Sullo sport professionistico femminile

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  1. digilando
     
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    Visto che ci si torna su periodicamente , ho fatto un piccolo sunto sull'argomento ,da tenere a mente e da mostrare alle esagitate di turno.

    Sullo sport professionistico femminile



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    Lo sport professionistico femminile, così come il doping, può essere definito a tutti gli effetti, antisportivo.

    La ragione risiede nel fatto che basa tutto il suo successo sulla prassi dopante, oppure a seconda dei punti di vista, è il doping che deve tutto il suo successo a questo “capriccio femminile”.

    E non si riesce ad eradicarlo dallo sport perchè, senza questa pratica , i naturalmente deboli non possono più colmare il divario con i forti, ossia, le femmine con i maschi.

    Le donne virili e dominatrici di competizioni, con caratteri sessuali secondari più maschili che femminili, e basti ricordare, una per tutte, Florence Griffith detentrice di un record sui 100 m piani stratosferico e deceduta all'improvviso a 38 anni, non potendo più colmare il divario naturale con l'artificiale, non perderebbero forse del terreno rispetto al “maschio dominante”?
    E non ritornerebbero le prestazioni femminili ad essere comparabili con quelle amatoriali maschili, così come il gender gap, il divario di prestazione che tra i professionisti è “stranamente” risicato, a quello che normalmente esiste tra uomini e donne comuni, cioè non dopati?
    Lo sport femminile, non ritornerebbe insomma al suo presupposto naturale, ovvero, quello del patetico?

    E se lo sport maschile non è altro che una grandiosa messa in scena , o della competizione spermatica, uno che “vince” su tutti, o della guerra, anch'essa a sua volta riproposizione della competizione sessuale maschile, che cosa sottende lo sport femminile, e qual'è sarebbe il suo fine?

    Perché le categorie ad es. non sono unificate?
    Certo, in un eventuale unificazione delle categorie, le donne non vincerebbero mai, e dunque, è solo per gentile concessione maschile che si tengono separate, onde evitare l'umiliazione femminile.
    Gentile concessione maschile?

    Si sogna insomma, si crede davvero che laddove, magari in uno sport appositamente ideato, la discrepanza dovesse risultare favorevole al femminile, si manterrebbe tale separazione, e non piuttosto, si procederebbe subito alla sua abolizione, la categoria unica!

    A parte questa piccola impossibilità di confrontarsi direttamente, dunque, tête-à-tête, la verità è che le donne non competono tra di loro, certo, la singola atleta compete con le altre, a livello individuale è così, ma a livello di genere, sovra-individuale, il vero avversario è il maschio, ossia il suo primato.

    Se non fosse così, perché si confrontano i record maschili con quelli femminili, facendo osservare, su quanto si stanno ormai avvicinando, e ancor di più, come si spiegherebbe quel paradosso che si esplicita attraverso i media, che pur vedendoli gareggiare in categoria diverse, sempre più di frequente, ovvero tutte le volte che le donne fanno meglio degli uomini, e mai succede a parti invertite, afferma: “Potere rosa, le donne battono gli uomini!”

    Ma non erano....due categorie diverse?

    Edited by digilando - 15/8/2009, 18:42
     
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97 replies since 15/8/2009, 17:23   4998 views
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