Matrimonio e doveri sessuali

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  1. COSMOS1
     
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    qs ultimo post di Lelen è appunto l'errore dominante: il matrimonio basato sul sentimento.
    Ma allora che bisogno c'è di sposarsi?
    Se il matrimonio ha senso solo se c'è un sentimento e fintantoche c'è quel sentimento, la cerimonia, l'impegno, proprio non servono a nulla.
    Il matrimonio invece è un impegno, un contratto, un accordo: il valore del sentimento che spinge al matrimonio si misura sul fatto che significa: io ti amerò per sempre, anche quando il mio sentimento dovesse finire. E' un impegno che dà stabilità alla società (a 2-3-...10000 membri).
    E' l'alleanza, di Noè, di Abramo, di Mosè, di tutte le grandi civiltà.
    E' significativo che le DD non lo capiscano. E' significativo che quando si vuol dire ad un ragazzo di mantenere i propri impegni gli si dice: comportati da uomo. L'inverso (comportati da donna) non ha lo stesso significato.
    E' significativo che le grandi civiltà siano tutte maschili. Che ovunque aumenta l'influenza delle DD nella società, di pari passo diminuisce il peso dato all'impegno (divorzio, PACS, etc etc) e le società si sfaldano...
     
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  2. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Se il matrimonio ha senso solo se c'è un sentimento e fintantoche c'è quel sentimento, la cerimonia, l'impegno, proprio non servono a nulla.
    Il matrimonio invece è un impegno, un contratto, un accordo: il valore del sentimento che spinge al matrimonio si misura sul fatto che significa: io ti amerò per sempre, anche quando il mio sentimento dovesse finire. E' un impegno che dà stabilità alla società (a 2-3-...10000 membri).......E' significativo che quando si vuol dire ad un ragazzo di mantenere i propri impegni gli si dice: comportati da uomo. L'inverso (comportati da donna) non ha lo stesso significato.

    Quoto senz'altro. Era esattamente questo il senso del mio intervento.
     
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  3. Barnart
     
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    Seiper1 (e poi Cosmos) ha/hanno detto quel che mi apprestavo a dire io stesso. Quoto tutto e aggiungo queste brevissime osservazioni (a valere come annunci di approfondimenti futuri) sull'amore romantico (amour-passion) come costruzione storica occidentale e sulla verità negata delle sue conseguenze.

    L'amore romantico è una costruzione storica occidentale. Bellissima, favolosa costruzione che ha modellato la forma del rapporto tra i due. Nella sua evoluzione più recente (però già presente da sempre - almeno come aspirazione - nel nucleo stesso di quel sentimento ) questo modello (penetrato nel sentimento della vita della massa) impone che ci si innamori e si stia insieme (e quindi si faccia anche del sesso) finché si è innamorati (finché il cuore palpita). Quando il trasalimento finisce, si chiude (prima col sesso e poi con la convivenza). Fin quando non si prende fuoco di nuovo e così via. Questa configurazione del sentimento occidentale non ha niente di trascendentale: è un modello storico che si è imposto a tutti noi e non è diverso da tutti gli altri modelli, copioni di quelle recitazioni che tutte le culture del mondo impongono ai loro membri (attori). Una di quelle infinite imposizioni della nostra cultura che tutti (o quasi) denunciano e che soprattutto vengono denunciate dalle donne e dal femminismo come costrizioni di fonte maschile. Questa imposizione però, a differenza delle altre, piace alle donne, per questo non viene sentita né denunciata come una costrizione, benché lo sia al pari di tutte le altre.

    Al pari di tutti gli altri modelli (cliché, pregiudizi, valori, tradizioni) chi vi aderisce (se vi aderisce) trova disturbante o addirittura repellente ogni modello diverso e ragiona così: "Il mio sentimento di avversione prova che quel modello è inferiore, ributtante etc.." Mai succede il contrario, e cioè che si dica: "Il mio sentimento di avversione non dimostra che quel diverso modello è inferiore, prova solamente che io sono stato costruito in quest'altro modo. Che la società mi ha imposto questo sentimento ma io, ingenuamente, lo sento come naturale e sulla sua base giudico le cose. Sono così ingenuo e aderisco così profondamente ad esso da pensare che il mio sentimento non è relativo, non è una contingenza storica, ma è il termine assoluto del valore cui tutti devono fare riferimento."

    L'amore romantico è una gran bella cosa che però ha alcuni svantaggi. Il primo è che facendoci perdere la testa ci fa commettere delle stupidaggini che possono risolversi in danno (nostro o altrui). Un secondo è la sua precarità. E' uno stato effimero che, per natura, non può durare a lungo. Qualche mese, qualche anno. Un terzo suo difetto è che, paragonato ad esso, alla sua fiamma ardente, ogni altro calore diventa tiepido, ogni pietanza insipida, come accade quando si pranza iniziando con qualcosa di piccantissimo e salatissimo. Con le conseguenze del caso: il partner viene a noia non appena il cuore cala di giri e il sesso (per primo) va al macero. La continenza diventa perciò una condizione probabile per i partner, finché non ci si separa.

    L'amore romantico ha quasi compiuto la sua opera: ha trasformato l'altro amore (quello con il cuore che non balla, quello che dura, quello dei doveri e delle responsabilità) in un amore brutto, falso, strumentale, di categoria etica ed estetica inferiore. In un non-amore. Di conseguenza ha anche fornito la base ragionevole per sostenere che il sesso nella relazione è sospetto di stupro. Infatti, stabilito che non ci deve essere sesso se non c'è amore (amour-passion, appunto) tutto quel che succede al di fuori della "stagione degli amori" sarà abuso del corpo femminile. Che è un altro modo per dire stupro.

    Vi è poi il fatto che le conseguenze di quel modello sono dissimulate e negate prima che il vincolo si costituisca affinché chi ne farà le spese (lui) non le possa vedere. Nessuna dirà mai all'amato: "Pensare che ci siano dei doveri nella vita sessuale è indecente e vergognoso, anzi sarebbe un abuso del mio corpo, perciò si farà sesso fin quando il mio cuore batterà a mille, dopodiché o stai continente o te ne vai".

    Domandina stucchevole: perché nessuna mai evidenzia questa pur inevitabile, conseguente verità che costituisce la cultura e l'esercizio stesso dell'amour-passion?

    Risposta stucchevole: perché nessun maschio sarebbe mai così tonto da...

    Considerato che la passione degli uomini per il corpo femminile non si limita alla stagione degli amori è chiaro cosa comporti per essi il vincolo nella nuova era.

    Credo che non sia un reato (tentare di) farlo sapere alle nuove generazioni.

    Edited by Barnart - 30/6/2006, 12:01
     
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  4. juliya
     
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    CITAZIONE (Barnart @ 30/6/2006, 11:36)
    Seiper1 (e poi Cosmos) ha/hanno detto quel che mi apprestavo a dire io stesso. Quoto tutto e aggiungo queste brevissime osservazioni (a valere come annunci di approfondimenti futuri) sull'amore romantico (amour-passion) come costruzione storica occidentale e sulla verità negata delle sue conseguenze.

    L'amore romantico è una costruzione storica occidentale. Bellissima, favolosa costruzione che ha modellato la forma del rapporto tra i due. Nella sua evoluzione più recente (però già presente da sempre - almeno come aspirazione - nel nucleo stesso di quel sentimento ) questo modello (penetrato nel sentimento della vita della massa) impone che ci si innamori e si stia insieme (e quindi si faccia anche del sesso) finché si è innamorati (finché il cuore palpita). Quando il trasalimento finisce, si chiude (prima col sesso e poi con la convivenza). Fin quando non si prende fuoco di nuovo e così via. Questa configurazione del sentimento occidentale non ha niente di trascendentale: è un modello storico che si è imposto a tutti noi e non è diverso da tutti gli altri modelli, copioni di quelle recitazioni che tutte le culture del mondo impongono ai loro membri (attori). Una di quelle infinite imposizioni della nostra cultura che tutti (o quasi) denunciano e che soprattutto vengono denunciate dalle donne e dal femminismo come costrizioni di fonte maschile. Questa imposizione però, a differenza delle altre, piace alle donne, per questo non viene sentita né denunciata come una costrizione, benché lo sia al pari di tutte le altre.

    Al pari di tutti gli altri modelli (cliché, pregiudizi, valori, tradizioni) chi vi aderisce (se vi aderisce) trova disturbante o addirittura repellente ogni modello diverso e ragiona così: "Il mio sentimento di avversione prova che quel modello è inferiore, ributtante etc.." Mai succede il contrario, e cioè che si dica: "Il mio sentimento di avversione non dimostra che quel diverso modello è inferiore, prova solamente che io sono stato costruito in quest'altro modo. Che la società mi ha imposto questo sentimento ma io, ingenuamente, lo sento come naturale e sulla sua base giudico le cose. Sono così ingenuo e aderisco così profondamente ad esso da pensare che il mio sentimento non è relativo, non è una contingenza storica, ma è il termine assoluto del valore cui tutti devono fare riferimento."

    L'amore romantico è una gran bella cosa che però ha alcuni svantaggi. Il primo è che facendoci perdere la testa ci fa commettere delle stupidaggini che possono risolversi in danno (nostro o altrui). Un secondo è la sua precarità. E' uno stato effimero che, per natura, non può durare a lungo. Qualche mese, qualche anno. Un terzo suo difetto è che, paragonato ad esso, alla sua fiamma ardente, ogni altro calore diventa tiepido, ogni pietanza insipida, come accade quando si pranza iniziando con qualcosa di piccantissimo e salatissimo. Con le conseguenze del caso: il partner viene a noia non appena il cuore cala di giri e il sesso (per primo) va al macero. La continenza diventa perciò una condizione probabile per i partner, finché non ci si separa.

    L'amore romantico ha quasi compiuto la sua opera: ha trasformato l'altro amore (quello con il cuore che non balla, quello che dura, quello dei doveri e delle responsabilità) in un amore brutto, falso, strumentale, di categoria etica ed estetica inferiore. In un non-amore. Di conseguenza ha anche fornito la base ragionevole per sostenere che il sesso nella relazione è sospetto di stupro. Infatti, stabilito che non ci deve essere sesso se non c'è amore (amour-passion, appunto) tutto quel che succede al di fuori della "stagione degli amori" sarà abuso del corpo femminiele. Che è un altro modo per dire stupro.

    Vi è poi il fatto che le conseguenze di quel modello sono dissimulate e negate prima che il vincolo si costituisca affiché chi ne farà le spese (lui) non le possa vedere. Nessuna dirà mai all'amato: "Pensare che ci siano dei doveri nella vita sessuale è indecente e vergognoso, anzi sarebbe un abuso del mio corpo, perciò si farà sesso fin quando il mio cuore batterà a mille, dopodiché o stai continente o te ne vai".

    Domandina stucchevole: perché nessuna mai evidenzia questa pur inevitabile, conseguente verità che costituisce la cultura e l'esercizio stesso dell'amour-passion?

    Risposta stucchevole: perché nessun maschio sarebbe mai così tonto da...

    Considerato che la passione degli uomini per il corpo femminile non si limita alla stagione degli amori è chiaro cosa comporti per essi il vincolo nella nuova era.

    Credo che non sia un reato farlo sapere alle nuove generazioni.

    Barnart, è molto bello quello che hai scritto...anzi ti ringrazio!
    ho cominciato da un po' a sospettare che non si può fare sempre "l'amore" con il proprio compagno, a volte non senti di amarlo/a veramente...altre volte non ti senti amato/a come vorresti...
    quando si è giovani pensi che queste sensazioni siano ingiuste, e che il destino ti stia privando di qualcosa di essenziale, meraviglioso e vitale che da senso e sapore alla vita...e si è assolutamente certi che tutte le altre coppie probabilmente vivono questo sogno...

    quando rifletto con razionalità, concludo che ogni storia d' Amore può durare al massimo 5/6 anni, ci si dovrebbe mollare ogni volta che non si tocca più il cielo con un dito...allora avete ragione voi: che senso ha il matrimonio?
    è nostro il problema nel considerare il sesso come la ciliegina da mettere su una splendida torta...come la perfetta conclusione di una giornata perfetta...purtroppo non è sempre facile cercare di smascherare questa meravigliosa fiaba per bambine...che per quanto falsa...è così dolce...

    ciao july
     
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  5. vero mummio 2
     
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    Tutto ciò che ha scritto Barnart è perfetto e piuttosto difficile da negare per chiunque, se non altro perchè non ha espresso giudizi morali come qualcun'altro, ma si è limitato ad analizzare razionalmente i diversi tipi di amore coppia e famiglia.

    Mi permetto di puntualizzare due cose:

    CITAZIONE
    Vi è poi il fatto che le conseguenze di quel modello sono dissimulate e negate prima che il vincolo si costituisca affinché chi ne farà le spese (lui) non le possa vedere.

    In realtà a farne le spese non è solo "lui", perchè quando si sfaldano i nuclei familiari in un gruppo di persone più o meno grande si sfalda piano piano tutta la coesione sociale, si sfalda ogni idea di legame tra l'uno e il resto dei membri della comunità e questo è svantaggioso per tutti.
    Io direi piuttosto che a pagarne il prezzo più immediato e più personale è quasi sempre solo lui, a pagarne il prezzo sociale sono tutti senza distinzione di sesso.

    CITAZIONE
    Domandina stucchevole: perché nessuna mai evidenzia questa pur inevitabile, conseguente verità che costituisce la cultura e l'esercizio stesso dell'amour-passion?

    Risposta stucchevole: perché nessun maschio sarebbe mai così tonto da...

    Purtroppo non è così, il fatto è che nessun maschio con un minimo di autostima sarebbe "così tonto da..." ma un sacco di uomini oggi e sempre di più in futuro accetterebbero ciò senza fiatare, poichè già predisposti psicologicamente e culturalmente a subordinarsi alle esigenze della propria compagna senza pensare minimamente alle proprie.

    In oltre, ma questa è un'opinione mia, io all'inizio non ho dato moltissima importanza a questo thread, perchè lo consideravo abbastanza poco interessante dal titolo, ma da ciò che era partito solo come una questione sulla sicurezza sessuale è piano piano arrivato a quello che credo sia il punto cruciale della questione, ovvero una sicurezza di stabilità in senso più ampio all'interno dei rapporti di coppia, ecco io penso che forse il sesso sia solo una delle tantissime sfaccettature del matrimonio e che appunto sia più utile discutere e ragionare sul matrimonio in generale.

    Edited by vero mummio 2 - 30/6/2006, 13:02
     
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  6. seiper1
     
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    Aggiungo un'altra considerazione a quanto detto sinora sull'argomento.
    Di per sè, nella sua funzione propria, il matrimonio è un'istituzione sociale; anzi, come spesso viene ricordato, la famiglia è la cellula costitutiva della società, è il tessuto connettivo dell'organizzazione sociale per come noi l'abbiamo conosciuta sino ad oggi.
    La disgregazione familiare che riconosciamo. ormai da anni, nel nostro mondo si collega in modo più o meno diretto al carattere sempre più individualistico degli stili di vita.
    La capacità di mettere se stessi, le proprie istanze personali, le aspettative individuali verso l'esistenza in secondo piano rispetto alle esigenze sociali (capacità che ha caratterizzato molte delle generazioni precedenti, secondo un'etica del sacrificio e dell'abnegazione personale oramai desueta) è venuta a mancare in tempi molto rapidi.
    Un ruolo decisivo in questo cambiamento lo ha svolto, a mio avviso, la psicologia, che portando l'individuo, il suo sentire personale, il suo stare bene-stare male, le sue esigenze particolaristiche e personalizzate, in una posizione di preminenza e di centralità rispetto ad ogni altro aspetto di carattere sociale, ha svuotato di contenuti molte delle grandezze sociali stesse, tra cui il matrimonio, costituite da qualcosa di più e di diverso che una semplice sommatoria di individui.
    Credo che anche questo aspetto, nei suoi possibili sviluppi, possa contribuire a chiarificare l'argomento.
     
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  7. Purusha
     
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    Da cui l'intelligenza dimostrata da numerose società premoderne, che non hanno mai ritenuto il matrimonio luogo deputato della felicità sessuale e del sentimento amoroso modernamente (male) inteso, riconoscendovi piuttosto un'istituzione sociale con finalità regolative e stabilizzanti, finalizzata ad ordinare una molteplicità di funzioni - economiche, politiche, definizione degli assi patrimoniali e dei trasferimenti di ricchezza, ma anche di equilibrio psicologico, etc. -: tutto, fuorché il matrimonio come ufficiale apoteosi dell'amore romantico, inizio di ogni sciagura e sottile dispositivo di rovesciamento e intorbidamento delle relazioni di genere.
    Ovviamente tutto ciò non ha escluso che il matrimonio fosse pure una sfera idonea al cementarsi di un sodalizio affettivo dei coniugi, ma quest'ultimo fattore era - mi pare di poter dire - imperniato su un solido senso di realtà, senza delegare le sorti dell'unione alla precarietà e al capriccio delle pulsioni erotiche, soggette all'usura del tempo e alle leggi della psicologia umana. Tutto questo ci porterebbe assai lontano, scardinando parecchi luoghi comuni della pseudo-morale amoroso-sentimentale dei nostri infelicissimi tempi.
    Le grandi civiltà - penso a quella greca, indiana, cinese - non hanno trovato imbarazzante né incoerente riservare lo spazio dell'eros a tempi e luoghi culturali e sociali diversi dall'istituto matrimoniale, conservando al contempo la tenuta delle strutture familiari, la loro stessa moralità pubblica e privata (fuori da ogni ipocrisia), senza per ciò compromettere l'equilibrata crescita delle persone umane.
     
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  8. lelen
     
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    Bene Purusha se tu ti senti appagato in una relazione del genere, e come te tanti altri, prego... accomodatevi pure! Io alla stabilità stile-cucina-Scavolini preferisco altre cose e mi sento sicuramente appagata solo se riesco ad insatuaurare una relazione con un uomo che stimo e amo profondamente. Dunque anche eroticamente parlando. Di lui mi deve attirare tutto. Lo devo apprezzare e devo sentirmi apprezzata. Ma non semplicemente perché sono una brava donna, madre e rappresento un buon investimento, ma perché io sono speciale per lui e lui per me. Questo ovviamnete comporta il fatto di dover pagare un certo prezzo (vedi miei divorzi o meglio seperazioni giacché per me il valore legale è relativo e ripeto che effettivamnte il si ufficiale, che ho dovuto comunque pronunicare per motivi strettamente burocratici, non ha senso in una relazione d'amore). In poche parole io e il mio partener dobbiamo essere sintonizzati. E l'eros lo voglio vivere l'interno di una simile relazione ( ti ricordo che nelle culture antiche da te citate, lo spazio esterno dedicato all'eros e all'inamoramento era un privilegio concesso comunque solo ai maschi). Sicuramente oggi simo condizionati da film , letterartura e canzonette verie. Ma l'amore erotico-romantico non è invenzione di oggi e ci sono state epoche dove è stato esaltato, sebbene raramnte, anche all'interno di una relazione sentimentale e suggellata da un patto. Vedi i miei cari Pellerossa o anche il Cantico dei Cantici nella Bibbia: aldilà del significato simbolico di quest'ultimo, la relazione amorosa descritta non si riferiva certo a due amanti clandestini bensì a due sposi, ad un rapporto uomo/ donna ideale, a due innamorati che si cercano, si stimano al punto da chiamarsi con i nomi più poetici imaginabili (giglio >della valle dice ad esempio lei all'amato... e scusate se è poco!).
    Mi ha sempre colpito questo testo e resta un mistero anhce per molti studiosi in quanto è in stridente contrasto con i rigidi costumi ebraici, dove il matrimonio veniva per l'appunto vissuto nel modo qui descritto da Rino e Purusha cioè un contratto di tipo economico, atto a garantire la stabilità sociale.
    Cito nuovamente anche l'esempio eccezionale della cultura dei Na in Tibet, sulla quale non avete mai voluto soffermarvi a riflettere: lì da millenni l'amore viene considerato quale è... uno stato d'animo impetuoso, che non deve vivere di vincoli per non essere soffocato E che comunque può essere precario... come la vita che ci piaccia o no è in continua trsformazione, a dispetto di quello che si vorrebbe. Imprigionare il profondo e misterioso sentimento che un uomo e una donna provano, in rigidi corsetti istituzionali corrisponde a schematizzare Dio in una religione. Perchè l'amore, la vita, Dio stesso sono essenzialmente misitero. Tutto il resto è potere, economia, politica... polvere.

    Edited by lelen - 3/7/2006, 08:30
     
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  9. vero mummio 2
     
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    Aldilà della Torah e del Talmud che richiedono studi approfonditi per essere interpretati e una guida adatta, visto che non sono favolette scritte per scuotere i sentimenti di una ragazza innamorata qualunque...

    CITAZIONE
    la vita che ci piaccia o no è in continua trsformazione, a dispetto di quello che si vorrebbe.

    La vita che ci piaccia o no è una bella realtà in cui se ti crogioli nei vizi e nei piaceri e rinneghi qualsiasi sacrificio, rimani in una capanna di una tribù disorganizzata con un figlio malato e agonizzante che non puoi curare con le passioni e con i piaceri.
    In quesro caso non è Purusha a non comprendere la difficoltà della vita, sei tu a rinnegare la parola sacrificio, ma così facendo sicuramente non ti rendi conto che il tuo ragionamento adottato da un'intera società porta a gravi problemi sociali e non solo economici, che infatti tutt'ora viviamo e che infatti tutt'ora sono in espansione.
     
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  10. Purusha
     
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    Ci si abbandona a polemizzare senza costrutto, in tipico stile donnesco: e questo lo comprendiamo facilmente, con serena rassegnazione.
    Ovviamente nessuno degli uomini che qui scrivono ha mai pensato di imbastire una gratuita e umorale requisitoria contro il sentimento amoroso. Si è piuttosto voluto dire che tale fattore - per quanta buona reputazione possa godere -, non sufficit a reggere le sorti d'un legame matrimoniale: che non è solo un legame privato, per la soddisfazione delle esigenze erotico-sentimentali, ma un'istituzione sociale e pedagogica di fondamentale rilievo, che non sui dovrebbe lasciare in balia delle ondivaghe oscillazioni di un batticuore più o meno duraturo, più o meno sognante.
    Certi discorsi, invece, incarnano palesemente la tendenza tipica del peggior sentimentalismo contemporaneo, confuso ed ottenebrato, che scambia la legge di trasformazione che governa la vita universale, con il dilagare dell'anomia e della disgregazione di ogni ordine locale e generale.
    Quanto al significato del Cantico dei Cantici, bisognerebbe quantomeno accostare l'esegesi cabbalistica o patristica, per farsene un'idea meno fantasiosa e 'romantica'...

    Edited by Purusha - 3/7/2006, 16:51
     
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  11. Quinzio
     
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    A pensare a quanta gente si e' sposata e si sposera' senza sapere neanche cosa sta facendo vengono i brividi.
    La stessa gente che sogna di vivere in una civilta' arcaica e ritiene che vivrebbe meglio, mentre poi "di fatto" vive e comunica grazie ai piu' sofisticati e moderni mezzi tecnologici, viaggia su auto iperaccessoriate, abita in case riscaldate d'inverno e condizionate d'estate, mangia cibi precotti e preconfezionati, viene curata nelle migliori cliniche del mondo.
    Per conservare la carne piu' a lungo i Pellerossa, che vanno di moda in questo forum, avevo l'abitudine di sotterrarla. La carne, cosi' andava incontro ad un processo di putrefazione ben piu' lento che se fosse stata conservata in superficie. Quando veniva dissotterrata, la carne era mezza marcia, me sembra che dopo una settimana di digiuno anche un lembo di carne mezza marcia abbia lo stesso gusto di risotto alla milanese.

    Ora, la stessa gente che va al supermercato a comprare la bistecchina macellata il giorno prima e sogna di vivere sotto il "Tepee" dei pellerossa (che mangiavano carne mezza putrefatta), viene a spiegare a me il significato del matrimonio e se ci siano o meno dei doveri da rispettare.

    A questo punto urge una precisazione. Se nel matrimionio non nascessero figli, gran parte dei problemi che stiamo discutendo non sarebbero dei problemi. La natura pero' vuole che dall'unione di un maschio e una femmina nascano nuovi individui.
    Ora la natura stessa ha dimostrato che la specie umana ha avuto il sopravvento sulle altre specie, e questo e' dovuto (non solo) al fatto che i genitori del piccolo homo sapiens si prendono cura di lui per molto molto tempo, molto di piu' di quello che fanno le altre specie animali.
    Questa cura prolungata fa si che i piccoli sopravvivano di piu' e meglio e questo ha reso possibile lo straordinario aumento demografico (ora c'e' il problema opposto).

    La prima forma di legame che tiene uniti i genitori si chiama intesa sessuale (quello che le donne chiamano amore), ma evidentemente si poteva fare di piu'. A questo scopo tutte le civilta' umane hanno creato quello speciale legame che si chiama matrimonio. Che altro non e' che un patto tra un uomo e una donna prima, e tra di loro e il villaggio, che ha some scopo la tutela dei piccoli.
    Ora siccome l'uomo non ha mai gradito e mai gradira' di allevare, spendere fatica tempo e denaro per allevare i piccoli nati dall'unione della sua moglie con un altro uomo, e' chiaro che non vedo di buon occhio i rapporti extraconiugali. Lo stesso dicasi della moglie, che avrebbe paura di perdere la sua principale fonte di sostentamento, il marito innamorato di un'altra.

    Spiegato in modo molto telegrafico e conciso questo secondo me e' il percorso logico che porta, passo dopo passo, a capire il perche; il matrimonio, per essere "produttivo" debbe essere lungo e rispettoso della fedelta' tra i coniugi.
    Altrimenti viene meno la fiducia tra marito e moglie, il matromionio si rompe, i figli ricevono meno cure materiali e affettive e ne risentono.
     
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  12. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (lelen @ 3/7/2006, 08:09)
    Cito nuovamente anche l'esempio eccezionale della cultura dei Na in Tibet, sulla quale non avete mai voluto soffermarvi a riflettere: lì da millenni l'amore viene considerato quale è... uno stato d'animo impetuoso, che non deve vivere di vincoli per non essere soffocato E che comunque può essere precario... come la vita che ci piaccia o no è in continua trsformazione, a dispetto di quello che si vorrebbe.

    Ok, ti vengo incontro... discutiamo pure dei Na, che però non vivono in Tibet ma in una regione della Cina tra il Sichuan e lo Yunnan.
    Ti piace quella cultura? sarsti disposta a vivere come vivono le donne di quel popolo? sai almeno in che modo vivono?
     
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  13. lelen
     
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    Stiamo ragionanando su due livelli diversi.
     
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  14. Barnart
     
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    CITAZIONE (Quinzio @ 3/7/2006, 20:16)
    A pensare a quanta gente si e' sposata e si sposera' senza sapere neanche cosa sta facendo vengono i brividi.

    Sì.
    Sembra quasi che l'intera società tenga volutamente all'oscuro le nuove generazioni sui veri contenuti del matrimonio (ed anche della convivenza con figli).
    Si impone ai ragazzi di studiare di tutto, dalla chimica all'astronomia, mentre la verità di ciò che attende il 90% di essi rimane oscurata. Non se ne parla assolutamente.
    Dall'altra parte, in complicità con tale bugia collettiva, lavorano gli istinti che combattono contro la ragione e la lucidità. Da giovani, sul tema, quasi si vuole essere ingannati, quasi si implora la bugia.

    E' quasi un tacito accordo a mentire.

    La differenza tra il sogno e la realtà riguarda anche le donne, certo, ma molto di più gli uomini.
    I quali, già meno smaliziati per natura e più idealisti (o, per dirla in altro modo, un po' meno calcolatori) finiscono in un rapporto dove non possono determinare più nulla e sul quale non possono incidere.


    Le considerazioni svolte qui sulla relazione tra amour-passion e matrimonio, tra innamoramento e vincolo etc. sono tutte centrate.

    Ma giunti a questo punto, a questa svolta storica, si pone la questione stessa della sussistenza del matrimonio.
    Tentare di rigenerarlo o seppellirlo?
    Sospenderne la validità per alcune generazioni o per sempre?

    La relazione duratura M/F è stata un fatto storicamente necessario (alla nascita e sviluppo delle civiltà) ma ormai superato dalle condizioni socioeconomiche o è del tutto e sempre necessaria per la sopravvivenza (la sanità psichica, la protezione della vitalità) delle civiltà quali che siano, a prescindere dalla direzione/stadio del loro sviluppo?
    Se è così come ricostituirne il prestigio, come renderla socialmente accetta e capace di imporsi nuovamente come elemento strutturale della vita collettiva?

    Di più. Immaginiamo che dalla fine del matrimonio l'Occidente tragga svantaggi progressivi e vada verso il declino ma che al tempo stesso, da tale deriva, il genere femminile ricavi un pur precario e apparente beneficio e che invece la rovina si manifesti prima e soprattutto negli uomini. C'è da chiedersi perché mai le donne dovrebbero rinunciare a qualcosa (di pur momentaneo e superficiale) a favore degli uomini.
    Perché mai le donne dovrebbero rinunciare a qualcosa pur di salvare la civiltà Occidentale?

    Vado oltre.
    Perché non ipotizzare che l'intera storia dell'Occidente non sia altro che un lungo percorso che doveva portare necessariamente alla fine della necessità del maschio e quindi alla fine del vincolo matrimoniale, alla espulsione degli uomini (e/o dei valori maschili) dai processi educativi, (scuola, famiglia), dalle strutture/ordini deputati alla storicizzazine dei valori (assemblee, magistratura etc.) e dall'insieme delle agenzie che elaborano e trasmettono la cultura?
    Sarebbe dura da digerire, ma questo non basta per non considerare seriamente una simile ipotesi.

    La congettura va fatta, non fosse altro perché è altamente stimolante.

    Rino

    Edited by Barnart - 4/7/2006, 11:03
     
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  15. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Ma giunti a questo punto, a questa svolta storica, si pone la questione stessa della sussistenza del matrimonio.
    Tentare di rigenerarlo o seppellirlo?
    Sospenderne la validità per alcune generazioni o per sempre?

    (Barnart)

    Non mi sembra, caro Rino, che né noi, né altri, si sia nelle condizioni di poter formulare una simile scelta collettiva.
    Tutto quello che possiamo determinare, nelle condizioni date, è il percorso individuale di ciascuno di noi rispetto a queste premesse.
    Ma torno a ripetere una considerazione già espressa in altro topic: tentiamo di immaginare come potrebbero mutare le condizioni date se, come alcuni di noi già fanno (io, sicuramente), molti altri cominciassero ad allontanarsi dalle trappole giuridiche del matrimonio.
    Proviamo ad immaginare quali reazioni potrebbe avere il mondo femminile di fronte ad un simile svuotamento del proprio potere sull'uomo.
    Questo non pregiudicherebbe, ovviamente, la ricerca di risposte ai propri bisogni sessuali e sentimentali (i quali, al di là delle banalità espresse da lelen, non necessitano affatto di formalizzazioni giuridico-burocratiche) ma li porrebbe in un contesto totalmente diverso.
    Sottrarsi alle ingiuste pastoie matrimoniali significherebbe inaugurare una stagione nuova e diversa di possibilità maschili e precipitare quelle femminili in una discesa senza ritorno.
    La civiltà occidentale, poi, provveda a se stessa come ha sempre fatto, anche di fronte ad evenienze assai più gravi di questa.
    Non siamo i salvatori del mondo; sarebbe già un gran risultato arrivare a salvare noi stessi........
     
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95 replies since 10/5/2006, 21:48   4477 views
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