Il rancore femminile
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  • 1) Sì, le donne rinfacceranno sempre agli uomini "il passato che non passa" e continueranno a ricordarsi solo di quello che gli fa comodo, anche quando saranno diventate "il primo sesso"
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  • 3) Non so/non risponde
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  • 2) No, in futuro il loro rancore svanirà. Il tempo è un gran dottore
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    http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_0...44f02aabc.shtml
    La giornata della donna
    Il femminismo trasversale
    e la parità che non c'è


    «Questo 8 marzo dovrà essere una giornata di memoria e di lotta», l'ho sentito ieri alla radio. Non un'emittente zapatista del Chiapas, ero su Radio 24; la conduttrice e le sue ospiti, parlamentari Pdl e Pd, concordavano. Non pare una stranezza o un momentaneo impazzimento sovversivo. È la festa delle donne 2009, niente sembra più al sicuro, e tante femmine — soprattutto le femmine — non si sentono tanto bene. Ovvio, non sono più tempi da suffragette, roba di secoli fa. Né di quote rosa, la cooptazione di donne variamente selezionate dai nostri maschi politici continua a suscitare stupore bipartisan. E nemmeno da manifestazioni femministe anni Settanta, col cavolo che ci rimettiamo gli zoccoli. Non è neanche più tempo di postfemminismo colto e autoreferenziale, di riflessioni sullo «specifico femminile»; sono un lusso da società paritaria, e l'Italia non lo è.

    E forse, a decenni di distanza, c'è di nuovo bisogno del buon vecchio femminismo emancipazionista. Perché non siamo davvero emancipate; né sul lavoro, né in famiglia, né per strada, né quando veniamo bombardate di spot e programmi tv con decerebrate svestite; né quando (orrore) pensiamo che il nostro corpo sia (parrebbe logico) nostro. Anche se le italiane lo tengono ben allenato. Il 77 per cento del lavoro domestico è a carico loro. Con un lavoro esterno la fatica è doppia. Avendone ancora uno: le cassintegrate aumentano, le precarie se va bene restano precarie, le lavoratrici di mezza età sono le prime a venir fatte fuori. Siamo penultimi nella Ue per occupazione femminile, probabilmente manterremo il primato.

    E perfino le iper-occupate iper-abbienti vengono maltrattate se dicono cose realistiche: vedi la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Quando ha parlato di foschi scenari economici — poi confermati per difetto — il ministro Scajola l'ha attaccata parlando di «corvi». «Corve» non suonava bene, almeno quello. E poi non ce ne sono tante, di corve, la differenza retributiva tra uomini e donne resta del 23 per cento. D'altra parte, si sa, hanno la testa altrove, devono curare la casa e i cari. Sennò pagano donne straniere per farlo; di collaborazione maschile non si parla. Però. Approfittando dello stato attuale dei maschi si potrebbe trovare una via d'uscita emancipazionista e trasversale (non è necessario essere di sinistra, oggi, per essere imbufalite).

    Il sistema italico ha prodotto uomini disastrati, tronfi ma inetti, egomaniaci e poi pavidi, viziati quindi fragili. E tiene in quarantena una minoranza di massa di donne formidabili; spesso occupate a tenere insieme contratti a termine-compagni insipienti-figli da accompagnare-lavatrici. Intanto — è una novità, ancora minima, ma succede — questo 8 marzo per la prima volta da anni è stato ricco di microincontri, discussioni in rete, creazione di network femminili. Qualcosa ne nascerà forse, anzi si spera. Anzi, per favore, sorelle, imponetevi ovunque, lavorate bene e fate meno lavatrici (le italiane fanno più lavatrici di chiunque al mondo, ora basta, infischiatevene delle lavatrici).


    Maria Laura Rodotà
    08 marzo 2009


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    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...41684girata.asp
    Il club delle fedifraghe
    "L'8 marzo si tradisce"
    L'otto marzo in Russia: a Mosca sfilata di donne e politici

    La scelta di 200 moscovite: “Ma lo facciamo solo in questo giorno”

    GIORDANO STABILE

    MOSCA
    Uno scrittore russo, o forse francese, ha detto che una donna con un amante è un angelo, una donna con due amanti un mostro, una donna con tre amanti una donna. Noi non siamo angeli, ma non vogliamo neanche essere mostri». Veronica è una delle duecento moscovite che fanno parte del più originale club femminile dedicato all’Otto marzo. Tutte sono sposate e tutte hanno superato, o presto supereranno, quota tre amanti. Ma non lo fanno né per denaro, né per vanità. Tradiscono per dispetto. Ed esclusivamente l’8 marzo. «È la festa più ipocrita dell’anno - continua Veronika -. L’unico giorno in cui gli uomini sono gentili, non si ubriacano, non si sfondano di cibo e ti regalano persino un mazzo di fiori. A noi tutto questo fa rabbia». E allora, quattro anni fa, è nato il Club dell’8 marzo di Mosca. «Quel giorno mio marito mi annunciò che saremmo andati da mia suocera - racconta Elena, una delle fondatrici -. Ero disperata. Abbiamo litigato. Mio marito è andato via furioso. Mi chiama un’amica e mi dice che c’è un suo collega a Mosca per il ponte, carino e solo soletto. Sono andata con lui e tutto mi è passato. Penso di aver salvato così il matrimonio». Elena e la sua amica hanno allora deciso di estendere ad altre amiche quella forma di tradimento taumaturgica. Ed è nato il club. Il regolamento è semplice. Si può consultare la lista degli uomini disponibili, amici, amici di amici, ex fidanzati. In linea di massima vengono osservati due soli criteri di scelta: l’età e la statura. La regola principe è che l’incontro può avvenire una sola volta e una volta sola con quel determinato uomo. Se il prossimo 8 marzo si vorrà tradire nuovamente il proprio marito, lo si dovrà fare con un uomo diverso. «È tutto molto informale e flessibile - spiega Elena -. Non abbiamo una sede, non ci sono noiose riunioni. Ci vediamo una volta all’anno, all’inizio della primavera, ci scambiamo i numeri di telefono più interessanti, un po’ di informazioni e via». Unica formalità burocratica, i contatti vengono registrati, e si fa in modo di evitare che una stessa coppia si incontri di nuovo. Insomma, quello moscovita è un club «di prime mogli» che non vogliono distruggere i loro mariti fedifraghi come nel film di Hugh Wilson, ma vendicarsi in silenzio, senza mandare in pezzi il matrimonio. «Queste donne sono le migliori perché tradiscono i mariti di rado, ma lo fanno molto meglio», osserva Artiom, uno degli uomini nella lista del club, sposato pure lui. «La cosa bella è questo incontro è il primo e l’ultimo, così si evita il pericolo di una delusione di un possibile rapporto prolungato - spiega invece Margarita al quotidiano Moskovski Komsomoliets, che ha messo in prima pagina la storia del club e delle sue donne disilluse ma non ciniche -. Non bisogna fidarsi una dell’altro. È l’unica difesa contro il tradimento istituzionale degli uomini. Il nostro obiettivo non è distruggere la famiglia. Una volta all’anno mi basta». Tutti gli altri giorni, precisa, «sono una moglie ideale, dolce e comprensiva». Nel giro di quattro anni il club, da piccola carboneria, ha assunto però quasi dimensioni industriali. Quest’anno c’è stato un vero boom di richieste. Forse è il clima quasi primaverile, con ben due gradi sopra lo zero e poche nubi. O forse è la crisi economica. «È meglio divertirsi con un regalo che non costa un solo copeco - conferma Valya, una neofita del club -. Né a noi stesse né ai nostri mariti». Un festa tradizionale costerebbe certo molto di più. In Russia l’otto marzo è una sorta di San Valentino all’ennesima potenza. Non si lavora, anche se cade di domenica si fa un ponte di due o tre giorni, la macchina consumistica dei regalini, regaloni, viaggetti romantici, weekend sotto l’ultima neve gira a pieno regime. Le istituzioni si sprecano nell’esaltazione del genio femminile, tutti gli uffici sono ricolmi di fiori, a casa gli uomini lavano i piatti almeno per una volta. «Ma alla fine il mio finisce sotto il tavolo ubriaco - continua Valya -. E il giorno dopo non è già più l’otto marzo e la montagna di vettovaglie la devo lavare io. Meglio dirgli che vado a teatro con le amiche. Lui è contento che non deve portarmi fuori. E io per una volta sperimento l’estasi del tradimento». Effimera ma fonte di equilibrio matrimoniale, a sentire le donne del Club dell’otto marzo.
     
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150 replies since 7/3/2007, 01:15   6801 views
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