Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. Tex6969
     
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    http://magazine.libero.it/speciali/uomini-...sp319/pg6.phtml

    CITAZIONE
    I tronisti fanno i gigolò?
    La rivelazione choc di un prostituto di professione in un'intervista a Vanity Fair: si vendono alle donne sole per 500 euro. Tanto costerebe una notte di sesso con loro. Ennesima tegola sul discusso show tv. Sarà vero?

    Tutto nasce da un'intervista pubblicata tra le ultime pagine della rivista Vanity Fair: una chiacchierata con un ragazzo romano che fa lo gigolò e che ha chiesto di restare anonimo. Papà di un bimbo, ha avuto problemi di lavoro e quindi di denaro e per mantenersi e avere i soldi per allevare il figlio, ha cominciato a farsi pagare dalle signore per andare a letto con loro. Le solite cose: racconta cosa vogliono le donne, che tipi di clienti ha, quanti anni hanno, se sono sposate o no, se volgiono il romanticismo o vanno subito al sodo, eccetera. Poi si parla di tariffe e qui scatta la rivelzione choc: «Io chiedo 200 euro a incontro, ma adesso vanno di moda itronisti, loro chiedono fino a 500 euro per notte». Nel mercato degli gigolò ci sono i tronisti della trasmissione della De Filippi

    E così casca un'altra tegola sulla testa di Maria e sul suo contestatissimo talk/reality show, "Uomini e donne". Il programma è da anni al centro di feroci critiche, perché - dicono i detrattori - promuove modelli sbagliati ai giovani, perché gli amori sbandierati in tv non sono poi così veri, perché in studio si litiga, si urla e si sbraita e perché tutti i partecipanti allo show, dai tronisti ai corteggiatori, dagli opinionisti al pubblico parlante, agiscono solo in funzione delle telecamere. E infine perché i ragazzi che partecipavano allo show dicendo di essere in cerca el vero amore, in realtà guadagnavano migliaia di euro a serata, andando nelle discoteche a fare ospitate, sfruttando al notorietà data dalla trasmissione.

    Così Maria quest'anno ha stabilito una nuova regola: chi va in tv a "Uomini e donne" non deve essere legato ad agenti o agenzie e non deve fare serate a pagamento in giro per locali. Forse nel contratto non c'era specificato che le "serate a pagamento" includono anche il sesso a pagamento con le signore? Cosa farà Maria ora? Dopo il tronista stupratore e il pornoattore, un'alta gatta da pelare. Ma sarà vero? (Libero News)

     
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  2. ventiluglio
     
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    http://www.corriere.it/cultura/09_aprile_0...44f02aabc.shtml

    image

    LE CONFESSIONI DI VALÉRIE TASSO
    La mia vita a luci rosse da sexy-scrittrice
    L’uomo? «Colpevolizzato». La donna? «Santificata». Prostituirsi? «Migliora il sesso». Alla vigilia dell'uscita del film tratto dal diario di una ninfomane, il best seller che l'ha lanciata, l'autrice svela la sua visione del mondo

    «Allora, se chi vede il film tratto dal mio libro pensa che sia la storia di una povera ragazza vittima di un uomo violento che, disperata, finisce per far la puttana, la conclusione è che il film è sbagliato». Valérie Tasso non ha proprio voglia di lasciare che la gente si faccia l’idea della sua storia come di «una via crucis, una valle di lacrime e chi più ne ha più ne metta. Siccome quel libro, Diario di una ninfomane, è sostanzialmente il racconto della mia vita, se permettete vorrei che il senso non venisse troppo travisato».

    Francese d’origine, ma ormai in Spagna da 18 anni, Valérie è alta, leggera, un viso che ricorda un po’ Françoise Hardy e un po’ una delle donne di Modigliani. L’appuntamento è a Barcellona, al Café Vienés dell’Hotel Casa Fuster, una delle opere del contemporaneo di Gaudì, Lluìs Domènech i Montaner. Lei, Valérie, non nasconde la sua età («ho 40 anni»), né i suoi trascorsi. Di quando, giovane studentessa assai promiscua, era venuta nella capitale della Catalogna per uno stage. Da allora non si è più mossa dalla Spagna. Varie esperienze di lavoro, vari uomini, vari giochi erotici (la famosa bottiglietta di Coca-Cola: quella che si trova nel frigobar delle camere d’albergo), per poi incontrare il tipo sbagliato, Jaime («era un maniaco depressivo, io non lo sapevo, intuivo che c’era qualcosa che non andava, però seppure molto più giovane di lui non mi posso proprio dipingere come una vittima») da cui fugge distrutta e senza soldi. A questo punto accetta un lavoro di prostituta. Anni dopo, utilizzando il proprio diario, Valérie decide di raccontare tutto in un libro che, pubblicato nel 2003 da Random House Mondadori in Spagna, diviene subito un bestseller. «Quel nome non è il mio vero nome, avevo scelto uno pseudonimo per non creare problemi alla mia famiglia in Francia; e non ho voluto che fosse tradotto nel mio paese di origine». Scritto in spagnolo («lo spagnolo è la lingua dell’amante, il francese è la lingua madre, la lingua della madre, dunque del senso di colpa»), il Diario viene venduto in quindici paesi. In Italia lo pubblica Tropea, che poi traduce anche gli altri libri di Valérie (Antimanuale del sesso, L’altro lato del sesso, Paris la nuit), e che ora manda in libreria una ristampa del Diario in contemporanea all’uscita del film.

    LA DONNA VITTIMA È UN CLICHÉ
    Dov’è lo scandalo? Nell’autunno scorso, quando il film esce in Spagna, scoppia la polemica per il manifesto giudicato osceno. Raffigura il corpo di una ragazza di cui non vediamo il volto, è in piedi e sta infilando la mano sinistra dentro le mutandine di pizzo nero. «Era il titolo che dava scandalo. Si possono fare libri e film con titoli come Diario di un assassino e nessuno dice niente. Ci siamo assuefatti agli schizzi di sangue di pellicole come Saw 1, 2, 3 eccetera. Ma ninfomane non si può dire impunemente. Figurarsi poi se coglievano l’ironia con cui avevo usato quella parola». Anche in Italia, nel frattempo, un po’ di preoccupazioni devono essere venute ai distributori che ora addolciscono un po’ il tutto così: Valérie: diario di una ninfomane. Ma il vero scandalo, per mademoiselle Tasso è un altro. E sta nel nuovo conformismo, in un post-femminismo bacchettone che si ostina a ripetere il solito cliché della donna vittima, sfruttata, umiliata e offesa. «Non che non succedano simili casi, però bisognerebbe fare un po’ più attenzione. Siamo arrivati a una colpevolizzazione del maschio tout court - e i risultati li conoscono i sessuologi che hanno pazienti giovani afflitti da impotenza, eiaculazione precoce, terrorizzati come sono dall’incontro con una donna - e a una santificazione del genere femminile. Io poi dico che la prostituzione non è quell’abiezione infame, l’inferno senza remissione, ma solo un lavoro come altri, dove si viene pagate per delle prestazioni, non più duro che fare la cassiera del supermercato, non più umiliante della segretaria che in ufficio si ritrova sempre le mani del capo sul culo. Aver detto questo mi è valsa l’accusa di apologia della prostituzione, di proselitismo… Eppure io ero stata molto chiara: ho scelto liberamente di fare la prostituta; lavoravo per un’agenzia, non ero schiava di mafie o racket; l’ho fatto per sei mesi, poco e tanto insieme. Quel tanto che mi è bastato per riconciliarmi con gli uomini, e anche divertirmi, fare delle amicizie - per esempio con l’italiano Giovanni - a cui tengo moltissimo». E a cui il Diario è dedicato. Sesso e così sia.

    Nei modi un po’ invecchiati del cinema erotico di venti e più anni fa (amplessi simulati, dissolvenze, sospiri: come se non ci fossero intanto stati i film di Catherine Breillat con Rocco Siffredi), il film descrive una parabola triste, con redenzione finale. Gli uomini sono tutti poco raccomandabili, le donne spesso diventano rivali e nemiche crudeli. Unica figura buona, la nonna (Geraldine Chaplin) che, nonostante abbia vissuto un solo e unico amore, incoraggia la nipote a provare tutto, a non aver paura dei propri desideri. Seguendo passo passo il libro, scorre così la vita di Valérie. Lo snodo centrale e doloroso è la relazione con Jaime, il bel tenebroso che oltre tormentarla le toglierà anche tutti i soldi. «Jaime, sia chiaro, non mi ha mai messo un coltello alla gola, non mi ha fatto violenza. Vivevo in una sorta di soggezione psicologica, è vero, non vedevo la natura disturbata del suo modo di essere. Eppure volevo stare con lui, per provare a me stessa fin dove potevo spingermi. Niente a che fare con la vittima e il carnefice. Poi, un giorno, visto che non volevo morire, ho troncato tutto».

    NON C’È UGUAGLIANZA TRA I SESSI
    Altrettanto liberamente chiama l’agenzia che dà lavoro a prostitute. «Un modo per conoscere meglio tutte le potenzialità del sesso, per scoprire la vulnerabilità degli uomini, e comportarmi da pari a pari». Un modo paradossale di rivendicare la parità, forse. «Mica tanto. Vede, viviamo in una società che proclama l’uguaglianza tra i sessi. A parole. Nei fatti non si conosce niente della sessualità femminile. Tutti sanno cos’è un kalashnikov, nessuno sa dire cos’è il punto G e se c’è, o com’è l’orgasmo femminile. La sessualità è ancora e solo declinata al maschile, con discorsi di tipo - diciamo così - scientifico. In cui tutto è quantificato, misurabile: quanti centimetri dev’essere lungo il pene, quanto deve durare un rapporto, quanti orgasmi si possono ottenere eccetera. Stanca di questo modo di vedere le cose, dopo il Diario mi sono iscritta a un corso di sessuologia, da cui sono uscita con un diploma. Mi ha aiutato a rimettere ordine nei concetti. A riconoscere l’importanza del sesso». Da qui nasce, 2008, L’antimanuale del sesso con cui Valérie fa piazza pulita dei tanti pregiudizi («Il sesso si conclude sempre con l’orgasmo», «L’orgasmo simultaneo è il massimo», «Il punto G esiste», «La pornografia è volgare, l’erotismo elegante»).

    NON INCITO LE RAGAZZE A VENDERSI
    La p… respectueuse. «La cosa che tutti mi chiedono riguarda la mia decisione di fare la prostituta. Spesso dicono: capisco, avevi bisogno di soldi. Altri invece mi obiettano: ma come hai fatto, tu proprio non hai la tête à pute, come se esistesse una mentalità, una predisposizione… Per molti, prostituirsi è vendere il proprio corpo. Ma dove mai? Una riceve danaro in cambio di prestazioni, il corpo rimane suo. Capisco che ci siano difficoltà ad accettare quello che dico, del resto nella mia famiglia hanno preferito fingere di non sapere, per questo ho usato lo pseudonimo e non ho fatto tradurre il libro in francese. Tradizionale, borghese, la mia famiglia è di quelle preoccupate solo dal que-dira-t’on , che dirà la gente. Quindi, meglio non sapere. Per tanti, nel frattempo, tutto quello che faccio, dico, scrivo viene sempre riportato lì: faccio l’apologia della prostituzione, incito le ragazze a prostituirsi. Qualche associazione che aiuta le ragazze sfruttate dai racket ha parlato di me come di una exprostituta. È l’ossessione di sempre». Un anno fa, Valérie, nell’introduzione del suo Antimanuale concludeva così: «Una volta dissi di essere stata puttana. Oggi, forse, continuo a esserlo».

    Ranieri Polese
    06 aprile 2009(ultima modifica: 08 aprile 2009)
     
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  3. lorefirenze
     
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    Partendo dall'assunto consolidato che l'uomo ha un bisogno intrinseco di sesso molto più della donna, io non biasimo di certo e capisco perfettamente chi va a prostitute...

    Io pur essendo un totale disastro non ci vado perchè per me il sesso dovrebbe essere una cosa perlomeno voluta da tutti e due...

    Non trarrei nessun giovamento ad andare con una a pagamento, cioè ritengo una cosa troppo egoistica quest'attività....
    Ciò dimostra quanto l'uomo non capisca di fondo una mazza sul sesso, eppure non lo voglia fare...

    In definitiva vuole godere solo lui...per me è questa l'assurdità...

    A questo punto preferisco non prendermi in giro e cavarmela da solo...

     
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  4. COSMOS1
     
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    CITAZIONE (lorefirenze @ 20/8/2009, 15:11)
    Io pur essendo un totale disastro non ci vado perchè per me il sesso dovrebbe essere una cosa perlomeno voluta da tutti e due...

    forse hai un po' di confusione in testa

    chi ti ha mai detto che le prosttute non lo vogliono fare? anzi, di fatto loro lo vogliono + di te (lo dimostra il fatto che le auto che si fermano davanti a una prostituta sono 1 o 2 su 100...)

    semmai il problema è: perchè lo voglio fare?

    tu lo vuoi fare x una questione ormonale :wub:
    loro per soldi image

    loro dovrebbero vergognarsi a non dartela gratis, ma se si vergognassero non farebbero quel mestiere

    ma se a te preoccupa che il tuo sentimento non sia condiviso sei spacciato: quella volta che tua moglie non te la farà sudare, nel bel mezzo ti ricorderà che il giorno dopo bisogna pagare la bolletta del gas ... :alienff:
     
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    molto interessato

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    Scusa LORE ma non ho capito, cos'è che l'uomo non capisce e non voglia fare? Il sesso ? Comunque, prendi atto che ne ha più bisogno rispetto alla donna, ma al contempo è egoista perchè disposto a godere (anche) da solo? Se ho ben capito, mi sembra un controsenso.
    Comunque, bada bene che la professionista potrebbe godere più di te, anche se per motivi che non hanno nulla a che vedere col sesso ... :B):
     
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  6. icarus.10
     
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    CITAZIONE (lorefirenze @ 20/8/2009, 15:11)
    Io pur essendo un totale disastro non ci vado perchè per me il sesso dovrebbe essere una cosa perlomeno voluta da tutti e due...

    Lorè, fammi capire una cosa, ma perchè ti fai questi complessi? Tu sei un "totale disastro" perchè sei "brutto"(vieni dal "forum dei brutti"..o no?), nel senso che nessuna femmina ti caga. Quindi dal momento che non hai nessuna possibilità di avere una relazione sessuale/sentimentale con una donna, l'unica possibilità che hai è quella di andare a prostitute. Mica vorrai passare tutta la tua vita a farti seghe?? Guarda che a lungo andare la masturbazione, come surrogato di un rapporto sessuale mancante, può portare a disagi neuro-psichici, oltre che fisici(infiammazione del condotto spermatico, ad esempio).
    Quindi caro mio, mettiti da parte qualche soldo, "affittati" una bella escort o magari vai a farti un viaggetto nell' est europa, li di donne disponibili ne troverai(purchè adulte e consenzienti, mi raccomando, eh!!), e così ti sfoghi un pò. :D

    Edited by icarus.10 - 20/8/2009, 20:32
     
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  7. lorefirenze
     
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    CITAZIONE
    Lorè, fammi capire una cosa, ma perchè ti fai questi complessi? Tu sei un "totale disastro" perchè sei "brutto"(vieni dal "forum dei brutti"..o no?), nel senso che nessuna femmina ti caga. Quindi dal momento che non hai nessuna possibilità di avere una relazione sessuale/sentimentale con una donna, l'unica possibilità che hai è quella di andare a prostitute. Mica vorrai passare tutta la tua vita a farti seghe??

    No guarda onestamente non sono per nulla un masturbatore pazzo e quindi non è che ansimo per la mancanza di forze dovuta ad eccessi di autoerotismo...
    Cmq a me di scopare con una a pagamento non mene frega niente al momento, altrimenti nn dubitare/te , l'avrei già belle fatto...
    Qualchè essere di sesso femminile in verità mi ha calcolato, ma questa è un'altra storia....
    Apprezzo cmq la schiettezza... :)
     
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  8. Mario961
     
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    Qualchè essere di sesso femminile in verità mi ha calcolato, ma questa è un'altra storia....
    :)
    [/QUOTE]


    E ti pare poco ???????


    Mario961
     
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  9. silverback
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 12/5/2007, 14:03)
    Riguardo alla questione della prostituzione c'è però un aspetto che non mi è del tutto chiaro.
    Ossia, è verissimo che la motivazione principale che spinge milioni di uomini a pagare è quella relativa al fatto che solo pagando essi trovano ? quello che cercano, ma è altrettanto vero che molti (decine e decine e decine di migliaia) frequentano anche i trans.
    Perchè? Qualcuno dice perchè "come fanno i p****** i trans non li fa nessuna prostituta", oppure perchè questi "uomini/donne" essendo nati maschi sono "più somiglianti ai loro clienti" e pertanto quest'ultimi si troverebbero più a loro agio.
    Ora, io non sono mai stato con un trans (e nemmeno ci tengo), ma avendo fatto parte dell'Arma dei carabinieri, dubito fortissimamente che i fatti stiano esattamente cosi'.
    A me risulta che questi trans - di solito sudamericani - non soddisfino assolutamente le richieste dei loro clienti, per non parlare del fatto che a volte arrivano ad essere molto aggressivi e a comportarsi slealmente.
    Es.: alla fine del rapporto, e nonostante siano già stati pagati, può capitare che alcuni di loro chiedano all'uomo di dargli più soldi. Ovviamente si beccano un rifiuto, ma immediatamente il trans reagisce sfilando le chiavi dal cruscotto dell'auto e minacciando di non ridarle o di gettarle via.

    Al che il malcapitato ha solo due soluzioni:
    1- reagire e prendere a pugni il trans; che però, almeno in parte, resta sempre un uomo, e pertanto non è cosi' facile da domare per un uomo comune, che magari è pure mingherlino e di professione fa l'impiegato. Che c'entra, può essere anche un muratore, o uno particolarmente forte, ma il problema è che se lo picchia rischia poi di essere aggredito e linciato da altri trans che si trovano nelle vicinanze (è capitato anche con delle prostitute nigeriane, che una volta, in provincia di PG, massacrarono di botte un 50enne -: erano una decina), per non parlare del fatto che poi rischierebbe di essere rintracciato dai carabinieri o dalla polizia e di essere sbattuto sulle pagine di qualche quotidiano (pensate soltanto all'umiliazione di essere scoperti da qualche amico o dai familiari).
    2- pagare, "prendersi la botta" e andarsene di corsa. E soprattutto non tornarci mai più.

    Fatti del genere sono frequenti anche nella mia regione, più che altro a Perugia, che di trans è piena.
    Dipendesse da me, non ce ne sarebbe più uno in circolazione, per strada...
    I "metodi" per "domarli" esistono. :shifty:

    Il Messaggero - UMBRIA - 14/9/2009

    Notte col trans finisce nel sangue
    "Non ti pago". E lui prende il cliente a coltellate. Che reagisce.

    PERUGIA - Non era stato contento del rapporto avuto con il
    transessuale con cui si era incontrato e aveva deciso di non
    pagare. Ma al suo rifiuto è spuntato un coltello e l'incontro
    di sesso si è trasformato in un fatto di sangue.
    Dovrebbe essere questo il retroscena che ha portato
    all'arresto di un transessuale brasiliano di 35 anni accusato
    dai carabinieri della compagnia di Perugia di estorsione e
    lesioni gravissime. Un perugino ventottenne lo è stato, invece,
    con l'accusa di lesioni al termine di una lite avvenuta in un
    appartamento di via del Macello. Dopo il rifiuto di pagare la
    prestazione lo straniero - secondo i carabinieri - ha quindi
    minacciato e colpito con un coltello da cucina il giovane italiano,
    procurando ferite alla mano destra e al collo, tagliandogli anche
    l'arteria radiale. Il perugino è però riuscito a disarmare il trans,
    colpendolo all'addome. Il brasiliano è stato medicato in ospedale.
    Dimesso con una prognosi di 20 giorni, è stato rinchiuso in
    carcere. Il perugino guarirà invece in 30 giorni ed è attualmente
    ricoverato in osservazione. La violenta lite, in uno dei palazzi
    di via del Macello, è stata segnalata con una telefonata al 112.
    Al loro arrivo i carabinieri della compagnia di Perugia hanno
    trovato scale e pianerottolo pieni di sangue. Hanno quindi
    accertato che si era trattato di una lite tra un cliente e un trans
    che, ferito all'addome, nel frattempo era stato portato al pronto
    soccorso dal personale del 118. I carabinieri si sono così recati
    in ospedale. Personale della scientifica del reparto operativo di
    Perugia iniziavano invece i rilievi tecnici. Mentre i carabinieri
    stavano ascoltando la versione del brasiliano, al policlinico
    si è presentato un giovane perugino, anche lui sanguinante.
    Al termine delle cure è stato sentito dagli investigatori.
    I carabinieri dell'aliquota radiomobile e della stazione di Perugia,
    tutti dipendenti della compagnia, hanno così ricostruito la vicenda.


     
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  10. ilmarmocchio
     
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    Questo articolo di M. Fini e' interessante

    Le multe del sindaco: lucciole per lanterne
    Uscito su "Il Giorno" il 04/09/2009 04/09/2009 Massimo Fini
    Argomenti trattati: Politica Societa'
    Zone interessate: Italia
    Qualche giorno fa a un operaio cinquantenne «sorpreso in
    macchina con una prostituta», a Lentate sul Seveso, da due
    agenti della polizia locale è stata comminata una multa di 500
    euro. La multa non era per «atti osceni in luogo pubblico» (un
    fatto che, tra l’altro, appartiene al penale e vuole un
    processo) perché i due erano vestiti e non erano ancora
    entrati in azione. Nè poteva essere contestato loro di
    intralciare il traffico, che è l’escamotage con cui in alcuni
    comuni si tenta di fare la lotta alla prostituzione, perché la
    coppia si era appartata in una stradina sterrata e isolata. La
    colpa dell’uomo, meritevole di una sanzione salata, era
    puramente e semplicemente quella di essersi accompagnato con
    una prostituta. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco di
    Lentate. Ma in Italia la prostituzione non è un reato, nè per
    chi la pratica nè, tantomeno, per il cliente. E un’ordinanza
    comunale non può scavalcare la legge dello stato e il
    principio generale per cui «tutto ciò che non è proibito dalla
    legge è lecito». Come insegnano al primo anno di Giurispru-
    denza le norme hanno una gerarchia: i regolamenti devono
    subordinarsi alle leggi e queste ai principi costituzionali.
    Male ha fatto quindi il povero operaio, con

    quell’atteggiamento da
    «suddito» che ormai noi tutti stiamo assumendo in questa bella
    democrazia illiberale, a suppli-
    care gli agenti «giurando che era stato un momento di
    debolezza e che non ci sarebbe cascato
    più». Era nel pieno diritto di fare quello che stava facendo.
    L’operaio, che è di Como, ha anche cercato di giustificarsi
    dicendo che non era al corrente di
    quella ordinanza del sindaco di Lentate. Ora, è vero che
    l’ingoranza della legge «non excusat», ma se i sindaci vanno
    avanti di questo passo a mitragliare ordinanze, oltretutto in
    contrasto con le leggi dello Stato, fra poco potremo girare in
    Italia solo se muniti di un’Enciclopedia
    Treccani di tutti gli svariatissimi regolamenti comunali.
    Ma la sconcertante oridnanza del sindaco di Lentate suggerisce
    anche altre considerazioni.
    Chi stabilisce che la donna che è con me in macchina è una
    prostituta? Non esiste uno schedario come ai tempi dei casini.
    1 di 1
     
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  11. silverback
     
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    http://www.corriere.it/cronache/09_settemb...44f02aabc.shtml
    «Ho speso almeno 200mila sterline in cocaina»
    Confessione della top model Anderton
    «Mi sono venduta per pagare la droga»
    Pagata anche 20mila sterline a notte. «Fare la modella ti può spingere verso la prostituzione, esistono altri casi»


    LONDRA - «Facendo la modella, ho cominciato a considerare il mio corpo come una merce. Da lì a prostituirmi il passo è stato breve». Parole di Sophie Anderton, nota top model inglese di 32 anni, che ha confessato al Sun di aver venduto il proprio corpo più volte per ripianare i debiti contratti con l'acquisto della droga.

    SOLDI FACILI - «È stato nel 2004: di giorno sniffavo coca e di notte tracannavo vodka: credo di aver speso 200mila sterline in cocaina». Nonostante sia famosa, i soldi cominciano a scarseggiare, la carta di credito bloccata. «Ho avuto il numero di una signora ("madam"), ho aspettato giorni prima di chiamarla ma poi l'ho fatto. Mi ha detto di vestirmi in modo elegante ma con biancheria sexy. Il viso doveva essere acqua e sapone. Mi ha detto che avrei guadagnato dalle 10 alle 15mila sterline per ogni incontro. Il cuore mi batteva all'impazzata» racconta. Il primo incontro avviene in un hotel londinese, con un ricco arabo sui 35 anni. «Sembrava molto solo, mi ha fatto pena. Poi tutto è avvenuto molto velocemente. Mi ha pagato e me ne sono andata». La Anderton non si ferma di fronte a un guadagno così "facile". A Firenze, in uno splendido hotel, si è vista aprire la porta della camera da un uomo d'affari inglese che conosceva. «Mi ha detto: "Perché una ragazza come te fa una cosa del genere?". Ho dovuto nascondere le lacrime». Quindi è stata la volta di un miliardario italiano a Roma, poi di un riccone dell'Europa dell'Est.

    MODA E SESSO - La presa di coscienza è arrivata quando Sophie si è trovata di fronte un grasso uomo d'affari, a Londra: l'avrebbe pagata la bellezza di 20mila sterline. «Mi sentivo male. Quando sono uscita tremavo e piangevo. Andando a letto con cinque uomini avevo guadagnato più di 50mila sterline, potevo ripianare i miei debiti e scappare da quell'inferno». La 32enne di Boston, pur ammettendo di aver «fatto un grosso errore», sottolinea che il mondo della moda è difficile e può spingere le ragazze verso la prostituzione: «Almeno altre due famose top model hanno preso la mia stessa strada». Lei, che ha fatto sesso la prima volta a 14 anni e ha fumato il primo spinello a 9, racconta: «La droga era ovunque». Qualche anno dopo è rimasta incinta e ha abortito: «Temevo che con la droga avrei danneggiato il bambino. Poi ho scoperto che si trattava di una femmina». Nel 2007 cade di nuovo nella prostituzione: «Ma un giornale lo ha scoperto, questo probabilmente mi ha salvato. Adesso voglio solo lasciarmi il passato alle spalle». Oggi è un volto noto della tv inglese grazie alla partecipazione a diversi reality. Senza rinunciare alla passione per la moda: la Anderton sta lavorando a una sua personale linea di lingerie.


    28 settembre 2009

    ...
     
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  12. ilmarmocchio
     
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    ma cosa devo leggere. Non sono stati i maschi brutti e cattivi a rapirla, stuprarla, e costringerla alla prostituzione ? la cocaina non gliela hanno messa di nascosto nel bicchiere dell'aranciata ? Ha dovuto nascondere le lacrime ? ma guarda te cosa succede di brutto nel mondo. E io che me ne stavo in terrazza a prendere il sole. come maschio mi sento colpevole di tutto quello che ha subito e che subira' in futuro ( perche' se le danno i 20000€ e' ovvio che l'attivita' proseguira'). ma guarda te dove arriva la prevaricazione del maschio. ma ora avverto subito i maschiplurali
     
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3491 replies since 7/5/2004, 09:09   84358 views
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