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Amato show...
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/p...mato-donne.html
POLITICA
Per il ministro le violenze non derivano dalle religioni, ma dalle tradizioni culturali Poi spiega di essere figlio di siciliani e di essersi riferito ad una tradizione che non c'è più Amato: "Picchiare le donne è tradizione siculo-pakistana" Ma sull'affermazione del ministro scoppia la polemica Prestigiacomo: "Straparla, chieda scusa o lo querelo"
Amato: "Picchiare le donne è tradizione siculo-pakistana" ROMA - "Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E' una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario". Il ministro dell'Interno Amato, al convegno su Islam e integrazione, voleva puntare l'accento sulle tradizioni piuttosto che sulle religioni: ma ha usato una frase che ha fatto discutere. Amato lo ha più volte ricordato: fino agli anni '70 si trovavano in Sicilia costumi e tradizioni non molto distanti da quelle che ora in Italia sono importate dagli immigrati di certi gruppi musulmani.
Il ministro ha sottolineato nel suo intervento che l'integrazione "passa anche di qua: attribuire alla tradizione ciò che appartiene alla tradizione che non vuol dire negare Dio" ma semmai "l'io" che domina negli atteggiamenti patriarcali e maschilisti. Dobbiamo evitare di imputare a Dio - ha ribadito - il Dio dei cristiani e dei musulmani, che in realtà è lo stesso, ciò che è da imputare invece agli uomini".
Il ministro dell'Interno ha poi sottolineato come sia necessario evitare, quando pensiamo agli immigrati e in particolare ai musulmani, di avere di fronte dei "blocchi umani" invece che singole persone. "Non esiste il concetto noi contro gli altri - ha sottolineato - se lo deve cacciare fuori di testa tutto l'occidente: ognuno di noi è diverso e questo è importante soprattutto quando si parla di Islam", ha evidenziato, ricordando come questa religione non abbia una autorità gerarchica unica ma una pluralità di voci al suo interno. "Noi siamo gelosi della nostra identità - ha concluso - e ciascuno ha diritto alla sua".
Dopo un pomeriggio rovente di polemiche, Amato ha spiegato che "da siciliano ho parlato di una Sicilia che non esiste più. Da figlio di famiglia siciliana, da bambino, ho conosciuto una Sicilia che, insieme alle tante cose positive che amavo, era anche la tradizione cui ho fatto riferimento. Ci sono capolavori del cinema e della letteratura su questo - aggiunge il ministro - per fortuna, come ho detto questa mattina, dagli anni '70 quell'aspetto della Sicilia non esiste piu"
Le sue parole però hanno scatenato l'ira di molti politici a cominciare dall'ex ministro delle Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo (che è di Siracusa): "Amato straparla. Chieda subito scusa ai siciliani o lo querelo". Le fa eco Ignazio La Russa, An, anche lui di origini siciliane: "Amato ha compiuto un'operazione inaccettabile per servilismo culturale". Affermazioni "molto gravi" perché "offendono la Sicilia, che fa parte dell'Italia", e perché "vengono offese le stesse donne siciliane" dice Alessandra Mussolini, segretario nazionale di Azione Sociale ed europarlamentare di Alternativa Sociale.
Qualche perplessità da parte di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori dell'Ulivo, anche lei siciliana: "La violenza sulle donne è purtroppo una tradizione di tutti i maschi del mondo contro tutte le donne del mondo, senza distinzione di confini geografici o religiosi. La violenza sulle donne - ha aggiunto - è uno scandalo che dura dalla notte dei tempi". Sandro Bondi, coordinatore di FI, si interroga invece sulla salute del ministro: "Lo stesso Amato profeticamente aveva sostenuto l'impazzimento dell'Italia, pensando di esserne personalmente immune".
(11 luglio 2007)
CITAZIONE ognuno di noi è diverso e questo è importante soprattutto quando si parla di Islam", (...)
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