Molto interessante questa discussione.
Permettete che mi presenti: Antonio, 33 anni, piacere di conoscervi.
Vorrei dire la mia riguardo all' argomento.
Sono state date due diverse chiavi di lettura, secondo me entrambe corrette e complementari tra loro:
CITAZIONE
lo scopo è precisamente quello di creare un mondo di cittadini donna di serie A e di cittadini uomo di serie B.
E' un fine dichiarato e palese
Questo, secondo me, è lo scopo delle femministe.
Ma esse sono delle pedine: il burattinaio è altrove.
CITAZIONE
c'e' un "fine" per cui il controllo demografico e' sempre un mezzo, e dunque mai il fine, ed e' il progresso.
Il concetto del progresso fa concepire il passato come il gradino che porta al presente ,l'attuale come il gradino verso il futuro piu' prossimo e questo verso il futuro piu' remoto, rendendo anche implicito nel contempo che , l'oggi e' migliore di ieri ed il domani sara' migliore dell'oggi.
Questa ideologia progressista basata su una crescita illimitata, ma limitata pero' dalle risorse naturali, dunque basa le sue fondamenta sul "benessere" (ormai piu' apparente che reale), essendo questa la forza in grado di sorreggerne l'avanzamento, forza che nel caso venisse meno, farebbe crollerebbe l'intera impalcatura progressista.
Il problema e' che ormai il progresso/benessere su scala mondiale si e' dimostrato impossibile essendo possibile solo il benessere di una parte della popolazione del globo a discapito di quella della maggioranza, mostrando così che questa escalation progressista, ipoteticamente infinita, ha invece trovato il limite nel reale (materie prime, cibo, energia,inquinamento, etc.), e che il progresso/benessere per tutti, e' possibilie ora ad una sola condizione, quella di diminuire la popolazione.
Questo, secondo me, è lo scopo di chi detiene il vero potere, quello economico.
Oltretutto, il femminismo, creando disgregazione nel tessuto sociale, è funzionale alla crescita dei consumi (due singles consumano di più di una coppia).
La domanda che mi pongo e vi pongo è però la seguente:
Posto che il femminismo è il mezzo utilizzato nella nostra società allo scopo di diminuire la popolazione, esso, assolve la sua funzione?
Secondo me, no.
Almeno in Italia, si è avuta solamente una consistente riduzione della popolazione autoctona a fronte di un invasione di immigrati dalla natalità quadrupla rispetto alla nostra.
Infatti, la popolazione nazionale (immigrati compresi) continua, seppur di poco, a crescere, piuttosto che diminuire.
La portata di tale evento mi spinge a pensare che difficilmente esso possa essere frutto del caso piuttosto che di una pianificazione.
Secondo me, c'è un fine ulteriore.
Che potrebbe essere, a parte una riduzione complessiva della popolazione, una parziale e graduale sostituzione degli autoctoni in favore di immigrati, che provenendo da situazioni perlopiù disagiate, siano più disposti ad accettare un tenore di vita nettamente più basso del nostro e, soprattutto, molti meno diritti.
Questo, secondo me, è il vero nocciolo della questione: togliere i diritti.
Dal mio punto di vista, il femminismo serve essenzialmente a ridurre le nascite per fare posto ad altri che si trovano nella condizione di dover accettare tutto.
Più il loro numero aumenta, più risulterà facile togliere i diritti anche agli italiani.
Le donne italiane probabilmente non se ne rendono conto, ma, nel lungo termine, secondo me, anche loro vedranno svanire a poco a poco i loro privilegi attuali.
Anzi, il boccone più amaro sarà proprio per loro.
Dalle stelle alle stalle.