Paolo Barnard

"Sono andato a puttane"

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    Questa intende essere una risposta semi provocatoria alla provocazione di P. Barnard ( Sono andato a puttane ) che, spero, lancerà un dibattito salutare sull'argomento. L'articolo è sottoposto alle regole di copyleft, lo si può copiare integralmente purchè se ne citi l'autore e la fonte, con l'aggiunta specifica in questo caso che venga immediatamente censurato qualsiasi commento volgare o insulto personale, e che ne sia immediatamente bannato l'autore da tutti i siti che desiderino copiarlo.


    Ciao Paolo,

    grazie per l'articolo e la provocazione

    che ha messo a nudo, è il caso di dirlo, una povertà di spirito, una volgarità, una ignoranza nei maschi del sesso e delle donne, a giudicare dai commenti seguiti, da darmi tutte le ragioni per disperarmi, come stavo facendo proprio ieri prima di leggerti, nell'osservare che tutti gli uomini decenti attorno a me scopano con le extracomunitarie in cerca di sistemazione - a prescindere da quel che hanno in testa - finendo regolarmente per sposarle per la necessità vitale, quasi più impellente dell'impulso maschile del seme, di a) "permesso di soggiorno" e/o b) "statuto di moglie" (anche simbolico)...


    Se io facessi qualche avance, pensavo, e nel mio passato mi è capitato di farne mio malgrado, o tali sono state interpretate alcune espressioni della mia innata spontaneità, so per esperienza che:

    1) se è sensibile a me, l'uomo scappa a gambe levate e se la fa letteralmente sotto; alcuni, nella cerchia degli amici o conoscenze, hanno decisamente declinato "l'offerta" con frasi del tipo - "meglio amici", "per non rovinare l'amicizia" - ma per tornare alla carica anni dopo - segno che non avevano mai dimenticato - con tanto di dichiarazione in pompa magna, spiegandomi che il rifiuto di allora era motivato dalla leggerezza del mio approccio, "ludico", appunto, e dal timore di non essere contraccambiati poi nei sentimenti; altri - nel clan - per "rispetto" (sarei potuto essere una sorella) o temendo anticipatamente il "tranello" della donna fatale qual io sembravo...

    2) se è insensibile al mio charme, o semplicemente fuori dalla cerchia delle conoscenze/"sorelle" (l'uomo inseminatore si lascia andare al sesso "ludico" più facilmente fuori dal clan, prova eclatante della sua errata nozione di sesso ludico (o madonna o puttana) come "mancanza di rispetto" (puttana) che mai vorrebbe dimostrare per una donna "sorella" della cerchia) allora il maschio pensa, bene ce l'ho in tasca, posso farmi una sveltina e via - sveltina che per noi donne si rivela nel 99 per cento dei casi disastrosa, tutto tranne sesso ludico, ma sesso guerriero da cui la donna esce come una preda saccheggiata, spiumata.

    Soprattutto, so per esperienza, che se la donna si avvicina al maschio con la voglia di "giocare", e se il maschio sente che la donna lo fa senza intenzioni "serie", con poco rischio di innamorarsi, se lo fa cioé da una situazione di "indipendenza" psicoeconomica, dopo avere "giocato", succede che sia proprio lui a comportarsi da "innamorato", a diventare appiccicoso, per inseguire una sorta di sfida e/o una riparazione simbolica - nella forma di ammissione della donna del bisogno dell'uomo che sia per matrimonio, patrimonio o innamoramento, cioé dipendenza - al danno arrecato al suo ego ipertrofico per una scopata con una che - offesa inaudita! - lo fa solo per il gioco, ferendolo nel suo orgoglio di maschio latino e/o di bambino non amato e/o di pisello complessato. Come, questa non si mostra minimamente dipendente? E giù a cogliere la sfida...

    Siamo talmente ingabbiati in un modello di coppia che se la donna decide di liberarsi, è un po' come se l'uomo volesse rimanere in gabbia, riproducendo il modello all'incontrario, e mettendo a nudo la sua fragilità affettiva, con un rovesciamento dei ruoli, dove lui diventa "prezioso", si ritrae, è indeciso, teme di scottarsi... Oppure rischia di vendicarsi della tua non dipendenza, facendotela pagare, dopo, come dici bene, sia che ti conquisti sia che non ci riesca.

    Ma è proprio soprattutto nel (tuo) concetto di sesso ludico che trovo che casca l'asino, concezione diametralmente diversa per uomini e donne. Del resto tu parli di sesso veloce, mentre secondo me il sesso ludico non si confonde come nella vostra testolina con la copulazione - appunto sesso veloce. Basti vedere i bonobo' - paragone quanto mai azzeccato nel parlare di istinti genetici, con cui condividiamo per oltre il 98% lo stesso patrimonio genetico - come usano il sesso per giocare, per calmare le tensioni, per aggregazione sociale, per divertirsi, per distrarsi, per partecipare alla vita e alla creazione, sesso "creativo" appunto - non solamente copulativo - con maschi e femmine...

    Al punto che – a differenza delle nostre società - nella loro non esiste la guerra. Ma senza andare a scomodare i nostri "antenati sugli alberi" come dicono gli africani, basti pensare al tantrismo, dove il sesso ludico è prescritto varie volte a settimana, come pratica salutare, un canale con l'altro e l'universo, una meditazione, l'accesso a un'altra dimensione, mistica, uno dei segreti dell'esistenza essenziali alla completezza umana. Si, ma in quella filosofia antichissima, il seme, l'inseminatore di neanderthal di voaltri, lo dovrebbe trattenere, mandare indietro, ingoiare, eseguendo una ginnastica spirituale, fisica e mentale totale. E' il perno del tantrismo senza il quale non si accede a quella dimensione.

    Proprio perché il sesso è uno dei nostri istinti fondamentali che riguarda i misteri della creazione della vita, esso è anche uno dei più castrati e attaccati dai poteri forti, a cominciare dai genitori durante l'adolescenza, irregimentati dalle religioni e attualmente dalle cupole multinazionali petrolifere/farmaceutiche che hanno imposto a tutti il terrore dell'aids e il sesso con preservativo, che per quanto mi riguarda equivale a fare sesso con una carota. Cioè masturbazione pura. Non sesso.

    Poiché il sesso - la sua "pericolosità" - sta proprio nella "condivisione" dei liquidi vitali, e nella sua sacralità creativa, ridotto com'è invece adesso dalla mentalità usuraia, guerriera/maschilista, prevaricatrice, a mera funzione del corpo, come cagare e pisciare. Ma il sesso è invece lo scambio per definizione - in esso simile al convivio della tavola nella cultura mediterranea e orientale - lo scambio-dono primordiale, grazie al quale si crea altra vita, oltre a diversi modi dello stare insieme, e attraverso il quale gli uomini e le donne - se inteso nel suo senso primordiale - ritrovano solidarietà, comunità, creatività, rigenerazione, e gratuità. Il contrario della monetarizzazione con interesse e della mercificazione.

    No, non cado nel cliché del dire che la prostituzione esiste da sempre, perché è come dire che la schiavitù e il denaro esistono da sempre, il che per le persone che hanno studiato un po' la questione del signoraggio e degli abusi del potere esoterico delle banche non costituisce argomento sufficiente a non volere un cambio epocale. Anzi, la prostituzione esiste da quando esiste il denaro e la schiavitù, va di pari passo con essi, altrimenti andate a vedere se dai boscimani o nelle ultime tribù dell'Amazzonia esistono le puttane...Impossibile, perché non esiste neanche il concetto di denaro, ad esso intimamente legata.

    Il fatto poi che sarebbe esistito da sempre, che come si è visto è falso, alla stregua del denaro usuraio – anzi in concomitanza con esso - non vuol dire che sia giusto. In una società non monetarizzata, e matriarcale come dovrebbe esserlo, sono i tanti uomini a ronzare attorno alle donne - inseminandole come le api i fiori - mentre esse accolgono nel loro grembo chi vogliono e figliano anche con più uomini in successione. Un harem alla rovescia.

    Penso però che questa concezione i primi a non accettarla sareste proprio voi, anche i più evoluti come Barnard. Perché se noi abbiamo retaggi millenari di religione che ci stritola tra la figura della madonna e quella della puttana, senza alternativa di scelta - e di cui ultimamente ci stiamo liberando a fatica - l'uomo vanta millenni di opera di mutilazione (in)conscia del nostro potere "magico", che si manifesta con l'obbligo per noi donne di monoandria, costringendoci a servire da oggetto incubatrice per il SUO semino, con conseguente senso di possesso e d'invadenza del tutto abusivo, e con l'obbligo di portare il cognome di UN uomo e farlo portare ai figli, pena l'etichetta di puttana, e l'emarginazione sociale che ne consegue, che in molte società si manifesta con la lapidazione e altre pene corporee. Cioè, inseminando qua e la, gli uomini pensano, questa è mia (e quest'altra è mia) e di nessun altro, marchiano, pena l'angoscia di perdere il controllo sulla propria discendenza. Quel controllo così tipico - e giustificazione - della tanta deplorata - a parole - società patriarcale.

    Pertanto se rivendicate il vostro gene inseminatore, noi rivendichiamo il nostro di terra fertile pronta ad accettare i semini più disparati per meglio selezionare e migliorare la specie umana. Senza che per questo dobbiamo essere malamente scopate, maltrattate, emarginate, o senza che per questo dobbiamo essere considerate donne facili, baldracche o puttane. Sarebbe questo il cambio epocale, quello di liberarsi della possessività egotica negli scambi di sesso, ma anche di amore, e dei giudizi ancestrali inculcati proprio da quel patriarcato di cui neanche voi riuscite a mollare i retaggi.

    Detto questo però ciò non toglie che tutti quegli inseminatori contadini delle nostre campagne sanno benissimo che per ottenere migliori e più frutti dalla terra, non solo bisogna inseminarla, ma anche curarla, accudirla, ripararla dalle intemperie, nutrirla, con regolarità. Liberi a voi la scelta.

    Premesso che secondo me non esiste sesso ludico asettico – quello del pensiero unico dei durex, per intenderci - noi, se facciamo le preziose, è a volte per quel retaggio che ci fa pensare, se voglio procreare chi mi assicura che questo mi assisterà nel crescere i cuccioli? Ancora di più lo è però per quel retaggio religioso che esclude la componente ludica dal sesso, aiutato in ciò dalla componente economica: chi ce li ha i soldi per allevare i figli a destra e a manca? O per allevare i figli da sole? Ma sopra ogni altra considerazione, prevale quella che, se voglio trastullarmi e lo paleso, chi mi dice che non mi troverò a dovere fare i conti con un cervello ancestrale che si comporterà come fossi una cosa spregevole (donna facile) per il suo divertimento?

    Un po' connessa alla questione economica, quel che esce anche dall'articolo è certa stanchezza, la stanchezza del cacciatore. Così come esiste la disfunzione psicofisica dell'obesità - vera e propria patologia del cibo globalizzato - così gli uomini sono iper sollecitati negli stimoli sessuali (porno puttane e altro) e devono rispondere a una vera e propria disfunzione della loro macchina psicofisica su di giri – che gira a vuoto e si esaurisce - non per la loro caratteristica genetica di inseminatori, come dici tu, ma per quella "bolla" pornografica che va di pari passo con la "bolla" finanziaria, anzi proprio da quest'ultima creata.

    Che c'entra mi direte? C'entra, perché mai come oggi era cresciuta l'offerta di sesso a pagamento in filmini e realtà, alimentata dalle più svariate speculazioni finanziarie le quali assieme ad armi, droga/farmaci, OGM e brevetti, investono nella pornografia di tutti i tipi. Globalismo, disprezzo di donne e bambini, zombizzazione degli uomini e dissacrazione del sesso vanno di pari passo. Continuando così la terra diventerà un enorme bordello/casino a cielo aperto, come lo è già la Cambogia sgabuzzino delle multinazionali sinoamericane dove la maggior parte delle donne e dei bambini sono in offerta, con la complicità della "comunità internazionale". Non è un caso che la massima espressione della mercificazione e della dissacrazione del sesso - triste, robotico, "preservato" – delle donne in vetrina è nata proprio nella patria del puritanesimo e della Compagnia delle Indie, della globalizzazione e del liberismo commerciale, l'Olanda.

    In certo qual modo, si, la domanda di sesso dei maschi è potenzialmente leggermente superiore all'offerta di noi donne, ed è appunto in quella differenza - diciamo pure strutturale o genetica - che risiede il potere ancestrale di noi donne sugli uomini, il principio fondante dei primi matriarcati. Ma è proprio per contenere quello (stra)potere che gli uomini hanno attaccato le donne, sono diventati misogini, scopandole male per vendicarsi, per controllarle, per contenerle, per marchiarle del loro possesso. Che hanno creato cioè la società patriarcale, lo sfruttamento schiavista erto a sistema, la venerazione dei guerrieri come fossero déi in terra.

    Per nulla in contraddizione con lo squilibrio tra offerta e domanda intrinseco di cui parli, però, un altro mito da sfatare è quello che noi donne abbiamo meno voglia di fare sesso. Niente di più falso. Abbiamo forse meno voglia in gravidanza, o quando siamo un tutt'uno con i cuccioli o in altri momenti, abbiamo cioè le voglie più cicliche, mentre l'uomo se ne andrebbe volentieri a spasso a inseminare altrove - quando la sua donna è gravida - se non avesse appunto quella carcassa della morale religiosa a frenarlo. Ma quando ci prende bene, la voglia di sesso supera spesso quella del partner, tutto dipende da quanto ci nutre, visto che solitamente con quella nozione di sesso ludico errata di cui sopra, ci svuota solamente di sostanza vitale e basta.

    Cioè, prima di ammonirci a imparare il sesso ludico, imparate voi a farlo correttamente, e a non confonderlo con la copulazione. Soprattutto si direbbe che molti di voi scambiano sesso ludico e pornografia, si direbbe cioè che ripetano meccanicamente gli atti visti nei filmini senza alcun ascolto/scambio con la loro compagna di giochi. Naturalmente non è questo il sesso ludico.

    La mia conclusione è quindi che se volete inseminare senza cacciare - perché stanchi - fatelo pure, anche noi siamo "stanche" - ma a condizione di liberarvi di quei pregiudizi ancestrali che nel vostro cervello rettiliano vi fanno pensare che se noi facciamo specularmente altrettanto, ci lasciamo cioè inseminare dai vari inseminatori di passaggio, senza troppo sforzo di caccia:

    . diventiamo la vostra possessione

    . diventiamo oggetti di facile disprezzo proprio nell'atto - con cattivo sesso, altroché ludico!

    Perché sesso ludico non significa guerreggiare, significa giocare, senza retaggi patriarcali, a un gioco sacro in cui ognuno ha diritto non solo a divertirsi, ma se ne è all'altezza, ad ampliare il suo essere in una dimensione spaziotemporale che coincide con i limiti del nostro universo.

    Nicoletta Forcheri
    Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/
    Link: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot...rimasta-al.html

    fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...rticle&sid=6212


    CITAZIONE (LordDrachen @ 24/8/2009, 10:42)
    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 21/8/2009, 21:54)
    Lord, ti sei accorto che nel mio post manca un "non"?

    no......

    Corretto
     
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  2. silverback
     
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    Detto molto francamente: più tempo passa e più queste femminucce moderne mi fanno schifo.
    Sì, schifo, perché sono femmine (non donne) che nella grandissima maggioranza dei casi non valgono un cazzo.
    Sono stupide, superficiali, bambine, immature, insensibili e assolutamente incapaci di comprendere i bisogni, le emozioni, i sentimenti maschili.
    Definirle anti-erotiche e ammosciacazzi è un eufemismo.
    Trasudano risentimento e disprezzo da tutti i pori.

    CITAZIONE
    Cioè, prima di ammonirci a imparare il sesso ludico, imparate voi a farlo correttamente, e a non confonderlo con la copulazione.

    Potrei fare un elenco di femmine sessualmente imbranate...
    Ma, del resto, quando mai una femmina si assume la responsabilità di qualcosa?

    CITAZIONE
    che se la donna si avvicina al maschio

    La donna e "il maschio"...
    E va beh.
     
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  3. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (silverback @ 24/8/2009, 19:16)
    Detto molto francamente: più tempo passa e più queste femminucce moderne mi fanno schifo.
    Sì, schifo, perché sono femmine (non donne) che nella grandissima maggioranza dei casi non valgono un cazzo.
    Sono stupide, superficiali, bambine, immature, insensibili e assolutamente incapaci di comprendere i bisogni, le emozioni, i sentimenti maschili.
    Definirle anti-erotiche e ammosciacazzi è un eufemismo.
    Trasudano risentimento e disprezzo da tutti i pori.

    CITAZIONE
    Cioè, prima di ammonirci a imparare il sesso ludico, imparate voi a farlo correttamente, e a non confonderlo con la copulazione.

    Potrei fare un elenco di femmine sessualmente imbranate...
    Ma, del resto, quando mai una femmina si assume la responsabilità di qualcosa?

    CITAZIONE
    che se la donna si avvicina al maschio

    La donna e "il maschio"...
    E va beh.

    Puoi aggiungere pure: discotecare (ultimo posto dove rimorchiare una donna) , sniffatrici di cocaina (donne in aumento), leonesse da tastiera (in aumento), bulle (in aumento) e crudeli contro le ragazze più deboli e semplici (da far rabbrividire persino jack lo squartatore,tra l'altro , a proposito di quest'ultimo, ho letto teorie che dicono che in realtà sia una donna)
     
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  4. ilmarmocchio
     
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    Il punto e' che la scrittrice dell'articolo di cui sopra parla dei bonobo senza averne l'intelligenza. Solo luoghi comuni
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    la risposta di Paolo Barnard:

    DONNE INCHIODATE AL MURO DELLA PAVIDITA'

    di Paolo Barnard - Non potevate reagire peggio. Il mio articolo ‘Sono andato a puttane’ ha scatenato un putiferio. Doveva suscitare un dialogo, non la guerra, ma almeno ora lo sappiamo: siamo in guerra care donne, e come ha mirabilmente notato un lettore “lo siamo da decenni, e lei Barnard ha calato un microfono in trincea”. Che miserevole risultato.

    Eppure nelle mie righe c’era tutto ciò che qualsiasi anima incolpevole avrebbe chiamato ‘una mano tesa’ per voi. Esordivo esponendomi in prima persona a una rischiosissima gogna (sono un professionista impegnato), affidandovi una fetta del mio intimo sessuale, e l’avevo fatto appositamente per scendere subito sul piano dolente di noi maschi puttanieri e pornomani, cioè ammalati di una pratica deviata. Era una mossa all’opposto esatto di chi parte sulla difensiva. Eppure, su molte centinaia di commenti e un fiume di mail ricevute, solo una donna, una sola, ha apprezzato quel mio calarmi nell’arena coi panni sudici in bella vista. Non vi dico quante di voi hanno commentato da bassa caserma, cose come “fatti delle seghe Barnard”, “se non trovi da scopare te lo meriti” ecc. Bell’esordio.

    Il significato del Sesso Ludico non richiedeva il Q.I. di Newton per essere compreso. L’avete mischiato in cento salse con tutti gli altri tipi di sensualità e corteggiamenti, che col Sesso Ludico non c’entrano alcunché, mancando del tutto il target. Non ne avete compreso il potenziale dirompente di liberazione che vi offre, quello di spiazzare gli uomini, di ficcargli in testa che il potere erotico si gioca alla pari. Il potere per esempio di stoppargli l’uccello mentre vi sbattono da onanisti ignoranti e di dirgli “così non sento niente, possiamo fare un gioco diverso? Te lo insegno”. Queste parole educative sono solo possibili nel contesto di un Sesso Ludico, e assai più difficili o impossibili da pronunciare col fidanzato o con lo sperato tale, per ovvi motivi. E c’è dunque questo intelligente potere che l’aumentatissimo numero di contatti sessuali del Sesso Ludico vi offrirebbe, con cui educarci a farvi godere, o anche solo a darvi piacere come vorreste voi, finalmente! Ma voi niente, manco vicine ci siete arrivate. Dovevate capire al volo, donne, che a fronte di un esercito di femmine capaci di prendersi il sesso come un aperitivo, con leggerezza e benevolenza, finirebbe per crollare qualsiasi becero retaggio maschile, perché la Storia insegna che il progresso non è resistibile - maschi, maschilisti, sciovinisti e teste di cazzo nonostante. Il Sesso Ludico è una mina nel cuore di tutti gli alibi dell’uomo per ancora contenere la vostra avanzata, ma voi addio che lo capite. E sapete perché? Perché comporterebbe per voi la fatica del coraggio, che qui non avete, e non lo volete esercitare. Lamentarsi per generazioni è più comodo.

    E rimanendo nei paraggi, avete dimostrato una callosa indifferenza di fronte all’appello che ho riportato nell’articolo a nome di tantissimi uomini. Trattava dell’estenuante fatica e del dolore intenso che soffriamo lungo un’intera vita di abbordi, corteggiamenti, contatti, dove l’implacabilità statistica delle vostre reazioni a “occhi scocciati, o girate di spalle, i ‘non mi stressare’, ‘non è il caso’, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo” è ingiustificabile qui, oggi, in Italia. Quella vostra indifferenza, dicevo, è un faro puntato sulla vostra perfidia, care belle e avanzatissime donne (ne riparlo più sotto). Perché non ci vorrebbe tanto a calarsi per un minuto nei panni dell’altro e arrivare alla conclusione cui arrivò una meravigliosa e bellissima donna ‘marziana’, che una volta mi disse: “Se io dovessi fare lo sforzo emotivo che fate voi tutte le volte che ci abbordate, sarei paralizzata dal terrore. E se a ‘cacciare’ in questa cultura dovessero essere le femmine invece degli uomini, credo che sarei stata sola tutta la vita”.

    All’angolo come siete di fronte alla prospettiva del dover esplorare il nuovo, avete tentato la ritrita arma della persecuzione storica di cui siete state vittime e che peraltro nessuno nega. Ma da 50 anni è l’uomo che è cambiato verso di voi. Chi ha la mia età (51) ricorda benissimo il passaggio dal maschio italico ‘scopatore grugnente’ a quello in punta di piedi nel negozio di porcellane, dove nel letto con lei anche la minima tensione erotica alla vecchia maniera che gli fosse sfuggita era ‘fascista’! e oddio! che vergogna per noi. Intere generazioni di maschi sono passate da lì, e poi a lavar piatti, spingere carrozzine, cambiare pannolini, ecc., una mutazione giusta, non discuto, ma è successo. E’ l’uomo che, da padrone del salotto dove le donne erano viste ma non udite, ha accettato cambiamenti epocali, certamente perfettibili, ma i salti mortali li abbiamo fatti, se si pensa da dove siamo partiti solo ieri. Oggi voi che cambiamento avete fatto? Ne avete fatto uno di pari valore verso di noi? Ma figurati, e guai a chi osa proporvene uno, come avete dimostrato in questa occasione.

    La perfidia. Avevo inzuppato l’articolo di critiche urticanti alla beceraggine maschile, fra l’altro implicita anche nella mia descrizione del sesso commercial-mediatico, risparmiandovi una disamina della vostra. Il libro nero degli errori/orrori del mondo maschio è stato scritto, pubblicato, letto e discusso più della Bibbia. Quegli errori/orrori permangono in molte sfere della vita, contro le donne senza dubbio, ma anche questo è arci noto. Manca all’appello dell’obiettività dialettica fra sessi il libro nero dei vostri errori/orrori. Donne, siete zeppe di vergogne, che al contrario di noi celate dietro a uno degli ultimi taboo della Storia moderna. Posso tralasciare gli aneddoti storici, tramandatici tuttavia da storie come quella di Hansel e Gretel, dove la ricerca d’archivio ha dimostrato che fu Gretel, pasticcera incapace, a denunciare per stregoneria la vecchia e brava pasticcera rivale (la strega della favola), gioendo della sua condanna al rogo. La storia dell’Inquisizione è fitta di donne accanite delatrici di altre donne ‘streghe’, al solo scopo di vendetta o per sbarazzarsene, distillati di pura perfidia femminile esenti da alibi di qualsivoglia natura (si legga La Strega, di Jules Michelet); oppure l’evidenza che dimostra che i peggiori aguzzini inquisitori dei Khmer Rossi cambogiani furono le donne, appositamente selezionate per la loro crudeltà (si legga Children of Cambodia’s Killing Fields, di Dith Pran); o il fatto che nella prostituzione moderna non sono di rado le donne (nel caso della tratta delle nere lo sono sempre) le sfruttatrici che poi infliggono le punizioni sadiche. Ma vengo a voi donne comuni. Quasi quarant’anni fa, la madre delle femministe inglesi, colei che per prima concepì la necessità di rifugi per le donne soggette a violenza domestica, iniziò a notare che qualcosa non andava nella retorica del rapporto vittime(donne)-carnefici(maschi). Erin Pizzey, così si chiama, me lo disse durante un’intervista, con queste esatte parole: “Molte donne che ci giungevano portavano chiari segni di abuso maschile sui loro corpi… Ma che cos’erano quelle impronte di tacco a spillo impresse sui corpicini o sul cranio dei loro miseri bimbi?”. Già… Pizzey scrisse un libro epocale, ‘Prone to Violence’ (portata per la violenza), dove passo passo svelava al mondo l’aberrante realtà del sadismo femminile sui figli e anche sugli uomini. Fu minacciata di morte, la polizia arrestò all’ultimo minuto un gruppo di femministe svedesi che si erano appostate per accoltellarla. Dovette fuggire e vivere anni in incognito. Ma ogni giorno, anche qui da noi, chiunque non abbia il lardo sugli occhi può testimoniare come nei nostri supermercati, campeggi, giardini pubblici o per strada così tante madri si rendano protagoniste di scene di violenza e di umiliazione sui propri piccoli da dare il voltastomaco. La letteratura clinica psicoanalitica straripa di esistenza distrutte nell’emotività da madri brutali, anaffettive, da maestre o insegnanti sadiche, da donne manager perfide come nessun uomo può essere, e le donne vittime di altre donne sul lavoro non si contano più. Scendete dall’Olimpo delle vostre bugie su voi stesse. Non siete meglio di noi, solamente non avete avuto mai sufficiente potere per essere come o peggio di noi.

    Infine nessuna ha colto, poi, l’allarme sociale del mio pezzo, non avete neppure lontanamente affrontato il punto, cioè la domanda delle domande: Allora, che si fa con i 120 miliardi di dollari di catastrofe planetaria del sesso commerciale? Quali sono le vostre proposte? Nulla. Strillate ogni sorta di congettura rivendicatrice, con arrampicamenti sugli specchi, disamine dal pulpito (cara Forcheri), ma anche qui, mute. Il mio scritto era gravido di consapevolezza per voi, come testimonia l’elenco da me più volte fatto degli obbrobri sociali che il sesso commercial-mediatico vi infligge. Sarò stato inesatto, forse ho dettato i rimedi sbagliati, ma era un richiamo nero su bianco a lottare insieme contro lo scempio del vostro corpo, e francamente avreste più voi da guadagnarci che noi. Eppure, di nuovo, non avete colto. Vi manca il coraggio, ecco cosa manca, e vi manca un coraggio neppure tanto nobile. E’ il coraggio di chi, consapevole della soffocante urgenza di un cambiamento, ha la forza di tentare una strada nuova che nel mondo civile moderno è del tutto fattibile. E’ il coraggio di sgonfiare il mostruoso edema sessuale rilanciandosi come protagoniste di un’altra, dirompente interpretazione del sesso, col vantaggio aggiunto , come dicevo poc’anzi, di avere fra le mani anche uno strumento educativo tutto a vostro vantaggio. Insomma, “FARLE quelle avances“. Ma figuriamoci, voi no, tutto ma non avere quel coraggio. Buone a strillare e a giudicare, ad auto-eleggervi nell’imperfettibile mondo del ‘Noi Donne’, dove vi rassicurate a vicenda. E allora rimanete sepolte da culi, gnocche, tette, porno, puttane, troiaggine in ogni anfratto del vivere, carne da schizzare, sesso miserabile, uomini grezzi, volgarità come liquame per le strade di un moderno diluvio universale. L’Eros impazzito non guarisce gridandogli addosso, donne, ma facendo la fatica di guarirlo, assieme a noi. Donne incapaci quando c’è da fare la fatica del nuovo. Donne inchiodate con le spalle al muro della pavidità, nel risibile mondo della vostra superiorità morale.

    di Paolo Barnard, 28.8.2009
    [Autore di Paolo Barnard]


     
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  6. aless73
     
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    Mi sembra molto interessante come replica. Un chiarimento per chi è ben informato: ma Rino Della Vecchia Barnard e Paolo Barnard chi sono o chi sono stati in riferimento a questo sito? Ciao, grazie.
     
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  7. KasparHauser
     
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    Che un J'accuse così vibrante potesse arrivare dalla penna di Paolo Barnard è per me una sorpresa.
    Questo forse dà la cifra del punto critico a cui siamo giunti nei rapporti uomo-donna.
    Nella risposta ultima postata alle lettrici c'è una critica all'atteggiamento passivo-vittimista delle donne, che è tanto chiara quanto vera.
    Do il mio benvenuto a Barnard nel girone dei misogini, dove finiscono tutti gli eretici che bestemmiano queste cose.
     
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    CITAZIONE (aless73 @ 28/8/2009, 18:48)
    Mi sembra molto interessante come replica. Un chiarimento per chi è ben informato: ma Rino Della Vecchia Barnard e Paolo Barnard chi sono o chi sono stati in riferimento a questo sito? Ciao, grazie.

    Paolo Barnard l'ho conosciuto con questo articolo e so poco di lui.
    Rino Barnart (con la T) Dalla Vecchia è un utente di questo forum e autore del libro "Questa metà della Terra", fondatore di Uomini3000 di cui questo forum prendeva il nome prima di diventare di diventare forum della Questione Maschile. Ma dal sito Uomini3000 c'è ancora il link diretto per il forum.
     
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  9. ilmarmocchio
     
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    La risposta di Barnard , pur intrisa di femminismo, e' comunque interessante
     
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  10. aless73
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 29/8/2009, 10:22)
    CITAZIONE (aless73 @ 28/8/2009, 18:48)
    Mi sembra molto interessante come replica. Un chiarimento per chi è ben informato: ma Rino Della Vecchia Barnard e Paolo Barnard chi sono o chi sono stati in riferimento a questo sito? Ciao, grazie.

    Paolo Barnard l'ho conosciuto con questo articolo e so poco di lui.
    Rino Barnart (con la T) Dalla Vecchia è un utente di questo forum e autore del libro "Questa metà della Terra", fondatore di Uomini3000 di cui questo forum prendeva il nome prima di diventare di diventare forum della Questione Maschile. Ma dal sito Uomini3000 c'è ancora il link diretto per il forum.

    Grazie per le informazioni.
     
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  11. LordDrachen
     
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    il secondo articolo è molto superiore al primo. posso non condividere il discorso sulla prostituzione, ma di fatto
    Barnard coglie dei punti fondamentali secondo me.
     
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    Però sembra che alla base di tutti i mali ci sia la mancanza di coraggio della donna di fare delle avances e questo non mi sembra giusto.
     
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  13. digilando
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 31/8/2009, 11:04)
    Però sembra che alla base di tutti i mali ci sia la mancanza di coraggio della donna di fare delle avances e questo non mi sembra giusto.

    Coraggio?
    Cioè, fammi capire, tu ad un reale che non si inchina nei tuoi confronti, gli dici che manca di coraggio? :huh:
    Pero', è proprio vero che il mondo è bello perchè è vario. :-------:


    E comunque alla base di questi svarioni, immensi svarioni, c'e' appunto il principio dell'inversione di morale, questo mostro creato dal cristianesimo.
    I deboli sono forti , i risentiti/invidiosi sono mossi dall'amore (per l'uguaglianza), la vigliaccheria è pazienza e virtù, etc. etc., etc.
    E' per questo che alla fine, per quanto siano ammirevoli gli sforzi che fate, e moltissime le ore dedicate....continuate , anno dopo anno, a nun ce capì 'ncazzo.

    Ma non è colpa vostra, il sistema in cui siete racchiusi, è molto, ma molto, ma molto più grande di voi.
     
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    Sei sicuro che non sei tu quello che non ha capito una mazza? Io parlavo di quello che ha scritto Barnard:

    CITAZIONE
    Eppure, di nuovo, non avete colto. Vi manca il coraggio, ecco cosa manca, e vi manca un coraggio neppure tanto nobile. E’ il coraggio di chi, consapevole della soffocante urgenza di un cambiamento, ha la forza di tentare una strada nuova che nel mondo civile moderno è del tutto fattibile. E’ il coraggio di sgonfiare il mostruoso edema sessuale rilanciandosi come protagoniste di un’altra, dirompente interpretazione del sesso, col vantaggio aggiunto , come dicevo poc’anzi, di avere fra le mani anche uno strumento educativo tutto a vostro vantaggio. Insomma, “FARLE quelle avances“. Ma figuriamoci, voi no, tutto ma non avere quel coraggio.

     
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  15. LordDrachen
     
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    Barnard crede che le donne possano fare quelle avances, io credo che ... in linea di massima... le avances siano prerogativa delle donne in età troppo avanzata per avere dei figli.
    il fare le avances toglierebbe loro un parametro di giudizio sull'uomo: è come l'uomo fa le avances che le permette di giudicare.
     
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75 replies since 20/8/2009, 13:07   1933 views
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