Il rancore femminile
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  • 1) Sì, le donne rinfacceranno sempre agli uomini "il passato che non passa" e continueranno a ricordarsi solo di quello che gli fa comodo, anche quando saranno diventate "il primo sesso"
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  • 2) No, in futuro il loro rancore svanirà. Il tempo è un gran dottore
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Il rancore femminile

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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 18/2/2009, 21:58)
    Voi non lo sapete , ma dietro Wiles, c'era sua moglie. E' stato grazie a lei che Wiles ha dimostrato il teorema...anzi, rettifico, e' stata la moglie, che poi ha suggerito la soluzione
    al marito. Sorpresi ?

    Beh, sì, tipo certe storielle femministe secondo le quali sarebbe stata la Maric e non Einstein a formulare la Teoria della Relatività...

    http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=...20di%20Einstein

    CITAZIONE
    Lei stessa era un'insigne scienziata il cui lavoro ha avuto una grande influenza sulla produzione scientifica del marito
    La misteriosa figura di Mileva Maric, moglie di Einstein
    Per quasi un secolo di questa straordinaria figura di donna e scienziata non si sapeva nulla, nemmeno dove fosse sepolta

    Belgrado - La storia della Serbia vanta grandissime menti scientifiche come Nikola Tesla o Mileva Maric, ricordati solo da piccole esposizioni in musei con pochi visitatori. In particolare, la storia di Mileva Maric, scienziata serba e moglie di Albert Einstein, la cui influenza sul lavoro scientifico di Einstein e sulla stessa teoria della relativita' rimane un mistero. Dopo il divorzio con Mileva sembra che lo scienziato tedesco abbia nascosto tutto cio’ che riguardava il loro rapporto e solo pochi documenti della loro vita insieme sono stati conservati. Forse e' proprio per non sminuire il mito del genio di Einstein, rivelando che dietro alle sue scoperte vi è stato il duro lavoro della moglie, che l’esistenza e il contributo di Mileva sono caduti nell’oblio.

    A quell'epoca, presso i circoli accademici e intellettuali non veniva concesso molto spazio alle donne. Per tale motivo Mileva non pote’ studiare presso l’università di Belgrado, e così si rivolse al Politecnico scientifico di Zurigo (ETH) per applicarsi nello studio della medicina; dopo poco tempo decise di iscriversi alla facoltà di fisica e matematica, diventando una delle poche donne al mondo che si occupavano di questo tipo di studi. L’incontro con Einstein e il loro amore portò alla nascita della prima figlia Liza, al matrimonio nel 1902, in seguito al quale vennero al mondo altri due figli: Eduard e Hans Albert.

    In quel periodo alternava lo studio alla cura dei figli. Tuttavia le cose con il marito andavano di male in peggio e Einstein, nel 1919, decise di allontanarsi da lei. Dopo la separazione fortemente voluta dallo scienziato, Mileva Maric fu presto dimenticata. Per molti anni non si seppe nemmeno dove era stata sepolta, fino a quando, il 23 giugno 2004, grazie all’impegno del pittore Peter Stojanovic, fondatore del Centro Nikola Tesla di Sankt Galen, la sua tomba è stata ritrovata nel cimitero Nordhaim di Zurigo.

    Petar Stojanovic, nato in Austria ma di origine serba, da molto tempo si interessava alla vita e al lavoro di Mileva Maric-Einstein, decidendo persino di trasferirsi a Zurigo per poter condurre ricerche direttamente sul campo. “Il trasferimento dall’Austria alla Svizzera, mi ha permesso di trovare numerosi documenti relativi alla vita di Mileva Maric. Così ho incontrato la dottoressa Ana Pia Mansen, direttrice dell’ Archivio di Zurigo, grazie alla quale sono riuscito a scoprire dove Mileva e’ stata sepolta a Zurigo il 4 agosto del 1948”.

    Come Petar Stojanovic, anche lo scrittore Dorde Krstic, autore del libro “Mileva e Albert Einstein - amore e lavoro scientifico“ (Mileva & Albert Einstein: Love and Joint Scientific Work), che da anni vive in Slovenia, ha voluto fare tutto il possibile affinche’ quest’importante pezzo importante di storia della scienza non venisse dimenticato. “So che la casa della famiglia Maric a Novi Sad è in pessime condizioni, perché è stata costruita nel 1907 e fino ad oggi non è mai stata restaurata. Sono in contatto con il direttore del Museo della città, Milan Paroski, a cui ho fornito tutta la documentazione di Mileva in mio possesso. Ritengo che la Mileva, una delle piu’ grandi menti femminili del suo tempo, meriti oggi un riconoscimento da parte della sua città, Novi Sad”.

    Infatti, nonostante tra poco ricorrerà l’anniversario dei 60 anni della sua morte, la casa in cui visse con i genitori in via Kisacka 20 a Novi Sad non e’ stata ancora restaurata, per farne un monumento storico. Da molti anni, con la scusa dei “non chiari rapporti legali e di proprietà” , e dei lunghi tempi della burocrazia, la casa dei genitori di Mileva continua ad essere logorata dal tempo, dall’ignoranza e dalla negligenza dei politici.

    Il successore legale dell’abitazione è il nipote di Einstein, Bernard Cesar Einstein, il quale l’ha regalata alla città di Novi Sad, autorizzando l’amico di famiglia Dorde Krstic a trasformare la casa dei familiari di Mileva, nel ‘museo’ di Mileva Maric e Albert Einstein. “Novi Sad avrà così, in esclusiva, un museo dove sarà possibile scoprire la vita di Mileva Maric”, ha dichiarato in un’intervista Krstic, aggiungendo che verranno esposti circa cinquanta documenti e prove, a testimonianza della vita in comune della coppia Maric-Einstein.

    Krstic indaga e raccoglie testimonianze e documenti sulla vita di Mileva da piu’ di 50 anni, e in questo grande lavoro è stato aiutato dal figlio Hans, che ha lavorato in America come professore universitario fino al 2001, anno in cui è morto. I documenti conservati nella’appartamento zurighese di Mileva, sono misteriosamente scomparsi, cosi’ come i dati che per anni sono rimasti nell’archivio Einstein a Gerusalemme.

    Radmila Milentijevic, professoressa di storia europea presso l’Università di New York, è stata tra i pochi fortunati a poter consultare quell’archivio chiuso al pubblico, prima che quei dati sparissero. “Einstein era un ebreo-tedesco, un fisico e un insigne scienziato, reso famoso dal Premio Nobel, che in Israele è visto come un’icona”, afferma Radmila Milentijevic. La professoressa serba spiega di essere riuscita a visionare tali documenti per 20 giorni, trovando moltissime informazioni che, ha annunciato, riporterà all’interno del libro che verrà dato alle stampe prossimamente, prima in lingua inglese e poi nella lingua madre di Mileva, il serbo.

    Anche la professoressa Milentijevic ritiene che il lavoro di Einstein sia stato ‘ricamato’ anche, e soprattutto, grazie al duro lavoro della moglie, e che il suo contributo alla teoria della relatività e ad altre scoperte di Einstein, sia stato enorme e volutamente dimenticato per quasi un secolo. In particolare Radmila Milentijevic afferma che l’ambizioso fisico si sia impossessato del lavoro di Mileva .Mentre tutto ciò che appartiene ad Einstein è conservato come ‘icona’ - come una delle sue lettere all’asta per 8000 pound – tutto ciò che apparteneva e può ricondurre a Mileva, sarebbe stato perso o dimenticato, se non fosse stato per il lavoro di poche persone che hanno contribuito a custodirlo e tramandarlo.

    La stessa città di Novi Sad, ha capito quanto prezioso sia stato il lavoro di Mileva Maric solo negli ultimi anni, decidendo di aprire un museo a lei dedicato e un Premio presso l’Università omonima. E’ strano però osservare come i serbi spesso dimenticano che parte della loro cultura appartiene al patrimonio intellettuale dell’umanita’, disprezzando la scienza, limitando il sistema educativo, umiliando coloro che vi lavorano e riservando la loro ammirazione a generali ignoranti e guerrafondai .

    Biljana Vukicevic
    www.rinascitabalcanica.com

    14/1/2009






    Commenti a questo articolo (1)
    1.Che meraviglia!
    Una rivincita delle donne! Spesso si sente dire,da qualche uomo non molto intelligente, che le scoperte scientifiche le dobbiamo solo agli uomini, nonostante oggi, sia emersa la maggior predisposizione agli studi delle donne, rispetto agli uomini! Il problema non era l'intelligenza femminile: il problema era il maschilismo imperante, accentratore, che non avrebbe mai ammesso di poter stare in secondo piano! Ci sono state tantissime donne e scienziate che hanno comunque portato il loro contributo al mondo, in ogni ramo: ma non hanno mai potuto trovare la luce che meritavano..perche' il maschio e la sua cultura stupida, non lo permettevano. Angie
    (da Angelica - 18/02/2009)



    Più tardi posto qualcosa io...
     
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