Il rancore femminile
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  • 1) Sì, le donne rinfacceranno sempre agli uomini "il passato che non passa" e continueranno a ricordarsi solo di quello che gli fa comodo, anche quando saranno diventate "il primo sesso"
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  • 3) Non so/non risponde
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  • 2) No, in futuro il loro rancore svanirà. Il tempo è un gran dottore
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Il rancore femminile

è indelebile?

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    http://sfoglia.ilmessaggero.it/view.php?da...l&type=STANDARD
    Domenica 15 Marzo 2009

    di MARIDA LOMBARDO PIJOLA
    E SEI come una mosca in una scatola di vetro, che cerca di scappare ma rimbalza, e torna indietro, e non c’è via di fuga, e il vetro è opaco, la scatola insonorizzata, nessuno può vedere e può sentire, e capita che a volte muori, dicono che ne muoia una ogni tre giorni, e spesso la scatola di vetro è la tua casa. E’ come un destino primordiale che trattiene il passo della storia, e la riporta indietro, secoli indietro, ai tempi in cui la donna era soltanto un apparato, un niente, e l’uomo era il padrone, irrobustito dalla protervia dei suoi istinti. E non c’è parità che tenga, non c’è conquista, non c’è condizione che ti salvi, non c’è età, che tu sia un’anziana o una bambina, che tu sia una moglie o una clochard, che tu sia compagna, fidanzata, passante, conoscente.
    E può accaderti a Roma, dove puoi essere sequestrata, picchiata, drogata, per aver rifiutato un corteggiatore. O a Caltanissetta, a Firenze, a Macerata. Quattro notizie in un giorno, violenze tali da finire sui giornali, come ieri, e mille non-notizie tutti i giorni, come sempre, che non finiscono da nessuna parte che non sia il destino, il silenzio, il dolore di una donna.
    L’Istat, le associazioni femminili, tutti coloro che le contano ogni anno, per indignazione o per mestiere, raccontano che il numero di donne stuprate, vessate, maltrattate cresce a velocità vertiginose, almeno quanto quello delle altre che riescono a conquistare quote della politica o delle professioni, o a sfondare i soffitti di cristallo. Una specie di una curva del progresso, una doppia velocità sociale, parallela, che toglie da una parte quel che dà dall’altra. Accade con strategie sommerse, subdole, perverse, per mezzo di vendette trasversali, di mani allungate per picchiare, stuprare, torturare, e riportare lo status quo dei sessi alle preistorie, alle giurisdizioni di ieri, o l’altro ieri. Della restaurazione maschile raramente si fa carico un balordo: la mano appartiene quasi sempre a uno di casa, uno con un livello di istruzione medio alto, uno che è socialmente inserito, che lavora. Uno che fa così per misurare la forza che gli manca. Per simulare un coraggio che non ha. Per travestirsi da uomo. Per apparire quello che non è.
     
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    assiduo

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    CITAZIONE (silverback @ 8/3/2009, 20:36)
    http://nonsonosola63.blog.kataweb.it/la_vi...a-degli-uomini/
    CITAZIONE
    Mercoledì, 27 Agosto 2008
    Sulla stupidità degli uomini

    Mi dispiace ammeterlo, perché odio le generalizzazioni, ma l’ esperienza mi fa imbattere sempre in individui che confermano la mia ipotesi: gli uomini sono estremamente stupidi.
    Sarà perché ho conosciuto sempre la stessa tipologia, o forse perché mi aspetto molto di più di quello che obiettivamente qualsiasi individuo è disposto ad essere o a sapere, ma di fatto trovo il sesso maschile estremamente deludente.
    Sono tronfi e permalosi, pensano di essere sempre dalla parte della ragione, i più bravi, i più forti, i più intelligenti; si offendono per un nonnulla ma sopratutto pensano che sia loro tutto lecito, mentre quello che fai tu, quello che dici tu, femmina, è sempre una conquista, e anche se ci riesci vale meno. E questo sia nel lavoro che nei rapporti interpersonali.
    Sono stupidi perché non si rendono conto quanto è facile abbindolarli; basta fargli due moine e un piatto di pasta e si sciolgono come ghiaccioli al sole. Non si rendono conto delle dinamiche PALESEMENTE di seduzione e pensano che tutto sia merito del loro innato fascino. Sono rigidi mentalmente; incapaci di modificare i propri assetti e le proprie abitudini, egocentrici ed egoisti impostano tutta la loro esistenza per dimostrare la loro sedicente superiorità. Nel sesso sono di una ingenuità spaventosa e lo utilizzano, solitamente per gratificare il proprio ego frustrato. E questo a tutte le latitudini e longitudine. I mussulmani hanno dalla loro anche la religione che manifestatamente li appoggia. Ma anche qui da noi le cose non sono troppo diverse: c’è una legge non scritta che ammette come lecite certe cose e condizioni accettabili per l’uomo e non per la donna e ultimamente le cose sono assai peggiorate, visto l’invito del nostro Cavaliere nazionale a non lavorare e a trovarci marito…

    Mah, basta cambiare il genere dei sostantivi e fare qualche ritocco qua e là x ottenere il ritratto (molto più fedele, a differenza di questa minchiata) di moltissime donne; quando sento parlare di queste cose, chissà perchè, dò x scontato che si parli del sesso femminile...
     
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  3. Guit
     
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    CITAZIONE (silverback @ 8/3/2009, 20:36)
    http://nonsonosola63.blog.kataweb.it/la_vi...a-degli-uomini/
    CITAZIONE
    ... Non si rendono conto delle dinamiche PALESEMENTE di seduzione e pensano che tutto sia merito del loro innato fascino. ...

    Io invece non ho mai capito questo concetto, che sento spesso ripetere dalle donne. Non ho capito perché non dovrei pensare al mio fascino se una mi fa delle carinerie, non ho capito perché dovrebbe farmi carinerie se non mi trova affascinante.

    Allora non siamo noi sbagliati e ingenui, sono loro zoccole.



     
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  4. silverback
     
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    http://forum.moldweb.eu/index.php?s=14a850...&showtopic=7971
    CITAZIONE
    Dall’indagine del primo Osservatorio Cera di Cupra
    Donne e uomini, ma quale uguaglianza?
    L’80% delle italiane non crede che ci siano pari opportunità tra uomo e donna. Sarà forse perché le donne, se costrette a scegliere tra figli e carriera, scelgono i primi?

    Sanihelp.it - Le donne sono ancora un passo dietro ai loro compagni maschi. Parola del primo Osservatorio Cera di Cupra, un nuovo strumento che si propone di monitorare l’evoluzione del ruolo della donna verso le pari opportunità dal 2008 al 2010, secondo il roadmap indicato dall’Unione Europea. All’indagine hanno partecipato 1.000 donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni e un campione di 150 donne imprenditrici / dirigenti.

    La prima tappa del percorso non presenta dati entusiasmanti per l’universo femminile: promozioni maschili immeritate, responsabilità della casa e dei figli, scarsità di ruoli di potere, pochissimo tempo da dedicare a se stesse e ai propri interessi.
    Ma nonostante tutto, l’immagine di donna che si profila dalla ricerca è portatrice di entusiasmo, ottimismo, femminilità, intelligenza e romanticismo. Donne che, come dice Charlotte Whitton, «hanno dovuto fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà» ma che, ancora una volta, possono mollare in qualsiasi momento tutto per un figlio e che se devono scegliere tra amare e mangiare, forse, scelgono di amare.

    Le donne si destreggiano tra mille difficoltà e impegni, ma diversamente da quanto si possa pensare, il lavoro femminile è una necessità solo per un terzo delle italiane, mentre per la maggioranza è una fonte di autodeterminazione, di autonomia e di realizzazione Interessante il fatto che il 30% del campione viva il lavoro come un piacere, percentuale che sale al 37% tra le dirigenti/imprenditrici.
    Un lavoro che piace ma che è ancora in lotta aperta con le pari opportunità: 8 donne su 10 ritengono che attualmente non ci siano pari opportunità tra uomo e donna. Le donne si sentono discriminate su diversi livelli, nella possibilità di fare carriera (il 60% del campione e più del 70% delle dirigenti), nel riconoscimento delle proprie capacità (una donna su due) e nel diritto di fare figli (più della metà delle donne tra i 25 e i 44 anni). Il problema sembra accentuarsi nel caso di mansioni di responsabilità e più del 50% delle dirigenti/imprenditrici ha visto assegnare un ruolo o una promozione importante a un uomo, seppure lo meritasse una donna. ...continua a leggere nella pagina successiva.
    D’altro canto, se è una donna a fare una carriera brillante per circa il 35% del campione si ha la convinzione che l’abbia raggiunta rinunciando alla famiglia e ai figli. Adducono il ricorso a espedienti poco leciti percentuali nell’ordine del 23% del campione. Mentre i criteri meritocratici incidono nel raggiungimento di un ruolo di primo piano nel mondo del lavoro per il 20,6% nel campione base e 23,6% per le dirigenti/imprenditrici.
    Se poi è la donna a occupare un ruolo professionale più importante del compagno si ha la convinzione che incida negativamente nel rapporto per il 52% delle donne. Le motivazioni addotte vedono il crearsi di un’insana competizione per più del 60% del campione, seguita dall’invidia per più del 30%.

    E che dire dei figli e della casa? Sono sempre le donne che si occupano di tutti gli aspetti pratici della famiglia, secondo più della metà del campione. È nella gestione dei figli che le donne si sentono più supportate dagli uomini (oltre il 40%), supporto che diminuisce nettamente nelle faccende domestiche (10/11%) e rimane basso anche in cucina (11%).
    Parlando di scelte fra carriera e figli, per oltre il 70% delle donne è la famiglia a essere al primo posto e solo 1 donna su 10 sceglierebbe la carriera a scapito di un figlio (su entrambi i campioni). Se lo stesso dilemma fosse posto a un uomo, le donne intervistate sono convinte per circa l’80% che sarebbe la carriera a essere preferita, a scapito della famiglia.

    Poco tempo da dedicare loro ma grande serenità per i bimbi: per il 60% delle donne a un bambino giova avere una mamma che lavora, percentuale che arriva a più del 70% per le dirigenti/imprenditrici.
    Ed è proprio con la nascita/gestione dei figli che, ancora una volta, ci si scontra con le pari opportunità: fra chi ha usufruito di congedi parentali e formule part-time, oltre la metà si è poi vista penalizzare nel suo percorso di carriera o nei rapporti con i colleghi.

    Non c’è che dire: casa o lavoro, carriera o famiglia, se stesse o gli altri… Dai risultati di questa ricerca pare proprio che sia dolorosamente inscritto nel destino delle donne l’angosciante bivio della scelta . Che come tale comporta sempre una vittoria, ma anche una perdita.

     
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  5. silverback
     
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    Parole di una utente di un altro forum, rivolte a un utente di sesso maschile.

    CITAZIONE
    Sai, ******, risponderò molto volentieri alle tue domande. Non vi è problema alcuno. Ma, prima se mi permetti, vorrei invece sapere bene come la pensi tu sulla questione.

    Poichè ancora non mi è chiaro questo tuo continuo cambiare atteggiamento e questo tuo continuo interrogare e al tempo stesso cambiare di ruolo.

    Hai già dichiarato di amare il genere femminile, però lo attacchi, di non essere maschilista ma fai discorsi maschilisti, di essere contento di te ma fai spesso la vittima, etc.. etc..

    Non è, ******, che forse tu abbia finalmente capito che continuando a fare i maschi selvatici, vi state fregando con le stesse vostre mani ? Hai capito che è ora di smettere di "piangersi addosso" ? Che avete avuto troppi privilegi nel corso della storia, ed ora è giunto il momento di cedere un pochino di potere ?

    E la mia è una domanda serissima e sono convinta che la tua risposta sia affermativa. Sarei molto contenta per te .

    CITAZIONE
    Che avete avuto troppi privilegi nel corso della storia, ed ora è giunto il momento di cedere un pochino di potere ?

    http://antifeminist.altervista.org/risorse..._ripugnanti.htm

    CITAZIONE
    Gravi incidenti in miniera in Ucraina e Kazakhstan - 5.10.2006
    Due gravi incidenti in due miniere dell'ex Unione Sovietica, hanno provocato la morte di almeno 50 persone. Sotto accusa il degrado delle strutture. In Kazakhstan, nella miniera che porta il nome di "Lenin" ed è proprietà del gigante dell'acciao Mittal Steel, un'esplosione ha provocato un incendio ad oltre 500 metri di profondità, mentre circa 360 minatori erano al lavoro. Almeno 41 sono morti in questa miniera di carbone, un labirinto di sette piani, già teatro di tragedie simili. La miniera Lenin si trova nel centro del Kazaksthan. Un'ora prima un altro incidente è avvenuto nella regione orientale dell'Ucraina. In questa miniera di carbone, una delle più grandi del paese, una perdita di gas, ad una profondità di oltre un chilometro, ha provocato la morte di almeno tredici minatori. Alcune decine sono rimasti intossicati. Anche l'Ucraina non è nuova a questo genere di incidenti: nel paese dall'inizio dell'anno oltre 100 minatori sono morti sul lavoro.

    Siberia, 12 i morti dopo l'incendio in una miniera d'oro. 21 ancora dispersi - 8.9.2006
    Sono 12 i minatori morti intrappolati dall'incendio divampato ieri in una miniera d'oro in Siberia. È il numero di corpi ritrovati nelle operazioni di soccorso, 11 sono già stati identificati, mentre si cercano ancora 21 persone. Al momento dell'incidente c'erano 64 uomini sotto terra, 31 sono stati portati in salvo. Un dipendente della miniera spiega: "C'erano dei lavori di saldatura in profondità quando è scoppiato l'incendio. Tanto fuoco e tanto fumo. Qualcuno è riuscito a scappare, altri sono rimasti intrappolati. Anche mio fratello è laggiù". L'incidente è avvenuto a un centinaio di metri di profondità in una miniera nella regione di Cità, al confine con Cina e Mongolia. Sul posto mancano attrezzature e soccorritori specializzati. Sono quindi stati inviati aiuti da tutta la regione, e sono in arrivo nelle prossime ore 40 esperti da Mosca e altri ancora da diverse regioni della Russia. La miniera, di proprietà della compagnia Highland Gold Mining, quotata sulla borsa di Londra, ha oltre cent'anni e, secondo alcuni testimoni, un vecchio sistema di ventilazione.

    Minatori in trappola in India e in Russia - 7.9.2006
    Nella Siberia orientale 19 persone sono rimaste bloccate sottoterra, e in una miniera di carbone indiana si teme siano morti 54 lavoratori 7/9/2006 Incidente in una miniera Minatori intrappolati in Russia e in India. Due incidenti si sono verificati tra ieri notte e oggi in una miniera d'oro nella Siberia orientale, dove 19 persone sono rimaste bloccate sottoterra, e in una miniera di carbone indiana, dove si teme siano morti 54 lavoratori. Un incendio è stato la causa dell'emergenza nella miniera russa. Le fiamme, secondo quanto riferiscono le autorità di Mosca, si sono scatenate ad una profondità compresa tra gli 85 e i 135 metri in un impianto della Highland Gold Mining nella regione di Cità, vicino al villaggio Vershino-Darasunski, al confine con la Cina. Al momento dell'incendio, alle 6:15 ora italiana, 48 persone erano al lavoro; le squadre di soccorso ne hanno tratte in salvo 29, mentre 19 sono tuttora intrappolate. «Si tratta della nostra miniera», ha confermato un portavoce della Highland Gold Mining, aggiungendo che «la situazione è complessa e la stiamo monitorando ogni 15 minuti». L'incidente in India si è verificato ieri notte nel distretto di Dhanbad, nello Stato orientale di Jharkhand. 54 operai sono rimasti bloccati nella miniera, in seguito al crollo di una volta causato da un'esplosione. Le cariche di esplosivo dovevano servire ad aprire una nuova area della miniera, ma la struttura non ha retto. «Si tratta di una situazione senza precedenti e le possibilità che sopravvivano sono pari a zero», ha dichiarato secondo la Reuters Partha Bhattacharya, presidente della Bharat Coking Coal Limited, compagnia proprietaria dell'impianto. «I minatori - ha continuato Bhattacharya - stavano lavorando ad una profondità di 460 metri quando l'esplosione e una fuga di gas hanno ridotto il livello di ossigeno quasi a zero». Le operazioni di soccorso sono partite in nottata, ma le squadre sono riuscite a raggiungere solo il terzo dei diciotto piani della miniera. I minatori, probabilmente, si trovano all'ultimo livello.

    Sette minatori intrappolati a Jilin - 14.9.2006
    Almeno sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera nella provincia di Jilin, nel nord-est della Cina. I soccorritori stanno cercando di pompare l'acqua che ha inondato il tunnel, mentre in un altro incidente un minatore è morto per una fuga di gas in una miniera di Datong, nella provincia dello Shanxi. Nelle miniere cinesi, le più pericolose al mondo, muoiono in media oltre 5mila persone all'anno.

    Esplosione in miniera: 15 morti Pechino - 16 Giugno 2004
    Almeno 15 persone, più due soccorritori sono morti dentro una miniera della Cina centrale. L’esplosione è avvenuta alle 4.50 del pomeriggio di ieri nella provincia dello Shaanxi, mentre vi erano 85 minatori nelle gallerie sotterranee per estrarre carbone. Il maggior numero è stato tratto in salvo. Oltre ai 15 morti, vi sono ancora 7 dispersi, i cui corpi non sono ancora stati ritrovati. La miniera, di proprietà della Huangling, aveva cominciato ad operare nel 2001, con una capacità di 6,6 milioni di tonnellate. La Cina detiene il primato per i morti in miniera. Lo stato afferma che l’anno scorso vi sono stati 6.702 morti per esplosioni, franamenti e altri disastri. Organizzazioni internazionali denunciano un tasso di mortalità molto più grande

    Esplosione in una miniera dell’Henan: almeno 56 morti e 92 dispersi - 21 Ottobre 2004
    L’esplosione di gas in una miniera di carbone ha causato la morte di 56 persone; 92 minatori risultano dispersi, ma le autorità affermano che le speranze di ritrovarli vivi sono “esili”. Questo è considerato il più grave incidente minerario quest’anno.

    Esplosione in miniera: 49 morti e 11 dispersi - 22 Novembre 2004
    Almeno 49 minatori morti e 11 tuttora dispersi: è il bilancio di un grosso incendio divampato in una miniera di ferro nel nord della Cina. Secondo l’agenzia statale per la sicurezza sul lavoro i soccorritori hanno tratto in salvo 46 minatori: essi hanno inoltre recuperato i corpi senza vita di 49 persone. L’incidente si è verificato sabato mattina in una miniera di Shahe, nell’Hebei: un cavo ha preso fuoco e ha provocato un'esplosione all’interno della cava. L’incendio si è subito propagato in altre 5 miniere collegate, mentre nuvole dense di fumo rallentavano l’opera dei soccorritori.

    Shaanxi: nessuna speranza per i 141 minatori dispersi – 29 Novembre 2004
    "Non c'è alcuna speranza di trovare ancora in vita qualcuno dei 141 minatori intrappolati nella miniera". Lo ha affermato Yan Mangxue, segretario del partito comunista nel villaggio di Yaoyu, luogo d'origine di 14 minatori intrappolati nella miniera di carbone statale di Chenjiashan, nello Shaanxi. La fuoriuscita di gas tossico ostacola le operazioni di recupero dei 141 minatori, tuttora intrappolati nella miniera di carbone statale; i morti accertati sono 25. Oltre 2000 uomini della sicurezza cercano disperatamente di salvare i minatori ancora intrappolati nella cava, ma la densità nell’aria del monossido di carbonio è arrivata allo 0,5%, un livello 5 volte superiore alla soglia di mortalità. Almeno 43 minatori sono stati ricoverati negli ospedali della zona con sintomi di avvelenamento da ossido di carbonio e 11 versano in condizioni definite “critiche”. Fra i superstiti 84 lavoratori che, al momento dello scoppio, si trovavano nei pressi dell’entrata come supporto tecnico per i minatori impegnati nell’estrazione.

    Hunan: 4 morti e 16 dispersi per un incendio in miniera - 14 Dicembre 2004
    Ancora vittime nelle miniere cinesi: un’esplosione in una miniera della Cina centrale ha causato 4 morti e 16 dispersi; nel frattempo i soccorritori continuano le operazioni di recupero di 36 minatori intrappolati, in seguito ad una inondazione, in una cava nel sud-ovest del paese.

    Sichuan: 14 morti nell’esplosione di una miniera - 20 Dicembre 2004
    Continua l’escalation di morti nelle miniere di carbone cinesi: un’esplosione ha ucciso 14 minatori e ne ha feriti altri 3. Secondo quanto annunciato oggi dal governo, l’incidente è avvenuto nel distretto di Xingwen, nella provincia sud-occidentale di Sichuan alle ore 1.40 di domenica mattina (le 18.40 di sabato in Italia).

    Liaoning: almeno 203 morti in un’esplosione in miniera - 15 Febbraio 2005
    È di almeno 203 morti e 22 feriti il bilancio dell’esplosione avvenuta ieri pomeriggio in una miniera di carbone a Fuxin, città nella provincia di Liaoning, Cina nordorientale. Tredici i minatori ancora intrappolati nel sottosuolo. Zhang Yunfu, vice manager generale del gruppo industria del carbone di Fuxin, ha raccontato che lunedì mattina le operazioni di lavoro si stavano svolgendo secondo la norma, quando alle 14.30 è avvenuta una scossa nella sezione N. 3316 della miniera di Sunjiawan, del gruppo Fuxin. L’esplosione di gas si è registrata intorno alle 15 a circa 242 metri di profondità. Pronto l’intervento dei soccorsi, mentre sono ancora in corso le indagini sulle cause della tragedia. Autorità del governo provinciale, di Fuxin e di altre dipartimenti di rilievo sono accorse sul luogo dell’incidente.

    Shanxi: esplosione in miniera, 29 dispersi - 10 Marzo 2005
    Ventinove minatori sono ancora intrappolati sotto terra in seguito all’esplosione di gas in una miniera di carbone nella Cina settentrionale. Lo riferiscono oggi i media di Stato. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio nella miniera N. 2 della Gola di Xiangyuan, provincia dello Shanxi, contea di Jiacheng. Secondo l'agenzia Xinhua, al momento dell'esplosione erano a lavoro 83 minatori.

    Almeno 8 morti e 30 intrappolati in due miniere cinesi Jiaohe - 25 Aprile 2005
    Un’inondazione ha colpito la miniera di carbone “Tengda” a Jiaohe, città nella provincia di Jilin – nord est del Paese - ed ha intrappolato sotto terra 69 minatori. La tragedia è avvenuta ieri, 24 aprile. I gruppi di soccorso hanno lavorato tutta la notte e nella mattina di lunedì hanno recuperato 39 lavoratori. Non si ha però alcuna comunicazione con i 30 ancora intrappolati. I dipartimenti locali di Pubblica sicurezza e di Prevenzione sul lavoro non hanno rilasciato commenti sull’accaduto. Almeno 8 minatori sono morti, invece, a causa di un incendio all’interno della miniera “Fushun” a Yuzhou, una città nella provincia dell’Henan – est del Paese. L’incendio è divampato poche ore prima dell’alluvione di Jiaohe. Il bilancio delle vittime potrebbe salire, perché 4 lavoratori risultano ancora dispersi.

    Miniere di carbone nel nordest cinese: 51 morti – 6 Maggio 2005
    Sale a 51 morti il bilancio ufficiale delle vittime in 2 degli ultimi incidenti nelle miniere di carbone più pericolose del mondo: quelle cinesi. Nella miniera “Tengda” a Jiaohe, provincia di Jilin – nord est della Cina - i soccorsi hanno trovato 29 corpi. All’appello manca ancora un minatore. “Non ci fermeremo finché non ritroveremo il disperso” ha dichiarato un responsabile statale della sicurezza sul lavoro. La tragedia, avvenuta il 24 aprile scorso, era stata causata da un’inondazione. Intanto sempre nel nord est del Paese, nella provincia dello Shaanxi, le autorità hanno confermato 22 morti in una miniera di Hancheng. Causa dell’incidente, un’esplosione di gas avvenuta la settimana scorsa.

    Cina: esplosione di gas uccide 21 persone – 17 Maggio 2005
    Un’esplosione di gas ha ucciso giovedì 12 maggio 21 minatori in una miniera di carbone nella città di Panzhihua, nel Sichuan (provincia a sudovest della Cina).

    Cina, esplosione in miniera uccide 65 operai Fukang – 12 Luglio 2005
    Un’esplosione dovuta ad un accumulo di gas è avvenuta ieri nella miniera di carbone di Shenlong - 38 chilometri ad est della città di Fukang, nella provincia nord del Xinjiang - ed ha ucciso 65 persone: altre 18 risultano al momento disperse.

    Turchia: scoppio in miniera, muoiono in 17 - 2 Giugno 2006
    I minatori sono deceduti in seguito ad un'esplosione di grisù avvenuta a Odakoy nella provincia di Balikesir - Tragedia in miniera in Turchia. Diciassette minatori turchi sono morti in seguito all'esplosione di grisù in una miniera di carbone avvenuta nel Nord-Ovest della Turchia . Altri 5 sono dispersi. Lo ha annunciato il ministro turco dell'Energia, Hilmi Guler. Su 57 minatori che si trovavano all'interno della miniera al momento dell'esplosione, 35 sono riusciti a scappare, ha spiegato in tv il ministro aggiungendo: «Purtroppo abbiamo perduto 17 dei nostri minatori». La tragedia è accaduta in una miniera gestita da una compagnia privata a Odakoy, nella provincia di Balikesir.

    Messico: morti i 65 minatori intrappolati - 26 Febbraio 2006
    La tragedia è avvenuta domenica scorsa in una miniera di carbone a San Juan de Sabinas, nel nord del Paese - Sono tutti morti i 65 minatori rimasti intrappolati domenica scorsa in una miniera di carbone a San Juan de Sabinas, nel nord del Messico, in seguito a un'esplosione. I soccorsi che per tutta la settimana hanno cercato di raggiungerli, non sono riusciti a salvarli. I dirigenti della miniera hanno dovuto comunicare alle famiglie dei minatori che non vi erano più speranze di trovare qualcuno in vita. Venerdì i dirigenti della miniera avevano fatto sapere che per motivi di sicurezza le operazioni di ricerca e soccorso erano state sospese. Il presidente del gruppo proprietario della miniera ha affermato che le conseguenze dell'esplosione «rendono impossibile la sopravvivenza». In particolare non c'è più speranza che vi sia dell'ossigeno all'interno delle gallerie. «Un'alta concentrazione di metano ha provocato una grande esplosione che ha riguardato l'insieme delle installazioni sotterranee. La temperatura ha raggiunto i 600 gradi e ha dato origine a un'onda d'urto che si è estesa a tutta la miniera», ha spiegato. Non è stato recuperato alcun corpo. Per ogni famiglia delle vittime il gruppo proprietario della miniera ha stanziato una somma di circa 60 mila euro più borse di studio per gli orfani. Le famiglie delle vittime hanno in passato denunciate le insufficienti misure di sicurezza della miniera.

    Romania: esplosione in miniera, 7 morti - 14 Gennaio 2006
    Nel giacimento di carbone di Anina a più di mille metri di profondità si trovavano circa 200 minatori - Almeno sette minatori sono morti e cinque sono rimasti feriti a causa di un'esplosione avvenuta sabato mattina nella miniera di Anina, nel sud-ovest della Romania. Lo ha annunciato la direzione della miniera. Il vice prefetto del dipartimento di Caras-Severin, Petre Seres, ha detto che i cinque feriti sono gravi e due hanno ustioni su oltre il 50% del corpo, un terzo è in coma per aver respirato ossido di carbonio. L'esplosione è avvenuta verso le 5,30 (le 4,30 in Italia). Nella miniera, ha detto ancora il vice prefetto, si trovavano circa 200 minatori, in gran parte usciti indenni dall'incidente. La miniera di carbone di Anina è situata a più di mille metri di profondità ed è una della più profonde d'Europa.

    USA: I messaggi dei minatori prima di morire - 06 gennaio 2006
    Trovati accanto ai cadaveri per rassicurare i cari che la fine non è stata atroce: «Papà si è solo addormentato». «Papà non ha sofferto, s'è solo addormentato»: è il messaggio che più di uno dei minatori deceduti nella tragedia della miniera di carbone di Sago ha lasciato ai propri cari. Messaggi analoghi, riferiscono familiari delle vittime alla stampa, sono stati trovati accanto ai corpi di più di uno dei 12 minatori deceduti. Peggy Cohen, il cui padre è morto nella miniera, ha detto di avere saputo dei messaggi da un medico legale. Gli uomini, consci che la fine era vicina, si sarebbero preoccupati di rassicurare i loro cari che la loro fine non era stata atroce. I minatori sapevano che l'effetto del monossido di carbonio è di fare piombare le persone in una sorta di torpore e poi in un sonno, da cui non c'è risveglio. La tragedia della miniera di Sago a Tallmansville, in West Virginia, s'è consumata tra lunedì mattina, quando un'esplosione ha scosso pozzi e gallerie, isolando 13 minatori, e mercoledì sera, quando le squadre di soccorso hanno raggiunto gli uomini dispersi, trovandone uno solo ancora vivo.



    http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1993088
    CITAZIONE
    Donne per sempre
    di Daniela Minerva
    Tutti le vogliono. Dalla politica ai media. Ma nella realtà quotidiana vengono discriminate e umiliate. Costrette di nuovo in piazza a difesa della 194. Fotografia di un paese immobile. Dove l'emancipazione femminile è ancora prigioniera della famiglia. E di tanti pregiudizi

    Una manifestazione in difesa del diritto all'aborto
    Lavorano. Sì, ma smettono al primo figlio. Guadagnano. Ma meno degli uomini. Fanno carriera. Ma non fino al top, né nei posti chiave. Scelgono liberamente se essere madri, se fare famiglia, con chi vivere. Beh, non proprio.

    No, l'identikit delle donne italiane che emerge dai dati che presentiamo in queste pagine non è la cavalcata edificante tra successi e realizzazioni celebrata dalla retorica modernista, che comunque è realtà in altri paesi europei. Le italiane non assomigliano certo alle scandinave, ma nemmeno alle francesi o alle irlandesi. Faticano come matte, tanto da laurearsi prima e meglio dei maschi, entrano massicciamente nel mercato del lavoro a tutti i livelli, ma poi rimangono impantanate nel vortice della vita privata, della famiglia, dei figli, dell'amore cercato e, poi, spesso, subito. Oppure della solitudine, prezzo della carriera e di un buono stipendio. Sono vulcani fino ai trent'anni, brillanti e impegnate. E poi? In gabbia. Di fatto soggetti sbiaditi, protagoniste di una rivoluzione non compiuta, "crisalidi da cui non è ancora uscita l'angelica farfalla", come le ha definite la filosofa Roberta de Monticelli.

    Che, fuor di metafora, vuol dire: soggetti ancora troppo deboli. Che non hanno mai portato fino in fondo la cosiddetta rivoluzione femminista. E sulle quali è piovuta, come un fulmine la grottesca crociata antiabortista di Giuliano Ferrara, sospinta da un perdurante umore misogino dispiegato a gonfie vele dal magistero di Benedetto XVI. Fino all'orrendo episodio della polizia che sequestra al Policlinico di Napoli un feto abortito, corpo del reato o, come ha titolato 'il manifesto': "Corpo elettorale".

    Affari di famiglia
    Così, all'improvviso, come in un déjà-vu, ecco le donne in piazza. Eccole a promuovere appelli come quello che apre il numero speciale di 'Micromega' in edicola il 29 febbraio e si può firmare sul sito
    www. firmiamo.it/liberadonna. Ma cosa è mai potuto accadere? Forse nulla. Perché, come afferma la sociologa della famiglia Chiara Saraceno, "nella nostra cultura i conflitti sui valori si addensano sul corpo delle donne. Perché il controllo su quello che loro fanno, in particolare sulla sfera sessuale, fa parte del controllo della collettività a garanzia della propria riproduzione, e quindi della conservazione della propria identità".

    Semplicemente, allora, l'esplosione misogina di questi giorni rivela un dato di fatto forse taciuto fino a oggi per pudore o conformismo politically correct: le italiane sono incaricate di fare famiglia, di curare gli anziani, di coprire il vuoto del welfare. E, insieme, di amministrare il quotidiano di aziende, università e centri di ricerca, senza mai sfondare ai vertici. Sono ingabbiate nel privato, a parlare d'amore e occuparsi del nonno con l'Alzheimer. Sono chine sulle scrivanie, a ingrossare le fila del middle management, come mostrano le indagini di Federmanager-Fondidirigenti, della ricerca scientifica, della sanità, dell'insegnamento di tutti i gradi. È quella che i sociologi chiamano 'femminilizzazione del mondo del lavoro'. Sempre fuori dalle stanze dei bottoni, di qualunque tipo.

    E l'attacco anti-abortista, nel portare le lancette indietro di 30 anni, altro non fa che sancire, con toni crudeli, una realtà che è nei numeri: il potere delle donne nel nostro Paese è cambiato poco o nulla. Perché il dovere di fare figli non si è trasformato, come altrove, in un diritto. È rimasto dovere, compimento ineluttabile di un destino biologico, ingabbiato dai diritti di ogni possibile incontro di cellule concepito, come vorrebbero i nuovi devoti. Ma non solo: l'incapacità di governare col welfare l'invecchiamento della popolazione ha gettato il peso degli anziani sulle spalle e sul destino di chi da sempre si occupa della famiglia. Sotto lo sguardo minaccioso della Chiesa cattolica, vestale di questo ordinamento. Fino a quella che Roberta de Monticelli interpreta come una "recrudescenza di temi ridicolmente regressivi nella sua politica sessuale".
    (21 febbraio 2008)



    CITAZIONE
    Nel nome di Dio
    Ed è la stessa filosofa spiritualista, docente all'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, a chiedersi perché mai "nella Chiesa cattolica finisce sempre col prevalere il peggio. Eppure il cristianesimo è la religione che più di ogni altra ha valorizzato l'elemento femminile. Nella sua dottrina ci sono tutti gli elementi per non essere misogini. Ma a corrompere il quadro c'è il suo diventare istituzione, c'è la strumentalizzazione politica del nome di Dio". Un nome che rimbomba nelle nuove crociate del tandem Ruini-Ferrara, chiamato in causa per dare sacralità a politiche sessuali molto, ma molto più concrete.

    Una sfilata durante la settimana della moda
    di San Paolo
    "La situazione italiana è paradossale: la società ha bisogno che le donne stiano sia a casa che al lavoro. A casa perché non ci sono servizi e l'invecchiamento della popolazione sta aprendo una voragine. Al lavoro, perché le famiglie hanno bisogno di un salario in più, che diventa anche volano per i consumi", commenta la sociologa della famiglia Chiara Saraceno. Così si crea una sorta di doppia pressione che finisce con l'inceppare il meccanismo. A tutto discapito dell'economia del Paese, a sentire gli esperti. "Molte ricerche mostrano che l'aumento del lavoro femminile produce nuova occupazione. Basata sulla domanda di servizi alle famiglie, al commercio, al tempo libero: badanti, baby sitter, scuole materne, nidi, servizi di pulizia, ristoranti, cibi pronti. Un'economia senza donne è un'economia che si atrofizza, perché in parte è fondata sull'autoproduzione", aggiunge Saraceno.

    Progetto Europa
    E le mille pressioni dell'Europa per una piena occupazione femminile lo confermano: l'obiettivo della Ue è che nei paesi dell'Unione entro il 2010 lavori il 60 per cento delle donne. Per rispondere ai dogmi comunitari sulla parità tra i sessi, senz'altro. Ma anche per esigenze di sviluppo economico: gli economisti concordano sul fatto chela disoccupazione femminile si traduce in una compressione del Pil. E non solo: uno studio fatto sulle 500 maggiori imprese del mondo censite da 'Fortune' mostra che le aziende che hanno più donne nei consigli di amministrazione e nel top management vanno meglio di quelle che ne hanno poche, sia sul piano finanziario che sul piano dei profitti. Insomma, è quella che in gergo si chiama 'risorsa femminile', ma che l'Italia ha scelto di non utilizzare. Perché?

    Fino a qualche mese fa il quadro era sfumato, ma la crudezza della crociata antiabortista, saldata ai continui assordanti appelli alla centralità della famiglia, nel trasferire sul terreno della politica una contraddizione che è nei fatti, palesa l'arretratezza del sistema Italia. Ricercatori e sociologi hanno sfornato per anni i dati dell'anomalia italiana in un'Europa in cui le donne entravano nel mercato del lavoro e nelle stanze dei bottoni. Ma a Roma tutto sembrava impantanarsi nel bolso dibattito sulle quote rosa: in politica come ai vertici delle grandi aziende. La politica ha spazzato via il problema nel 2005 quando il Parlamento ne ha bocciato, con un voto ad hoc, l'istituzione. In Confindustria, più elegantemente, se ne parla, se ne parla e se ne parla. Ma la presenza femminile tra i manager delle aziende con più di 500 addetti resta al 3 per cento. E i manager maschi, racconta nel suo libro 'La resistibile ascesa delle donne in Italia' Francesca Zajkzyc (che intervistiamo a pagina 42), "hanno dubbi riguardo all'affidabilità delle donne in posizioni di potere in quanto più condizionate dai vincoli famigliari". Convinzione che, sarà anche poco politically correct, ma ha una base empirica.

    Perché se una laureata su quattro non entra nel mercato e il 13,5 per cento delle donne lasciano il lavoro dopo il primo figlio una ragione ci sarà. Ed è la stessa che spinge il 56 per cento delle italiane, secondo un'indagine Ipsos, a dire che ci sono lavori tipicamente femminili, ovvero quelli che permettono di dedicare al lavoro famigliare ogni giorno 5 ore e 20 minuti, contro l'oretta e mezza degli uomini. D'altra parte, aggiunge Zajkzyc: "Se all'interno dei rapporti di coppia sembrano essere in atto trasformazioni significative, l'organizzazione della società e del welfare sono ancora pesantemente orientati alla famiglia in cui la donna non lavora o lavora parzialmente. Basti pensare agli orari delle scuole o dei servizi per l'infanzia". A cui si aggiunge la cura degli anziani.
    (21 febbraio 2008)



    CITAZIONE
    I figli sognati
    Il risultato è quello evidenziato nei grafici: minore occupazione e minor salario. Fino all'imbarazzo di essere gli ultimi in Europa nel tasso di occupazione femminile. A cui, però, non si accompagna un alto tasso di natalità: i figli fatti sono la metà di quelli progettati. Perché? Risponde Saraceno: "Chi fa figli produce un bene collettivo. Ma fare un figlio è un atto squisito di libertà. E proprio perché è così importante che un gran numero di donne lo scelga, è necessario che la società dia loro molte più risorse. Una società democratica deve prendere atto che ha bisogno delle donne se vuole riprodursi. E l'unico modo di prenderne atto è quello di sostenerle nella loro libertà. Con politiche di sostegno alla famiglia e, insieme, alla contraccezione e alla libertà di interrompere la gravidanza. Le uniche politiche della popolazione che si possono fare in un paese democratico sono quelle che ampliano i gradi di libertà".

    Solo sei donne hanno fatto parte
    del governo Prodi
    Così è andata nel resto d'Europa: servizi, profili di carriere diversi, congedi di paternità pagati al 100 per cento. Nei Paesi nordici, lasciare il lavoro per un anno per seguire un figlio non ha costi. In Francia, esiste una responsabilità sociale forte nei confronti delle famiglie con figli che si concretizza in asili e scuole, in assegni di cui è titolare il nuovo nato. E poi c'è il fatto che in Italia le donne guadagnano meno degli uomini, e, ovviamente, sono loro che lasciano il lavoro quando ci sono da curare figli o anziani.

    Così, ridicolmente, ancora angeli del focolare, mentre negli Usa una donna corre per diventare l'uomo più potente del mondo e mentre persino in Nicaragua ci sono più donne ai vertici che in Italia. Perché? Che fine ha fatto l'ondata femminista? "Ci sono stati errori nel nostro femminismo, che non si è trasformato in agenda politica concreta, forse perché sempre molto sulla difensiva, intento a marcare se stesso come diverso. E questo è segno di scarsissima fiducia in un'identità forte che si proclama di avere", conclude Roberta de Monticelli: "Così le donne sono rimaste bloccate. E tutta la società è rimasta vittima del peggiore umore italiano: il senso debolissimo della responsabilità personale. È più facile accettare la tradizione sancita nelle parole dei vescovi che non decidere per sé. Prendendosene la responsabilità. Per chi ci crede, anche davanti a Dio".

    ha collaborato Letizia Gabaglio
    (21 febbraio 2008)

     
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  6. INTUAIDUMEDA
     
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    le donne hanno rancore per tutto. per la vicina di casa per il fratello per il marito e i figli.
    se conoscete una che non si sia mai svegliata al mattino con una lamentela fatemelo sapere
     
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  7. Motociclista
     
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    CITAZIONE (silverback @ 8/3/2009, 21:36)
    http://nonsonosola63.blog.kataweb.it/la_vi...a-degli-uomini/
    CITAZIONE
    Mercoledì, 27 Agosto 2008
    Sulla stupidità degli uomini

    Mi dispiace ammeterlo, perché odio le generalizzazioni, ma l’ esperienza mi fa imbattere sempre in individui che confermano la mia ipotesi: gli uomini sono estremamente stupidi.
    Sarà perché ho conosciuto sempre la stessa tipologia, o forse perché mi aspetto molto di più di quello che obiettivamente qualsiasi individuo è disposto ad essere o a sapere, ma di fatto trovo il sesso maschile estremamente deludente.
    Sono tronfi e permalosi, pensano di essere sempre dalla parte della ragione, i più bravi, i più forti, i più intelligenti; si offendono per un nonnulla ma sopratutto pensano che sia loro tutto lecito, mentre quello che fai tu, quello che dici tu, femmina, è sempre una conquista, e anche se ci riesci vale meno. E questo sia nel lavoro che nei rapporti interpersonali.
    Sono stupidi perché non si rendono conto quanto è facile abbindolarli; basta fargli due moine e un piatto di pasta e si sciolgono come ghiaccioli al sole. Non si rendono conto delle dinamiche PALESEMENTE di seduzione e pensano che tutto sia merito del loro innato fascino. Sono rigidi mentalmente; incapaci di modificare i propri assetti e le proprie abitudini, egocentrici ed egoisti impostano tutta la loro esistenza per dimostrare la loro sedicente superiorità. Nel sesso sono di una ingenuità spaventosa e lo utilizzano, solitamente per gratificare il proprio ego frustrato. E questo a tutte le latitudini e longitudine. I mussulmani hanno dalla loro anche la religione che manifestatamente li appoggia. Ma anche qui da noi le cose non sono troppo diverse: c’è una legge non scritta che ammette come lecite certe cose e condizioni accettabili per l’uomo e non per la donna e ultimamente le cose sono assai peggiorate, visto l’invito del nostro Cavaliere nazionale a non lavorare e a trovarci marito…

    forse perché mi aspetto molto di più di quello che obiettivamente qualsiasi individuo è disposto ad essere o a sapere
    Da leggersi: in Tv vedo Brad Pitt che fa Achille e siccome sono donna(e quindi valgo) il mio uomo deve essere così, senza sconti.

    ma di fatto trovo il sesso maschile estremamente deludente.
    Pensa che io ho lo stesso pensiero per molte donne: quelle della mia età sono cresciute con la convinzione di divertirsi, fare l'alba in discoteca o vita mondana ad ogni costo. Ormai quando parlo con una ragazza appena conosciuta manco lo chiedo più, tanto viene fuori da solo: "cosa ti piace fare?" - Risposta: "ballare"
    Che palle, quand'è che mi stupiranno e mi diranno "collezionare francobolli?" :P
    Fra pochi giorni andrò a vivere da solo: dite che la troverò una disposta a sacrificare un pò del suo "diritto" di vivere la vita sinchè e giovane per dividere spese e fatiche che comporta l'indipendenza e la gestione di una casa? :rolleyes:
    Il discorso si collega perfettamente al suo concetto di rigidità mentale maschile, tra l'altro..

    basta fargli due moine e un piatto di pasta e si sciolgono come ghiaccioli al sole.
    Haha, il piatto di pasta.. lui è già fortunato: chiedi ad una ventiseienne se sa cucinare, non mi stupirebbe che il piatto di pasta glielo dovrei preparare io. Le moine, beh.. almeno quello le sa fare, si spera.
    Sono tronfi e permalosi, pensano di essere sempre dalla parte della ragione, i più bravi, i più forti, i più intelligenti; si offendono per un nonnulla ma sopratutto pensano che sia loro tutto lecito, mentre quello che fai tu, quello che dici tu, femmina, è sempre una conquista, e anche se ci riesci vale meno
    Ma pensa un pò, se la giri al femminile mi sembra di leggere la descrizione della "donna emancipata"..
    Sul tronfio, non saprei.. sul permaloso mi ci potrei anche ritrovare, ma credo sia una frase usata a sproposito. Ad esempio qualche tempo fa parlai della mia amica "maschiaccio": aveva un atteggiamento che mi irritava, sostanzialmente era un costante ed incessante sminuire e contestare a priori.. dopo avercela mandata, ha cambiato atteggiamento, con me, con un altro mio amico no. E secondo me ha delle uscite che lui non dovrebbe accettare.
    Sembrano amiconi ma visti da fuori, secondo voi chi sembra quello "sottomesso"?
    Bravi
    Ah beh, io poi sono quello "permaloso" :P
    " Non si rendono conto delle dinamiche PALESEMENTE di seduzione e pensano che tutto sia merito del loro innato fascino"
    Ma cosa avrà voluto dire con questa frase? Anche perchè, se lo vuoi sedurre, un minimo di fascino in lui lo trovi.. o no, seduci a random perchè ti piace fare la gattona?

    Nel sesso sono di una ingenuità spaventosa e lo utilizzano, solitamente per gratificare il proprio ego frustrato.
    Ovvio: se si parla di sesso dell'uomo allora bisogna metterci qualche cosa di svilente, mica si può dire che anvhe noi vogliamo fare sesso perchè ci piace.
    Comunque meno male che c'è questo esercito di fiere amazzoni che conosce il sesso a meraviglia, non ha pudori o timori, se vuole sesso scende in strada e prende il primo che le piace e non aspettano che sia l'uomo ad accollarsi le responsabilità di entrambi.. ma mi faccia il piacere, diceva Totò

    Ma ste tizie qui da dove escono? Secondo me è la rumenta che vedono in tv che gli manda in pappa il cervello, non c'è altra spiegazione.
     
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  8. INTUAIDUMEDA
     
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    hehe questo sito è un oasi di pace con quello che succede fuori..commenti come quelli di questa donna se ne sentono tutti i giorni.. passano le ore davanti alla tv (e dentro la tv) sparlando degli uomini.
    passano la giornata a parlare male di chi le mantiene e muore per loro, poi vivono per trovarne uno che se le sposi.
    quanti di questi discorsi si sentono in giro...
    l' ultima lite in un blog l' ho fatta sul tema "no alla violenza sulle donne".
    è stato difficile ma alla fine sono riuscito a fare capire a dei ragazzi di non cascare nel tranello: "il corpo maschile, il dolore maschile, è meno prezioso di quello femminile...".
    e pure qualche ragazza alla fine mi ha dato ragione. le piu' stronze sono quelle oltre i 35 anni... integraliste!
     
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  9. tonireve
     
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    CITAZIONE
    ma di fatto trovo il sesso maschile estremamente deludente.

    Per quanto riguarda quello femminile, in vita mia ho conosciuto praticamente solo zoccole e/o squilibrate.
    Non c'è molto da aggiungere.
    CITAZIONE
    Sono tronfi e permalosi

    Loro invece ti guardano come un imperatore dall' alto del palazzo guarda i plebei.
    CITAZIONE
    " Non si rendono conto delle dinamiche PALESEMENTE di seduzione e pensano che tutto sia merito del loro innato fascino"

    Tradotto:
    "Pensano che siamo affascinate da loro invece siamo solo zoccole che li circuiscono per avere vantaggi".
    CITAZIONE
    Nel sesso sono di una ingenuità spaventosa e lo utilizzano, solitamente per gratificare il proprio ego frustrato.

    Loro, da brave zoccole, invece, solo per ottenere vantaggi, promozioni, raccomandazioni, ecc.
     
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  10. milanesestanco
     
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    leggete questo:

    http://www.fainotizia.it/2009/05/12/legget...mpazzendo-tutti

     
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  11. ilmarmocchio
     
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    Katawebe' un sito che censura i messaggi non graditi. Io infatti ho mandato una replica ma non l'hano pubblicata. Del resto fa capo a Repubblica, giornalaccio fazioso quant'altri mai.
    Il post è il solito cumulo di banalita'. Una sola annotazione , laddove dice che gli uomini si seducono con una pasta : molte donne, quella pasta, neanche sono buone a farla !
     
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  12. Tex6969
     
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    ilmarmocchio
    CITAZIONE
    Katawebe' un sito che censura i messaggi non graditi. Io infatti ho mandato una replica ma non l'hano pubblicata. Del resto fa capo a Repubblica, giornalaccio fazioso quant'altri mai.

    Aggiungici pure il sito di LIBERO che di libero ha solo il nome; più di un commento mi è stato censurato e ti assicuro era molto più soft di quelli che scrivo qui. Basta che intravedano il mettere in dubbio la GNF e sei censurato. Bell'esempio vero?
     
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  13. ilmarmocchio
     
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    Ma quasi tutta la stampa e' cosi' : destra e sinistra, pari sono. E ho notato una cosa apparentemente strana. Tra i commenti che ho inviato, mi sono stati pubblicati quelli piu' sguaiati. Ne ho mandati 2 proprio quasi come provocazione. I commenti piu' coerenti e equilibrati, non sono passati. Gli stronzi pubblicano i posts piu' forti : intanto fanno piu' rumore, e poi in realta' sono piu' ATTACCABILI o ridicolizzabili. Tu prova a mandare qualcosa di veramente efficace, e cioe' chiaro, sintetico, stringente e opla'. Il commento non c'e' piu'. Tra gli odierni parassiti, i giornalisti sono i peggiori, e i maschietti i peggiori di tutti
     
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  14. Tex6969
     
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    ilmarmocchio
    CITAZIONE
    Ma quasi tutta la stampa e' cosi' : destra e sinistra, pari sono.
    ....Tra gli odierni parassiti, i giornalisti sono i peggiori, e i maschietti i peggiori di tutti

    Il problema è che, essendo diffusi in destra e sinistra quando ti ritrovi in quello scatolone verticale non sai dove mettere la crocetta e la beffa è che solo in quel momento, in teoria, conti qualcosa... :sick:
     
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  15. ilmarmocchio
     
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    Il solito dilemma : un voto da solo non conta nulla, tanti si. Sulla democrazia, e sulle elezioni ci sarebbe molto da dire. Addirittura lessi un articolo di uno statistico, che affermava che il sorteggio casuale dei candidati sarebbe la forma piu' democratica possibile
     
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150 replies since 7/3/2007, 01:15   6784 views
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