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http://www.corriere.it/spettacoli/08_lugli...44f02aabc.shtml Il servizio di «a» in edicola dal 23 luglio Chiatti e Santamaria divorati dalla gelosia Confessioni di due ragazzi feriti, traditi e ora felicemente innamorati, sul set del film «Il caso dell'infedele Klara»
«Il caso dell’infedele Klara» si gira in un appartamento della vecchia Praga. Al mattino il set è rigorosamente off limits, c’è una scena di sesso. Chiatti versus Santamaria. Camera da letto, lei che prova in tutti i modi a sedurlo, lui che non riesce a lasciarsi andare. Divorato dal tarlo della gelosia… Nel pomeriggio le scene sono più soft, riesco a intrufolarmi nella troupe e a sbirciare. Lei è in t-shirts davanti allo specchio del bagno, si da il rossetto, lui spia le mail del suo computer… Siamo sempre lì, tutto gira intorno al tema del sospetto. Ovvio che il giorno dopo, quando torniamo sul set per le foto esclusive per «A», di quello appunto si parli. Gelosia, amore e tradimenti.
Premessa numero 1: Chiatti è fidanzata ormai da un anno con Francesco Arca, bellissimo ragazzo, famoso soprattutto in quanto ex tronista. Santamaria vive con Delfina Fendi, della dinastia delle stiliste, e hanno una bambina nata l’estate scorsa. A Praga, Chiatti si è portata Nutella e salame fatto in casa. Santamaria la chitarra. Premessa numero 2: il tema richiedeva sincerità e loro, senza reticenze, si sono lasciati andare. Per dirla tutta, Claudio all’inizio è stato un osso duro, ma di fronte alla spontaneità di Laura anche lui si è aperto. Intervista intimista? Seduta psicanalitica? Di sicuro il ritratto che ne esce è sorprendente. Puoi anche essere l’attrice o l’attore più richiesto del momento, ma al fondo dell’anima, al di là dell’immagine patinata, ci sono due ragazzi che rosicano per amore.
Partiamo dalla gelosia… Laura: «Io lo sono tantissimo, da sempre. Ma so anche che è una questione di forte insicurezza. Non mi fido mai di niente, devo sempre indagare, do libera interpretazione ai toni. Se lui mi dice una cosa in maniera troppo carina penso possa esserci qualcosa sotto». Claudio: «Anch'io sono molto geloso. Ma non patologico. Tanto se una persona ti tradisce lo percepisci, lo sai. Da piccolo lo ero di più, ora ho i mezzi per elaborarla, la gelosia. E credo che l’unica arma per salvarsi sia l’ironia, alleggerisce le tensioni».
Laura, lei si controlla? L.: «Diciamo che mi autolesiono mentalmente. Mi faccio dei film. Di carattere controllerei il telefono, leggerei i messaggi. Ma adesso mi autoimpongo di non farlo, però ammetto che la tentazione è forte. Io sono di quelle che guardano dentro la valigia, cerco sempre cose, scontrini…».
Ma come si fa a vivere così? L.: «Difatti a un certo punto devi darti delle regole, altrimenti non ne esci. È un circolo vizioso, quando hai bisogno di conferme non ti basta mai niente, a un certo punto scatta il bisogno di tormentarsi. Devi cercare quell’appiglio per litigare».
E lei Claudio? C.: «Non lo farei mai, non me ne frega niente. Mi devo poter fidare, sennò è inutile. A volte, poi, è meglio non sapere. Se sto con una persona e mi tradisce preferirei ignorarlo. Perché soffrire?».
Forse la gelosia fa parte del gioco dell’amore. L.: «Se fosse da entrambe le parti potrebbe esserlo, ma se è unilaterale, come nel mio caso, anche quando non c’è motivo, vuol dire che è un problema tuo». C.: «Quando è entro i limiti, di sicuro è un gioco. Il dubbio, il fatto di non avere la certezza sino in fondo, un po’ ti tiene sempre sul filo. Ma più che la gelosia, quello che mette alla prova un rapporto è l’indipendenza dell’altra persona. Che poi è il regalo più grande che puoi fare al partner, e anche a te stesso. Cioé darti all’80 per cento e tenerti il 20 per cento, un piccolo mondo tutto per te. Se ci riesci, molte cose stupide scompaiono. La gelosia è un sentimento umano, ma è qualcosa che riduce i rapporti».
E le piace che la sua donna sia gelosa? C.: «Sì, ma piace a tutti. Uno si sente desiderato, sente che l’altro ha paura di perderti. È piacevole provocare gelosia nell’altro, è amore».
E Laura? La diverte provocare gelosia? L.: «Impazzisco di gioia se mi controllano. Non ho mai avuto uomini ossessivi, però mi piace. Adoro le scenate di gelosia, se non altro per le coreografie, per la scenografia. Lui che arriva e sbatte la porta, urla “dove sei stata?”, mi fa sentire sua, mi fa capire che appartengo a quella persona lì. Lo so che è anche questa una forma di autolesionismo, però lo preferisco. Per esempio, se devo andare in discoteca, a me da fastidio se il mio uomo non mi chiede chi c’è, chi non c’è. A che ora torni? perché sei tornata tardi? O magari, se giro una scena di sesso, non mi domanda come è andata».
Ieri, per esempio, avete fatto una scena di sesso. Poi ha sentito Francesco? L.: «Sì, ed era molto tranquillo. Secondo me è geloso, però non lo trasmette perché è molto uomo, anche in queste situazione. Me lo ha detto, posso anche morire, ma mi chiudo in una stanza e non te lo farò mai vedere. Invece io…».
Invece a lei fa piacere sapere che lui soffre. L.: «Io a volte lo faccio apposta. Determinate cose potrei anche fare a meno di dirle…. Ma deve rosicare come rosico io».
Claudio, ieri ha parlato con Delfina della scena hard? C.: «Lei non lo sapeva. Quando gliel’ho raccontato mi ha chiesto: eravate tutti nudi? No, completamente svestiti le ho detto. L’ho buttata sul ridere. Lei non vorrebbe saperlo: pensa se lo facessi io mi dice. E infatti lei l’attrice non la fa…».
Non lo sopporterebbe? C.: «Non lo so, dovrei sperimentarlo. Però so che sul set quando uno fa le scene d’amore a volte può scambiare quello per realtà. Un minimo di coinvolgimento c’è, ti rimane sempre qualcosa addosso di quello che fai. È normale, so cosa vuol dire. Ma adesso ho capito che il più delle volte è un’illusione. Prima ci cadevo sempre. Magari se lei facesse l’attrice da anni, ma Delfina è molto giovane. Cioè, può succedere… Del resto, te l'ho detto, sono molto geloso, quando va alle feste e ci stanno gli amici suoi, io rosico…».
Tradimento, può succedere o è una parolaccia? L.: «Se dovessi trovare il mio fidanzato a letto con un’altra per me sarebbe un massacro. Primo perché mi sentirei di non avergli dato io qualcosa, secondo perché dovrei lasciarlo. Non potrei mai perdonarlo, glielo rinfaccerei a vita. Però nello stesso tempo morirei, perché non è vero che l’amore finisce nello spazio di un secondo. Soffrirei come una pazza».
È stata tradita? L.: «Ebbene sì, Laura Chiatti è stata tradita. Era il mio famoso fidanzato storico (il calciatore dilettante Luca Grilli, una storia durata sette anni), ma mai lo ha ammesso, neanche quando ci siamo lasciati. Però io lo sapevo, ho il famoso sesto senso. Del resto te l’ho detto, sono una tale rompipalle… la bellezza passa in secondo piano, con una persona devi viverci nella quotidianità. Magari preferiscono una più bruttina».
E lei Claudio, mai stato tradito? C.: «Sicuramente sì, ma senza averne la certezza. Però durante una telefonata ho sentito delle voci, al di là del filo… lei che rideva con qualcuno. La mia reazione è stata gelida, di totale odio. In questi casi chiudo proprio. Quando ci siamo rivisti lei non riusciva a parlare, avevo la faccia completamente diversa».
Non perdona. C.: «In quel caso assolutamente no, perché come la vedevo io era stata sporca, brutta. Lo capirei di più se fosse un tradimento perché non c’è più passione, e allora quello è un segnale, un messaggio. Uno si mette lì e riflette».
E voi, nulla da confessare? C.: «Se tradisco è perché non me ne frega niente dell’altra. È successo. Però dopo mi sono sempre sentito piuttosto sporco, non è una cosa che mi piace fare. No, dovrei stare completamente fuori di testa per farlo». L.: «Io non potrei mai. Se tradisco è perché è finita. Per me l’amore è una cosa talmente pura e rara! Quando l’incontri non ti viene proprio la tentazione, verso gli altri uomini divento praticamente asessuata. E comunque io penso che le donne non tradiscono mai per circostanza, puoi incontrare una persona che magari ti attrae, ma non pensi: “stanotte me lo faccio”. La donna è più cerebrale, cerca un coinvolgimento emotivo. Gli uomini ragionano dalla cintola in giù. Ma questo è natura. L’uomo credo abbia proprio bisogno del sesso, la donna no. Infatti non esistono uomini che, finita una storia, non abbiano rapporti sessuali per 5 anni. Io conosco donne che, dopo una storia andata male, hanno raggiunto la pace dei sensi per anni».
A lei è successo? L.: «Noo! Però sono rimasta senza anche cinque o sei mesi, finché non mi sono messa con un altro ragazzo. Non ho mai avuto una storia di una notte. Non mi limito mai all’atto fisico, mi sentirei sporca. Questo non vuol dire che se una donna ha un’avventura è una zoccola e l’uomo un figo. Però sento una forma di rispetto e protezione nei confronti di un corpo che poi ti porterà alla maternità, non mi va di sprecarlo al solo a scopo di…. Sono anche troppo moralista in questo». C.: «Sì, forse l’uomo è più stupido, è più bestiale in qualche modo. La donna anche se sa che sarà solo per quella notte, puro godimento sessuale, ci mette comunque qualcosa di più morbido. Cerca magari di entrare in rapporto. Ma è proprio un fatto culturale. Siamo in un Paese, forse l’unico in Europa, dove in tv si vedono sempre tette e culi. In Italia l’idea della donna è sempre quella, cioè puro oggetto. L’uomo non è cambiato di una virgola».
Da quello che dice Laura, sembra che per lei la vecchia ideade “l’omo è omo”, non sia così male. Su questa scia generazioni di madri e di nonne sono state bellamente tradite. L.: «Quando sono in casa sono prima donna e poi attrice, mi piacciono i ruoli di maschio e femmina ben definiti. Se per l’uomo il tradimento è una cosa superficiale, per me è una cosa tosta. Però, attenzione, io sì sono una geisha, ma una geisha 007».
Cristiana di San Marzano 22 luglio 2008
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