Il rancore femminile
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 1) Sì, le donne rinfacceranno sempre agli uomini "il passato che non passa" e continueranno a ricordarsi solo di quello che gli fa comodo, anche quando saranno diventate "il primo sesso"
    80.43%
    37
  • 3) Non so/non risponde
    13.04%
    6
  • 2) No, in futuro il loro rancore svanirà. Il tempo è un gran dottore
    6.52%
    3
Guests cannot vote (Voters: 46)

Il rancore femminile

è indelebile?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. silverback
     
    .

    User deleted


    LE SCIENZE dossier, N° 15 - Primavera 2003
    Una conversazione con James D. Watson
    di John Rennie (pag. 4-7; in estrema sintesi).


    John Rennie:
    Ci sono sempre state controversie riguardo al fatto
    che Wilkins vi abbia mostrato i cristallogrammi ottenuti
    dalla Franklin senza il suo consenso, offrendo quindi
    a Lei e a Crick un indizio importante sulla struttura del
    DNA. In retrospettiva, non sarebbe stato più opportuno
    che il premio Nobel fosse assegnato, oltre a voi due,
    alla Franklin anziché a Wilkins?


    James D. Watson:
    Non penso. Wilkins ci diede l'immagine cristallografica
    della forma A e lei ci fornì quella della forma B. Perciò
    si potrebbe dire che in una società ideale, perfetta, loro
    avrebbero avuto il Nobel per la chimica e Crick e io quello
    per la biologia. Sarebbe stato un buon modo per dare
    un riconoscimento a tutti e quattro. Ma nessuno la pensò
    così. Noi siamo molto famosi perché il DNA lo è. Se Rosalind
    avesse parlato con Francis a partire dal 1951 e gli avesse
    mostrato i suoi dati, sarebbe stata lei a risolvere la struttura.
    E adesso sarebbe famosa lei, non noi.


    --------------------------------------------------------

    Origine della vita e
    controllo dell'evoluzione

    di Vittorio Sgaramella* (pag. 16-21).

    Maurice Wilkins (pag. 19).
    Quando si parla di doppia elica, tutti pensano
    immediatamente al binomio Watson e Crick.
    Eppure anche Wilkins svolse un ruolo fondamentale
    nella scoperta della struttura del DNA fornendo con
    i suoi esperimenti di diffrazione dei raggi X la prova
    dell'esistenza della doppia elica. Giustamente quindi
    condivise con i due colleghi divenuti più famosi il premio
    Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1962, mentre
    la sua brava collaboratrice Rosalind Franklin, morta
    quattro anni prima, non venne neppure menzionata.
    Nato nel 1916 a Pangaroa, in Nuova Zelanda, Wilkins
    si laureò in fisica nel 1938 a Cambridge, in Inghilterra,
    e poi si trasferì all'Università di Birningham dove
    ottenne il dottorato lavorando con John T. Randall
    alla teoria della fosforescenza e della luminescenza.
    Durante la seconda guerra mondiale lavorò al
    perfezionamento degli schemi radar a tubo catodico
    e poi alla separazione mediante spettografo di massa
    degli isotopi dell'uranio da usare per la bomba atomica.
    Nel 1946 si trasferì con Randall al King's College di
    Londra, presso cui entrò a far parte del Medical Research
    Council dove diresse l'unità di ricerca di biofisica, la prima
    in Inghilterra. Nel 1970 divenne professore di biofisica e
    direttore di Dipartimento, sempre al King's College.
    Nel 1946, quando non si sapeva ancora che il DNA fosse
    il responsabile del codice genetico, Wilkins cominciò a
    occuparsi del DNA perché era una molecola facilmente
    isolabile e poteva essere studiata all'ultravioletto.
    Solo casualmente, osservando al microscopio gel di
    DNA, si accorse che era facile staccarne sottili fibre con
    un bastoncino di vetro. L'uniformità delle fibre faceva
    pensare che il DNA avesse una struttura regolare -
    cristallina o quasi cristallina - che poteva essere studiata
    con la diffrazione dei raggi X, analogamente a quanto
    faceva John D. Bernal con le proteine. Le chiare figure
    di diffrazione che ottenne confermarono la regolarità delle
    molecole di DNA e fecero pensare che esse fossero elicoidali.
    Egli vide successivamente che l'elica aveva un diametro
    di 2 nanometri, un passo di circa 3,4 nanometri e che vi
    erano gruppi fosforici disposti all'esterno dell'unità strutturale.
    Le misure della densità indicavano inoltre che vi erano due
    molecole coassiali e suggerivano che le basi azotate fossero
    disposte in pile al centro dell'elica. Esattamente quello che
    Watson e Crick avevano proposto con i loro modelli molecolari
    costruiti in base a calcoli teorici.




    * Vittorio Sgaramella, insegna biologia molecolare all'Università della Calabria, a Cosenza. E' stato ricercatore e visiting professor all'Università del Wisconsin, al MIT e alla Stanford University. Ha collaborato con il Nobel H.G. Khorana alle ricerche sul primo gene sintetico.
     
    Top
    .
150 replies since 7/3/2007, 01:15   6784 views
  Share  
.