Il rancore femminile
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  • 1) Sì, le donne rinfacceranno sempre agli uomini "il passato che non passa" e continueranno a ricordarsi solo di quello che gli fa comodo, anche quando saranno diventate "il primo sesso"
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  • 3) Non so/non risponde
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  • 2) No, in futuro il loro rancore svanirà. Il tempo è un gran dottore
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Il rancore femminile

è indelebile?

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  1. silverback
     
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    http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?b...db=536&idaut=10

    http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?b...db=479&idaut=10

    http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?b...db=485&idaut=10
    SPOILER (click to view)
    Man in inglese vuol anche dire umano. Non c'entra niente lo stupido "sexism". Sarebbe più giusto dire woman of the year e lasciarlo così. Anzi sarebbe meglio abolire queste cretinate di Time magazine. Il MSM (mainstream media) ormai fa solo disservizio. Ricordiamoci che mentre uno dei politicanti meno preparati, con più scandali (da scoprire, avendo fatto rapida ascesa a Chicago - quel Chicago peggio di Napoli - vedi recentissimo scandalo Gov. Blagojevitch per capirci) è stato trattato da Messia, avendo soltanto più tracce di melanina nella pelle, quelli di Time e altre "outlet" SMS hanno indagato furiosamente, scoperchiando persino i suoi bidoni della spazzatura, la Governatrice di Alaska Sarah Palin... accusandola di abuso di potere per aver fatto licenziare un parente poliziotto - beone e violento. Licenziato NON assunto!! In seguito trovata innocentissima. A Sarah Palin che si è tenuta il figlio "down"... mentre Obama, quando era senatore dello stato di Illinois, ha votato per l'uccisione dei bambini sopravvissuti agli aborti sbagliati (i cosidetti "born alive babies). Ma anche voi del Messaggero, come il Corriere, La Stampa vi siete lasciati abbindolare. Sarah Palin doveva essere Woman of the Year. Poteva anche essere Man of the Year perché ha le palle, mentre Obama ha soltanto la pelle

    postato il 20-12-2008 alle 19:40 da Bianca Smith
     
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    http://www.corriere.it/solferino/severgnini/09-05-17/06.spm
    Maschio, 35-45 anni, solo. Ecco perché

    Maschio, 35-45 anni, solo. Ecco perché: 1.Pensi che l’igiene personale sia roba da femminelle 2.Da una donna ti aspetti che ti scarrozzi, ti offra la cena e paghi pure il parcheggio 3.La rendi partecipe dei tuoi movimenti intestinali e dei tuoi problemi gastrici fin dai primi incontri 4.Nel tuo cassetto i calzini sono sistematicamente ordinati per gradazione di colore 5.Sei fondamentalmente asessuato e cerchi una compagna solo perché “bisogna sistemarsi prima o poi” 6.Pensi che la donna più importante della tua vita sia tua madre, e la tua ipotetica ragazza viene comunque dopo gli amici e i colleghi. 7.Sei bello e attraente come un bruco ma speri di uscire con Monica Bellucci un giorno 8.Lei porta una 42 ma le ripeti continuamente che deve dimagrire 9.Esci con lei ma guardi le altre, e non manchi di fare pure il farfallone 10.Hai problemi psicologici, sessuali, relazionali, ma invece di andare in terapia pensi che un miracolo risolverà ogni problema della tua vita 11.Esci con lei, ma dalle prime uscite parli della tua ex 12.L’ultima volta che una donna ha riso per una tua battuta è stato sette anni fa 13.Fai i conti in tasca alla tua ragazza e parli sempre di guadagni, perdite, investimenti e compri solo se è conveniente! 14.In primavera esci sempre imbacuccato come un cosacco per paura di beccarti un raffreddore 15. Sogni una donna a cui poter raccontare la tua cartella medica 16.Menti, sempre e comunque 17.Sei una larva ma tenti di spacciarti per una bellissima farfalla 18.Lei deve essere illibata, ricca e della tua città 19.Sei un quotidiano visitatore di siti porno 20.Non ricordi l’ultima volta in cui hai offerto un caffè a un amico. Saluti a Beppe e a tutti gli Italians da Marcella.

    Marcella Fornioni, [email protected]
     
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  3. Scienziato apocrifo
     
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    Ma questa è la descrizione del 95% delle donne italiane!!!

     
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  4. silverback
     
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    Appunto...
     
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  5. Quinzio2
     
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    Sono cose di una banalita' assurda. Si potrebbero dire le stesse cose dei maschi del pesce martello.
    Sevrenigni scrivere per campare, percio' pur di campare bene scrive qualunque cosa.
     
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  6. silverback
     
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    CITAZIONE (Quinzio2 @ 17/5/2009, 10:25)
    Sono cose di una banalita' assurda.

    ... figlie di un'epoca assurda.

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    Repubblica — 25 settembre 2007, pagina 41.

    Dietro quei no il potere dei maschi


    Ti cacciano dal Prado, ti fanno scendere dall' aereo, ti chiedono di uscire dal bar. Prima ti dicono che è tuo preciso dovere di donna e di madre allattare tuo figlio, se non lo fai sei degenere, lo privi per frivolo egoismo degli anticorpi che gli serviranno per vivere, mini la sua salute sei una specie di killer. Campagne ministeriali, proprio. Il latte in polvere oltretutto costa una fortuna le aziende ci speculano quindi ok, al seno. Poi quando lo fai ti pregano di allontanarti perché sei indecente, che vergogna quello spicchio di seno, ma che fa, ma dove crede di vivere, si copra. Io non ci credo. Non credo all' indignazione né al turbamento maschile, non credo che siano stupidi né ipocriti che quasi sempre è lo stesso. Viviamo in un epoca in cui le ditte di abbigliamento si fanno pubblicità con foto dove lui cerca di violentare lei mentre un terzo impassibile li guarda. Esibire reggicalze e scollature anche posticce purché monumentali garantisce fama denaro e spesso un posto in Parlamento. Non ho mai visto una madre che allatta farlo con ostentazione, è un gesto intimo e necessario che si compie chine su se stesse. I reggiseni, se è questo il problema, non sono wonderbra di pizzo: sono scafandri col bottone. Le madonne dei quadri lo fanno nude, è difficile anche credere al turbamento estetico: siamo cresciuti davanti a icone di Vergini nutrici. Credo che sia un rigurgito di esercizio di potere, piuttosto. I neonati hanno fame ogni due ore, qualcuno ogni ora. Se non puoi allattarli "in pubblico" devi stare a casa. Non un supermercato né un cinema, non un caffè al bar, figuriamoci se puoi prendere un aereo o andare in visita a un museo, fare un concorso. E' tuo dovere di donna pensare prima al bambino. Meglio se sparisci dalla vista, dalla competizione, dalla vita. Vai, esci pure di scena. Ripresentati quando sei in forma, lato A e lato B ben esposti, possibilmente con la biancheria giusta.


    CONCITA DE GREGORIO
     
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    Repubblica — 17 luglio 2000, pagina 32.

    Uomini di ordinaria violenza


    Ne esce male l' uomo, il maschio, da questo libro. Per quanto l' autrice non pronunci condanne spietate né generalizzate, il racconto della sua pluriennale esperienza di giornalista e soprattutto di presidente del Telefono Rosa è tutto un susseguirsi di analisi, di testimonianze e statistiche che fanno emergere fatti concreti, la violenza fisica e psicologica che troppi uomini tirano fuori con mogli, fidanzate, amiche, clienti e donne occasionali. Un rapporto, tra lui e lei, che spesso vive e si consuma con identica brutalità sia in case signorili, sia in case popolari. Per non dire dei luoghi di lavoro. Alla radice di tanto furore c' è una denutrizione culturale, l' affermazione d' un potere, l' esasperazione del sesso. Le pagine di questo libro non sono a senso unico, non sono impregnate di vittimismo tutto al femminile. Vi si trovano piuttosto flash di vita quotidiana di Roma, dove i fatti di ordinaria violenza, quasi sempre sommersa, superano l' immaginazione e di cui raramente c' è traccia sui giornali, anche perché da parte di chi subisce tanto dolore c' è il pudore e la paura di raccontarlo. Da Così fragile, così violento risalta chiaramente un disagio maschile molto diffuso, non solo in Italia. Gli uomini d' oggi - per fortuna una minoranza, seppur robusta - più che malvagi appaiono prepotenti, meschini, storditi. Ma c' è di peggio: spesso nella solitudine della casa cercano su Internet un fantasma, un corpo qualsiasi di donna, un' emozione erotica e non più un corpo vivo, un corpo di donna con la sua originalità e la sua vera sessualità. Da rispettare.


    Giuliana Dal Pozzo - Così fragile così violento - Editori Riuniti pag. 143 lire 16.000 - di EDO PARPAGLIONI
     
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  8. silverback
     
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    Repubblica — 05 settembre 1999, pagina 36.

    Donne, il nostro sesso è l' arma più potente


    VENEZIA - Con quell' aria delicata e per bene, tradizionale e persino un po' smarrita, Jane Campion, una tre le poche registe donne venerate come un grande maestro, porta dentro di sé, da sempre, le immagini oscure e le emozioni violente di donne segnate da ferite che le rendono diverse, donne che non si adeguano, che gli altri non capiscono e isolano. Anche Ruth, la spaziosa Kate Winslet (diventata famosa per i baci di Di Caprio nel "Titanic"), protagonista di Holy Smoke, in concorso ieri, è così, una ragazza molto giovane che cerca in una religione orientale, in una setta indiana, una via di fuga da una realtà di normale balordaggine. E così, inquiete e inquietanti, sono tutte le donne dei suoi film: la grassa e schizoide "Sweetie" che vive su un albero del giardino di casa, fa orrore ai suoi familiari e disgustò per totale assenza di bon ton i critici al Festival di Cannes di dieci anni fa; la malinconica e solitaria Janet Frame, la scrittrice neozelandese alla cui biografia Campion si era ispirata per girare "Un angelo alla mia tavola", rinchiusa per otto anni in manicomio, che improvvisamente infiammò la Mostra di Venezia del 1990 ottenendo il Leone d' argento; la muta e cupa Ada di "Lezioni di piano" (Palma d' oro a Cannes nel 1993 e tre Oscar), Isabel di "Ritratto di signora", troppo libera e intelligente per la società del suo tempo. Oggi, a 45 anni, con addosso una camicia e una gonna lunga ritagliate da un vecchio sari leggero, Jane Campion pare proprio una ragazza soave e irriducibile degli anni ' 70, quelle che definendosi femministe, provocavano allora scherno e terrore ovunque, anche in Australia dove, nata in Nuova Zelanda, è cresciuta con una madre attrice e un padre regista teatrali. "Alla fine del millennio stiamo ancora qui a chiederci chi ha più potere, l' uomo o la donna. Ce l' ha, credo, chi lo sa usare. E le donne possono averne quanto ne vogliono usando la loro sessualità, che è molto meno fragile di quella maschile. Anni fa girai per il governo australiano un filmetto educativo contro le molestie sessuali. Lo trovai proprio brutto, perché mi fu impossibile dire, per non scoraggiare il mio committente, quello che avrei voluto. Ragazze, anche in ufficio puntate sull' attrazione sessuale, lavorerete con più gusto". Irreprensibile nella vita, non sfiorata da notizie rosa forse perché vive in un continente dalle distanze immense, dove a fare la spesa bisogna andare con l' aereo di casa, sposata pare felicemente, con una piccina di cinque anni che ha portato con sé, ha sempre raccontato le sue donne turbolente e inafferrabili attraverso le emozioni del sesso, la sua mancanza o i suoi eccessi, il suo rifiuto o la sua scoperta. "Un corpo giovane di donna può prendersi qualsiasi rivincita su un uomo, che per quel corpo è disposto ad ogni compromesso, resa, umiliazione. Ho scelto per questo film Kate Winslet perché ha una figura densa, molto femminile, antica eppure ancora adolescente. E quel povero Harvey Keitel, che ha più del doppio dei suoi anni, nel mio film ossessionato dalla perdita seduttiva che gli deriva dall' invecchiare, che si tinge i capelli, si profuma l' alito e porta stupidi jeans attillati, con tutta la sua spocchiosa autorità dell' esperto americano che deve strappare la ragazza alla setta, è un perdente. O meglio uno che vuole perdere per smetterla con il ruolo del duro. Ho provato molta soddisfazione a far indossare a quel macho un abito rosso di donna, che lo rende ridicolo mentre supplica amore". Ancora una volta soavemente feroce con gli uomini, Jane Campion lo è ancora di più con l' istituzione della famiglia. "Considero quella del film una famiglia tipo, del tutto normale, in Australia e nel resto del mondo occidentale. Un padre imparruccato, indifferente e con amante, la solita madre che si sacrifica, il fratello bello e sciocco con moglie bella e sporcacciona, l' altro fratello fidanzato in casa con uno che porta divise da cowboy trasparenti. La casa piena di gadget orribili, l' abbigliamento leopardato da grande magazzino, i bambini troppo grassi. Se poi una vuole andare in India e si innamora di un vecchio guru obeso, è comprensibile". Anche Campion è stata folgorata dalla spiritualità orientale, visto il rispetto con cui ne parla nel film? "Ho fatto un lungo viaggio in India a scopo turistico, non per cercare qualcosa di alto, ma non posso negare che il paese non mi abbia colpito. Non è della religione che la gente, e la famiglia di Ruth, hanno paura, ma della fede in qualcosa di invisibile, che non sia un programma televisivo, la pubblicità di un frigorifero, l' ultimo divo. Certo ci sono sette di imbroglioni, ma anche veri movimenti spirituali. E sempre più persone, sempre più giovani, hanno bisogno di credere in qualcosa, di andare alla ricerca di quel mitico Graal che si chiama anima e che non si sa più cosa sia. Di riscoprire, nell' egoismo e nell' aridità di oggi, il senso di essere buoni, generosi, altruisti".


    NATALIA ASPESI
     
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  9. silverback
     
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    Repubblica — 08 maggio 2001, pagina 61.

    Storie di donne forti e di maschi carnefici


    Appuntamento con Tempi moderni, il programma di Daria Bignardi in onda su Italia Uno alle 20.40. Tema di questa puntata è "Donna e potere". Nei tempi moderni la donna non si accontenta più di ruoli di secondo piano e chiede sempre più di avere le stesse possibilità dell' uomo. Ecco però che il maschio non accetta di dividere il potere e fa branco con i suoi simili per escludere l' altro sesso. Come reagiscono le donne? Quando sono vittime e quando carnefici? Come vivono il potere? Tra le storie presentate nel corso della puntata quella di due donne legate al mondo della politica che raccontano gli ostacoli che hanno incontrato e incontrano quotidianamente; quella di Monica, vittima delle asfissianti molestie del suo capo, oggetto di mobbing, non dimentica e accusa le colleghe di averla completamente abbandonata. Infine una donna eritrea, componente dell' esercito che ha combattuto il primo e il secondo conflitto, che ha ucciso, depredato, arrestato, come le donne siano in grado di compiere gli stessi lavori dell' uomo. In studio il sociologo Francesco Alberoni, Lella Costa e Andrea Biavardi di Men' s health. Il gruppo di detenuti di San Vittore, appuntamento fisso di "Tempi moderni" racconterà la propria esperienza.


     
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  10. cama-leo
     
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    CITAZIONE (silverback @ 18/5/2009, 01:10)
    <b>Repubblica — 08 maggio 2001, pagina 61.
    In studio il sociologo Francesco Alberoni, Lella Costa e Andrea Biavardi di Men' s health.

    Ospiti selezionati per bene... :sick:
     
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  11. Tex6969
     
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    silverback
    CITAZIONE
    Nei tempi moderni la donna non si accontenta più di ruoli di secondo piano e chiede sempre più di avere le stesse possibilità dell' uomo. Ecco però che il maschio non accetta di dividere il potere e fa branco con i suoi simili per escludere l' altro sesso. Come reagiscono le donne?

    Hanno DOVUTO mettere una volta uomo per evitare il ripetitivo, poi sappiamo che per Repubblica il Maschio FA BRANCO !!
    Animali allo stato brado...ecco cosa sono gli uomini.
    Grazie Repubblica niente di nuovo dal fronte occidentale.
     
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  12. ilmarmocchio
     
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    Forse l'articolista intende per UOMO il 3 sesso, gli uominiincammino-pentiti.
    Invece il maschio e' l'ominide con caratteristiche maschili : infatti fa branco, e per non cedere il potere e' disposto a spezzare le ossa in testa I concorrenti ( ricordate l'alba dell'uomo, pardon del maschio, in Odissea 2001 ?).
    Ah.. Repubblica, nutrimento dello spirito, ambrosia dell'intelletto
     
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  13. Tex6969
     
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    ilmarmocchio
    CITAZIONE
    Invece il maschio e' l'ominide con caratteristiche maschili

    Certo, Repubblica riscrive la storia filogenetica umana ed è pronta a mettere pure in discussione Paleontologia e anatomia comparata pur di portare avanti la GNF.
     
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  14. silverback
     
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    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375669&START=1&2col=
    Così le ragazze di oggi hanno svenduto la dignità delle madri
    di Annamaria Bernardini De Pace

    La costituzione nel 1948 affermava solo formalmente l’uguaglianza e la pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso. Ma, fino al 1975 il Codice Civile (del 1942) disciplinava ancora i rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi sul principio della assoluta supremazia dell’uomo: la donna era soggetta alla potestà del marito-capo famiglia, era obbligata a modificare la residenza in forza degli obiettivi di lui, ne condivideva categoricamente il domicilio e, in cambio della totale sottomissione, aveva il diritto al mantenimento e alla protezione. Aveva il dovere della totale fedeltà, in cambio di quella di lui “molto ridotta”: l’adulterio del marito non costituiva infatti reato come quello della moglie che, se sorpresa in fallo, diventava pure madre indegna dei suoi figli. Non solo, della dote diventava proprietario o amministratore il capo famiglia, giacché l’eventuale autonomia economica avrebbe potuto suggerire, alle mogli, scelte tali da inficiare il potere e il controllo di ogni marito.

    Gli ultimi 40 anni, e per alcuni interventi legislativi, gli ultimi 20 e persino gli ultimi 10, hanno finalmente segnato la rivoluzione dei ruoli familiari, attuando progressivamente il modello costituzionale con l’equa ripartizione delle responsabilità coniugali e genitoriali all’interno della famiglia ma anche all’esterno. Dunque affermando, era ora, la pari dignità giuridica di uomini e donne. Nello stesso periodo si sono susseguiti molti accomodamenti legislativi specifici, volti ad introdurre in concreto anche la parità costituzionale sancita in tema di lavoro, non solo subordinato. Potremmo a questo punto essere fieri di onorare davvero una carta costituzionale che si è allineata ai Paesi più civili, consentendo l’eliminazione di norme discriminatorie in famiglia, nel lavoro e nell’economia generale. Tanto si può fare ancora, per esempio a tutela degli omosessuali, così ingiustamente perseguitati come fossero una razza a parte.

    Tuttavia c’è un altro grave problema: le giovani generazioni di donne, inconsapevoli delle umiliazioni e delle lotte di cui sono state protagoniste le loro madri e nonne, stanno dissipando la ricchezza delle fondamentali conquiste giuridiche di cui oggi godono, gratuitamente, inconsapevoli della preziosa eredità ricevuta. Hanno il diritto allo studio, al lavoro, al divertimento, al sesso, al divorzio, persino all’adulterio, nella piena ratificata parità col maschio. Però disdegnano, in linea di massima, i corrispettivi doveri. O, comunque sia, li fanno apparire concessioni generose: proponendosi di volta in volta vittime del maschio, della società, della famiglia.

    È vero che ancora non è stato sfondato il “soffitto di vetro”; è vero che la violenza maschile non è stata debellata; è vero che ci sono luoghi di potere misogini. Ma è anche vero che molte, troppe, giovani donne, anche istruite, approfittano delle tutele previste dalla legge e non vogliono maturare la coscienza del dovere e della fatica; usano invece la loro femminilità e strumentalizzano il corpo e la diversità biologica, finendo col non rispettare la pari dignità giuridica.
    Infangano la potenza della femminilità quelle donne che, a frotte come cavallette, precipitano negli esclusivi territori familiari e di potere per conquistare il raccolto faticosamente seminato e coltivato da altri.

    C’erano pure una volta: erano furbe, guardinghe e solitarie e le altre le chiamavano puttane. Oggi sono sfacciate e fiere di autodichiararsi pubblicamente escort. Sfruttano la fragile sessualità del maschio, per rovinare famiglie e patrimoni: esiste per loro il diritto ad avere tutto, ma conoscono a fondo esclusivamente il dovere di dare una sola cosa. Sempre e solo quella. Per altro, a mio parere, una cosa ormai così diffusa sul mercato da rendere ridicoli quegli uomini che non se la prendano gratuitamente. Se non altro per pari “dignità”. In nome della legge.
     
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  15. ilmarmocchio
     
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    La bernardini ecc fa come i terroristi : prima ha fatto dei danni, poi incolpa gli altri e spiega come punirli. A c....re, e senza carta igienica
     
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150 replies since 7/3/2007, 01:15   6805 views
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