Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. Abigor*
     
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    No,il "passato" lasciamolo dov'è,che sta bene "lì".
    Semmai cerchiamo di migliorare,"qui","ora","oggi",nel "presente",perché noi viviamo oggi e non ieri.
     
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  2. Purusha
     
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    Caro Abigor, sono completamente d'accordo.
    Il punto è che parlo di realtà ancora vive e vegeret, non di mummie. Inoltre avete tutti sempre fatto mostra di ignorare che non abbiamo mai voluto proporre una riedizione del passato (cosa ridicola e assolutamente fuori della nostra portata), ma un restauro di 'principi' che riteniamo non storicizzabili, ma validi per sé stessi: sono questi che poi informano i tempi, e non viceversa. Potete anche far finta di nulla, pazienza.
    Buona guerra
     
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  3. Barnart
     
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    CITAZIONE (Purusha @ 15/6/2004, 09:57)
    Inoltre avete tutti sempre fatto mostra di ignorare che non abbiamo mai voluto proporre una riedizione del passato (cosa ridicola e assolutamente fuori della nostra portata), ma un restauro di 'principi' che riteniamo non storicizzabili, ma validi per sé stessi: sono questi che poi informano i tempi, e non viceversa. Potete anche far finta di nulla, pazienza.
    Buona guerra

    In qualche modo è una riedizione del passato nel senso che si tratta di ripristinare le precedenti (e sane) posizioni morali (e cioè di valore) e le reciproche/simmetriche/complementari sfere di azione (psicologica) dei due, oggi del tutto stravolte.

    Questo è un ottimo ritorno al passato, come è ottima cosa vedere i gamberi tornare sui ruscelli rigenerati dai veleni dei decenni andati.

    Ma ecco alcune obiezioni che altri ci pone ma che possiamo porci anche autonomamente.

    1- come rigenerare il ruscello della relazione F/M?
    2- in qual modo rendere accettabile la parte pulita del passato? Come salvare il bimbo mentre si getta l'acqua sporca?
    3- se la guerra dei sessi è parte di un degrado generale (dell'Occidente) come risanare quello per stipulare poi anche la pace M/F?
    4- se le donne occidentali sono in guerra come rispondervi?
    5- come difendersi se non cercando di capire quali armi stiano usando?
    6- come dare agli uomini di oggi, e soprattutto a quelli di domani, la certezza di valere e di meritarsi di stare al mondo? Di non doversi vergognare dei propri sentimenti e della propria passione?
    7- cosa significa combattere la modernità? Perché nessuno l'ha fermata?
    8- cosa fare nel rapporto M/F se questa modernità non dovesse finire mai?
    9...


    Io ho proposto una lettura delle cose ed un tipo di azione possibile.
    Una ricetta che altri hanno contribuito a perfezionare e che insieme abbiamo cucinato e messo in tavola.

    E' un buffet dal quale ognuno prende ciò che gli pare più adatto.

    Sarebbe sbagliato (e si farebbe anche un po' di torto a cuochi e commensali) immaginare che la proposta pretenda di essere la sola possibile e la intendessimo come la panacea a tutti i mali o che emerga per caso dal nulla senza esser stata preceduta da vaste scorrerie nelle terre della filosofia dell'Ovest e dell'Est.
    Non lasciamoci ingannare dalle apparenze.

    Si potrebbe fare di meglio? Sicuramente, ma nessuno lo fa.
    Si potrebbe fare di più? Sicuramente, ma nessuno lo fa.

    Stiamo sbagliando tutto o quasi?
    Io non credo che stiamo sbagliando tutto, credo che l'errore più grande consista nel non fare nulla.
    In ogni caso già quel che emerge nelle liste e nel forum ci dice che non stiamo lavorando invano.

    E poi bisogna non dimenticare che ...i frutti sfuggono dalle mani del coltivatore. Nel bene e nel male.

    Quanto a ciò che sta dietro la proposta U3, ci sono almeno tre livelli di fondamenta. Invisibili, non suggerite e per certi aspetti insospettabili.

    Forse tre livelli non bastano, si dirà, può darsi, ma almeno quelli ci sono.

    E' vero che di fronte alle generazioni future faremo cmq la figura degli ingenui (come sembrano a noi coloro che ci hanno preceduti perché questo è inevitabile nella crescita universale della coscienza) ma è difficile che oggi qualcuno, sul tema, sia più scaltro di noi.
    No, non siamo dei tontoloni.

    Dopo aver conosciuto noi di U3 ed aver partecipato alle liste, andandosene, un giovane mi ha scritto: "Adesso non mi vergogno più di aver paura delle donne e di dire che prima me ne vergognavo".

    I frutti delle nostre azioni sono nelle mani del Dio dei credenti e del Caso dei dubitanti, ma il sospetto che non stiamo facendo del male mi pare legittimo.
    E credo che su questo tutti i qui scriventi concordino.


    Rino U3

    Edited by Barnart - 15/6/2004, 15:44
     
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  4. tyrtix
     
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    Mi domando una cosa, riguardo al velo e alle manifestazioniu francesi... Come mai ci sono state lamentele quando la Francia ha deciso che le due ormai famose ragazzine non dovevano entrare a scuola col velo, e era nell'interesse di tutti che continuassero a portarlo, mentre invece si condanna lo stesso atteggiamento in Iraq? Forse pk da una parte è scelta delle donne e dall'altra no, oppure pk è così che si vuol far credere?
     
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  5. b4r
     
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    CITAZIONE (tyrtix @ 15/6/2004, 18:11)
    Mi domando una cosa, riguardo al velo e alle manifestazioniu francesi... Come mai ci sono state lamentele quando la Francia ha deciso che le due ormai famose ragazzine non dovevano entrare a scuola col velo, e era nell'interesse di tutti che continuassero a portarlo, mentre invece si condanna lo stesso atteggiamento in Iraq? Forse pk da una parte è scelta delle donne e dall'altra no, oppure pk è così che si vuol far credere?

    E' esattamente come dici tu!
     
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  6. dylanmckay
     
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    Ciao ragazzi, bellissimo stò forum! Io sono di Napoli e diciamo che mi interessa l'argmento di questo topic! Ci sono tra di voi utenti di napoli che frequentano le "belle di notte"?
     
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  7. Gianluca
     
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    Caro Joker,
    più che l'allonantamento di una figura paterna, spesse volte dannosa tipo "Padre-padrone", accettata e voluta comunque sempre dalla DONNA, temo che il femminismo sia stato talmente infettivo che l'eguaglianza donna=femminista sia diventata fin troppo frequente.
    Non possiamo, a mio avviso, fare paragoni con l'ascesa delle dittature, perchè il femminismo è una comoda miniera d'oro per le donne.
    A cosa è servito il femminismo, se non a fare ottenere alle donne immensi vantaggi grazie all'esclusivo sfruttamento dell'attrazione che il corpo femminile esercita sull'uomo? Basta aggiungere una disonestissima e banalissima dottrina del "debito" che gli uomini avrebbero verso le donne ed il gioco, comodo comodo, è fatto.
    Molte più laureate? E di che qualità? E come mai tutte molto belle e molto sexy?
    La femminista SA che l'uomo si "arrapa" davanti a certi stimoli visivi, quindi bisogna colpirlo nel suo essere attratto in modo da renderlo succube a proprio esclusivo vantaggio.
    Le donne, di conseguenza, grazie al femminismo trovano mediante il "tirarsela a piacimento senza vincolo/limite alcuno" un comodissimo ed altrettanto efficace strumento di dominio sugli uomini a bassissimo costo.
    Non è possibile quindi parlare di "donne che, poverine, sono state sedotte dalle criminali idee delle megere femministe".
    Perchè il gioco femminista è così banale che anche la più stupida delle donne lo intuirebbe.
    Non a caso, se hai notato, cessi di donne/ragazze se la tirano peggio delle più schizzinose bellone.
    Un abbraccio ed un bacio
     
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  8. b4r
     
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    CITAZIONE (Gianluca @ 22/6/2004, 01:44)
    Non a caso, se hai notato, cessi di donne/ragazze se la tirano peggio delle più schizzinose bellone.

    E' vero,esistono tanti di questi "mostrini all'italiana" che sono convinte che tutti gli uomini le ambiscono solo perchè hanno meno di 30 anni e sono inserite in società.Lo stereotipo di questi era la signorina Silvani nel film Fantozzi.
     
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  9. silverback
     
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    dal settimanale Panorama - 22 maggio 2003

    Parla Elisa,l'insaziabile.
    Confessioni di una squillo:"Mi piace fare l'amore sempre".


    Occhiali rosa fascianti di una nota casa, maglietta rosa, gonnellina svolazzante
    in tinta, scarpe con tacchi da vertigine.
    Elisa ha superato i trent'anni, seno, naso e labbra sembrano scolpiti dal bisturi.
    Accavalla le gambe come Sharon Stone in Basic Instinct.
    E' in Italia da dieci anni, grazie alla doppia cittadinanza, e ama il "mestiere".
    "A me piace fare l'amore, continuamente. Il mio vecchio marito mi ha lasciata
    perché non ne poteva più".

    Calca il suo accento brasiliano esibito come un capo di lingerie ("Gli italiani adorano il nostro modo di parlare").
    All'inizio lavorava sulla strada, poi ha conosciuto il suo ex coniuge e lo ha sposato in cambio
    di un permesso di soggiorno.

    Come sono gli italiani?

    Gentili,carini. Ma non tutti amano la pulizia. Quando entrano in casa mia li costringo
    a fare la doccia. Qualcuno mi trova antipatica, ma io voglio che profumino,come me.
    Senti?

    Lei frequenta personaggi importanti?

    (Ride) Qualcuno lo riconosco in tv.
    Ma io dei miei clienti non parlo, sono riservata.

    Incontra anche uomini politici?

    Vado io da loro. A domicilio.
    Ma i nomi non li faccio.

    Gli italiani hanno fantasie particolari?

    Tante. Vengono da me coppie di fidanzati o gruppi di amici.
    E spesso i clienti mi fanno vestire da bambina.
    Qualcuno pretende troppo e io li mando via.
    Sa, ho due figli.

    Che cosa piace di voi brasiliane?

    Che siamo calienti, che il sesso ci piace davvero, che siamo divertenti.
    Io racconto barzellette e ballo il samba.
    E poi ho sempre voglia di fare l'amore.
    Per esempio, ieri sono andata in un negozio del centro a provare una gonna.
    Non indossavo le mutandine, non lo faccio mai.
    Il commesso era così eccitato...

    (G.A.)

    __________________________________________________________________

    Qualche altro passaggio...

    "...in due mesi ho guadagnato quasi 50 mila euro" conferma ai carabinieri Susy,
    "bambina dal corpo dorato" come la ragazza di Ipanema.
    "Metà, come pattuito, li ho consegnati all'organizzazione e 6 mila li ho spesi per
    inserzioni sui giornali, il resto l'ho tenuto per me".


    Per arrotondare molte non si sottraggono alle fantasie più spinte:come la novella
    Cariclea, la ninfa che diede due figli al centauro Chirone, disposta a eccitare giovani puledri,
    in carne e zoccoli, per la modica cifra di mille euro.
    La stessa che queste fanciulle possono guadagnare con le visite a domicilio o gli
    straordinari notturni.
    C'è poi chi come Samanta, "severa educatrice", si è data al sadomaso per guadagnare
    "senza fare sesso":250 euro solo per frustare e sculacciare.

    Bizzarrie che gonfiano i guadagni di queste professioniste, anche se per tutte la
    parola d'ordine resta "fare una cosa tranquilla".
    Relax, luci soffuse, musica sono le promesse delle commesse viaggiatrici del sesso.
    Michelle, per esempio, si fa trovare seminuda davanti a un letto oversize illuminata
    solo dalle candele, mentre sul suo sito si descrive:"Caldissima sudamericana per incontri
    indimenticabili (preliminari da impazzire)".

    Ecco quello che Coelho non aveva calcolato:il petting, il segreto di queste professioniste.
    "Un cliente mi ha soprannominato la sua aspirapolvere" ride una maggiorata trentenne
    disinibita, tra gli sguardi perplessi dei militari.
    Sarà per questo che alcune delle fermate "ufficialmente" facevano le colf
    in stimate famiglie romane..

    E ancora...

    "...ho fatto la cameriera, la barista, la ballerina, poi mi hanno licenziata e ho deciso
    di iniziare a fare questo mestiere su consiglio di un'amica"
    conferma Susy.
    Con quel pizzico di passione, che alle brasiliane non manca..


    [CONTINUA...]

    Silver

    Edited by silverback - 12/7/2004, 20:04
     
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  10. silverback
     
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    ...CONTINUA...

    Tranquille casalinghe ma anche scatenate amanti.
    Non si prostituivano per soldi, ma per vincere la noia.
    Come raccontano loro stesse, senza troppa vergogna.


    di Antonio Rossitto

    Li frusto, mi diverto
    e torno prima di cena.


    "Non ti preoccupare, aspettami qui. In un attimo risolvo
    tutto".

    Davanti a una stanza della squadra mobile di Verona, la procace
    sessantenne, aggrappandosi al suo spirito materno, cerca di rasserenare
    così il titubante figliolo.
    "Cinque minuti e sono di ritorno" aggiunge prima di sparire dietro la porta.
    Lui si accomoda su una poltroncina della sala d'aspetto e tira un paio di
    angustiati sospiri.
    Intanto la madre, abiti casual e lunghi capelli neri, comincia a riferire
    agli agenti succosi aneddoti sulla sua sorprendente doppia vita:
    di sera, devota moglie di un facoltoso imprenditore; di mattina
    lussuriosa meretrice.
    La chiameremo C.,iniziale di un nome fittizio.
    Come di fantasia saranno le sigle delle donne citate in seguito.
    Una bella di giorno. Una delle tante che lavoravano per Anna Maria Passarotto,
    detta Regina, una cinquantanovenne che aveva trasformato il suo centralissimo
    appartamento in corso Porta Nuova 131 nel bordello più fiorente di tutta Verona.
    Un peccaminoso andirivieni che proseguiva ormai da oltre vent'anni.
    Ma solo dalle 9 del mattino alle 6 di sera, negli orari d'ufficio.
    Era stata abile a non destare sospetti la maitresse.
    Occhialetti da contabile, aria dimessa, vita parca:all'apparenza una posata
    casalinga di mezza età.
    Peccato che a casa sua gli agenti della mobile abbiano trovato strumenti di
    ogni genere:borchie, guinzagli, catene, vibratori, maschere, fruste.
    Ma anche bizzarrie come morsetti per le batterie dell'auto e un abito da suora.
    Fermata dopo mesi di indagini, adesso Regina è in carcere.
    Per ricostruire la vicenda, fondamentali sono stati i racconti agli inquirenti delle
    squillo di lusso che lavoravano per lei:belle signore del luogo, abbienti e
    dall'apparenza modigerata.
    Come C., la prima donna sentita dagli investigatori.
    "Un anno fa Anna Maria mi avvicinò mentre passeggiavo nei dintorni del suo
    palazzo, invitandomi da lei per un caffè.
    Poi mi propose di conoscere degli uomini. Io accettai.
    Anche perché con mio marito le cose non andavano bene".

    C. riferisce anche del suo primo appuntamento:un industriale vicentino.
    "Anna Maria assisteva al rapporto:ci dava indicazioni sulle posizioni
    da provare e suggeriva le pratiche più spinte e perverse.
    Del resto era abituata a organizzare incontri per gente che ha particolari
    esigenze sessuali e per omosessuali".

    Alla fine, il facoltoso veneto paga 500 euro:la metà va a C.
    "Ma io non volevo denaro" confessa la donna.
    Lei da Regina non cercava soldi.
    Non ne aveva bisogno.
    Basta un'occhiata per capirlo:è una delle tante veronesi a cui piace ondeggiare
    da una vetrina all'altra sul porfido grigio di via Mazzini, sciccoso corso della città.
    Ben vestita, ben curata, ben sposata.
    Insospettabile.
    Come tutte le altre, del resto.
    "Gente della media borghesia, senza alcuna impellente necessità economica"
    conferma Marco Odorisio, il capo della squadra mobile di Verona.
    "Le protagoniste di questa storia non avevano di certo bisogno di
    prostituirsi per vivere".

    Lo confermano le parole di A., veronese, 37 anni, capelli biondi.
    Ricorda:"Ho conosciuto la Passarotto nel 1995. A quel tempo facevo la
    parrucchiera, ma volevo arrotondare. Così, quando lei mi ha detto di cosa
    si occupava, io le ho chiesto qualche appuntamento. Spesso mi scattava
    fotografie in pose provocanti e abiti succinti. Dopo le pubblicava accompagnate
    a degli annunci su riviste specializzate".

    Le viene mostrata una rivista, La coppia. In una foto c'è una donna in perizoma
    nero:i suoi tacchi a spillo premono sulla schiena di un uomo.
    "Sono io. Quello con me è un signore che predilige rapporti sadomaso" ammette lei.
    Per ogni cliente era pagata almeno 200 euro.
    Racconta anche di un prete:"Sono andata diverse volte a Parma, dove ho avuto
    rapporti sessuali con un sacerdote. Ovviamente tutto era sempre organizzato dalla
    Passarotto, che mi accompagnava di persona. Mi dava 500 euro a prestazione.
    Anche se da lui prendeva molto di più".

    Delle perversioni del prete parmense, vero habitué del giro, parlano in molte.
    "Pretendeva che mi travestissi da suora e lo picchiassi" racconta V.,
    46 anni, infermiera della provincia di Trento.
    Lei frequentava Regina da tre anni.
    Da quando un amico la condusse per la prima volta nell'appartamento.
    "Da quel momento ho cominciato ad andare qualche volta al mese.
    Facevo sesso con sei o sette uomini al giorno:tutti, ovviamente, tramite
    l'intermediazione della donna. In totale, rimanevo tre o quattro ore.
    Ogni rapporto durava non più di 20 minuti".

    Ma, oltre agli incontri nel suo appartamento, c'erano quelli che Passarotta orchestrava
    fuori porta:in provincia di Rovigo o sui Colli Euganei.
    L., che ha lavorato oltre vent'anni per la maitresse, ha partecipato a un paio di festini.
    "Solitamente si iniziava con una cena, che poi si trasformava in un'orgia collettiva";
    Regina che faceva da supervisore.
    "Controllava che gli uomini fossero pienamente soddisfatti dai rapporti:
    potevano averne con tutte le ragazze presenti e per tutta la serata.

    B., riferisce di un altro di questi rendez-vous.
    "Sono partita per Abano Terme con una ragazza di trent'anni.
    Lì c'erano circa 15 persone tra uomini e donne. Subito dopo aver
    mangiato abbiamo iniziato ad accoppiarci selvaggiamente.
    Ma la situazione non era di mio gradimento, così mi sono fatta riaccompagnare a casa".

    La testimonianza di B. è molto breve, solo l'indispensabile.
    "Prima di andarmene voglio però fare una precisazione:non conosco nessuna
    donna che frequentava la casa della Passarotto. Con loro non ho niente da spartire".

    Prima di tutto, l'apparenza.
    _______________________________________________________________________________

    Circa venti anni fa, dalle mie parti, furono beccate a darla via a pagamento, delle (allora) giovani donne
    sposate, con figli, senza alcun problema economico.
    I motivi che le spinsero a prostituirsi?
    Vestiti, pellicce, gioielli,etc...
    E i mariti?
    Beh, poiché seppero tutto e considerando che ancora oggi stanno insieme alle rispettive consorti, vuol dire che erano (sono..) "cornuti e contenti"..

    Edited by silverback - 12/7/2004, 20:07
     
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  11. silverback
     
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    Aggiungo dell'altro, però riguardo alla prostituzione maschile che, in ogni caso, non è né mai sarà paragonabile a quella femminile (per gli ovvi motivi di cui abbiamo abbondantemente parlato).

    A Cuba, impazzano da qualche anno femmine italiane in cerca di gigolò caraibici, chiamati jineteros.
    Il prezzo varia a seconda delle prestazioni e delle situazioni.
    Si va dall'ingresso in discoteca ( in molti casi riservata ai turisti e proibita ai cubani ),
    a qualche decina di dollari.

    Molte altre, invece, preferiscono "svernare" in Giamaica dove, si narra, vi sarebbero dei neri così dotati e sessualmente "potenti e resistenti" da far impallidire Rocco Siffredi..[..si narra...]
    Sostengo ciò perché oltre ad essermi informato mi capitò di conoscere, tre anni fa, due tipe sulla trentina che erano state in vacanza da quelle parti e con le quali trattai proprio questo argomento.
    Una delle due pronunciò queste testuali parole:<<...perché se non provi un cazzo nero non sai cosa significa godere...>>.
    Embè...

    Silver

    P.S.:naturalmente, quando a pagare sono le femmine, si tratta di "emancipazione"...

    Edited by silverback - 13/7/2004, 18:46
     
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  12. Gianluca
     
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    Smettiamola con la storia delle sfruttate!!!!
    Peggio per loro che cercano soldi con la massima comodità.
    In fondo, guadagnare concedendosi è più redditizio e meno faticoso che rompersi la schiena Lavorando Sul Serio.
    E poi, basta col solito male-pushing.
    Vi piace cercare l'uomo con i soldi per sfruttarlo?
    Allora perchè vi lamentate delle mercenarie?
    Per un solo motivo: tengono il prezzo basso e vi impediscono di spennare il pollo-uomo a vostro redditizio piacimento.
    La donna ha sempre cercato l'uomo con i soldi e con potere.
    Si abbia l'onestà di ammeterlo e la si smetta con i moralismi ipocriti e di vergognosa convenienza.
     
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  13. Gianluca
     
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    Oltre al fatto che, solo per uscire con una donna, l'uomo deve uscire già SOLDONI di tasca propria, grazie, in particolare, alle signore femministe.
    Finiamola!!!!
     
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  14. Paolo S.
     
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    Io ho frequentato e frequento occasionalmente delle prostitute, ma per un semplice motivo: in questo periodo (come del resto mi e' gia' capitato in passato) non ho una donna.
    Altrimenti non ci penserei neppure a tirar fuori dei soldi.
    Ma purtroppo il desiderio e' tanto e io non sono ne' un "bellone" ne' uno famoso ne' un riccone ne' uno con la parlantina sciolta. Di conseguenza le donne dietro non mi ci vengono e io, pur trovando umiliante doverlo fare, ogni tanto pago.
     
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    Paolo, benvenuto sul forum di Uomini3000.
    Non è un delitto andare con una prostituta (cum grano salis,- cioè con consapevolezza) e non dev'essere considerato tale.
     
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