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  1. digilando
     
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    QUOTE (Tex6969 @ 17/7/2009, 13:43)
    Qual'è la percentuale di donne che si rende conto ed ammette di avere privilegi e basta a discapito di mariti, fratelli, cugini e amici ?

    E qual'e' la percentuale delle donne di sx?
    Alcuni partecipanti al forum si sentono toccati sul vivo politico (sicuramente Wang Mang e forse LordDrachen) perche' si sono postate solo donne che sono dichiaratamente e chiaramente di dx.

    Si', ma il problema non risiede in una scelta discriminatoria fatta da noi, ma dall'evidenza che di donne che parlano contro le discriminazioni maschili, a sx....davvero non ne esistono.

    Altro che lanternino, ma nemmeno con i raggi X le si trova! :-------:

    Edited by digilando - 17/7/2009, 13:53
     
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  2. icarus.10
     
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    CITAZIONE (milanesestanco @ 17/7/2009, 13:47)
    CITAZIONE (icarus.10 @ 17/7/2009, 13:32)
    o no?????????'

    vedi se ti piace più questa:

    http://www.alessandracolla.net/

    Sì, questa è decisamente migliore.Dal sito, vedo che ha alcune visioni politiche(soprattutto estera) confacenti con le mie.
     
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  3. Wang Mang
     
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    CITAZIONE (digilando @ 15/7/2009, 13:13)
    CITAZIONE (Wang Mang @ 15/7/2009, 12:42)
    e che un professore della SOAS di Londra che ha fatto parte della Quarta Internazionale non ha mai sentito parlare dell'imposizione di parole come "compagno" al posto di "sposo"

    E chi sarebbe costui?
    chi? Nomi, prego..

    Gilbert Achcar.

    CITAZIONE
    Intanto le altre culture (principalemente cinesi e musulmani ) si stanno insediando nel nostro territorio come delle quinte colonne, colonizzando vaste aree sia dal punto di vista culturale (islamici) che economico (cinesi), e senza per questo integrasi minimamente, e poi vediamo se il bubbone prima o poi non scoppiera' o se questa situazione andra' avanti cosi' per sempre.
    Io ho i miei dubbi....

    Ma allora anche la società americana dovrebbe essere "insediata" da musulmani (quali poi? Indonesiani e marocchini sono molto diversi).
    Ci sono molti fattori che possono provocare la "chiusura". Tieni presente che chiusi erano anche gli italiani che sono partiti per l'america.
    Dal momento che la comunità cinese in Italia è fra le più giovani che ci siano, le seconde generazioni hanno un'età media tra i venti e trenta anni. Quando i genitori sono arrivati a trenta anni, imparare a quell'età un'altra lingua, per giunta così difficile come l'italiano, non è impresa facile. Tieni presente che molti degli italiani che sono emigrati in America a trenta, quaranta anni non hanno imparato che poche parole di inglese.
    Viceversa i figli e i nipoti saranno così integrati che molti avranno nel giro di due tre generazioni difficoltà a parlare la lingua dei loro genitori, mentre altri saranno parimenti abili con entrambi le lingue. Molti avranno difficoltà o non sapranno proprio leggere e scrivere in cinese. Proprio come ora i figli e i nipoti dei primi immigrati italiani in America.
    Insomma, il giudizio di chiusura si potrebbe dare anche dopo, guardando le seconde e terze generazioni che inseritesi fin da piccolissime nelle scuole italiane potranno mostrare se si saranno o no integrate.
    Le comunità di immigrati rappresentano per molti l'unico vero collegamento con la loro terra ("Voi odiate la terra che vi ha generato, la vostra patria e la vostra cultura." direbbe a questo punto la "nostra" Plesio), il luogo dove possono comunicare, condividere valori, trovare lavoro (quando è già ben nutrita), sentirsi non completamete sradicati.
    Ci sono tante ragioni che portano le persone verso la loro comunità di appartenenza o verso ciò che più gli assomiglia.


    Veniamo ad Huntington. Se è vero come dici che il tempod deve dare ragione alle sue tesi, è anche vero che esse sono molto confuse. In tutto il libro non c'è una sola definizione di cosa significhi la parola "civiltà", in tutte le più di 450 pagine del libro: a volte è definita sul piano religioso, a volte su quello razziale (chissà come sarebbe quella statunitense o quella cinese...).
    Inoltre è estremamente confuso quando parla di Occidente come "tradizione cristiano occidentale" che a volte include anche porzioni dell'Impero Romano d'Oriente (che comprendeva la Turchia e quindi l'Islam).
    Egli considera l'Islam come un blocco monolitico (sciti e sunniti per lui non esistono a quanto pare) ma quando parla del cristianesimo lo distingue in tre rami.
    Inoltre non spiega perché la civiltà sinica sarebbe divisa in sinica vera e propria (Cina) e sinica in senso lato (Giappone: poveri Giapponesi!!!!)
    Questa lista di inongruenze potrebbe andare avanti. Ecco perché Huntington mi lascia perplesso. Se però tu sei d'accordo con lui, Digilando, sono certo che avrai i tuoi motivi e avrai visto in quel libro delle proposizioni molto più cogenti che io non sono riuscito a vedere.

    CITAZIONE
    Alcuni partecipanti al forum si sentono toccati sul vivo politico (sicuramente Wang Mang e forse LordDrachen)

    Più che toccato dal vivo politico, mi sento molto toccato da chi non argomenta , ma ricorre a tesi di scomodità politica per celare l'inconsistenza (nel migliore dei casi) delle proprie tesi. Almeno Huntington, pur se nella sua confusione, aveva una vaga idea di quello di cui stava parlando.
    Non nego che credere di poter "toccare sul vivo" certe persone politicamente può dare l'impressione di avere molta più importanza di quella che in realmente si ha... e di poter godere di ciò, ovvio! E come si suol dire, chi si contenta gode.....

    Edited by Wang Mang - 17/7/2009, 23:38
     
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  4. digilando
     
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    QUOTE (Wang Mang @ 17/7/2009, 23:21)
    Veniamo ad Huntington. Se è vero come dici che il tempod deve dare ragione alle sue tesi, è anche vero che esse sono molto confuse. In tutto il libro non c'è una sola definizione di cosa significhi la parola "civiltà", in tutte le più di 450 pagine del libro: a volte è definita sul piano religioso, a volte su quello razziale (chissà come sarebbe quella statunitense o quella cinese...).
    Inoltre è estremamente confuso quando parla di Occidente come "tradizione cristiano occidentale" che a volte include anche porzioni dell'Impero Romano d'Oriente (che comprendeva la Turchia e quindi l'Islam).
    Egli considera l'Islam come un blocco monolitico (sciti e sunniti per lui non esistono a quanto pare) ma quando parla del cristianesimo lo distingue in tre rami.
    Inoltre non spiega perché la civiltà sinica sarebbe divisa in sinica vera e propria (Cina) e sinica in senso lato (Giappone: poveri Giapponesi!!!!)
    Questa lista di inongruenze potrebbe andare avanti. Ecco perché Huntington mi lascia perplesso.

    Se però tu sei d'accordo con lui, Digilando, sono certo che avrai i tuoi motivi e avrai visto in quel libro delle proposizioni molto più cogenti che io non sono riuscito a vedere.

    Non ho letto "Lo scontro delle civiltà", del resto non si puo' aver letto tutto, ma ho letto sia Hegel (Fenomenologia dello spirito), sia Spengler (Il tramonto dell'occidente) , oltre a conoscera la tesi di Huntington (non avendolo letto per intero non lo conosco nei dettagli, ovviamente), che pero' condivido perche' nella mia 'visione' del mondo lo interpreto come un passaggio obbligato della dialettica Hegeliana.

    Del resto la tesi centrale del pensiero di Huntington e' che una volta che le divisioni nazionali vengono a mancare/siaffievoliscono il "conflitto" (tesi/antitesi) si sposta all'interno del fattore cultura/civilta', e tanto, in un ottica Hegeliana, mi basta per approvarla.

    Che poi avvenga in un modo o nell'altro, che i confini siano piu' stetti o piu' larghi, che includano l'uno o 'altro popolo, Wang, a me non interessa, mi interessa sapere che la sintesi di questo passaggio si risolve nell'integrazione (come e' ovvio), ma e' anche ovvio, che se questo e' un passaggio della dialettica, tesi e antitesi (prima di arrivare al superamento, la sintesi) si devono opporre in qualche maniera , ed e' in questa opposizione che consiste lo scontro di civilta'.

    Del resto le bombe fatte scoppiare ieri (o ieri l'altro) in indonesia in un paio di alberghi "occidentali", che cosa sono se non l'attuazione di questo passaggio della dialettica?
    Questo e' scontro di civilta'.

    Animus
     
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  5. cambronne
     
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    Caro Milanese Stanco, a me questa pare parecchio nazistoide, più che fascistoide, come dici tu...:-) ciò detto, tra le tante cose che dice (per lo più cazzate nazistoidi) ce n'è anche qualcuna condivisibile. Non c'è alcun dubbio che anche lei sia un nemico, non c'è dubbio e ha ragione Icarus, che saluto, a sottolinearlo. Però, nella scala gerarchica dei nemici non è al primo posto. Ci sono forme di femminilità forse anche peggiori della sua. In fondo questa, nel suo personale delirio (e mi riferisco al messaggio subliminale personale che c'è dietro ai concetti che esprime, cioè il fatto di sentirsi una Superdonna, non i concetti in sè) qualche concetto appunto lo esprime. Meglio un esemplare del genere di tante donne in carriera/manager o veline, showgirl, aspiranti tali oppure salottiere femministe "di sinistra" ipocrite e false. Questa per lo meno falsa non lo è. Infatti è nazista. Tutto gli si può dire ai nazisti tranne di essere stati ipocriti...Da questo però a farne un esempio di femminilità, bè, insomma...
     
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34 replies since 10/7/2009, 21:57   2203 views
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