Propaganda Rosa

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  1. Quinzio
     
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    Non mordono ?
    In compenso ti mandano affanc..., ti ridono in faccia, non ti rispondono neanche.
    Beh, no, nel senso letterale del termine non mordono. Questo è vero.
    Poi cos'è sta favola delle donne aggressive? E' un'altra leggenda metropolitana. Poi cosa vuol dire "aggressive", cosa cavolo si intende ?
     
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  2. silverback
     
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    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 07:38)
    Non mordono ?
    In compenso ti mandano affanc..., ti ridono in faccia, non ti rispondono neanche.
    Beh, no, nel senso letterale del termine non mordono. Questo è vero.

    Nell'agosto del '92, insieme a degli amici, mi trovavo in vacanza in Spagna - per la precisione a Benidorm
    http://it.wikipedia.org/wiki/Benidorm -.
    (Eh, all'epoca avevo 27 anni e potevo permettermi questo ed altro; oggi mi sono rimasti solo i debiti con le banche.)
    Un pomeriggio, mentre stavamo passeggiando sul lungo mare, vedo cinque ragazze, che subito riconosco come mie concittadine. Ci avviciniamo per parlargli (non per violentarle o sbranarle...) e per conoscerle.
    L'avessimo fatto mai! Subito si irrigidiscono, perché dall'accento capiscono che siamo della stessa città (orrore!), iniziano a dare risposte estremamente infastidite, ci accusano di venire in vacanza a Benidorm per le spagnole (loro, invece, cosa cazzo stavano facendo lì? -_- ).
    Insomma, molto chiaramente ci fanno capire di non essere graditi, per il solo motivo di non far parte della fauna autoctona di Benidorm.
    Al che sbotto e le mando tutte aff******!




    ... di storie del genere, capitate al sottoscritto e a molti altri uomini di mia conoscenza, potrei citarne a bizzeffe.

    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 07:38)
    Poi cos'è sta favola delle donne aggressive? E' un'altra leggenda metropolitana.

    Sì, è una leggenda metropolitana.


    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 07:38)
    Poi cosa vuol dire "aggressive", cosa cavolo si intende ?

    Più che altro si vuole intendere che le femmine di oggi sono (sarebbero) "sessualmente aggressive".
    Io, che nella mia vita ho frequentato un po' di tutto (gay e trans esclusi), posso affermare con assoluta certezza che, di norma, queste femmine "sessualmente aggressive" esistono solo nei film americani.

    Edited by silverback - 24/6/2007, 20:20
     
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  3. Quinzio
     
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    Grazie silver.
    Alcune volte mi chiedo se sono io che sono impazzito a pensare certe cose.
    Nessuno dice la verità. Sono tutti li a fare i brillanti e raccontare balle su balle.
    Mi sto veramente stancando di questa società e di questo mondo.
    Se penso a quando avevo 18 anni che credevo di fare una famiglia, uno/due bambini, di avere un bel lavoro (da costruire con l'impegno personale).
    Poi anno dopo anno capisci da solo la triste realtà che va avanti solo chi ha dietro alle spalle un famiglia robusta e ricca soprattutto.
    A questi non manca mai nulla, lavoro, casa, automobile e le donne.
    Gli altri ? E' già tanto se ti danno un piatto di minestra per vivere.
    E se non ti va bene puoi anche andartene.

    Mi dispiace di sentire dei tuoi problemi di debiti.
     
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  4. silverback
     
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    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 11:52)
    Nessuno dice la verità. Sono tutti li a fare i brillanti e raccontare balle su balle.

    Sì, è così.

    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 11:52)
    Poi anno dopo anno capisci da solo la triste realtà che va avanti solo chi ha dietro alle spalle un famiglia robusta e ricca soprattutto.

    Già.
    Naturalmente, se nasci maschio, ovvero se fai parte del "sesso privilegiato" (così si narra).
     
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  5. Davide.4.
     
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    In alcuni casi è solo 'sindrome da spogliatoio'

    Addio al 'macho', 20 mila italiani insoddisfatti delle proprie 'misure'

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    L'esperto: ''A rivolgersi dal medico sono soprattutto i giovani dai 18 ai 30 anni, ma negli ultimi tempi sono sempre di più i 40enni desiderosi di un pene dalle dimensioni 'super'''. Molti sono spinti dalle proprie compagne, insoddisfatte 'sotto le lenzuola'

    Roma, 19 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Addio alla leggenda del 'macho' italiano? Forse sì. A far traballare il mito è un dato eloquente: nel Belpaese sono infatti circa 20 mila gli uomini insoddisfatti delle proprie 'misure', che si rivolgono agli specialisti per aumentare le dimensioni dell'organo genitale.

    Soprattutto giovani, tra i 18 e i 30 anni. In 8 casi su 10, pero', le richieste non vengono accolte, "poiché generalmente si tratta di pazienti con dimensioni normali. Solo nel 20% dei casi - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Giovanni Alei, presidente della Società italiana di chirurgia genitale maschile (Sicgem) - il pene in erezione misura meno di 7 centimetri". Un tema, questo, che verrà affrontato all'VIII Congresso della Sicgem, in programma giovedì e venerdì al Dipartimento di Chirurgia plastica-ricostruttiva e dermatologia del Policlinico Umberto I di Roma.

    "Negli ultimi anni - sottolinea Alei - il numero dei maschi insoddisfatti delle proprie 'misure' si è moltiplicato". Ma quali sono i motivi che spingono gli uomini dallo specialista? "Un handicap congenito o, come succede spesso, problemi di natura psicologica tra cui la cosiddetta 'sindrome da spogliatoio'. In molti casi si tratta infatti di pazienti che non hanno nessun tipo di problema e una dimensione del pene nella media (12,5 cm.)".

    A rivolgersi dal medico "sono soprattutto i giovani dai 18 ai 30 anni, ma negli ultimi tempi - precisa l'esperto - sono sempre di più i 40enni desiderosi di un pene dalle dimensioni 'super'. Anche se sanissimi". Ma di quanto puo' essere allungato un pene? "Si puo' arrivare anche a un allungamento di un 20-30%", dice Alei. Molti dei 20 mila maschi italiani che si rivolgono al chirurgo sono spinti dalle proprie compagne, insoddisfatte 'sotto le lenzuola'.

    "In numerosi casi, pero', dopo accurate visite si scopre che ad avere problemi non eè l'uomo, ma sua la compagna, che magari presenta un introito vaginale molto ampio. In questi casi - conclude lo specialista - si interviene con una vaginoplastica riduttiva".

    19\06\2007


    FONTE: http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1034179940



    La mentalità becera dei maschi italiani

    Caro Beppe,
    è la seconda lettera che leggo in cui si definisce una "gara" il trovare un fidanzato/marito (Beatrice Cairoti, 4 gennaio). Davvero siamo ancora fermi a questo punto? Trovare una persona con cui si sta bene non è una gara, anche perché adesso rimanere sole è accettabile e direi addirittura desiderabile se devo diventare una pentatleta della conquista sfidando cinesi, cubane e russe. Almeno facessimo i controlli antidoping per bandire l'aria sperduta e i piedini girati all'interno che fanno tanto "Candy Candy"! Non mi interessa conquistare un uomo che ragiona sulla base di quanto sono "femminile", perché in realtà questo vuol spesso dire sottomessa. A me non sembra che le italiane non siano femminili. Gli uomini italiani hanno sempre criticato le donne italiane, in passato eravamo addirittura meno femminili delle tedesche e delle olandesi. Avendo esperienza di entrambi i paesi faccio fatica a crederci. Purtroppo la donna italiana non può essere libera come una straniera perché cresce con la paura di essere giudicata "facile". Siamo circondati da donne svestite e immagini sfacciatamente erotiche in ogni momento della nostra giornata, ma continuiamo a giudicare una puttana una ragazza che non fa del male a nessuno ma ha più di un partner sessuale. Ovviamente l'italiano medio (ma anche l'italiana media, questo è il guaio!) usa il classico "due pesi, due misure": l'italiana è puttana, la straniera è attraente nella sua spregiudicatezza; l'italiana sta cercando di fregarti usando le armi della seduzione, la straniera è femminile; l'italiana che ha bisogno di un aiuto è una rompiscatole, la straniera poverina chissà che vita difficile ha avuto e quindi va protetta e paghiamo pure l'affitto di casa alla sua famiglia. Cari maschi italiani, date un'occhiata alle italiane all'estero: dalla Spagna alla Svezia, gli uomini locali ci piacciono eccome e non facciamo tanto le difficili. Quello che non ci piace è la mentalità becera che troviamo in Italia, per questo tanti italiani si ritrovano a pagare per portarsi una moglie straniera a casa. Cordiali saluti,

    Laura Di Bernardo, [email protected]


    FONTE: http://www.corriere.it/solferino/severgnini/06-01-05/09.spm



    SESSO: POCO E DI CORSA. ECCO PERCHE' SIAMO ULTIMI IN EUROPA

    Gli italiani collezionano un’altra figuraccia, le ragioni vanno cercate in Alto Adige

    di Carlo Alessi

    Se continua così sarà meglio che il maschio italiano “appenda il letto al chiodo”. Per l’ennesima volta, infatti, una ricerca sulle performance degli europei in camera da letto assegna agli italiani l’ultimo posto in classifica mentre, a sorpresa, scopre quelli che si “danno più da fare” sono gli svedesi.

    Svolta su un campione di i 1.200 uomini, la ricerca ha dimostrato che gli uomini più sessualmente attivi sono gli abitanti dei boschi di betulle, con 156 rapporti all'anno. In camera da letto, poi, c’è una curiosa new entry: quella dei bulgari che tallonano gli svedesi con 154 performance ogni 365 giorni.

    E’ poi la volta dei russi che con 149 rapporti si piazzano al terzo posto, quarti sono i francesi con 138 azioni, poi con molta calma è il turno degli italiani e degli spagnoli, con un numero di rapporti annuali rispettivamente di 114 e 118.

    Ma non basta, sembra che il Bel Paese vada anche di fretta e voglia tutto e subito. Infatti, per quello che riguarda i tempi dei preliminari gli italiani si rivelano tra i più frettolosi.

    I migliori sono gli olandesi, che staccano di misura tutti gli altri in fatto di dedizione e pazienza, dedicando a baci e carezze quasi sessanta minuti (consentiteci una cattiveria: sono i minuti occorrenti al Viagra & simili per far effetto).

    Quasi calma e gesso per i francesi che prima dell’atto “bighellonano” per trenta minuti, mentre gli italiani reputano 15 minuti un tempo più che sufficiente per “trarre le conclusioni”.

    Ma quali sono i motivi alla base delle cattive prestazioni dell'uomo italiano? Le donne intervistate si sono dimostrate indulgenti, giustificando i propri partner.

    Il 44% di loro attribuisce la frettolosità dei rapporti a stress e stanchezza causati da ritmi di lavoro massacranti o, per il 36 %, da beghe familiari e domestiche.

    La colpa potrebbe essere, forse, ricercata tra le pieghe della gonna di mammà anche per i più insospettabili.

    Un sorprendente studio dell'Astat, l'istituto di statistica altoatesino, ha scoperto che il 54% degli altoatesini under 35 vive ancora con mamma e papà, con un vero e proprio
    rallentamento nei tempi di entrata nella vita adulta.

    I mammoni sono soprattutto i maschi (il 57,2%) e il bello è che le ragioni non sono tanto legate ad aspetti economici, quanto al ruolo protettivo svolto dalla famiglia. Insomma, il classico complesso di Peter Pan.

    Vale la pena di approfondire le abitudini degli abitanti delle terre di mezzo (Alto Adige per gli italiani, Sud Tirolo per gli italiani di lingua tedesca): il 60% dei giovani maschi tra i 20 e i 34 anni, contro il 47% delle ragazze, vive in casa con almeno un genitore. Nello specifico ben il 50% dei maschi di circa 25 anni sguazza comodamente nel nido domestico, mentre solo il 33% per le femmine fa la stessa cosa.

    Si spiega così il risultato della statistica sui pochi rapporti e sulla fretta nei preliminari, mamma e papà escono poco e quando sono fuori occorre sbrigarsi, soprattutto se si è Sud Tirolesi.

    Una domanda pruriginosa in ultimo. Considerato che il political correct impone di non utilizzare più il termine ciechi ma videolesi, non più sordi ma audiolesi. Chi sono i tirolesi?

    FONTE: http://www.quitalia.it/article.aspx?id=24712



    Inchiesta del Censis

    Maschio traditore, donna monogama

    Niente di nuovo sotto il sole...

    Il 31,9% delle nubili e il 47,7% delle separate o divorziate non ha una vita sessuale attiva contro una media del 25,3% del totale delle donne e contro il 15,1% degli uomini celibi e il 23,3% dei separati o divorziati.
    E' quanto risulta da un'indagine del Censis COMMISSIONATA dalla Pfizer (la ditta che produce il Viagra!) riguardo ai comportamenti sessuali degli italiani su un campione di 1500 persone tra i 18 e gli 80 anni.
    Il 30,4% delle separate e divorziate definisce insoddisfacente la propria vita sessuale.
    I maschi italiani non sono più così sicuri della propria infallibilità sessuale.
    Il 59,2% ha ammesso di provare incertezza delle proprie perfomance sessuali.
    Gli uomini desiderano però praticare lo SCAMBIO di partner, mentre le donne sono per la MONOGAMIA.
    Solo il 18,5% dichiara il tradimento. Il 4,4% degli intervistati si rivolge a prostitute, soprattutto a Nord.

    Ed ecco l'identikit del seduttore traditore secondo le inchieste:
    E' maschio, non più giovane, sposato da oltre 6 anni, non credente, vive nel nord-ovest o nel centro Italia in città con più di 250.000 abitanti.
    Ma perchè mai in altre autorevoli inchieste, anche televisive, esce fuori che sono più le donne a tradire?
    Perchè così si accontenta tutti e "ci si fa" più copie e più telespettatori, in mancanza di meglio.

    15\07\2003


    FONTE: http://www.seduction.net/riv1a000541.htm



    SESSUALITA’: TRAMONTA IL MACHO, E’ L’ERA DEL ‘VITALSEXUAL’

    (AGI) - Milano, 24 nov. - Nasce un nuovo profilo di maschio attento al benessere sessuale della coppia: si chiama Vitalsexual e da’ grande importanza al sesso, alla spontaneita’ dei rapporti, alla soddisfazione sessuale della partner ed e’ disposto a prendere farmaci al fine di rendere piu’ appagante il rapporto sessuale per entrambi. Tramontano lo stereotipo dell’uomo ‘egoista a letto’. E’ quanto emerge dalla ricerca multicentrica internazionale sulla sessualita’ maschile presentata stamane a Milano, realizzata da Ipsos per Bayer HealthCare che ha messo a confronto 9 Paesi nel mondo (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Messico, Canada, Brasile, Svezia) coinvolgendo 8.500 uomini dai 18 ai 75 anni. Non lascia dubbi la ricerca illustrata da Marco Abis, sociologo di Makno, e commentati dal presidente della Societa’ italiana di Andrologia, Vincenzo Gentile, e dalla presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica, Roberta Giommi.
    I numeri parlano chiaro: l’Italia si aggiudica un posto di rilievo nella graduatoria dell’uomo dolce e creativo. Il nostro Paese con il 55% di “Vitalsexual” tra gli over 40 si posiziona al secondo posto dopo il Brasile (63%) nella graduatoria generale. Ultimi in classifica la Germania. Il 98% degli italiani classifica come importante o essenziale la soddisfazione della propria partner; di questi, il 46% ritiene che tale aspetto sia fondamentale. Gli italiani - con tali percentuali - risultano essere il popolo che attribuisce maggiore importanza alla soddisfazione della partner. Il 20% dei maschi italiani intervistati vorrebbe migliorare la propria vita sessuale con rapporti sessuali piu’ frequenti. (AGI)


    FONTE: http://www.uomini-oggi.it/archives/0002373.html



    [...] GLI ITALIANI LO FANNO... VELOCISSIMO.

    Amplessi a tempo di record per 4 milioni e mezzo di maschi italiani. Meno di tre minuti ed e' tutto finito: il tempo necessario per bersi una tazza di caffe'. A rivelarlo è uno studio della Società italiana di andrologia, realizzato intervistando pazienti e medici generalisti. Quasi 2.800.000 italiani (12,7 per cento) soffrono di impotenza. Il 50 per cento di loro per motivi psicologici, gli altri per cause organiche. I primi sono per lo più giovani tra i 18 e i 30 anni e le loro defaillance vanno imputate quasi sempre a una educazione sessuale inadeguata. Gli altri, invece, ne soffrono a causa di patologie come il diabete o l'ipertensione o a causa del fumo. [...]

    25\05\2007


    FONTE: http://www.italiachiamaitalia.net/news/121...2007-05-25.html



    Maschi contro femmine

    O del perché i ragazzini non riescono a dire “gay” e le ragazzine sì.

    Per chi ancora non lo sapesse: il Cassero ha un Progetto Scuola. Per chi ancora non avesse capito in cosa consiste in soldoni: proponiamo agli istituti superiori bolognesi un percorso formativo di educazione all’alterità che si chiama Insieme agli Altri. Agli incontri extracurriculari pomeridiani gli studenti e le studentesse aderiscono spontaneamente. Ma sarebbe più corretto affermare che le studentesse aderiscono spontaneamente, gli studenti non aderiscono proprio. Non pervenuti. Encefalogramma piatto. Non che ci aspettassimo un boom di presenze maschili, in particolar modo all’interno di scuole a frequentazione prevalentemente femminile… ma tra pochi e zero spaccato c’è una discreta differenza. Eppure alle assemblee di istituto che anticipano l’inizio del ciclo di incontri i maschi partecipano: in netta minoranza, vagamente intimiditi, ma ci sono.
    Di questa latitanza virile non ce ne facciamo una ragione - e non ce la vogliamo fare - perché non la riteniamo realistica, sinceramente indicativa dei bisogni e degli interessi della popolazione adolescente maschile bolognese. Anzi, l’assenza la dice lunga su quali e quanto pesanti siano i condizionamenti sociali che ci alienano le simpatie dei ragazzi.
    Abbiamo pensato di chiedere proprio a studenti e studentesse quali fossero, a parer loro, i motivi di questa spiccata tendenza. Abbiamo proposto loro un brain-storming che non dovesse necessariamente rispettare esigenze di logica razionalità, in quanto le più assurde idiozie suggeriscono spesso verità profonde. Ecco una sintesi di quanto emerso.

    - i maschi pensano che seguire gli incontri li esporrebbe al giudizio di tutta la scuola e in breve sarebbero additati come omosessuali.
    - le femmine sono più sensibili alle problematiche psicologiche, più mature per affrontare l’argomento sessualità, meglio disposte a mettersi in gioco.
    - le femmine che partecipano al percorso sono tutte lesbiche.
    - i ragazzi gay della scuola sono talmente scafati che non hanno bisogno di confrontarsi con nessuno.
    - i maschi eterosessuali dovrebbero sapere che le ragazze sono in genere affascinate da uomini di mentalità aperta, disponibili al dialogo e al confronto…
    - i maschi eterosessuali, non partecipando, perdono una ghiotta occasione di conoscere delle gran belle cicce.
    - i maschi ottengono risultati scolastici peggiori delle femmine, pertanto non hanno tempo da dedicare ad attività integrative.
    - i maschi preferiscono tirare due calci ad un pallone e non hanno tempo per queste cazzate.
    - gli eventuali ragazzi gay ritengono prematuro affrontare un pericoloso coming-out.
    - le ragazze che partecipano troverebbero stimolante discutere con interlocutori dell’altro sesso, specie se fossero un po’ fasci e/o ciellini e ci fosse da litigare.
    - i maschi si vergognano.
    - chi non frequenta il percorso, indipendentemente dal proprio sesso, crede si tratti di un work-shop su come diventare gay in dieci mosse o, nella migliore delle ipotesi, una propaganda politica per i diritti di gay e lesbiche.
    - le ragazze che partecipano non hanno argomenti abbastanza convincenti a persuadere i loro compagni.
    - gli operatori e le operatrici che conducono gli incontri non sono abbastanza sexy.
    - il titolo del percorso è troppo edulcorato: Oggi parliamo di froci sarebbe più incisivo e riscuoterebbe maggior successo.

    Pur evitando intenzionalmente ogni commento, va da sé che le suddette ipotesi siano straripanti di stereotipi sul ruolo di genere, ossia la corrispondenza tra il proprio sesso biologico e le aspettative sociali che lo riguardano: da uno studente/figlio/fratello/compagno di scuola/amico/fidanzato maschio (e da me stesso, se ho il pisello) mi aspetto non solo che gli piacciano le femmine, ma pure che sia recalcitrante nei confronti di tutto ciò che potrebbe in qualche modo mettere in discussione questa sua attrazione per il sesso opposto. Se anche solo dimostrasse una qualche curiosità riguardo argomenti come l’identità sessuale o una qualche empatia rispetto alle differenze di orientamento sessuale, la sua credibilità di maschio risulterebbe inevitabilmente compromessa.
    Ora, non occorre spiegare che un Progetto teso ad abbattere il pregiudizio in ogni sua forma e a promuovere lo sviluppo armonico delle personalità individuali, nel rispetto dell’originalità di ciascuno, non può accettare nessuna giustificazione all’astensionismo dei ragazzi, siano essi adoratori della vagina che provano orrore ed imbarazzo ad essere potenziale oggetto di desideri maschili, giovani omosessuali alle prime armi che cercano goffamente punti di riferimento rassicuranti o adorabili indecisi. Ma anche i teppistelli reduci dal pestaggio di un qualsivoglia finocchio sono i benvenuti ai nostri appuntamenti (vieni qui a dirlo!).
    Insomma, sono proprio la paura e il disagio di coloro – ragazze e ragazzi - che escludono a priori l’idea di partecipare al percorso a fare da cartina al tornasole e a rivelare quanto bisogno ci sia del percorso stesso. L’insicurezza e la difficoltà di definirsi sono tratti peculiari dell’adolescenza, specialmente di quella maschile, se ci si avvale delle teorie secondo cui l’identità dell’uomo si costruisce in negativo (non so cosa sono, ma quello che conta è che non sono una donna.). Nessuno infatti si stupisce che sul tema dell’alterità ci sia un gran vociare, ma si crei subito il deserto se qualcuno alza la mano per parlarne pubblicamente.
    Noi alziamo la mano, abbiamo delle cose da dire e ne vorremmo ascoltare altrettante, sintoniche o discordanti dalle nostre, perché sappiamo che morite dalla voglia di esprimerle. Vi forniamo uno strumento e ci piacerebbe che venisse sfruttato. Tutto qui.
    Comunque sia, c’è da sperare che in futuro resti solo una barzelletta la scena, realmente consumatasi a scuola, di Lei che dice a Lui:
    - Vieni anche tu all’incontro con l’Arcigay?
    e Lui che risponde sbigottito:
    - Ma non vedi che sono un maschio?!

    04\07\2005


    FONTE: http://www.cassero.it/show.php?998



    Sesso: l'80% dei giovani ha il "complesso di Pollicino" senza motivo

    In aumento le richieste di allungamento chirurgico del pene. Secondo gli specialisti, i giovani indicano misure standard, ma pensano di essere sottodimensionati

    ROMA, 13 ott - John Holmes era un caso limite, non certo la norma. È forse il caso di ribadirlo e di rassicurare i giovani maschi italiani in preda alla "sindrome di Pollicino", la paura di avere un pene piccolo. Le dimensioni sembrano infatti preoccupare gli uomini più che in passato. Insicurezza e complessi nascono dal confronto con gli altri, negli spogliatoi della palestra o alla visita di leva, ma nella maggior parte dei casi sono ingiustificati.

    L'80% dei giovani insoddisfatti delle proprie misure, in realtà non ne ha alcun motivo. Eppure, riferiscono gli urologi riuniti a congresso a Roma, le richieste di allungamento del pene sono in aumento. Per sgombrare il campo da false credenze, gli specialisti hanno codificato le misure medie per lui: fra gli 8 e i 9 centimetri a riposo, dai 14 ai 16 cm in erezione, con un diametro di 3-4 cm. È il risultato di un'indagine condotta in 123 centri di urologia in Europa, fra cui molte strutture italiane, negli Usa e in America Latina, con il coordinamento del professor Ulrico Jacobellis, dell'Universita di Bari. La ricerca ha riguardato migliaia di uomini di diverse etnie, compresi molti giovani alla visita di leva, senza patologie genitali.

    «Sono più numerosi che in passato i giovani insoddisfatti delle misure del pene, o forse più disposti a parlare dei loro problemi» spiega Jacobellis, presidente del X Congresso dell'European-American Urological Association. E sembra si tratti di un'insicurezza molto diffusa anche fra i maschi del Sud. Si comincia intorno ai 18 anni, ma non mancano gli uomini sui 50 che arrivano dallo specialista per chiedere l'allungamento dell'organo genitale. Come fa la donna dal chirurgo plastico per avere un seno più prosperoso.

    Per evitare che medici con pochi scrupoli si approfittino di giovani senza necessità d'intervento e per rassicurare una volta per tutte i maschi, è nata l'idea di questa mega-ricerca in tutto il mondo. Il "complesso di Pollicino", infatti, non affligge solo gli italiani. Un pene al di sotto dei 4 cm a riposo e dei 7,5 cm in erezione - chiariscono ora gli specialisti - è da operare. Negli altri casi, maggiore fiducia in se stessi vale più del ricorso al bisturi. (News2000)

    13/10/2003


    FONTE: http://news2000.libero.it/primopiano/pp3031.html



    La pillola trasforma i pesci maschi in femmine

    Avevamo pochi dubbi su quale fosse il sesso debole nel terzo millennio, adesso ci arriva una certezza dal mondo marino: i pesci maschi si stanno trasformando in femmine. Sembra una notizia al limite dell'assurdo, ma invece è vera e arriva da Londra. Da uno studio condotto in ambito nazionale su 42 fiumi britannici è infatti emerso che un terzo dei pesci di sesso maschile sta gradualmente sviluppando tessuti e organi riproduttivi femminile.

    Secondo la ricerca ciò dipende in larga misura dagli scarichi degli impianti di depurazione delle acque di fogna: i principali indiziati sarebbero gli ormoni sintetici contenuti nelle pillole anticoncezionali che rimarrebbero attivi nelle acque dei fiumi fino a 90 giorni. L'effetto di questi ormoni, oltre a incidere sul sesso dei pesciolini maschi, potrebbero avere anche gravi conseguenze sulla fertilità e la capacità riproduttiva dei pesci, femmine comprese. Ma la notizia ha già un precedente storico: dieci anni fa erano stati individuati dei "pesci travestiti". Ai tempi si dava la colpa all'inquinamento puro e semplice, oggi invece alla presenza di ormoni.



    Uomini londinesi in via di estinzione

    Avviso per tutte le ragazze che per motivi di studio, lavoro o solo per puro divertimento vogliono trasferirsi nella City londinese: state attente, non ci sono più maschi giovani! Secondo un rapporto demografico svolto da Daniel Dorling e Bethan Thomas, basato sui dati del censimento del 2001, nella metropoli ci sarebbero 5 donne ogni 4 uomini, 638mila ragazze ventenni contro 586mila ragazzi della stessa età. Le ragazze, piccole Bridget Jones, si ritrovano così sperdute e ricorrono adogni occasione per acchiappare il principe azzurro: per fare un esempio, l'anno scorso, in occasione del più grande speed-dating mai organizzato, i biglietti per le donne sono andati esauriti quasi subito. Ma il dubbio rimane: dove sono finiti gli uomini?



    Italiani all'ultimo posto

    È finita l'era del macho latino, maschio e amante focoso. Secondo uno studio condotto dal sito www.willypasini.it sulle abitudini sessuali di 1.200 uomini europei, risulterebbe infatti che l'amante più attivo sia l'uomo svedese, con 156 rapporti all'anno, seguito dai bulgari (154) e russi (149). Quarto posto ai francesi, con una media di 138 volte all'anno e, infine, ci ritroviamo noi, popolo dalle grandi virtù amatorie, ormai desuete evidentemente, con un misero 114, superati anche dagli spagnoli (118). Giusto per mortificarci ancor di più, dallo studio emerge anche un altro dato non troppo incoraggiante: siamo i più veloci nei preliminari. Con 15 minuti scarsi di baci e carezze l'italiano è convinto infatti di coinvolgere la propria partner. Forse è il caso di mandare i nostri fidanzati in Olanda per uno stage quest'estate: con un'ora di coccole, gli uomini dei Paesi Bassi sono i migliori in classifica.

    14\07\2004


    FONTE: http://news2000.libero.it/noi2000/no86.html
     
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  6. Davide.4.
     
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    Le ragazze dello spettacolo: "I maschi, tutti vanitosi"
    Christian De Sica: "Per forza, ormai la virilità è femmina"


    VIDEO
    http://www.tg5.mediaset.it/playvideo/video.../0118maschi.wmv

    "I nuovi maschi, tutti narcisi e vanitosi". Le donne del nostro spettacolo vanno all'attacco. Manuela Arcuri: "Ormai credono più di noi nel look". Elenoire Casalegno: "Io preferisco quelli che scelgono l'eleganza sobria". Luana del Grande Fratello: "Ormai sono tutti presi dal muscoletto, dalla magliettina". Christian De Sica: "Il maschio è così, perché ormai la virilità è femmina".

    18\01\2002


    FONTE: http://www.tg5.mediaset.it/verissimo/sched...118170912.shtml
     
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  7. Davide.4.
     
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    FONTE: http://www.davidandgoliathtees.com/dl/wall...wallpaper1L.jpg
     
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  8. Davide.4.
     
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    In Italia 20mila uomini pensano di avere il pene piccolo

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    Di domenica di solito ci concediamo un po' di chiacchiere frivole sotto l'ombrellone. E tra le varie notizie di gossip ce n'è capitata una che può destare l'interesse di certi nostri lettori maschi.

    Una recente ricerca ha evidenziato che sono ben 20mila gli uomini in Italia insoddisfatti della misura del proprio pene, tanto da rivolgersi allo specialista per l'allungamento del membro. Ma molto spesso si allarmano anche coloro che rientrano nella norma, tanto che sono tantissimi i rifiuti da parte dei medici per intervenire. Quindi una vera e propria febbre di complessati. L'identikit del pene perfetto è, in cifre: 8-9 cm pene a riposo, 14-16 cm in erezione, per un diametro di 3-4 cm.

    Mi chiedevo: e i gay saranno immuni o saranno compresi in quei 20mila che si sentono inadeguati? Nel mondo gay, in cui palestrate e muscoli la fanno da padroni, quanto contano le misure? Aiutateci a fare chiarezza.

    Intanto una riflessione: se tante donne che fino a ieri si professavano etero stanno venendo da quest'altra parte non sarà mica perché sti maschi di oggi ce l'hanno piccolo? O viceversa. Non è che questi poveri maschietti si sentano inadeguati proprio perché di donne etero se ne trovano sempre meno? Concedeteci la sociologia spicciola di domenica pomeriggio, ma siamo curiosi di sapere la vostra...

    24\06\2007


    FONTE: http://www.queerblog.it/post/1823/in-itali...il-pene-piccolo
     
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  9. Davide.4.
     
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    Sesso, quanti problemi

    Poveri maschietti, sempre con problemi e complessi sessuali. Non bastava la "sindrome" del pene piccolo: gli esperti della Sia, Società italiana di andrologia, hanno redatto un identikit dei problemi sessuali che non si limitano alle "stagioni" intermedie della vita dell'uomo, ma coinvolgono anche "under 18" e "over 65".

    Le malattie degli anni "verdi"
    La "primavera" (da 0 a 18 anni) è l'età dello sviluppo dell'apparato genitale maschile, in cui si possono evidenziare tre ordini di problemi: la mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli (criptorchidismo); il varicocele, che colpisce soprattutto il testicolo sinistro e può determinare anche infertilità; infine, l'incurvamento del pene. Del varicocele ci si accorge generalmente tra i 10 e i 14 anni, dell'incurvamento del pene più tardi, tra i 16-18 anni, l'età dei primi rapporti sessuali.

    Le malattie della maturità
    L'uomo vive la sua "stagione calda" e si trova ad affrontare problemi di "geometria peniena'"- dalla rigidità agli ingrandimenti, dall'induratio penis plastica, all'incurvamento congenito, piuttosto che quelli dell'infertilità, dal varicocele (per gli over 35).

    Le malattie dell'autunno
    Dai 46 ai 65 anni aumenta l'incidenza delle patologie neoplastiche, ma anche di diabete, insufficienza epatica e renale, aterosclerosi e malattie endocrine e neuropsichiatriche. Situazioni che vedono un ricorso sempre più frequente a farmaci e chirurgia.

    Le malattie dell'inverno
    Dopo i 65 anni intervengono di norma problemi fisiologici legati all'invecchiamento - patologie correlate alla funzione erettiva e al desiderio - che però, dicono gli andrologi, non devono "deprimere e frustrare" le aspettative sessuali dell'anziano.




    Quando l'erezione non c'è

    Sono circa 3 milioni in Italia i maschi con problemi legati all'erezione: il 20% della popolazione maschile presenta problemi di eiaculazione precoce mentre i problemi di infertilità riguardano circa 60mila coppie della Penisola. Gli andrologi italiani, negli ultimi due anni, hanno sottoposto a screening durante la "Settimana di prevenzione andrologica" oltre 20mila maschi italiani, tracciando così un identikit dell'uomo medio italiano con qualche problema di funzionalità sessuale: ha poco più di 48 anni, è sposato e con due figli, è alto 1,74 metri, pesa circa 78 chili, ha istruzione media superiore e dichiara di avere rapporti sessuali settimanali.

    20\11\2002


    FONTE: http://news2000.libero.it/noi2000/18541.jhtml




    Lei si fa bella e lui fa la maglia

    Come cambiano le abitudini degli italiani

    Se rientrando a casa trovaste vostro marito o il vostro compagno seduto sul divano che fa la maglia che vi aspetta dal ritorno dal parrucchiere o dall'estetista, come reagireste? Rimarreste sbalordite, vi stropiccereste gli occhi o vi dareste un pizzicotto per vedere se siete nel mondo reale?

    Forse dovrete abituarvi all'idea, visto che questa è la fotografia degli italiani che emerge da un rapporto Istat. Un ribaltamento delle abitudini dei due sessi. È il segno dei tempi che cambiano, ma chi ci capisce più nulla? Se la donna non "impazzisce" più a tenere pulita la casa, cucinare cenette e coccolare il suo uomo ma preferisce trascorrere il tempo libero tra massaggi e relax non c'è nulla di male.

    Forse invece non è facile da accettare e capire un uomo che preferisce dedicarsi all'uncinetto piuttosto che andare al bar con gli amici. Eppure due uomini su cento sarebbero disposti a fare carte false pur di avere un po' più di tempo libero da dedicare al taglio e al cucito, mentre le donne svestono i panni di casalinga tuttofare e non sono mai sazie di creme, trattamenti estetici e cure dal parrucchiere. Il tutto per sembrare più belle e rilassate. Insomma per piacere e piacersi.

    Il parrucchiere e l'estetista sono sempre più spesso i "compagni" dei pomeriggi delle donne italiane. Soprattutto quelle tra i 45 e i 65 anni: dieci italiane su cento vanno dal parrucchiere una o più volte la settimana e il 38% ci va una o più volte al mese. Il 70% degli italiani dice di andare dal parrucchiere o a fare spese almeno una volta all'anno e questa soglia
    scende comprensibilmente al 32,5% e al 38,2% rispettivamente per coloro che ci vanno almeno una volta al mese.

    Lo shopping raccoglie consensi soprattutto nella fascia di donne tra i 14 e i 44 anni, ma a praticarlo almeno una volta alla settimana sono le più giovani (18-24 anni), il 23% delle quali ama andare per negozi una volta ogni settimanalmente. Rispetto a sette anni fa, sottolinea l'Istat, ha subito un incremento la percentuale delle "over 60" che frequentano centri estetici o parrucchieri. E i poveri maschietti? Le statistiche dicono che sono in aumento gli uomini casalinghi, sempre più "deboli", meno machi e meno intraprendenti. Un disastro? Forse, in fondo queste sono solo statistiche. Ma c'è da che preoccuparsi.

    20\11\2001


    FONTE: http://news2000.libero.it/noi2000/18516.jhtml




    VIAGRA, MA DOVE STIAMO ANDANDO A FINIRE?

    Noto come farmaco per curare una specifica malattia, se di malattia si tratta, la cosiddetta "disfunzione erettile", il Viagra nell'ultimo decennio ha conosciuto una diffusione senza limiti: non lo prendono soltanto i nostri arzilli "sessantenni and over", che non vogliono rinunciare (giustamente) ai piaceri del sesso, ma, a quanto pare, anche i ventenni frequentatori delle discoteche. Ma cosa sta succedendo ? Cerchiamo di chiarire. Da una parte ci sono loro, le donne, liberate dalla pillola da ogni timore, fino al punto di affermare (nel 77% dei casi), senza falsi pudori e ribaltando gli stereotipi del passato, di preferire senz'altro il sesso alle coccole ed alla tenerezza, di conseguenza sempre più esigenti in quanto a prestazioni da parte di lui. Dall'altra ci sono i poveri maschietti, cui si propongono come modelli i supereroi, quelli che funzionano sempre, a comando, nelle situazioni più estreme e senza limiti di resistenza. Un mix micidiale nel creare la cosiddetta "ansia da prestazione", timori di inadeguatezza, paura del fallimento. E allora, via con la pillola blu, magari mescolata ad un po' di ecstasy, a formare una miscela tonante, la sexstasy, con l'ecstasy che suscita il desiderio ed il Viagra che garantisce il risultato, alla modica cifra (su Internet e senza prescrizione medica) di 30 Euro. E così il sesso diventa automatico, robotizzato, come infilare il gettone nella feritoia del juke-box . Ci chiediamo come andrà a finire, quando uno di questi ragazzetti dovrà farcela "senza l'aiutino", e cosa ne sappiano dell'amore queste ragazze di oggi, convinte che il sesso sia un fatto puramente meccanico. Noi, ragazzi di una volta, ancora vispi, certamente nello spirito, del Viagra cerchiamo di farne il più possibile a meno.

    Dicembre 2006


    FONTE: http://www.aging.it/2006_/dicembre/viagra.htm
     
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  10. Davide.4.
     
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    Discussione su Yahoo

    DOMANDA

    Secondo voi..oggi sono le ragazze ad essere più intraprendenti o i maschi più mosci?

    io dico la prima...anche perché ormai se nn ci muoviamo noi nn se ne fa più niente... e quindi vorrei chiedere, perché cari uomini ve ne state lì ad aspettare che caschi una nuvola dal cielo e poi vi lamentate che siamo troppo spigliate?

    marilena f

    RISPOSTE

    eesatto!! =) x fortuna c'è qncora qualche ragazzo con ''l'intraprendenza'' di noi italiani k è conosciuta in tutto il mondo!!ma sn sempre di meno! ed è sempre piu spesso k le ragazze devono in-ochettarsi(termine coniato da me al momento! =>) x cmpensare la timidezza dei ragazzi!!

    Alessandra90


    i maschi decisamente i maschi + mosci

    hasley

    giustissimo!!!! la penso anche io come te!!!! sarò un pò troppo all'antica, ma preferisco qnd un maschio fa la prima mossa! e non la femmina!!!! bisogna essere + gentil'uomini!!!! ora le ragazze sono + intraprendenti xk i ragazzi non si danno da fare, troppo timidi!!!! SVEGLIATEVI!!!! :) un bacio!!

    Kitty

    è l'insieme delle 2 cose: voi siete piu' intraprendenti e noi ... mosci no... piu' che altro siamo a disagio:

    non è facile prendere l'iniziativa facendo attenzione a non mancare di rispetto, a non essere invadenti e ad altre 10k cose... in piu' voi siete enigmatiche: anche davanti a qualcuno che si proponte con una domanda semplice e posta in modo chiaro non date mai una risposta chiara (mia esperienza personale)

    ShinD

    avete voluto, giustamente, l'uguaglianza... e ora ve la tenete a tutti gli effetti

    zituss85

    sicuramente i maschi + mosci e le ragazze + intraprendenti!! sn i ragazzi ke devono fare la prima mossa e nn le ragazze! il mondo, ormai si è ribaltato!

    Clary

    Sono le ragazze eccessivamente intraprendenti a spaventare i ragazzi e a renderli più "mosci".

    blvm


    FONTE: http://it.answers.yahoo.com/question/index...17105020AAgHUrp
     
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  11. Davide.4.
     
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  12. Davide.4.
     
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  13. Davide.4.
     
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  14. Quinzio
     
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    Repetita iuvant

    zituss85

    sicuramente i maschi + mosci e le ragazze + intraprendenti!! sn i ragazzi ke devono fare la prima mossa e nn le ragazze! il mondo, ormai si è ribaltato!

    Clary

    Sono le ragazze eccessivamente intraprendenti a spaventare i ragazzi e a renderli più "mosci".



    Repetita iuvant

    CITAZIONE
    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 07:38)Poi cos'è sta favola delle donne aggressive? E' un'altra leggenda metropolitana.

    Sì, è una leggenda metropolitana.



    CITAZIONE (Quinzio @ 24/6/2007, 07:38)Poi cosa vuol dire "aggressive", cosa cavolo si intende ?

    Più che altro si vuole intendere che le femmine di oggi sono (sarebbero) "sessualmente aggressive".
    Io, che nella mia vita ho frequentato un po' di tutto (gay e trans esclusi), posso affermare con assoluta certezza che, di norma, queste femmine "sessualmente aggressive" esistono solo nei film americani.

    Modificato da silverback - 24/6/2007, 20:20

    PS.
    La locuzione latina Repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa "le ripetizioni aiutano".

    Il senso della frase è che una cosa, a forza di essere ripetuta, viene appresa da chi ascolta.

    Ha valore prettamente non solo in senso puramente didattico ma anche in rapporto alle esperienze dirette (le cose ripetute giovano): ripetere un gesto o una azione può dare piacere o, comunque, migliorare l'esecuzione di una determinata azione.

     
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  15. Davide.4.
     
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930 replies since 30/3/2007, 20:28   33417 views
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