua vita 1,2 figli.
    L'anno che ho dedicato io alla leva obbligatoria, in ambito lavorativo, mi ha discriminato di più di quanto sono state dicriminate certe donne per la loro maternità.
     
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  2. IlFemminista
     
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    Ragazzo mio.... ;)

    Io purtroppo non so come sai te tutte le cose che mi descrivi, non le so però non perchè voglio evadere la realtà, bensi perchè credo che la realtà non sia fatta in base alle nostre convinzioni.... è fatta di altro....io sono d'accordo che si debba parlare di fatti ma affermare "l'impegno politico delle donne in politica è inferiore a quello degli uomini" se non è suffragata da dimostrazioni è pretestuosa....o se è una di quella affermazioni che pretende di essere oggettiva, per la forma in cui si presenta,ma non può essere dimostrata è alquanto inutile....no non è un fatto notorio che le donne si impegnino meno in politica,....

    Ma io voglio essere generoso, affermando che ci credo, che le donne iscritte nei partiti politici siano una percentuale bassissima....a questo punto non credi sarebbe utile coinvolgere il sesso femminile, da parte dei partiti, in qualche modo? O chi se ne frega, è una scelta loro? Nel senso personalmente, ammesso che fosse vero quello che dici tu, non è un problema che i partiti debbono risolvere? a mio giudizio si, favorire in tutti i modi possibili il coinvolgimento delle donne lo credo vitale perchè il loro apporto, in quanto donne, è fondamentale, come quello degli uomini....a mio giudizio molto di più, essendo mancato per troppo tempo....

    Poi la non passione politica delle donne è alquanto discutibile....io mi limito alla mia parte politica, e penso alla passione politica libera, di tante donne, Rossana Rossanda, Lidia Menapace....penso a Nilde Iotti, se poi vado oltre il mio orticello penso alla passione politica della senatrice a vita Rita Levi Montalcini....alle battaglie storiche dell'attuale ministra Emma Bonino, di quelle, in una sfera parapolitica come il premio nobel Margherità Huck....oggi presidente dell'UAAR.... se scavi vedi che di donne coraggiose che si sono impegnate in politica ce ne sono, che sono state fautrici di grandi battaglie....e hanno dato molto, culturalmente, insieme alla parte politica con cui hanno militato o militano... Penso alle donne dell'associazione "madre dei deseparecidos" che esiste anche in Italia, e se quella militanza, che si espleta in incontri, convegni, manifestazioni; solo perchè non comporta una tessera politca, non può essere definita "impegno politico", mi dispiace molto....

    Le donne di cui ho fatto nome e cognome, alcune delle tante che si potrebbero citare, si contraddistinguono, caratterialmente per un punto in comune, la loro tenacia, la loro forza nell'imporsi.... Certo credo anche io che senza quote rosa le donne potrebbero e dovrebbero intervenire nella scena politica....allo stesso tempo, poichè quelle quote rosa non compiono, secondo la mio opinione, alcuna discriminazione, ben vengano se favoriscono l'ingresso delle donne nella politica....

    Uomini e donne sono uguali, no? siamo d'accordo, come diritti....ma vi è profonda e demarcata differenza fra un modo di essere di un uomo e quello di una donna....la politica governa il tutto, e di entrambi le capacità, di entrambe le intelligenze, peculiari, c'è bisogno....ora se il problema è a livello partitico, e quindi prima bisognerebbe sensibilizzare e coinvolgere, ammesso che sia come dici te, oppure no, questo non conta. L'esigenza è che entrambi i sessi possano avere soggetti appartenenti al loro sesso che li rappresentino, in eguale modo. Il fatto, la realtà, è che non è così. Ora si deve risolvere. Il modo, può essere appunto, imporre per legge una percentuale di donne obbligatoria, come altri metodi. Se ne avete altri, ci si può ragionare. Se invece non condividete l'assunto, niente, non penso si possa discutere.

    Buona Festa della Repubblica a tutti, il 2 giugno 1946, per la prima volta, nel nostro Paese, votarono anche le donne....insieme si costruiscono le grandi cose, come le istituzioni repubblicane, non da soli...

    Leggevo che prendendo la parola nel 1787, un'anonima cittadina, in un'atmosfera che già preludeva la rivoluzione francese; rivolta agli uomini rivoluzionari disse questo: "(...) tutti i progetti e le leggi che si pubblicheranno saranno invalidi senza il nostro consenso. Voi siete gli amanti della libertà e non dovrete sopportare che rimanga schiava una metà intiera del genere umano. Voi siete i politici e dovete conoscere che se il nostro sesso vi è amico, l'esecuzione del gran vostro progetto è sicura; se invece è contrario ai vostri disegni, questi stessi vostri disegni saranno vani (...)"

    Così si potrebbe ritenere, in linea meramente teorica, che la maggior parte delle leggi vigenti sarebbero invalidi, perchè non sono state decise da un consesso democratico dove uomini e donne sono rappresentati alla pari....uno dei principi che la festa di oggi ci ricorda è appunto che chi fa le leggi e chi vi è sottoposto devono conincidere, nel modo più omogeneo possibile.... Un Parlamento chiamato a decidere sul lavoro femminile, può espletare il suo alto compito, quando la maggior parte dei componenti, se non la totalità, sono uomini? Un Parlamento chiamato a decidere su aborto, cure, tecniche che riguardano il corpo e la persona delle donne in particolare, può farlo se ci sono solo uomini? Questi sono casi limite, ma tutte le leggi della Repubblica riguardano uomini e donne, uguali nei diritti, ma diversi nelle esigenze....ora non si può sottovalutare che queste leggi sono state approvate, per la maggioranza, da solo uno dei due sessi, ne che basti il tecnicismo....per me, per la mia cultura, e la mia formazione mentale, non è accettabile....

    Un saluto, di nuovo auguri per oggi!

    Alessandro


     
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  3. Vero Mummio
     
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    CITAZIONE (IlFemminista @ 1/6/2006, 23:40)
    Così si potrebbe ritenere, in linea meramente teorica, che la maggior parte delle leggi vigenti sarebbero invalidi, perchè non sono state decise da un consesso democratico dove uomini e donne sono rappresentati alla pari....uno dei principi che la festa di oggi ci ricorda è appunto che chi fa le leggi e chi vi è sottoposto devono conincidere, nel modo più omogeneo possibile.... Un Parlamento chiamato a decidere sul lavoro femminile, può espletare il suo alto compito, quando la maggior parte dei componenti, se non la totalità, sono uomini? Un Parlamento chiamato a decidere su aborto, cure, tecniche che riguardano il corpo e la persona delle donne in particolare, può farlo se ci sono solo uomini? Questi sono casi limite, ma tutte le leggi della Repubblica riguardano uomini e donne, uguali nei diritti, ma diversi nelle esigenze....ora non si può sottovalutare che queste leggi sono state approvate, per la maggioranza, da solo uno dei due sessi, ne che basti il tecnicismo....per me, per la mia cultura, e la mia formazione mentale, non è accettabile....

    Un saluto, di nuovo auguri per oggi!

    Alessandro

    Scusami ma questo è un giudizio che lascia il tempo che trova, perchè se tutti devono sentirsi rappresentati dai propri governanti e devono essere le stesse categorie di persone che fanno le leggi a subirle, allora si parte dalla rappresentanza femminile, per arrivare a dire "i bianchi fanno le leggi e i neri le devono rispettare", "i vedenti fanno le leggi e i ciechi le devono rispettare", "gli alti fanno le leggi e i bassi le devono rispettare". "i cappelloni fanno le leggi e i calvi le devono rispettare" e non credere che sia esagerato il termine di paragone eh, perchè la volontà di una rappresentanza politica è una cosa soggettiva e individuale, la donna che vuole essere rappresentata da una donna ha messo soggettivamente come prima sua caratteristica fondante, quella di essere donna, ma se avesse messo come prima caratteristica fondante quella di essere presbite o ascoltare un determinato tipo di musica, avrebbe gli stessi diritti di essere rappresentata di chiunque altro, proprio perchè questa cosa è soggettiva.
     
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  4. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (IlFemminista @ 1/6/2006, 23:40)
    Un Parlamento chiamato a decidere sul lavoro femminile, può espletare il suo alto compito, quando la maggior parte dei componenti, se non la totalità, sono uomini? Un Parlamento chiamato a decidere su aborto, cure, tecniche che riguardano il corpo e la persona delle donne in particolare, può farlo se ci sono solo uomini? Questi sono casi limite, ma tutte le leggi della Repubblica riguardano uomini e donne, uguali nei diritti, ma diversi nelle esigenze....ora non si può sottovalutare che queste leggi sono state approvate, per la maggioranza, da solo uno dei due sessi, ne che basti il tecnicismo....per me, per la mia cultura, e la mia formazione mentale, non è accettabile....

    Un saluto, di nuovo auguri per oggi!

    Alessandro

    Fino ad ora lo ha fatto fin troppo egregiamente, preoccupandosi di tutte le problematiche femminili e ben poco di quelle maschili... quindi già qui, tutto il tuo bel castello di carta va a scatafascio.

    Sono proprio parlamenti al 95% di uomini che hanno fatto le leggi sul diritto di aborto e di disconoscimento della maternità, sulle molestie sessuali, sugli assegni di mantenimento alle mogli separate e via dicendo.
    In compenso, la maggior parte delle donne che sfilano in parlamento si preoccupa quasi solo esclusivamente di questioni femminili.
     
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  5. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (IlFemminista @ 1/6/2006, 23:40)
    Ragazzo mio.... ;)

    Io purtroppo non so come sai te tutte le cose che mi descrivi, non le so però non perchè voglio evadere la realtà, bensi perchè credo che la realtà non sia fatta in base alle nostre convinzioni.... è fatta di altro....io sono d'accordo che si debba parlare di fatti ma affermare "l'impegno politico delle donne in politica è inferiore a quello degli uomini" se non è suffragata da dimostrazioni è pretestuosa....o se è una di quella affermazioni che pretende di essere oggettiva, per la forma in cui si presenta,ma non può essere dimostrata è alquanto inutile....no non è un fatto notorio che le donne si impegnino meno in politica,....

    Ma io voglio essere generoso, affermando che ci credo, che le donne iscritte nei partiti politici siano una percentuale bassissima....

    Non sei affatto generoso se affermi di credere che le donne iscritte nei partiti politici siano una percentuale bassissima.... è solamente un dato di fatto talmente lapalissiano che non varrebbe neanche la pena di commentarlo.
    A questo proposito ti puoi leggere un discorso fatto da una persona che di sicuro stimerai moltissimo (già l'hai detto) e che quindi non può essere tacciata di "becero maschilismo" come ritieni noialtri.
    « Fa ridere pensare che l'Italia abbia bisogno di quote. Il punto è il potere delle donne all'interno dei partiti, e quando dico partiti intendo dire società». Ancora: «A me sembra che noi donne dovremmo cercare di valere ben oltre la semplice appartenenza ad un genere. Quando nel 1976, non per legge ma per scelta politica, tutti i capilista del partito radicale erano donne ne verificammo la ridicolaggine. Fu difficilissimo non dover ricorrere a certe signorine che non avevano requisiti politici o di intelligenza, difetti che si riscontrano naturalmente anche tra le donne, oltre che tra gli uomini. E bisognerebbe invece chiedersi perché, a parte la Aglietta, la Francescato e me. in Italia non ci sono e non ci sono state donne segretario di partito».
    Emma Bonino


    CITAZIONE
    a questo punto non credi sarebbe utile coinvolgere il sesso femminile, da parte dei partiti, in qualche modo? O chi se ne frega, è una scelta loro? Nel senso personalmente, ammesso che fosse vero quello che dici tu, non è un problema che i partiti debbono risolvere? a mio giudizio si, favorire in tutti i modi possibili il coinvolgimento delle donne lo credo vitale perchè il loro apporto, in quanto donne, è fondamentale, come quello degli uomini....a mio giudizio molto di più, essendo mancato per troppo tempo....

    Cosa vuoi fare? obbligare le donne ad interessarsi in massa di una cosa che non gli interessa? le vuoi indottrinare con delle pubblicità subliminali ed obbligarle ad interessarsi di politica a tutti i costi?
    perchè il problema è che se si fossero applicate le quote rosa alle ultime elezioni, avremmo avuto delle liste riempite di nomi di emerite sconosciute prese a casaccio per la strada o al meglio tra le parenti strette dei politici navigati (come è successo ad esempio in certe liste), ignoranti della politica italiana, circondate da squali che le manipolano a loro piacimento. Abbiamo già un parlamento pieno di cretini ed ignoranti, ci mancherebbe anche il fattore aggiunto alll'obbligo rosa
    Bisognerebbe piuttosto pretendere deputati più competenti e onesti, altro che "quote"!!!
    Ma poi chi l'ha detto che fare politica è un dovere? quello che è un diritto "fare" se ne si ha voglia, deve anche essere un diritto "non farlo" se non se ne ha voglia.
    I tuoi discorsi e ragionamenti sembrano presi dai libri di Orwell.

    Di sicuro tu penserai anche che è un dovere per ogni uomo interessarsi delle cose femminili, no?
    ...e allora già che ci siamo, con le tue macchinette subliminali alla "grande fratello" potremmo obbligare gli uomini ad interessarsi in massa di "alta moda" e "pret-a-porter" :-------:
    ti sembra una cazzata? anche quella che hai scritto tu lo è.

    CITAZIONE
    Poi la non passione politica delle donne è alquanto discutibile....io mi limito alla mia parte politica, e penso alla passione politica libera, di tante donne, Rossana Rossanda, Lidia Menapace....penso a Nilde Iotti, se poi vado oltre il mio orticello penso alla passione politica della senatrice a vita Rita Levi Montalcini....alle battaglie storiche dell'attuale ministra Emma Bonino, di quelle, in una sfera parapolitica come il premio nobel Margherità Huck....oggi presidente dell'UAAR.... se scavi vedi che di donne coraggiose che si sono impegnate in politica ce ne sono, che sono state fautrici di grandi battaglie....e hanno dato molto, culturalmente, insieme alla parte politica con cui hanno militato o militano... Penso alle donne dell'associazione "madre dei deseparecidos" che esiste anche in Italia, e se quella militanza, che si espleta in incontri, convegni, manifestazioni; solo perchè non comporta una tessera politca, non può essere definita "impegno politico", mi dispiace molto....

    Appunto, a dimostrazione che alle donne che si interessano di politica non c'è alcuna strada sbarrata e nessuna preclusione di carriera.
    Il problema è giusto una questone di "proporzioni"... "poche attiviste"="poche politiche"
     
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  6. Quinzio
     
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    A Il Femminista volevo ricordare come nelle ultime elezione l-affluenza e' stata alta e questo significa che a votare sono andate anche le donne, pur potendosi astenere dal voto. La maggior parte delle donne hanno votato degli uomini facendolo in piena liberta'.
    Potrebbero formare ad esempio il parito delle donne e votarlo in massa, ma non si e' vista nessuna cosa del genere.

    Quindi, come giustamente dice S.A., le donne non sono in politica perche' a loro della politica non interessa nulla, cosi' come non gli interessa nulla del calcio o dei motori.
     
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    Lupus in fabula

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    Secondo me alle donne della politica interessa ben poco perchè intuiscono benissimo quanto sia molto meglio poter "gestire il politico", anzichè gestire la politica, secondo il principio "l'uomo è il capo, la donna il collo che lo muove come vuole"

    In altre parole le donne detengono il potere morale.

    La situazione diventa sbilanciata e perversa nel momento in cui oltre a tale potere, già di per sè enorme, viene loro concesso (alle donne) anche il potere materiale, magari in via del tutto gratuita (vedi quote rosa), a quel punto la situazione si potrebbe ri-bilanciare solo concedendo agli uomini il potere morale. Sarebbe un pò come far girare il sole in senso antiorario (principio ideologico nazista). Ma tantè.
    Epoca disgraziata.
     
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  8. Quinzio
     
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    Hai ragione.
    E' un'altra interpretazione della faccenda, o forse c'e' un misto di disinteresse e di manipolazione maschile.

    Del resto la storia e' piena di uomini potenti che vengono inluenzati dalle loro mogli, amanti e ogni genere di "cortigiane" che gli girano attorno.

    Come si fa a non pensare all'episodio del vangelo in cui Erode dice a Erodiade: Balla per me!
    La storia continua che lei chiede la testa del Battista ma questo e' probabilmente una leggenda (sarebbe comunque stato giustiziato). Avra' chiesto qualcosaltro...
    Il fatto e' che in ogni epoca, ad ogni latitudine, in ogni situazione questo e' il modo in cui le donne esercitano il loro potere, aprendo e chiudendo il rubinetto della loro sessualita'.

    Un'altro fatto pe me abbastanza sconvolgente e' come le donne di uomini molto malvagi e potenti non abbiano mai nessuna responsabilita' davanti alla legge.
    Ora voi avete mai sentito parlare della moglie di Saddam, di Osama Bin Laden ?
    Alla moglie di Hitler e' mai stato toccato un capello ?
    Le mogli e le donne di questi uomini sono tutte piu' o meno sconosciute.
    Queste donne dov'erano mentre i loro mariti pensavano progettavano le stragi e gli omicidi piu' brutti della storia.
    VOLETE DAVVERO FARMI CREDERE che non sapevano nulla ?
    Loro sapevano e anzi avranno di sicuro consigliato e o discusso con i loro uomini di queste cose.
    Tu sei una donna e stai con un criminale ? Non ti viene fatto nulla.
    Se io frequentassi un assassino verrei sicuramente indagato per concorso di colpa. Eppure ci sono donne che hanno mangiato e dormito tutte le notti a fianco di uomini malvagi e queste sono sante e immacolate.

    Riflettete su cosa significa essere una donna. :unsure:



    Edited by Quinzio - 2/6/2006, 14:25
     
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  9. seiper1
     
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    CITAZIONE
    ......non perchè voglio evadere la realtà, bensi perchè credo che la realtà non sia fatta in base alle nostre convinzioni.... è fatta di altro....
    ......ammesso che fosse vero quello che dici tu, non è un problema che i partiti debbono risolvere? a mio giudizio si, favorire in tutti i modi possibili il coinvolgimento delle donne lo credo vitale perchè il loro apporto, in quanto donne, è fondamentale, come quello degli uomini....a mio giudizio molto di più, essendo mancato per troppo tempo....

    (IlFemminista)


    Spero tu riesca a cogliere l'intima contraddizione del tuo discorso.
    La realtà non sarebbe fatta di convinzioni (parole tue) ma le quote rosa si giustificano....da dove?.....a partire dalla tua convinzione che sarebbe giusto.
    Spettacoloso!!!!!!


    CITAZIONE
    Poi la non passione politica delle donne è alquanto discutibile....io mi limito alla mia parte politica, e penso alla passione politica libera, di tante donne

    Se, come fai tu che utilizzi come metro di valutazione del mondo femminile le singole individualità che hai menzionato, io dovessi "misurare" il mondo maschile allo stesso modo, mi servirebbe un elenco ampio e lungo come un elenco del telefono.
    Le tue citazioni individuali, a mio modo di vedere, servono solo a dimostrare che ci sono donne che hanno saputo conquistare, con il proprio impegno e senza privilegi di casta, posizioni di responsabilità e potere. Non danno alcuna dimostrazione di un astratto valore collettivo estensibile all'intero genere femminile. Quello è solo nelle tue convinzioni (quelle che, come tu dici, non fanno la realtà).

    CITAZIONE
    L'esigenza è che entrambi i sessi possano avere soggetti appartenenti al loro sesso che li rappresentino, in eguale modo.

    Continui a ripetere questa cosa deformando il significato di "rappresentanza politica" quale è nella nostra democrazia e rimarcandone la giustezza senza spiegarla....tranne questo

    CITAZIONE
    ....la politica governa il tutto, e di entrambi le capacità, di entrambe le intelligenze, peculiari, c'è bisogno....

    Al riguardo, quoto integralmente ciò che ti ha risposto egregiamente Vero Mummio:
    CITAZIONE
    Scusami ma questo è un giudizio che lascia il tempo che trova, perchè se tutti devono sentirsi rappresentati dai propri governanti e devono essere le stesse categorie di persone che fanno le leggi a subirle, allora si parte dalla rappresentanza femminile, per arrivare a dire "i bianchi fanno le leggi e i neri le devono rispettare", "i vedenti fanno le leggi e i ciechi le devono rispettare", "gli alti fanno le leggi e i bassi le devono rispettare". "i cappelloni fanno le leggi e i calvi le devono rispettare" e non credere che sia esagerato il termine di paragone eh, perchè la volontà di una rappresentanza politica è una cosa soggettiva e individuale, la donna che vuole essere rappresentata da una donna ha messo soggettivamente come prima sua caratteristica fondante, quella di essere donna, ma se avesse messo come prima caratteristica fondante quella di essere presbite o ascoltare un determinato tipo di musica, avrebbe gli stessi diritti di essere rappresentata di chiunque altro, proprio perchè questa cosa è soggettiva.

    Ma poi, dimmi una cosa.
    A parte le questioni di interesse femminile che abbiamo già ricordato (interamente rivolte alla sfera del privato), quale dovrebbe essere lo specifico contributo dell'intelligenza al femminile e l'adeguata rappresentanza degli interessi al femminile su questioni come la politica economica, i progetti infrastrutturali, la riforma della giustizia, la lotta al crimine organizzato, le politiche internazionali e via discorrendo.........?
    Perchè vedi, il Parlamento non legifera sul "lavoro femminile"; legifera sul lavoro e, all'interno di questo ampio ed indiscriminato interesse generale, legifera anche tenendo conto delle differenze dei generi, così come tiene conto delle esigenze giovanili, di quelle degli invalidi, delle esigenze produttive e di competitività dei mercati per gli imprenditori.....insomma ognuna di queste esigenze dovrebbe avere propri rappresentanti?
    Questa cosa storicamente è stata già tentata; la chiamavano "Fascio delle Corporazioni" e non ha dato buona prova di sè..........
     
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  10. Mustela_Erminea
     
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    Praticamente non esistono rappresentanti del mondo femminile in parlamento perchè non esiste una politica femminile.
    Esiste una politica della parità, che però è un'altra cosa.
    Per attuare la politica della parità è sufficiente qualche commissione d'inchiesta, coordinata da un Apposito Ministero, che si incarichi di revisionare i Regi Decreti e i Decreti Presidenziali dal 1848 al 2006.
    E dove ci sono espressioni del genere "gli uomini fanno pippiripì", cancellino e sostituiscano con "gli uomini e le donne fanno pippiripì", oppure tanto per risparmiare sull'inchiostro "le persone fanno pippiripì".
    Un lavoro molto pedante e noioso tra immani cumuli di scartoffie.

    Non esistono rappresentanti degli Etruschi in parlamento, perchè non esiste un'identità Etrusca in Italia.
    Se esistesse un'identità Etrusca, suppongo che gli Etruschi ad un certo punto maturerebbero il desiderio di esprimerla e svilupparla anche facendo l'immane sforzo di eleggere qualche loro cialtrone in parlamento.
    Non credo che gli Etruschi, in mancanza di loro rappresentanti parlamentari, ad ogni fottuta tornata elettorale incomincierebbero a lamentarsi con i Portoghesi.
    Perchè i Portoghesi per un pò li starebbero ad ascoltare e poi direbbero "ma in definitiva che cosa centriamo noi con le vostre beghe? Non è che ci state prendendo in giro?".

    Non esiste una politica femminile, perchè non esiste un'identità femminile nella nostra cultura.
     
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  11. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Praticamente non esistono rappresentanti del mondo femminile in parlamento perchè non esiste una politica femminile.

    (M.E.)

    Scusa ma non capisco.
    La politica femminile, in Italia (e non solo), esiste eccome.
    E' la politica femminile (o, se preferisci, la politica al femminile) che ha introdotto tutte le innovazioni giuridiche di cui si discute qui. E tutte, o quasi, afferenti alla sfera del privato. Aborto, sessualità, divorzio, affidamento dei figli, famiglia in generale (per non tornare, poi, sulle questioni in discussione come le quote riservate ed i pretesi privilegi per l'accesso a posizioni socialmente strategiche), sono tutti aspetti dell'esistenza disciplinati giuridicamente sulla base delle sole esigenze femminili e con esclusione ed oscuramento di quelle maschili.
    Se questa non è una politica attiva e ben mirata a stabilire condizioni di privilegio per una parte sociale (a detrimento dell'altra) mi chiedo cosa lo sia.
    Il fatto che in Parlamento la presenza femminile sia, da sempre, minoritaria non significa affatto che le istanze femminili non siano state rappresentate; anzi, più che rappresentate direi, addirittura, che sono state e vengono imposte come un comandamento etico cui attenersi senza discussione alcuna.

    CITAZIONE
    Non esiste una politica femminile, perchè non esiste un'identità femminile nella nostra cultura.

    Anche quest'altra parte della tua equazione mi sembra poco comprensibile.
    L'ondivago concetto di identità femminile (non so se tu ti riferisca al concetto di ruolo) è un contenitore indeterminato.
    A me, ancora una volta, sembra che ignori quanto pressante sia diventata nella nostra cultura l'immagine e la figura femminile.
    Se poi l'immagine proposta non è in linea con l'immagine tradizionale e proponga piuttosto la "superdonna" come modello, questo non significa che una precisa identità femminile, non solo non sia presente, ma che non stia addirittura fagocitando ogni spazio culturale con la propria pretesa di superiorità etica.
     
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  12. Mustela_Erminea
     
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    quando noi votiamo un candidato, lo facciamo perchè condividiamo la politica di quel candidato.
    Se non condividessimo quella politica, voteremmo un altro candidato.
    Se non condividessimo la politica di nessun candidato, ci asterremmo dal voto.

    Fine della teoria.

    Se le donne non votano le loro candidate è evidente che non condividono la politica di quelle candidate : trovino altre candidate che esprimano una politica condivisa dalle donne.
    Esistono 30 milioni di femmine in questo maledetto paese : è possibile che dopo 60 anni di suffragio universale non siano state capaci di scovarne poche decine degne di rappresentare il mondo femminile in parlamento, assumendosi le proprie responsabilità?
     
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  13. silverback
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 21/5/2006, 12:19)
    Prosegue da QUI
    ________________
    CITAZIONE
    Cosa frena una donna alla carriera politica? Non saprei, dimmelo tu, io costato, con numeri alla mano, che però è così.... diciamo che non hanno voglia le donne, via, è per quello che in politica e nei posti decisionali ce ne sono poche, basta che volessero, tacchete, nessun impedimento.... Non è un impedimento il segretario di partito che sceglie le liste, visto il sistema di voto oggi, non è un impedimento per loro dover crescere i figli, no quelli non ce l'hanno mi dici, non è un impedimento il potere decisionale all'interno dei partiti, in mano alla classe dirigente, quasi unicamente maschile....

    (IlFemminista)

    Ok. Andiamo per ordine.
    Tu dici che la percentuale di donne in politica attiva dipende da un complotto (più o meno oscuro) della parte maschile (segreterie di partito, classi dirigenti etc.) per garantirsene il monopolio.
    Ma prima di fare un'affermazione così banale, che è quella che sentiamo tutti i giorni dai media, sapresti dirmi quello che non viene mai detto?
    Ossia, quale sia la percentuale di donne che frequentano la politica e partecipano attivamente nelle sezioni, nelle segreterie, sul territorio, nelle circoscrizioni, nei comuni e in tutti quei luoghi dove la politica si svolge?
    Io, pur senza avere dati certi (che nessuno dice esplicitamente, perché, questa sì, è una realtà occultata) so che in molti partiti (molti, non tutti) la semplice percentuale delle iscritte non va oltre il 15/20 percento, ad essere generosi. E questo dato ancora non dice quanta parte di queste abbia un impegno effettivo o possegga solo una semplice tessera. A questo riguardo, sarebbe utile ed importante se qualcuno di noi (io non ho tempo sufficiente per farlo) svolgesse una piccola ricerca sul web per raccogliere questi dati sin dove possibile. Sono convinto che ne uscirebbe un quadro significativo.
    Poi, chiunque conosca minimamente la politica sa perfettamente che la carriera e la sua ascesa sono garantite solamente dal seguito personale dell’attivista, dal numero di tessere che riesce a far sottoscrivere e dal suo bacino di consenso.
    Se una segreteria di partito dovesse sostituire a questi criteri per formare le candidature quelli del sesso di appartenenza, pregiudicherebbe il rapporto effettivo con l’elettorato perdendo voti e rappresentanza. E’ quello che sta succedendo ai DS che, privilegiando in astratto la componente femminile, ad ogni tornata perdono quote di elettorato.
    Secondo: tu dici che un ulteriore impedimento alle donne sarebbe dato dal dover crescere i figli.
    Intanto, io non riesco più a capire come si faccia seriamente ad invocare, da un lato, la maternità come valore aggiunto della donna e, dall’altro, ad additarla come fattore di impedimento al suo sviluppo sociale. Da questa contraddizione, secondo me, si stanno producendo quei guasti psicologici individuali, che hanno il loro sintomo più drammatico nelle ormai numerose madri che sopprimono i figli a calci nella schiena o infilandoli nella lavatrice. Neanche questo aspetto viene mai considerato dai media, che preferiscono parlare, invece, di astratte depressioni post-partuum…….
    Ma, a parte questo (che meriterebbe un approfondimento a parte), secondo te e molti altri, data questa evidenza biologica bisognerebbe alterare le regole del gioco democratico e della rappresentanza, nonché dei criteri meritocratici di selezione, solo per consentire alle donne una maggiore partecipazione sine titulo alla vita politica. E’ un punto di vista; sicuramente non il mio che lo considero una pericolosa falsificazione della rappresentanza politica.
    Ma ci si dimentica di osservare, soprattutto, che questa eventualità poggia, in ultima analisi, sul sacrificio di altrettanti uomini che si guadagnano la carriera sul campo e non sull’appartenenza di genere e che si vedrebbero scavalcati da altrettante donne con la semplice giustificazione che “sono donne”.
    Le chiamano esplicitamente “discriminazioni positive”, quindi ben comprendendo l’intimo aspetto discriminatorio che comportano, che sarebbe reso accettabile, chissà perché, dall’aggettivo positive. Naturalmente la positività della cosa non è estesa a tutti i cittadini, unico fattore che la renderebbe tollerabile, ma solo ad una parte di essi: quella femminile.
    Io credo che qualunque discriminazione, anche a mente del dettato Costituzionale che tu stesso hai ricordato, non abbia mai alcun aspetto positivo, ma sia solo la legittimazione di un nuovo sistema di privilegi di una parte a danno dell’altra.
    Se per te questo è progresso e civiltà siamo ben lontani dal comprenderci.

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27 replies since 21/5/2006, 11:19   1586 views
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