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CITAZIONE (Paolo27bis @ 14/2/2007, 13:30) Non sono affatto d'accordo sul fatto che gli assidui frequentatori delle prostitute debbano per forza cercare "altro", spendere sempre più soldi e magari indebitarsi. E' vero che esistono individui così, ma è anche vero che c'è anche chi ragiona e spende quello che può permettersi di spendere, senza cercare squillo, privè e night. Meno che meno condivido il fatto che il frequentatore assiduo sia incapace di relazionare affettivamente con una donna. Chi ha un minimo di cervello mantiene intatta questa capacità anche dopo anni di frequentazione di prostitute. Sul fatto che dopo anni e anni di sesso fatto con ragazze "bellissime e costosissime" (chi frequenta queste donne non è certo l'individuo normale, ma gente con un reddito molto superiore alla media) le tipe normali ti annoiano credo che potrebbe essere anche l'opposto e cioè che dopo tutte queste donne appariscente, ma spesso vuote si ha voglia di ragazze normali, di una ragazza acqua e sapone, della ragazza della porta accanto. Il problema, però, è sempre quello, trovarla ! Sai qual è il problema di tante persone?(=uomini e donne). Di mettere tutto sul personale e di credere che "quello che vale per me, vale per tutti". Io, che di certe questioni me ne occupo da "tempi non sospetti", ti dico e ti/vi ripeto che molto spesso accade ciò di cui ho precedentemente parlato. Poi è chiaro, ovvio, scontato, che non è né può essere una regola generale che vale per tutti.
Ho conosciuto uomini che si sono rovinati, a furia di frequentare prostitute "normali" e "super", "economiche" ed "esose", per non parlare delle "ballerine" di night. Mi ricordo di un allora 29enne (correva l'anno 1993), (ex) proprietario di un distributore di benzina, che nel giro di neppure due anni si era sputtanato oltre 54 milioni di vecchie lire. Per non parlare di altri, ai quali è andata pure peggio, e che successivamente sono stati (e sono) incapaci di relazionarsi realmente con delle donne "normali". Il passato che ci portiamo dietro lascia sempre una impronta indelebile in ciascuno di noi, e checché se ne dica, condiziona sia il presente che il futuro. Poi, naturalmente, c'è chi riesce a "lavorare su se stesso" e ad "uscirne" (in parte o del tutto). Ma molti altri non ce la fanno.
Edited by silverback - 14/2/2007, 18:17
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