Matrimonio e doveri sessuali

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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (animus @ 5/7/2006, 13:58)
    Continuo a dissentire.

    Su cosa ?
     
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  2. wookyee
     
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    ...vorrei entrare in punto di piedi in questa conversazione, xchè è un terreno molto delicato...

    Devo ammettere di avere letto delle cose sul matrimonio che condivido e da tempo non sentivo delle idee così mature e magistralmente espresse...e mi sono chiesta come mai, forse perchè l'argomento matrimonio fino ad ora, lo avevo approfondito solamente in conversazioni con donne.
    Dalle quali ne scaturisce decisamente la caratteristica principale del poco impegno e la peculiarità di basare il matrimonio solo sul "battito del cuore", sentendosi legittimate a troncarlo nel momento in cui il "battito" finisce...
    Preciso però che questi discorsi li ho sentiti dalla "donna contemporanea", senza andare tanto lontano, non l'ho mai sentito dalle mie nonne, o tanto meno da mia madre.
    Mi rendo conto che ora la donna è completamente cambiata.
    Questo cambiamento ha fatto sì che anche molti uomini "cambiassero"...

    Sicuramente la donna in passato era relegata ad un unico ruolo nella società, ma questo unico ruolo di madre non credo che limitasse eccessivamente la realizzazione della personalità femminile (6x1), xchè se guardiamo bene, nonostante oggi la donna cerchi la sua realizzazione nella carriera, o nell'avere dei ruoli più determinanti da un punto di vista sociale, vediamo che ad un certo punto è come se la donna si accorgesse che la sua maggiore realizzazione è proprio nella maternità. Con tutte le conseguenze che ne derivano, tipo la corsa contro il tempo per non far scadere l'orologio biologico.
    Sentivo alla radio che nei sondaggi le donne preferiscono la famiglia alla carriera, anche se poi nella realtà non è così.

    Io ho come l'impressione, alcune volte, che la situazione sia sfuggita di mano.
    E' ormai un qualcosa che è traboccato e non si riesce più a rimbottigliare...

    In un altro post, riportavo, parti del libro di Gianna Schelotto:

    http://www.forumfree.net/?t=8700700

    [color=blue]<<lo studio di uno psicologo è una specie di terminal verso il quale confluiscono, in forme + o – esplicite i disagi del tempo in cui viviamo. A saperli leggere, a intuirne i nessi e le coincidenze, si può capire con anticipo ciò che si prepara di nuovo, di insolito, di inquietante nella nostra caotica e disorientata società. Il fatto che le donne abbiano via via abbandonato il tradizionale ruolo di “madri e spose esemplari” e cerchino autonome affermazioni nel mondo economico, sociale, politico non ha cambiato solo il mondo femminile, ma ha inciso – ogni storia contenuta in questo libro lo testimonia, mi sembra – profondi cambiamenti anche nella psicologia dei maschi.>>
    E ancora in un capitolo successivo:

    <<c’è un tempo per le madri e un tempo per il mondo. Lo sapevano bene i popoli primitivi che, attraverso il rito dell’iniziazione, strappavano all’età convenuta i figli maschi alle madri per consegnarli alla società maschile e farli diventare uomini (per le femmine l’iniziazione era segnata dal corpo, attraverso il puntuale appuntamento con il sangue). Mille frivole esperienze sostituiscono oggi il rito iniziatici e proprio perché sono tante, frequenti, facili, non rappresentano più una vera prova, un vero esame. (…) La caduta o il progressivo svuotamento dei riti iniziatici ha fatto sì che la separazione del maschio dalla madre, da passaggio condiviso e sostenuto socialmente, diventasse una scelta individuale, affidata alla lucidità dei singoli: al coraggio del figlio, alla forza della madre. (…) Per trovare il coraggio di separarsi dalla madre, bisogna avere accanto un padre, una figura pronta a fornire modelli, rassicurazioni e conforti.>>
    E da donna aggiungo che anche la femmina ha bisogno della figura paterna per trovare questo coraggio.[/color]

    Forse avrei dovuto dire "da figlia"


    Da donna credo che negare che ci sia bisogno di una figura maschile che ci aiuti a non fare traboccare ulteriormente la situazione, sia una menzogna.

    Credo che gli UU e le Dd non possano e non debbano avere ormai destini separati e che partendo dal secondo gruppo si possa arrivare anche a "risolvere" i punti del primo gruppo....
    (la divisione in gruppi degli uu che avete fatto prima)

    Non è proprio tutto quello che volevo dire, ma siccome confermo che abbiamo un pensiero circolare e che andando avanti con lo scrivere, le idee si moltiplicano e si ingarbugliano, mi fermo per ora qui, non so se sono stata abbastanza chiara o mi sono persa nel "tondo"... :)

    Edited by wookyee - 5/7/2006, 15:12
     
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  3. Purusha
     
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    L'etimologia insegna: matrimonio vuol propriamente dire acquisire lo status di mater, in prima istanza. Tutto il resto viene in seguito.
     
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  4. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 5/7/2006, 14:13)
    CITAZIONE (animus @ 5/7/2006, 13:58)
    Continuo a dissentire.

    Su cosa ?

    Suppongo che animus faccia riferimento alla frase di Renato*, che io, invece, condivido in pieno.
    Del resto, io stesso (e al pari di Silver e qualcun altro), sostengo da tempo che il problema principale degli uomini sono gli uomini e non le donne.
    --------------------------

    *"Una volta cambiati gli uomini cambierà anche la società"

    Edited by *STRIDER* - 5/7/2006, 19:17
     
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  5. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 5/7/2006, 11:44)
    Come ho già scritto nel contesto di un'altra discussione (che sicuramente ricorderai per i toni piuttosto infuocati che si sono raggiunti) non credo che il rapporto tra i sessi abbia mai visto un'età dell'oro che valga la pena di recuperare.
    E' la mia visione delle cose e non ho la pretesa che venga fatta propria da qualcun altro.

    Se è vera questa cosa, .. se non è mai esistita un'età in cui c'era un equilibrio tra UU e DD, ... se il passato è stato solo una lotta di sopraffazioni tra i due sessi, allora cosa ti fa ritenere che si possa creare un equilibrio? cosa ti fa credere che possa solo esistere una soluzione al conflitto tra i sessi?

    Tutto quello che non esiste in natura è (lo dice la parola stessa) "INNATURALE", e tutto ciò che è innaturale è destinato ad essere un fenomeno fittizio, passeggero, ..è destinato ad essere distrutto.
    Quindi, ammesso e non concesso che le tue idee rivoluzionarie su un rapporto tra UU e DD che non è mai esistito, siano messe in pratica e questo nuovo ordine venga creato ad hoc, si tratterà semplicemente di un altro esperimento fallimentare, come è anche lo stesso Femminismo.

    ..o forse tu credi veramente che l'homo sapiens è in evoluzione?
    Mi spiace deluderti, ma tra noi ed i primi esseri primitivi non ci sono differenze sostanziali. Gli istinti, le capacità intellettive e tutto il resto sono pressappoco le stesse.

    Anzi... è molto probabile che con gli anni ci siamo degenerati.
    I primi Homo Sapiens avevano una massa cerebrale del 15%, e oltre, superiore a quella degli uomini odierni.... noi ci stiamo "involvendo"!!!

    CITAZIONE
    Ma, visto che se ne parla, bisogna saper riconoscere che quelle condizioni passate di vita (e di vita familiare) poggiavano in larga misura sul sacrificio femminile per il quale le donne venivano relegate negli strettissimi confini di un ruolo puramente ed esclusivamente domestico.

    Be'... è chiaro. La vita per uomini era rose e fiori, e per le donne sudore e sangue. :-------:
    Infatti chi rischiava la propria vita per difendere le mura dei villaggi erano le donne. Chi sgobbava sui campi tutto il giorno erano le donne. Chi doveva fare il mulo per dare cibo e sicurezza alla famiglia erano le donne.
    Gli uomini stavano sdraiati sulle amache a guardare il cielo e ad aspettare che le donne schiave del sistema si sbattessero per nutrirli e proteggerli.
    Che bella vita che facevano quegli uomini, vero? loro si che se la godevano.. con loro vita media che non superava i 38 anni (mentre le donne godevano di una discreta durata di vita).... e poi, come dice anche il femminista "loro avevano il potere". Infatti è risaputo che tutti gli uomini avevano tutto il potere che volevano. Erano tutti Imperatori. C'era solo un servo della gleba, un plebeo... tutti gli altri vivevano in palazzi d'oro e d'argento, serviti e riveriti da centinaia, anzi, migliaia di odalische pronte a soddisfare ogni loro capriccio.

    Vuoi un consiglio seiper1? studiati un po' la storia.
    CITAZIONE
    Che le donne abbiano voluto abbattere e travalicare quei confini lo trovo umano, giustificabile e pienamente legittimo. Ciò che ne è seguito e ne segue anche oggi, no.
    Anche quella che tu chiami la condizione al contorno di una situazione (ossia l'impostazione tradizionalistica dei rapporti propria della civiltà occidentale) si fondava sul medesimo assunto; una rigida ed inaccettabile (secondo me) separazione dei ruoli che limitava all'eccesso la realizzazione della personalità femminile.

    Ho capito, ...tu quindi sposi in pieno le teorie femministe, giusto? la separarazione dei ruoli è ingiustificata... perchè in fondo UU e DD sono fatti allo stesso modo.
    Non c'è altra speigazione logica a questa tua affermazione, perchè se al contrario ritenessi che UU e DD sono diversi, è lapalissiano che dovresti sostenere che anche i loro ruoli sono diversi.
    Non c'è niente di male... basta capire bene con chi si sta discutendo.
     
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  6. animus
     
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    Per ora dico solo che dissento, perchè manca un pezzo, c'è il se, "se gli uomini cambiassero...", ma manca il come.
    Se mio nonnno avesse le ruote, sarebbe una cariola.
    Come mettergli le ruote?

    Se potessi giocare con 8 dame al posto di 8 pedoni, contro Kasparov, sarei il nuovo campione del mondo.
    Mi farebbero giocare con questo vantaggio?

    Se ai due prigionieri importasse il danno ricevuto all'altro a seguito del proprio comportamento, riceverebbero entrambi la pena minima e non quella massima.
    E allora a cosa servono gli esempi che scrivo??

    Il punto non è il "se", ma il "come", altrimenti siamo ancora alle elementari....
     
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  7. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Vuoi un consiglio seiper1? studiati un po' la storia.

    Il tuo tono mi sembra piuttosto supponente Scienziato, come di chi possiede verità superiori a quelle di chiunque altro.
    Peraltro, non sono interessato a sterili polemiche personali e, quindi, per venire al merito, ignorando il tono, delle questioni poste, ti dico questo.
    Sono convinto che il percorso umano è fatto di miglioramenti e aggiustamenti dei rapporti umani stessi, come dimostra il fatto che fenomeni quali lo schiavismo, la sudditanza al monarca assoluto o lo stato di guerra perpetuo sono aspetti del passato che nessuno rimpiange.
    Anche la sopraffazione è un evento naturale ma questo non la giustifica; la cultura, le norme e l'etica esistono per questo motivo e l'homo sapiens non ne aveva con la stessa consapevolezza dell'individuo moderno. Non a caso stiamo parlando liberamente di una questione che è, al tempo stesso, giuridica, etica e culturale. I rapporti umani non sono eventi naturali.
    Ho manifestato in più occasioni, oltre a questa dove ho scritto con una certa chiarezza, quale sia la mia concezione dei ruoli sessuali, che non possono essere intercambiabili ma neanche rigidamente fissati all'interno di compartimenti stagni.
    E' offensivo e seccante che tu continui ad interpretare questo approccio "moderato" al problema come connivenza con teorie femministe di qualunque natura, segno e significato.
    Sono portato a credere che, esattamente com'è per noi oggi, se un secolo fa qualche donna si sia sentita costretta in limiti troppo angusti di vita, questo stato di sofferenza avesse diritto a manifestarsi. Se nel tempo questa ragionevole richiesta di considerazione si è evoluta in forme cancerose, ideologicamente finalizzate a sopraffare il mondo maschile, questo non mi autorizza a disconoscere la legittimità delle aspettative iniziali.
    Sei tu che, se non riesci a comprendere queste differenziazioni di senso, dovresti ripassarti un pò la storia.
     
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    Lupus in fabula

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    Seiper1, tu sembri partire dal presupposto secondo cui esista un solo tipo di soppraffazione, che è quella fisica e ben visibile, mentre sembri voler negare che esistano anche altri tipi di violenza e di sopraffazione (o almeno "di forze in campo") .
    Se così fosse avresti indubbiamente ragione tu: è chiaro che l'uomo è più forte fisicamente, e se questa è l'unica arma in mano agli esseri umani per imporre sè stessi e la loro volontà nelle relazioni interpersonali, allora hai ragione tu.

    Mi immagino però le relazioni interpersonali basate tutte e soltanto su un tale rapporto di forza (fisica) : tutte pugni, calci e schiaffi. Che triste...
     
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  9. seiper1
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 6/7/2006, 14:01)
    Seper1, tu sembri partire dal presupposto secondo cui esista un solo tipo di soppraffazione, che è quella fisica e ben visibile, mentre sembri voler negare che esistano anche altri tipi di violenza e di sopraffazione (o almeno "di forze in campo") .....

    No, scusa, ma questa deduzione da dove la tiri fuori?
    Quand'è che avrei sostenuto che esiste un solo tipo di sopraffazione?
    Tra le altre cose ho scritto questo:
    CITAZIONE
    Se nel tempo questa ragionevole richiesta di considerazione si è evoluta in forme cancerose, ideologicamente finalizzate a sopraffare il mondo maschile......

    Puoi chiarire il senso della tua osservazione?
     
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  10. juliya
     
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    CITAZIONE (Scienziato apocrifo @ 6/7/2006, 00:00)
    Se è vera questa cosa, .. se non è mai esistita un'età in cui c'era un equilibrio tra UU e DD, ... se il passato è stato solo una lotta di sopraffazioni tra i due sessi, allora cosa ti fa ritenere che si possa creare un equilibrio? cosa ti fa credere che possa solo esistere una soluzione al conflitto tra i sessi?

    scusami scienziato,
    non è polemica la mia, è solo per capire meglio il tuo punto di vista...in che senso secondo te in passato la vita di coppia era più naturale ed equilibrata?
    la maggior parte dei matrimoni erano combinati dalle rispettive famiglie solo con lo scopo di unire i propri averi materiali....di certo non erano rapporti fondati sull' amore, sulla stima e il rispetto dell'altro/a. qui si parla spesso di come oggi l'amore tra un uomo e una donna, nasce e si consuma in maniera superficiale e immaturo.... ammetto che la responsabilità di questo fenomeno è più una incapacità femminile che maschile, forse perché le famiglie di oggi, al contrario del passato, non insegnano più alle figlie il senso di sacrificio, quindi si ha molta più difficoltà anche a considerare le proprie responsabilità nel rapporto di coppia "moderno"...in questo senso si, forse abbiamo esagerato troppo. ma non sono convinta che in passato i rapporti tra uomo e donna fossero più sinceri e leali di oggi. una donna, anche ricca di famiglia poteva gestire solo una minima parte della sua eredità, e solo dopo essersi sposata, dove non sarebbe stata lei in prima persona a decidere come gestire il suo capitale...ma compito solo di suo marito...magari anche lui, spinto a sposarsi da suo padre per puri interessi economici e di potere....
    ...che c'è di naturale ed equilibrato in questo?
    july
     
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  11. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 6/7/2006, 12:26)
    Il tuo tono mi sembra piuttosto supponente Scienziato, come di chi possiede verità superiori a quelle di chiunque altro.

    Cmq,sempre meno dei livelli e dei toni di supponenza che a sproposito e frequentemente usi tu.

    CITAZIONE
    Peraltro, non sono interessato a sterili polemiche personali e, quindi, per venire al merito, ignorando il tono, delle questioni poste, ti dico questo.

    Se ci tenevi tanto ad evitare le sterili polemiche (delle quali, tra l'altro, hai riempito il forum) potevi evitare di scrivere queste 4 inutili righe.

    CITAZIONE
    Sono convinto che il percorso umano è fatto di miglioramenti e aggiustamenti dei rapporti umani stessi, come dimostra il fatto che fenomeni quali lo schiavismo, la sudditanza al monarca assoluto o lo stato di guerra perpetuo sono aspetti del passato che nessuno rimpiange.
    Anche la sopraffazione è un evento naturale ma questo non la giustifica; la cultura, le norme e l'etica esistono per questo motivo e l'homo sapiens non ne aveva con la stessa consapevolezza dell'individuo moderno. Non a caso stiamo parlando liberamente di una questione che è, al tempo stesso, giuridica, etica e culturale. I rapporti umani non sono eventi naturali.

    Tu confondi la forma con la sostanza.
    Le norme giuridiche, l'etica, la cultura e tutto ciò che c'è di artificioso nei rapporti interpersonali sono solo forma, così come le parole sono la forma con cui si esprimono i concetti.
    I sentimenti, i desideri, le necessità, i legami e vincoli tra le persone sono invece la sostanza, e questi derivano da delle leggi di natura che sono scritte nel nostro genoma. Sono i nostri istinti.
    Le parole possono essere diverse tra un popolo ed un altro, tra un'epoca e quella precedente o quella futura ma i concetti restano gli stessi ("quella chi chiamiamo rosa pur con un altro nome....").

    CITAZIONE
    Sono portato a credere che, esattamente com'è per noi oggi, se un secolo fa qualche donna si sia sentita costretta in limiti troppo angusti di vita, questo stato di sofferenza avesse diritto a manifestarsi. Se nel tempo questa ragionevole richiesta di considerazione si è evoluta in forme cancerose, ideologicamente finalizzate a sopraffare il mondo maschile, questo non mi autorizza a disconoscere la legittimità delle aspettative iniziali.

    Questo (se è vero) valeva per gli uomini più che per le donne.
    Vallo a dire a quegli uomini che non volevano andare a farsi ammazzare in guerra che se solo avessero voluto, a differenza delle donne-schiave e per il solo fatto che erano uomini, avevano tutti i diritti di manifestare il loro stato di sofferenza. Sai qual'era la pena per la diserzione o l'insubordinazione? credi che ci fosse la stessa pena (o magari più severa) per una donna che non lavava i calzini o che non preparava la cena?
    Vallo a spiegare al contadino che non era costretto a limiti troppo angusti di vita, ma che in realtà lui era liberissimo magari di aprire una bella catena di supermarket e diventare ricco, oppure di cambiare lavoro e fare il viaggiatore e sentirsi finalmente realizzato ed appagato.
    Quello che ti ostini a non capire è che non erano le donne a fare una vita di sacrifici, relegate ad un ruolo che ne limitavano le speranze ed aspettative di realizzazione.... era tutto il genere umano in quelle condizioni!
    Tutti... con la sola esclusione dei pochi oligarchi e delle loro famiglie (donne comprese) che vivevano nel lusso più sfrenato.
    In questo non sei diverso dal femminista con i suoi dogmi.
     
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  12. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (animus @ 6/7/2006, 10:44)
    Per ora dico solo che dissento, perchè manca un pezzo, c'è il se, "se gli uomini cambiassero...", ma manca il come.
    Se mio nonnno avesse le ruote, sarebbe una cariola.
    Come mettergli le ruote?

    Se potessi giocare con 8 dame al posto di 8 pedoni, contro Kasparov, sarei il nuovo campione del mondo.
    Mi farebbero giocare con questo vantaggio?

    Se ai due prigionieri importasse il danno ricevuto all'altro a seguito del proprio comportamento, riceverebbero entrambi la pena minima e non quella massima.
    E allora a cosa servono gli esempi che scrivo??

    Il punto non è il "se", ma il "come", altrimenti siamo ancora alle elementari....

    So bene che in questa sede nessuno condivide tale tesi ma, a mio parere, gli uomini italiani-occidentali, cambieranno "grazie" all'immigrazione a maggioranza musulmana...

    Basta aspettare una trentina d'anni... ovvero quando il nome più comune sarà Aziz e non Mario...
     
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  13. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (juliya @ 6/7/2006, 17:24)
    CITAZIONE (Scienziato apocrifo @ 6/7/2006, 00:00)
    Se è vera questa cosa, .. se non è mai esistita un'età in cui c'era un equilibrio tra UU e DD, ... se il passato è stato solo una lotta di sopraffazioni tra i due sessi, allora cosa ti fa ritenere che si possa creare un equilibrio? cosa ti fa credere che possa solo esistere una soluzione al conflitto tra i sessi?

    scusami scienziato,
    non è polemica la mia, è solo per capire meglio il tuo punto di vista...in che senso secondo te in passato la vita di coppia era più naturale ed equilibrata?
    la maggior parte dei matrimoni erano combinati dalle rispettive famiglie solo con lo scopo di unire i propri averi materiali....di certo non erano rapporti fondati sull' amore, sulla stima e il rispetto dell'altro/a. qui si parla spesso di come oggi l'amore tra un uomo e una donna, nasce e si consuma in maniera superficiale e immaturo.... ammetto che la responsabilità di questo fenomeno è più una incapacità femminile che maschile, forse perché le famiglie di oggi, al contrario del passato, non insegnano più alle figlie il senso di sacrificio, quindi si ha molta più difficoltà anche a considerare le proprie responsabilità nel rapporto di coppia "moderno"...in questo senso si, forse abbiamo esagerato troppo. ma non sono convinta che in passato i rapporti tra uomo e donna fossero più sinceri e leali di oggi. una donna, anche ricca di famiglia poteva gestire solo una minima parte della sua eredità, e solo dopo essersi sposata, dove non sarebbe stata lei in prima persona a decidere come gestire il suo capitale...ma compito solo di suo marito...magari anche lui, spinto a sposarsi da suo padre per puri interessi economici e di potere....
    ...che c'è di naturale ed equilibrato in questo?
    july

    Già Rino QUI ha ben espresso i vantaggi e svantaggi dell'amore romantico.
    Se una volta esso funzionava, era per chè certe regole morali e religiose venivano rispettate (il vincolo del matrimonio era sacro, nel bene e nel male) e questo teneva in equilibrio le famiglie.
    In altre parti del mondo l'amor romantico è meno praticato eppure i rappori di coppia non sono più frivoli, nè meno intensi.
    Tempo fa ho letto un libro di Tiziano Terzani "Un indovino mi disse"; tratta di un periodo della sua vita passato nel sud est asiatico in cui incontrava razze e popoli con usanze diverse, tra cui molte persone che si erano sposate con matrimoni combinati. Leggendo i rapporti ed i legami che avevano instaurato quelle coppie, ti assicuro che ne proveresti invidia (quando avrò tempo metterò qualche passo del libro, in modo che te ne possa fare un'idea).
    Con ciò non voglio dire che quel modello sia il migliore. Quello che conta, in quei posti come anche nei rapporti di un tempo, non è la forma ma la sostanza, il rispetto per l'altra persona, nel bene o nel male, nella salute o nella malattia.... anche quando finisce l'amore.

    Sarà per questo o per altre ragioni, ma credo proprio che una volta si viveva più sereni.
    Al giorno d'oggi tutti stiamo a pensare al benessere della mente, ma una volta non c'era tempo per pensarci perchè dovevi preoccuparti di sopravvivere.
    Sai quali sono i paesi in cui cìè la percentuale più alta di suicidi? i paesi scandinavi, che hanno anche il più alto reddito procapite.
    Se vai invece in Brasile o nel Burkina Faso o in Cambogia, dove di motivi per suicidarsi ce ne sono a iosa, vedrai in giro gente sempre sorridente, nonostante le loro sofferenze.
     
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  14. juliya
     
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    (Scienziato apocrifo)
    CITAZIONE
    Già Rino QUI ha ben espresso i vantaggi e svantaggi dell'amore romantico.

    si, su questo aspetto sono assolutamente d'accordo con te, infatti più volte ho sostenuto che in un rapporto di coppia, non si può sempre considerare il sesso come un "linguaggio fisico" da associare sempre e solo all'amore romantico...a volte il sesso, è sesso anche tra quelle coppie che stanno insieme da molto...e forse stanno da molto, perché hanno capito bene che l'aspetto dolce e romantico è solo una fase iniziale...a parere mio personale è un bene, perché se anche oggi fossi "drogata d'amore" per il mio ragazzo, come i primissimi giorni, non riuscirei nemmeno a fare un piatto ti pasta decente...verrebbe o stra cotta oppure cruda...se immagino a come la mia testa era sempre tra le nuvole.... :wacko:

    CITAZIONE
    Se una volta esso funzionava, era per chè certe regole morali e religiose venivano rispettate (il vincolo del matrimonio era sacro, nel bene e nel male) e questo teneva in equilibrio le famiglie.
    In altre parti del mondo l'amor romantico è meno praticato eppure i rappori di coppia non sono più frivoli, nè meno intensi

    ma siamo sicuri che era veramente così? o nelle maggior parti dei casi era solo una facciata perbenista e di falsa moralità...dove i panni sporchi, non solo non si lavavano in casa...ma si faceva finta di non vedere... e si tirava avanti per rispetto ( falso e fasullo) di quelle regole?? il sacrificio e il senso del dovere, era imposto oppure sinceramente sentito? io credo che le regole e doveri, venivano rispettati più per ipocrisia, per paura di essere mal giudicati, e non tanto perché si credeva fedelmente a quelle regole...perchè , se tutto era ok nel bene nel male, perché allora le case chiuse erano così frequentate...e perché tanti bambini, a quei tempi, nascevano "prematuri"... in verità concepiti prima del matrimonio? siamo sicure che la verginella, casta e pura, conservata sotto spirito, era (ed è) migliore come moglie, piuttosto di una donna più "vissuta" ma almeno meno ipocrita e con quel minimo di ardore nelle vene, che ti spinge anche a rischiare un po' nella vita...e si: anche a perdere quel ruolo di santamadonna o angelo di casa...tu cosa ne pensi?!
    CITAZIONE
    Tempo fa ho letto un libro di Tiziano Terzani "Un indovino mi disse"; tratta di un periodo della sua vita passato nel sud est asiatico in cui incontrava razze e popoli con usanze diverse, tra cui molte persone che si erano sposate con matrimoni combinati. Leggendo i rapporti ed i legami che avevano instaurato quelle coppie, ti assicuro che ne proveresti invidia (quando avrò tempo metterò qualche passo del libro, in modo che te ne possa fare un'idea).

    mi interesserebbe molto...potrei anche stravolgere le mie idee in merito...il fatto è che le situazioni, o gli stili di vita che sembrano così lontani dalle mie, a volte non mi permettono di aprire la mente come, in teoria, mi propongo sempre di fare...ma non è detto :)
    CITAZIONE
    Con ciò non voglio dire che quel modello sia il migliore. Quello che conta, in quei posti come anche nei rapporti di un tempo, non è la forma ma la sostanza, il rispetto per l'altra persona, nel bene o nel male, nella salute o nella malattia.... anche quando finisce l'amore.

    io mi chiedo perché questo non avviene (e secondo me, non avveniva sinceramente, nemmeno in passato)
    in modo spontaneo, piuttosto che imposto da regole e imposizioni sociali?
    CITAZIONE
    Sarà per questo o per altre ragioni, ma credo proprio che una volta si viveva più sereni.
    Al giorno d'oggi tutti stiamo a pensare al benessere della mente, ma una volta non c'era tempo per pensarci perchè dovevi preoccuparti di sopravvivere.
    Sai quali sono i paesi in cui cìè la percentuale più alta di suicidi? i paesi scandinavi, che hanno anche il più alto reddito procapite.
    Se vai invece in Brasile o nel Burkina Faso o in Cambogia, dove di motivi per suicidarsi ce ne sono a iosa, vedrai in giro gente sempre sorridente, nonostante le loro sofferenze.

    si è vero: io il mio ragazzo abbiamo visto questo, sia in egitto che a capo verde...e si: mi fa pensare a come il genere umano sia complesso e assurdo...
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    CITAZIONE (seiper1 @ 6/7/2006, 14:09)
    CITAZIONE (Reduan @ 6/7/2006, 14:01)
    Seper1, tu sembri partire dal presupposto secondo cui esista un solo tipo di soppraffazione, che è quella fisica e ben visibile, mentre sembri voler negare che esistano anche altri tipi di violenza e di sopraffazione (o almeno "di forze in campo") .....

    No, scusa, ma questa deduzione da dove la tiri fuori?
    Quand'è che avrei sostenuto che esiste un solo tipo di sopraffazione?
    Tra le altre cose ho scritto questo:
    CITAZIONE
    Se nel tempo questa ragionevole richiesta di considerazione si è evoluta in forme cancerose, ideologicamente finalizzate a sopraffare il mondo maschile......

    Puoi chiarire il senso della tua osservazione?

    Il senso è che se pensiamo ad un passato esclusivamente dominato dalla forza maschile, nelle relazioni tra i sessi, se ci pensiamo e se ci crediamo, allora si offre anche una afcile giustificazione ad ogni forma di sopruso, oggi, nei confronti degli uomini.
    Ma il presupposto è sbagliato. Punto. Non può che essere così.
    Come è possibile che la femmina umana sia sopravvissuta a migliaia di anni di soprusi indiscriminati, non potendo opporre alla forza fisica maschile nessun altro tipo di potere !???

    Sarebbe impossibile, la femmina umana si sarebbe già estinta, al limite avrebbe voluto lei stessa estinguersi, se il suo fosse sempre e soltanto stato un destino di soprusi.
    Questo modo di pensare è un retaggio della cultura degli ultimi decenni, e del femminismo in particolare.

    La donna in genere può opporre alla forza fisica maschile un potere enorme, che è dato dal suo essere donna, appunto, oltre alla sua innata astuzia ed alle sue doti empatiche.

    Se il mondo da domani fosse abitato esclusivamente da gay e da donne etero, molto probabilmente le donne etero sarebbero presto eliminate dalla circolazione. Non potrebbero opporre quasi nulla alla forza fisica maschile.
    Se il Titanic fosse stato abitato esclusivamente da gay, in un mondo abitato da gay, molto probabilmente le donne del titanic sarebbero morte tutte (invece è accaduto il contrario, come ben si sa).
    Questo è quello che penso.
     
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95 replies since 10/5/2006, 21:48   4477 views
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